Mi piace molto l'idea, penso che un pò tutti ci abbiano fantasticato sopra. Non ho capito però se vuoi renderti indipendente in uno spazio fisico oppure "digitale".
io direi di cominciare a piantare una bandiera in quello digitale -che e' piu' facile. Naturalmente riuscire a farlo pure in quello fisico sarebbe una manna dal cielo.
Nel caso dello spazio fisico, si potrebbe pensare una zona autonoma permanente. Buona idea di sfruttare i modelli già discussi dai situazionisti. Niente da dire sui presupposti, qua nessuno di noi ha firmato il contratto sociale e questo mi sembra già un buon motivo per ricostruire le regole della convivenza civile ad hoc.
esatto. il situazionismo e' proprio cio' che mi ha ispirato. Giocare sul confine tra beffa e dannatamente serio.
La zona autonoma permanente e' facile a dirsi. A farsi sarebbe gia' un miracolo riuscire a farla temporanea.
Ma io direi di reputarci territorialmente indigeni e non percio' tenuti all'obbedienza al potere temporale (ne' tantomeno spirituale, ha ha!) della potenza occupante. E, in quanto percio' a rischio di persecuzione politica -che sara' presumibilmente presto dimostrabile :-) - potremmo per questo richiedere asilo politico altrove (Caribbeans, anyone?), ecc. ecc.
Bè per prima cosa si potrebbe fondare un' associazione. Stile "Città dei Ragazzi" per intenderci. Poi speculando sulla moneta acquistare un terreno bello grande, costruirci sopra tutto ciò che serve e abitarlo.
ultimamente ho pensato un po' agli ecovillaggi e forme no-profit. Il problema e' che pure se "acquisti" resti uno schiavo dello stato (finche' devi pagare tasse solo per "possedere"). Significa che in realta' non puoi davvero avere nulla: sei solo in affitto dallo stato quando se non lo paghi ti leva tutto e dipendi in tutto dai suoi permessini e leggine.
Inoltre formalizzando un'associazione si "cede sovranita'" allo stato chiedendo i permessini in carta da bollo, mentre noi dovremmo partire dal presupposto che la sovranita' appartiene al popolo -cioe' noi- e non la deleghiamo + a nessuno.
Elementi costitutivi di una comunità politica sono:
a) territorio;
b) popolazione;
c) sovranità.
Quindi, fondiamo una comunità:
nel cyberspazio (territorio)
esatto. penso di partire proprio da qui: il cyberspazio e' il territorio.
tra gli utenti (popolazione) si potrebbe gestire la cittadinanza con una blockchain (qui potrei sparare vaccate, perché non è la mia area di specializzazione) che tiene memoria del numero e delle identità virtuali dei cittadini
Si, ma direi che pure "l'anagrafe" e' meglio su base volontaria. Tipo le reputazioni sul mercato OTC.
Chi vuole un'identita' se la fa.
Poi ci approviamo una bella costituzione e ci proclamiamo ente indipendente (sovranità).
esatto, e qui vorrei contributi di fantasia e visionarieta' anarco-libertaria.
La moneta non abbiamo neppure bisogno di batterla, ce l'abbiamo già. Al massimo ne creiamo una nuova!
Perche' no? Ci starebbe bene.