Internet anonima di default - what if

[Wrib]

Internet si basa sul protocollo base IP e tutta una serie di protocolli che si poggiano sopra di esso in uno stack. (es. HTTPS/TCP/IP).

IP non è stato creato con in mente la privacy dei singoli nodi, infatti ancora oggi tramite indirizzo IP e un ISP collaborativo si può risalire all'identità dell'utente della rete.

Per avere privacy occorre usare soluzioni on top, come TOR, ma tali soluzioni introducono...lentezza aggiuntiva.

Si sarebbe potuto progettare IP in modo completamente diverso fin dall'inzio avendo la privacy degli utenti tra i requisiti iniziali? Era pensabile un'altra architettura che intrinsecamente e di default non svelasse le identità dei partecipanti alla rete?

[nessuno]

la risposta è NO, perché il mezzo non può essere sotto il tuo controllo al 100%. qualsiasi aggiunta significa lentezza.

prima di tutto bisogna rispondere a questa domanda: cosa sono la privacy e l'anonimato?
molte persone si confondono pensando che siano la stessa cosa. non che TOR sia la soluzione a tutto, secondo me può fare più male che bene se non utilizzato consapevolmente.

se consideri la privacy come uno scudo contro terze parti, allora un "browser privacy friendly", una VPN di tua proprietà su un VPS condiviso con amici, parenti e conoscenti, è la soluzione migliore. tuttavia, è necessario comprendere il funzionamento dei tracker ed essere in grado di difendersi.

esempio:
  "browser privacy friendly" -> quando chiuso, elimina tutti i cookie e le tracce di navigazione, blocca i tracker.
  VPN -> immagina un'autostrada, una VPN come un tunnel di tua proprietà, vedi chi entrano auto di marche e colori diversi, e all'uscita sono tutte dello stesso tipo e colore.
             se utilizzi la VPN da solo non c'è nessun vantaggio. la VPN dovrebbe essere vista come un mixer.

[gbianchi]

Internet si basa sul protocollo base IP e tutta una serie di protocolli che si poggiano sopra di esso in uno stack. (es. HTTPS/TCP/IP).

IP non è stato creato con in mente la privacy dei singoli nodi, infatti ancora oggi tramite indirizzo IP e un ISP collaborativo si può risalire all'identità dell'utente della rete.

Per avere privacy occorre usare soluzioni on top, come TOR, ma tali soluzioni introducono...lentezza aggiuntiva.

Si sarebbe potuto progettare IP in modo completamente diverso fin dall'inzio avendo la privacy degli utenti tra i requisiti iniziali? Era pensabile un'altra architettura che intrinsecamente e di default non svelasse le identità dei partecipanti alla rete?

Internet in italia si basa ANCORA quasi completamente su IPV4 a 32 bit che non aveva praticamente nessuna visione di privacy/sicurezza.

Nel mondo (che non e' l'italia) Internet e' ormai per una fetta del 50% basato su IPV6 che ha un indirizzamento sterminato a 128 bit.
https://www.google.com/intl/en/ipv6/statistics.html

Con un simile ENORME indirizzamento, si possono sviluppare diverse strategie di privacy tipo SLAAC RFC 8981, RFC 7217, RFC  8064, RFC 7721 ecc.

"C'è tutto un mondo intorno che gira ogni giorno E che fermare non potrai"

[babo]

la risposta è NO, perché il mezzo non può essere sotto il tuo controllo al 100%. qualsiasi aggiunta significa lentezza.

prima di tutto bisogna rispondere a questa domanda: cosa sono la privacy e l'anonimato?
molte persone si confondono pensando che siano la stessa cosa. non che TOR sia la soluzione a tutto, secondo me può fare più male che bene se non utilizzato consapevolmente.

se consideri la privacy come uno scudo contro terze parti, allora un "browser privacy friendly", una VPN di tua proprietà su un VPS condiviso con amici, parenti e conoscenti, è la soluzione migliore. tuttavia, è necessario comprendere il funzionamento dei tracker ed essere in grado di difendersi.

esempio:
  "browser privacy friendly" -> quando chiuso, elimina tutti i cookie e le tracce di navigazione, blocca i tracker.
  VPN -> immagina un'autostrada, una VPN come un tunnel di tua proprietà, vedi chi entrano auto di marche e colori diversi, e all'uscita sono tutte dello stesso tipo e colore.
             se utilizzi la VPN da solo non c'è nessun vantaggio. la VPN dovrebbe essere vista come un mixer.

esattamente
una vpn condivisa sicuramente aumenta tantissimo la privacy
ma anche aver un browser, come librewolf, che non conserva i cookie
si e' una vera rottura, ma non conservando i cookie aumenta tantissimo la privacy e questo vi assicuro che da parecchi grattacapi alle corp

anche avere servizi selfhosted aumenta la privacy

[nessuno]

...
Con un simile ENORME indirizzamento, si possono sviluppare diverse strategie di privacy tipo SLAAC RFC 8981, RFC 7217, RFC  8064, RFC 7721 ecc.

"C'è tutto un mondo intorno che gira ogni giorno E che fermare non potrai"

SLAAC può sicuramente aiutare, migliora la privacy e la sicurezza.
sulla carta (in teoria) "tutto sembra roseo", nella pratica è tutta un'altra storia.
se fosse possibile implementare SLAAC nei browser, come con ogni scheda aperta che genera un nuovo indirizzo per quella sessione, cambierebbe tutto. poiché richiederebbe la collaborazione di più attori, lo ritengo molto difficile, forse addirittura impossibile per vari motivi.
tuttavia, SLAAC non può proteggerti dagli occhi indiscreti dell'ISP. l'unica soluzione al momento è una VPN.

[xenomorfo]

avere internet anonima oggi come oggi dovrebbe essere un diritto assodato, dato che tutti abbiamo bisogno di privacy.
altrimenti non ci vestiremmo nascondendo parti del corpo intime, oppure non faremmo chiacchere da donne al bar fra amici, la privacy serve a tutti

[giorgione]

io personalmente selfhosto tutto quello che posso, sò che è una cosa molto lenta e macchinosa, ma una volta che è tutto su è possibile avere un setup che ti permette di avere il totale anonimato ed il 100% della privacy, chiaramente queste cose vanno mantenute, non è facile, capisco che tecnicamente ci vogliano delle skills