Buongiorno,
volevo proporvi questa situazione ipotetica per sapere cosa ne pensate. Supponiamo che in un paese dittatoriale un attivista abbia dei bitcoin (che magari ha ricevuto da qualche sostenitore dei diritti umani). Dal momento che lui rischia quotidianamente l'arresto (e conseguentemente la confisca di tutti i devices, chiavi usb ecc che gli trovano in casa) come potrebbe proteggere i suoi fondi a lungo termine? un brain wallet è l'unica soluzione?
A parte la cosa più ovvia (brain wallet) cose più creative potrebbero essere un multiaddress 2-3 con altri due attivisti all'estero in modo tale che anche in caso di confisca dei devices i fondi sarebbero inamovibili
o con un attivista solo se non si fida degli altri due.
Oppure una transazione "timelocked" ad un address controllato dallo stesso attivista che inibisca la spesa prima di una data futura, data in cui si spera che sia tornata la democrazia