Nao fiz esse calculo, mas afinal o governo deu o dinheiro pra qualquer tipo de despesa (se nao teria entregado voucher do supermercado), entao queria entender, se uma pessoa tivesse investido os 600 BRL em varios buy BTC.

Levando em consideraçao as 3 parcelas, aproximadamente meses de maio, junho e julho, os 1800 BRL se tornariam mais ou menos, agora, 9000 BRL

Parto con le mie osservazioni:

Il cashback è stato pensato solo per le transazioni su POS in negozio (per incentivare i commercianti fisici), però nessuno vieta di andare in un centro commerciale e prendere 1500€ di buoni amazon da pagare alla cassa, che daranno diritto ugualmente al cashback fino al 10% previsto

E' stato riportato che pagando i bollettini/f24 in posta con la carta, il cashback viene corrisposto, questo significa a tutti gli effetti un 10% di sconto sulle tasse fino a un massimo di 150€ scontati

Teoricamente aderendo al cashback si da il consenso alla trasmissione delle proprie transazioni fatte con carta a degli archivi dello stato. In caso di controlli/indagini di qualsiasi genere potrebbe essere un agevolazione per sapere spese/spostamenti o la privacy verrà rispettata?

Del 29 di Luglio, quindi anche abbastanza vecchiotta. Sto pensando: se ne faccio una stampata e all'occorrenza la mostro alle forze dell'ordine, posso smettere di sentirmi ai domiciliari?

Sottolineo che non vado in giro a fare assembramenti, non entro nemmeno nei negozi perché faccio la spesa online, semplicemente la uso per es. per andare nella seconda casa o tutto quello che si potrebbe fare in uno stato libero, con le dovute cautele visto il virus.

https://www.laleggepertutti.it/420694_dpcm-incostituzionali-secondo-il-giudice

Giudice di Pace di Frosinone, sentenza 15 – 29 luglio 2020, n. 516
Avvocato Manganiello
Svolgimento del processo
Con ricorso tempestivamente depositato e successivamente notificato il ricorrente si opponeva
all’atto di cui all’oggetto, con il quale ha ricevuto la contestazione della violazione del divieto di
spostarsi in conseguenza della emergenza sanitaria ai sensi del DPCM non specificato.
L’Ente opposto non si costituiva e la causa veniva decisa come da separato dispositivo, letto in
udienza.
Motivi della decisione
Il ricorso è fondato e, pertanto, deve essere accolto.
A) SULLA ILLEGITTIMITA’ DELLA DICHIARAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA
PER VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 95 E 78 COST. E DEI CONSEGUENTI DPCM.
Con deliberazione del 31.1.2020 il Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, pubblicata in
G.U. Serie generale n. 26 del 1.2.2020, ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale in
conseguenza del rischio sanitario derivante da agenti virali trasmissibili “ai sensi e per gli effetti di
cui all’articolo 7, comma 1, lettera c) e dell’articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio
2018, n. 1, è dichiarato per sei mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza in
conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali
trasmissibili; 2) per l’attuazione degli interventi di cui all’articolo 25, comma 2, lettre a) e b) …”.
Se si esamina la fattispecie richiamata dalla deliberazione sopra citata si potrà notare che non si
rinviene alcun riferimento a situazioni di “rischio sanitario” da, addirittura, “agenti virali”.
Infatti, l’articolo 7, comma 1, lettera c), del D.Lgs. n. 1/18 stabilisce che “gli eventi emergenziali di
protezione civile si distinguono: … c) emergenze di rilievo nazionale connessi con eventi calamitosi
di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo”. Sono le calamità naturali, cioè terremoti;
valanghe; alluvioni, incendi ed altri; oppure derivanti dall’attività dell’uomo, cioè sversamenti,
attività umane inquinanti ed altri. Ma nulla delle fattispecie di cui all’articolo 7, comma 1, lettera c),
del D.Lgs. n. 1/18 è riconducibile al “rischi sanitario”. A ciò è doveroso aggiungere che i nostri
Padri Costituenti hanno previsto nella Costituzione della Repubblica una sola ipotesi di fattispecie
attributiva al Governo di poteri normativi peculiari ed è quella prevista e regolata dall’articolo 78 e
dall’articolo 87 relativa alla dichiarazione dello stato di guerra. Non vi è nella Costituzione italiana
alcun riferimento ad ipotesi di dichiarazione dello stato di emergenza per rischio sanitario e come
visto neppure nel D.Lgs. n. 1/18. In conseguenza, la dichiarazione adottata dal Consiglio dei
Ministri il 31.1.2020 è illegittima, perché emanata in assenza dei presupposti legislativi, in quanto
nessuna fonte costituzionale o avente forza di legge ordinaria attribuisce il potere al Consiglio dei
Ministri di dichiarare lo stato di emergenza per rischio sanitario. Pertanto, poiché gli atti
amministrativi, compresi quelli di Alta Amministrazione, come lo stato di emergenza sono soggetti
al principio di legalità, la delibera del C.d.M. del 31.1.2020 è illegittima perché emessa in assenza
dei relativi poteri da parte del C.d.M. in violazione degli 95 e 78 che non prevedono il potere del
C.d.M. della Repubblica Italiana di dichiarare lo stato di emergenza sanitaria/Da ciò consegue la
illegittimità di tutti gli atti amministrativi conseguenti, come il DPCM invocato dal verbale qui
opposto, con conseguente dovere del Giudice di pace, quale Giudice ordinario, di disapplicare la
dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria ed il DPCM attuativo ai sensi dell’art. 5 della legge
n. 2248 del 1865 All. E.
2. Inoltre, deve ritenersi condivisibile autorevole dottrina costituzionale (S. Cassese) secondo cui la
previsione di norme generali e astratte, peraltro limitative di fondamentali diritti costituzionali,
mediante Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri sia contraria alla Costituzione. In
particolare, non appare meritevole di accoglimento la tesi di chi invoca la legittimità di tali
previsioni in virtù del rinvio a tali atti amministrativi, i DPCM, da parte di decreti-legge, che
avendo natura di atti aventi forza di legge equiparerebbero alla fonte legislativa i DPCM evitandone
in tal guisa la loro nullità e la conseguente disapplicazione da parte del Giudice Ordinario. Ed in
effetti, l’ultimo DPCM emanato il 26.4.2020, deriverebbe la sua efficacia dal Decreto-legge n. 19,
del 25.3.2020, così come gli atti amministrativi della Regione Lazio. Tale tesi, peraltro, è
inapplicabile al DPCM oggetto del caso qui giudicato, essendo antecedente al 26.4.2020. In ogni
caso, la funzione legislativa delegata è disciplinata dall’articolo 76 Cost., il quale, nel prevedere
“l’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con
determinazione di principi e criteri direttivi ” impedisce, anche alla legge di conversione di decreti
legge la possibilità di delegare la funzione di porre norme generali astratte ad altri organi diversi dal
Governo, inteso nella sua composizione collegiale, e quindi con divieto per il solo Presidente del
Consiglio dei Ministri di emanare legittimamente norme equiparate a quelle emanate in atti aventi
forza di legge. In conclusione, solo un decreto legislativo, emanato in stretta osservanza di una
legge delega, può contenere norme aventi forza di legge, ma giammai un atto amministrativo, come
le Ordinanze sindacali o regionali od il DPCM, ancorché emanati sulla base di una delega concessa
da un decreto-legge tempestivamente convertito in legge. Da ciò discende la illegittimità delle
disposizioni del DPCM del 26.4.2020, in G.U del 27.4.2020, n. 108.
B) SULLA ILLEGITTIMITA’ DEL DPCM PER VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 13 COST.
In ogni caso, in via assorbente, deve rilevarsi la indiscutibile illegittimità del DPCM del 9.3.2020,
invocato dal verbale opposto, ove prevede che “1. Allo scopo di contrastare e contenere il
diffondersi del virus COVID-19 le misure di cui all’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio
dei ministri 8 marzo 2020 sono estese all’intero territorio nazionale”, e del rinviato DPCM del
8.3.2020, ove stabilisce che “Art. 1 Misure urgenti di contenimento del contagio nella regione
Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e
Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia.
1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus” COVID-19 nella regione
Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e
Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia,
sono adottate le seguenti misure:
a) evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente
articolo, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da
comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute”.
Tale disposizione, stabilendo un divieto generale ed assoluto di spostamento al di fuori della propria
abitazione, con limitate e specifiche eccezioni, configura un vero e proprio obbligo di permanenza
domiciliare. Tuttavia, nel nostro ordinamento giuridico penalistico, l’obbligo di permanenza
domiciliare è già noto e consiste in una sanzione penale restrittiva della libertà personale che viene
irrogata dal Giudice di pace penale per alcuni reati. Sicuramente nella giurisprudenza è indiscusso
che l’obbligo di permanenza domiciliare costituisca una misura restrittiva della libertà personale.
Peraltro, la Corte Costituzionale ha ritenuto configurante una misura restrittiva della libertà
personale ben più lievi dell’obbligo di permanenza domiciliare come ad esempio, il “prelievo
ematico” (Sentenza n. 238 del 1996). Anche l’accompagnamento coattivo alla frontiera dello
straniero è stata ritenuta misura restrittiva della libertà personale e dichiarazione d’illegittimità
costituzionale della disciplina legislativa che non prevedeva il controllo del Giudice ordinario sulla
misura poi introdotto dal legislatore in esecuzione della decisione della Corte costituzionale: Infatti,
l’art. 13 Cost., stabilisce che le misure restrittive della personale possono essere adottate solo su
motivato atto dell’autorità giudiziaria. Pertanto, neppure una legge potrebbe prevedere nel nostro
ordinamento l’obbligo della permanenza domiciliare, direttamente irrogato a tutti i cittadini dal
legislatore, anziché dall’autorità giudiziaria con atto motivato, senza violare il ricordato art. 13
Cost. Peraltro, nella fattispecie, poiché trattasi di DPCM, cioè di un atto amministrativo, questo
Giudice non deve rimettere la questione di legittimità costituzionale alla Corte costituzionale, ma
deve procedere al disapplicazione dell’atto amministrativo illegittimo per violazione di legge.
Infine, non può neppure condividersi l’estremo tentativo dei sostenitori, ad ogni costo, della
conformità a costituzione dell’obbligo di permanenza domiciliare sulla base della considerazione
che il DPCM sarebbe conforme a Costituzione, in quanto prevederebbe delle legittime limitazioni
della libertà di circolazione ex art. 16 Cost. e non della libertà personale. Infatti, come ha chiarito la
Corte Costituzionale la libertà di circolazione riguarda i limiti di accesso a determinati luoghi, come
ad esempio, l’affermato divieto di accedere ad alcune zone, circoscritte che sarebbero infette, ma
giammai può comportare un obbligo di permanenza domiciliare (Corte Cost., n. 68 del 1964). In
sostanza la libertà di circolazione non può essere confusa con la libertà personale: i liniti della
libertà di circolazione attengono a luoghi specifici il cui accesso può essere precluso, perché ad
esempio pericolosi; quando invece il divieto di spostamento non riguarda i luoghi, ma le persone
allora la limitazione si configura come limitazione della libertà personale. Certamente quando il
divieto di spostamento è assoluto, come nella specie, in cui si prevede che il cittadino non può
recarsi in nessun luogo al di fuori della propria abitazione è indiscutibile che si versi in chiara e
illegittima limitazione della libertà personale, perché, nell’ordinamento giuridico italiano, l’ordine
di rimanere nella propria abitazione non può essere imposto dal legislatore, ma solo dall’Autorità
giudiziaria con atto motivato. Del resto, tali illegittime misure di sanità pubblica sono state recepite
dal DPCM sul modello di quelle adottate in Stati non democratici, come la Cina, che hanno un
ordinamento costituzionale autoritario giuridicamente incompatibile con il nostro ordinamento
costituzionale, fondate”
su garanzie individuali inviolabili, ignote agli ordinamenti autoritari ed agli esperti sanitari di quei
paese e del nostro, in quanto non competenti in diritto costituzionale.
In conclusione deve affermarsi la illegittimità del DPCM invocato dal verbale qui opposto per
violazione dell’art. 13 Cost., con conseguente dovere del Giudice di pace, quale Giudice ordinario,
di disapplicare tale DPCM ai sensi dell’art. 5 della legge n. 2248 del 1865 All. E.
La novità della controversia e la mancata costituzione dell’Ente opposto giustificano la
compensazione delle spese.
P.Q.M.
Il Giudice di pace,
visto l’art. 23 della L. 689/1981, definitivamente pronunciando, ogni diversa domanda ed eccezione
reietta, disattesa o assorbita, così provvede:
accoglie il ricorso e, per l’effetto, annulla l’atto opposto con compensazione delle spese

Fiz esse thread na aba italiana (https://bitcointalk.org/index.php?topic=5287226.msg55534983#msg55534983) e vou traduzir tambem aqui:

Esse è um pensamento que tive logo depois da primeira onda na Italia de covid: mesmo o usuario que nao utiliza BTC se beneficia pelo simples fato que existem

Isso porque antes do BTC, os bens para se proteger da inflaçao eram logisticamente dificeis de ser movimentados, trocados e segurados (ex. ouro). Os bancos nao tinham um verdadeiro concorrente que pudesse prestar um serviço de transferencia de valores. Nao existia um concorrente do circuito SWIFT, paypal por exemplo so era um wallet eletronico que agilizava as transaçoes, pela maioria comerciais, mas que no final tinha que transferir o saldo numa conta corrente comum.

Em 2009 nasce o BTC, sobrevive a varias ondas de "bitcoin is dead" e se mostra extremamente util, junto com outras cryptos, em estados com situaçoes sociais precarias.

Em 2020 chega a covid que sem precedente historico cria transtornos a todos os serviços em presencia. Em particular na italia sao criadas listas de serviços essenciais, porem nada è garantido, fora a classica lentidao da maquina estadual. Por ex, uma alienaçao de imovel feita num cartorio, considerada serviço essencial, devido a pandemia pode se atrasar de varias semanas. Do nada os bancos passam a atender so por agendamento, se nao a pessoa nao entra na agencia.

Um risco nunca considerado tao grande antes (risco biologico) consegue parar o mundo. De forma imediata, è claro e evidente que muitos serviços que eram considerados essenciais nao sao garantidos (a partir da saude).

Bitcoin nunca parou de funcionar, antes da covid, no meio do lockdown e depois do lockdown. Nemhum "serviço fora do ar", nemhum plano de reduçao de serviço ou inclusao na lista de serviços essenciais. Simplismente sempre funcionou, graças ao fato de ser um programa e nao uma empresa feita de pessoas (=banco)

Essa introduçao pra dizer que os bancos e todas as organizaçoes financeiras, enfrentando a covid se derom conta da superioridade das cryptomoedas, numa situaçao que nunca aconteceu antes no mundo contemporaneo (pandemia). Os bancos agora tem um perfeito exemplo de concorrencia que mesmo sem funcionarios consegue funcionar sem problemas.

Até um usuario que nao utiliza bitcoin, se beneficia nessa situaçao, porque com toda certeza vao ser feitos investimentos no ambiente fintech, finalizados a desatalhar o sistema bancario da necessidade de ser humanos para funcionar, tentando competir para melhorar o "uptime".

Piccolo ragionamento che volevo condividere, sorto post-covid: anche una persona che non usa, ne possiede crypto, è beneficiata dal fatto che esistano.

Questo perché sostanzialmente prima del BTC, i beni rifugio erano logisticamente sconvenienti e non efficacamente utilizzabili come alternativa alle banche (trasporto e stoccaggio dell'oro, ad esempio). Le banche non avevano un vero concorrente che potesse prestare un servizio di trasferimento di valore. Non esistava un competitor del circuito SWIFT, paypal ad esempio era solo un wallet elettronico che agevolava transazioni per lo più commerciali, ma che poi si rifaceva ai classici conti correnti / carte.

Nasce BTC nel 2009, sopravvive a varie ondate di << bitcoin è morto >> e si rivela utile insieme ad altre crypto in stati con situazioni sociali particolarmente "allegre".

Nel 2020 arriva il covid che inevitabilmente degrada tutti i servizi in presenza, vengono stilate liste di servizi essenziali, ma in realtà nulla è garantito, e per es. un rogito dal notaio, considerato essenziale, può essere ritardato di molte settimane, idem l'operatività delle banche, improvvisamente bisogna prendere appuntamento per poter entrare in filiale.

Si passa dalla padella alla brace, un rischio mai considerato prima (piani anti-rischio biologico) mette in ginocchio tutto il mondo. Immediatamente ci si rende conto che molti servizi che sembravano essenziali non sono poi così garantiti (si potrebbe parlare anzitutto della sanità, ma non divago)

Bitcoin non ha mai smesso di funzionare, pre-covid, durante il lockdown di marzo e post lockdown. Nessuna chiusura, nessun piano di contingenza o inclusione in lista dei servizi essenziali. Semplicemente ha sempre funzionato, grazie al fatto di essere un programma e non una società fatta di persone.

Arrivati qui molti utenti di lunga data potrebbero trovare scontate queste osservazioni, ma quello che mi premeva aggiungere è il fatto che le banche e tutte le organizzazioni finanziarie, di fronte al covid hanno visto la superiorità delle cryptovalute, in una situazione del tutto imprevedibile. Le banche ora hanno un perfetto esempio di concorrenza che anche senza personale continua a funzionare senza problemi.

Anche un utente che non utilizza bitcoin, beneficia di questa situazione perché sicuramente verranno effettuati pesanti investimenti in ambito fintech, mirati a slegare il sistema bancario quanto più dalla necessaria presenza di funzionari umani, facendo in modo che possa competere con quello che attualmente è un fuoriclasse in ambito "uptime".

Notizia fresca: https://edge9.hwupgrade.it/news/innovazione/visa-tap-to-phone-trasforma-gli-smartphone-android-in-pos-per-accettare-pagamenti_93041.html


Sistema già attivo nei paesi emergenti, adesso arriva anche in italia, in pratica distruggerebbe i vari sum up, ecc...

[Osservazione 1:]

Post per raggruppare i prezzi medi di hardware usato per minare, come riferimento per chi volesse partire a minare e necessita di un indicazione sui costi

Osservazione 1: I prezzi chiaramente possono variare in base alle marche e ai modelli, specialmente delle schede video.

Osservazione 2: Post aggiornato mensilmente, ultimo aggiornamento 16/10/2020

> GPU:

RX 580 8GB: 120 EUR

GTX 1070 8GB: 170 EUR

> Alimentatori:

PSU generica platinum/gold 1000-1200w: 90 EUR

PSU da server adattata con PCI-ex: 45 EUR

> Combo mobo+cpu+4gb ram:

Mobo modello gaming (es. MSI, asus): 70 EUR

Mobo modello mining (es. Asrock 1150):  45 EUR

[Aviso 1:]

Quero fazer uma lista, que vai ser atualizada mensalmente, sobre os preços medios para comprar o equipamento com mais custo/beneficio necessario para garimpar. Os preços se referem sempre a o valor de mercado, entao o custo se refere a compra de um item usado.

Esse thread è para responder as perguntas sobre os preços, ex. "Essa placa de video tem o preço certo?"

Aviso 1: Os preços sao em USD por causa das continuas mudanças do BRL. Ultima atualizaçao 16/10/2020

Aviso 2: Os preços nao incluem o "custo brasil" (taxas de importaçao, etc...). Para simplificar essa parte, è so fazer 1,9x nos preços e depois trocar por reais. O ideal seria trazer do exterior na faixa de isençao os eletronicos, por exemplo em viagens.

Aviso 3: Sendo que as peças sao usadas, essos preços tem que ser uma referencia que pode ser mudada conforme as caracteristicas, seja da marca (por ex. uma Radeon da MSI ou ASUS pode valer mais que uma reference da Sapphire), seja da condiçao de uso (Aqui è mais dificil avaliar, geralmente è possivel ter uma avaliaçao um pouco mais alta somente se a placa nunca foi usada)

Aviso 4: A intençao è criar uma lista de preços para usuarios residenciais, uma farm com certeza vai conseguir obter preços -20/-30% a menos devido ao volume de compras.

> Placas de video:

RX 580 8GB: 130 USD

GTX 1070 8GB: 180 USD

> Fontes:

PSU generica platinum/gold 1000-1200w: 100 USD

PSU de servidor adaptada com PCI-ex: 50 USD

> Combo mobo+cpu+4gb ram:

Mobo modelo gaming (exemplo MSI, asus): 80 USD

Mobo modelo basico mining (exemplo Asrock 1150):  50 USD

Vendo o seguinte hardware:

Esta na Italia, nao sei se pode ser de interesse pagando o frete internacional + taxa de importaçao, de qualquer forma quem estiver interessado pode entrar em contato para um estimativa completa dos custos.

1x asrock pro btc 1150 com celeron e 4gb of ram (6 pciex): 290 BRL

1x asrock pro btc plus (13 pciex) : 270 BRL

1x Evga 1000w Gold full modular  590 BRL

10x Risers (cabe no envelope pequeno, frete baixo): 36 BRL / peça

Aceito escrow

I'm selling:

1x asrock pro btc 1150 with celeron and 4gb of ram (6 pciex): 45 €

1x asrock pro btc plus (13 pciex), only mobo: 40 €

1x Thermaltake 1050w Platinum led full modular perfectly working 95 €

1x Evga 1000w Gold full modular pefectly working  90 €



I have boxes and bundles of everything

Shipping from italy, escrow accepted

Come da titolo vendo 3 mobo + cpu + ram da 4g e 3 psu da 1200watt per minare

Le mobo sono tutte MSI z170 da 6 slot pci ex e le cpu tutte intel g3900

PSU non ricordo le marche, dovrebbero essere thermaltake gold



Chiedo per ogni blocchettino mobo + cpu + ram 80€, per ogni PSU 75€

Accetto escrow

Si sta avvicinando l'inverno 2020/21 e mi interessava sapere se qualcuno, anche con l'alto costo della corrente in Italia, riattaccherà i rig per via del sub-prodotto calore, anziché accendere la caldaia o la stufa. A me sembra una buona idea ma non l'ho vista sfruttata parecchio.

Questo thread molto probabilmente potrebbe trasformarsi in guida, appena ho tempo di articolarlo meglio

Intanto volevo proporlo come una semplice indicazione per la privacy: quella di utilizzare gli emulatori (Disponibili sia per win, mac e linux) per android, es. Bluestacks


Questo perché i cellulari stanno sempre più diventando dei collettori di dati verso server poco chiari. Esempio lampante è stato tiktok, social cinese che praticamente una volta installato chiede di autorizzare a tracciarci sempre (GPS, microfono e tutto ciò che può raccogliere) e in qualsiasi condizione.


Il problema dello smartphone moderno è che non consente un agevole spegnimento, ne del dispositivo ne delle stesse, singole app.

Per capirci: una volta che scaricate whatsapp e lo fate partire, non potete chiuderlo. Lui gira in background, recapitandovi i messaggi. Idem molte altre app magari non essenziali che però sono installate: anche se sembrano chiuse, in realtà continuano a girare.

Anni fa uscì la notizia di un malware per android sotto forma di app calcolatrice: aprendola, veniva chiesto accesso alla fotocamera, microfono, gps, ecc... (per una calcolatrice!!!)
L'esempio della calcolatrice è lampante, ma anche altre app che solo talvolta dovrebbero accedere a determinati permessi del nostro dispositivo, poi in realtà abusano sempre per la finalità di raccogliere metadati.

L'emulatore è quindi fondamentale, perché è un programma che gira sul computer, e quindi una volta che è chiuso, è chiuso.  Nessun mezzo termine.

Io ve lo consiglio per testare e usare tutte quelle app che vi vorrebbero far installare sul vostro smartphone, ma che non sono così importanti come per es. potrebbe esserlo whatsapp.

Secondo me dovrebbero risolvere due grandissimi problemi:

Transazioni offline per tutti, magari con ammontare massimo offline scritto sulla carta:

Capita che il commerciante, per furbizia o per vero prob. tecnico, ci dica che il POS è fuori uso. Mi piacerebbe che si prendesse carico di fare una transazione offline, ovvero si segna i numeri della carta e poi addebita l'importo a posteriori (stile hotel o noleggio). Magari sulla carta potrebbe esserci un inserto olografico che mostra fino a quanto è "coperta" per transazioni offline.  Non servirebbe più girare con i contanti per emergenze.



Blocco conto

Questo è più un problema delle nuove fintech, stile revolut, hype, ecc... Il blocco conto... per ragioni arbitrarie, non rivelate, e con svariati giorni di attesa per riavere i propri soldi.

Il blocco per me, per legge armonizzata in tutta l'UE, dovrebbe essere un warning di almeno 7 giorni con richiesta di ritirare i propri soldi, e ovviamente con il motivo/incriminante chiaramente scritto. Non esiste che i propri soldi possano essere bloccati in qualsiasi momento senza nemmeno essere un autorità.

Se esiste un pericolo riciclaggio / droga / terrorismo / bomba atomica la banca informa l'autorità e si viene intervistati direttamente dalla polizia, che può sequestrare preventivamente i beni, ma non è mai la banca a bloccare senza i 7 giorni di warning.

Qualcuno qui dentro ha un nodo LTC con lnd agganciato? Mi piacerebbe fare delle prove visto che le fee sono basse e le conferme veloci.

I'm selling hosted electrum servers for users that have specific needs, that are difficult or complicate to fulfill with the standard public servers

I'm thinking about two products: a shared private server at a low price, and hosting of dedicated instances for maximum performances.

Generally speaking, a private server can guarantee you a good performance, especially in case of bloated wallets with lot of transactions.


As now I've no fixed prices as I opened this thread to check if there is interest in this kind of service.

A chi avesse l'esigenza di avere un server electrum privato, posso offrire un servizio di hosting condiviso o dedicato, in base alle necessità (prestazioni, privacy, contributo alla rete attraverso un full node)

Attualmente non ho fissato prezzi perché vorrei capire se ci può essere interesse in un servizio del genere.

Ricordo che comunque per la privacy, una buona soluzione è quella di usare electrum attraverso una VPN o TOR.

Ainda nao criei esse serviço pra vender, mas queria entender se pode existir interesse:

Quem usa a carteira Electrum (https://electrum.org) depende de servidores voluntarios que se apoiam a um node BTC pra ter as transaçoes do proprio wallet, isso implica varias questoes:

PRIVACIDADE

Os usuarios, usando os servidores padroes electrum, enviam as informaçoes do proprio wallet (endereços BTC e seu endereço IP) para alguem que na melhor das hipoteses è um voluntario que nao tem logs, na pior das hipoteses è alguem que pode armazenar informaçoes.

Uma das soluçoes è utilizar VPN ou TOR, confiando no dono do serviço da VPN e na rede TOR. Isso ja pode gerar um bom grau de privacidade

CONTRIBUICAO NA REDE

As carteiras electrum nao sao nodes BTC, ou seja, nao contribuem para a resliencia da rede. Isso è feito por os nodes BTC (Bitcoin core), que tem o historico completo da blockchain e podem ajudar novos nodes a se sincronizar com o resto da rede.

Pra quem acredita no potencial da rede BTC, uma opçao è criar seu proprio node. Para fazer isso è preciso de hardware, conectividade e uma configuraçao inicial.

PRESTACOES

Uma vez que a carteira electrum tem varias transaçoes, os servidores voluntarios podem se sobrecarregar de pedidos de historicos e limitar a quantidade de pedidos, fazendo que a sincronizaçao da carteira electrum seja mais lenta. Com um servidor privado proprio, isso nao acontece.


O PRODUTO

O que eu quero vender seriam dois serviços:

- Acesso a servidor privado de electrum, nao exclusivo para o usuario e com custo mensal reduzido.

- Criaçao e hosting de servidor privado exclusivo, para quem por exemplo quera contribuir na rede p2p mas nao tem como fazer isso em casa, e quera a sua propria maquina dedicada. Custo muito mais alto.

Se existir demanda irei fazer uma estimaçao de custos.

Tambem vou criar um tutorial (isso de graça) para quem quer fazer isso em casa e tem habilidades de administrador de sistema e linux.

Eu chuto 7 1 com o dolar por uma mera questao de futebol 

Porem a situaçao ta muito grave, e umas das minhas previsoes è que o Brasil vire uma Argentina 2 (Venezuela nao, pois economia do Brasil nao è so petroleo)

Argentina tive hiperinflaçao e muitas situaçoes de proximidade ao default, e cada vez aumenta o volume das trocas ARS/BTC (ou USD/BTC ja que a populaçao ja è acostumada em armazenar USD)

Talvez isso faça subir o preço do BTC, sendo que o gov. Brasileiro ja aplica IOF que deixa meno conveniente trocar BRL com USD

Soprattutto nei documenti delicati, abbreviare la data come si è sempre fatto potrebbe essere pericoloso, perché diventa un prefisso facilmente modificabile

E' una piccolezza che scrivo perché potrebbe essere utile a qualcuno