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Author Topic: Crisi cipriota: il conto corrente di un imprenditore  (Read 778 times)
Sandro kensan (OP)
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June 08, 2013, 04:54:13 PM
 #1

Su un'altra pagina del forum, la parte in inglese, c'è l'immagine  della banca on line di un imprenditore europeo che ha investito in Cipro che fa parte dell'EU e ha l'euro come moneta.

Il link è questo:

https://bitcointalk.org/index.php?topic=160292.0

per chi invece non mastica l'inglese ho scritto un mio testo riassuntivo:

http://www.kensan.it/articoli/Default_di_Cipro.php

in effetti non avevo capito mai cosa cavolo fosse successo a Cipro e come mai i bitcoin fossero stati così importanti da quelle parti. In pochissime parole spiego la situazione, non mi dilungo in ragionamenti e pure l'OP, tale zeroday che ha visto fallire la sua azienda a Cipro è sintetico.

P.S. il mio sito ha la pubblicità adsense di google.

NON TENERE MAI I PROPRI BITCOIN DEPOSITATI SUI CONTI DEGLI EXCHANGE - BE YOUR OWN BANK
armory
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June 08, 2013, 07:58:20 PM
 #2

Il signore citiato nel' link ha capito ben poco di quello che gli e' capitato. Cio' mi fa dubitare grandemente delle sue capacita di imprenditore.

Non c'e' stato nessun "default di Cipro". Alcune fra le piu grandi banche sarebbero fallite. In caso di fallimento, a Cipro come in Italia, i correntisti vengono rimborsati sotto i 100k. Al di sopra diventano creditori della banca fallita e recupereranno presumibilmente solo parte dei loro soldi alla liquidazione.

Il governo di Cipro, congiuntamente con l'EU, ha deciso di non far fallire quelle banche ed invece di finanziarle con fondi europei.
Gli importi sotto i 100k sono comunque garantiti. Al di sopra, una parte e' pure garantita, una parte e' trasformata in azioni delle banche, una terza parte e' bloccata per N anni e sara rimborsata con interessi allo scadere.

E' assolutamente falso che ci sia un limite di prelievo giornaliero di 300€. L'imprenditore in questione puo benissimo pagare gli stipendi tramite trasferimento bancario fra il suo conto e quello dei suoi dipendenti, se ha fondi sufficienti.
painlord2k
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June 12, 2013, 08:19:43 AM
 #3

Il signore in questione ha visto tagliare del 40% il conto corrente che usava la sua azienda per ricevere denaro e pagare fornitori e dipendenti, credo che basti.

Ergo, se l'azienda non è fallita, sicuramente non se la passa bene. E, sicuramente, dovrà licenziare dipendenti e ritardare i pagamenti ai fornitori (per non dire dei clienti che sono stati anche loro taglieggiati dal governo e avranno, a loro volta, problemi a pagare.

Il limite alle transazioni giornaliere c'è stato per una o due settimane, così come c'è stato un limite all'esportazione di capitali per un certo periodo dopo la rapina.

Il punto di tutto questo è che le maggiori banche cipriote sono state spinte a finanziare il debito greco (e altro) e, quando il governo greco ha fatto default (so lo so che lo hanno chiamato "ristrutturazione volontaria del debito") si sono trovate a corto di liquidità e sono, come praticamente tutte le banche europee, insolventi.
Senza prestiti continui della BCE fallirebbero domani mattina.

Il motivo è semplice: hanno usato i soldi dei correntisti per finanziare i debiti pubblici degli stati (il che significa che le loro entrate dipendono dalla capacità degli stati di tassare la gente e di riuscire a pagare gli interessi e il capitale).  Roll Eyes
Che dire? pessima dipendenza.
Prima avevano finanziato il boom edilizio (poi bolla) e quindi si sono trovati con il capitale a garanzia dei prestiti che non vale i soldi prestati.
Con i tassi bassi e la riserva obbligatoria all'1% (prima era al 2%) il sistema bancario era esposto prima per 20-50 volte il capitale di riserva (cioè per 100 euro depositati dai correntisti, ce ne sono, se va bene, 5 di riserva e il resto è prestato). Se il rendimento del capitale prestato cala (crisi) oppure gli asset a garanzia si riducono di valore (calano i prezzi dell'ediliza, cala il valore dei titoli di stato, etc.) le banche si troveranno (e molte già si trovano) in territorio negativo: perderanno più capitale di quello che hanno in riserva e diventeranno insolventi (molte già lo sono).

In tutto ciò, invece di lasciare fallire le banche, gli stati continuano ad accollarsi i debiti delle banche (perché le banche hanno i loro), continuano a stampare denaro (la BCE ha triplicato la base monetaria della UE da 400 Miliardi di Euro a 1.200 Miliardi di Euro tra il 2002 e il 2012) per monetizzare il debito a scapito del valore dei risparmi dei cittadini comuni.

I tassi bassi attuali, che servono a non far fallire gli stati, garantiscono che in futuro i fondi pensione e le pensioni pubbliche non potranno essere pagati se non in minima parte.
Il 2% di inflazione all'anno (ma è di più) garantisce che i risparmi in 40 anni si riducano dell'80% in potere di acquisto.
E se la gente non ha motivo di risparmiare nella valuta che usa, la valuta non vale nulla sul lungo periodo.


mendoza
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June 12, 2013, 10:09:33 AM
 #4

Il signore in questione ha visto tagliare del 40% il conto corrente che usava la sua azienda per ricevere denaro e pagare fornitori e dipendenti, credo che basti

.....



Complimenti per tutto il post che condivido in toto ed è estremamente chiaro e preciso.
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