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2481  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 26, 2019, 07:36:19 AM

È sparito solo qualche miliardo reale nell'ultimo anno, contemporaneamente 500/600 miliardi virtuali di marketcap, non è mica successo nulla;
personalmente ho l'impressione che chi ha piazzato gli short si è frugato... e riempito.

Non lasciamo altre domande inevase:
chi li ha PERSI questi miliardi ?, perché qualcuno li ha persi.
Siccome si fa sempre il percorso inverso invece di vedere dove si va a cadere... domandiamoci anche i miliardi che sono serviti per portare Bitcoin da zero
a ~ $ 4.000 attuali, chi li sta rischiando ?


Il problema è uno, ad oggi, se andiamo adesso presso una grande banca d'affari e chiediamo un Credit Default Swap sul debito sovrano USA
ce lo fanno, sul mercato OTC ne troviamo già vari.

Una operazione short su Bitcoin... boh... chi la fa ? puoi trovare qualcuno che con tutti gli handicap del mondo, e costi esosi...
ci prende però massimo... $ 50.000 ? $ 100.000 ? forse.
Un noto operatore CFD con sede legale a Cipro, mi aveva descritto a suo tempo questi massimi, € 50.000 per i retail, forse € 100.000 per casi particolari.
Se........ e sottolineo se, ti impegni a fare uno short, a 12 mesi, data fissa, commissioni alte, soglie, paletti e palettini, handicap... market maker in apertura a $ 4.500,
mentre siamo a $ 4.000... forse... se conosci qualcuno ti prendono un milione di euro.

In questo preciso momento gli intermediari prendono short, per quanti long, per non rischiare.
Sempre a livello retail.
In ottica short, preghiamo Dio che non facciano certi ETF e certi derivati.
Ma non divaghiamo.



Bitcoin può arrivare anche ad un $ 1.000.000 di dollari l'uno, avendo almeno 100 Bitcoin ( e non sono moltissimi quelli che hanno 100 Bitcoin... mentre scrivo: 134.811 wallet https://bitinfocharts.com/top-100-richest-bitcoin-addresses.html + eventuali conti presso gli Exchange ); se accade la magia, "to the moon", si può arrivare ad avere un patrimonio di cento milioni di dollari.
E ad uno che è già miliardario ? che interessi ha... ? cento milioni non gli fanno né caldo né freddo.
L'interesse è che la gente creda.


Non lasciamo una osservazione inevasa, un miliardario che fa un commento è comunque un miliardario a prescindere e si fa i fatti suoi;
anche in scenari difficili camperà meglio di tanti altri.
Considerando che su una apocalisse finanziaria totale, su un collasso totale dell'ordine costituito, i beni SoV forse non sono né un kg d'oro né un Bitcoin, ma una bottiglia di acqua pulita, o una partita di grano,
ma sono mie considerazioni.


Uno Youtuber che parla di Bitcoin in cerca di fama, che cerca di "vendere" corsi, manuali, iscrizioni al canale, bla bla bla... McAfee e personaggi simili pagati a click,
CEO di progetti vari in ambito cripto... sono in evidente conflitto d'interesse.
Parere personale.



Il mercato funziona esattamente nello stesso modo sia in salita che in discesa.

Sapere che chi è andato short in un periodo in cui il prezzo è dimunuito dell'85% si è riempito le tasche, è una cosa vera ma abbastanza ovvia: come se ti dicessi che chi è andato long allo scoperto nei due anni precedenti  (in cui il prezzo è salito di oltre il 4000%) è diventato ricco sfondato.

Perchè chi ha permesso al prezzo al prezzo di salire in quel modo non sono stati gli hodler ma i grandi operatori tramite soprattutto operazioni al margine.

Quindi il punto non è hodlers vs shorters secondo me, ma speculatori vs speculatori, perchè il primo confronto mette insieme pere con mele.

E agli speculatori se il prezzo sale o scende importa poco, l'unica cosa che conta è che sia volatile. Per il resto il loro rischio e i loro costi  sono esattamente gli stessi.

Come ho già detto in altre occasioni gli hodler, in quanto utilizzatori e/o investitori di lunghissimo periodo, non incidono sui massimi dei cicli (quelli sono dettati appunto dalla speculazione) ma sui minimi, che non dipendono dalla speculazione ma dall'uso reale.

Il minimo è il livello di prezzo che "misura" il valore reale di bitcoin in relazione alla base dei suoi effettivi utilizzatori in quel determinato momento. Lo zoccolo duro sotto il quale la speculazione non può spingere il prezzo.

Se bitcoin registrasse minimi (non temporanei) inferiori al ciclo precedente, significherebbe che la sua "base" di utenti sta diminuendo, sarebbe un enorme campanello di allarme.

Ma, dato che questo non è mai avvenuto, significa che la curva di adozione di bitcoin è tuttora in crescita, che è quello che interessa ad un hodler.


2482  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 25, 2019, 12:12:09 PM
Una cosa è vera, ma proprio vera, cosa c'è nel mondo dei Bitcoin attualmente ?
molti discorsi e poca gente che si fruga in tasca per comprarli.

Apriamo una rubrica più interessante, andiamo più sul vivo,
quei personaggi alla... "McAfee" & Co. - tutti quelli che dicono di compare ed avere fiducia - quanti Bitcoin hanno comprato...
nell'ultimo anno ? e nell'ultimo mese ? e quanti ne hanno comprati in assoluto ? a che media di prezzo...

Lasciamo queste domande inevase.

Al momento mi sembra anche che ci sia poca gente che si fruga per vendere bitcoin e comprare dollari/yen/euro

E vorrei sapere quei personaggi alla Roubini o alla Dimon che li hanno definiti una truffa che vale meno di zero, quanti Bitcoin stanno vendendo/shortando....

Se stanno davvero "mettendo il denaro dov'è la loro bocca", come dicono gli anglosassoni.

O se stanno parlando solo perchè fa loro comodo, perchè hanno qualche interesse dietro a che la gente venda,...come McAfee, solo nella direzione opposta.

Lasciamo anche queste domande inevase  Grin
2483  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 24, 2019, 10:09:34 AM


Dovuti a persone che fanno trading o a bot che fanno trading automatico 24/24? c'è modo di saperlo?

Domanda da 10 milioni di euro... e purtroppo con l'abbondanza di exchange dell'ultima ora, falsificare il volume è abbastanza semplice

A riguardo è stata pubblicata un'analisi veramente ben fatta da Bitwise (https://www.bitwiseinvestments.com/) di cui si fa un gran parlare.

L'analisi rientra in una presentazione che Bitwise ha fatto durante un'audizione presso la SEC per l'approvazione del loro ETF (https://www.coindesk.com/bitwise-plans-new-bitcoin-etf-with-nyse-arca)

Il titolo da copertina di questa analisi (il 95% del volume dei mercati bitcoin è finto) è abbastanza impressionante (per chi non conosce questi mercati) e sembrerebbe una campana a morto per una eventuale futura "istituzionalizzazione" del trading, compresa l'approvazione di un ETF.

Anche il WSJ ha riportato la notizia basandosi sul titolo sensazionalistico (https://www.wsj.com/articles/most-bitcoin-trading-faked-by-unregulated-exchanges-study-finds-11553259600).

In realtà leggendo in maniera approfondita il report le cose stanno in modo un pò diverso.

L'analisi parte da quanto riportato sul sito coinmarketcap a questa pagina (https://coinmarketcap.com/currencies/bitcoin/#markets), essendo questa una fonte molto usata dai siti generalisti che parlano di volumi negli exchange bitcoin.

Coinmarketcap riporta un volume giornaliero mondiale di circa 6 miliardi di dollari, considerando tutti i mercati dove btc è scambiato vs fiat o stablecoin.

In realtà per chi conosce questo mondo non è difficile ordinare in senso decrescente per volume  gli exchange e scoprire che c'è qualcosa che non quadra: ci sono exchange semi o del tutto sconosciuti (Coinbene, EXX,Bitforex, Bibox....) che hanno volumi giornalieri dieci o venti volte superiori a Coinbase o Binance.

Abbastanza improbabile.

Coinbene ad es ha 42 dipendenti, non risulta che abbia mai raccolto finanziamenti di venture capital ed ha 600k visitatori mensili sul sito.

Coinbase ha 850 dipendenti, ha raccolto mezzo miliardo di $ di finanziamenti ed ha 25 milioni di visite mensili.

Che il primo abbia un volume di scambi 20 volte superiore al secondo è decisamente strano.

Per dimostrare in maniera più precisa quanto sopra, Bitwise ha elaborato un software che ha monitorato l'order book e la trade history per 81 exchange per 4 volte al secondo, monitorando nello specifico lo spread bid/ask, il numero di trade per dimensione e gli spike di volume. Oltre a confrontare le dinamiche di arbitraggio tra i vari exchanges.

Da questa analisi è venuto fuori che solo 10 exchange rispettano dei criteri di affidabilità nei volumi e che solo per questi 10 si può affermare che è alquanto improbabile che vi siano dei sistematici artifici nella entità degli scambi.

La buona notizia è che i 10 migliori sono quelli che ci aspettavamo più o meno che fossero:



La brutta notizia è che dei 6 miliardi di scambi giornalieri che riporta coinmarketcap, quelli reali sono solo 273 milioni, quindi oltre il 90% dei volumi riportati è probabile che siano fasulli.

6 miliardi è anche un valore del tutto implausibile perchè, data la market cap di btc, vorrebbe dire che quasi il 9% dei bitcoin in esistenza cambiano padrone ogni giorno.

Se invece consideriamo solo il  volume reale di 273 milioni, il "turnover" giornaliero di btc in rapporto alla market cap è simile a quello dell'oro (e, aggiungo io, se a questo aggiungiamo anche il volume degli exch. decentralizzati non presi in considerazione dall'analisi, ci avviciniamo ancora di più).



Questa analisi ha anche due importanti conseguenze positive:

1)il volume dei mercati istituzionali (i futures CME hanno volume giornal. di circa 85 milioni di dollari) che sembrava una goccia nell'oceano rispetto a quello degli exchanges non istituzionali, in realtà "pesa" molto di più se rapportato al volume non farlocco dei 10 exchange migliori. CME ad es ha un volume di poco inferiore al principale exchange non istituzionale (Binance)

2)Non è un caso che i 10 exchange con volume più "reale" sono anche quelli più vicini ad un concetto di mercato regolamentato: 9 su 10 rispettano i requisiti di Money Business Service (MSB) come definiti dal Dipartimento del Tesoro americano e 5 su 10 hanno una licenza per operare ufficialmente nello Stato di New York (Bitlicense), il rilascio della quale implica il rispetto di requisiti ben più stringenti




Si conferma quindi quello che diciamo da tempo: non tutti gli exchange sono uguali.

L'intera analisi è disponibile qui: https://www.sec.gov/comments/sr-nysearca-2019-01/srnysearca201901-5164833-183434.pdf
2484  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 23, 2019, 04:17:49 PM

Quando una cosa deve nascere e non è ancora una cosa commercialmente profittevole...
ci deve essere qualcuno che ti finanzia il progetto, prevedendo poi ritorni futuri.

Siamo nell'area crowdfunding, venture capital, ecc...

La domanda nasce spontanea nel mondo "blockchain", ma chi lo fa lo stipendio a tutti quei volti sorridenti ? Grin

Saggezza popolare ci racconta che... i mesi son fitti...


Molti progetti rimangono un po' un mistero... l'impressione è che quasi tutto parta, direttamente o indirettamente, dalle commissioni che generano gli exchange, gli exchange più che con gli "hodler" guadagnano con i "trader"... il trading sulle criptovalute, attualmente, quasi tutto speculazione pura,
siamo più vicini al gioco delle roulette e allo scambio di figurine che ad un progetto.

Quando sento parlare di "asset digitali", ancora mi domando quali siano, è un termine che da una veste finanziaria, una veste istituzionale, a qualcosa che ancora non ne ha.
È la stessa sensazione che ho quando sento parlare di "asset immobiliari" da parte di quei proprietari d'immobili che hanno 4/5 o più appartamenti, ma estremamente ordinari, quelli costruiti fra il 1960/1980, "palazzinari" style ( N.B. quelli che fra 30/40 anni, finito di pagare il mutuo, saranno da abbattere o da restaurare pesantemente, per problemi strutturali e/o per adeguarli a norme, classi energetiche e/o per adeguarli al mercato che sfornerà immobili di nuova concezione ).
Per non parlare di quelli che negli anni '60/'70 si erano buttati sull'acquisto di fondi commerciali, avete presente quei fondi sotto i palazzi nelle prima cintura di periferia...? Quelli che una volta ospitavano i negozi di quartiere, quelli che ora sono sfitti o trasformati in mini-appartamenti o bilocali...

Pensavo che "asset immobiliari" fossero cose tipo alcuni grattacieli a Manhattan o a Singapore, completamente affittati, tra grandi uffici, hotel, ristoranti... un palazzo storico in centro a Venenzia uso resort...
un centro congressi a Roma... le quote di una società che gestisce aeroporti...


Ad ogni modo, Bitcoin, il mondo cripto, che concettualmente vorrebbe smarcarsi, porsi come radicale ( se non unica ) alternativa, al cattivo mondo finanziario tradizionale, fatto di carta, valori finti, e speculazione...
si sta finanziando direttamente o indirettamente con le commissioni di trading, e/o di cambio.
Con la fine del mining puro, tutto il sistema dovrà vivere di fee, commissioni, servizi vari.


Ogni rete, ogni sistema, deve trovare una propria autonomia finanziaria:
Amazon per molto tempo è stato in perdita oggi vende, commercia a tutto tondo;
Alphabet con i due alfieri Google e YouTube vende pubblicità, annunci, dati, visibilità...
La sfera di Facebook, fra pubblicità, raccolta dati, si sostiene...
Il bar sotto casa, vende caffè, prodotti di pasticceria e sigarette...

Tutti questi progetti blockchain, "criptocosi"...? ho l'impressione che siamo vicini al momento della verità.
o tanti progetti trovano una via di utilità o saranno destinati a seccarsi finiti i finanziamenti.

Probabilmente non è rimasto molto per capire che direzione ci sarà da prendere, dopo l'uscita mediatica del 2017 verso la massa, in tre anni, si dovrebbe capire il destino di molti soggetti.


Sono generalmente d'accordo, tranne che sulla parte in grassetto.
Quando si parla di "progetti" su cui investire nel mondo cripto, si parla di almeno tre gruppi differenti:

1)Le criptovalute prettamente dette. Cioè dei token digitali che viaggiano su una rete pubblica, aperta ma soprattutto decentralizzata.
Progetti che non hanno una testa, una guida, un capo, un business plan, una divisione marketing,  una progettazione, un soggetto emettitore e/o organizzatore.
E che per questo si avvicinano molto di più al concetto di "protocollo" che a quello di "prodotto".
Che hanno insito nel loro DNA un sistema di incentivi economici volti al mantenimento della struttura esistente e alla resistenza al cambiamento, il contrario di ogni prodotto o servizio che si rispetti, che invece deve essere innovativo e trendy.
E che, altra caratteristica fondamentale, vengono create mediante un'attività di mining (diverso dalla semplice validazione), senza cioè una pre-emissione o un'offerta di acquisto.
Per questo molto più vicine al concetto tradizionale di commodity che a quello di asset o security

2)I token digitali che , pur basandosi su una blockchain, non hanno le caratteristiche di cui sopra.
Token centralizzati che vengono emessi da una società o da un soggetto ben identificato e che si configurano come forme di investimento, legate ad una serie di risultati (=promesse) futuri.
Tu, investitore, mi presti i tuoi soldi e io, soggetto emettitore, creo dal nulla un token su cui prometto favolose rivalutazioni in termini di valore.
Una specie di titoli azionari, ma in salsa blockchain e senza regolamentazione.
Quindi  molto più simili a delle security.
L'esempio tipico è rappresentato dalle ICO., per le quali sarei molto più cattivo di quanto sei stato tu: non servono anni per capire che fine faranno questi "progetti".

Quasi il 90% di essi è oggi sotto il prezzo di lancio. Si è trattato di truffe o schemi piramidali nella maggior parte dei casi o comunque di tipici esempi dove il marketing ha saputo esaltare pochi pregi e nascondere enormi magagne. Il verdetto di quasi totale fallimento può essere già tirato oggi, non serve altro tempo.

3)Le aziende, classiche, che erogano dei servizi sui token del gruppo 1 o del gruppo 2 (o entrambi).
Quindi exchange ma non solo: wallet, payment processor, sviluppo di basso livello, fornitori di applicazioni...etc...etc

La differenza fra 1 o 2 è una differenza fatta di sfumature: ad esempio la seconda e terza crypto per market cap (Ethereum e Ripple ) hanno caratteristiche sia del gruppo 1 che del gruppo 2 (perchè hanno vari gradi di centralizzazione, assenza di mining inteso come lavoro/attività e/o pre-emissione).
Con un'interpretazione un pò massimalista si potrebbe dire che solo bitcoin rientra a pieno titolo nel gruppo 1.
In questo senso possiamo dire che bitcoin essendo un protocollo/commodity e non un titolo/token centralizzato/azienda, non ha bisogno di finanziarsi in nessun modo.

In effetti bitcoin è l'unico progetto "cripto" esistente e mai esistito che quando è nato non valeva assolutamente nulla e che per anni, dopo la sua nascita, ha continuato a non avere alcun valore economico.
E, ciò nonostante, funzionava esattamente come adesso. Il mining funzionava, la rete funzionava, il wallet funzionava.

Semplicemente perchè bitcoin, a differenza del 99.9% dei restanti progetti crypto, ha, fin dall'inizio, mantenuto tutte le promesse che ha fatto.

Se uno non sapesse cosa è bitcoin e si affidasse all'unico documento "ufficiale" che esiste, cioè il whitepaper, scoprirebbe che bitcoin, nelle intenzioni del suo ideatore, è solo e soltanto contante digitale: digital cash.

Un contante digitale peer-to-peer per lo scambio diretto tra due soggetti  in modo tale che il token non possa essere falsificato, duplicato o doppio-speso.

"Tutto" qui, né più né meno.

Dal momento del suo lancio fino ad oggi, tutto ciò che è contenuto nel WP di Satoshi è stato perfettamente mantenuto, senza bisogno di alcun pre-finanziamento, di alcuna ICO, di alcun ufficio marketing.

Senza alcun costoso e roboante annuncio che promettesse chissà quali ritorni.

Bitcoin non è  mai stato, nelle intenzioni iniziali, una forma di investimento. Lo è diventato nel tempo perchè le sue qualità hanno attirato una domanda e la conseguente nascita di un valore economico ha attirato la speculazione.

Per cui dall'iniziale idea di MOE si è passati a quella di SOV e di commodity speculativa.

Ma queste due forme di utilizzo non sono essenziali alla sua sopravvivenza.

Quando, tra diversi anni, il mining vivrà solo di fees (che sono cosa ben diversa dalle fees degli exchange), se le fees non avranno un valore economico tale da sostenere l'attuale hashrate, la sicurezza della rete diminuirà.

Poco male: già oggi btc è ipersicuro. Basti pensare che la rete è oggi quasi 3 volte e mezzo più sicura di quando il prezzo toccò il suo massimo.

Il meccanismo della difficoltà di mining verso l'alto garantisce un adeguamento della sicurezza in relazione al valore da proteggere: il mining è come una cassaforte che diventa automaticamente più sicura al crescere del valore di ciò che vi è contenuto dentro.

Ma quando il valore decresce tale adeguamento non è così automatico per una serie di ragioni (la principale è che i miner continuano a minare se hanno un utile marginale anche se tale utile non è sufficiente a rientrare dell'investimento fatto).

In ogni caso se il valore dovesse per assurdo tornare a zero la difficoltà crollerebbe e il mining tornerebbe ad essere un'attività hobbistica come era agli inizi. Uno scenario che non accadrà mai, fin quando btc avrà valore economico.  

Può essere importante anche il ruolo delle aziende (gruppo 3) che hanno costruito un business "sopra" bitcoin: esse potranno avere interesse a sostenere il mining (anche in caso di antieconomicità) per il vantaggio indiretto che traggono da un btc più sicuro per il loro modello di business.

E' una situazione tipica del rapporto tra aziende e progetti aperti.

Ad esempio ogni anno Google fa donazioni milionarie a Wikipedia senza averne alcun ritorno economico diretto. Lo fa perchè in questo modo ne ha un beneficio di immagine, donando soldi ad un encicolpedia gratuita usatissima. Ma lo fa soprattutto perchè sa che più tempo le persone passano sul Web e su wikipedia, più è probabile che finiscano per usare qualche servizio di Big G. Un piccolo costo diretto per avere un enorme vantaggio economico indiretto.

Altro esempio è il supporto economico che alcuni big dell'elettronica (Intel, AMD, Nvidia...) danno allo sviluppo di Linux.
2485  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 18, 2019, 06:25:19 AM
Intanto lo sviluppo di Lightning Network, insieme alle altre implementazioni come schnorr, taproot, mast,bulletproofs, etc. , di sicuro aiuterà la sua mass adoption e lo renderà qualcosa di più semplice, anche per la casalinga di Velletri ( non si offenda quella di Voghera Grin).

.......

Ovviamente,
l'ostacolo maggiore è che al momento è necessario avere il nodo LN "accoppiato" al nodo BTC. è quindi al momento difficile (possibile, ma difficile, ben oltre la complicazione che l'utente medio vuole accettare) avere un wallet SPV, ovvero uno di quelli sul cellulare.
Ci arriveremo, per carità, ma la tecnologia è giocane e la strada è ancora lunga.


Sarei tentato di mettermi anch'io un Casa Node o similari. Attualmente come è la situazione, le fee ripagano abbastanza Satoshi, in teoria almeno l'energia elettrica?



Al momento si ma solo se hai da metterci dentro almeno una ventina di BTC e sei disposto a correre il rischio di tenere questa somma in un hot wallet.

LN non è una forma di proof of stake ma un network di pagamenti che ha come piacevole effetto collaterale quello di far guadagnare qualche spicciolo.
2486  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 15, 2019, 07:17:43 AM
È sempre stato molto meno scambiato dell’analogo future su CME.


Sembrerebbe proprio la situazione del pesce grosso che mangia quello piccolo. Mentre questi "chiudono" i rivali cittadini di CME festeggiano dati record

https://go.cmegroup.com/webmail/502091/298190148/4b21b6ea115d2bf9aeb1d5824f0cf01cf8b182232935937d6186e2881780bb10


Quote
“Non è Bitcoin ad avere bisogno di Wall Street”

Soprattutto non ha grossi benefici da futures con liquidazione in dollari come questi, che non scambiano direttamente il sottostante.
Avrebbe invece bisogno, in un'ottica di maggiore adozione da parte di soggetti istituzionali, di futures con settlement in bitcoin, stile Bakkt.


Ps: scusami la trollata su spurious correlation. Me la sono permessa per la (immutata) stima che ho nei tuoi confronti!


Siamo d'accordo. Il periodo considerato è troppo breve per avere riprova che ci sia un nesso. Vedremo. Certo è che i numeri di LN cominciano a fare abbastanza impressione anche perchè è meno probabile che vi sia una parte "fake" come per le tx on chain

Molto interessante questo, non ne avevo mai sentito parlare - grazie!
Che tu sappia ci sono già tentativi di implementazione in corso?  (vedo che il thread su bitcointalk è fermo al 2015)

Esiste già una BIP di Pieter Wuille

https://github.com/sipa/bips/blob/bip-schnorr/bip-schnorr.mediawiki
2487  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 14, 2019, 08:34:39 PM
>>WARNING: POST TECNICO - CHI LE CONSIDERA RIGHE TIRATE A CASO PROCEDA OLTRE<<  Grin

La bassa volatilità attuale, le bande di Bollinger (quelle tre linee intorno alle candele) molto strette e il calo di volumi indicano una situazione da "quiete prima della tempesta" simile a quella di ottobre-inizio novembre quando il prezzo crollò di 2000$ in pochi giorni.

Stabilire in quale direzione si muoverà in casi come questo è veramente difficile: la cosa migliore è fare trading solo dopo che il mercato avrà preso una direzione chiara.

La storia del prezzo di bitcoin ci dice però che 1) questa situazione di stallo non durerà a lungo 2)più durerà più la conseguente rottura sarà un movimento violento e duraturo in una precisa direzione.

Questo per quanto riguarda il breve periodo.

Nel lungo sapete come la penso: l'ipotesi più probabile secondo me è che andremo piatti per quasi tutto l'anno (piatti vuol dire tra un massimo di 6000-5500 e un minimo di 2500-2700)


2488  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 14, 2019, 08:20:36 PM
Segnalo due letture interessanti:

Zerohedge sulla situazione economica attuale in Europa, l'argomento di cui parlavamo ieri

https://www.zerohedge.com/news/2019-03-13/europe-so-weak-it-cant-even-handle-0-interest-rates

Lucas Nuzzi con un articolo tecnico (ma chiaro anche per i non tecnici) sulle Schnorr signatures la più grossa innovazione che bolle nella pentola dei bitcoin:

https://medium.com/digitalassetresearch/schnorr-signatures-the-inevitability-of-privacy-in-bitcoin-b2f45a1f7287
2489  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 14, 2019, 08:07:10 PM
Mi piacerebbe pensare che esista una correlazione tra questi due recenti eventi:





Cioè tra il recente boom di LN con numeri che stanno assumendo un trend esponenziale e il calo improvviso (quasi un piccolo crollo) delle transazioni on-chain

Se molte transazioni da on-chain si trasferiscono off-chain raggiungiamo in un colpo solo una serie innumerevole di evidenti benefici (scalabilità, decentralizzazione, privacy, forma di remunerazione che allontana btc dagli exchange, microtransazioni super economiche, minore potere dei miners nell'ecosistema bitcoin, maggior uso come moneta...)

L'unico vero svantaggio è che il denaro su canali LN è sempre denaro in hot-wallet, quindi meno sicuro.

Tuttavia, è ancora presto per dire che c'è correlazione tra questi due eventi.
2490  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 14, 2019, 07:55:04 PM


Vado un po' OT :

Ma quanto mi piace leggerti!   Wink
Dico seriamente: complimenti per la pulizia di pensiero, scrivi spesso cose che condivido pienamente e mi rendo conto che sono spesso idee non immediate da cogliere.
Ad esempio di questo tuo post mi piace particolarmente questo concetto:


Voglio dire: se rimanessimo in eterno con un numero di utilizzatori pari all'1% della popolazione mondiale questo non mi impedirebbe di continuare a usare btc, con le stesse qualità di bitcoin, come faccio adesso.

che descrive proprio quel che immagino io nel futuro "medio" quando penso a bitcoin.
Da tempo dico che non lo vedo come la cripto del futuro (perché il PoW non può reggere imho), ma ciò nonostante ne osservo le indubbio capacità (resilienza prima di tutto almeno in questo periodo) e quindi mi vedo in un equilibrio incerto quando penso a "bitcoin tra qualche anno".
Io credo fermamente nel fatto che le cripto avranno un futuro, ma allo stesso tempo mi rendo anche conto che la mass adoption potrebbe essere un'illusione - non tanto per limiti intrinseci del sistema ma soprattutto per l'ostilità del mondo economico/finanziario.  
Quindi come se ne esce ?   beh se ne esce proprio con il concetto che hai espresso tu (ma io non ci ero consapevolmente arrivato, lo ammetto!) ovvero che ad alcuni potrebbe andar bene anche un sistema con la  diffusione attuale - l'1% che citi - perché consapevoli dei vantaggi che le cripto offrono.

Quindi di nuovo - complimenti per certi pensieri !  Wink



Grazie, vale lo stesso per me nei tuoi confronti (come con molti altri di voi) e non lo dico per cortesia.  Wink



Sei in buona compagnia, Antonopoulos:

https://www.youtube.com/watch?v=mPMsbgWl9p4&feature=youtu.be&t=1910

Indubbiamente bitcoin esisterà ancora tra 10 anni solo e unicamente se ci sarà una platea di persone che lo apprezzeranno per le sue caratteristiche di moneta non censurabile e non confiscabile. Di certo le aspettative per un aumento vertiginoso del prezzo prima o poi scemeranno e i cosiddetti speculatori diventeranno marginali.

Sulla questione dell' 1% non so, una moneta ha valore finchè trovi (molte) altre persone disposte ad accettarla come pagamento. Se non posso pagare la pizza o il parcheggio con bitcoin la sua utilità diminuisce, c'è poco da fare. Un network con pochi nodi (bisogna poi stabilire cosa si intende con pochi) ha meno utilità, un po' come avere un sistema di messagistica/chat superefficiente e criptato ma usato da 4 gatti: non è che ci fai molto, le informazioni che ci scambierai su saranno riservatissime, ma con chi le scambi?

Molti acquisti/spese le facciamo non a distanza, online, ma nella città in cui viviamo, e se ci sono pochi posti dove possiamo spendere bitcoin non mi pare una questione di poco conto. Immagina se solo 1 bar ogni 100 accettasse bitcoin nella tua città, un parcheggio su 100 e via dicendo ...

Diverso è il discorso se si considera invece bitcoin come una riserva di valore in previsione di collasso dell'euro o simili, ma allora appunto il discorso cambia completamente.  

In effetti questo è un limite attuale. Su Internet ci posso comprare quasi tutto, nella vita reale, almeno dove vivo io, praticamente nulla. E' già un avvenimento nella real life trovare qualcuno che li conosce  Grin
2491  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 13, 2019, 07:02:21 PM
...come l'attuale contante o meglio una moneta d'oro, che ha il vantaggio di funzionare senza consumo di corrente elettrica e senza rete internet o altra rete.

Per par condicio dovresti citare tutto quello che ha in più rispetto al contante e alla moneta d'oro. E poi fare un conto finale di pro e contro

Quote
Se in un angolo buio di un parco un drogato vuole acquistare una dose, se ha anonimi contanti, non lo ferma nessuno e della transazione non rimane nessuna traccia, né criptata, né normale.

Anche con una transazione LN non resta nessuna traccia (pubblica) , né criptata, né normale.

Quote
Sul tema non censurabile e non confiscabile, credo si sia molto calcato la mano, troppo.
Ho sentito spesso in varie conferenze, riunioni, ecc... fare l'esempio che se io voglio fare una donazione a Wikileaks, non posso essere censurato...
Non credo sia il problema quotidiano della casalinga e dell'uomo medio, fare una donazione a simili organizzazioni... sono poi argomenti che continuano a dare l'immagine di un Bitcoin "dark"...

Almeno che... non se ne voglia fare uno strumento di nicchia, per pochi, con appunto valore limitato.

Credo che le eventuali qualità di Bitcoin siano altre, ad esempio addensare fiducia.

Non la vedo come una questione di immagine, quanto come una questione di sostanza.
Bitcoin non è un prodotto che deve essere venduto e se ne deve fare marketing, è un protocollo che o piace così come è, o non piace.
La non censurabilità e non confiscabilità sono principi connaturati a bitcoin: non sarebbe possibile rimuoverli senza trasformare btc in qualcos'altro.
Quindi non è una questione di calcare troppo la mano, è una questione di descrivere qualcosa per quello che è.
Se questo significa che bitcoin è per queste sue virtù condannato a restare uno strumento di nicchia, resterà uno strumento di nicchia.
Ma io non lo credo, anzi.
2492  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 13, 2019, 06:41:07 PM



Se i tassi fossero negativi... la moneta sarebbe più forte, circola meno moneta, quella che rimane ha più potere d'acquisto; la moneta molto forte porta deflazione.
Se io oggi ho in deposito € 100 e so di comprare tre mele, posso accettare dei tassi negativi, se so che con € 90 posso comprare in futuro cinque mele, nonostante l'erosione di € 10.
È il motivo che ha spinto qualcuno a comprare titoli con rendimenti negativi, ad esempio quelli in franchi svizzeri ( https://www.money.it/Svizzera-titoli-di-stato-decennali ).
Tassi negativi = "distruggere" moneta = la moneta che rimane ha più valore = dimunizione dei prezzi = deflazione.
La deflazione esagerata porta il consumatore e il grande detentore di capitali a procrastinare i consumi, perché spendere oggi un soldo per compare una mela, se domani con un soldo compro due mele? se dopo domani compro tre mele? far circolare poco la moneta a sua volta porta a dare ulteriore forza alla moneta, in una spirale al rialzo.
È ovviamente il contrario dell'inflazione, se vogliamo la base della filosofia "hodler" nel sistema Bitcoin.

Per inciso, in vari casi, i tassi sono già negativi.

In un tuo post precedente hai fatto notare, giustamente, che c'è in Europa un problema di "tesaurizzazione", usando il termine che hai usato tu, ovvero tanto denaro fermo per varie ragioni,
parcheggiato in tante forme.
I tassi rasoterra o negativi, al contempo sono tra le poche armi usabili per snidarli, e far sì che possano essere impiegati in maniera diversa e ridare fiato all'economia.
Come definisci tu "stampare carta supplementare" è il cannone, insieme a tassi ultra-controllati, con cui bombardare le posizioni di chi si è arroccato in collina sulla difesa patrimoniale estrema, lontana dagli impieghi nell'economia reale.

Questa è la guerra che si è combattuta e che si sta combattendo.
Costosa ? Certo, tutte le guerre hanno un costo.
Costa in particolare per chi ha voluto speculare, per chi sta cercando di resistere.
Una guerra non convenzionale, strategica, di posizione, fra assedianti e assediati.

Ognuno ha il suo obbiettivo in guerra, c'è chi ha l'inflazione al 2%, così come chi ha l'obbiettivo un Bitcoin ad un milione di dollari.
Allo stato di fatto di oggi, due obbiettivi non raggiunti, abbastanza lontani.

Ci sarebbe da domandarsi a questo punto, quale strumento o quali politiche alternative ci possano essere,
o siamo vero un declino inarrestabile?


Se siamo verso un declino inarrestabile perché l'unica fonte di rifugio dovrebbe essere Bitcoin ? così quasi in automatico, in maniera scontata, prefissata, indubbiamente certa.
Perché non l'oro? un'altra cripto? le mele? o meglio i terreni agricoli?

Se davvero dovesse venire l'apocalisse finanziaria, il crollo verticale e totale di tutto, milioni di disoccupati, probabilmente nessuna moneta avrebbe più valore né fiat né cripto, perché la gente non avrebbe più fiducia in niente, avrebbe sostanzialmente solo fame.
I beni di più valore sarebbero forse giust'appunto le mele, i prodotti agricoli di base, una fonte d'acqua potabile.
Si tornerebbe alla divisione non più fra ricchi e poveri, capitalisti operai, ma fra proprietari terrieri e mezzadri, tra chi ha cibo e chi rischia di morire di fame.

Mezzadria che fu appunto stimolata dalla scarsa circolazione di moneta; il concetto dello scambio era lavoro contro parte dei prodotti agricoli, senza flussi di moneta.
Si tornerebbe molto indietro a difendere la terra con la spada.
Perché no? è stato così per interi secoli.


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Su questi temi, segnalo un fresco video, parla Lorenzo Bini Smaghi.
Ricordo per chi dovesse leggere solo ora, si fanno risalire le origini della famiglia Bini a Bino, figlio di Tinaccio di Ranieri della famiglia Tinacci, ricordato per essere stato al seguito dell'esercito fiorentino contro Siena, nella celebre battaglia di Monteaperti, 1260. Banchieri con profonde radici nella storia.

https://m.youtube.com/watch?v=IJC4tP6RAhU

Ognuno può trarne le sue conclusioni.

Una cosa è il valore nominale della moneta e una cosa quello reale e la correlazione tassi-inflazione non è così automatica.

Il tasso di interesse è il prezzo del denaro, misura a che prezzo le persone sono disposte a rinunciare al denaro oggi per averne una quantità diversa (di solito superiore) in futuro.

L’inflazione misura a che velocità crescono i prezzi di beni (diversi dal denaro).

Di solito le due cose sono legate da un processo a catena inverso: quando la BC vuole stimolare l’economia riduce il tasso di interesse, in modo tale che tenere o prestare denaro diventa meno conveniente e spenderlo   più conveniente, quindi questo IN TEORIA fa aumentare la domanda di beni (e i consumi), e questo a sua volta IN TEORIA genera un aumento dell’inflazione.

Ma questo principio standard  è oggi tutt’altro che una regola fissa.

Negli ultimi 15 anni le immissioni di liquidità e la politica di riduzione dei tassi delle Banche Centrali per (ufficialmente) favorire i consumi hanno avuto effetti sempre meno rilevanti nonostante lo stimolo sia stato via via più incisivo.

Un cannone che spara a salve nonostante spari proiettili sempre più grossi.

Ma che crea dipendenza anche perchè è strumentale al vero obiettivo delle Banche Centrali, che non è quello di stimolare i consumi ma è quello di proteggere i debitori (soprattutto pubblici) e impedire l'esplosione di una crisi del debito.

E’ certo che in caso di una nuova crisi economica (come ha ammesso lo stesso FMI) andremmo stabilmente e sostanzialmente (quindi non come oggi dove, Giappone escluso, i tassi sono al massimo leggermente e/o temporaneamente sotto zero) con tassi di interesse negativi soprattutto se le autorità riuscissero ad eliminare o limitare enormemente la circolazione del cash.

Tassi di interesse negativi significano una moneta che “nominalmente” non vale nulla perché disfarsene conviene rispetto a prestarla o tenerla (in banca).

Qualunque sia la causa (l’aumento di liquidità non passa all’economia reale, il consumismo  sfrenato ha ormai raggiunto un suo limite fisiologico, la gente ha paura del domani così tanto che anche di fronte a rendimenti miseri o addirittura negativi preferisce non spendere) resta un dato di fatto: l’offerta di moneta sta crescendo in modo molto superiore alla domanda. Questo surplus di offerta finisce nel lato speculativo dell'economia alimentando le bolle speculative.

Gli effetti devastanti di questa situazione sono facilmente prevedibili nell'esito molto meno nella portata, perchè è una situazione mai vissuta prima nella storia.

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La deflazione esagerata porta il consumatore e il grande detentore di capitali a procrastinare i consumi, perché spendere oggi un soldo per compare una mela, se domani con un soldo compro due mele? se dopo domani compro tre mele? far circolare poco la moneta a sua volta porta a dare ulteriore forza alla moneta, in una spirale al rialzo.

Questa è un vecchia idea keynesiana sconfessata almeno in molti settori dell'economia. Es. l'elettronica di consumo è uno dei settori più consumistici dell'economia. Per effetto dei prezzi decrescenti dovuti al rapido progresso tecnologico è un settore dove nessuno dovrebbe comprare: perchè comprare una TV al plasma oggi se lo stessa TV domani lo pago la metà? L'elettronica di consumo è simile ad un'economia dove si paga con una moneta sottoposta a deflazione, più passa il tempo, più i prezzi dei beni scendono. Eppure questo non gli impedisce di essere un settore che fattura migliaia di miliardi in tutto il mondo.

In realtà una moneta forte aumenta psicologicamente la fiducia nel futuro in chi la possiede. E questo può stimolare anche i consumi nel presente.

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Se siamo verso un declino inarrestabile perché l'unica fonte di rifugio dovrebbe essere Bitcoin ? così quasi in automatico, in maniera scontata, prefissata, indubbiamente certa.
Perché non l'oro? un'altra cripto? le mele? o meglio i terreni agricoli?

Per carità ognuno è libero di investire dove meglio crede.
Le mele le compro ma finisco per mangiarle prima che diventino marce.  Grin
I terreni potrebbero interessarmi ma non posso pagare qualcuno in terreni, ed è un pò scomodo, che so, comprare 5 euro di terreni.
L'unica cosa di quelle che hai citato che non comprerei mai sono le altre cripto. Se non per lucrare sulle loro variazioni di prezzo
2493  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 13, 2019, 12:30:21 PM
Dico una cosa che probabilmente attirerà pochi consensi.

Leggo spesso ragionamenti come se btc fosse ad un bivio tra il successo planetario e la morte certa.

O andiamo sulla luna entro 1-2 anni e diventiamo un fenomeno di massa tipo l'Iphone, oppure è sicuro che diventerà un immenso fallimento.

In realtà, sebbene io creda decisamente probabile che bitcoin diventerà una tecnologia di massa, questo non implica che se questo non avverrà vorrà dire che bitcoin è inutile o che è stato un epic fail.

Nel mondo globale di oggi esistono numerose tecnologie che si definirebbero "di nicchia" e che, ciò nonostante, all'interno del loro ambito di utilizzo,  sono molto apprezzate ed utili.

Voglio dire: se rimanessimo in eterno con un numero di utilizzatori pari all'1% della popolazione mondiale questo non mi impedirebbe di continuare a usare btc, con le stesse qualità di bitcoin, come faccio adesso.

Non mi impedirebbe di avere una hard money non censurabile,non confiscabile e non tracciabile. E tutto il resto che conoscete bene.

Non mi impedirebbe di usare il mio Casa Node per aprire un canale diretto con il nodo LN di Bitrefill e  fare un vero pagamento peer-to-peer (senza nemmeno passare da nodi intermedi!) per acquistare una ricaricabile Amazon come ho fatto ieri. Con 0 (=zero) fees di commissioni. Esattamente come un pagamento in contanti, ma dall'altra parte del mondo.

Se per il resto del 99% della popolazione mondiale bitcoin continuerà ad essere inutile, per me non lo sarà affatto. E non lo sarebbe nemmeno se il suo prezzo fosse 100$, anzi se fosse 100$ potrei permettermi di acquistarne e conservarne una quantità maggiore aumentando la mia protezione contro la morte dell'euro che è un evento molto più probabile dell'accettazione di massa dei bitcoin.

Chi cerca solo l'adozione di massa come conditio sine qua non per definire btc un successo, sono gli speculatori che sono solo interessati al profitto che ne deriverebbe.

Ma come il 2017 e le ICO ci hanno insegnato, in questo mondo chi arriva solo per fare profitti, è il primo a venire fregato.
2494  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 13, 2019, 07:32:03 AM


Visto che ho già risposto di là, posto il link qui.
https://bitcointalk.org/index.php?topic=178336.msg50129013#msg50129013

Spero non abbiate problemi con la lingua d'Albione.


Quello che preoccupa di più non è dato solo dai freddi numeri.

E' soprattutto la naturalezza e la tranquillità con cui chi ci governa (politicamente ed economicamente) voglia far sembrare la situazione attuale come normale.

Usciamo da 10 anni di crescita mondiale sostenuta ed ininterrotta senza che i tassi di interesse siano saliti di una virgola, anzi sono tutti prossimi o sotto zero.

Questo è probabilmente il primo motivo per cui veniamo da 10 anni di crescita.

Cioè far vivere l'economia in un perpetuo stato di bolla finanziaria.

Una nuova crisi mondiale o non verrebbe affrontata, e avrebbe effetti devastanti, o dovrebbe portare le banche centrali ad avere stabilmente tassi (molto) sotto zero e quindi ad una moneta priva di valore.

E' la naturalezza di queste risposte l'aspetto che preoccupa di più



Creare denaro dal nulla senza un minimo di limite e/o di programmazione che non sia la sciocchezza dell'inflazione al 2%, obiettivo non raggiunto (ed a questo punto evidentemente irraggiungibile) nonostante le tonnellate di carta immesse.

La lettura di una rivista economica, ascoltare Mario Draghi o seguire il profilo twitter della BCE dovrebbero stimolare ad acquistare bitcoin molto più degli shillers di youtube o di qualche evangelista della prima ora.
2495  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 11, 2019, 08:15:13 PM
Il quadro di investimento attuale a livello europeo è rivolto alla tesaurizzazione.

Le persone hanno (giustamente) paura del futuro e (giustamente) non si fidano delle tradizionali forme di gestione del risparmio.

Di conseguenza, tendono a tenere enormi quantità liquide in depositi bancari, fiduciosi che la bassa inflazione non eroderà molto del loro potere d'acquisto.

La banca è diventata il sostituto del vecchio materasso, sotto il quale si nascondevano i contanti

I risultati, a livello aggregato, sono drammatici.

In Germania i depositi bancari retail hanno toccato un nuovo (ennesimo) record a 2.3 trilioni di euro (2300 miliardi).

Quello stesso paese che, grazie al QE e alla sua storica solidità economica, beneficia di tassi di interesse (reali) negativi.

la conseguenza è che, sia pur con inflazione relativamente bassa, quei depositi perdono in termini reali l'1,6% l'anno. E nei prossimi anni è previsto un peggioramento.

L'1,6% di 2300 miliardi sono 40 miliardi di euro.

I correntisti tedeschi stanno bruciando 40 miliardi di euro l'anno per il solo fatto di possedere euro liquidi (Con 80 milioni di abitanti in media è come se ogni tedesco gettasse al vento 500€ l'anno. Neonati compresi.)

Questo denaro che ogni anno va in fumo è quasi uguale all'intera capitalizzazione di bitcoin (40 miliardi contro 58)

Basterebbe teoricamente che i correntisti tedeschi decidessero di convertire il 2,5% della loro liquidità in bitcoin per raddoppiarne la capitalizzazione a livello mondiale.

Nota: in questo caso se l'euro sparisse e fosse sostituito da una stablecoin direttamente emessa dalla BCE, non cambierebbe nulla. Anzi la perdita sarebbe leggermente superiore perchè si perderebbe anche quella miseria di tasso nominale positivo che danno certi depositi bancari.

Non chiamatele stablecoin, chiamatele losscoin

https://twitter.com/Schuldensuehner/status/1104648322906767360

2496  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 10, 2019, 11:26:45 AM


Ovviamente non è il grafico che ci piace vedere, ma illustra efficacemente quanto si debba stare attenti a disegnare rette ed archi sulla carta millimetrata, soprattutto quando si parla di periodi lunghissimi, trascurando quello che guida davvero il prezzo di Bitcoin: l’adozione dovuta al riconoscimento del pubblico generale del ruolo di oro digitale (in senso lato, quindi sovranità finanziaria, SoV e funzione di pagamento).

In realtà sono entrambi utilissimi: tra qualche mese infatti uno dei due diventerà vero e l'altro diventerà falso.
Le scelte di trading dovrebbero a quel punto adeguarsi di conseguenza.
2497  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 09, 2019, 07:09:25 AM
Date il bentornato a BTFD. 
Era da un pò che non ci vedevamo  Grin


2498  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 07, 2019, 08:04:28 PM
Pensavo ai vostri post su BlockFi quando mi è arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia della chiusura di Bsave, il servizio che ho usato per anni (fino a oggi) come deposito con interessi di Bitcoin.

Bsave, che si appoggiava al funding di Bitfinex, chiude sembra per colpa dei bassi tassi di funding e del bearmarket (https://twitter.com/bsave_io/status/1099749449994244096)

Peccato era un ottimo servizio, semplice ed immediato, che mi ha sempre dato un interesse bassino (2% poco più) ma costante.

Anche oggi, al momento del prelievo della somma che avevo maturato, è tutto andato liscio e i soldi sono andati nel mio cold wallet dopo pochi minuti

Potrei provare questo Blockfi, mi ha incuriosito.
2499  Local / Trading, analisi e speculazione / Re: { LIVE TREND } analisi del momento on: March 07, 2019, 07:29:21 AM
Per quanto riguarda LTC, nello sfondo c’è da considerare anche il prossimo halving (agosto).
Non è domani ma neanche lontanissimo, e a questi prezzi può esser valutato un buon ingresso, appunto anche in prospettiva halving imho

LTC ha già avuto una performance incredibile visti i tempi, raddoppiato il suo prezzo in poco più di due mesi.

E' l'unica crypto su cui lo scenario secondo me è decisamente rialzista anche per il 2019.

Non mi stupirei se entro l'halving arrivasse ad un target intorno ai 150$, anche se è probabile che prima di arrivarci ridiscenda un pò
2500  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: March 06, 2019, 06:40:56 PM

Che fine fanno ? A volte la via principale è la via più semplice,
spesi e ciao  Grin con nessuno che ha da rendere indietro niente.

Chi comprava un tempo i gettoni telefonici, comprava il gettone, faceva la telefonata, ciao.

Io non credo che Facebook voglia mettersi a costruire strutture come Tether...
...poi non si sa, siamo nel campo delle voci di corridoio.

Le società che hanno voluto snaturare molto il loro core business, sono sempre andate male.


Facebook invece potrebbe, fare un po' il contrario, come nei giochi multiplayer, dare e/o regalare, suoi gettoni in base ad azioni da fare al suo interno.
Meccanismo azione / ricompensa, come mossa di fidelizzazione.


Dalle news di cui disponiamo (NY Times) dovrebbe essere una stablecoin alla tether e poter uscire anche dal circuito FB


Fin qui sono d'accordo con quanto avete riassunto ma la risposta di cosa fare dei 10 mld secondo me non può che essere tenerli da qualche parte come forma di garanzia.
Se non si facesse così si ricadrebbe davvero nella casistica dell'essere "banca centrale", cosa che dicevamo non sarebbe accettata da nessuno (probabilmente).
Tenerli invece come forma di garanzia potrebbe far si che si possano usare i famosi gettoni come se fossero moneta sonante.
Qualcuno deve certificare che esistano - ovvio - e (Plutosky) non può essere la blockchain che citavi perché si avrebbe l'assurdo che qualcosa deve certificare sé stessa. E' un po' lo stesso problema che si discuteva in altro thread a proposito del registrare la filiera dei prodotti alimentari su blockchain: ok la blockchain ma chi assicura che il fatto che il produttore registri su BC di aver prodotto 10 mele quest'anno sia vero, e non ne venda invece 2 al mercato nero ?
Devi uscire da BC per avere queste garanzie, lo stesso se vuoi certificare il fondo di 10 mld.
Per questo parlavo delle società di revisione.

p.s. scusate la risposta tardiva: ieri ero in trasferta e non potevo rispondere

Certo che sono d'accordo, non è possibile , prima domandavo in senso retorico.

Copiare il concetto di criptovaluta solo per il trasferimento veloce di denaro rinunciando a tutto il resto è un pò come copiare il pomello del pulsante che attiva il trasporto dall'invenzione del teletrasporto, rinunciando a tutto il resto  Grin

La funzionalità in assoluto meno importante.

Per ancorarsi (oltretutto in maniera non trasparente e non verificabile) , ad un valuta (il dollaro) che per scelta programmatica dei suoi stessi creatori ha come OBIETTIVO quello di perdere valore nel tempo.

Non come effetto collaterale, no, proprio come scopo, come traguardo.

Proprio un'idea geniale. Ma tant'è, il mercato vuole questo.

(Leggevo proprio ora alcune dichiarazioni della FED di pochi minuti fa di dirigersi verso tassi stabilmente negativi in caso di recessione, quelle notizie che mi spingono subito a comprare altri btc https://www.teletrader.com/may-consider-negative-rates-qe-in-downturn-fed-s-williams/news/details/47042464 )

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