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Author Topic: Visioni di bitcoin  (Read 22605 times)
Rivoir
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December 23, 2018, 03:58:54 PM
 #61

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Chi ha un patrimonio importante, quelli che Marco Casario in alcuni suoi recenti video ha chiamato "i ricchi"...
una definizione un po' tra quarta elementare con retrogusto di complottismo... Grin
...ma capisco io suo ruolo di Youtuber Smiley

Dicevo... i patrimoni rilevanti che hanno attraversato nei secoli, vari sistemi monetari e varie tipologie di stato e di governo... non si fidano di niente e di nessuno, la vera ricchezza, la vera riserva di valore, è nelle relazioni umane strette, quelle di cui uno si può veramente fidare, nella collaborazione, in una rete di relazioni che arricchiscono in conoscenze, in conoscenza e cultura personale... e in attività che al di là delle oscillazioni di mercato, di diversa domanda/offerta, possono sempre generare dei flussi di cassa... in sesterzi, fiorini, ducati, lira, euro o Bitcoin... è indifferente, è solo il mezzo del sistema monetario dell'epoca in cui si è vissuto.

Affiancato a questo degli elementi di finanza: contenitori giuridici, assicurazioni, risparmio, investimento che possono aiutare questo.


Fermo restando che guardando la linea del tempo, su lunghissimo periodo, la riserva di valore assoluto,
un punto fisso per tutti, non esiste e non può esistere.
Né oro, né altro, perché altrimenti il mondo andrebbe indietro... regredito all'età della pietra, perché alla fine è la voglia di migliorarsi, la voglia di avere benessere, perché no? la voglia di ricchezza, che ha portato la competizione, la competizione porta migliorie, evoluzione.

Come avviene in natura.

Senza competizione cattiva, le guerre; senza, competizione buona, il progresso economico; si potesse campare solo di un qualcosa che mi aumenta di valore nel tempo da solo... quasi per magia...
Nessuno andrebbe a lavorare, nessuno studia, nessuno si muove...
...facciamo che tutto il mondo diventa un immenso paese dei balocchi, tipo Pinocchio Grin

Immaginiamo una specie di giudizio universale... tutti in fila in rivista,
una voce tuona, lei come è diventato ricco ?
Il primo risponde: io ho studiato, viaggiato, creato, costruito... bla bla bla..
quello successivo, e lei ?

Io niente, un giorno ero sul divano, ho comprato due spiccioli di Bitcoin, li ho tenuti, ho avuto una rivalutazione del +9.000.000.000.000 % e poi basta.


Pensa te... ci siamo arrovellati per millenni, le guerre, le piramidi, gli imperi, la colonizzazione, 2001 Odissea nello spazio... e invece bastava una cripto decentralizzata, la fonte della ricchezza eterna... tipo cornucopia Grin

Io ovviamente ho estremizzato... ma... troviamo una via di mezzo più credibile.



C'è da evidenziare il fatto che quello che dici avrebbe valenza solo per un ristretto numero di persone:
Se il network BTC dovesse diventare molto più vasto in termini di utenti e capitalizzazione,quelle percentuali di crescita non sarebbero semplicemente possibili,o comunque sarebbero percentuali decrescenti nel tempo.
Con 1 BTC a 1 dollaro guadagni percentuali di X zeri sono stati possibili.
Con 1 BTC a 100.000 dollari guadagni percentuali a X zeri sono più ardui da raggiungere.

Come in effetti l'andamento del prezzo fino ad oggi  ha confermato.
Questo per dire che tornando al tuo discorso su due soggetti,uno dei quali è spinto ad arricchirsi "costruendo" e uno che semplicemente "sta sul divano",io penso che questo possa essere vero esclusivamente per un numero ristrettissimo di soggetti,di fatto non impedendo i processi di miglioramento che caratterizzano il progresso.
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Plutosky
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December 25, 2018, 06:41:41 PM
Last edit: December 25, 2018, 06:51:51 PM by Plutosky
 #62

Provo ad aggiungere un elemento di discussione.

In questo thread stiamo argomentando in maniera critica le funzioni di bitcoin, ma in generale se si frequenta il resto del mondo delle crypto la maggior parte delle opinioni vanno tutte nella stessa direzione, e cioè sono solo volte a magnificare i nuovi concetti introdotti da bitcoin.

Personalmente per riacquistare un po' di equilibrio di giudizio sto cercando di approfondire qualche concetto economico (soprattutto legato alla moneta e al concetto di denaro), visto che a parte le nozioni tecniche sul funzionamento di bitcoin, l'aspetto economico è assolutamente centrale.

Riassumendo, alcune considerazioni:

1) molti economisti sostengono che una moneta per essere efficace in quanto tale (cioè come mezzo di scambio) non deve essere limitata, ma al contrario deve essere possibile una politica di emissione flessibile a adattiva alle mutevole condizioni dell'economia

2) ogni moneta trae la propria garanzia ultima dalla forza di chi la impone agli altri come mezzo di pagamento

3) l'oro costituisce una riserva di valore soprattutto in momenti di crisi ma in modo parziale e limitato solo ad alcuni contesti specifici


In base a questi assunti bitcoin come moneta, cioè come mezzo di scambio, non avrà mai successo, poichè è limitato by design in 21 milioni di pezzi. Vi linko più sotto ad esempio il video di un economista famoso Boldrin, che lavora negli Stati Uniti, il quale sostiene che il valore del dollaro è garantito in ultima analisi dalla forza del governo americano, in pratica dai marines.

E' solo con la forza che si può garantire che un certo token sia accettato da qualcuno in cambio del frutto del proprio lavoro.  Chi si fida del dollaro sa di chi si sta fidando, questo non vuol dire che il dollaro sicuramente non fallirà, ma è chiaro qual è la forza che lo sostiene.

Il principale limite di bitcoin invece sta proprio nel fatto che quando io scambio il frutto del mio lavoro (=bene reale) con 1 btc, non ho nessuna garanzia che domani troverò qualcun altro disposto a cedermi il frutto del suo lavoro in cambio del mio btc.
In pratica bitcoin può garantire con certezza con una certa transazione sia effettivamente avvenuta da A a B in un certo momento, può garantire contro la doppia spesa, può garantire anche che io possiedo sempre 1 parte su 21 milioni di pezzi del circolante, ma non può garantire nulla sul fatto che ci sarà qualcuno pronto a riconoscere un valore a quel token.

Il valore di Bitcoin si basa solo sulla fiducia nel fatto che altre persone dopo di me avranno fiducia in quel token, e quest'ultima fiducia si basa a sua volta su aspettative dello stesso tipo riguardo ad altre persone e così via. In caso contrario mi ritrovo con niente in mano.

Nel dollaro invece questo tipo di fiducia a catena, che pure esiste, è rinforzata e garantita per imposizione con la forza della legge, mentre in bitcoin  per ogni utente bitcoin esiste solo la fiducia nel fatto che tutti gli altri utenti continueranno a mantenere spontaneamente fiducia nei comportamenti reciproci, cioè continueranno in futuro a dare valore al token.

Questo punto ribadisco esula da questioni tecniche come crittografia, scaling o quant'altro, ma cerca di chiarire un aspetto centrale: da dove si origina la fiducia in una moneta?

In un sistema formato da milioni di persone la risposta classica è attraverso la forza di una figura centralizzata che fa da garante, la risposta bitcoin è invece attraverso la convenienza (da dimostrare) liberamente scelta da milioni di persone che si accordano grazie a un meccanismo ben congegnato di incentivi e controlli reciproci.

In questo senso è oggettivamente più facile (dicono alcuni economisti) quantificare la credibilità del dollaro, basta quantificare la credibilità del governo americano (e ognuno qui ha il suo giudizio), mentre con bitcoin prevedere le aspettative di una massa di persone è sostanzialmente impossibile.

Il riassunto è che se oggi ho 10k dollari in tasca, riesco a prevedere con una buona approssimazione quale sarà il mio potere d'acquisto tra 5 anni (salvo catastrofi), se ho invece 3 btc nessuno ha la più pallida idea di cosa potrò comprarci: e qui il discorso non è il valore di btc rispetto al dollaro, ma il valore di btc rispetto ai beni che ci servono.

Non è molto consolatorio a questo punto pensare che avrò comunque 3 btc su 21 milioni, visto che nessuno vincola questi 21 milioni di token a nessun prodotto del lavoro umano.

Bitcoin appare molto più come un nuovo metallo prezioso (nuovo oro digitale) che non esiste nella tavola periodica degli elementi, artificialmente fabbricato dagli uomini, con dei vantaggi, tipo la trasmissibilità via Internet, ecc., ma in questo senso può aspirare al massimo a diventare una riserva di valore in momenti di crisi (in determinati Paesi e per periodi limitati di tempo) e nulla più.


Vi linko un video tra i tanti che parlano di questi argomenti (saltate pure i primi 4-5 minuti):
 
https://www.youtube.com/watch?v=VV94VQaKWY8

Il prof. di economia Boldrin evidentemente non è un esperto di bitcoin, ma forse in questi contesti non è uno svantaggio confrontarsi con opinioni di chi è fuori da un mondo piccolo come quello delle criptovalute che inevitabilmente ti condiziona. La sua tesi tra l'altro è che il mito dell'autorganizzazione spontanea delle persone che non avrebbero bisogno di una forza dall'alto è miseramente destinato a fallire, lo chiama mito libertario-comunista.

E' evidente che questo Prof. Boldrin non conosce l'argomento. Bitcoin non ha niente di libertario-comunista, anzi è la moneta capitalistica per eccellenza visto che è regolata, sia nella determinazione del prezzo sia, soprattutto , nel processo economico incentivante che ne garantisce la sicurezza e l'autogoverno, dalla ricerca del profitto e dal libero esercizio delle forze di mercato. Sono molto più "comuniste" le monete fiat visto che vengono regolate nella loro emissione da una pianificazione centralizzata governata da degli "amministratori" , nel classico stile del socialismo reale.

La moneta fiat trae il suo valore dall' organismo che la emette e che ne obbliga, per legge, l'utilizzo. Più che dalla forza militare, il suo valore è conseguenza della potenza economica dell' ente emettitore e, in misura altrettanto importante, dalla sua stabilità (politica ed economica) e dalla sua lungimiranza e credibilità nella gestione della politica monetaria. Acquistare e/o possedere moneta fiat è un atto di fiducia nei confronti nella economia e nella politica dell'organismo (nazionale o sovranazionale come nel caso dell'euro) che se ne fa garante. Questo legame è assoluto ed imprescindibile: visto che la moneta fiat non ha alcun valore intrinseco, il suo valore segue pedissequamente, nel bene e nel male, le sorti della "struttura" sociale che ne è alla base.

La moneta fiat è soft-money per eccellenza dato che il suo valore è relativo e non assoluto, nel senso che non ci sono delle qualità oggettive, dei valori universalmente riconoscibili, della caratteristiche slegate dall'azione umana, delle proprietà immutabili e intrinseche che ne determinano e danno origine ad un valore economico. Una rivoluzione, una guerra civile, una crisi economica ma anche più semplicemente una pianificazione monetaria sbagliata ed incentrata solo sul consenso politico, una fase di incertezza e turbolenza , la salita al potere di forze populiste sono tutti esempi di  fattori che possono recare danni più o meno estesi al valore delle monete nazionali.

Basti pensare, per restare vicino a casa nostra, a quanto il valore dell'euro sia indissolubilmente legato alla sopravvivenza ed esistenza della Unione europea che lo ha creato: ogni notizia o anche ogni rumor che mette in dubbio tali presupposti, incide negativamente sul valore della moneta che usiamo tutti i giorni. Semplicemente perchè essa non ha alcun valore oggettivo: è un'astrazione creata per convenzione da una sovrastruttura sociale ideata dall'uomo e che vive e muore in simbiosi con tale struttura.  

L’uomo nella sua storia ha da sempre cercato delle forme di conservazione (e trasferimento) del valore che non fossero legate all’azione umana e alla strutture politiche, monetarie ed economiche che egli stesso ha creato nel corso dei secoli. Proprio perché, essendo quelle strutture mutabili nella loro stessa essenza, c’è sempre stata la necessità di proteggere la propria ricchezza dai mutevoli destini di quelle stesse strutture e delle monete ad esse inevitabilmente legate.

L’oro è stata la più famosa e utilizzata forma di hard-money della storia, ma è diventata tale solo a seguito di un processo molto lungo di accettazione, dettato prima dalla convenzione che dalla legge, essendo solo la convenzione sociale, cioè l’adozione progressiva nel tempo, il primo mezzo attraverso il quale un bene può diventare moneta universale.

La convenzione ha avuto origine da una serie di principali caratteristiche come la lucentezza e la malleabilità,  ma in realtà i due requisiti fondamentali che hanno decretato nei secoli il suo successo come riserva di valore sono essenzialmente due: la quantità finita, cioè il fatto che l’oro non sia riproducibile artificialmente, e, conseguenza dell’altro, l’impossibilità alla falsificazione cioè la possibilità di verificare facilmente se si tratti dell’originale o di una copia. Che, guarda caso, sono le stesse caratteristiche fondamentali di bitcoin.

Questa progressiva adozione di massa dell’oro come hard-money universale sarebbe stata impossibile se alle spalle della generazione di oro ci fosse stato un governo. In questo caso non avere alle spalle una struttura sociale umana  è un enorme vantaggio, non un limite. Per essere hard-money un bene deve, come prerequisito essenziale, essere indipendente dal potere degli uomini. Se re, imperatori e tiranni nei secoli avessero potuto influenzare la creazione di oro dal nulla come hanno fatto con le monete fiat, oggi l’oro varrebbe probabilmente quasi nulla e il suo ruolo di hard-money sarebbe nel tempo svanito.

Nonostante molti economisti critici ritengono che i bitcoin siano solo una sequenza di bit immateriali privi di valore intrinseco e nonostante i bitcoin non abbiano, a differenza dell’oro, degli usi pratici in ambito industriale (usi che però contribuiscono solo marginalmente alla market cap dell’oro essendo questa generata in stragrande maggioranza dal suo ruolo forma come di conservazione del valore), i bitcoin hanno delle qualità  proprie che ne determinano un valore intrinseco come hard-money esattamente come il metallo giallo.

Alcune di queste caratteristiche sono in comune con l’oro: offerta bloccata, verificabilità, impossibilità alla falsificazione, resistenza alla censura, generazione costosa mediante un lavoro che è il mining (e non a costo zero come le fiat money), difficoltà alla tracciabilità nominativa, immutabilità.

Alcune sono in più rispetto all’oro: facilità ed economicità di trasferimento, immaterialità, bassissimi costi di stoccaggio e conservazione, facilità di occultamento, non confiscabilità, programmabilità

Una, importantissima, è in meno rispetto all’oro: la fungibilità. Ogni oncia di oro è uguale ad un’ altra e per chi acquista è del tutto indifferente, prenderne una o un’ altra perché quell’oncia non porta con sé la propria storia e la rende visibile a tutti, come purtroppo accade con i bitcoin.

Nel breve periodo il prezzo di bitcoin dipende dalla speculazione, ma nel lungo periodo il suo prezzo dipende da una cosa sola: dalla domanda, essendo l’offerta nota e bloccata per definizione.

Bitcoin si trova agli albori di un lungo processo di adozione di massa che potrà avere o non avere successo.

Il suo successo dipende essenzialmente da tre fattori:

1) quanto bitcoin riuscirà a mantenere ed aumentare il suo grado di decentralizzazione che è la prima fonte di tutte le virtù di cui sopra

2)quanto la maggior parte dei soggetti coinvolti (utenti, miners, sviluppatori..) saranno mossi nelle loro azioni di autogoverno e protezione della rete solo da obiettivi capitalistici di massimizzazione del profitto e di ricerca del proprio tornaconto personale, che sono il secondo importantissimo presupposto di tutte le virtù di cui sopra (devono perseguire obiettivi economici e non obiettivi  politici che vanno contro il loro interesse economico, come ho già scritto in post precedenti)

3) quanto il mondo avrà bisogno di una hard-money indipendente dalle strutture umane e con le caratteristiche di immaterialità che ha in più rispetto al vecchio oro.

Acquistare o possedere bitcoin è un atto di fiducia nei confronti di questi 3 punti, tutto il resto sarà una conseguenza.

La buona notizia è che i punti  1 e 2 sono una conseguenza del tasso di adozione. Più aumentano il numero di utenti di bitcoin, più aumenta la sua decentralizzazione e più aumenta l’interesse economico alla sua difesa. E più diventa quindi anche complicato distruggerlo. E’ un processo virtuoso di autoprotezione che è alla base del meccanismo di consenso distribuito. Ed è la sintesi di tutto ciò che di geniale c’è in questa invenzione.

Il punto 3 dipende invece da quanto, quando e come le monete soft continueranno le loro crisi. E su questo punto io ho pochi dubbi anche perché la tendenza moderna, dall’abolizione del gold-standard ad oggi, è quello di rendere le monete fiat sempre più soft cioè sempre più dipendenti dal potere governativo. E’ significativo in questo senso l’attacco frontale di Trump all’operato della FED sui tassi di interesse con una entrata a gamba tesa che non ha precedenti nella prassi istituzionale americana e che vuole i governanti sempre più liberi di utilizzare la politica monetaria come base del proprio consenso, come accaduto in Venezuela con Chavez e Maduro e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Una moneta sotto l’influenza e il controllo di chi governa è una moneta destinata ad entrare in crisi di credibilità molto presto.

Un ultima cosa mi preme sottolineare sull’uso come moneta. Abbiamo detto che nel lungo periodo il prezzo di bitcoin dipende solo dalla domanda, ossia da quante persone e quanto frequentemente useranno bitcoin. Essendo il numero di persone al mondo una quantità finita è evidente che anche la domanda è una quantità finita e che quindi, anche ad essere ottimisti sui bitcoin ed ipotizzare un’adozione di massa, il prezzo avrà un tetto fisiologico oltre il quale non potrà andare. Se ora siamo agli inizi della curva S di adozione e se il processo di adozione di massa dovesse continuare, arriveremo alla fine di questo processo con una nuova stabilizzazione del prezzo. Solo allora bitcoin potranno diventare effettivo mezzo di scambio ed essere usati universalmente come moneta, perché solo allora il loro valore sarà universalmente riconosciuto e oggettivamente determinato e non essere soggetto alle variazioni di oggi. Oggi chi li riceve come pagamento ha paura a tenerli per l’incertezza del valore futuro e chi li possiede e potrebbe spenderli non lo fa per lo stesso motivo. Il primo teme un crollo di valore, il secondo un boom di valore. E non parlo di valore in moneta fiat ma di valore oggettivo di 1 bitcoin.

L’oro è diventato moneta solo al termine di un lungo processo di adozione di massa e di accettazione convenzionale ed universale come forma di conservazione del valore economico. Lo stesso deve accadere ai bitcoin prima che possano essere qualificati come moneta.


"One of Satoshi's greatest achievements was creating something that gives anyone on earth wealth and freedom at the same time"
Paolo.Demidov
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December 25, 2018, 10:58:28 PM
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Chi ha un patrimonio importante, quelli che Marco Casario in alcuni suoi recenti video ha chiamato "i ricchi"...
una definizione un po' tra quarta elementare con retrogusto di complottismo... Grin
...ma capisco io suo ruolo di Youtuber Smiley

Dicevo... i patrimoni rilevanti che hanno attraversato nei secoli, vari sistemi monetari e varie tipologie di stato e di governo... non si fidano di niente e di nessuno, la vera ricchezza, la vera riserva di valore, è nelle relazioni umane strette, quelle di cui uno si può veramente fidare, nella collaborazione, in una rete di relazioni che arricchiscono in conoscenze, in conoscenza e cultura personale... e in attività che al di là delle oscillazioni di mercato, di diversa domanda/offerta, possono sempre generare dei flussi di cassa... in sesterzi, fiorini, ducati, lira, euro o Bitcoin... è indifferente, è solo il mezzo del sistema monetario dell'epoca in cui si è vissuto.

Affiancato a questo degli elementi di finanza: contenitori giuridici, assicurazioni, risparmio, investimento che possono aiutare questo.


Fermo restando che guardando la linea del tempo, su lunghissimo periodo, la riserva di valore assoluto,
un punto fisso per tutti, non esiste e non può esistere.
Né oro, né altro, perché altrimenti il mondo andrebbe indietro... regredito all'età della pietra, perché alla fine è la voglia di migliorarsi, la voglia di avere benessere, perché no? la voglia di ricchezza, che ha portato la competizione, la competizione porta migliorie, evoluzione.

Come avviene in natura.

Senza competizione cattiva, le guerre; senza, competizione buona, il progresso economico; si potesse campare solo di un qualcosa che mi aumenta di valore nel tempo da solo... quasi per magia...
Nessuno andrebbe a lavorare, nessuno studia, nessuno si muove...
...facciamo che tutto il mondo diventa un immenso paese dei balocchi, tipo Pinocchio Grin

Immaginiamo una specie di giudizio universale... tutti in fila in rivista,
una voce tuona, lei come è diventato ricco ?
Il primo risponde: io ho studiato, viaggiato, creato, costruito... bla bla bla..
quello successivo, e lei ?

Io niente, un giorno ero sul divano, ho comprato due spiccioli di Bitcoin, li ho tenuti, ho avuto una rivalutazione del +9.000.000.000.000 % e poi basta.


Pensa te... ci siamo arrovellati per millenni, le guerre, le piramidi, gli imperi, la colonizzazione, 2001 Odissea nello spazio... e invece bastava una cripto decentralizzata, la fonte della ricchezza eterna... tipo cornucopia Grin

Io ovviamente ho estremizzato... ma... troviamo una via di mezzo più credibile.



C'è da evidenziare il fatto che quello che dici avrebbe valenza solo per un ristretto numero di persone:
Se il network BTC dovesse diventare molto più vasto in termini di utenti e capitalizzazione,quelle percentuali di crescita non sarebbero semplicemente possibili,o comunque sarebbero percentuali decrescenti nel tempo.
Con 1 BTC a 1 dollaro guadagni percentuali di X zeri sono stati possibili.
Con 1 BTC a 100.000 dollari guadagni percentuali a X zeri sono più ardui da raggiungere.

Come in effetti l'andamento del prezzo fino ad oggi  ha confermato.
Questo per dire che tornando al tuo discorso su due soggetti,uno dei quali è spinto ad arricchirsi "costruendo" e uno che semplicemente "sta sul divano",io penso che questo possa essere vero esclusivamente per un numero ristrettissimo di soggetti,di fatto non impedendo i processi di miglioramento che caratterizzano il progresso.

Non ho ben capito... non saprei...
diciamo comunque che una o un miliardo di persone ferme sul divano, portano sempre allo zero.

In ogni caso, è estremamente difficile avere un miliardo di persone pienamente consepevoli, verso un obbiettivo comune.



In conformità ai principi del bipensiero, non ha importanza che la guerra ci sia davvero o che essendoci, la vittoria, sia impossibile. Lo scopo della guerra non è la vittoria ma la continuità.  Cool
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arulbero
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January 03, 2019, 08:01:12 AM
Last edit: January 03, 2019, 10:12:09 AM by arulbero
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Bitcoin si trova agli albori di un lungo processo di adozione di massa che potrà avere o non avere successo.

Il suo successo dipende essenzialmente da tre fattori:

1) quanto bitcoin riuscirà a mantenere ed aumentare il suo grado di decentralizzazione che è la prima fonte di tutte le virtù di cui sopra

2)quanto la maggior parte dei soggetti coinvolti (utenti, miners, sviluppatori..) saranno mossi nelle loro azioni di autogoverno e protezione della rete solo da obiettivi capitalistici di massimizzazione del profitto e di ricerca del proprio tornaconto personale, che sono il secondo importantissimo presupposto di tutte le virtù di cui sopra (devono perseguire obiettivi economici e non obiettivi  politici che vanno contro il loro interesse economico, come ho già scritto in post precedenti)

3) quanto il mondo avrà bisogno di una hard-money indipendente dalle strutture umane e con le caratteristiche di immaterialità che ha in più rispetto al vecchio oro.

Acquistare o possedere bitcoin è un atto di fiducia nei confronti di questi 3 punti, tutto il resto sarà una conseguenza.

La buona notizia è che i punti  1 e 2 sono una conseguenza del tasso di adozione. Più aumentano il numero di utenti di bitcoin, più aumenta la sua decentralizzazione e più aumenta l’interesse economico alla sua difesa. E più diventa quindi anche complicato distruggerlo. E’ un processo virtuoso di autoprotezione che è alla base del meccanismo di consenso distribuito. Ed è la sintesi di tutto ciò che di geniale c’è in questa invenzione.

Il punto 3 dipende invece da quanto, quando e come le monete soft continueranno le loro crisi.

Per quanto riguarda il punto 1), uno dei grossi problemi tecnici per il quale al momento non si intravvede soluzione è il tempo di sincronizzazione iniziale della blockchain che sta aumentando più velocemente di quanto faccia il combinato disposto di miglioramento software e miglioramento hardware:

Initial sync is already an enormous problem, and even if you assume computers/bandwidth improve at 18% year over year (which is a big assumption...) any blocksize over ~300kbytes means that the initial sync time will continue to get worse.

Quindi la decentralizzazione, che già ora è a rischio a livello di mining, sarà a rischio anche per quanto riguarda i full node, in quanto con il passare del tempo sarà sempre più difficile entrare da zero e ricostruire dal primo blocco tutta la storia di tutte le transazioni senza fidarsi di nessuno.

Penso proprio che su questo punto prima o poi si dovrà intervenire con qualche cambio di protocollo che inevitabilmente centralizzerà ulteriormente la blockchain, decidendo arbitrariamente per esempio che il punto di partenza comune non è più il famoso blocco "The Times 03/Jan/2009 Chancellor on brink of second bailout for banks" di cui ricorrono oggi i 10 anni, ma sarà invece una fotografia del database degli utxo a un dato istante, fotografia che verrà periodicamente aggiornata.

Sul punto 3) aggiungo che in presenza di una crisi della moneta soft come accade in Venezuela ogni altra moneta soft più decente tipo il dollaro andrebbe bene, basti pensare anche alla stable coin, quindi il fatto che in Venezuela si comprino ultimamente più bitcoin è un indice più dello stato di gravità in cui versa il sistema monetario venezuelano che della bontà di bitcoin come moneta della crisi. Se dai da mangiare un piatto a uno che sta morendo di fame il suo apprezzamento del piatto non è un buon indicatore della bontà della cucina.

Mi domando invece quale possa essere la vera domanda di contante elettronico alla luce del problema della sicurezza personale (vedi https://bitcointalk.org/index.php?topic=2107660.0).

Di solito si usa dire che il contante (almeno in grosse quantità) non è sicuro, infatti nessuno va a ritirare lo stipendio in contanti; se io ricevessi lo stipendio in bitcoin invece sarebbe proprio come se li ricevessi in contanti poichè la chiave per spenderli sta solo nella mia testa, e le chiavi private sono titoli di credito al portatore.

Secondo me al momento questo fatto è largamente sottovalutato per 2 ordini di motivi:

1) dal momento che bitcoin è immateriale/digitale, questo fatto sembra a prima vista conferirgli la sicurezza contro i furti che hanno i conti correnti delle monete fiat ma questo non è vero: bitcoin (forse) può assicurarmi contro il rischio inflazione e il rischio che il governo mi sequestri i soldi ma mi lascia molto più indifeso contro gli attacchi personali

2) bitcoin è talmente poco diffuso che nessuno sa che io possiedo bitcoin, quindi in questo risiede soprattutto la mia attuale sicurezza: ma se domani per assurdo l'80% della popolazione avesse bitcoin al posto delle fiat, sarebbe come se ogni persona che vedo per strada (o che posso andare a minacciare a casa sua) girasse con un portafogli pieno di contanti, ciascuno sarebbe enormemente esposto al pericolo di furto e le rapine sarebbero oltremodo incentivate.

Quindi la domanda finale è: ma c'è davvero tutta questa domanda di contanti nel mondo? Il rischio di furto da parte dello Stato è così superiore al rischio di incolumità personale? Perchè io preferisco di gran lunga il primo al secondo.

L'alternativa è che si continui a utilizzare bitcoin rinunciando però alla massima "essere la banca di se stessi", distribuendo il rischio (e inevitabilmente il controllo delle chiavi quindi) anche a altre persone di propria fiducia.
jack0m
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 #65

Bitcoin si trova agli albori di un lungo processo di adozione di massa che potrà avere o non avere successo.

Il suo successo dipende essenzialmente da tre fattori:

1) quanto bitcoin riuscirà a mantenere ed aumentare il suo grado di decentralizzazione che è la prima fonte di tutte le virtù di cui sopra

2)quanto la maggior parte dei soggetti coinvolti (utenti, miners, sviluppatori..) saranno mossi nelle loro azioni di autogoverno e protezione della rete solo da obiettivi capitalistici di massimizzazione del profitto e di ricerca del proprio tornaconto personale, che sono il secondo importantissimo presupposto di tutte le virtù di cui sopra (devono perseguire obiettivi economici e non obiettivi  politici che vanno contro il loro interesse economico, come ho già scritto in post precedenti)

3) quanto il mondo avrà bisogno di una hard-money indipendente dalle strutture umane e con le caratteristiche di immaterialità che ha in più rispetto al vecchio oro.

Acquistare o possedere bitcoin è un atto di fiducia nei confronti di questi 3 punti, tutto il resto sarà una conseguenza.

La buona notizia è che i punti  1 e 2 sono una conseguenza del tasso di adozione. Più aumentano il numero di utenti di bitcoin, più aumenta la sua decentralizzazione e più aumenta l’interesse economico alla sua difesa. E più diventa quindi anche complicato distruggerlo. E’ un processo virtuoso di autoprotezione che è alla base del meccanismo di consenso distribuito. Ed è la sintesi di tutto ciò che di geniale c’è in questa invenzione.

Il punto 3 dipende invece da quanto, quando e come le monete soft continueranno le loro crisi.

Per quanto riguarda il punto 1), uno dei grossi problemi tecnici per il quale al momento non si intravvede soluzione è il tempo di sincronizzazione iniziale della blockchain che sta aumentando più velocemente di quanto faccia il combinato disposto di miglioramento software e miglioramento hardware:

Initial sync is already an enormous problem, and even if you assume computers/bandwidth improve at 18% year over year (which is a big assumption...) any blocksize over ~300kbytes means that the initial sync time will continue to get worse.

Quindi la decentralizzazione, che già ora è a rischio a livello di mining, sarà a rischio anche per quanto riguarda i full node, in quanto con il passare del tempo sarà sempre più difficile entrare da zero e ricostruire dal primo blocco tutta la storia di tutte le transazioni senza fidarsi di nessuno.

Penso proprio che su questo punto prima o poi si dovrà intervenire con qualche cambio di protocollo che inevitabilmente centralizzerà ulteriormente la blockchain, decidendo arbitrariamente per esempio che il punto di partenza comune non è più il famoso blocco "The Times 03/Jan/2009 Chancellor on brink of second bailout for banks" di cui ricorrono oggi i 10 anni, ma sarà invece una fotografia del database degli utxo a un dato istante, fotografia che verrà periodicamente aggiornata.

Sul punto 3) aggiungo che in presenza di una crisi della moneta soft come accade in Venezuela ogni altra moneta soft più decente tipo il dollaro andrebbe bene, basti pensare anche alla stable coin, quindi il fatto che in Venezuela si comprino ultimamente più bitcoin è un indice più dello stato di gravità in cui versa il sistema monetario venezuelano che della bontà di bitcoin come moneta della crisi. Se dai da mangiare un piatto a uno che sta morendo di fame il suo apprezzamento del piatto non è un buon indicatore della bontà della cucina.

Mi domando invece quale possa essere la vera domanda di contante elettronico alla luce del problema della sicurezza personale (vedi https://bitcointalk.org/index.php?topic=2107660.0).

Di solito si usa dire che il contante (almeno in grosse quantità) non è sicuro, infatti nessuno va a ritirare lo stipendio in contanti; se io ricevessi lo stipendio in bitcoin invece sarebbe proprio come se li ricevessi in contanti poichè la chiave per spenderli sta solo nella mia testa, e le chiavi private sono titoli di credito al portatore.

Secondo me al momento questo fatto è largamente sottovalutato per 2 ordini di motivi:

1) dal momento che bitcoin è immateriale/digitale, questo fatto sembra a prima vista conferirgli la sicurezza contro i furti che hanno i conti correnti delle monete fiat ma questo non è vero: bitcoin (forse) può assicurarmi contro il rischio inflazione e il rischio che il governo mi sequestri i soldi ma mi lascia molto più indifeso contro gli attacchi personali

2) bitcoin è talmente poco diffuso che nessuno sa che io possiedo bitcoin, quindi in questo risiede soprattutto la mia attuale sicurezza: ma se domani per assurdo l'80% della popolazione avesse bitcoin al posto delle fiat, sarebbe come se ogni persona che vedo per strada (o che posso andare a minacciare a casa sua) girasse con un portafogli pieno di contanti, ciascuno sarebbe enormemente esposto al pericolo di furto e le rapine sarebbero oltremodo incentivate.

Quindi la domanda finale è: ma c'è davvero tutta questa domanda di contanti nel mondo? Il rischio di furto da parte dello Stato è così superiore al rischio di incolumità personale? Perchè io preferisco di gran lunga il primo al secondo.

L'alternativa è che si continui a utilizzare bitcoin rinunciando però alla massima "essere la banca di se stessi", distribuendo il rischio (e inevitabilmente il controllo delle chiavi quindi) anche a altre persone di propria fiducia.

per quanto riguarda il punto 1, è uno dei motivi per cui è stato sviluppato il protocollo Mimblewimble, che (oltre ad aumentare il grado di riservatezza delle transazioni rispetto a bitcoin) permette di compattare notevolmente la mole di dati da scambiare nel bootstrap di un nuovo nodo.
Per la cronaca, da oggi è attiva la mainnet della prima implementazione del protocollo: https://medium.com/beam-mw/mimblewimble-mainnet-release-notes-8766e49e241d

Sul discorso sicurezza personale non mi dilungo, dato che se ne era parlato esaustivamente in quella discussione, ma credo che, se bitcoin e le criptovalute dovessero veramente diffondersi e diventare di uso comune, verrebbero sviluppati sistemi per tenere distinto ciò che ci si porta dietro nel portafoglio per un uso quotidiano da quanto si tiene in "cassaforte": penso a sistemi temporizzati o con doppie chiavi, analoghi in qualche modo a quelli in uso nelle banche per impedire che venga svuotato il caveau in caso di rapina. Certo, il prezzo da pagare sarebbe una minore disponibilità delle somme in proprio possesso, ma potrebbe rivelarsi un ragionevole compromesso tra immediatezza di utilizzo e sicurezza.

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January 05, 2019, 03:59:05 PM
 #66



Quindi la decentralizzazione, che già ora è a rischio a livello di mining, sarà a rischio anche per quanto riguarda i full node, in quanto con il passare del tempo sarà sempre più difficile entrare da zero e ricostruire dal primo blocco tutta la storia di tutte le transazioni senza fidarsi di nessuno.

Penso proprio che su questo punto prima o poi si dovrà intervenire con qualche cambio di protocollo che inevitabilmente centralizzerà ulteriormente la blockchain, decidendo arbitrariamente per esempio che il punto di partenza comune non è più il famoso blocco "The Times 03/Jan/2009 Chancellor on brink of second bailout for banks" di cui ricorrono oggi i 10 anni, ma sarà invece una fotografia del database degli utxo a un dato istante, fotografia che verrà periodicamente aggiornata.

Sono d'accordo sul principio di base che la decentralizzazione richieda una blockchain mantenuta il più possibile "snella".

E che questo debba essere un obiettivo prioritario nello sviluppo di Bitcoin.

Ma credo che questo obiettivo è alla portata della innovazione tecnologica che sta avvenendo e che avverrà.

Gia oggi un "prune node" è in grado svolgere quasi tutte le funzioni di un full node (compresa la validazione delle nuove transazioni e il controllo sulle regole dei blocchi), mantenendo live sul proprio hard-disk solo il database degli UTXOs e gli header dei blocchi

LN è stato creato apposta per evitare che ogni microtransazione finisca nella blockchain e, alla luce dei primi straordinari risultati raggiunti in così poco tempo è destinato ad avere un enorme successo. Se la sua diffusione proseguirà ai ritmi attuali genererà dei ricavi, per quanto minimi, a chi esegue un full node come ulteriore stimolo diretto alla decentralizzazione.

Le schnorr signatures, che se tutto va bene dovranno vedere la luce entro fine anno, permetteranno di ridurre la dimensione media di una transazione (e la bandwidth necessaria per il broadcasting) del 25% circa.

Poi esistono le sidechain (di cui Mimblewimble potrebbe essere una implementazione)

E chissà cosa altro verrà inventato.

Tutto dipende dal numero di (reali) utenti attivi che arriveranno in futuro. Soggetti che avranno un enorme interesse economico a difendere la decentralizzazione della rete, senza la quale bitcoin varrebbe zero o quasi. E quindi compensi sempre maggiori per gli sviluppatori per trovare soluzioni utili al raggiungimento di questo scopo.


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Sul punto 3) aggiungo che in presenza di una crisi della moneta soft come accade in Venezuela ogni altra moneta soft più decente tipo il dollaro andrebbe bene, basti pensare anche alla stable coin, quindi il fatto che in Venezuela si comprino ultimamente più bitcoin è un indice più dello stato di gravità in cui versa il sistema monetario venezuelano che della bontà di bitcoin come moneta della crisi. Se dai da mangiare un piatto a uno che sta morendo di fame il suo apprezzamento del piatto non è un buon indicatore della bontà della cucina.

Le fiat straniere per entrare in un Paese in crisi devono superare le maglie della censura governativa, sotto forma di controlli dei capitali e restrizioni al circuito bancario. Le stablecoin richiedono un doppio atto di fiducia incondizionata (il primo nei confronti del Governo che emette la valuta fiat sottostante, il secondo nei confronti del soggetto che garantisce la parità di valore della stable coin). Le stablecoin sono la forma di moneta meno "trustless" che esista. Richiedono atti di fiducia nei confronti di aziende o persone a popoli che di solito non sono più disposti a darne.

Per ora bitcoin non è ancora moneta in Venezuela. Lo sta cominciando a diventare insieme ad altre altcoin (Dash su tutte) che si stanno lentamente diffondendo nel paese. Finora gli straordinari volumi di acquisto di bitcoin da parte dei venezuelani sono una conseguenza dell'uso di btc come mezzo speculativo di protezione del potere di acquisto e non (ancora) come mezzo di pagamento. Nel 2018 bitcoin si è rivalutato del 600.000% circa nei confronti del bolivar. In valuta locale e in termini nominali, i venezuelani fanno e hanno fatto profitti mostruosi  comprando e rivendendo btc anche nell'arco di pochi giorni o ore.
  

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Mi domando invece quale possa essere la vera domanda di contante elettronico alla luce del problema della sicurezza personale (vedi https://bitcointalk.org/index.php?topic=2107660.0).

Di solito si usa dire che il contante (almeno in grosse quantità) non è sicuro, infatti nessuno va a ritirare lo stipendio in contanti; se io ricevessi lo stipendio in bitcoin invece sarebbe proprio come se li ricevessi in contanti poichè la chiave per spenderli sta solo nella mia testa, e le chiavi private sono titoli di credito al portatore.

Secondo me al momento questo fatto è largamente sottovalutato per 2 ordini di motivi:

1) dal momento che bitcoin è immateriale/digitale, questo fatto sembra a prima vista conferirgli la sicurezza contro i furti che hanno i conti correnti delle monete fiat ma questo non è vero: bitcoin (forse) può assicurarmi contro il rischio inflazione e il rischio che il governo mi sequestri i soldi ma mi lascia molto più indifeso contro gli attacchi personali

2) bitcoin è talmente poco diffuso che nessuno sa che io possiedo bitcoin, quindi in questo risiede soprattutto la mia attuale sicurezza: ma se domani per assurdo l'80% della popolazione avesse bitcoin al posto delle fiat, sarebbe come se ogni persona che vedo per strada (o che posso andare a minacciare a casa sua) girasse con un portafogli pieno di contanti, ciascuno sarebbe enormemente esposto al pericolo di furto e le rapine sarebbero oltremodo incentivate.

Quindi la domanda finale è: ma c'è davvero tutta questa domanda di contanti nel mondo? Il rischio di furto da parte dello Stato è così superiore al rischio di incolumità personale? Perchè io preferisco di gran lunga il primo al secondo.

L'alternativa è che si continui a utilizzare bitcoin rinunciando però alla massima "essere la banca di se stessi", distribuendo il rischio (e inevitabilmente il controllo delle chiavi quindi) anche a altre persone di propria fiducia.

Le persone ricche e note sono sottoposte a rischi di aggressioni criminali per lo più indipendentemente dalle modalità di conservazione della loro ricchezza.
Penso a forme estreme come ricatti, sequestri di persona di congiunti, violenze personali.

Nei Paesi dove la criminalità organizzata contro i pochi benestanti è molto più diffusa che nel nostro, le persone ricche sono abituate  a girare con scorta armata e guardie private a tutela della loro incolumità, da molto prima che arrivassero i bitcoin.

Se si tratta di ripartire il rischio tra più soggetti, già oggi bitcoin permette soluzioni tecniche per ridurre i rischi a riguardo. Penso ad esempio ai multisig address dove è necessario il consenso di più soggetti per spostare i fondi. Anche con forme di ripartizione più articolate come il 3 di 6 (6 chiavi private sono associate ad 1 address e serve la firma di almeno 3 soggetti per spostare i fondi) che è ad es ormai lo standard nella gestione dei cold wallet degli exchange . Un criminale dovrebbe prima individuare i possessori delle chiavi private (operazione non semplice se alcuni detentori fossero persone fidate ma insospettabili). Successivamente dovrebbe estorcere (tramite sequestro? tortura?) almeno 3 soggetti per poter rubare i fondi. Non proprio semplicissimo.

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Intanto ci saluta un’altra SoV

https://www.ilpost.it/2019/01/05/de-beers-diamanti-artificiali/

Già la scarsità dei diamanti era interamente artificiale e gestita dalla De Beers, ora stanno provando a fare dumping sui concorrenti scammando di fatto i clienti inondando il mercato di diamanti “falsi”, come se una struttura del carbonio possa essere definita autentica o contraffatta.
Pessimi.
La scarsità è prerogativa esclusiva di Bitcoin, sia  nell’universo reale che in quello digitale.

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 #68

Intanto ci saluta un’altra SoV

https://www.ilpost.it/2019/01/05/de-beers-diamanti-artificiali/

Già la scarsità dei diamanti era interamente artificiale e gestita dalla De Beers, ora stanno provando a fare dumping sui concorrenti scammando di fatto i clienti inondando il mercato di diamanti “falsi”, come se una struttura del carbonio possa essere definita autentica o contraffatta.
Pessimi.
La scarsità è prerogativa esclusiva di Bitcoin, sia  nell’universo reale che in quello digitale.

Aggiungo a riguardo una notizia interessante ma che è passata abbastanza sotto silenzio.

Alcuni scienziati cinesi sono riusciti a modificare il rame in un materiale con proprietà di valenza quasi identica all' oro.

https://www.focus.it/scienza/scienze/oro-artificiale-cina-creare

Il che non significa che è stato creato "oro artificiale" (anche se credo tra non molto arriveremo anche a questo), ma che questo rame modificato potrà essere utilizzato in molti processi industriali al posto di metalli nobili come oro e argento, abbassando i costi di produzione.

Molti critici dell'accostamento oro-bitcoin hanno messo in evidenza in passato come i bitcoin non possano essere considerati oro digitale (e quindi non potranno mai valere come quest'ultimo in termini di capitalizzazione) perchè, a differenza del metallo giallo, i bitcoin non possono e non potranno mai avere un uso pratico all'interno di processi industriali.

Questa critica secondo me non tiene in considerazione il fatto che la capitalizzazione dell'oro dipende in stragrande maggioranza dal suo uso come strumento finanziario nelle varie forme di mezzo speculativo, bene rifugio e  forma di investimento e in misura del tutto trascurabile dal suo utilizzo in processi industriali.

Questa notizia che arriva dalla Cina ne è la riprova: il prezzo dell'oro è in crescita inesorabile da alcuni mesi nonostante l'arrivo di questa notizia che probabilmente decreterà la sua lenta scomparsa da molti processi industriali.

Alla grande finanza che utilizza l'oro come strumento finanziario e che "fa" il suo prezzo sul mercato, della domanda di oro per utilizzi pratici non interessa una mazza.

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https://www.ilpost.it/2019/01/05/de-beers-diamanti-artificiali/

Già la scarsità dei diamanti era interamente artificiale e gestita dalla De Beers, ora stanno provando a fare dumping sui concorrenti scammando di fatto i clienti inondando il mercato di diamanti “falsi”, come se una struttura del carbonio possa essere definita autentica o contraffatta.
Pessimi.
La scarsità è prerogativa esclusiva di Bitcoin, sia  nell’universo reale che in quello digitale.

Aggiungo a riguardo una notizia interessante ma che è passata abbastanza sotto silenzio.

Alcuni scienziati cinesi sono riusciti a modificare il rame in un materiale con proprietà di valenza quasi identica all' oro.

https://www.focus.it/scienza/scienze/oro-artificiale-cina-creare

Il che non significa che è stato creato "oro artificiale" (anche se credo tra non molto arriveremo anche a questo), ma che questo rame modificato potrà essere utilizzato in molti processi industriali al posto di metalli nobili come oro e argento, abbassando i costi di produzione.

Molti critici dell'accostamento oro-bitcoin hanno messo in evidenza in passato come i bitcoin non possano essere considerati oro digitale (e quindi non potranno mai valere come quest'ultimo in termini di capitalizzazione) perchè, a differenza del metallo giallo, i bitcoin non possono e non potranno mai avere un uso pratico all'interno di processi industriali.

Questa critica secondo me non tiene in considerazione il fatto che la capitalizzazione dell'oro dipende in stragrande maggioranza dal suo uso come strumento finanziario nelle varie forme di mezzo speculativo, bene rifugio e  forma di investimento e in misura del tutto trascurabile dal suo utilizzo in processi industriali.

Questa notizia che arriva dalla Cina ne è la riprova: il prezzo dell'oro è in crescita inesorabile da alcuni mesi nonostante l'arrivo di questa notizia che probabilmente decreterà la sua lenta scomparsa da molti processi industriali.

Alla grande finanza che utilizza l'oro come strumento finanziario e che "fa" il suo prezzo sul mercato, della domanda di oro per utilizzi pratici non interessa una mazza.


...la trasmutazione degli elementi è possibile, è per esempio quanto avviene nel  sole, ogni istante,
ma occorrono temperature ed energie molto grandi... almeno per un ipotetico oro artificiale.


In conformità ai principi del bipensiero, non ha importanza che la guerra ci sia davvero o che essendoci, la vittoria, sia impossibile. Lo scopo della guerra non è la vittoria ma la continuità.  Cool
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https://www.ilpost.it/2019/01/05/de-beers-diamanti-artificiali/

Già la scarsità dei diamanti era interamente artificiale e gestita dalla De Beers, ora stanno provando a fare dumping sui concorrenti scammando di fatto i clienti inondando il mercato di diamanti “falsi”, come se una struttura del carbonio possa essere definita autentica o contraffatta.
Pessimi.
La scarsità è prerogativa esclusiva di Bitcoin, sia  nell’universo reale che in quello digitale.

Aggiungo a riguardo una notizia interessante ma che è passata abbastanza sotto silenzio.

Alcuni scienziati cinesi sono riusciti a modificare il rame in un materiale con proprietà di valenza quasi identica all' oro.

https://www.focus.it/scienza/scienze/oro-artificiale-cina-creare

Il che non significa che è stato creato "oro artificiale" (anche se credo tra non molto arriveremo anche a questo), ma che questo rame modificato potrà essere utilizzato in molti processi industriali al posto di metalli nobili come oro e argento, abbassando i costi di produzione.

Molti critici dell'accostamento oro-bitcoin hanno messo in evidenza in passato come i bitcoin non possano essere considerati oro digitale (e quindi non potranno mai valere come quest'ultimo in termini di capitalizzazione) perchè, a differenza del metallo giallo, i bitcoin non possono e non potranno mai avere un uso pratico all'interno di processi industriali.

Questa critica secondo me non tiene in considerazione il fatto che la capitalizzazione dell'oro dipende in stragrande maggioranza dal suo uso come strumento finanziario nelle varie forme di mezzo speculativo, bene rifugio e  forma di investimento e in misura del tutto trascurabile dal suo utilizzo in processi industriali.

Questa notizia che arriva dalla Cina ne è la riprova: il prezzo dell'oro è in crescita inesorabile da alcuni mesi nonostante l'arrivo di questa notizia che probabilmente decreterà la sua lenta scomparsa da molti processi industriali.

Alla grande finanza che utilizza l'oro come strumento finanziario e che "fa" il suo prezzo sul mercato, della domanda di oro per utilizzi pratici non interessa una mazza.

...la trasmutazione degli elementi è possibile, è per esempio quanto avviene nel  sole, ogni istante,
ma occorrono temperature ed energie molto grandi... almeno per un ipotetico oro artificiale.


 Grin Grin Grin
nel nucleo del sole si arriva a mala pena a fondere nuclei di elio, per elementi più pesanti ci vogliono stelle di massa anche molto superiore, per arrivare all'oro poi serve l'energia di una supernova...
Quando leggo di qualche nuova teoria sulla trasmutazione dell'oro tramite LENR è sempre uno spasso Cheesy

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January 08, 2019, 07:20:20 AM
 #71


 Grin Grin Grin
nel nucleo del sole si arriva a mala pena a fondere nuclei di elio, per elementi più pesanti ci vogliono stelle di massa anche molto superiore, per arrivare all'oro poi serve l'energia di una supernova...
Quando leggo di qualche nuova teoria sulla trasmutazione dell'oro tramite LENR è sempre uno spasso Cheesy

Fenomeno che è stato osservato qualche anno fa...

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/La-fabbrica-di-oro-e-platino-dalla-fusione-di-due-stelle.Confermata-relativita-su-onde-gravitazionali-860d05ce-1064-44ce-9929-2fab5c195f73.html

I processi di fusione e fissione nucleare ancora non li dominiamo... se non in senso distruttivo per la produzione di armi.

In conformità ai principi del bipensiero, non ha importanza che la guerra ci sia davvero o che essendoci, la vittoria, sia impossibile. Lo scopo della guerra non è la vittoria ma la continuità.  Cool
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January 10, 2019, 05:54:55 PM
 #72

A proposito di innovazione: Blockstream a lavoro su un nuovo progetto (Minisketch) che riduce sensibilmente le necessità di bandwidth dei nodi

https://blockstream.com/2019/01/07/minisketch-reducing-node-bandwidth-requirements/

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 #73

Cosi' giusto per conoscenza, mi sembra che stia entrando in gioco (o perlomeno si stia provando a farlo)
una ulteriore "visione di bitcoin"

Quote
Cointelegraph @Cointelegraph
18 lug
MicroStrategy CEO says that the US government isn't threatened by Bitcoin because it is a digital property, not a currency.

Credo che questa visione possa venire comoda da un punto di vista politico/giuridico evitando di equiparare direttamente
bitcoin con una moneta, e quindi creare una legislazione apposita.

Anche se non capisco come potranno districarsi dopo la decisione di El salvador Smiley


GUIDA PER NUOVI UTENTI https://bitcointalk.org/index.php?topic=1241459.0
DO NOT HOLD YOUR BTC ON THIRD PARTY EXCHANGES – BE YOUR OWN BANK https://bitcointalk.org/index.php?topic=945881.0
BITCOIN... WHAT IS IT ? https://bitcointalk.org/index.php?topic=2107660.0
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July 20, 2021, 12:32:06 PM
 #74


Anche se non capisco come potranno districarsi dopo la decisione di El salvador Smiley

Diciamo che con questa decisione le cose si sono complicate per un bel po di persone.
Ad esempio ora come si fa a dubitare che bitcoin sia una baita, visto che è official tender in El Salvador?
Parimenti, come si può negare il permesso di trattare BTC ad ogni cambiavalute di stazione?

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July 21, 2021, 10:43:26 AM
 #75

Cosi' giusto per conoscenza, mi sembra che stia entrando in gioco (o perlomeno si stia provando a farlo)
una ulteriore "visione di bitcoin"

Quote
Cointelegraph @Cointelegraph
18 lug
MicroStrategy CEO says that the US government isn't threatened by Bitcoin because it is a digital property, not a currency.

Credo che questa visione possa venire comoda da un punto di vista politico/giuridico evitando di equiparare direttamente
bitcoin con una moneta, e quindi creare una legislazione apposita.

Anche se non capisco come potranno districarsi dopo la decisione di El salvador Smiley



Nonostante la sua opinione conti molto più della mia, io e il CEO di MSTR abbiamo visioni molto diverse su cosa sia bitcoin.
Cosa vuol dire "proprietà digitale"?  Grin
Proprietà di che cosa? di una stringa di numeri?
Le qualità di btc sono ben altre e non si può trasformare una cosa in un'altra per addolcire la pillola ai governi.

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July 23, 2021, 11:14:17 PM
 #76

Le qualità di btc sono ben altre e non si può trasformare una cosa in un'altra per addolcire la pillola ai governi.

Beh, magari prova ad addolcire la pillola ai governi in modo da non ritrovarsi l'esercito USA nei confini mentre lui viaggia incapucciato su un falcon dipinto di bianco.
La retorica che si vuole passare di bitcoin è sempre funzionale da un obiettivo.

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arulbero
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August 12, 2021, 03:24:35 PM
Merited by fillippone (2)
 #77

Disquisizioni interessanti su vari aspetti di Bitcoin:

https://www.youtube.com/watch?v=3Uh0RcuaSJI


qui si va proprio sul filosofico/astratto:

https://www.youtube.com/watch?v=iVym9wtopqs
Ribionak
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October 11, 2021, 12:59:29 PM
 #78

In questi periodi di prezzi "DOWN" capita ancor di piu' di sentire
discussioni sul "fallimento" o sul "successo" di Bitcoin.

Secondo me e' ancora presto per tirare delle somme,
nonostante siano trascorsi ormai 10 anni dall'avvento di Bitcoin.

Quel che pero' mi e' abbastanza chiaro e' che l'esperimento bitcoin
ha introdotto una mare di concetti nuovi, e che questi concetti
non si sono ancora stabilizzati in una visione comune.

Da (ex) tecnico ho trovato che molti concetti tecnici
esposti nel white paper originale sono molto mutati nel
tempo, ed ho avuto modo di esprimerlo in vari post in questo forum.

ma a parte i dettagli tecnici, una delle domande fondamentali
che ancora non ha una risposta universalmente certa e'
"cos'e' bitcoin?"

per cercare di chiarire cosa intendo, linko qui un interessante articolo:

https://medium.com/@nic__carter/visions-of-bitcoin-4b7b7cbcd24c

dal quale come riassunto estrapolo questo interessante grafico:





Peccato che per dare un senso a quel grafico, bisognerebbe sapere su che ampiezza di campione è stata basata la statistica, quanto eterogeneo fosse il campione e soprattutto quanto sia veritiero. Perché presentare un grafico senza poter dimostrare come sono stati raccolti i dati e che cosa ne garantisce la veridicità è solo un modo per gettare fumo negli occhi ai boccaloni ingenui... Io francamente di questi mezzucci da PNL da 4 soldi, ne ho abbastanza gli zebedei pieni. Sono anni che una parte di sistema che non ha voluto piegarsi ad accettare che il BTC gli mangiasse massa di risorse del gregge, cerca di affossarlo in tutti i modi possibili. Chi non l'ha ancora capito è giusto che continui a credere che le valute fiat sono la riserva di valore più sicura al mondo  Grin
Ribionak
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October 11, 2021, 01:06:08 PM
Merited by fillippone (3)
 #79

Cosi' giusto per conoscenza, mi sembra che stia entrando in gioco (o perlomeno si stia provando a farlo)
una ulteriore "visione di bitcoin"

Quote
Cointelegraph @Cointelegraph
18 lug
MicroStrategy CEO says that the US government isn't threatened by Bitcoin because it is a digital property, not a currency.

Credo che questa visione possa venire comoda da un punto di vista politico/giuridico evitando di equiparare direttamente
bitcoin con una moneta, e quindi creare una legislazione apposita.

Anche se non capisco come potranno districarsi dopo la decisione di El salvador Smiley



Nonostante la sua opinione conti molto più della mia, io e il CEO di MSTR abbiamo visioni molto diverse su cosa sia bitcoin.
Cosa vuol dire "proprietà digitale"?  Grin
Proprietà di che cosa? di una stringa di numeri?
Le qualità di btc sono ben altre e non si può trasformare una cosa in un'altra per addolcire la pillola ai governi.

Fossi in te m'interrogherei su un dilemma che sta ancora più a monte ovvero: che significa il concetto di proprietà in questo mondo... Dimmi tu ti ritieni proprietario di un immobile sul quale devi pagare le tasse per non fartelo espropriare e che qualcunque giudice un giorno, magari sulla base di un'accusa inventata può togliertelo? Ti ritieni proprietario di quella "stringa di numeri" denominata "saldo" che è scritta sul tuo contocorrente e che qualunque giudice/banca stessa/politica del giorno, sono liberi di limitarti/sottrarti/bloccarti/svalutarti come e quando vogliono?  Grin
Come cambiano le cose se le guardi da una prospettiva diversa eh!?  Roll Eyes Grin
fillippone
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October 11, 2021, 10:24:13 PM
 #80

Ti ritieni proprietario di quella "stringa di numeri" denominata "saldo" che è scritta sul tuo contocorrente e che qualunque giudice/banca stessa/politica del giorno, sono liberi di limitarti/sottrarti/bloccarti/svalutarti come e quando vogliono?

Beh, di certo non sei proprietario della chiave privata.
é la chiave privata che "possiede i bitcoin".
Se pensi di poter essere proprietaria di un numero allora puoi anche brevettarlo no? Oppure puoi citare per danni il webmaster di www.keys.lol, dove è elencata anche la tua chiave privata.
Insomma, ai ragionamenti bisogna arrivare fino in fondo!



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