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Se guardi pochi post sopra, c'è il link ad un opuscolo del Sole24 ore curato da Avella. Credo tu possa trovare un pò di risposte in quella sede. Se hai domande più specifiche, posta pure.
Purtroppo il link è solo un estratto di poche pagine, il pdf è a pagamento e eviterei se non ci sono effettivamente novità.
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La normativa cripto prevederebbe la possibile rivalutazione delle cripto possedute al prezzo del 1/1/2023, pagando il 14% di quell'importo entro metà anno. Dovevano esserci chiarimenti dall'AdE, circolari esplicative, procedure... Ma io non ho visto nulla.
Qualcuno sa se ci sono stati sviluppi su questo aspetto?
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L’altro dubbio è come gestire la dichiarazione nel quadro RW, visto che faccio decine di operazioni al giorno (bot), gli importi di cripto e euro cambiano in continuazione e non voglio ipercomplicare la dichiarazione. Da quello che capisco il monitoraggio serve allo stato per non perdersi i fondi ed i prodotti finanziari esteri. Per questo motivo speravo di indicare semplicemente il valore complessivo ad inizio anno (cripto+euro) ed a fine anno, senza andare a scinderli. Ma ho ricevuto papere negativo su questo punto… L’alternativa mi sembra complicata però.
Come ti ho scritto, anche se personalmente forse scinderei in due righi, non vedo un problema nel tenere tutto insieme e motivare a eventuale richiesta la scelta fatta. Se il funzionario decide che così non va (ma potrebbe andare benissimo), è comunque evidente che si tratta di un errore da poco, la buona volontà c'è stata e alla peggio si paga una sanzione da poco. Purtroppo o per fortuna, la sanzione da poco fa passare la voglia di controbattere e si paga per quieto vivere. Io pur cercando di fare tutto al meglio ormai ho metabolizzato l'idea che se e quando sarò controllato, vedrò una l'eventuale sanzione (spero piccola ) come il prezzo di una consulenza "certificata" dall'AdE, che vale sicuramente più di quella di un commercialista improvvisato, e dal quel giorno almeno avrò istruzioni chiare.
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Grazie, allora siamo tutti d’accordo. Non che ce ne fosse bisogno, ma ho provato anche con un crypto tax calculator LIFO, ed i risultati sono in accordo con quanto detto qui.
Credo di avere solo più un dubbio prima di essere pronto per la dichiarazione dei redditi, e riguarda il monitoraggio, i.e., il quadro RW.
Come vengono considerati i fondi fiat trasferiti su exchange esteri? devo dichiararli come le criptovalute? separati o tutto insieme? Facendo di nuovo un esempio semplificato, a gennaio trasferisco 100000 euro su Kraken e compro 2 BTC a 20000 l’uno. Non faccio nessuna operazione ed al 31 dicembre un BTC vale 30000. Nel quadro RW scrivo come valori iniziale e finale: a) 100000 e 120000 euro o b) 40000 e 60000?
Su RW le interpretazioni si sprecano, ormai si è detto tutto ed il contrario di tutto. Personalmente, credo che considererei le cripto su exchange estero separatamente dagli euro su exchange estero, quindi due righe separate: RW1 100000 e 60000 RW2 40000 e 60000 C'è poi il discorso ivafe in questo caso, che non ho mai approfondito non trovandomi in quella situazione (i miei euro sono su exchange italiano e non li dichiaro). Comunque la si veda, è importante farsi una idea delle sanzioni cui si può andare incontro nel caso ci contestassero un RW. Per quanto ho visto si tratta sempre di cifre piuttosto ragionevoli, almeno nella fase iniziale di un controllo dove l'AdE accetta il ravvedimento operoso. Quindi a mio modestissimo parere se si usa una logica, non la si cambia negli anni successivi, e si è in grado di sostenerla ad un controllo... soluzioni diverse o più approssimate possono comunque andare bene. Se poi troviamo il funzionario "cocciuto" si accettano le correzioni e si paga il dovuto.
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Paghi la plusvalenza su 60000 euro, i 10 che ti rimangono hanno un prezzo di carico di 35000 euro.
Sono d’accordo che questa è la strategia che abbia più senso, ma come faccio ad essere sicuro che sia quella giusta di fronte all’agenzia delle entrate? Sono tornato da poco in Italia dopo 15 anni all’estero ed il fatto che la tassazione delle criptovalute non sia regolamentata in modo chiaro e non si possano fare (facilmente) domande all’AdE mi sta disorientando… Concordo, plusvalenza sui 60000, su questo non avrei dubbi. Ogni plusvalenza è generata nel momento della vendita, e quello che succede dopo deve, appunto, ancora succedere. Non va quindi guardato l'insieme delle operazioni dell'anno, ma vanno lette le operazioni in ordine cronologico. Ad ogni scarico vanno considerati i carichi precedenti e di conseguenza aggiornata la propria catena dei carichi in vista degli scarichi successivi.
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Io non voglio passare per l'uccello del malaugurio ma da quando uno Stato sovrano ha ufficialmente approvato b. come valuta a corso legale, è diventato molto difficile (direi impossibile) far passare giuridicamente l'idea che bitcoin NON sia (anche) una valuta estera. Non mi sembra molto credibile la difesa che si basa su "Eh ma El Salvador non conta una mazza.."
E se bitcoin è ufficialmente una valuta estera, le norme quelle sono.
Poi siamo d'accordo che in quanto valuta estera molto particolare, avrebbe bisogno di un trattamento altrettanto particolare.
Anche questa considerazione è stata fatta sull'ormai famosa chat TG Tax&Laws (non toglietemela se no non saprei più cosa scrivere qui ), e la risposta di qualcuno dei "pensatori" è stata una cosa del tipo: una valuta estera per essere tale deve soddisfare certi requisiti, tra i quali quello di essere emesso da una banca centrale. Questo requisito è soddisfatto da Btc ? ovviamente no.... e quindi secondo questa interpretazione non può essere considerato valuta estera. Questa osservazione non è stata fatta per puro spirito di contraddizione: il senso era che quando una banca centrale emette valuta le fornisce certe caratteristiche, ad esempio si impegna a garantire una certa stabilità (salvo le valute di stati con inflazione stellare). Questa è ad oggi una caratteristica che a Btc manca, perciò imho l'osservazione che faceva questa persona è corretta (intendo quella di non considerare Btc come valuta estera). Questo requisito è soddisfatto da Btc ? ovviamente no.... e quindi secondo questa interpretazione non può essere considerato valuta estera.
Questa osservazione non è stata fatta per puro spirito di contraddizione: il senso era che quando una banca centrale emette valuta le fornisce certe caratteristiche, ad esempio si impegna a garantire una certa stabilità (salvo le valute di stati con inflazione stellare). Questa è ad oggi una caratteristica che a Btc manca, perciò imho l'osservazione che faceva questa persona è corretta (intendo quella di non considerare Btc come valuta estera).
L'AdE non considera le criptovalute come valuta estera, ma le assimila a valuta estera che è una cosa ben diversa. Cioè tenta di inquadrarle con le stesse regole della cosa più simile che ha individuato. L'AdE non dirà mai che i btc sono valuta estera, semplicemente perché (in Italia) non lo sono. Questa assimilazione, cioè questo esercizio interpretativo, secondo me non deve essere confusa con una definizione puntuale.
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Beh, se dovesse succedere a me, sì, farei denuncia. Può sembrare tragicomico ma non ci vedrei un grosso problema, è gratis e mi tutelerebbe.
Qui cade il castello di carte, a fronte di una denuncia veridica, quante ce ne sarebbero di false? Poi i BTC si muovono ma si sostiene che non sono più sotto il proprio controllo... ecc... praticamente si sta parlando del nulla... chiunque puó fare e ritirare qualsiasi dichiarazione. A me che ci siano denunce false interessa poco, se decido di muovermi alla luce del sole uso gli strumenti che la legge mi mette a disposizione, anche se la cosa capisco che sembri una barzelletta. Ma non vedo altre strade a parte scegliere di andare fin dall'inizio contro l'interpretazione dell'AdE. Giusto per aggiungere altro a tuo favore, per farti capire che anche secondo me siamo nel paradosso, ci sarebbero anche problemi con le successioni: quanto è in RW passa agli eredi, ma l'accesso ai fondi in questo caso difficilmente è possibile. Gli eredi si trovano quindi un patrimonio dichiarato e devono in qualche modo affrontare un problema che spesso non è risolvibile. Eh insomma. Prova a fare cashout di bitcoin che provengono da un indirizzo che hai denunciato come "rubato". Direi che è una recipe for disaster. Forse un giorno, con le Cross-input signature aggregation permesse da Taprooot si potrà, ma per ora è altamente sconsigliabile.
Giusto, e in ogni caso di quel cashout si dovrà dimostrare la provenienza, quindi siamo al punto di partenza.
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Manca sempre la parte tragicomica: se qualcuno ha dichiarato nell'RW e successivamente ha perso a seguito di hack/amnesia/ecc... fa denuncia?
Beh, se dovesse succedere a me, sì, farei denuncia. Può sembrare tragicomico ma non ci vedrei un grosso problema, è gratis e mi tutelerebbe. In merito a una eventuale tassazione delle somme in RW, quel dubbio me lo sono posto anche io. Oggi l'IVAFE non si paga, domani chissà. Però mi sembra che la conversazione stia prendendo una strada che vorrei abbandonare subito: non è mia intenzione entrare nel merito della "convenienza" del dichiarare o meno. Quello dovrebbe essere una decisione presa dal singolo. La mia intenzione era solo portare a conoscenza del forum l'ultimo interpello, che ribadisce la posizione ormai cristallina dell'AdE. Una cosa che non so, e qualcuno qua nel forum sicuramente conosce, è in effetti quale autorità ha AdE nel definire cosa dichiarare in RW. Mi spiego: sulle plusvalenze viene fatta una assimilazione alle valute estere che (a torto o a ragione) può essere messa in discussione, visto che non è una interpretazione sostenuta in modo solido da una Legge. Per la compilazione con campo 14 in RW invece, l'AdE interpreta o ha autorità per decidere? Le informazioni aggiunte dal PF2019 che indicano chiaramente le valute virtuali fra le attività da segnalare, possono essere messe in discussione o trattandosi di un quadro di monitoraggio fiscale non c'è margine di discussione perché è proprio l'AdE a stabilire cosa ci va?
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Buongiorno a tutti, Oggi aggiungiamo una ulteriore conferma a quanto è stato ampiamente ipotizzato nelle pagine di questo forum: nel quadro RW vanno dichiarate tutte le criptovalute possedute, indipendentemente da come sono conservate, e la tassazione sulle plusvalenze si effettua anche nel cambi cripto/cripto. La conferma arriva dall'interpello 788/2021: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/3930262/Risposta+788+del+2021.pdf/01995188-b1a7-bdcb-6116-760577456538Sul Sole24Ore c'è già un articolo di approfondimento (a pagamento) a riguardo, loro erano della linea: chiave privata = no monitoraggio, e adesso devono correggere il tiro. Mi aspetto nei prossimi giorni diversi articoli a riguardo sulle diverse testate che trattano il tema cripto. Non devono correggere il tiro. Come già detto poco sopra l' interpello ha valore legale solo per AdE e la persona che lo ha fatto . Ma se AdE dice sciocchezze come questa, e se hai le palle per affrontarla, davanti a un tribunale tu vinci e AdE perde. Se il tuo approccio è "Non voglio scocciature, sto zitto e pago" allora è indubbio quanto detto da AdE, ergo Zitto e paga. Il Commercialista che non vuole rotture di scatole sicuramente sceglierà questa strada. Ma AdE ha torto e con un pò di fortuna, se l'Europa si sbriga a dare un quadro regolatorio al tutto, presto non potrà far altro che cambiare posizione. ZK A dire il vero correggere il tiro è proprio quello che hanno fatto. Con l'RW non si paga nulla, mi stavo riferendo a quello citando il Sole. IMHO sul discorso chiavi private=dichiarazione RW ci sono ben poche controindicazioni: se uno le dichiara non è perché "non ha le palle", ma perché fa il proprio interesse rendendo trasparente il capitale posseduto in vista di future movimentazioni. Sul discorso tassazione plusvalenze, si può non essere d'accordo ma la posizione dell'AdE è chiara e si può decidere di seguirla o di contrastarla.
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Buongiorno a tutti, Oggi aggiungiamo una ulteriore conferma a quanto è stato ampiamente ipotizzato nelle pagine di questo forum: nel quadro RW vanno dichiarate tutte le criptovalute possedute, indipendentemente da come sono conservate, e la tassazione sulle plusvalenze si effettua anche nel cambi cripto/cripto. La conferma arriva dall'interpello 788/2021: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/3930262/Risposta+788+del+2021.pdf/01995188-b1a7-bdcb-6116-760577456538Sul Sole24Ore c'è già un articolo di approfondimento (a pagamento) a riguardo, loro erano della linea: chiave privata = no monitoraggio, e adesso devono correggere il tiro. Mi aspetto nei prossimi giorni diversi articoli a riguardo sulle diverse testate che trattano il tema cripto.
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ah poco serve xche in alcuni casi la provenienza da mining non è dimostrabile
oh si devo dimostrare i 2 btc fatti in un secondo, instaminando pandacoin con 2 schede video nel 2014(mi pare) certo come no lool
al massimo potrei risalire al punto in cui suddetti btc arrivano nel mio wallet, ma la conversione era su un exchange morto di cui non ricordo neanche il nome ora
però si dovrebbe risalire all'indirizzo dell'exchange credo... or non ricordo se li ho venduti qui sul forum...ecco impossibile dimostrare il proprietare di quel indirrizzo...
Per quanto riguarda le plusvalenze, la "donazione" (se vogliamo ragionare come ha scritto l'Ade a Willer21) si sarebbe applicata solo per i pandacoin. Se le hai convertite in altre cripto avrai un prezzo di carico dato dai trade successivi fatti.
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Ciao, tempo fa Franco Avella nel suo libro sul Sole 24 Ore, mi pareva avesse "sponsorizzato" l'idea del costo storico. Ovvero che le cripto acquistate, non essendo trattate su mercati regolamentati, dovessero essere trattate alla stregua di quote di società non quotate, e quindi iscritte sempre al vostro storico. Invece mi pare che tu abbia "rivalutato" i tuoi coin al cambio del 1 gennaio. Puoi chiarire? Già questo, che tu consideri "scontato" non mi pareva scontato!
Ri-premetto: non ho alcuna formazione/titolo in materia fiscale! Ho cercato di studiarmi quanto disponibile e chiesto all'organo preposto cosa dovessi fare L'AdE mi equipara le cripto alle valute estere (trovi citazione da mio interpello al post precedente) e, quindi, mi dice di applicare le norme relative alle valute estere. Da art.68 del TUIR ( a cui, peraltro, fa esplicito riferimento l'AdE nella mia risposta): Per le valute estere prelevate da depositi e conti correnti, in mancanza della documentazione del costo, si assume come costo il valore della valuta al minore dei cambi mensili accertati ai sensi dell'articolo 110, comma 9, nel periodo d'imposta in cui la plusvalenza è realizzatanon sono io ad averli rivalutati, è la norma che ti dice di usare il peggior cambio nel periodo di imposta in cui vendi e realizzi plusvalenze/minusvalenze! La soglia 15k, invece, è specifica per depositi e conti correnti bancari, quindi non applicabile alle cripto (e quà, mi è toccato il ravvedimento). Alla fine, se il $ facesse +400% / -75% in un anno solare, avremmo lo stesso "problema". In pratica, per chi ha btc frutto di trading di vecchia data, conviene "non essere in grado di documentare" e usare il peggior cambio dell'anno di vendita (che sarà sicuramente maggiore del vero prezzo di carico). Resterebbe però il problema dell'antiriciclaggio: forse meglio avere la documentazione e mostrare il reale prezzo di carico che affidarsi alla possibilità concessa dalla norma. A questo punto però mi domando: se io ho documentazione del costo di carico di una moneta perché l'exchange mi ha permesso di scaricare il csv, questo dato è considerato una documentazione sufficientemente ufficiale e veritiera agli occhi dell'AdE? O si tratta di nuovo di "non essere in grado di documentare", e di conseguenza il calcolo della plusvalenza si fa partendo dal peggior prezzo dell'anno? Sarebbe un game changer per chi vuole fare cash out sopra 51k: aspetti i primi dell'anno e la plusvalenza è zero, qualsiasi sia la cifra in questione. Andrebbe fatto un interpello per chiedere se i csv di un exchange sono documentazione sufficiente o se si applica appunto il peggior cambio nel periodo di imposta...
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Tabella con controvalore in euro sia ad apertura di anno (01/01) che in chiusura (31/12); nessun elenco delle TXIDs perchè l'ho ritenuto inutile, al massimo lo si tira fuori se qualcuno dovesse contestare la provenienza del denaro. Fatta questa scelta appositamente per evitare possibili (ancorchè improbabili) contestazioni sul riciclaggio. Ora ho un interpello + quadri RW + dettaglio di ogni transazione + wallet con tutte le chiavi pub/priv legate alle varie transazioni che dimostrano origine e possesso. Ricordo che mio wallet è solo da mining/staking, non ho transazioni eurini<>crypto.
Chiarissimo. Io sono partito più o meno nella stessa situazione: quasi tutto è stato creato da mining e non ho transazioni eur->cripto. Ho però minato coin semianonime, e ottenuto btc facendo successivamente trading cripto-cripto. Per questo motivo nel mio caso il concetto di donazione ormai credo sia superato. Parli di exchange, quindi sono acquisti, corretto? In questo caso, sicuro non puoi applicare il concetto di donazione!
Esatto. Si tratta sempre e solo trading fra cripto, e appunto la "donazione" poteva essere riferita solo alle cripto minate, che una volta vendute per altre cripto finiscono nel dimenticatoio. In pratica dal primo trade in poi io devo ragionare col LIFO. Per mining/staking, trovo estremamente ragionevole l'interpretazione dell'AdE: le inquadrano come "qualcosa" ricevuto a titolo gratuito (donazione) e comunque il LIFO lo applichi sul periodo di imposta; se il 05/01/2022 vendessi tutto il wallet, LIFO ti cambia nulla; in questo caso, generi plusvalenza utilizzando (controvalore al 05/01) - (cambio più sfavorevole tra 01-02-03-04-05 gennaio) * 26%. Se vendessi il 31/12/2020, stesso approccio ma il cambio più sfavorevole dei 364 giorni precedenti. Sò che sono evidente le implicazioni...per quello parlavo di gestirsi bene quando fare cashout Sì, l'idea di fondo è illuminante. Sicuramente è un approccio completamente diverso dall'ipotizzare tassazioni sul totale con aliquote al 26% o peggio ancora da irpef. In effetti mi ha stupito il discorso del prezzo di carico limitatamente al periodo di imposta.. In caso di trading non esiste, il prezzo di carico è quello del momento dell'acquisto, anche fosse stato 5 anni prima, quindi mi sarei aspettato che ti chiedessero di applicare il cambio più sfavorevole dell'intero periodo dal mining al cashout. Hai sicuramente fatto la scelta giusta, e probabilmente ti seguirò nella strada dell'interpello sperando in una risposta coerente. Resta chiaro il messaggio che, in questo mondo, facendo le operazioni giuste al momento giusto si può abbassare notevolmente la tassazione in modo perfettamente legale.
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Iscritto apposta per condividere la mia esperienza (ho lurkato il thread a lungo , restituisco qualcosa) ... - Confermati i 51k calcolati al 01/01; qui pochi dubbi: ho 100 pippoCoin che valevano 1 euro al 01/01, ammesso che non aggiunga altre valute estere, durante l'anno, che mi facciano superare i 51k, niente plusvalenza anche se vendessi le pippoCoin a 1 milione di euro (entro 31/12 stesso anno, ovviamente); ... My2cents Grazie per il contributo! Sembra che quanto ti hanno detto confermi in sostanza le ipotesi fatte nel forum. Ti chiedo due cose, se vorrai rispondere: - Nel tuo interpello, hai indicato in modo puntuale come si è originato il tuo patrimonio cripto (ad esempio hai allegato l'elenco delle transazioni, o indicato quali exchange hai usato, o mandato dei riferimenti a wallet address o transaction id su blockchain)? - Sul metodo di calcolo delle plusvalenze, hai per caso ricevuto qualche informazione in più? Il mio dubbio è questo: io ho ricostruito la contabilità analitica di tutti i miei scambi e potrei applicare il metodo LIFO in modo certosino, considerando anche le plusvalenze generate dalle transazioni cripto-cripto. Questo calcolo mi aiuterebbe non poco perché mi troverei con dei prezzi di carico parecchio alti, in vista di un prossimo anno fiscale dove potrei dover pagare le plusvalenze. Però così facendo, ad un eventuale controllo mi troverei a dover giustificare questi prezzi di carico con i semplici csv degli exchange e non so quanto possa piacere ai funzionari dell'AdE vedere che delle monete minate 5 o 10 anni fa a costo zero ora abbiano un prezzo di carico di decine di migliaia di euro.
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In merito al tasso di cambio da utilizzare nel monitoraggio fiscale (Quadro RW), avevo ipotizzato di utilizzare il valore al 31/12 dell'anno precedente e attuale. Approfondendo la questione però ho trovato su diverse fonti che sarebbe più corretto usare il tasso di cambio medio mensile, cioè in pratica il tasso medio di Dicembre. Ad esempio: https://www.ecnews.it/i-cambi-da-utilizzare-in-rw/https://fiscomania.com/criptovalute-dichiarazione-dei-redditi/Voi che fate? Tasso al 31/12, al 1/1, apertura, chiusura, medio, EMA 20 , o usate il medio mensile? Specifico che parlo solo di monitoraggio, non di calcolo soglia plusvalenze. Vorrei capire una cosa: partendo dal presupposto che è un numero "non ufficiale" in quanto è solo per il monitoraggio e non per un'effettiva plusvalenza sulla quale poi si devono pagare le tasse, se uno fa confusione con la cifra dichiarata per il monitoraggio in quanto, come da post quotato, non è ben chiaro il da farsi, possono esserci conseguenze tipo multe o cose simili? A rigor di logica direi che, se si mantiene una certa coerenza (ad esempio prendo sempre i cambi alla chiusura di investing.com) e si dimostra qual è la fonte da cui prendiamo il prezzo, non si dovrebbe arrivare ad una sanzione, o questa si potrebbe comunque impugnare. Il problema è che gli ispettori non sono tutti uguali, e la normativa lascia spazio anche a loro. Per questo mi chiedevo se sarebbe meglio ragionare col cambio medio mensile.
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In merito al tasso di cambio da utilizzare nel monitoraggio fiscale (Quadro RW), avevo ipotizzato di utilizzare il valore al 31/12 dell'anno precedente e attuale. Approfondendo la questione però ho trovato su diverse fonti che sarebbe più corretto usare il tasso di cambio medio mensile, cioè in pratica il tasso medio di Dicembre. Ad esempio: https://www.ecnews.it/i-cambi-da-utilizzare-in-rw/https://fiscomania.com/criptovalute-dichiarazione-dei-redditi/Voi che fate? Tasso al 31/12, al 1/1, apertura, chiusura, medio, EMA 20 , o usate il medio mensile? Specifico che parlo solo di monitoraggio, non di calcolo soglia plusvalenze.
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Però aggiungo anche che: - La cosa più facile del mondo è dimostrare che un wallet è tuo. Tutto è fumoso, ma se devi dimostrare che un wallet è tuo ci vuole il tempo di una transizione. (nulla di certo) - lo spostamento tra due wallet tuoi può ragionevolmente essere paragonato allo spostamento di denaro tra due conti tuoi. (nulla di certo) - Sono convinto che D'Amico intendesse proprio "spostamento di cripto tra due wallet di persone diverse". - Una bellissima definizione di Wallet è quella data da Stefano Capaccioli 10 gg fa in un forum della corte di cassazione: "un Wallet non è un portafoglio ma è un PORTACHIAVI!"
ZK
Tutto condivisibile
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ATTENZIONE: C'è realizzo quando si passa da un wallet ad un'altro wallet di due persone diverse !!!!! Se tu passi da un wallet all'altro, ma sono entrambi TUOI, non c'è affatto realizzo. Sarebbe come dire che se ti sposti denaro da un conto ad un altro (sempre intestato a te) tu debba pagarci le tasse!
E in più, benchè il D'Amico sia un'autorità, tutto ciò che dice è una sua interpretazione delle norme in base all'approfondita conoscenza delle norme che ha.
ZK
D'Amico però, se applica veramente quanto ha detto, avrà già prodotto 10, 100 (1000?) dichiarazioni ora in mano all'AdE con questa modalità. Quando l'AdE si deciderà ad approfondirne qualcuna, e troverà D'Amico, siamo così sicuri che non prenda il parere "del più autorevole" proprio come linea da seguire? Magari sarà proprio D'Amico il consulente esterno dell'AdE. Comunque è difficile fare paragoni con i conti in valuta. Se la vediamo in modo diverso potremmo dire che il passaggio di cripto da exchange a wallet potrebbe essere tassabile perché assimilabile al prelievo da conto, e tutte le transazioni di spesa fatte direttamente da wallet di conseguenza sono già tassate e non soggette a nuovo capital gain. Ci sono mille interpretazioni possibili, anche qua. Nessuna certezza. In ultimo scusa, poi cosa è un wallet? Un singolo indirizzo? Un indirizzo generato dallo stesso seed?
Altre variabili, altre interpretazioni possibili. Nessuna certezza. Mi ripeto: è frustrante.
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Nel caso B il prezzo pagato per l'acquisto non è 50k, quello è solo il valore che aveva Btc al momento del trasferimento tra wallet ma non il costo di carico. L'interpretazione Ade non dice mica che bisogna rifarsi al costo di acquisto ?
Se si sposa la tesi che il trasferimento tra wallet genera plusvalenza, allora si tratta di uno scarico totale e ricarico, come per la compravendita cripto su cripto. Il carico iniziale è azzerato, e si ha un nuovo carico al prezzo di 50k. Diversamente si pagherebbe due volte plusvalenza sullo stesso prezzo. Ripeto, anche a me sembra poco sensato.
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