Tieni presente che , come scritto nell'articolo, quegli impianti erano destinati alla chiusura perchè non economicamente sostenibili. L'autoconsumo ha quindi permesso loro di continuare ad operare. Non è una cosa da poco. Che il miner sia dentro una centrale o fuori, non cambia granchè: comunque assorbono energia (pulita) dalla rete, quindi la rete userà energie più inquinanti, e siamo da capo. Qui abbiamo miner che hanno reso conveniente la produzione di energia idroelttrica che altrimenti sarebbe stata persa. Quindi energia pulita per il mining, nessun impatto sulla rete e profitti per il gestore della centrale, che altrimenti avrebbe chiuso.
Mi piacerebbe rifare un check fra 2 anni,
quando sara' probabilmente passato il periodo bullish,
i prezzi ristagneranno e le cripto saranno nel dimenticatoio da mesi.
(io ne ho vissute gia' 2 di queste fasi)
E se tutto sara' andato bene, ne saro' davvero contento!!!
Aggiungo qualcosa alla risposta già dettagliata di filippone: come tutte le attività imprenditoriali è sicuramente rischiosa, forse anche più volatile della maggior parte dei settori. Prima di fare un progetto, però, spieghiamo al produttore questo mondo e cerchiamo di analizzare insieme i possibili rischi, in modo che ne sia conscio.
Per quanto riguarda il fatto che il produttore potrebbe collegarsi ad un pool e gestirsi tutto è certamente vero, ma si tratta di aziende in cui questo non è il loro core business. Noi acquistiamo la potenza di calcolo al valore della pool meno una fee, ma gestiamo i cambi dei bitcoin, la reportistica, la fatturazione ecc e loro si trovano semplicemente un bonifico in euro ogni mese.
Infine, i nostri business plan per i produttori sono fatti con dati cautelativi, proprio per il settore in cui si sta operando. Infatti, anche nei periodi di basse profittabilità, vedasi l’estate del 2020, i nostri piani stavano perfettamente in piedi.