alexrossi (OP)
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April 23, 2018, 09:55:12 AM Last edit: April 23, 2018, 01:45:20 PM by alexrossi |
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Parto io:
Possesso esentasse e privo di dichiarazione1
Fino alla regolamentazione di piattaforme online atte a cambiavaluta, vendita considerata solamente come la "ricezione di un bonifico da tal iban di tal exchange", e profitto (inteso come un eventuale differenza positiva tra bonifico in entrata e bonifico mio passato in uscita) tassato al 10% sopra i 10k annuali2
Compravendita tra privati completamente esentasse e priva di dichiarazioni sotto i 5000 EUR. Per ogni transazione superiore ai 4999,99 EUR stipula di contratto di compravendita bene digitale con apposizione di marca da bollo del valore dell'1% dell'importo totale della transazione.
1 Ovviamente poiché in uno stato che tutela la privacy del cittadino è impossible, se non coercitivamente, scoprire ogni chiave privata in suo possesso
2 Questo perché attualmente, senza regolamentazione, un exchange può chiudere o sparire in maniera molto agevole. Se io fossi tenuto a dichiarare vendite non prelevate, ed a ogni pié sospinto l'exchange fallisce, oltre al mio danno economico dovrei comunque corrispondere dei soldi che non ho ricevuto in tasse.
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CryptoSystemITA
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April 23, 2018, 10:02:02 AM |
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Io tasserei solo dopo la conversione in FIAT e dopo averli ricevuti con un sistema a scaglioni.
Esempio
Da 0 a 1.000 € imposta 0% Da 1.001 a 5.000 € imposta 5% Da 5.001 a 10.000 € imposta 10% Da 10.001 a 50.000 € imposta 20% Da 50.001 a 100.000 imposta 30% Da 100.001 in poi imposta 40%
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deronet
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April 23, 2018, 10:53:00 AM |
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tasse?
per me il legislatore dovrebbe farsene una ragione ... così come le banche
come cittadino credo sia sufficiente l'iva per lo stato, una governance fatta con blockchain che manderebbero a farsi fottere tangenti e varie ladrate dei politici
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bekkioPEK
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April 23, 2018, 11:36:27 AM |
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Io sono dell'idea ( in generale non solo per le cripto) che le tasse debbano essere ragionevoli, senza fare discorsi etici sul fatto che siano giuste o no. Secondo me bisogna fare in modo che non convenga non pagare le tasse, nel senso che ora come ora , essendo la percentuale alta, molti preferiscono rischiare e non pagarle o comunque dichiarare parecchio meno. Se la percentuale fosse "giusta" non converebbe provare a non pagarle. Alla fine noi stiamo discutendo di questo argomento perchè l' idea di pagare un 26%( quindi 1/4 ) del nostro profitto, non ci sta bene.
Tornando al discorso principale, io personalmente starei sul 7~9% fino a una determinata cifra (120k per esempio) E 10~14% per cifra più alte. Poi io non sono un esperto di tasse e finanza quindi sono solo idee a caso.
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icio
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April 23, 2018, 12:29:10 PM |
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Personalmente la visione Italiana a me piace....come una valuta qualsiasi, ma non essendo tale a tutti gli effetti, andrebbe sfruttata l'occasione per delle norme specifiche, con spunti consolidati del mercato valutario in generale, ma con meno Burocrazia. La Burocrazia, molto spesso è un Mostro come il Debito, la Burocrazia spaventa più della mafia in un'ultima ricerca per gli investitori. La Burocrazia può venir meno per merito del Bitcoin, (che non è il bitcoin). Considerando che questo "nuovo mondo" ad oggi non produce niente o molto poco per le casse dello Stato, si potrebbe cercare di creare una condizione leggermente favorevole fiscalmente rispetto alla valuta fiat conosciuta per le aziende. Magari anche solo per un periodo limitato per incentivare lo sviluppo dell'ambiente in generale che sicuramente crescerà, produrrà nuovi posti di lavoro di alto profilo, una grande opportunità per giovani laureati in ingegneria, architettura informatica, fintech etc etc Se questo "bonus fiscale" in generale, costerà un po', si potrebbe creare un'aliquota per quella parte esente sotto i 51k, magari con un 10% o altro, chiaramente sotto il 26 da 5 a 51k...ma niente o poco di scartoffie
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Speculatoross
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April 23, 2018, 12:47:43 PM |
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Premesso che anche a me starebbe bene equiparare le crypto a valuta estera e pagare le tasse su eventuale profitto finanziario da trading:
ritengo inutili tutti questi discorsi, o meglio prematuri. È necessario prima definire una regolamentazione più generale di questo mondo (exchange) e i relativi servizi a “giustificazione” di queste tasse. In altre parole, favorevole alle tasse, contrario alle imposte. Un mondo che nasce con lo scopo di “liberarsi dal potere bancario” (ecc ecc) che viene “ingabbiato” da uno stato che semplicemente non vuole perdere l’occasione di guadagnarci, porta inevitabilmente all’evasione, che mai come in questo caso sarebbe ritenuta etica.
Aggiungo una provocazione più sul tema “oggi”: Possesso esentasse senza dichiarazione? Sono d’accordo ovviamente, ma: quando (quando?!) non sarà un mondo così volatile ma le crypto avranno un valore più stabile e saranno utilizzate nel quotidiano, questo probabilmente cambierà? Lo stato chiederà dichiarazione e accetterà pagamento delle tasse in crypto? Troppo comodo quando il rischio è diminuito. Lo stato accetterebbe pagamenti delle tasse in crypto oggi? Chi sarebbe disposto a pagare le tasse in crypto (“suddividendo” con lo stato il rischio fluttuazione) anziché aspettare la conversione in Fiat?
Potremmo anche dire che si pagano “a priori”, compro 100k euro di crypto e pago un 10% su quello, a prescindere dal fatto che diventeranno 150k o 60k. Ovviamente detto così suona assurdo, ma è assurdo tanto quanto dire se diventano 150k paghi tasse su 50, se diventano 0 perché l’exchange scamma mi spiace per te.
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alexrossi (OP)
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April 23, 2018, 01:44:43 PM |
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Possesso esentasse senza dichiarazione? Sono d’accordo ovviamente, ma: quando (quando?!) non sarà un mondo così volatile ma le crypto avranno un valore più stabile e saranno utilizzate nel quotidiano, questo probabilmente cambierà?
Il protocollo bitcoin non cambia, quindi direi proprio di no. Sarà sempre possibile generare indirizzi freschi senza dover disporre di codice fiscale e carta d'identità
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Speculatoross
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April 23, 2018, 02:37:43 PM Last edit: April 23, 2018, 03:16:35 PM by Speculatoross |
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Possesso esentasse senza dichiarazione? Sono d’accordo ovviamente, ma: quando (quando?!) non sarà un mondo così volatile ma le crypto avranno un valore più stabile e saranno utilizzate nel quotidiano, questo probabilmente cambierà?
Il protocollo bitcoin non cambia, quindi direi proprio di no. Sarà sempre possibile generare indirizzi freschi senza dover disporre di codice fiscale e carta d'identità Certo che sarà possibile farlo, ma se decidono che il possesso va intanto dichiarato a prescindere? Era più un pensiero rivolto a capire come cambia la questione in un futuro ipotetico in cui le crypto saranno di uso comune e quotidiano senza passaggio in Fiat. Come dire, ho 20btc (wallet anonimo, non dichiarati) e posso decidere di convertirli in Fiat, pagare le tasse sulla plusvalenza, comprarmi la casa con il rimanente. Oppure comprarmi la casa utilizzando i 20btc, perché il venditore lo accetta come pagamento. Vengono a chiedermi da dove saltano fuori questo btc ovviamente, ma li ho comprati 10 anni fa, o minati, o sono stato pagato in btc per un lavoro che ho fatto (legale, ma non prevedeva dichiarazione). E non sono mai tornato Fiat. Che fai mi costringi a convertirne una parte per pagare le tasse? O ne deduci una parte e accetti il pagamento tasse in btc? Mi dirai, nulla di tutto ciò, in quel momento è il venditore che fa un profitto e paga le tasse? Ma non ha ricevuto euro ma btc.... e decide che restano tali, o li spende a sua volta. Qualcosa di più de “plusvalenza su cambio Fiat” deve succedere. E soprattutto, tutto ciò perché? Quali servizi in cambio mi hai offerto per pretendere ciò? Di nuovo, prima crea una regolamentazione “generale” che gestisce il mondo crypto e regolamenta gli scambi offrendo qualcosa in cambio, poi parliamo di tasse Anche perché visto che è così semplice avere btc senza che tu (stato) lo sappia, sarà altrettanto facile decidere di spenderli/convertirli in Fiat in uno stato che non mi chiede senza dare. E a quel punto si che è etico “evadere”, anzi personalmente non mi sentirei di star evadendo nulla Pagare le tasse è giusto ma non prendiamoci in giro nessuno muore dalla voglia di farlo (soprattutto guardando lo stato che ci troviamo e cosa da in cambio) Non so, sto divagando e blaterando ot?....
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alexrossi (OP)
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April 23, 2018, 03:38:55 PM |
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Possesso esentasse senza dichiarazione? Sono d’accordo ovviamente, ma: quando (quando?!) non sarà un mondo così volatile ma le crypto avranno un valore più stabile e saranno utilizzate nel quotidiano, questo probabilmente cambierà?
Il protocollo bitcoin non cambia, quindi direi proprio di no. Sarà sempre possibile generare indirizzi freschi senza dover disporre di codice fiscale e carta d'identità Certo che sarà possibile farlo, ma se decidono che il possesso va intanto dichiarato a prescindere? Era più un pensiero rivolto a capire come cambia la questione in un futuro ipotetico in cui le crypto saranno di uso comune e quotidiano senza passaggio in Fiat. Come dire, ho 20btc (wallet anonimo, non dichiarati) e posso decidere di convertirli in Fiat, pagare le tasse sulla plusvalenza, comprarmi la casa con il rimanente. Oppure comprarmi la casa utilizzando i 20btc, perché il venditore lo accetta come pagamento. Vengono a chiedermi da dove saltano fuori questo btc ovviamente, ma li ho comprati 10 anni fa, o minati, o sono stato pagato in btc per un lavoro che ho fatto (legale, ma non prevedeva dichiarazione). E non sono mai tornato Fiat. Che fai mi costringi a convertirne una parte per pagare le tasse? O ne deduci una parte e accetti il pagamento tasse in btc? Mi dirai, nulla di tutto ciò, in quel momento è il venditore che fa un profitto e paga le tasse? Ma non ha ricevuto euro ma btc.... e decide che restano tali, o li spende a sua volta. Qualcosa di più de “plusvalenza su cambio Fiat” deve succedere. E soprattutto, tutto ciò perché? Quali servizi in cambio mi hai offerto per pretendere ciò? Di nuovo, prima crea una regolamentazione “generale” che gestisce il mondo crypto e regolamenta gli scambi offrendo qualcosa in cambio, poi parliamo di tasse Anche perché visto che è così semplice avere btc senza che tu (stato) lo sappia, sarà altrettanto facile decidere di spenderli/convertirli in Fiat in uno stato che non mi chiede senza dare. E a quel punto si che è etico “evadere”, anzi personalmente non mi sentirei di star evadendo nulla Pagare le tasse è giusto ma non prendiamoci in giro nessuno muore dalla voglia di farlo (soprattutto guardando lo stato che ci troviamo e cosa da in cambio) Non so, sto divagando e blaterando ot?.... Assolutamente no, il filo tiene e lo comprendo pienamente Cerco di darti la mia visione delle cose nel caso ci fosse una legge che obblighi a dichiarare le crypto possedute: Caso 1: succede come per la legge antipirateria, dove non potresti scaricare mp3 protetti da diritto d'autore ma nessuna autorità si mette a controllare i singoli utenti Caso 2: viene cambiata la costituzione e si aggiunge un articolo che autorizza il sequestro coatto di computer e altri dispositivi informatici che potrebbero contenere bitcoin. Nel caso il magistrato di turno abbia il sospetto che il malcapitato si sia scritto da qualche parte la chiave privata, viene autorizzato il mandato di perquisizione nella propria casa e nei luoghi frequentati abitualmente, alla ricerca dei paper wallet perduti o altri improbabili pezzi di carta. Se ancora le FF.OO. non sono soddisfatte, viene autorizzato qualche minuto di waterboarding per cercare di estrapolare un improbabile seed contenente il patrimonio nascosto del sospetto evasore Il caso 2 sembrerebbe l'assurdo degli assurdi, il classico "ma io a questo punto scappo dall'Italia". Io l'ho formulato non tanto per fare un ipotesi limite, più per dire: lo stato ci tiene a sapere, prima che io spenda, quanto guadagno (questo è specialmente vero per acquisti grossi, tipo immobili). 1Se si arriva attraverso il Bitcoin ad una situazione di conti segregati, dove deflazione e eventuale pagamento di cap. gain tax mi scoraggiano dallo spendere, che altro può fare uno stato se non usare la forza? 1Potremmo obbiettare che lo stato si accontenti di ricevere la sua parte anche post spesa, l'importante è che la riceva non troppo in ritardo. Secondo me invece lo stato ci tiene a sapere prima di grandi spese le finanze di una persona per non far diventare le tasse dei crediti inesigibili (il classico: io la casa l'ho già comprata, te ne occupi tu di rivendermela per prenderti la tua percentuale?)
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pablito1989
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April 23, 2018, 04:12:40 PM |
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Io tasserei solo dopo la conversione in FIAT e dopo averli ricevuti con un sistema a scaglioni.
Esempio
Da 0 a 1.000 € imposta 0% Da 1.001 a 5.000 € imposta 5% Da 5.001 a 10.000 € imposta 10% Da 10.001 a 50.000 € imposta 20% Da 50.001 a 100.000 imposta 30% Da 100.001 in poi imposta 40%
anche io farei così, ma per la burocrazia italiana sarebbe troppo semplice
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trader34
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April 23, 2018, 04:31:33 PM Last edit: June 11, 2018, 03:13:06 PM by trader34 |
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Io tasserei solo dopo la conversione in FIAT e dopo averli ricevuti con un sistema a scaglioni.
Esempio
Da 0 a 1.000 € imposta 0% Da 1.001 a 5.000 € imposta 5% Da 5.001 a 10.000 € imposta 10% Da 10.001 a 50.000 € imposta 20% Da 50.001 a 100.000 imposta 30% Da 100.001 in poi imposta 40%
anche io farei così, ma per la burocrazia italiana sarebbe troppo semplice Scusate, non per fare l'avvocato del diavolo, ma ora voi vorreste un sistema peggiore di quello che sta venendo fuori? Ora (almeno così sembrerebbe dagli ultimi interpelli...) non si pagano tasse fino a € 51.000 e poi si paga il 26% sulla plusvalenza se si supera il possesso di tale cifra per almeno 7 giorni consecutivi durante l'anno. Ora qualcuno propone di pagare il 30% e poi il 40%? Ora io sono chilometri lontano da quelle cifre (ma non si sa mai per il futuro! ), ma che senso avrebbe una tassazione superiore al 26% sul capital gain, visto che è lo standard nel nostro paese (e in molti altri) sulle plusvalenze finanziarie? Cioè si pagherebbe il 26% su azioni, bond, forex, CFD e fino al 40% sulle cripto? Al posto che incentivare la mass adoption per le criptovalute, la disincentiviamo? Non farebbe altro che portare all'evasione fiscale e a far emigrare la gente che ha lavori decentralizzati o campa con le cripto in paesi a tassazione più favorevole (senza considerare tutti quelli che hanno tassazione zero sulle plusvalenze... Svizzera per esempio?). Diverso il discorso per l'attività di impresa dove la tassazione va in base agli scaglioni irpef, ma quello è così indipendentemente dal fatto che si operi con criptovalute o meno nella propria attività. Compravendita tra privati completamente esentasse e priva di dichiarazioni sotto i 5000 EUR. Per ogni transazione superiore ai 4999,99 EUR stipula di contratto di compravendita bene digitale con apposizione di marca da bollo del valore dell'1% dell'importo totale della transazione. Buona l'idea sotto i 5000 euro. Non fattibile quella sopra, perchè ci sarebbe troppa differenza tra la compravendita mediante Exchange e quella fatta tramite privati...
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alexrossi (OP)
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April 23, 2018, 04:36:13 PM |
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Ho considerato la vendita tra privati come più difficile e meno immediata, rispetto ad una transazione su exchange
Per quello che ho messo esentasse fino a 5k e oltre una fee dell'1% (che comunque sarebbe sul totale transato e non su un eventuale profitto di una delle due parti)
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icio
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April 23, 2018, 05:05:22 PM |
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Ho considerato la vendita tra privati come più difficile e meno immediata, rispetto ad una transazione su exchange
Per quello che ho messo esentasse fino a 5k e oltre una fee dell'1% (che comunque sarebbe sul totale transato e non su un eventuale profitto di una delle due parti)
Per tutelarsi però, un contrattino tra le parti andrebbe fatto sempre per qualsiasi cifra..così a pelle però devo dirti che lo scambio cripto-fiat tra privati, salvo piccole somme tra amici ....mah.. non mi fa impazzire diciamo così Le tasse più alte di quelle che già abbiamo...follia, di rekord ne abbiamo abbastanza. Il mio riferimento a una piccola agevolazione fiscale alle imprese che volessero spostarsi fortemente sull'uso delle cripto...era per favorirne un uso maggiore tra la gente comune...potresti fare un piccolo sconto sulle tue attività...qualcuno per uno sconto magari s'incuriosisce ..etc etc Le casse statali poi compenserebbero con un piccolo prelievo sotto i 51k...tutto porterebbe ad un maggiore uso...e incrociando un maggior numero di indirizzi con le adeguate comunicazioni e tecnologie...si eliminerebbe tranquillamente una parte della burocrazia.....c'è molto altro..ma è off
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redsn0w
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April 23, 2018, 05:06:39 PM |
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Ti piace vincere facile, esentasse.... (comunque la privacy del cittadino va a farsi benedire quando si parla di soldi, quindi penso che sarà impossibile scamparla).
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alexrossi (OP)
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April 23, 2018, 05:26:21 PM |
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Ti piace vincere facile, esentasse.... (comunque la privacy del cittadino va a farsi benedire quando si parla di soldi, quindi penso che sarà impossibile scamparla). Sicuramente il possesso sarà esentasse, a meno di una modifica alla costituzione
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CryptoSystemITA
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April 23, 2018, 06:26:40 PM |
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Io tasserei solo dopo la conversione in FIAT e dopo averli ricevuti con un sistema a scaglioni.
Esempio
Da 0 a 1.000 € imposta 0% Da 1.001 a 5.000 € imposta 5% Da 5.001 a 10.000 € imposta 10% Da 10.001 a 50.000 € imposta 20% Da 50.001 a 100.000 imposta 30% Da 100.001 in poi imposta 40%
anche io farei così, ma per la burocrazia italiana sarebbe troppo semplice Scusate, non per fare l'avvocato del diavolo, ma ora voi vorreste un sistema peggiore di quello che sta venendo fuori? Ora non si pagano tasse fino a € 51.000 e poi si paga il 26% sulla plusvalenza se si supera il possesso di tale cifra per almeno 7 giorni consecutivi durante l'anno. Ora qualcuno propone di pagare il 30% e poi il 40%? Ora io sono ben lontano da quelle cifre (ma non si sa mai per il futuro! ), ma che senso avrebbe una tassazione superiore al 26% sul capital gain, visto che è lo standard nel nostro paese (e in molti altri) sulle plusvalenze finanziarie? Cioè si pagherebbe il 26% su azioni, bond, forex, CFD e fino al 40% sulle cripto? Al posto che incentivare la mass adoption per le criptovalute, la disincentiviamo? Non farebbe altro che portare all'evasione fiscale e a far emigrare la gente che ha lavori decentralizzati o campa con le cripto in paesi a tassazione più favorevole (senza considerare tutti quelli che hanno tassazione zero sulle plusvalenze... Svizzera per esempio?). Diverso il discorso per l'attività di impresa dove la tassazione va in base agli scaglioni irpef, ma quello è così indipendentemente dal fatto che si operi con criptovalute o meno nella propria attività. Compravendita tra privati completamente esentasse e priva di dichiarazioni sotto i 5000 EUR. Per ogni transazione superiore ai 4999,99 EUR stipula di contratto di compravendita bene digitale con apposizione di marca da bollo del valore dell'1% dell'importo totale della transazione. Buona l'idea sotto i 5000 euro. Non fattibile quella sopra, perchè ci sarebbe troppa differenza tra la compravendita mediante Exchange e quella fatta tramite privati... Beh più che altro avevo pensato a un modo per disincentivare la manipolazione del mercato con grossi capitali, che poi si possa studiare meglio la tassazione sicuramente
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JGreg96
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April 23, 2018, 07:18:03 PM |
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Secondo me una domanda piu interessante sarebbe stata: "Se fossi il legislatore in che contesto posizioneresti le criptovalute? Se non esiste un possibile quadro normativo accomunabile, su quali aspetti porresti le basi principali? In caso, in che modo possono accomunarsi tali basi?" Questo perchè è molto semplice dire "tassa qui e tassa lì" ma le tasse vengono istituite a fronte di uno status imposto dal legislatore stesso e mi sembra che questo status non sia ancora stato definito e dunque la relativa tassazione perde di significato. Penso inoltre che la prima domanda abbia già una risposta, ovvero non rientrano pienamente in nessun quadro normativo, quindi si deve andare avanti costruendo le basi e, per costruire le basi, si parte sempre da ipotesi e/o definizioni (ovviamente le ipotesi, nei loro limiti, non devono essere contestabili). Definire le cripto (bitcoin) per quello che sono, come evidenziato anche in molteplici video, è molto problematico, sia perche la mente ragiona molto spesso per deduzioni (ovvero il trasferire valore è pensabile in maniera abbastanza diretta ad un trasferimento di monete quindi si pensa che bitcoin sia moneta basata sulla crittografia), sia perche bitcoin evolve, ed evolvendo cambia natura, o meglio, assimila attributi che gli conferiscono proprietà aggiuntive più o meno radicate all' interno del codice di bitcoin stesso (viene da sè che normare bitcoin per quello che fa è sbagliato). Un possibile approccio può essere quello di partire dai limiti di bitcoin per poi avanzare successivamente, ovvero costruendo prima il recinto e successivamente coltivare all' interno. Per "limiti di bitcoin" non si intendono ovviamente le tx per secondo e/o le dimensioni dei blocchi ecc..., si intendono quelle proprietà che non possono essere superate (Per esempio bitcoin vive nella blockchain e non può uscirne, anche se LN avrebbe qualcosa in contrario da ridire ). Se tale approccio risulta fallace o dispersivo, se ne possono usare altri come i procedimenti per assurdo ecc... Va inoltre definito se, in che modo, in che misura io ho il possesso e/o la proprietà dei bitcoin e quando la proprietà e/o il possesso decadono. Secondo me si ha il possesso/proprietà dei bitcoin nella misura in cui tali bitcoin possono essere trasferiti. Inoltre il decadere del possesso implica la non disponibilità di bitcoin stesso e dunque decade anche il Diritto di godere e disporre di un bene in modo pieno ed esclusivo, con l'osservanza degli obblighi stabiliti dall'ordinamento giuridico . (qui si dovrà riconoscere la blockchain come ordinamento guridico) Il modo in cui si ha il p. e la p. di bitcoin sembra abbastanza semplice (per negazione): si fa un elenco di servizi che offrono wallet di bitcoin (per esempio exchange e altri wallet che non ti danno la chiave privata), con un registro costituito da indirizzi appartenenti a tali servizi e, se un wallet "di tua proprietà" rientra nel registro allora è come condividere con qualcuno i propri bitcoin, se non rientra in tale registro allora si ha il possesso e la proprietà di bitcoin. Poichè io riconoscerei la blockchain come ordinamento giuridico posto ovunque e in nessun luogo (in quanto code is law), non tasserei il possesso e la proprietà di bitcoin mentre la condivisione la considererei sempre appartenente alla blockchain ma non tutelerebbe l' individuo quindi non tassabile ma va regolamentata per dare maggiori garanzie. Infine io come legislatore potrei vedere la vendita di bitcoin come un motivo per preferire le valute fiat ad un altro mezzo di scambio come bitcoin quindi non impedirei un passaggio del genere e quindi non attribuirei una tassazione.
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Arching_wild
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April 23, 2018, 07:47:17 PM |
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Io tasserei solo dopo la conversione in FIAT e dopo averli ricevuti con un sistema a scaglioni.
Esempio
Da 0 a 1.000 € imposta 0% Da 1.001 a 5.000 € imposta 5% Da 5.001 a 10.000 € imposta 10% Da 10.001 a 50.000 € imposta 20% Da 50.001 a 100.000 imposta 30% Da 100.001 in poi imposta 40%
Mi sembrano un tantino elevate queste percentuali, c'è il rischio che chi ha grossi capitali in criptovalute si guarda bene prima di convertirli in euro in c/c italiani.
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picchio
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April 24, 2018, 12:46:32 AM |
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Non la conosco, ma le leggi che governano l'oro da investimento sono cosi' impensabili? A memoria: - iva non esiste Cito http://www.metalloprezioso.info/aliquota-iva-su-argento-e-oro/Detenere oro da investimento e’ diventato legale, una volta non lo era, non avete l’obbligo di denunciarne il possesso ma se lo rivendete avendo un guadagno sull’operazione quest’ultimo e’ soggetto a tassazione (il capital gain di cui parlavo prima) Non riesco a trovarlo ma mi pare di aver visto che si contempla anche il caso in cui non hai il prezzo di acquisto dell'oro (minatori per BTC) e quindi come calcoli il capital gain sul quale applicare la tassa ...
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Waves mi piaceva ora non più.
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alexrossi (OP)
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April 24, 2018, 06:14:56 AM |
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Non la conosco, ma le leggi che governano l'oro da investimento sono cosi' impensabili? A memoria: - iva non esiste Cito http://www.metalloprezioso.info/aliquota-iva-su-argento-e-oro/Detenere oro da investimento e’ diventato legale, una volta non lo era, non avete l’obbligo di denunciarne il possesso ma se lo rivendete avendo un guadagno sull’operazione quest’ultimo e’ soggetto a tassazione (il capital gain di cui parlavo prima) Non riesco a trovarlo ma mi pare di aver visto che si contempla anche il caso in cui non hai il prezzo di acquisto dell'oro (minatori per BTC) e quindi come calcoli il capital gain sul quale applicare la tassa ... Consideri prezzo d'acquisto zero e il profitto diventa il prezzo di vendita Se io invece scambiassi, diciamo, 1 lingotto d'oro per una casa, al di la delle spese notarili, la mia operazione è esente da capital gain?
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icio
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April 24, 2018, 06:29:10 AM |
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Ti piace vincere facile, esentasse.... (comunque la privacy del cittadino va a farsi benedire quando si parla di soldi, quindi penso che sarà impossibile scamparla). Le tasse bisogna pagarle...quante è un altro discorso...quanto sento persone che dicono ..io non pago niente..e qua e la, francamente mi girano un po Poi questi Signori se un giorno hanno un brutto male .però l'ospedale che ti opera gratuitamente lo esigono....la scuola pubblica la esigono...se c'è un buco sulla strada s'incazzano etc etc etc..per cui su questo aspetto io dico solo questo...è una questione di visione...pago le tasse per avere una redistribuzione del reddito? o pago le tasse per avere in cambio servizi, possibilmente efficienti?..ognuno la pensi come crede...certo è che da queste due semplici domande... poi le conseguenze sono estremamente diverse..visioni politiche..e ognuno ha il diritto di avere le sue. Per la privacy, anche qui devo dire che mi ha scassato un po sta storia...certo è una cosa importantissima....ma da pseudoanonimo a ciò che abbiamo oggi...direi che sia un grande miglioramento...oggi basta avere un cell perchè si possa sapere chi sei e anche dove sei....tra un po basta aprire un frigorifero e mi sa che si sa anche dove sei in casa tua....cmq...io penso che il compito principale di uno Stato dovrebbe essere la Sicurezza... e se per avere la Sicurezza devo rinunciare un po alla mia privacy..io rinuncio volentieri....stesso dicasi per l'aspetto fiscale...ma purchè la cosa valga per tutti... e non per far pagare i sempre i soliti
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icio
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April 24, 2018, 06:41:45 AM |
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L'aspetto fiscale in generale delle cripto può essere affrontato solo dopo un preciso inquadramento...questo è chiaro. Equiparare il bit alle valute è uno spunto di partenza...ma non si riesce ad applicare le norme vigenti ad un qualcosa per cui queste norme quando son state fatte non esisteva. Da qui si ritorna a bomba...si può gestire sotto l'aspetto fiscale la cripto come una valuta o altro come definito da altri organismi...ma non si riesce a completare altri passaggi.. monitoraggio etc etc...se non si fanno norme specifiche...qui però ritorniamo a ribomba...per la sua natura senza confini..una cripto regolamentata solo a livello nazionale non risolve la questione..giusto esempio quello del possesso...il luogo, dove cavolo sono sti bit?..son con me..sono a casa nel cell se me lo dimentico? sono all'estero o in una cassetta di sicurezza dove uno tiene le sue chiavi?
La cosa non è facile
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picchio
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April 24, 2018, 06:48:24 AM |
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... l'oro da investimento ... Non riesco a trovarlo ma mi pare di aver visto che si contempla anche il caso in cui non hai il prezzo di acquisto dell'oro (minatori per BTC) e quindi come calcoli il capital gain sul quale applicare la tassa ...
Consideri prezzo d'acquisto zero e il profitto diventa il prezzo di vendita Io mi ricordo qualcosa di piu' articolato e meno penalizzante, a naso considerava il valore dell'oro di X anni fa e calcolava sulla differenza o considerava solo una percentuale del valore di vendita come tassabile. Se io invece scambiassi, diciamo, 1 lingotto d'oro per una casa, al di la delle spese notarili, la mia operazione è esente da capital gain?
Se tu facessi il contrario: dipende da quanti anni hai acquistato la casa, se sono passati N (5?; 10? non saprei) anni non paghi. Per l'oro non so ma io farei valere la stessa regola ... il problema e' che il valore dell'oro, pur avendo una quotazione, io lo poso vendere alla cifra che voglio. Anche la casa ha un valore ma la vendo anche a molto meno (entro certi limiti). Non semplice. L'unica cosa certa e' che le tasse per l'acquisto di una casa, dal notaio, le paghi sul valore catastale in euro.
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Waves mi piaceva ora non più.
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duesoldi
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April 24, 2018, 12:07:36 PM |
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Tasse: a mio parere (come già dicevo tempo fa in altro thread) le tasse avrebbe senso pagarle solo se lo stato mi riconoscesse dei servizi (parlo sempre del mondo cripto) e/o mi tutelasse in qualche forma. Ad esempio contro il rischio di chiusura di un Exchange. Diversamente non avrebbe senso parlare di tasse ma - eventualmente - solo di imposte. Le quali però dovrebbero a quel punto essere molto basse, altro che 30/40%. Se no poi mi piacerebbe capire perché a noi potrebbero decidere di imporre una tassazione alta, mentre ad altri proporre esenzioni di questo tipo (scandalose!!): https://www.corriere.it/economia/18_aprile_21/flat-tax-100-mila-euro-l-anno-fa-traslocare-italia-160-paperoni-281f4ac0-4597-11e8-ae70-70c19cb6c123.shtmlQuindi per me prima di parlare di tasse - e premettendo che sono d'accordo con chi sottolinea l'impossibilità di riferirsi a norme già in essere - sarebbe utile definire normativamente in modo preciso il concetto di cripto. Tolta l'Italia (che da anni sta perdendo tempo per parlare solo di legge elettorale) credo che la UE stia prendendo tempo proprio perché stanno capendo che il tema è ampio e va approfondito bene prima di legiferare. Penso questo sia un bene..... Mi piace molto il concetto di proprietà di cripto richiamato sopra: in estrema sintesi sono proprietario se riesco a disporre/movimentare la cripto in oggetto. E per estensione arriviamo anche all'essere comproprietario insieme ad altri. Sulla necessità di dichiarare il possesso: perché dichiarare il possesso di cripto quando non sono obbligato a dichiarare il possesso di Euro ? tolti quelli che ho in banca, potrei detenere in casa mia 100 k€ senza dover dichiarare nulla (a mio rischio e pericolo ovvio). Perché allora doverlo fare per le cripto ? per il monitoraggio? quando si sa che il maggior veicolo per riciclare soldi sporchi sono proprio i contanti ? Non regge..... Comunque sono arrivato sin qui senza rispondere alla domanda iniziale, quindi ci provo anch'io: 1) tassazione: solo sulla plus e per una percentuale bassa (esempio 5 o 10% fisso) fatta solo nel caso in cui lo stato si impegni a coprire determinati rischi su movimenti che si appoggiano a determinati Exchange (i dex saranno credo impossibili da controllare). Esenzione negli altri casi, ad es quando riconverto con localbitcoin oppure usando un Exchange cinese per il quale lo stato non offra alcuna garanzia. Certo rimarrebbe il problema di come calcolare (e documentare) la plus. Aspetto non facile da definire.... perché sarebbe un incubo dover seguire tutti i movimenti. Per questo un'ipotesi potrebbe essere una tassazione con % bassa su tutto ciò che riconverto in euro, a prescindere dal fatto che possa essere frutto di un grande guadagno oppure le briciole che decido di riconvertire dopo aver perso quasi tutto quanto investito all'inizio. 2) obbligo dichiarativo: nessuno, così come non devo dichiarare il possesso di euro. Del resto l'intenzione sarebbe proprio quella di utilizzare le cripto come veicolo per pagamenti, no ? 3) invece regolamentazione molto più stringente per le Ico (prima di aprirne una devo dimostrare di avere i requisiti necessari), così da offrire un minimo di salvaguardia agli investitori più sprovveduti Alcuni sono punti che uno stato da solo non può affrontare, il terzo per esempio. Per la privacy, anche qui devo dire che mi ha scassato un po sta storia...certo è una cosa importantissima....ma da pseudoanonimo a ciò che abbiamo oggi...direi che sia un grande miglioramento...oggi basta avere un cell perchè si possa sapere chi sei e anche dove sei....tra un po basta aprire un frigorifero e mi sa che si sa anche dove sei in casa tua....cmq...io penso che il compito principale di uno Stato dovrebbe essere la Sicurezza... e se per avere la Sicurezza devo rinunciare un po alla mia privacy..io rinuncio volentieri....stesso dicasi per l'aspetto fiscale...ma purchè la cosa valga per tutti... e non per far pagare i sempre i soliti
Mi sa che ci manca proprio poco....: http://www.lettera35.it/amazon-brevettata-una-tecnologia-in-grado-di-spiare-e-la-sicurezza/
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redsn0w
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#Free market
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....io penso che il compito principale di uno Stato dovrebbe essere la Sicurezza... e se per avere la Sicurezza devo rinunciare un po alla mia privacy..io rinuncio volentieri....stesso dicasi per l'aspetto fiscale...ma purchè la cosa valga per tutti... e non per far pagare i sempre i soliti
Ti rispondo con questa citazione: "They that can give up essential liberty to obtain a little temporary safety deserve neither liberty nor safety. Those Who Sacrifice Liberty For Security Deserve Neither. He who would trade liberty for some temporary security, deserves neither liberty nor security." ~ Benjamin Franklin Con liberta = privacy, il senso è comunque lo stesso.
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icio
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April 24, 2018, 05:06:40 PM |
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....io penso che il compito principale di uno Stato dovrebbe essere la Sicurezza... e se per avere la Sicurezza devo rinunciare un po alla mia privacy..io rinuncio volentieri....stesso dicasi per l'aspetto fiscale...ma purchè la cosa valga per tutti... e non per far pagare i sempre i soliti
Ti rispondo con questa citazione: "They that can give up essential liberty to obtain a little temporary safety deserve neither liberty nor safety. Those Who Sacrifice Liberty For Security Deserve Neither. He who would trade liberty for some temporary security, deserves neither liberty nor security." ~ Benjamin Franklin Con liberta = privacy, il senso è comunque lo stesso. C'è sempre da imparare....le massime però vanno interpretate e capite in base al contesto...di chi e quando le ha scritte e di chi e quando le ha letto
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icio
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April 24, 2018, 05:16:30 PM |
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Duesoldi...quoto in toto o quasi Il problema di definire il possesso ed il luogo...si è evidenziato chiaramente in questi giorni con il quadro rw..che tu ben conosci e hai già scritto in passato se non sbaglio Definizioni diverse da valuta...ma che rimangono in un concetto finanziario simile...cioè asset...non cambia la problematica. L'indirizzo 2013 dell'europa...crea lo stesso impegno per un governo che sia valuta o asset...se trattasi di attività patrimoniale o finanziaria estera o con possibili proventi esteri ci obbliga ad una gestione diversa rispetto ad una definizione di bene, valuta, asset, proprio all'interno del proprio stato. Sull'aspetto puramente numerico ..percentuale tasse, faccio estrema fatica a esprimermi con numeri o percentuali..perchè l'è un casin
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icio
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April 24, 2018, 05:40:44 PM |
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Scusami mi son dimenticato...sul tuo ultimo punto le Ico...oltre a restringenti, io aggiungerei che ci metti del tuo all'inizio in percentauale. Sicuramente vengo bacchettato come vecchietto rimbambito...ed è pure vero ..ma come nel contesto bancario quando ti finanziano in parte...chi emette la ico dovrebbe essere il primo a crederci...e se così è ci metti una percentuale di tuo come fondo a garanzia...troppo comodo far tutto con i soldini degli altri e poi magari fare il botto e sparire sfruttando la mancanza di regole
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trader34
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April 24, 2018, 06:20:36 PM Last edit: June 11, 2018, 02:29:45 PM by trader34 |
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1) tassazione: solo sulla plus e per una percentuale bassa (esempio 5 o 10% fisso) fatta solo nel caso in cui lo stato si impegni a coprire determinati rischi su movimenti che si appoggiano a determinati Exchange (i dex saranno credo impossibili da controllare). Esenzione negli altri casi, ad es quando riconverto con localbitcoin oppure usando un Exchange cinese per il quale lo stato non offra alcuna garanzia. Certo rimarrebbe il problema di come calcolare (e documentare) la plus. Aspetto non facile da definire.... perché sarebbe un incubo dover seguire tutti i movimenti. Per questo un'ipotesi potrebbe essere una tassazione con % bassa su tutto ciò che riconverto in euro, a prescindere dal fatto che possa essere frutto di un grande guadagno oppure le briciole che decido di riconvertire dopo aver perso quasi tutto quanto investito all'inizio.
Non posso essere d'accordo sulla parte in grassetto, perchè non è possibile pagare tasse su un guadagno che non c'è stato, ma solo giustamente sui guadagni effettivamente realizzati e quindi sul capital gain. Se no è una patrimoniale sulle transazioni e non una legittima tassazione sui guadagni. 3) invece regolamentazione molto più stringente per le Ico (prima di aprirne una devo dimostrare di avere i requisiti necessari), così da offrire un minimo di salvaguardia agli investitori più sprovveduti
Assolutamente sì e sono d'accordo su tutta la linea. Basta scam e miriadi di progetti inutili. Le ICO, ma è questione di tempo, dovranno sottostare ad una certa regolamentazione (ma minore chiaramente alla quotazioni in Borsa) per poter essere proposte al pubblico. Le norma da implementare dovranno poi essere diverse a seconda se si parla di un utility token (come la maggioranza di quelli attuali) o di una security, cioè un token che dà un dividendo ai propri detentori (NEX - per fare un esempio attualissimo).
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duesoldi
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April 24, 2018, 08:58:30 PM |
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...si è evidenziato chiaramente in questi giorni con il quadro rw..che tu ben conosci e hai già scritto in passato se non sbaglio
Non sbagli, ma l'RW non lo conosco affatto, anzi più ci ragiono sopra e più (come disse qualcuno tempo fa) "so di non sapere". Non lo dico per falsa modestia.... Circa la risposta sulle Ico: bel suggerimento anche se sarebbe solo uno dei punti da garantire perché da solo non basterebbe. Immagina lo scenario: ti obbligo a mettere l' 1% del capitale che intendi raccogliere. Per una Ico che voglia raccogliere 100 mln € vorrebbe dire metterci un capitale a garanzia di 1 mln? pochi riuscirebbero, quindi bisognerebbe abbassare la % chiesta all'inizio.... ma a quel punto converrebbe davvero mettere il fondo iniziale e scammare i 100 mln ! Insomma buona l'idea ma da arricchire con altre garanzie. Tornando in tema: 1) tassazione: solo sulla plus e per una percentuale bassa (esempio 5 o 10% fisso) fatta solo nel caso in cui lo stato si impegni a coprire determinati rischi su movimenti che si appoggiano a determinati Exchange (i dex saranno credo impossibili da controllare). Esenzione negli altri casi, ad es quando riconverto con localbitcoin oppure usando un Exchange cinese per il quale lo stato non offra alcuna garanzia. Certo rimarrebbe il problema di come calcolare (e documentare) la plus. Aspetto non facile da definire.... perché sarebbe un incubo dover seguire tutti i movimenti. Per questo un'ipotesi potrebbe essere una tassazione con % bassa su tutto ciò che riconverto in euro, a prescindere dal fatto che possa essere frutto di un grande guadagno oppure le briciole che decido di riconvertire dopo aver perso quasi tutto quanto investito all'inizio.
Non posso essere d'accordo sulla parte in grassetto, perchè non è possibile pagare tasse su un guadagno che non c'è stato, ma solo giustamente sui guadagni effettivamente realizzati e quindi sul capital gain. Se no è una patrimoniale sulle transazioni e non una legittima tassazione sui guadagni. Sì qui mi ero espresso un po' troppo sbrigativamente, hai ragione sul non essere d'accordo. Provo a rifare il ragionamento con più calma. L'idea di fondo era trovare una forma di imposizione (sigh!!!) che potesse far incassare qualcosina allo stato (ri-sigh!) senza per questo gravare il criptonista con burocrazia varia e documenti da produrre. Come per esempio il dover tener traccia delle tx per documentare quanto movimentato. Questo è un punto che proprio vorrei evitare. Quindi mi sono domandato: come farebbe uno stato a farmi pagare un'imposta sulle sole plus senza chiedermi le tx? dovrebbe fidarsi di quel che dichiaro ? figuriamoci!! non accadrebbe mai.... anche perché io potrei dichiarare di non aver avuto plus e se lui non avesse mezzi per controllare (abbiamo detto che non mi dovrà chiedere le tx) saremmo punto e a capo. Perciò l'unica strada alternativa che ho visto (ripeto: per tener fermo il punto di non dover produrre documentazione) è stata quella che ho scritto; far pagare un'imposta su ciò che riconverto in euro. - ho investito 10k€, compro btc, poi riconverto e ottengo 30k€: ho una plus di 20k e su essa mi fai pagare il 5% di imposte. Sono contento io ed è contento lo stato che incassa. - ho investito 10k€, compro btc, poi riconverto e ottengo 3k€ (ci ho quindi smenato alla grande): non importa calcolare plus o minus perché secondo il mio ragionamento pagherò sempre il 5% di imposte sui 3k che faccio rientrare. Lo stato è contento perché incassa lo stesso, io mi sono preso la mazzata (e devo pure pagarci l'imposta!) ma mi servirà di lezione per investimenti futuri. Però almeno non ho cartaccia da dover produrre per documentare il tutto, né noiosi calcoli di plus/minus da fare. Sarebbe giusto? nel caso di guadagni sì, nel caso di perdite no, però tenendo la linea dell' "investire in cripto solo quel che sei disposto a perdere" non sarebbe una tragedia, ed avrebbe il pregio di non avere oneri (documentazione) aggiuntivi. Rimane da chiarire una cosa in questo mio ragionamento, ovvero perché ci tenga tanto a evitare di dover produrre documentazione. Risposta: perché se (ci) obbligassero a documentare tutti i movimenti, che mass-adoption potremmo sperare di avere con le cripto ? nessuna...! figuriamoci se la signora Maria le potrebbe usare per comperare il latte sapendo che dovrà tenere traccia della tx! alla fine le userebbero solo i 3 gatti che si comperano nel deep web la cicoria da fumare perché tanto loro se ne fregherebbero per definizione degli obblighi dichiarativi.
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icio
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April 24, 2018, 09:21:56 PM |
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Se si eliminano scartoffie..son sempre d'accordo, usi il tempo per te e non per la burocrazia. Una tassa fissa bassa sempre ritornando in fiat,mi piace, però....c'è un però secondo me Hai una plus quando converti o minus, ma hai una plus o minus anche quando non converti in fiat, ma paghi un qualcosa
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trader34
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April 24, 2018, 09:44:43 PM Last edit: June 11, 2018, 02:26:59 PM by trader34 |
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1) tassazione: solo sulla plus e per una percentuale bassa (esempio 5 o 10% fisso) fatta solo nel caso in cui lo stato si impegni a coprire determinati rischi su movimenti che si appoggiano a determinati Exchange (i dex saranno credo impossibili da controllare). Esenzione negli altri casi, ad es quando riconverto con localbitcoin oppure usando un Exchange cinese per il quale lo stato non offra alcuna garanzia. Certo rimarrebbe il problema di come calcolare (e documentare) la plus. Aspetto non facile da definire.... perché sarebbe un incubo dover seguire tutti i movimenti. Per questo un'ipotesi potrebbe essere una tassazione con % bassa su tutto ciò che riconverto in euro, a prescindere dal fatto che possa essere frutto di un grande guadagno oppure le briciole che decido di riconvertire dopo aver perso quasi tutto quanto investito all'inizio.
Non posso essere d'accordo sulla parte in grassetto, perchè non è possibile pagare tasse su un guadagno che non c'è stato, ma solo giustamente sui guadagni effettivamente realizzati e quindi sul capital gain. Se no è una patrimoniale sulle transazioni e non una legittima tassazione sui guadagni. Sì qui mi ero espresso un po' troppo sbrigativamente, hai ragione sul non essere d'accordo. Provo a rifare il ragionamento con più calma. L'idea di fondo era trovare una forma di imposizione (sigh!!!) che potesse far incassare qualcosina allo stato (ri-sigh!) senza per questo gravare il criptonista con burocrazia varia e documenti da produrre. Come per esempio il dover tener traccia delle tx per documentare quanto movimentato. Questo è un punto che proprio vorrei evitare. Quindi mi sono domandato: come farebbe uno stato a farmi pagare un'imposta sulle sole plus senza chiedermi le tx? dovrebbe fidarsi di quel che dichiaro ? figuriamoci!! non accadrebbe mai.... anche perché io potrei dichiarare di non aver avuto plus e se lui non avesse mezzi per controllare (abbiamo detto che non mi dovrà chiedere le tx) saremmo punto e a capo.
Perciò l'unica strada alternativa che ho visto (ripeto: per tener fermo il punto di non dover produrre documentazione) è stata quella che ho scritto; far pagare un'imposta su ciò che riconverto in euro. - ho investito 10k€, compro btc, poi riconverto e ottengo 30k€: ho una plus di 20k e su essa mi fai pagare il 5% di imposte. Sono contento io ed è contento lo stato che incassa. - ho investito 10k€, compro btc, poi riconverto e ottengo 3k€ (ci ho quindi smenato alla grande): non importa calcolare plus o minus perché secondo il mio ragionamento pagherò sempre il 5% di imposte sui 3k che faccio rientrare. Lo stato è contento perché incassa lo stesso, io mi sono preso la mazzata (e devo pure pagarci l'imposta!) ma mi servirà di lezione per investimenti futuri. Però almeno non ho cartaccia da dover produrre per documentare il tutto, né noiosi calcoli di plus/minus da fare.
Sarebbe giusto? nel caso di guadagni sì, nel caso di perdite no, però tenendo la linea dell' "investire in cripto solo quel che sei disposto a perdere" non sarebbe una tragedia, ed avrebbe il pregio di non avere oneri (documentazione) aggiuntivi.
Rimane da chiarire una cosa in questo mio ragionamento, ovvero perché ci tenga tanto a evitare di dover produrre documentazione. Risposta: perché se (ci) obbligassero a documentare tutti i movimenti, che mass-adoption potremmo sperare di avere con le cripto ? nessuna...! figuriamoci se la signora Maria le potrebbe usare per comperare il latte sapendo che dovrà tenere traccia della tx! alla fine le userebbero solo i 3 gatti che si comperano nel deep web la cicoria da fumare perché tanto loro se ne fregherebbero per definizione degli obblighi dichiarativi. Interessante, emergono alcuni punti utili, in particolare sulle differenze tra le criptovalute come valuta e come asset finanziario. In primo luogo secondo me è del tutto inevitabile produrre lo storico delle transazioni, come lo è ora (se le si ha a disposizone) e come lo sarà in futuro. Questo se si fa speculazione finanziaria (trading), esattamente come si fa per qualsiasi altro asset. Non credo sarà in nessun modo evitabile, anche perchè tra le varie cose (come se ne parlava in passato nel thread sulle tasse), serve per evitare reati come il riciclaggio di denaro oltre che a sapere non sulla fiducia qual'è la tua plusvalenza. In America per esempio da quest'anno hanno chiesto tutto lo storico delle transazioni per poter pagare le tasse. Se poi non fosse così, per esempio uno che opera nel forex perchè dovrebbe farlo e uno che opera in cripto no? Questo non bloccherà la mass adoption futura, perchè un conto è l'attività speculativa, un conto è (ma meglio sarà) utilizzare le criptovalute come valuta nel futuro, allo scopo di acquistare beni e servizi. Quidi abbiamo le 2 sfaccettature del bitcoin: - Asset finanziario -> trading -> converto in fiat e pagherò una tassazione sulla plusvalenza; - Valuta in futuro per comprare direttamente beni e servizi; Interessante considerare come potranno evolvere questi aspetti in futuro e come verranno implementati dagli organi legislativi. Ora siamo ancora agli albori. E poi? Un trader o semplice investitore che ha ottenuto guadagni sulle cripto, intese come asset, se poi spende direttamente parte quelle cripto (senza riconvertire in fiat) su quello non pagherà tasse? Boh, forse sarà così... Si tratta di un mondo nuovo, difficilmente inquadrabile solo con quanto siamo stati abituati finora, proprio perchè il bitcoin stesso ha più aspetti: non è solo una valuta e non è solo un asset finanziario.
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icio
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April 25, 2018, 09:33:56 AM |
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ottimo E sul penultimo tuo passaggio....Boh, forse sarà così...che mi riferivo sopra chiaramente Non si può avere una tassa bassa e fissa solo quando ritorno in fiat....parto con 10k, me ne trovo 100, con 89 acquisto un auto e rientro in fiat con 1...che verrebbe tassato.. ma compro un auto da 89...della serie ti piace vincere facile esentasse Lo scambio bit su bit...pagamento, busta paga o altro non viene tassato, ma tasso....bassa fissa e sempre sia da fiat a bit che da bit a fiat
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duesoldi
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April 25, 2018, 05:17:26 PM |
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Quidi abbiamo le 2 sfaccettature del bitcoin: - Asset finanziario -> trading -> converto in fiat e pagherò una tassazione sulla plusvalenza; - Valuta in futuro per comprare direttamente beni e servizi;
....
E poi? Un trader o semplice investitore che ha ottenuto guadagni sulle cripto, intese come asset, se poi spende direttamente parte quelle cripto (senza riconvertire in fiat) su quello non pagherà tasse? Boh, forse sarà così...
Ti seguo nel ragionamento ma il punto debole è proprio quello che ho evidenziato in grassetto. Trascura il fatto che uno possa essere un trader, diciamo che posso farlo anch'io: converto 10k€ in btc che uso per fare un po' di trading. E nel farlo devo tenere traccia di tutte le tx (perché hai scritto che il trader dovrà documentare, giusto?). Poi una parte di questi btc li uso per fare la spesa, benzina, per comperarmi la tv nuova. Alla fine la sostanza è che devo comunque documentare tutto anche per le spese che faccio perché se no come farei a dimostrare che dei btc iniziali un tot li ho spesi e non li ho - invece - occultati? Questo porta a dire che anche nel caso di utilizzo come valuta io sarei costretto a documentare le tx, perciò arriviamo di nuovo a quel "costo di utilizzo" (leggi burocrazia, ovvero necessità di documentare) che appesantirebbe troppo l'utilizzo e lo bloccherebbe in ottica mass adoption. Troppo complicato....
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blozo
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April 26, 2018, 05:03:09 PM |
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Flat tax sui guadagni (solo per conversione in FIAT):
-26% per trading o se lo tieni per meno di un anno -10% se li hai comprati da piu' di un anno
Una cosa simile e' in vigore in molti paesi per scoraggiare la speculazione a breve termine. In Germania addirittura paghi 0% di capital gain se li mantieni per piu' di un anno...
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duesoldi
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April 26, 2018, 07:22:08 PM |
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Flat tax sui guadagni (solo per conversione in FIAT):
-26% per trading o se lo tieni per meno di un anno -10% se li hai comprati da piu' di un anno
Una cosa simile e' in vigore in molti paesi per scoraggiare la speculazione a breve termine. In Germania addirittura paghi 0% di capital gain se li mantieni per piu' di un anno...
Bello ! mi piace.... Scusa se chiedo - ignoranza mia e pigrizia nel non aver voglia di googlare - sai come funziona in Germania? cioè come fai a dire che le hai tenute più di un anno? in che modo documenti la cosa ? Grazie
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icio
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April 29, 2018, 08:22:04 AM |
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Attenzione però, perchè in Germania si adotta il Fifo, in Italia Lifo. una "valuta" così volatile, ma che tende a rivalutarsi (almeno per ora), può portare a grandi differenze fiscali tra i 2 metodi.
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Alanpigi80
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April 29, 2018, 08:43:54 AM |
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Premettendo che in Svizzera non si pagano tasse sulle critpo e vige una patrimoniale del 0.6%, in Italia (paese con una delle tassazioni più alte al mondo) potrebbe fare un passo avanti enorme nel settore agevolando con tassazioni e regolamentazione molto molto favorevoli. Questo settore è molto innovativo , potrebbe attrarre molte aziende e farle sviluppare sul territorio. Detta questa utopia, spero che avranno il buon senso di tassare soltanto un eventuale uscita da cripto a fiat e non il loro possesso. Una % del 23 mi sembra già abbastanza alta. Se fosse 0 sarebbe meglio per coloro che hanno criptovalute (beati loro )
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icio
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April 29, 2018, 08:57:41 AM |
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Vado a memoria, mi sembra che la patrimoniale dello 0,6% sia solo sopra i 200.000 franchi addirittura. Per il resto...chi non sarebbe d'accordo con tassazione a 0
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alexrossi (OP)
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May 01, 2018, 06:58:58 AM |
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Flat tax sui guadagni (solo per conversione in FIAT):
-26% per trading o se lo tieni per meno di un anno -10% se li hai comprati da piu' di un anno
L'anno lo consideri dalla ricezione del bonifico di vendita o dalla vendita fatta sulla piattaforma?
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asdlolciterquit
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May 06, 2018, 09:01:19 AM |
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tasse?
per me il legislatore dovrebbe farsene una ragione ... così come le banche
come cittadino credo sia sufficiente l'iva per lo stato, una governance fatta con blockchain che manderebbero a farsi fottere tangenti e varie ladrate dei politici
aspetta, tu stai dicendo che toglieresti completamente le aliquote irpef e l'insp? oddio, mi sembra un tantino utopistico Tornando IT: sicuramente non farei una tassazione sul possesso. Si potrebbe ragionare su una tassazione sul CG, ma non più di quella dei titoli presenti in whitelist!
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acquafredda
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May 06, 2018, 09:04:23 AM |
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Nessuna tassa sul possesso, nessuna tassa sui cambi intra-crypto. Solo una tassa al rientro in fiat a fasce sotto 500€ 2.5% tra 500€ e 2999 4% tra 3000 e 9999 7% sopra 9999 9%
Mi starebbe più che bene
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ostrogoto2012
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May 06, 2018, 01:37:46 PM |
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Io farei: possesso esentasse. Tassazione solo al realizzo effettivo del guadagno. Tassazione fissa come quella sugli affitti al 15% se i guadagni annui non superano i 50.000 euro, 20% fino a 250.000 euro e 25% oltre.
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Prompyboo
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May 06, 2018, 11:17:11 PM |
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Esentasse, zero al quadrato
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alexrossi (OP)
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May 07, 2018, 06:08:39 AM |
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Per chi vuole tassare sui gain, tassereste prima o dopo del bonifico in entrata su C/C?
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duesoldi
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May 07, 2018, 10:47:17 AM |
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Per chi vuole tassare sui gain, tassereste prima o dopo del bonifico in entrata su C/C?
Il "dopo" lo capisco, ma come faresti a tassare prima ? Intendi dire che dovrebbe applicare una ritenuta l'exchange ? o che dovrebbe il singolo owner fare il calcolo e pagare a qualche ente statale ? mi sembrerebbe complicato..... Per me l'unica via sarebbe farlo dopo, se proprio......
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trader34
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May 07, 2018, 10:41:14 PM Last edit: May 09, 2018, 04:34:58 PM by trader34 |
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Vedo che la discussione va avanti. Dò anch'io la mia idea, visto che negli interventi precedenti non l'ho fatto, motivandola.
Non sono d'accordo su l'idea di vari scaglioni, come qualcuno ha proposto, perchè non stiamo parlando di un reddito da lavoro (dove per esempio in Italia applichiamo gli scaglioni irpef), ma di un reddito da capitale, dove al contrario si applica in Italia, ma anche all'estero quasi dappertutto, una tassazione unica, indipendentemente dall'importo che viene tassato.
Ovviamente, come premessa, nessuna tassa sul possesso e nessuna tassa sugli scambi intra-cripto. Cosa che mi risulta non ci sia l'idea di tassarla neanche ora, come è giusto dal mio punto di vista.
Quindi tassazione SOLO per il ritorno in fiat da cripto, su exchange o proprio conto.
1. Totale esenzione delle tasse fino alla cifra di € 3000, che equivale alla cifra attualmente ammessa dal nostro ordinamento per l'uso del contante (per cui non una cifra a caso). Motivata dal fatto che le cripto non sono solo un asset finanziario, ma anche una valuta. Questo permettereebbe gli scambi p2p tra privati, da potersi effettuare anche in contanti, in totale libertà e legalmente.
2. Sopra i € 3000 tassazione al 12,5%, ovvero l'equivalente della tassazione ora in vigore per un titolo di stato in white list, chiaramente sulla plusvalenza.
Tassazione equa, per un settore di investimenti nuovo, innovativo, ma anche più rischioso di altri settori, che permetterebbe alle persone di accettarla e dichiarare i propri guadagni, senza andare all'estero o non dichiarare. Inoltre, permettere al nostro paese di attirare investimenti in questo settore e permetterebbe lo sviluppo del settore stesso, senza idee più estreme come capital gain zero, ma che sono impossibili per il nostro paese e il nostro ordinamento.
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duesoldi
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May 08, 2018, 07:44:14 PM |
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Ovviamente, come premessa, nessuna tassa sul possesso e nessuna tassa sugli scambi intra-cripto. Cosa che mi risulta non ci sia l'idea di tassarla neanche ora, come è giusto dal mio punto di vista.
Se non ho interpretato male la recente risposta dell'AdE (il "se" è grosso come una casa perché come ho già detto imho la risposta non è chiara in più passaggi) si vorrebbe far pagare le plus anche nello scambio cripto-cripto. Cito ed evidenzio in grassetto il punto : Ai fini della eventuale tassazione del reddito diverso occorre, dunque, verificare se la conversione di bitcoin con altra valuta virtuale (oppure da valute virtuali in euro) avviene per effetto di una cessione a termine oppure se la giacenza media del wallet abbia superato il controvalore in euro di 51.645,69 per almeno sette giorni lavorativi continui nel periodo d’imposta. 2. Sopra i € 3000 tassazione al 12,5%, ovvero l'equivalente della tassazione ora in vigore per un titolo di stato in white list, chiaramente sulla plusvalenza.
Il paragone con le obbligazioni di stati in white list non è molto centrato secondo me: un'obbligazione ti garantisce le cedole e il capitale a scadenza (salvo default) e quindi ci paghi una certa tassazione sopra. Con le cripto una cedola non l'hai praticamente mai e il capitale "a scadenza" (ovvero quando decidi di rivendere) non è detto che sia garantito, anzi. Insomma c'è una componente di rischio molto più alta con le cripto, e secondo me questo potrebbe giustificare un'imposta più bassa di quella che proponi. Vorrei far notare (non "a te" ma per sostenere il mio ragionamento) che non è detto che una cripto debba sempre e per forza incrementare di valore. E' vero che il mercato attuale è tendenzialmente in crescita ma stiamo facendo un'ipotesi di tassazione a lungo termine, periodo nel quale questa crescita non potrebbe certo continuare. Tolta questa mia differente opinione sul punto specifico ritengo la tua proposta ampiamente condivisibile .
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trader34
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May 09, 2018, 03:59:43 PM Last edit: June 11, 2018, 03:27:17 PM by trader34 |
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Grazie per la risposta duesoldi, continuo il discorso che è interessante: Ovviamente, come premessa, nessuna tassa sul possesso e nessuna tassa sugli scambi intra-cripto. Cosa che mi risulta non ci sia l'idea di tassarla neanche ora, come è giusto dal mio punto di vista.
Se non ho interpretato male la recente risposta dell'AdE (il "se" è grosso come una casa perché come ho già detto imho la risposta non è chiara in più passaggi) si vorrebbe far pagare le plus anche nello scambio cripto-cripto. Cito ed evidenzio in grassetto il punto : Ai fini della eventuale tassazione del reddito diverso occorre, dunque, verificare se la conversione di bitcoin con altra valuta virtuale (oppure da valute virtuali in euro) avviene per effetto di una cessione a termine oppure se la giacenza media del wallet abbia superato il controvalore in euro di 51.645,69 per almeno sette giorni lavorativi continui nel periodo d’imposta. Un'ipotesi del genere francamente mi sembra molto difficile da implementare. Anche se premetto che personalmente la cosa non mi riguarda avendo poco investimento in cripto -- e quindi non avvicinandomi neanche lontanamente alla soglia dei €51k che per le regole attuali porta a generare plusvalenza, almeno stando a sentire l'ultimo interpello che si è analizzato nel thread sulla tassazione --, mi sembra una cosa francamente irrealizzabile tassare la plusvalenza cripto con cripto. Anche perchè come sarebbe possibile farlo? Proprio mi sfugge la fattibilità della cosa. Bisogna avere una valuta base come riferimento per sapere se si è guadagnato o meno. E questa valuta base non può che essere una valuta a corso legale, per cui l'euro, il dollaro o altro. Se io faccio dei trade nel pair ETH / BTC e guadagno qualche frazione di bitcoin in più di quello che avevo rispetto all'inizio, posso dire di essere in guadagno? Sì rispetto al bitcoin, ma se nel frattempo il bitcoin è sceso di valore rispetto all'euro come in questi mesi, per quello che riguarda le mie eventuali plusvalenze tassibili non posso essere considerato come in attivo, perchè in realtà ho subito una perdita rispetto al controvalore in euro. Per cui come se viene fuori? Infatti, se opero nel Forex, per esempio, e che ne so, faccio dei trade nel pair USD / GBP, ogni volta che ne chiudo uno, il broker mi calcola guadagni e perdite in base alla mia valuta base, cioè l'EURO. Cosa che non avviene quando operi cripto con cripto su un Exchange, e i guadagni, se ci sono, per lo Stato possono essere valutati solo in base al tuo controvalore in euro, non in Bitcoin, Ethereum o qualsiasi altra cripto. Per fare un esempio qualsiasi io potrei avere avuto 1 bitcoin in mio possesso a dicembre che valeva $ 19.000. Ho fatto qualche scambio su Exchange (scambio a pronti) tra varie cripto, ora a maggio ho deciso di riportare tutto in bitcoin, e grazie a trade favorevoli, sono arrivato a 1,5 bitcoin. Ho quindi guadagnato il 50%? Si intermini di bitcoin, no in termini reali. Dovrei pagare una plusvalenza? Noooo, sono in perdita! Il bitcoin ora vale $9000 (semplifichiamo), quindi con 1,5 bitcoin ho un controvalore di $13.500! Sono in perdita dai $19.000 iniziali ai $13.500 attuali, quindi facendo qualche rapido calcolo: $19.000 - $13.500 = $5.500 . Sono in perdita di 5.500 dollari in realtà rispetto all'inizio in termini reali. Il che equivale a dire che sono in perdita del 29% sul mio capitale iniziale oppure, il che è lo stesso, sono in possesso di solo il 71% del valore iniziale, rispetto a quanto avevo prima. E dovrei pagare delle tasse sulle operazioni in cripto? Su cosa, sulle perdite? E se le cose fossero andate diversamente perchè il mercato fosse rimasto bullish, non centra niente: 2 mesi dopo potrebbe crollare ed io essere in perdita. Così a pensarci, non mi sembra proprio possibile poter calcolare guadagni, e quindi plusvalenze, fino a quando non decido di vendere e fuoriuscire dal mercato. E per fuoriuscire dal mercato si intende tornare in FIAT. Infatti sarebbe come scambiare azioni Appe con azioni Microsoft (ok che non è possibile farlo in Banca senza tornare in Fiat, ma poniamo l'esempio che mi metto d'accordo per lo scambio dei titoli con un mio amico...), fino a quando non vendo quelle azioni non posso sapere se ho guadagnato e quindi pagare le tasse che sono dovute. Avevo fatto un'osservazione più breve anche nel thread principale sulla tassazione riguardo a questo argomento, ma mentre stavo editando il post per aggiungere una cosa per sbaglio l'ho cancellato (e poi non ho avuto voglia di riscriverlo)! Ripropongo quindi qui l'argomento più nel dettaglio Inoltre, un'interpretazione così ardita è possibile farla per analogia solo perchè per l'interpello - attualmente - le cripto sono assimilabili a valute estere, ma come abbiamo più volte osservato entrambi, è una considerazione che va contro a ciò che ha stabilito l'Unione Europea, che li considera asset finanziari, per cui prima o poi anche la nostra ADE dovrà cambiare impostazione a riguardo (non credo che l'Italia potrà essere l'unico paese a pensarla diversamente). Possiamo in realtà anche dare un'interpretazione diversa alla parte dell'interpello che hai riportato poco sopra: Se non ho interpretato male la recente risposta dell'AdE (il "se" è grosso come una casa perché come ho già detto imho la risposta non è chiara in più passaggi) si vorrebbe far pagare le plus anche nello scambio cripto-cripto. Cito ed evidenzio in grassetto il punto : Ai fini della eventuale tassazione del reddito diverso occorre, dunque, verificare se la conversione di bitcoin con altra valuta virtuale (oppure da valute virtuali in euro) avviene per effetto di una cessione a termine oppure se la giacenza media del wallet abbia superato il controvalore in euro di 51.645,69 per almeno sette giorni lavorativi continui nel periodo d’imposta. Nel paragrafo si evidenziano i due casi per cui l'ADE ritiene che si possa generare una plusvalenza tassabile: 1. Controvalore in euro di 51.645 per almeno 7 gioni consecutivi; 2. Cessione a termine Ora, non so esattamente cosa indentifichi con "cessione a termine", ma visto che non ha usato il termine "cessione a pronti" con cui si intende la compravendita pura e semplice tra criptovalute come quelle fatte negli Exchange (compro una vendendone un'altra), operatività non considerata dell'ADE avente natura speculativa fino ai € 51.645, probabilmente identifica un tipo di operatività differente come quella con i CFD ( contract for difference). Anche se personalmente non ho mai operato in cripto tramite CFD, in questo caso certo che è tutto diverso. In primo luogo, le cessione a termine sono considerate di natura speculativa (come l'operatività nel Forex) su qualunque cifra. Infatti si opera in CFD attraverso broker Forex riconosciuti. In secondo luogo, io posso anche aprire una posizone long o short su un CFD per esempio sul cambio ETH / BTC, ma nel momento in cui chiudo questa posizione, e torno flat, cioè torno a posizioni chiuse, il broker mi calcola guadagni e perdite immediatamente rapportandoli alla mia valuta base l'euro. E certo che in questo tipo di operatività, devo pagare le tasse anche su cripto con cripto. Tanto è vero che se fossi con un broker in regime amministrato, la plusvalenza del 26% mi viene detratta immediatamente (in caso di operazione chiusa in gain oppure se chiudo in perdita ho un loss valido per i 4 anni successivi che si accumula nel mio zainetto fiscale). Ma parliamo di operatività solamente speculativa dove opero scommettendo su contratti che si basano sulla differenza in positivo o negativo di un sottostante (le cripto nell'esempio), senza però effettivamente acquistare o vendere quel sottostante e, quindi, senza veramente acquistare o vendere veramente criptovalute, come avviene ad esempio anche nei futures. Diversamente nelle operazioni a pronti in un Exchange, scambio effettivamente un asset (bitcoin per esempio) per un altro (ether per esempio). Scusate se sono stato prolisso, ma questo è un argomento interessante
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trader34
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May 09, 2018, 04:13:17 PM Last edit: June 11, 2018, 03:25:54 PM by trader34 |
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2. Sopra i € 3000 tassazione al 12,5%, ovvero l'equivalente della tassazione ora in vigore per un titolo di stato in white list, chiaramente sulla plusvalenza.
Il paragone con le obbligazioni di stati in white list non è molto centrato secondo me: un'obbligazione ti garantisce le cedole e il capitale a scadenza (salvo default) e quindi ci paghi una certa tassazione sopra. Con le cripto una cedola non l'hai praticamente mai e il capitale "a scadenza" (ovvero quando decidi di rivendere) non è detto che sia garantito, anzi. Insomma c'è una componente di rischio molto più alta con le cripto, e secondo me questo potrebbe giustificare un'imposta più bassa di quella che proponi. Vorrei far notare (non "a te" ma per sostenere il mio ragionamento) che non è detto che una cripto debba sempre e per forza incrementare di valore. E' vero che il mercato attuale è tendenzialmente in crescita ma stiamo facendo un'ipotesi di tassazione a lungo termine, periodo nel quale questa crescita non potrebbe certo continuare. Tolta questa mia differente opinione sul punto specifico ritengo la tua proposta ampiamente condivisibile . Si, non volevo paragonare le due cose che sono molto differenti, ma solo indicare che il nostro ordinamento legislativo ha già scelto una tassazione più bassa, rispetto alla canonica del 26% -- quindi ha scelto di fare una eccezione --, almeno per una categoria di asset finanziari. Non l'ha scelto per il maggior o minor rischio insito in tali asset, perchè un Titolo di Stato white list è per definizione l'asset finanziario più sicuro che ci possa essere (in teoria almeno) e paga di tasse il 12,5%, mentre il Forex, ad esempio, che è tra gli investimenti in assoluto più rischiosi, paga comunque sulle plusvalenza il 26%. Probabilmente così è stato stabilito per incentivare questa categoria di investimenti, considerati poco o per nulla speculativi, su cui investono la maggioranza dei risparmiatori e delle famiglie italiane. Allora supponevo come ipotesi che il nostro Stato, se fosse interessato ad incentivare il nascente mercato e la nascente industria delle criptovalute, potrebbe fare un ragionamento simile: proporre una tassazione di natura favorevole rispetto allo standard sul capital gain (26%). Che poi senza andare lontano nel tempo era la tassazione generale sulle plusvalenze solo fino a qualche anno fa... Per fare altri esempi, ci sono Stati che hanno proposto tassazione favorevole o nulla sulle cripto per attirare investitori: mi viene in mente Panama, che avevo letto sta sviluppando una legislazione favorevole per attirare inevestitori e aziende che operano nelle criptovalute o vicino a noi, Gibilterra, che leggevo che per patrimoni consistenti, ha proposto tassazione zero per 5 anni per chi si trasferisce lì... Per me potrebbe anche essere zero la tassazione, e ne sarei molto felice (anzi visto che sulle due misere cripto che ho, sono pure in perdita, se mi rimborsano anche meglio!) , solo che dubito sia realizzabile nel nostro ordinamento!
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duesoldi
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May 09, 2018, 07:42:33 PM |
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Grazie per la risposta duesoldi, continuo il discorso che è interessante:
Io invece lo tronco subito non perché non sia interessante proseguire, ma perché purtroppo non ho risposte. Poni delle argomentazioni che condivido assolutamente: per me il calcolo della plus/minus da fare cripto su cripto sarebbe pura follia, è impossibile che un investitore possa fare da solo un calcolo simile (se non per pochissimi movimenti) per cui se davvero fosse questa la direzione che lo stato intenderà prendere vorrebbe dire scaricare totalmente sul singolo ogni onere. Nell'esempio che fai del Forex la cosa ha senso ma in quei casi è l'operatore che fa il calcolo, qui invece non avrebbe alcun potere lo stato ad imporre un calcolo simile agli exchange, perciò l'unica strada per lui è lasciare tutto in carico all'investitore. Ma un conto è lasciare in carico un conteggio "facile", altra cosa uno così complicato come quello che hai perfettamente descritto. Anche l'esempio della plus che hai riportato era proprio uno dei due molto ben esemplificati nel recente post di Burlone, post che rilinko qui perché non ricordo più se lo avessi linkato in questo thread o nell'altro "quasi parallelo". Se leggi i due esempi finali sono proprio come i tuoi, e paradossali nei loro effetti! http://www.mysolution.it/fisco/approfondimenti/commenti/2018/05/equiparare-le-valute-virtuali-alle-valute-estere-i-chiarimenti-dell-agenzia-delle-entrate-burlone/Non l'ha scelto per il maggior o minor rischio insito in tali asset, perchè un Titolo di Stato white list è per definizione l'asset finanziario più sicuro che ci possa essere (in teoria almeno) e paga di tasse il 12,5%, mentre il Forex, ad esempio, che è tra gli investimenti in assoluto più rischiosi, paga comunque sulle plusvalenza il 26%. Probabilmente così è stato stabilito per incentivare questa categoria di investimenti, considerati poco o per nulla speculativi, su cui investono la maggioranza dei risparmiatori e delle famiglie italiane.
Un'interpretazione per motivare il 12.5% è senz'altro quella che hai detto: facilitare la diffusone tra le famiglie. Una seconda è certamente più "maliziosa", ma proprio per questo secondo me altrettanto concreta (conosci il detto "a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende" ? ) Ovvero: uno dei principali detentori di Btp sono le banche http://www.infodata.ilsole24ore.com/2016/05/10/titoli-di-stato-le-banche-italiane-posseggono-btp-per-455-miliardi/perché le banche dovrebbero continuare a comperare Btp se l'aliquota fosse del 26% come per altri titoli ? non ne avrebbero grandi motivi no ? probabilmente potrebbero trovare aziende con rating anche più alto dei titoli di stato italiani e migliore rendimento, a quel punto comprerebbero quelli e non più i btp. Ecco che la minor aliquota in questo caso serve anche a "spingere" il collocamento presso le banche. Per fare altri esempi, ci sono Stati che hanno proposto tassazione favorevole o nulla sulle cripto per attirare investitori: mi viene in mente Panama, che avevo letto sta sviluppando una legislazione favorevole per attirare inevestitori e aziende che operano nelle criptovalute o vicino a noi, Gibilterra, che leggevo che per patrimoni consistenti, ha proposto tassazione zero per 5 anni per chi si trasferisce lì...
Siamo molto bravi anche noi, non credere! https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/08/fisco-varata-la-tassa-forfettaria-di-100mila-euro-per-riportare-in-patria-i-paperoni/3438826/Alla fine chi ha "la crana" non paga, e a noi pesci piccoli invece fanno sempre il mazzo! [Fine risposte populiste]
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acquafredda
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May 13, 2018, 03:15:26 PM |
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Stiamo fornendo diversi spunti in merito ai lettori esterni informati.
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