P2Pool funziona lavorando su una catena dei blocchi parallela a quella normale, con una difficoltà notevolmente ridotta e calibrata in modo da far trovare un blocco in media ogni 10 secondi. Questa catena è composta da blocchi "facilitati", chiamiamoli blocchetti, che sono del tutto uguali ai blocchi normali e rappresentano le "share" della pool: ogniuno di essi comprende la spartizione della ricompensa in base ai blocchetti pubblicati precedentemente. Ovviamente questa ricompensa è "vera" solo quando viene trovato un blocco compatibile con la rete normale, negli altri casi serve solo a dimostrare la propria onestà agli altri minatori e a farsi includere a propria volta nella spartizione della ricompensa.
La limitata diffusione di P2Pool deriva dalla maggiore complessità del sistema e da una minore efficienza rispetto al mining "centralizzato". Effettivamente la pool ha sofferto di scarsa fortuna, non saprei dirti se dovuto a problemi oggettivi o al semplice caso.
Scusami rb1205, ma sto di nuovo cercando di capire i dettagli del meccanismo p2pool e mi sembra di capire che sei quello che ne capisce di piú.
C'é una sorta di correlazione fra il mining per risolvere il blocco e la "share chain" con la lista dei minatori ma con diffocoltá piú bassa o sono 2 operazioni completamente distinte ?
Se sono 2 operazioni distinte chi trova il blocco perché mon se lo tiene per se, piuttosto che distribuire i profitti ?
PS: mi sto scervellando per capire come funziona la difficoltá nell'algoritmo di sha ma ancora non capisco come un target diverso possa essere un poco piú difficile di una altro ... si vede che la crittografia non fa per me !