ho letto l'articolo, non la vedo una cosa così grave, a parte che bisogna vedere cosa viene inteso per cassaforte, nel senso, non è che uno dichiara di aver in casa una cassaforte, magari intende cassaforti e cassette di sicurezza, ma sempre in edifici privati come banche o simili.
se ti entrano in casa per una perquisizione, cioè con un mandato, per qualsiasi motivo, se hai una cassaforte devi aprirla, questo da sempre.
Ripeto, se uno non ha niente da nascondere non deve preoccuparsi, l'articolo mi sembra, come tutti gli articoli, allarmistico, non è che se uno ha dei contanti in casa è un evasore, certo se dichiari 1000 euro al mese e hai 100.000 euro in cassaforte, magari dovresti dare delle spiegazioni. Poi a me sembra che parli cmq di cifre grosse (appunto come Corona)
Perchè vedere le misure antievasione come una cosa negativa? io onestamente mi son rotto il caxxo di dichiarare fino all'ultimo centesimo e vedere hotel dove lavoro/ho lavorato che fanno centinaia di migliaia di euro a nero.
il fatto che la cassaforte/cassetta di sicurezza sia in casa piuttosto che nel caveau di una banca non cambia la sostanza: a differenza del denaro depositato su un conto corrente, che ai sensi di legge diviene
proprietà della banca, ciò che è custodito nella cassetta rimane proprietà del depositante e non può essere toccato in caso di fallimento dell'istituto. Quindi è un'opzione pienamente sensata e legittima, visto che a tenerli sul conto rendono zero e la tutela fino a 100k in caso di bail-in al momento esiste solo sulla carta (in caso di fallimento di un istituto di dimensioni medio-grandi, il fondo non sarebbe sufficiente a coprire tutti quei depositi).
Non è scritto da nessuna parte che questa nuova voluntary disclosure si riferisce solo a cifre grosse, viene citato Corona solo perché è un caso eclatante recentemente balzato alle cronache, poi tra l'altro non si capisce in base a cosa una cifra depositata venga ritenuta più o meno grande. Se ho lavorato duro per 10 anni tirando la cinghia e mettendo da parte dei risparmi (tassati alla fonte) in contanti, chi è che stabilisce se la cifra accumulata è congrua? In base a che criterio? E perché dovrebbe essere diverso se invece quella stessa cifra l'avessi investita in BOT o altri titoli a rischio medio-alto?
Sia chiaro: io non difendo affatto gli evasori, men che meno Corona che mi è sempre stato sui cojoni per quel suo atteggiamento da bulletto arrogante che pensa di potersi permettere quel ca##o che gli pare in barba alle regole, senza che nessuno possa toccarlo. Ma è questa presunzione di colpevolezza che non sopporto: che ci sia qualcun altro che stabilisca a priori quanto devi avere guadagnato/risparmiato in base a dei
suoi criteri arbitrari (come è il caso dei famigerati studi di settore), e se per caso non rientri in quei parametri sei tu a doverti discolpare... Il principio "innocente fino a prova contaria" è sovvertito: altro che non preoccuparsi se non si ha niente da nascondere! Ci sono situazioni in cui il contribuente è vessato dal fisco, te lo può spiegare meglio di me gbianchi, che in altre discussioni ha già raccontato le sue peripezie in seguito ad accertamenti che poi sono finiti nel nulla