oggi ho una domanda a cui ho dato una risposta ma mi piacerebbe sentire la vostra....
immaginate un operatore malevolo e ricchissimo che decida di bloccare un grosso valore di btc (nettamente superiore ad una coinbase+tx fees) in una chiave privata protetta da bip38 non "impossibile" da decifrare.
Perchè i miner dovrebbero continuare ad usare PoW per cercare un blocco della rete principale e non impegnare la loro potenza computazionale nella ricerca di un tesoretto ben superiore?
trovate delle similitudini con vicende del settore bitcoin / vicende di tutti i giorni?
ringrazio per la risposta di @fillippone
in questo mio quesito, vi è un assunto fondamentale, ovvero la "fiducia".
La chiave privata in questione è di proprietà dell'operatore malevolo. come dice il termine stesso, gode di poca fiducia e praticamente cerca di far implodere il network (peggio di peggio).
Però potrebbe in qualsiasi momento trasferire i fondi e rendere la caccia al tesoro... una fregatura.
E' lui il proprietario della chiave privata senza password.
Insomma è piu una sorta di trappola per far sprecare potenza di calcolo/tempo. E nel frattempo lui ci guadagna.
Ipoteticamente altri miner avessero "fiducia" in questa ricerca, potrebbe verificarsi un crollo improvviso di potenza della rete con blocchi che si confermano in un tempo molto più lungo rispetto alla media dei 10 minuti, fino all'aggiustamento della difficoltà...
Anche qui l'operatore malevolo ha un vantaggio. E' abbastanza ricco da utilizzare la sua potenza di calcolo e di usarne di nuova...
Morale della favola:
bitcoin è anche basato anche sulla fiducia e non solo sulla matematica.
e' impensabile che tutti quelli che utilizzano
BTC hanno letto e/o siano/saranno in grado di leggere i codici sorgente di bitcoin core.
Non solo abbiamo fiducia nella rete/transazioni/blockchain, ma abbiamo fiducia in chi ha scritto questo codice.
Abbiamo anche fiducia in chi fa gli audit, o è in grado di capire per noi il codice.
Non è da poco. In fin dei conti abbiamo "decentralizzato" la fiducia.