secondo me la stai vedendo dal punto di vista sbagliato. se le grandi imprese potranno permettersi di minare, perche' non anche il normale privato?
supponi che minare diventera' sempre meno incentivante per un privato ma non per un'azienda. per quale motivo?
se il mining non e' redditizio, diventare una grande impresa non cambiera' questa cosa.
non è detto che non sia meno incentivante, anzi con il passare e l'esclusione di sempre più persone dal mining, minare sarà un'attività redditizia (se il valore del bitcoin non crolla e tenderà a salire piano piano)
Solo che il costo per minare sarà così alto che i normali privati non potranno più permetterselo. Se oggi "basta" comprare 20/30 GHS per ricavare qlc, con il passare del tempo ne serviranno sempre di più. Ma quando l'ivestimento minimo per guadagnarci arriverà a 20-30-50 mila euro, i privati praticamente saranno scomparsi e fatti fuori dal mondo del mining.
E' vero che il prezzo dei ghs tenderà a scendere con l'arrivo delle nuove macchine asic, ma tra qualche anno per essere redditizio, un privato dovrebbe comprare Thas e poi Phas per restare nel mining, e di conseguenza solo le grandi aziende avranno le risorse economiche da investire per comprare potenza di calcolo.
L'unica soluzione che mi viene in mente potrebbe essere quella di slegare il mining dalla validazione delle transazioni, e usare un'algoritmo diverso per le transazioni che possa essere calcolato solo con normali cpu, con l'aggiunta di una regola che non si possono validare le transazioni in pool, ma esclusivamente in solo, così la sicurezza della rete bitcoin dovrebbe essere garantita.
Gli incentivi a validare transazioni potrebbero venire dalle fee sulla transazione, o in alternativa si potrebbe obbligare ciascun utente a validare un tot di transazioni. Esempio, vuoi inviare bitcoin, devi prima validare 10 transazioni.
Pindol