changaa
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January 27, 2025, 04:26:08 PM |
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Esatto. L'idea è proprio quella. Comunque nelle crypto non ho dirà se il prestito costituisca evento tassabile o meno, ho avuto risposte molto diverse. Comunque, senza fare pubblicità in Italia che lago si occupa di fare da "intermediario" in queste operazioni. Non credo possano farlo loro per ragioni legali, ma possono mettere in contatto chi ha i Bitcoin e chi ha Fiat per organizzare l'operazione.
aspetta aspetta mi stai dicendo quindi che se tu c'hai un prestito usando un collaterale non è tassabile? questo è veramente molto interessante sarebbe come quelli che si fanno il prestito dando come collaterale le azioni che gli danno le aziende come facebook e via dicendo Fighissimo
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Plns
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January 27, 2025, 05:34:52 PM Merited by fillippone (1) |
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I prestiti con collaterale si chiedono esattamente per questom per non pagare le plusvalenze. Chiaramente gli aspetti negativi sono gli interessi da pagarci (alti nel caso delle cripto) e il rischio di controparte.
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fillippone
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Fully fledged Merit Cycler - Golden Feather 22-23
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Comunque nelle crypto non ho dirà se il prestito costituisca evento tassabile o meno, ho avuto risposte molto diverse. Facendo una rapidissima ricerca sembrerebbe che in Italia si paghino le tasse anche sui prestiti però stiamo parlando di percentuali tipo 0,25 o giù di lì, quindi numeri minimi rispetto a quelli delle plusvalenze. Tu dicevi che hai avuto risposte diverse rispetto alla tassazione dei prestiti con cripto a collaterale oppure parlavi di qualsiasi tipo di prestito, tipo anche per un mutuo, etc? Ho avuto tute le risposte possibili...sigh. Dipende da molte cose: da come è scritto il contratto, da quanto sia "pirata" l'intermediario o la controparte di quel prestito, da quanto sia pirata chi quel prestito lo chiede. Insomma: ancora non c'è una prassi. Magari sul sito di Checksig (scusate il refuso nel messaggio precedente) si possono trovare più informazioni. Ovvio che però per accedere a questo prestito, dovete essere in regola con il fisco.
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xenomorfo
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January 28, 2025, 09:17:51 AM |
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I prestiti con collaterale si chiedono esattamente per questom per non pagare le plusvalenze. Chiaramente gli aspetti negativi sono gli interessi da pagarci (alti nel caso delle cripto) e il rischio di controparte.
Questi sono trucchi di prestigio sicuramente molto utili per chi vuole affrontare in modo aperto lo stato, poi ci sono le persone come me che fanno guerriglia stanno in disparte e in ombra. Onestamente non ho proprio voglia di avere a che fare con lo stato e imparare questi trucchi di sopravvivenza.
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Ale88
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January 28, 2025, 07:43:46 PM |
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Comunque nelle crypto non ho dirà se il prestito costituisca evento tassabile o meno, ho avuto risposte molto diverse. Facendo una rapidissima ricerca sembrerebbe che in Italia si paghino le tasse anche sui prestiti però stiamo parlando di percentuali tipo 0,25 o giù di lì, quindi numeri minimi rispetto a quelli delle plusvalenze. Tu dicevi che hai avuto risposte diverse rispetto alla tassazione dei prestiti con cripto a collaterale oppure parlavi di qualsiasi tipo di prestito, tipo anche per un mutuo, etc? Ho avuto tute le risposte possibili...sigh. Dipende da molte cose: da come è scritto il contratto, da quanto sia "pirata" l'intermediario o la controparte di quel prestito, da quanto sia pirata chi quel prestito lo chiede. Insomma: ancora non c'è una prassi. Magari sul sito di Checksig (scusate il refuso nel messaggio precedente) si possono trovare più informazioni. Ovvio che però per accedere a questo prestito, dovete essere in regola con il fisco. Comunque penso che peril discorso collaterale forse sarebbe più semplice dare dentro delle azioni/ETF piuttosto che le cripto, anche per un semplice discorso di diversificazione del rischio perché vivere di sole crypto boh, bisogna avere un bel pizzico di follia diciamo... Altrimenti l'altra opzione, se fattibile, potrebbe essere usare delle stable coin, che non hanno il problema della volatilità ma solamente le oscillazioni di valore nel caso in cui si diano dollari per prendere a prestito euro, no? Andrebbe capito quali stable siano accettabili, quali possano essere considerate alla pari delle fiat (quindi si pagherebbero le plusvalenze), etc etc.
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fillippone
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January 28, 2025, 09:47:13 PM |
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Comunque nelle crypto non ho dirà se il prestito costituisca evento tassabile o meno, ho avuto risposte molto diverse. Facendo una rapidissima ricerca sembrerebbe che in Italia si paghino le tasse anche sui prestiti però stiamo parlando di percentuali tipo 0,25 o giù di lì, quindi numeri minimi rispetto a quelli delle plusvalenze. Tu dicevi che hai avuto risposte diverse rispetto alla tassazione dei prestiti con cripto a collaterale oppure parlavi di qualsiasi tipo di prestito, tipo anche per un mutuo, etc? Ho avuto tute le risposte possibili...sigh. Dipende da molte cose: da come è scritto il contratto, da quanto sia "pirata" l'intermediario o la controparte di quel prestito, da quanto sia pirata chi quel prestito lo chiede. Insomma: ancora non c'è una prassi. Magari sul sito di Checksig (scusate il refuso nel messaggio precedente) si possono trovare più informazioni. Ovvio che però per accedere a questo prestito, dovete essere in regola con il fisco. Comunque penso che peril discorso collaterale forse sarebbe più semplice dare dentro delle azioni/ETF piuttosto che le cripto, anche per un semplice discorso di diversificazione del rischio perché vivere di sole crypto boh, bisogna avere un bel pizzico di follia diciamo... Altrimenti l'altra opzione, se fattibile, potrebbe essere usare delle stable coin, che non hanno il problema della volatilità ma solamente le oscillazioni di valore nel caso in cui si diano dollari per prendere a prestito euro, no? Andrebbe capito quali stable siano accettabili, quali possano essere considerate alla pari delle fiat (quindi si pagherebbero le plusvalenze), etc etc. é sicuramente una serie di prodotti che saranno molto presto offerti dalle banche. Vedrete che dopo l'abrogazione del SAB121, le banche americane inizieranno ad offrire prodotti crypto alla clientela. Dopodichè sarà una corsa a chi offre più prodotti crypto. Del resto le banche non possono permettere a soggetti "esterni" tipo Coinbase di mangiarsi il loro mercato.
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giorgione (OP)
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January 29, 2025, 07:57:00 AM |
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Comunque nelle crypto non ho dirà se il prestito costituisca evento tassabile o meno, ho avuto risposte molto diverse. Facendo una rapidissima ricerca sembrerebbe che in Italia si paghino le tasse anche sui prestiti però stiamo parlando di percentuali tipo 0,25 o giù di lì, quindi numeri minimi rispetto a quelli delle plusvalenze. Tu dicevi che hai avuto risposte diverse rispetto alla tassazione dei prestiti con cripto a collaterale oppure parlavi di qualsiasi tipo di prestito, tipo anche per un mutuo, etc? Ho avuto tute le risposte possibili...sigh. Dipende da molte cose: da come è scritto il contratto, da quanto sia "pirata" l'intermediario o la controparte di quel prestito, da quanto sia pirata chi quel prestito lo chiede. Insomma: ancora non c'è una prassi. Magari sul sito di Checksig (scusate il refuso nel messaggio precedente) si possono trovare più informazioni. Ovvio che però per accedere a questo prestito, dovete essere in regola con il fisco. Comunque penso che peril discorso collaterale forse sarebbe più semplice dare dentro delle azioni/ETF piuttosto che le cripto, anche per un semplice discorso di diversificazione del rischio perché vivere di sole crypto boh, bisogna avere un bel pizzico di follia diciamo... Altrimenti l'altra opzione, se fattibile, potrebbe essere usare delle stable coin, che non hanno il problema della volatilità ma solamente le oscillazioni di valore nel caso in cui si diano dollari per prendere a prestito euro, no? Andrebbe capito quali stable siano accettabili, quali possano essere considerate alla pari delle fiat (quindi si pagherebbero le plusvalenze), etc etc. é sicuramente una serie di prodotti che saranno molto presto offerti dalle banche. Vedrete che dopo l'abrogazione del SAB121, le banche americane inizieranno ad offrire prodotti crypto alla clientela. Dopodichè sarà una corsa a chi offre più prodotti crypto. Del resto le banche non possono permettere a soggetti "esterni" tipo Coinbase di mangiarsi il loro mercato. si infatti è quello che succedere e lo penso davvero anche io, quanto tempo ci è rimasto prima che le banche ci propineranno i loro servizi crypto, che poi per loro è veramente un controsenzo, loro che erano i primi a dire che le crypto facevano schifo, adesso ci offriranno i loro servizi, che gente incoerente
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giammangiato
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January 29, 2025, 03:54:43 PM |
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é sicuramente una serie di prodotti che saranno molto presto offerti dalle banche. Vedrete che dopo l'abrogazione del SAB121, le banche americane inizieranno ad offrire prodotti crypto alla clientela. Dopodichè sarà una corsa a chi offre più prodotti crypto. Del resto le banche non possono permettere a soggetti "esterni" tipo Coinbase di mangiarsi il loro mercato.
Sicuro, anche se alcune in via ufficiosa so che hanno iniziato, ma non posso sbilarciarmi fin quando non vedo le brochure. Secondo me le brochure sono il vero indice che la banca o le banche stanno per vendere in modo massivo un servizio o un prodotto. Ad esempio quando voglio capire a che punto sta la posta, quando vado li, purtroppo a volte mi tocca, do un occhio alle brochure e vedo cosa vendono. Mi fa capire verso che direzione vanno a livello di servizi. Ad esempio la posta ora vende pure assicurazioni.
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giorgione (OP)
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January 30, 2025, 08:43:41 AM |
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é sicuramente una serie di prodotti che saranno molto presto offerti dalle banche. Vedrete che dopo l'abrogazione del SAB121, le banche americane inizieranno ad offrire prodotti crypto alla clientela. Dopodichè sarà una corsa a chi offre più prodotti crypto. Del resto le banche non possono permettere a soggetti "esterni" tipo Coinbase di mangiarsi il loro mercato.
Sicuro, anche se alcune in via ufficiosa so che hanno iniziato, ma non posso sbilarciarmi fin quando non vedo le brochure. Secondo me le brochure sono il vero indice che la banca o le banche stanno per vendere in modo massivo un servizio o un prodotto. Ad esempio quando voglio capire a che punto sta la posta, quando vado li, purtroppo a volte mi tocca, do un occhio alle brochure e vedo cosa vendono. Mi fa capire verso che direzione vanno a livello di servizi. Ad esempio la posta ora vende pure assicurazioni. si potrebbe essere una buona idea dare una sbirciata ai volantini e ai deplian delle banche, ma ricordiamoci che si trattano comunque dei servizi di nicchia che vengono offerti e non sono proprio per tutti, diciamo che io la pubblicità la farei con i vari influencer o su internet per lo meno, dove il range e il target potrebbe essere quello giusto
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fillippone
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Fully fledged Merit Cycler - Golden Feather 22-23
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February 01, 2025, 11:05:46 PM |
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é sicuramente una serie di prodotti che saranno molto presto offerti dalle banche. Vedrete che dopo l'abrogazione del SAB121, le banche americane inizieranno ad offrire prodotti crypto alla clientela. Dopodichè sarà una corsa a chi offre più prodotti crypto. Del resto le banche non possono permettere a soggetti "esterni" tipo Coinbase di mangiarsi il loro mercato.
Sicuro, anche se alcune in via ufficiosa so che hanno iniziato, ma non posso sbilarciarmi fin quando non vedo le brochure. Secondo me le brochure sono il vero indice che la banca o le banche stanno per vendere in modo massivo un servizio o un prodotto. Ad esempio quando voglio capire a che punto sta la posta, quando vado li, purtroppo a volte mi tocca, do un occhio alle brochure e vedo cosa vendono. Mi fa capire verso che direzione vanno a livello di servizi. Ad esempio la posta ora vende pure assicurazioni. Io non so se in via ufficiosa in Italia qualche banca ha iniziato a vendere questi prodotti alla clientela. Immagino però che prima di stampare brochure, ovvero materiale destinato al pubblico indistinto, avvieranno delle campagne per la clientela private, ovvero quella con disponibilità patrimoniali superiori. La dichiarazione di Messina ad esempio andava in questo senso.
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giorgione (OP)
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February 03, 2025, 09:10:16 AM |
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é sicuramente una serie di prodotti che saranno molto presto offerti dalle banche. Vedrete che dopo l'abrogazione del SAB121, le banche americane inizieranno ad offrire prodotti crypto alla clientela. Dopodichè sarà una corsa a chi offre più prodotti crypto. Del resto le banche non possono permettere a soggetti "esterni" tipo Coinbase di mangiarsi il loro mercato.
Sicuro, anche se alcune in via ufficiosa so che hanno iniziato, ma non posso sbilarciarmi fin quando non vedo le brochure. Secondo me le brochure sono il vero indice che la banca o le banche stanno per vendere in modo massivo un servizio o un prodotto. Ad esempio quando voglio capire a che punto sta la posta, quando vado li, purtroppo a volte mi tocca, do un occhio alle brochure e vedo cosa vendono. Mi fa capire verso che direzione vanno a livello di servizi. Ad esempio la posta ora vende pure assicurazioni. Io non so se in via ufficiosa in Italia qualche banca ha iniziato a vendere questi prodotti alla clientela. Immagino però che prima di stampare brochure, ovvero materiale destinato al pubblico indistinto, avvieranno delle campagne per la clientela private, ovvero quella con disponibilità patrimoniali superiori. La dichiarazione di Messina ad esempio andava in questo senso. non penso che possano farlo per motivi legati allo scompiglio che potrebbero portare agli investitori magari di vecchia data, o addirittura anziani, pensate cosa possa succedere, INVESTONO I NOSTRI RISPARMI SULLE CRYPTOVALUTE, sono pazzi, devono farlo secondo me con molta cautela, selezionando con cura chi potrebbe essere interessato
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pewboy
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February 03, 2025, 01:39:08 PM |
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si potrebbe essere una buona idea dare una sbirciata ai volantini e ai deplian delle banche, ma ricordiamoci che si trattano comunque dei servizi di nicchia che vengono offerti e non sono proprio per tutti, diciamo che io la pubblicità la farei con i vari influencer o su internet per lo meno, dove il range e il target potrebbe essere quello giusto
Ma avete proprio voglia di andare a dare soldi a queste persone che per decenni ci hanno preso in giro e si sono fregati i soldi? Io no, possono pubblicare qualsiasi cosa vogliono ma spero proprio di non fare niente con loro.
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Paolo.Demidov
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February 03, 2025, 07:24:31 PM Merited by fillippone (6) |
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é sicuramente una serie di prodotti che saranno molto presto offerti dalle banche. Vedrete che dopo l'abrogazione del SAB121, le banche americane inizieranno ad offrire prodotti crypto alla clientela. Dopodichè sarà una corsa a chi offre più prodotti crypto. Del resto le banche non possono permettere a soggetti "esterni" tipo Coinbase di mangiarsi il loro mercato.
Sicuro, anche se alcune in via ufficiosa so che hanno iniziato, ma non posso sbilarciarmi fin quando non vedo le brochure. Secondo me le brochure sono il vero indice che la banca o le banche stanno per vendere in modo massivo un servizio o un prodotto. Ad esempio quando voglio capire a che punto sta la posta, quando vado li, purtroppo a volte mi tocca, do un occhio alle brochure e vedo cosa vendono. Mi fa capire verso che direzione vanno a livello di servizi. Ad esempio la posta ora vende pure assicurazioni. Io non so se in via ufficiosa in Italia qualche banca ha iniziato a vendere questi prodotti alla clientela. Immagino però che prima di stampare brochure, ovvero materiale destinato al pubblico indistinto, avvieranno delle campagne per la clientela private, ovvero quella con disponibilità patrimoniali superiori. La dichiarazione di Messina ad esempio andava in questo senso. non penso che possano farlo per motivi legati allo scompiglio che potrebbero portare agli investitori magari di vecchia data, o addirittura anziani, pensate cosa possa succedere, INVESTONO I NOSTRI RISPARMI SULLE CRYPTOVALUTE, sono pazzi, devono farlo secondo me con molta cautela, selezionando con cura chi potrebbe essere interessato cito:La direttiva 2004/39/CE, c.d. MIFID e le relative misure di esecuzione innovano significativamente le regole di comportamento che gli intermediari sono tenuti ad osservare nella prestazione dei servizi d’investimento.
Le nuove regole di comportamento introducono un regime articolato di verifica dell’idoneità dell’operazione per il cliente, modulato in funzione della natura del servizio prestato (per i servizi di consulenza e di gestione è richiesto il suitability test, per gli altri servizi d’investimento l’appropriateness test) e della tipologia di clienti (il test è semplificato o presunto per i clienti professionali).
Per i servizi di esecuzione di ordini per conto dei clienti e/o di ricezione e trasmissione di ordini aventi ad oggetto strumenti finanziari non complessi, prestati ad iniziativa del cliente o potenziale cliente (e che rispettino le ulteriori condizioni di cui all’articolo 19, paragrafo 6 della MIFID), l’intermediario è esentato dall’obbligo di effettuare la valutazione di appropriatezza.
In linea con le fonti comunitarie, la Deliberazione CONSOB n. 16190 del 29 ottobre 2007, recante il Nuovo Regolamento Intermediari (di seguito anche solo “NRI”) articola la “conoscenza del cliente” e la conseguente valutazione dell’adeguatezza o appropriatezza delle operazioni e dei servizi prestati al cliente stesso e/o da costui richiesti, in ragione del servizio d’investimento coinvolto e delle caratteristiche del medesimo, secondo il seguente schema: 1) ampia conoscenza del cliente e conseguente valutazione di adeguatezza, per i servizi di consulenza e di gestione di portafogli (artt. 39 e 40); 2) più ridotta conoscenza del cliente e conseguente valutazione di appropriatezza per tutti gli altri servizi d’investimento (art. 41e 42); 3) possibilità, per i servizi di (mera) esecuzione di ordini per conto dei clienti e/o di ricezione e trasmissione di ordini, di prescindere – al ricorrere di specifiche condizioni e nei limiti delle stesse – dalla conoscenza del cliente e dalla conseguente valutazione di appropriatezza (art. 43). È bene sottolineare che il dovere di valutare l’adeguatezza o l’appropriatezza non si traduce in un’obbligazione di risultato da verificare ex post, ma in un’obbligazione di mezzi che esige l’approntamento di idonee procedure di valutazione, la cui idoneità è da valutare secondo un criterio ex ante.fonte: https://www.assogestioni.it/sites/default/files/docs/linee_guida_adeg_appr_lug08.pdfTutta questa roba che cosa significa ? che se una persona va in banca e dice vorrei investire nell'ETF Bitcoin di BlackRock deve passare una valutazione; se da una valutazione preliminare dichiara e dimostra di non avere sufficiente conoscenza di strumenti finanziari, non ha una situazione patrimoniale stabile i suoi obbiettivi sono di protezione del patrimonio familiare, ecc... ecc... è la legge che impedisce che gli venga proposto un prodotto rischioso o almeno definito rischioso. In ambito di consulenza, quindi la banca che va da una persona con proposta diretta. Per quello non vedrete mai brochure che parlano esplicitamente di altri strumenti finanziari, come un ETF sull'oro o su un tema specifico. Se provate ad entrare su un sito di un emittente di ETF qualsiasi SOLO per cercare del materiale se non dichiarate di essere un operatore professionale... non fa andare avanti. In altri siti per avere il dettaglio della composizione di fondi o altri dettagli bisogna proprio fornire l'abilitazione ed iscrizione all'albo dei consulenti finanziari. Non penso mai si vedranno delle brochure tipo "compra bitcoin"; così come non ci sono di "compra azioni Apple". Discorso diverso uno che scarica una APP e inizia a comprare per proprio conto... di SUA INIZIATIVA, rientra nel concetto che ho sottolineato di " mera ricezione di ordini".
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In conformità ai principi del bipensiero, non ha importanza che la guerra ci sia davvero o che essendoci, la vittoria, sia impossibile. Lo scopo della guerra non è la vittoria ma la continuità.  ...|... ...۞...|...òǥ778Ⱦ877ǥó...|...۞... ...|...
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fillippone
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February 04, 2025, 12:01:04 AM |
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Discorso diverso uno che scarica una APP e inizia a comprare per proprio conto... di SUA INIZIATIVA, rientra nel concetto che ho sottolineato di "mera ricezione di ordini".
Tutto giusto, però anche nel secondo caso, la Banca può decidere di non venderti alcuni prodotti: - Puo decidere di non venderti un ETF (ETN) quotato su un mercato regolamentato perché non “le piace” (tutti gli ETN legati a crypto in Europa). Invece via libera ai prodotti strutturati a perdita garantita.
- Puo decidere di non venderti un titolo obbligazionario perché non le piace (es: titolo subordinato MPS), invece via libera all’azione.
Insomma, rimane un amplissimo grado di discrezionalità, sempre nel rispetto della lettera della norma.
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giorgione (OP)
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February 04, 2025, 11:08:23 AM Merited by fillippone (3) |
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é sicuramente una serie di prodotti che saranno molto presto offerti dalle banche. Vedrete che dopo l'abrogazione del SAB121, le banche americane inizieranno ad offrire prodotti crypto alla clientela. Dopodichè sarà una corsa a chi offre più prodotti crypto. Del resto le banche non possono permettere a soggetti "esterni" tipo Coinbase di mangiarsi il loro mercato.
Sicuro, anche se alcune in via ufficiosa so che hanno iniziato, ma non posso sbilarciarmi fin quando non vedo le brochure. Secondo me le brochure sono il vero indice che la banca o le banche stanno per vendere in modo massivo un servizio o un prodotto. Ad esempio quando voglio capire a che punto sta la posta, quando vado li, purtroppo a volte mi tocca, do un occhio alle brochure e vedo cosa vendono. Mi fa capire verso che direzione vanno a livello di servizi. Ad esempio la posta ora vende pure assicurazioni. Io non so se in via ufficiosa in Italia qualche banca ha iniziato a vendere questi prodotti alla clientela. Immagino però che prima di stampare brochure, ovvero materiale destinato al pubblico indistinto, avvieranno delle campagne per la clientela private, ovvero quella con disponibilità patrimoniali superiori. La dichiarazione di Messina ad esempio andava in questo senso. non penso che possano farlo per motivi legati allo scompiglio che potrebbero portare agli investitori magari di vecchia data, o addirittura anziani, pensate cosa possa succedere, INVESTONO I NOSTRI RISPARMI SULLE CRYPTOVALUTE, sono pazzi, devono farlo secondo me con molta cautela, selezionando con cura chi potrebbe essere interessato cito:La direttiva 2004/39/CE, c.d. MIFID e le relative misure di esecuzione innovano significativamente le regole di comportamento che gli intermediari sono tenuti ad osservare nella prestazione dei servizi d?investimento.
Le nuove regole di comportamento introducono un regime articolato di verifica dell?idoneità dell?operazione per il cliente, modulato in funzione della natura del servizio prestato (per i servizi di consulenza e di gestione è richiesto il suitability test, per gli altri servizi d?investimento l?appropriateness test) e della tipologia di clienti (il test è semplificato o presunto per i clienti professionali).
Per i servizi di esecuzione di ordini per conto dei clienti e/o di ricezione e trasmissione di ordini aventi ad oggetto strumenti finanziari non complessi, prestati ad iniziativa del cliente o potenziale cliente (e che rispettino le ulteriori condizioni di cui all?articolo 19, paragrafo 6 della MIFID), l?intermediario è esentato dall?obbligo di effettuare la valutazione di appropriatezza.
In linea con le fonti comunitarie, la Deliberazione CONSOB n. 16190 del 29 ottobre 2007, recante il Nuovo Regolamento Intermediari (di seguito anche solo ?NRI?) articola la ?conoscenza del cliente? e la conseguente valutazione dell?adeguatezza o appropriatezza delle operazioni e dei servizi prestati al cliente stesso e/o da costui richiesti, in ragione del servizio d?investimento coinvolto e delle caratteristiche del medesimo, secondo il seguente schema: 1) ampia conoscenza del cliente e conseguente valutazione di adeguatezza, per i servizi di consulenza e di gestione di portafogli (artt. 39 e 40); 2) più ridotta conoscenza del cliente e conseguente valutazione di appropriatezza per tutti gli altri servizi d?investimento (art. 41e 42); 3) possibilità, per i servizi di (mera) esecuzione di ordini per conto dei clienti e/o di ricezione e trasmissione di ordini, di prescindere ? al ricorrere di specifiche condizioni e nei limiti delle stesse ? dalla conoscenza del cliente e dalla conseguente valutazione di appropriatezza (art. 43). È bene sottolineare che il dovere di valutare l?adeguatezza o l?appropriatezza non si traduce in un?obbligazione di risultato da verificare ex post, ma in un?obbligazione di mezzi che esige l?approntamento di idonee procedure di valutazione, la cui idoneità è da valutare secondo un criterio ex ante.fonte: https://www.assogestioni.it/sites/default/files/docs/linee_guida_adeg_appr_lug08.pdfTutta questa roba che cosa significa ? che se una persona va in banca e dice vorrei investire nell'ETF Bitcoin di BlackRock deve passare una valutazione; se da una valutazione preliminare dichiara e dimostra di non avere sufficiente conoscenza di strumenti finanziari, non ha una situazione patrimoniale stabile i suoi obbiettivi sono di protezione del patrimonio familiare, ecc... ecc... è la legge che impedisce che gli venga proposto un prodotto rischioso o almeno definito rischioso. In ambito di consulenza, quindi la banca che va da una persona con proposta diretta. Per quello non vedrete mai brochure che parlano esplicitamente di altri strumenti finanziari, come un ETF sull'oro o su un tema specifico. Se provate ad entrare su un sito di un emittente di ETF qualsiasi SOLO per cercare del materiale se non dichiarate di essere un operatore professionale... non fa andare avanti. In altri siti per avere il dettaglio della composizione di fondi o altri dettagli bisogna proprio fornire l'abilitazione ed iscrizione all'albo dei consulenti finanziari. Non penso mai si vedranno delle brochure tipo "compra bitcoin"; così come non ci sono di "compra azioni Apple". Discorso diverso uno che scarica una APP e inizia a comprare per proprio conto... di SUA INIZIATIVA, rientra nel concetto che ho sottolineato di " mera ricezione di ordini". quindi mi stai dicendo che loro si possono parare il culo dicendo che faranno da intermediari e che quindi COMUNQUE il rischio è sempre e solo tutto tuo, bene mi fà piacere, ovviamente non vedremo mai brochure tipo "compra bitcoin", ma sicuramente vedremo le loro app stile trade republic 
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giammangiato
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February 04, 2025, 02:18:14 PM Merited by fillippone (3) |
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Tutto giusto, però anche nel secondo caso, la Banca può decidere di non venderti alcuni prodotti: - Puo decidere di non venderti un ETF (ETN) quotato su un mercato regolamentato perché non ?le piace? (tutti gli ETN legati a crypto in Europa). Invece via libera ai prodotti strutturati a perdita garantita.
- Puo decidere di non venderti un titolo obbligazionario perché non le piace (es: titolo subordinato MPS), invece via libera all?azione.
Insomma, rimane un amplissimo grado di discrezionalità, sempre nel rispetto della lettera della norma. e rinunciare a tutti i lauti compensi che ne derivano da venderti i loro prodotti? non credo proprio a meno si tratti di una banca di marte sulla terra le banche non vedono l'ora di propinarti schifezze che a loro rendono tantissimo, almeno per le banche che conosco io e che ti obbligano in alcuni casi a comprare cose altrimenti il mutuo te lo scordi..
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fillippone
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February 04, 2025, 11:13:49 PM |
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Tutto giusto, però anche nel secondo caso, la Banca può decidere di non venderti alcuni prodotti: - Puo decidere di non venderti un ETF (ETN) quotato su un mercato regolamentato perché non ?le piace? (tutti gli ETN legati a crypto in Europa). Invece via libera ai prodotti strutturati a perdita garantita.
- Puo decidere di non venderti un titolo obbligazionario perché non le piace (es: titolo subordinato MPS), invece via libera all?azione.
Insomma, rimane un amplissimo grado di discrezionalità, sempre nel rispetto della lettera della norma. e rinunciare a tutti i lauti compensi che ne derivano da venderti i loro prodotti? non credo proprio a meno si tratti di una banca di marte sulla terra le banche non vedono l'ora di propinarti schifezze che a loro rendono tantissimo, almeno per le banche che conosco io e che ti obbligano in alcuni casi a comprare cose altrimenti il mutuo te lo scordi.. Beh, chiaramente ci sono prodotti dove loro guadagnano di più (tanto di più) ed altri meno, ma il succo che finalmente paiono aver capito, almeno in parte, è che se tu i clienti non li servi, ovvero non dai a loro i prodotti che cercano, allora puoi anche salutarli del tutto, nel senso che porteranno i loro risparmi altrove e tanti saluti.
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Paolo.Demidov
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February 05, 2025, 01:04:10 AM |
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Discorso diverso uno che scarica una APP e inizia a comprare per proprio conto... di SUA INIZIATIVA, rientra nel concetto che ho sottolineato di "mera ricezione di ordini".
Tutto giusto, però anche nel secondo caso, la Banca può decidere di non venderti alcuni prodotti: - Puo decidere di non venderti un ETF (ETN) quotato su un mercato regolamentato perché non “le piace” (tutti gli ETN legati a crypto in Europa). Invece via libera ai prodotti strutturati a perdita garantita.
- Puo decidere di non venderti un titolo obbligazionario perché non le piace (es: titolo subordinato MPS), invece via libera all’azione.
Insomma, rimane un amplissimo grado di discrezionalità, sempre nel rispetto della lettera della norma. Se io chiedo un prodotto che a "catalogo" lo devono dare... almeno appunto di blocchi normativi. La banca, la società di intermediazione, può decidere di non collocare determinati prodotti, questo sì, per nessuno però.
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In conformità ai principi del bipensiero, non ha importanza che la guerra ci sia davvero o che essendoci, la vittoria, sia impossibile. Lo scopo della guerra non è la vittoria ma la continuità.  ...|... ...۞...|...òǥ778Ⱦ877ǥó...|...۞... ...|...
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Paolo.Demidov
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February 05, 2025, 01:07:51 AM |
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é sicuramente una serie di prodotti che saranno molto presto offerti dalle banche. Vedrete che dopo l'abrogazione del SAB121, le banche americane inizieranno ad offrire prodotti crypto alla clientela. Dopodichè sarà una corsa a chi offre più prodotti crypto. Del resto le banche non possono permettere a soggetti "esterni" tipo Coinbase di mangiarsi il loro mercato.
Sicuro, anche se alcune in via ufficiosa so che hanno iniziato, ma non posso sbilarciarmi fin quando non vedo le brochure. Secondo me le brochure sono il vero indice che la banca o le banche stanno per vendere in modo massivo un servizio o un prodotto. Ad esempio quando voglio capire a che punto sta la posta, quando vado li, purtroppo a volte mi tocca, do un occhio alle brochure e vedo cosa vendono. Mi fa capire verso che direzione vanno a livello di servizi. Ad esempio la posta ora vende pure assicurazioni. Io non so se in via ufficiosa in Italia qualche banca ha iniziato a vendere questi prodotti alla clientela. Immagino però che prima di stampare brochure, ovvero materiale destinato al pubblico indistinto, avvieranno delle campagne per la clientela private, ovvero quella con disponibilità patrimoniali superiori. La dichiarazione di Messina ad esempio andava in questo senso. non penso che possano farlo per motivi legati allo scompiglio che potrebbero portare agli investitori magari di vecchia data, o addirittura anziani, pensate cosa possa succedere, INVESTONO I NOSTRI RISPARMI SULLE CRYPTOVALUTE, sono pazzi, devono farlo secondo me con molta cautela, selezionando con cura chi potrebbe essere interessato cito:La direttiva 2004/39/CE, c.d. MIFID e le relative misure di esecuzione innovano significativamente le regole di comportamento che gli intermediari sono tenuti ad osservare nella prestazione dei servizi d?investimento.
Le nuove regole di comportamento introducono un regime articolato di verifica dell?idoneità dell?operazione per il cliente, modulato in funzione della natura del servizio prestato (per i servizi di consulenza e di gestione è richiesto il suitability test, per gli altri servizi d?investimento l?appropriateness test) e della tipologia di clienti (il test è semplificato o presunto per i clienti professionali).
Per i servizi di esecuzione di ordini per conto dei clienti e/o di ricezione e trasmissione di ordini aventi ad oggetto strumenti finanziari non complessi, prestati ad iniziativa del cliente o potenziale cliente (e che rispettino le ulteriori condizioni di cui all?articolo 19, paragrafo 6 della MIFID), l?intermediario è esentato dall?obbligo di effettuare la valutazione di appropriatezza.
In linea con le fonti comunitarie, la Deliberazione CONSOB n. 16190 del 29 ottobre 2007, recante il Nuovo Regolamento Intermediari (di seguito anche solo ?NRI?) articola la ?conoscenza del cliente? e la conseguente valutazione dell?adeguatezza o appropriatezza delle operazioni e dei servizi prestati al cliente stesso e/o da costui richiesti, in ragione del servizio d?investimento coinvolto e delle caratteristiche del medesimo, secondo il seguente schema: 1) ampia conoscenza del cliente e conseguente valutazione di adeguatezza, per i servizi di consulenza e di gestione di portafogli (artt. 39 e 40); 2) più ridotta conoscenza del cliente e conseguente valutazione di appropriatezza per tutti gli altri servizi d?investimento (art. 41e 42); 3) possibilità, per i servizi di (mera) esecuzione di ordini per conto dei clienti e/o di ricezione e trasmissione di ordini, di prescindere ? al ricorrere di specifiche condizioni e nei limiti delle stesse ? dalla conoscenza del cliente e dalla conseguente valutazione di appropriatezza (art. 43). È bene sottolineare che il dovere di valutare l?adeguatezza o l?appropriatezza non si traduce in un?obbligazione di risultato da verificare ex post, ma in un?obbligazione di mezzi che esige l?approntamento di idonee procedure di valutazione, la cui idoneità è da valutare secondo un criterio ex ante.fonte: https://www.assogestioni.it/sites/default/files/docs/linee_guida_adeg_appr_lug08.pdfTutta questa roba che cosa significa ? che se una persona va in banca e dice vorrei investire nell'ETF Bitcoin di BlackRock deve passare una valutazione; se da una valutazione preliminare dichiara e dimostra di non avere sufficiente conoscenza di strumenti finanziari, non ha una situazione patrimoniale stabile i suoi obbiettivi sono di protezione del patrimonio familiare, ecc... ecc... è la legge che impedisce che gli venga proposto un prodotto rischioso o almeno definito rischioso. In ambito di consulenza, quindi la banca che va da una persona con proposta diretta. Per quello non vedrete mai brochure che parlano esplicitamente di altri strumenti finanziari, come un ETF sull'oro o su un tema specifico. Se provate ad entrare su un sito di un emittente di ETF qualsiasi SOLO per cercare del materiale se non dichiarate di essere un operatore professionale... non fa andare avanti. In altri siti per avere il dettaglio della composizione di fondi o altri dettagli bisogna proprio fornire l'abilitazione ed iscrizione all'albo dei consulenti finanziari. Non penso mai si vedranno delle brochure tipo "compra bitcoin"; così come non ci sono di "compra azioni Apple". Discorso diverso uno che scarica una APP e inizia a comprare per proprio conto... di SUA INIZIATIVA, rientra nel concetto che ho sottolineato di " mera ricezione di ordini". quindi mi stai dicendo che loro si possono parare il culo dicendo che faranno da intermediari e che quindi COMUNQUE il rischio è sempre e solo tutto tuo, bene mi fà piacere, ovviamente non vedremo mai brochure tipo "compra bitcoin", ma sicuramente vedremo le loro app stile trade republic  No, nel caso il contrario. Il mercato si divide in due... semplici esecutori di ordini, come per esempio Plus500 si avvicina a questo; oppure qualcuno che fa consulenza e ti spinge ad alcuni prodotti invece che altri; qui c'è da rispettare delle regole, molto spesso disattese in effetti, si vedono questionari dove persone di 88 anni con la quinta elementare... dichiarano di voler investire a lungo termine su prodotti e segmenti particolari...
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babo
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The hacker spirit breaks any spell
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February 05, 2025, 07:43:27 AM |
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Tutto giusto, però anche nel secondo caso, la Banca può decidere di non venderti alcuni prodotti: - Puo decidere di non venderti un ETF (ETN) quotato su un mercato regolamentato perché non “le piace” (tutti gli ETN legati a crypto in Europa). Invece via libera ai prodotti strutturati a perdita garantita.
- Puo decidere di non venderti un titolo obbligazionario perché non le piace (es: titolo subordinato MPS), invece via libera all’azione.
Insomma, rimane un amplissimo grado di discrezionalità, sempre nel rispetto della lettera della norma. infatti questo e' il motivo per cui gli RWA avranno successo avere un sistema efficiente e sempre attivo, come le cryptovalute, che permette di avere un sottostante reale valutario finanziario come cavolo si dice permettera di unire "il meglio" di entrambi i mondi infatti e' un settore da tenere sottocchio
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