Ciao,
ma non potevate sospendere prima di dare la notizia di delisting?
TRT non ha voce in capitolo (salvo frodi) in merito alle procedure interne di una società virtuale. Tutte le decisioni vengono prese all'interno della Società liberamente dal CEO e dai suoi soci. Nello specifico, visto che era stato pubblicato un prezzo indicativo inferiore ad alcuni ordini aperti, abbiamo suggerito a Thomas di sospendere il titolo fino a che una decisione finale non venga presa. In conclusione, TRT offre solo un mezzo per scambiare unità ma non entra nel merito delle questioni interne di una scietà virtuale listata.
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Vista l'imminente risoluzione della cosa abbiamo provveduto a sospedere il trading di BITB, come suggerito da TheRockTrading.
La prossima distribuzione di dividendi sara' l'ultima.
Salve a tutti, essendo stato indicato un possibile prezzo di acquisto "buyback", abbiamo suggerito a Thomas di richiedere la sospensione del trading. La ragione è dovuta al fatto che esistevano ordini d'acquisto superiori alla somma indicata ed era nostro dovere intervenire a protezione di questi acquirenti. Thomas ha concordato e seguito il nostro suggerimento. Potete seguire eventuali comunicazioni "ufficiali" anche a questo link: https://www.therocktrading.com/en/topics/bitboat-trading-suspensionGrazie!
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Con l'uscita di Bitboat verrà a mancare un ottimo soggetto su cui investire in btc per la community. Avete intenzione di cercarne ed aggiungerne degli altri, ugualmente o maggiormente profittevoli, o la piattaforma di investimento su TRT non é di vostro primario interesse o per altri motivi preferite non allargarla ad altri soggetti?
In realtà, entro quest'anno, per ragioni burocratiche, dovremo separare la piattaforma Stock Trading da quella dell'Exchange. Attualmente la nostra priorità rimane l'exchange e Tinklit mentre, per ora, lo stock rimane secondario.
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senza scadenza? Mi pare molto strana questa scelta. Rende l'investimento davvero poco attraente, non vi pare?
Forse... ma nel 2012, quando fu lanciato, si decisero quelle condizioni.
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Mi potete spiegare che scadenza hanno i bond del BITCOIN FIXED RETURN FUND Grazie
Nessuna scadenza ma possono essere richiamati da noi (buyback) al prezzo IPO.
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Ciao,
Si, se si un nuovo utente e non hai fondi sul conto, per spedirla devi avere un saldo di almeno 25 euro (costo carta piu' spedizione tramite corriere)
Grazie!
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Eliale mi confermi che è possibile prelevare 2500 euro in una sola volta con la carta pagando solo 3,5 euro di commissione ? Ci sono costi annuali della carta (ho trovato solo quelli di attivazione e carta dormiente)
In teoria si. Il problema e' verificare se il bancomat offre la possibilita' di prelevare 2500 euro in un solo colpo... Non ci sono costi annuali per la carta. Grazie!
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Salve Andrea, sono un nuovo componente del forum ed un utente di trt già da diverso tempo, con il quale ho già acquistato diversi bitcoin. Ho già assistito alla presentazione di tinkl.it già in tempi non sospetti, al bitcoin forum di Mendrisio organizzato da Paolo Rebuffo. Purtroppo per diversi motivi, non ho potuto stare aul pezzo e vedere nascere il servizio così come è strutturato ora. Mi piacerebbe sapere se ci sono novità sul meccanismo di rewarding per affiliazioni.
Ciao, ho letto il tuo post anche su TRT e ti ringrazio delle belle parole. Si, abbiamo finalizzato il sistema per i promoters ed entro fine settimana daremo i dettagli in merito. A presto!
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Complimenti anche da parte di TRT!
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CT rimane sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza!
Bravi!!
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50k Km/anno di pubblicità ( se il vostro adesivo è di buona qualità!!! ) Fantastico!!!!
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... Malta non e' off-shore....... Concludendo, Malta non e' off-shore...... Societa' Off-Shore: " Il termine società offshore (o off-shore) identifica una società registrata in base alle leggi di uno stato estero, ma che conduce la propria attività al di fuori dello stato o della giurisdizione in cui è registrata." Rif. http://it.wikipedia.org/wiki/Societ%C3%A0_offshoreNon ha niente a che vedere con la Nazione in cui la societa' registrata. Dire che Malta non e' off-shore e' un errore oltre che essere una cosa che urta fortemente il mio cervello. Per il resto... la mia idea resta sempre: voler creare un Exchange su suolo italiano. Grazie. A beh! se la fonte e' wikipedia, io per contro prendo wikipedia sezione inglese.... a corporation or (sometimes) other type of legal entity which is incorporated or registered in an offshore financial centre or "tax haven";[1] http://en.wikipedia.org/wiki/Offshore_companydilemma... chi dira' il vero? Comunque, nulla da dire in merito alla scelta Italiana. Anzi, potreste essere un apri-pista per tutti!
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Vorrei essere il primo exchange italiano MA su suolo INTERAMENTE italiano. Quindi non Malta, No Isola di Man, No Croazia (Bitstamp), No Romania.
Parlare di Italia oramai è un concetto antico. Siamo a tutti gli effetti Europei oramai, nel bene e nel male. Senza contare che Bitcoin esprime proprio una globalità molto più ampia. Quell' Italia che si infila, difatto, come socio maggioritario nella tua azienda pretendendo più del 50% dei tuoi guadagni, se la fila quando c'è da pagare e ti schiaccia quando sei in difficoltà ? Quando in paesi limitrofi paghi solo il 15% / 20% di tasse e che con questo denaro hai anche supporto e servizi ? Bè contento tu... FaSan Insomma devo diventare un Professionista con Societa' Off-Shore. Grazie ad ogni modo dell'incoraggiamento. .... A Buon rendere. Beh, innanzitutto e' un onore essere considerati "rivali" Vuol dire che probabilmente siamo diventati abbastanza importanti da essere notati! Invece, ci tenevo a fare una piccola precisazione geografica.... Malta non e' off-shore....Di seguito lista ufficiale dei paesi della comunita': http://europa.eu/about-eu/countries/index_it.htmed aggiungo che, per l'agenzia delle entrate, Malta ovviamente e' nella white list : http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Documentazione/Fiscalita+internazionale/White+list+e+Autocertificazione/ElencoChe poi, leggendo la lista ufficiale dell'agenzia delle entrate, ci siano paesi come gli Emirati Arabi rimane uno di quei tanti misteri nostrani........... Concludendo, Malta non e' off-shore......
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Vorrei giusto dire che ho appena ritirato tutti i Bitcoin che avevo su therock perchè ... è fantastico poterli ridepositare all'istante con l'instant confirmation di greenaddress E' proprio una coppiata vincente! A questo punto scrivo anch'io due righe per dire che sono molto soddisfatto del servizio nel complesso. Certo delle migliorie soprattutto a livello grafico andrebbero fatte. Spero continuate a richiedere espressamente la conferma tramite supporto per tutti i ritiri di una certa entità Ho ricevuto anche la vostra carta, e a tal proposito vorrei sapere se ci sono delle spese nel caso decidessi di spostare degli euro dal conto alla carta e viceversa, anche più volte. Ed infine vorrei sapere perché, da ipad, non mi fa incollare nei prelievi nessun indirizzo btc ma devo sempre digitarli, cosa ovviamente improponibile. Specifico, copiati anche da app greenaddress che invece posso incollare senza problemi sugli altri exchange. Saluti a tutti Ciao! Scusami del ritardo ma mi era sfuggito questo post... Grazie! Si, della grafica ne siamo consci pure noi (sigh) Quest'anno la cambieremo. Per quanto concerne i costi ed i termini d'utilizzo della carta, dovresti trovare le informazioni a questo link: https://bitcointalk.org/index.php?topic=847383.0Invece, per il problema con IPAD, passo la richiesta ad IT (Paci) Grazie!
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Quoto:
E' vero, con il vostro sistema il commerciante è messo al riparo, affidandosi alla vostra piattaforma, dal "rischio" btc.
Tuttavia:
1) Il consumatore, trasferisce btc ad un qr-code della vostra app, paga (front end) beni/servizi, con bitcoin, al merchant. NO, il consumatore paga un bene quotato in euro ed i suoi BTC vengono da noi cambiati in euro e dati al merchant. Il merchant non riceve BTC ma euro.
2) Il consumatore rimane del tutto estraneo al processo che lega la vostra app/servizio al merchant. E quindi... Il consumatore usa la nostra app alla stesse stregua di quando usa il link paypal o quella delle carte accetandone i termini in maniera implicita.
3) Il consumatore paga in bitcoin ed, in caso di frode/disservizio da parte del merchant, pretenderà la restituzione di btc (non è detto che il consumer abbia/voglia un conto bancario/altro servizio fiat per avere un refund in moneta tradizionale). Nel momento che il consumatore riceve lo scontrino e/o la fattura, legalmente quello e' il documento comprovante l'acquisto, il diritto di recesso e la valuta.
Penso che una soluzione, anche a parziale, a questa problematica debba essere data. Concordo al 100% ma, non possiamo sostituirci alle normative vigenti (lacunose). Indubbiamente, in un futuro, sara' fantastico se i commercianti potranno tenersi i BTC, fare i rimborsi in BTC ecc. Per ora, come gia' detto, dobbiamo proteggere le parti se vogliamo che questo sistema prenda piede.
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concordo parzialmente. E' vero oggi che il merchant "spalma" i costi delle commissioni delle carte di credito su i suoi prodotti/servizi; ciononostante è altresì vero che il consumer con il vostro servizio (nel caso di pagamento in btc), sarà obbligato, per forza di cose, a pagare sia le commissioni applicate dal commerciante (per "ripagare" quelle per la gestione del pos/carte di credito, che, in ogni caso, sono obbligati ad avere) sia quelle applicate da voi (arbitraggio su prezzo).
In sintesi: il consumatore "pagherà", invece che una sola commissione, due commissioni
Tuttavia sono fiducioso che, nel tempo, i consumatori saranno "educati" alla gestione di btc e che, per riflesso, i commercianti inizieranno a pretendere che i costi, per la gestione della moneta elettronica, siano sempre più contenuti.
E' solo una questione di domanda ed offerta !
Il commerciante potrebbe essere incentivato a fare degli sconti per i pagamenti in bitcoin sapendo che su quegli importi non ha altri costi di incasso, anche se naturalmente tutto è a discrezione. concordo Pure io. Vi faccio un esempio: Recentemente, un commericante ci ha detto che con Paypal, tra commissioni e frodi, ha un costo di circa 13%..... Oltre all'inconveniente di avere i fondi bloccati per contestazioni più o meno plausibili. Ora, se lo stesso commerciante offrisse uno sconto del 5% per pagamenti BTC anziche paypal, sarebbe un risparmio per tutti C'è un problema che, forse, stiamo sottovalutando: il chargeback. Paypal e i gli altri circuiti di pagamento (compresi quelli bancari: tipo bonifici etc.) assicurano i consumatori che, nel caso di frode/i, i soldi, per una certa transazione X, saranno prontamente restituiti. Credo che i costi, sostenuti dagli intermediari, per gestire ed eseguire i rimborsi sono, attualmente, a carico del merchant ( e "coperti" da una piccola percentuale della commissione applicata dal circuito di pagamento, per ogni transazione, a quest'ultimi). Come pensate di gestire la problematica del chargeback nel vostro sistema ? Un consumatore alpha accetterà di essere, nel caso, rimborsato in fiat (e non in btc) anche se il bitcoin, nell'arco temporale successivo al pagamento, avrà,. ad es., raddoppiato il suo valore ? Fermo restando che nel mondo ogni anno ci sono 100 miliardi di $ di frodi con le carte.... tutti costi che alla fine vengono pagati dal consumatore, costi che, con i BTC, si possono azzerare, crediamo che i consumatori occidentali siano già cautelati. Infatti, non solo tutte le principali società hanno una politica di rimborso seria ed affidabile ma, nel caso di disputa, le normative vigenti tendono ad essere spesso in favore del consumatore. Certo che, se il consumatore compra da un perfetto sconosciuto, probabilmente per ora è meglio usare paypal o simili. Invece, il rimborso legittimo, a nostro giudizio, deve essere accordato in base al documento fiscale rilasciato. Esempio: scontrino di 100 euro, rimborso di 100 euro. Anche perchè, il commerciante, non entra mai in contatto con i BTC.
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