scusate se mi intrometto ma studio legge (non tributaria ma vabbè). L'ordinamento italiano si atteggia su un principio di tipicità dei reati e delle pene molto rigoroso, quindi è difficile che vi possano imputare di qualcosa che non è neanche previsto a livello legislativo. Ad ogni modo vi rimando in breve al codice penale articoli 5 e 47:
Da un lato: «Nessuno può invocare a propria scusa l'ignoranza della legge penale», dall'altro «L'errore sul fatto che costituisce il reato esclude la punibilità dell'agente. Nondimeno, se si tratta di errore determinato da colpa, la punibilità non è esclusa, quando il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo; [e al secondo cpv.:] L'errore su una legge diversa dalla legge penale esclude la punibilità, quando ha cagionato un errore sul fatto che costituisce il reato».
A mio parere si tratterebbe di errore su legge extrapenale (tributaria) quindi errore sul fatto, che dunque esclude la punibilità (scusante). Anche ipotizzando fosse determinato da vostra colpa, come nel caso ci fosse una norma che non vi foste premurati di leggere, la punibilità sarebbe ugualmente esclusa non essendo previsto il delitto colposo corrispondente al non aver dichiarato un guadagno da bitcoin (e qui il principio di tipicità che dicevo). Questo nel caso di errore sul fatto, ovvero vi siate rappresentati ed abbiate voluto un fatto diverso da quello previsto dalla norma (nella fattispecie, evasione fiscale). Se invece aveste sbagliato sulla interpretazione della norma penale, sarebbe Ignorantia Legis inescusabile.
IN poche parole, non vi possono dire nulla, a meno che non abbiate agito con dolo, eventuale direi -sapevate della possibilità di incorrere in violazione della norma ma avete accettato il rischio-. Probabilità molto risicata in quanto esempio fulgido di probatio diabolica.
Spero di essere stato chiaro. E soprattutto utile.
Ovviamente questa è solo una mia opinione. Ci fossero altri giuristi online, possono dire la loro.