BITCOIN PUMP!

[bitbollo]

... niente emozioni in questo periodo
...

Proprio stamattina alle 6.30 abbiamo avuto improvviso calo del 5,4 % in pochi minuti mi sa che qualche hodler ha deciso di pagarsi le vacanze last-minute

scherzi a parte, è vero siamo nel classico "periodo di noia", forse adesso è uno dei momenti migliori per acquistare/mettere da parte un po di satoshi in attesa di tempi migliori...

Mi ricordo la noia che avevamo quando bitcoin stava attorno a 40k.
Beh, sinceramente preferivo quella noia, a queste emozioni.

Come sempre avere dei valori bassi è un “conflitto emozionale”, perché ti permette di comprare più satoshi con ogni dollaro, anche se stai soffrendo su tutto lo stash.
Ma si sa, con bitcoin bisogna abbassare le proprie preferenze temporali.

Fa parte del gioco avere dei momenti in cui l'andamento è ribassista...altramente sarebbe un Ponzi
 Poi se non devi scambiare ... cambia poco , il valore FIAT è ininfluente.... Ormai ci abbiamo fatto il callo durante questi anni

Rimango dell'idea che questi sono ottimi momenti per mettere da parte, "saldi", anche con acquisti graduali per cercare di prendere prezzi ancora migliori.

[1714034783]

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[giammangiato]

Pensa che noia fillippone quando stava a 60k. Proprio da annoiarsi! A parte gli scherzi, io non capisco niente di economia e non so capire i movimenti.
So solo che di solito in estate ci sta noia in tutti i settori anche nel gioco (online) ad esempio ci sta meno gente.

[fillippone]

Su McDonald's a New York c'era una media di una locale ogni 700 metri, media recentemente abbassata a 600.

Sono strutture che accentrano molto denaro, qualsiasi valuta si voglia adottare.

Senza dimenticare che, come insegna il film The Founder, McDonald's è famoso per gli hamburger ma in realtà posseggono una marea di locali di proprietà nei migliori angoli del mondo. Anche se dovessero chiudere potrebbero tranquillamente reinventarsi in McRealEstate's il giorno successivo.

Grandissimo film “The founder”.
Tra l’altro Mc Donald ha un locale in piazza duomo esattamente di fronte alla facciata e fino a poco tempo fa uno (in affitto) nell’ ottagono della galleria del Duomo. Penso il punto più costoso di tutta Milano.

Il business chiaramente non è solo vendere panini.

Rimango dell'idea che questi sono ottimi momenti per mettere da parte, "saldi", anche con acquisti graduali per cercare di prendere prezzi ancora migliori.

Hai ragione da vendere, non sono ancora al tuo livello zen, evidentemente.

[conilmionome]

Quando pian piano tutti se ne andranno per l’impossibilità di aprire anche un semplice chiosco di limonate, e rimarranno solo 1/2 pazzi che vorranno prendersi la briga di venderle, vedrai a che prezzi saliranno tutte..

Purtroppo oramai si fa di tutto per cercare di far sparire le piccole imprese a favore delle grandi imprese e multinazionali. È un qualcosa che ho notato anche qui negli USA durante la pandemia: fiumi di soldi di aiuti per le imprese enormi e le piccole dovevano lottare per farsi dare poche migliaia di dollari mentre regalavano milioni a chi non ne aveva bisogno. Sembra veramente che per tanti governi e politici i piccoli business siano una problema che, in un modo o nell'altro, deve essere eliminato. Già qui mi capita di passare per cittadine dove trovi sempre le solite cose: McDonald's, Burger King, Carl's Jr, Starbucks, Denny's, Subway, Domino's, Pizza Hut, Olive Garden... Trovo tristissimo andare in paesi e città diverse e trovare esattamente gli stessi "ristoranti" con gli stessi menù, stessi piatti, stessi ingredienti. Mi chiedo cosa ci riserverà il futuro ma non mi piace affatto dove stiamo andando, stiamo perdendo la nostra stessa identità a favore dei profitti di pochi.

In passato avviare una impresa era più semplice, oggi... devi trovare una particolarità, una nicchia redditizia.
Nell'abbigliamento è molto peggio, grazie all'opera degli influencer e all'opera sapiente di marketing il gusto è ampiamente uniforme.

Mi stupisco solo di una cosa che ancora non ci sia una multinazionale forte che voglia aprire una serie di bar.
Probabilmente perché non è facile trovare uno standard a causa delle differenze culturali.
Quello sarà un bel segnale di forza delle multinazionali.

Su McDonald's a New York c'era una media di una locale ogni 700 metri, media recentemente abbassata a 600.

Sono strutture che accentrano molto denaro, qualsiasi valuta si voglia adottare.

Un grado di libertà sarebbe poter intraprendere, fare impresa, agevolmente.
Purtroppo non è così.

Starbucks and co, come carribeu coffee e altri, sono tutti una serie di bar. Anche come serata ci son catene come margaritaville .. c’è una catena per Tutto in America.
Effettivamente sui bar da serata e qualche locale ancora non c’è un franchising puro. Ma
Proprio poca roba

[fillippone]

Pensa che noia fillippone quando stava a 60k. Proprio da annoiarsi! A parte gli scherzi, io non capisco niente di economia e non so capire i movimenti.
So solo che di solito in estate ci sta noia in tutti i settori anche nel gioco (online) ad esempio ci sta meno gente.

Forse d'estate la gente ha meglio da fare che stare a guardare una "magic internet money" o a giovare a CS:GO.

Beh, invece è proprio nelle solitarie serate estive che ho più piacere a dedicarmi al forum (anzi, devo iniziare il thread meta...)
Ma si sa, sono un animale speciale.

[Ale88]

Su McDonald's a New York c'era una media di una locale ogni 700 metri, media recentemente abbassata a 600.

Sono strutture che accentrano molto denaro, qualsiasi valuta si voglia adottare.

Senza dimenticare che, come insegna il film The Founder, McDonald's è famoso per gli hamburger ma in realtà posseggono una marea di locali di proprietà nei migliori angoli del mondo. Anche se dovessero chiudere potrebbero tranquillamente reinventarsi in McRealEstate's il giorno successivo.

Grandissimo film “The founder”.
Tra l’altro Mc Donald ha un locale in piazza duomo esattamente di fronte alla facciata e fino a poco tempo fa uno (in affitto) nell’ ottagono della galleria del Duomo. Penso il punto più costoso di tutta Milano.

Il business chiaramente non è solo vendere panini.

Lascio qui il link a questo brevissimo estratto di un intervista a Kiyosaki (autore di Rich Dad Poor Dad) che spiega perfettamente la vera formula dietro McDonald's, che è appunto il real estate: https://www.youtube.com/watch?v=cjozBMCvpHE

Starbucks and co, come carribean coffee e altri, sono tutti una serie di bar. Anche come serata ci son catene come margaritaville .. c’è una catena per Tutto in America.
Effettivamente sui bar da serata e qualche locale ancora non c’è un franchising puro. Ma
Proprio poca roba

Ho controllato ora al volo ed i franchising più grandi a livello di bar in realtà sono degli sport bar, non bar veri e propri come potremmo immaginarli noi. Può essere che preferiscano un concetto più ampio perché alla fine in uno sport bar tutti possono trovare qualcosa da mangiare e bere, un concept incentrato solo su un vero e proprio bar potrebbe essere un po' troppo specifico e limitante. Almeno questa è la mia idea a riguardo. Tutti i principali franchising vendono anche altri prodotti complementari oltre al principale.

[conilmionome]

Su McDonald's a New York c'era una media di una locale ogni 700 metri, media recentemente abbassata a 600.

Sono strutture che accentrano molto denaro, qualsiasi valuta si voglia adottare.

Senza dimenticare che, come insegna il film The Founder, McDonald's è famoso per gli hamburger ma in realtà posseggono una marea di locali di proprietà nei migliori angoli del mondo. Anche se dovessero chiudere potrebbero tranquillamente reinventarsi in McRealEstate's il giorno successivo.

Grandissimo film “The founder”.
Tra l’altro Mc Donald ha un locale in piazza duomo esattamente di fronte alla facciata e fino a poco tempo fa uno (in affitto) nell’ ottagono della galleria del Duomo. Penso il punto più costoso di tutta Milano.

Il business chiaramente non è solo vendere panini.

Lascio qui il link a questo brevissimo estratto di un intervista a Kiyosaki (autore di Rich Dad Poor Dad) che spiega perfettamente la vera formula dietro McDonald's, che è appunto il real estate: https://www.youtube.com/watch?v=cjozBMCvpHE

Starbucks and co, come carribean coffee e altri, sono tutti una serie di bar. Anche come serata ci son catene come margaritaville .. c’è una catena per Tutto in America.
Effettivamente sui bar da serata e qualche locale ancora non c’è un franchising puro. Ma
Proprio poca roba

Ho controllato ora al volo ed i franchising più grandi a livello di bar in realtà sono degli sport bar, non bar veri e propri come potremmo immaginarli noi. Può essere che preferiscano un concetto più ampio perché alla fine in uno sport bar tutti possono trovare qualcosa da mangiare e bere, un concept incentrato solo su un vero e proprio bar potrebbe essere un po' troppo specifico e limitante. Almeno questa è la mia idea a riguardo. Tutti i principali franchising vendono anche altri prodotti complementari oltre al principale.

Più che sport bar, che si è così, ma è dentro anche al concetto di casino.

Noi pensiamo al casino solo con le macchinette mangiasoldi, per loro e proprio l’insieme del concetto dello svago del fine settimana.
All’interno c’è sia il bar sport, sia le macchinette, sia lo spettacolino, sia i cocktail sia il poker etc..

Alla fine è la stessa cosa dei nostri patronati con la briscolata solo in versione americana per giovani e vecchi.
Si fanno due colpi al tavolo da poker, cocktailino e band che suona.

Franchising anche qua delle catene varie di casinó che sono ovunque diciamo

[fillippone]

Franchising anche qua delle catene varie di casinó che sono ovunque diciamo

Non ho capito, siete alla ricerca di un'idea di business?
O meglio, siete alla ricerca di un'idea di business che possa battere bitcoin come riferimento di investimento ideale?

[Paolo.Demidov]

Franchising anche qua delle catene varie di casinó che sono ovunque diciamo

Non ho capito, siete alla ricerca di un'idea di business?
O meglio, siete alla ricerca di un'idea di business che possa battere bitcoin come riferimento di investimento ideale?

Se nessuno intraprende nulla, in nulla, non circola nessun tipo di moneta.

McDonald's si è inventato i McCafé con un certo successo, ma.sul business caffè c'è ancora molto da sviluppare.
Ci sono catene di bar ma sono ancora relegate a situazioni di piccola imprenditoria locale.

Consono difficoltà ancora troppo frammentate, almeno in Italia.
Starbucks va molto bene


Notizia dell'anno scorso:
https://www.repubblica.it/economia/2021/06/28/news/la_coca_cola_si_tuffa_nella_tazzina_di_caffe_e_si_compra_il_30_di_vergnano-308104322/

Assaggi...

[fillippone]

Consono difficoltà ancora troppo frammentate, almeno in Italia.
Starbucks va molto bene

In Italia abbiamo una micro-imprenditorialità, o micro non-imprenditorialità, in settori che all’estero sono dominio delle multinazionali.
È una situazione con vantaggi e svantaggi, spesso il prodotto offerto è inferiore allo standard, ma si permettono le vette di eccellenza.

[giammangiato]

Abbiamo e forse "avevamo" visto che si sta sistematicamente uccidendo questo tipo di imprese. Con burocrazia e tasse, ora con la questione del gas/metano/benzina diventa complesso riuscire a fare impresa.
Va bene che dite impresa = rischio, ma deve esserci un modo per poterla fare

[bitbollo]

Rimango dell'idea che questi sono ottimi momenti per mettere da parte, "saldi", anche con acquisti graduali per cercare di prendere prezzi ancora migliori.

Hai ragione da vendere, non sono ancora al tuo livello zen, evidentemente.

Parto dal presupposto che non ho in programma di scambiare "ritornare in euro".
Quando riesco compro qualche decina di euro perchè non fanno la differenza sul mio stile di vita (più o meno), ma mi permettono di acquistare un ulteriore "quota" dei btc in circolazione ad un prezzo tutto sommato ragionevole rispetto agli ATH (negli anni ho imparato che gli ATH prima o poi si ripresentano sempre )
Non ho esigenza di scambiare quindi ho poco interesse del prezzo di mercato attuale... vedo sempre un valore potenziale ben maggiore rispetto al valore venale.
Quanto tempo ci vorrà per vedere questo valore potenziale? Mesi? Anni? Decenni?
Nel frattempo aspetto pazientemente...  

[Ale88]

Abbiamo e forse "avevamo" visto che si sta sistematicamente uccidendo questo tipo di imprese. Con burocrazia e tasse, ora con la questione del gas/metano/benzina diventa complesso riuscire a fare impresa.
Va bene che dite impresa = rischio, ma deve esserci un modo per poterla fare

Io faccio parte di alcuni gruppi Facebook di piccoli imprenditori e piccoli business, con il costo attuale dell'energia ed i rincari generali vedo che molti sono veramente all'estremo, per alcune attività, soprattuto nel periodo invernale, sembra che gli convenga di più a stare chiuse piuttosto che stare aperte con vendite ridotte e costi per l'elettricità ed il riscaldamento alle stelle. Anche perché gli stessi clienti avranno bollette più alte a loro volta, e dove risparmi se non evitando di cenare fuori, andando meno spesso dal parrucchiere, niente vestiti nuovi... È tutto un circolo vizioso veramente complicato da venirne fuori principalmente per una ragione: gli stipendi non aumentano.

[Plutosky]

Abbiamo e forse "avevamo" visto che si sta sistematicamente uccidendo questo tipo di imprese. Con burocrazia e tasse, ora con la questione del gas/metano/benzina diventa complesso riuscire a fare impresa.
Va bene che dite impresa = rischio, ma deve esserci un modo per poterla fare

C' stato un periodo (anni 80-90) in cui fare impresa in Italia era anche "troppo" facile.
Troppo nel senso che non poteva durare.

Parlavate di ristorazione: in quegli anni chiunque sapesse mescolare un pò di pomodoro e mozzarella era più o meno in grado di aprire una pizzeria. Con l'emancipazione femminile e il doppio lavoro in famiglia, il pasto fuori non era più la ricorrenza saltuaria da festeggiamento domenicale ma era diventata una prassi comune.

Con l'esplosione della domanda, contava la quantità sulla qualità, con un pò di improvvisazione e tenendo bassi i prezzi chiunque o quasi era in grado di improvvisarsi ristoratore o barista.

Non che oggi la domanda sia scesa, oggi più di prima a casa non vuole mangiarci quasi più nessuno. Ma è cresciuta l'offerta, di conseguenza sono aumentate le economie di scala e presto anche la grande distribuzione di massa e l'ecommerce arriveranno come uno tsunami.

Già sono arrivati nel ramo distributivo con i vari Just Eat.

In questi giorni di villeggiatura marittima notavo quante persone abbandonano la spiaggia all'ora di pranzo. Qualcuno si reca a casa, la massa va verso bar e punti pranzo sul lungomare. Piccoli esercizi che campano di quello.

Ovviamente abbandonare il lettino e l'ombrellone per questa interruzione è qualcosa che non vorrebbe fare nessuno.
Ed infatti secondo me manca poco, pochissimo, a che l'Amazon di turno offrirà pasti consegnati sul posto e in tempo quasi reale (magari da un drone) dopo un semplice clic sullo smartphone.

E tanti saluti agli esercizi sul lungomare.

Ad inizio anni 2000 c'erano tanti negozianti di abbigliamento che si ritenevano immuni dall'invasione dell'e-commerce: ok un cavo ethernet si più acquistare on line ma chi mai si comprerà una camicia o un paio di pantaloni su internet?
Sappiamo è finita, anzi come sta finendo.

In qualsiasi settore la piccola distribuzione dovrà fare i conti con questo.

Avremo molti meno imprenditori improvvisati e molti più lavoratori dipendenti delle grande catene, almeno finchè l'automazione e la robotica non faranno a meno anche di questi ultimi.

Tra l'altro per l'invecchiamento della popolazione e la riduzione dei nati questi due fenomeni si compenseranno a vicenda, ed infatti assistiamo in questi anni ad un crollo della disoccupazione anche se il lavoro è diventato più precario e saltuario.

Il vantaggio è (o dovrebbe essere) maggiore spazio alla meritocrazia: i piccoli imprenditori che sopravvivono, in tutti i settori, sono quelli che sanno davvero fare bene il loro mestiere, non si spaventano davanti al rischio e alla fatica e sanno stare al passo con i tempi.

Altro requisito fondamentale: puntare sulla qualità, in tutte le cose. I soldi riesce a farli chi intercetta la domanda di quelle classi agiate (che sono sempre più agiate) e che non hanno problemi a spendere. Ma per intercettare questa domanda bisogna offrire sempre un prodotto o servizio eccellente, non aver paura di farsi il mazzo ed essere dotati di vero talento. Hai detto nulla.

Ad un figlio oggi consiglierei si di studiare, che non fa mai male, ma anche di imparare bene un mestiere manuale per cui è portato e per cui ha passione.
Vedo economicamente più radioso il domani di un bravo chef o di un bravo elettricista rispetto a quello di un bravo avvocato o di un commercialista.

[Paolo.Demidov]

...

Già sono arrivati nel ramo distributivo con i vari Just Eat.

In questi giorni di villeggiatura marittima notavo quante persone abbandonano la spiaggia all'ora di pranzo. Qualcuno si reca a casa, la massa va verso bar e punti pranzo sul lungomare. Piccoli esercizi che campano di quello.

Ovviamente abbandonare il lettino e l'ombrellone per questa interruzione è qualcosa che non vorrebbe fare nessuno.
Ed infatti secondo me manca poco, pochissimo, a che l'Amazon di turno offrirà pasti consegnati sul posto e in tempo quasi reale (magari da un drone) dopo un semplice clic sullo smartphone.

E tanti saluti agli esercizi sul lungomare.

Ad inizio anni 2000 c'erano tanti negozianti di abbigliamento che si ritenevano immuni dall'invasione dell'e-commerce: ok un cavo ethernet si più acquistare on line ma chi mai si comprerà una camicia o un paio di pantaloni su internet?
Sappiamo è finita, anzi come sta finendo.

In qualsiasi settore la piccola distribuzione dovrà fare i conti con questo.

Avremo molti meno imprenditori improvvisati e molti più lavoratori dipendenti delle grande catene, almeno finchè l'automazione e la robotica non faranno a meno anche di questi ultimi.

Tra l'altro per l'invecchiamento della popolazione e la riduzione dei nati questi due fenomeni si compenseranno a vicenda, ed infatti assistiamo in questi anni ad un crollo della disoccupazione anche se il lavoro è diventato più precario e saltuario.

Il vantaggio è (o dovrebbe essere) maggiore spazio alla meritocrazia: i piccoli imprenditori che sopravvivono, in tutti i settori, sono quelli che sanno davvero fare bene il loro mestiere, non si spaventano davanti al rischio e alla fatica e sanno stare al passo con i tempi.

Altro requisito fondamentale: puntare sulla qualità, in tutte le cose. I soldi riesce a farli chi intercetta la domanda di quelle classi agiate (che sono sempre più agiate) e che non hanno problemi a spendere. Ma per intercettare questa domanda bisogna offrire sempre un prodotto o servizio eccellente, non aver paura di farsi il mazzo ed essere dotati di vero talento. Hai detto nulla.

Ad un figlio oggi consiglierei si di studiare, che non fa mai male, ma anche di imparare bene un mestiere manuale per cui è portato e per cui ha passione.
Vedo economicamente più radioso il domani di un bravo chef o di un bravo elettricista rispetto a quello di un bravo avvocato o di un commercialista.

Se non vado errato Amazon ci sta lavorando da sette anni almeno, se avete qualche minuto di tempo:
https://youtu.be/9kzXQFEKWIQ

L'Italia, come altri paesi, per ora si è difesa dall'assalto delle multinazionali per vari motivi, non è un paese ricchissimo, non ci sono molti abitanti, ci sono abitudini diverse, sfumature culturali molto diverse.
Ok, abbiamo in tutte le grandi città McDonald's ma non uno ogni poche centinaia di metri.
Molte città degli USA, Giappone, Hong Kong, Singapore, molte città della Cina... sono davvero una sfilata di "moduli" tutti uguali.

Le multinazionali sono schiave del loro gigantismo, non funzionano per piccoli numeri.

Sicuramente sulla scelta dei lavori da intraprendere... c'è meno libertà.

Facendo un altro esempio mi viene in mente l'auto elettrica; tutti quelli che hanno una officina, gommisti, elettrauto...
la tendenza di certe case è tenere tutto dentro.
Una società come Tesla vuole guadagnare con le manutenzioni.
Hai un problema...? vai in un centro Tesla...
Magari ci saranno più livelli, locali giganteschi dove lasci l'auto parcheggiata, torni a casa e il giorno dopo la trovi riparata.
L'auto tipo camera d'albergo, la trovi a posto dopo averla usata.
Nelle città congestionate chi garantirà maggiori postazioni di ricarica/parcheggio/centro manutenzioni sarà quello che venderà più auto.


Quello che manca in Italia, in Europa è appunto la vera meritocrazia, ma anche la possibilità di sviluppare le proprie idee e le proprie capacità.
Se hai già i soldi ok , altrimenti... durissima.

Mi viene in mente la storia di Rocco Petrone:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Rocco_Petrone

Figlio di gente poverissima è finito direttore del programma Apollo.
Se i suoi fossero rimasti in Italia sarebbe rimasto... nel nulla.

In Italia c'è tutto un sottobosco di scambi di favori, raccomandazioni, mi dai il voto, non mi dai il voto, sono figlio di... la P2, il club, la.massoneria, si è sempre fatto così... io tutto condito dalla scarsissima cultura finanziaria.

In altri paesi se hai una idea e ti presenti in un ufficio di Venture Capital, quanto meno ti ascoltano.
Qui non esiste, vuoi aprire una attività? vai in banca sei hai 3 milioni di immobili te ne danno 1.
A tuo rischio e pericolo.

[fillippone]

Inutile girarci attorno, nei messaggi precedenti il fil rouge è quello del progresso tecnologico e come la società si deve adeguare ad esso.
Oggi il progresso tecnologico sta accelerando, quindi anche la società, l’imprenditoria, il business deve adeguarsi.
Un po’ si può resistere (niente Uber, niente delivery in spiaggia, basta AirBnB a Venezia), ma alla fine sappiamo come andrà a finire.
Dobbiamo essere pronti perché lo tsunami sta arrivando, volenti o nolenti.

[babo]

Inutile girarci attorno, nei messaggi precedenti il fil rouge è quello del progresso tecnologico e come la società si deve adeguare ad esso.
Oggi il progresso tecnologico sta accelerando, quindi anche la società, l’imprenditoria, il business deve adeguarsi.
Un po’ si può resistere (niente Uber, niente delivery in spiaggia, basta AirBnB a Venezia), ma alla fine sappiamo come andrà a finire.
Dobbiamo essere pronti perché lo tsunami sta arrivando, volenti o nolenti.

si chiama evoluzione, purtroppo e' cosi
bisogna adattarsi ed evolversi, altrimenti come i dinosauri si resta in un ambiente alieno ed ostile e ci si estingue
io personalmente ho considerato sempre il posto fisso noioso, m sono dovuto adeguare volente o nolente, ma il mio focus resta sempre restare "in mercato" avere delle skill elevate ed incrementare ancora di piu il mio wage
solo cosi sto sempre al top e sono sempre richiesto e non mi estinguo

[fillippone]

Inutile girarci attorno, nei messaggi precedenti il fil rouge è quello del progresso tecnologico e come la società si deve adeguare ad esso.
Oggi il progresso tecnologico sta accelerando, quindi anche la società, l’imprenditoria, il business deve adeguarsi.
Un po’ si può resistere (niente Uber, niente delivery in spiaggia, basta AirBnB a Venezia), ma alla fine sappiamo come andrà a finire.
Dobbiamo essere pronti perché lo tsunami sta arrivando, volenti o nolenti.

si chiama evoluzione, purtroppo e' cosi
bisogna adattarsi ed evolversi, altrimenti come i dinosauri si resta in un ambiente alieno ed ostile e ci si estingue
io personalmente ho considerato sempre il posto fisso noioso, m sono dovuto adeguare volente o nolente, ma il mio focus resta sempre restare "in mercato" avere delle skill elevate ed incrementare ancora di piu il mio wage
solo cosi sto sempre al top e sono sempre richiesto e non mi estinguo

Giustissimo.
Ma cosa succederà quando l’evoluzione sarà così veloce da non permetterti di stare sempre sulla frontiera?
Perché il rischio, con l’aumento esponenziale della velocità del progresso, è proprio questo… restare indietro e non riuscire ad arrivare ad essere produttivi.. e quindi estinguersi.

[babo]

non puo accelerare l'evoluzione ed arrivare a mesi, e' impossibile
ci sono delle tempistiche che non possono essere eliminate
io studio sempre ogni giorno, mi tengo al passo

non capisco perche io ci riesco che sono uno stronzo, e altri no

[Ale88]

Abbiamo e forse "avevamo" visto che si sta sistematicamente uccidendo questo tipo di imprese. Con burocrazia e tasse, ora con la questione del gas/metano/benzina diventa complesso riuscire a fare impresa.
Va bene che dite impresa = rischio, ma deve esserci un modo per poterla fare

C' stato un periodo (anni 80-90) in cui fare impresa in Italia era anche "troppo" facile.
Troppo nel senso che non poteva durare.

Parlavate di ristorazione: in quegli anni chiunque sapesse mescolare un pò di pomodoro e mozzarella era più o meno in grado di aprire una pizzeria. Con l'emancipazione femminile e il doppio lavoro in famiglia, il pasto fuori non era più la ricorrenza saltuaria da festeggiamento domenicale ma era diventata una prassi comune.

Con l'esplosione della domanda, contava la quantità sulla qualità, con un pò di improvvisazione e tenendo bassi i prezzi chiunque o quasi era in grado di improvvisarsi ristoratore o barista.

Non che oggi la domanda sia scesa, oggi più di prima a casa non vuole mangiarci quasi più nessuno. Ma è cresciuta l'offerta, di conseguenza sono aumentate le economie di scala e presto anche la grande distribuzione di massa e l'ecommerce arriveranno come uno tsunami.

Già sono arrivati nel ramo distributivo con i vari Just Eat.

In questi giorni di villeggiatura marittima notavo quante persone abbandonano la spiaggia all'ora di pranzo. Qualcuno si reca a casa, la massa va verso bar e punti pranzo sul lungomare. Piccoli esercizi che campano di quello.

Ovviamente abbandonare il lettino e l'ombrellone per questa interruzione è qualcosa che non vorrebbe fare nessuno.
Ed infatti secondo me manca poco, pochissimo, a che l'Amazon di turno offrirà pasti consegnati sul posto e in tempo quasi reale (magari da un drone) dopo un semplice clic sullo smartphone.

E tanti saluti agli esercizi sul lungomare.

Ad inizio anni 2000 c'erano tanti negozianti di abbigliamento che si ritenevano immuni dall'invasione dell'e-commerce: ok un cavo ethernet si più acquistare on line ma chi mai si comprerà una camicia o un paio di pantaloni su internet?
Sappiamo è finita, anzi come sta finendo.

In qualsiasi settore la piccola distribuzione dovrà fare i conti con questo.

Avremo molti meno imprenditori improvvisati e molti più lavoratori dipendenti delle grande catene, almeno finchè l'automazione e la robotica non faranno a meno anche di questi ultimi.

Tra l'altro per l'invecchiamento della popolazione e la riduzione dei nati questi due fenomeni si compenseranno a vicenda, ed infatti assistiamo in questi anni ad un crollo della disoccupazione anche se il lavoro è diventato più precario e saltuario.

Il vantaggio è (o dovrebbe essere) maggiore spazio alla meritocrazia: i piccoli imprenditori che sopravvivono, in tutti i settori, sono quelli che sanno davvero fare bene il loro mestiere, non si spaventano davanti al rischio e alla fatica e sanno stare al passo con i tempi.

Altro requisito fondamentale: puntare sulla qualità, in tutte le cose. I soldi riesce a farli chi intercetta la domanda di quelle classi agiate (che sono sempre più agiate) e che non hanno problemi a spendere. Ma per intercettare questa domanda bisogna offrire sempre un prodotto o servizio eccellente, non aver paura di farsi il mazzo ed essere dotati di vero talento. Hai detto nulla.

Ad un figlio oggi consiglierei si di studiare, che non fa mai male, ma anche di imparare bene un mestiere manuale per cui è portato e per cui ha passione.
Vedo economicamente più radioso il domani di un bravo chef o di un bravo elettricista rispetto a quello di un bravo avvocato o di un commercialista.

Gran bel post, Plutosky, concordo in toto con te! Soprattutto sul punto che riguarda la qualità del prodotto/servizio offerto, purtroppo ci sono troppe persone improvvisate che non hanno idea di come gestire una piccola attività e altri che offrono qualità bassissima. I prodotti di nicchia continueranno a vendere a prescindere dalle crisi.

Riguardo al percorso dei figli secondo me ora più che mai è importante capire che tipo di percorso si voglia fare: meglio un lavoro manuale oppure qualcosa di informatico? Perché ora i lavori informatici pagano molto però presumo che prima o poi si arriverà ad una saturazione del mercato mentre c'è sempre meno gente che fa lavori manuali, quindi meno competizione e se si offre pure una buona qualità allora uno può davvero chiedere cifre importanti. Un esempio stupido? Posti a Los Angeles che fanno le tortillas fatte a mano: sono veramente pochi, e già solo per quello sono 10 passi avanti rispetto alla competizione e possono far pagare molto di più rispetto alla concorrenza.

Concludo dicendo che bisognerà fare un bel discorso di educazione finanziaria ai figli, discorso affrontato più e più volte qui dentro. Magari qualcuno mi avesse detto di iniziare ad investire qualche centinaio di euro al mese in qualche fondo quando avevo 18 anni...