Bazzicando sulla rete ho trovato diversi posti (forum e risposte in vari blog) in cui si lamentava il fatto che gli early adopters potrebbero avere (ed hanno in molti casi) accumulato moltissimi bitcoin. In se non sarebbe un problema se non che secondo queste voci chi ha molti soldi potrebbe influenzare il mercato a proprio piacimento.
Al momento ci sono circa 10 milioni di bitcoin in circolazione, e ci sono wallet con diverse migliaia di bitcoin. Probabilmente al momento la ricchezza in bitcoin è distribuita in modo ancora meno equo rispetto alla ricchezza in monete fiat o almeno allo stesso modo (un wallet con 10000 bitcoin contiene lo 0.1% del totale dei bitcoin circolanti, abbastanza vicino alla ricchezza in moneta fiat degli uomini più ricchi della terra).
Secondo me però c'è una differenza sostanziale: mentre con le monete fiat è possibile accumulare quantità di denaro sempre maggiori (vengono stampate quotidianamente milioni di $ e €), con i bitcoin questo accumulo è più difficile vista la scarsità di produzione rispetto alla massa di utilizzatori, quindi il modo migliore per aumentare la propria ricchezza è aumentare il valore del bitcoin stesso.
Si parla di manipolazioni del mercato, e queste avvengono regolarmente, ma per poter manipolare il mercato servono da un lato soldi e dall'altro persone disposte a vendere o comprare.
Chi ha molti bitcoin può spingere il mercato solo in una direzione: il basso, buttando bitcoin sul mercato a prezzi sempre inferiori si possono scatenare reazioni che portano il prezzo sempre più giù e a quel punto si può tentare di riacquistare a prezzi più bassi, ma come si è visto in quest'ultima bolla, servono centinaia di milioni di dollari di valuta fiat per far scendere il prezzo.
Può anche darsi che chi è entrato a 10$ o meno abbia venduto a 100-150$ per ricomprare a 50-60$ ma al prossimo giro dovrà per forza impedire che il mercato scenda troppo altrimenti rischia di non aver più margini di guadagno, o rischierà di poter acquistare meno bitcoin di quanti ne ha dovuti mettere sul mercato andando quindi a diminuire la sua ricchezza finale; e ad ogni giro speculativo il prezzo minimo che dovrà raggiungere si alzerà sempre più.
Anche ammesso che voglia uscire dal gioco e quindi butti tutti i suoi bitcoin sul mercato per realizzare (10.000 bitcoin messi sul mercato oggi a 90-100€ farebbero comunque un milione di €, un bel gruzzoletto per chi magari li ha pagati in tutto 5-10.000€) otterrebbe un effetto temporaneo di crollo dei prezzi, ma una distribuzione più equa della ricchezza con una conseguente riduzione delle possibilità che in futuro accada nuovamente una manovra simile. E alla successiva risalita ci sarebbe una base più alta a fare da sostegno ai prezzi.
Per far salire il mercato invece servono grosse quantità di moneta fiat oppure che i bitcoin vengano usati sempre più. Chi è ricco in bitcoin non è detto che lo sia anche in moneta fiat, quindi potrebbe non avere possibilità di iniettare liquidità nel sistema, d'altro canto se usa i bitcoin per acquistare beni e servizi farà lievitare il valore mantenendo una ricchezza totale probabilmente costante, ma distribuendo i bitcoin fra più persone e quindi riducendo il gap fra lui e chi è entrato dopo nel mercato.
Quindi a meno che diverse decine di persone che hanno migliaia o decine di migliaia di bitcoin vogliano far fallire tutte insieme il sistema buttando 2-3 milioni di bitcoin sul mercato (e che il mercato sia ricettivo un centinaio di milioni di $ in quel momento) le uniche possibilità che gli early adopters hanno sono quelle di cercare di utilizzare parte dei loro bitcoin per favorire l'economia, o di speculare sui mercati cercando però sempre di mantenere il prezzo sempre in trend di salita, altrimenti sarebbero i primi a rimetterci.
Tutto questo IMHO ovviamente.
E voi che ne pensate?