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July 21, 2017, 01:07:07 PM |
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La nota società Bitfury, che si definisce un provider di sicurezza e infrastrutture di blocchi, ha testato con successo i "bitcoins reali" utilizzando la rete Lightning nel mainnet. Il video mostra un programmatore Bitfury che invia bitcoin utilizzando una versione sviluppatori della rete Lightning. La dimostrazione illustra l'apertura dei canali di pagamento daemon Illuminazione e le transazioni inviate attraverso la rete live Bitcoin.
"Ora abbiamo due canali aperti e possiamo effettivamente eseguire transazioni della rete Lightning all'interno di questi canali aperti", spiega lo sviluppatore di Bitfury durante il video.
Il fondatore di Bitfury dice che il demo della squadra è un 'grande passo avanti per Bitcoin'
Seguendo il nodo Lightning e la configurazione del canale, Bitfury ha quindi testato una transazione monoposto che ha dimostrato la capacità di creare percorsi percorsi. Ciò significa che, dopo aver creato con successo i percorsi multi-hop, la teoria è che il protocollo può eliminare la necessità di controparti. Bitfury è in via di sviluppo con la rete Lightning sin dall'anno scorso, quando hanno pubblicato la loro carta bianca di 40 pagine, che propone una soluzione di routing per la rete Lightning. Il team di Bitfury mira a utilizzare la procedura Lightning pur conservando il decentramento. Valery Vavilov, CEO di Bitfury Group, ha fatto una dichiarazione via Twitter dicendo;
Bitfury ha inviato con successo il bitcoin utilizzando la rete Lightning nel mainnet - un grande passo avanti per il bitcoin.
La rete di fulmini di Bitfury dimostrata senza Segwit
Bitfury non è l'unica squadra che lavora sul protocollo della rete Lightning come organizzazioni come Acinq, Lightning Labs e Media Lab di MIT sta attualmente costruendo infrastrutture Lightning. Vale anche la pena notare che Bitfury ha anche realizzato la dimostrazione mainnet di Lightning senza utilizzare il protocollo Segregato Testimone (Segwit). La demo del team di Bitfury segue anche la liberazione dell'azienda di Exonum, un'infrastruttura privata di blocchi che afferma di essere "ancorata" al blocco di Bitcoin per una maggiore sicurezza.
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