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Author Topic: Comprare Bitcoin con partita IVA e fattura  (Read 1144 times)
cloud777 (OP)
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May 16, 2014, 11:13:19 AM
 #1

Ciao ragazzi!
So bene che è un argomento delicato, ma ci provo ugualmente.

Avendo una partita IVA, e volendo acquistare Bitcoin per poi rivenderli, c'è modo di farlo ricevendo una fattura?
Ci sono siti o portali che possono farlo?
Ho cercato dappertutto, ma non ho trovato NULLA.

E con l'IVA come la mettiamo?
A parte una serie di discussioni su altri siti con risposte da scompiscio da parte di commercialisti presumibilmente 80enni che forse non sanno neanche cosa sia un software, c'è il buio più totale...

Grazie a chiunque risponderà.

"On the Blockchain, no one knows you're a fridge"
ghibly79
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May 16, 2014, 11:42:07 AM
 #2

Dovresti postarlo nella sezione generale italiana. C'è già una lunga discussione in merito https://bitcointalk.org/index.php?topic=25061.0
Le risposte pero' non sono chiare Wink
Non credo ci siano siti che fanno al caso tuo.
cloud777 (OP)
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May 16, 2014, 12:09:14 PM
 #3

Ok grazie!
La discussione l'avevo già letta quasi tutta :-)

"On the Blockchain, no one knows you're a fridge"
Oxydave
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May 17, 2014, 01:20:15 PM
 #4

ciao, non essendo riconosciuto il BTC come prodotto si può vendere al massimo come servizio di consulenza, quindi: vieni da me in ufficio (o via internet, skype, ecc) mi chiedi consiglio sul dove poter comprare BTC, io te  lo spiego (leggo ti carico i miei/di terze parti BTC sul tuo wallet) ma ti faccio fattura per la consulenza, con l'ovvia conseguenza di pagarci sopra le tasse sul reddito creato e in seconda istanza l'IVA (come professionista dovrei applicare la ritenuta d'acconto). altrimenti dovrei avere io stesso una pezza giustificativa, tipo fattura o ricevuta fiscale dei BTC che ho acquistato, ma non essendo riconosciuti...
cloud777 (OP)
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May 17, 2014, 01:47:39 PM
 #5

ciao, non essendo riconosciuto il BTC come prodotto si può vendere al massimo come servizio di consulenza, quindi: vieni da me in ufficio (o via internet, skype, ecc) mi chiedi consiglio sul dove poter comprare BTC, io te  lo spiego (leggo ti carico i miei/di terze parti BTC sul tuo wallet) ma ti faccio fattura per la consulenza, con l'ovvia conseguenza di pagarci sopra le tasse sul reddito creato e in seconda istanza l'IVA (come professionista dovrei applicare la ritenuta d'acconto). altrimenti dovrei avere io stesso una pezza giustificativa, tipo fattura o ricevuta fiscale dei BTC che ho acquistato, ma non essendo riconosciuti...

Hai perfettamente ragione, mi sa che l'unica soluzione al momento è questa!
Io voglio pagare le tasse che mi spetta pagare, ma non posso perderci!

Perché se io acquistassi 1 BTC a 450$ e lo vendessi a 500$, guadagnando 50$, se fatturassi i 500$ senza avere fattura d'uscita dei 450$, alla fine pagherei le tasse sui 500$ (e non sui soli 50$), ergo ci perderei.

Ma possibile non ci sia un sito che li vende fatturandoli?

So che quello che chiedo è contro l'anonimato che garantisce il BTC, ma sarebbe ora che l'Italia si svegliasse.

"On the Blockchain, no one knows you're a fridge"
Oxydave
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May 17, 2014, 01:50:38 PM
 #6

in effetti non essendoci una fattura o scontrino di acquisto, si potrebbe fare la fattura di consulenza solo per i 50 di guadagno, salvo poi dover giustificare l'entrata maggiore. quindi se non ho ricevuta o fattura di acquisto non posso fatturare di ritorno. se come avvocato faccio una consulenza e mi faccio pagare X, se in banca mi arriva X+Y mi viene richiesta la provenienza dell'Y
cloud777 (OP)
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May 17, 2014, 01:58:46 PM
 #7

in effetti non essendoci una fattura o scontrino di acquisto, si potrebbe fare la fattura di consulenza solo per i 50 di guadagno, salvo poi dover giustificare l'entrata maggiore. quindi se non ho ricevuta o fattura di acquisto non posso fatturare di ritorno. se come avvocato faccio una consulenza e mi faccio pagare X, se in banca mi arriva X+Y mi viene richiesta la provenienza dell'Y

Resta dunque il problema di giustificare l'entrata maggiore.
Perché entrambi gli introiti, sia di X che di Y verrebbero accreditati sullo stesso conto aziendale (logicamente).
Non posso mica chiedere all'utente di pagare X su un conto e Y su un altro...

Basterebbe una benedetta fattura di uscita...

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Oxydave
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May 17, 2014, 02:13:36 PM
 #8

corretto. ma d'altra parte sei fuorilegge se compri  un bene o un servizio da una ditta e non ti emette fattura o scontrino, tra privati, a parte il baratto, stando sotto i 5000 euro/anno non dev idichiarare nulla
cloud777 (OP)
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May 17, 2014, 03:19:39 PM
 #9

Ma secondo te parliamo di 5000€ tolte le spese di acquisto, o 5000€ totali?

Cioè io compro 450€ di Bitcoin, e li vendo a 500€. Guadagno 50€.
Ci vogliono 100 di queste operazioni per arrivare a 5000€ di guadagno.

Oppure

Compro 450€ di Bitcoin, li vendo a 500€.
I guadagni qui considerati sono di 500€, quindi servono 10 operazioni di queste per arrivare a 5000€.

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Oxydave
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May 17, 2014, 03:23:42 PM
 #10

ritorniamo allo stesso discorso: se non hai una pezza giustificativa non puoi dire che hai "comprato" 450 di qualcosa, ma lo stato può vedere che hai incassato 500, quindi puoi fare al massimo 10 operazioni così. oltre devi aprire P.I.
gavrilo
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May 23, 2014, 10:30:49 PM
 #11

Mi sembra questo, veramente un thread inutile.
Il Bitcoin non è attualmente riconosciuto dalla legislazione italiana in nessuna forma.
Non solo, ma la legislazione italiana non possiede un quadro normativo nemmeno assimilabile alle Bitcoin, diversamente da Gran Bretagna dove dal 2007 c'è una legislazione sulla moneta elettronica, o dalla Germania che ne dispone un' altra per quanto riguarda quella che loro definiscono "moneta privata".
Ergo non è applicabile nè IVA nè tantomeno tassazione alle bitcoin, checchè ne dicano i grandi "Soloni" del forum o del Foro.
Vi è stato un tentativo di introdurre il concetto di Bitcoin da parte dell'on. Boccadutri del SEL nell'ultimo decreto Destinazione Italia, ma non è stato preso in considerazione nemmeno nella commissione di merito in quanto l'Italia non possiede + nemmeno la sovranità monetaria, ceduta alle lobby bancarie europee con l'avvento dell'€uro.
Secondo i nostri valenti parlamentari bisogna quindi attendere un input dall'Europa.
Io dico meglio  così, la nostra libertà finisce sempre quando ci si trova sulla strada una norma, un decreto, una legge che limita e regola il nostro agire.
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