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2581  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: January 12, 2019, 02:12:20 PM
Sarà anche come dicono molti che nel 2014-2015 eravamo quattro gatti e che le dinamiche di mercato ora sono completamente diverse, ma resta sempre sorprendente, da un punto di vista tecnico, la somiglianza tra il bear trend in cui ci troviamo e il precedente di 4 anni fa.

Sorprende non solo per il calo percentuale dai massimi  (finora quasi identico) ma anche per le modalità con cui siamo scesi finora che mostra, come si evince dal grafico sotto, una correlazione stupefacente.

Dato che il picco è avvenuto nello stesso mese (dicembre 2013 e dicembre 2017), adesso ci troviamo esattamente dove eravamo a gennaio 2015, con la sola differenza che mentre allora il minimo ci fu a gennaio (2015) adesso c'è stato, finora, a dicembre (2018)

SE (enorme SE) questa correlazione proseguirà e il 2019 assomiglierà in modo così stringente al 2015, come il 2014 è assomigliato al 2018, possiamo prevedere che nel corso dell'anno appena iniziato il prezzo dei bitcoin diventerà molto poco volatile ed oscillerà lateralmente per quasi tutto l'anno tra un minimo di 2700$ e un massimo di 5000$ spingendosi poi, verso il finire dello stesso, a ritestare quota 6-7000.

Vedremo se questa previsione si avverrà o meno.



Se devo dirmi la mia, che nel 2015 c'ero, l'aspetto più positivo di questa somiglianza è che adesso, come allora, si iniziano a intravedere dei segnali di una divergenza tra il prezzo e i fondamentali.

Alcuni esempi:

Le transazioni giornaliere ad es sono, zitte zitte, ritornate ai livelli medi della seconda metà del 2017 (se si escludono i picchi della massima euforia verso fine anno). Nonostante le fees medie per transazione sono ai minimi dal 2015 , nonostante LN abbia portato tante transazioni fuori dalla blockchain  e nonostante adesso dei bitcoin non parli nessuno:



Nel 2018 il numero di ATM bitcoin è raddoppiato.

https://news.bitcoin.com/bitcoin-atms-double-in-number-this-year/

Gli investimenti VC (non le truffe delle ICO) nel settore sono quadruplicati

https://diar.co/volume-2-issue-39/#2

Le UTXO da almeno un anno sono di nuovo in crescita sopra il 50% segno che sono rimasti a shortare i potenti e ricchi venditori allo scoperto ma che il numero di hodlers sta di nuovo aumentando. la crescita di unspent transactions ha in passato anticipato i bull market come dimostra questa bella analisi:

https://www.delphidigital.io/utxo

Più questi segnali cresceranno e coveranno per più tempo sotto la cenere nell'indifferenza generale , più tutto questo avrà effetti di benzina sul fuoco sul prossimo bull market

2582  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Visioni di bitcoin on: January 10, 2019, 05:54:55 PM
A proposito di innovazione: Blockstream a lavoro su un nuovo progetto (Minisketch) che riduce sensibilmente le necessità di bandwidth dei nodi

https://blockstream.com/2019/01/07/minisketch-reducing-node-bandwidth-requirements/
2583  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: January 10, 2019, 07:04:26 AM
il mio nodo Lightning Network è in funzione  Wink

Se ho tempo a breve faccio una breve recensione, per chi è interessato.

Vediamo dopo un pò di settaggi se raccolgo anche qualche fee  Grin

2584  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Visioni di bitcoin on: January 06, 2019, 05:16:57 PM
Intanto ci saluta un’altra SoV

https://www.ilpost.it/2019/01/05/de-beers-diamanti-artificiali/

Già la scarsità dei diamanti era interamente artificiale e gestita dalla De Beers, ora stanno provando a fare dumping sui concorrenti scammando di fatto i clienti inondando il mercato di diamanti “falsi”, come se una struttura del carbonio possa essere definita autentica o contraffatta.
Pessimi.
La scarsità è prerogativa esclusiva di Bitcoin, sia  nell’universo reale che in quello digitale.

Aggiungo a riguardo una notizia interessante ma che è passata abbastanza sotto silenzio.

Alcuni scienziati cinesi sono riusciti a modificare il rame in un materiale con proprietà di valenza quasi identica all' oro.

https://www.focus.it/scienza/scienze/oro-artificiale-cina-creare

Il che non significa che è stato creato "oro artificiale" (anche se credo tra non molto arriveremo anche a questo), ma che questo rame modificato potrà essere utilizzato in molti processi industriali al posto di metalli nobili come oro e argento, abbassando i costi di produzione.

Molti critici dell'accostamento oro-bitcoin hanno messo in evidenza in passato come i bitcoin non possano essere considerati oro digitale (e quindi non potranno mai valere come quest'ultimo in termini di capitalizzazione) perchè, a differenza del metallo giallo, i bitcoin non possono e non potranno mai avere un uso pratico all'interno di processi industriali.

Questa critica secondo me non tiene in considerazione il fatto che la capitalizzazione dell'oro dipende in stragrande maggioranza dal suo uso come strumento finanziario nelle varie forme di mezzo speculativo, bene rifugio e  forma di investimento e in misura del tutto trascurabile dal suo utilizzo in processi industriali.

Questa notizia che arriva dalla Cina ne è la riprova: il prezzo dell'oro è in crescita inesorabile da alcuni mesi nonostante l'arrivo di questa notizia che probabilmente decreterà la sua lenta scomparsa da molti processi industriali.

Alla grande finanza che utilizza l'oro come strumento finanziario e che "fa" il suo prezzo sul mercato, della domanda di oro per utilizzi pratici non interessa una mazza.
2585  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Visioni di bitcoin on: January 05, 2019, 03:59:05 PM


Quindi la decentralizzazione, che già ora è a rischio a livello di mining, sarà a rischio anche per quanto riguarda i full node, in quanto con il passare del tempo sarà sempre più difficile entrare da zero e ricostruire dal primo blocco tutta la storia di tutte le transazioni senza fidarsi di nessuno.

Penso proprio che su questo punto prima o poi si dovrà intervenire con qualche cambio di protocollo che inevitabilmente centralizzerà ulteriormente la blockchain, decidendo arbitrariamente per esempio che il punto di partenza comune non è più il famoso blocco "The Times 03/Jan/2009 Chancellor on brink of second bailout for banks" di cui ricorrono oggi i 10 anni, ma sarà invece una fotografia del database degli utxo a un dato istante, fotografia che verrà periodicamente aggiornata.

Sono d'accordo sul principio di base che la decentralizzazione richieda una blockchain mantenuta il più possibile "snella".

E che questo debba essere un obiettivo prioritario nello sviluppo di Bitcoin.

Ma credo che questo obiettivo è alla portata della innovazione tecnologica che sta avvenendo e che avverrà.

Gia oggi un "prune node" è in grado svolgere quasi tutte le funzioni di un full node (compresa la validazione delle nuove transazioni e il controllo sulle regole dei blocchi), mantenendo live sul proprio hard-disk solo il database degli UTXOs e gli header dei blocchi

LN è stato creato apposta per evitare che ogni microtransazione finisca nella blockchain e, alla luce dei primi straordinari risultati raggiunti in così poco tempo è destinato ad avere un enorme successo. Se la sua diffusione proseguirà ai ritmi attuali genererà dei ricavi, per quanto minimi, a chi esegue un full node come ulteriore stimolo diretto alla decentralizzazione.

Le schnorr signatures, che se tutto va bene dovranno vedere la luce entro fine anno, permetteranno di ridurre la dimensione media di una transazione (e la bandwidth necessaria per il broadcasting) del 25% circa.

Poi esistono le sidechain (di cui Mimblewimble potrebbe essere una implementazione)

E chissà cosa altro verrà inventato.

Tutto dipende dal numero di (reali) utenti attivi che arriveranno in futuro. Soggetti che avranno un enorme interesse economico a difendere la decentralizzazione della rete, senza la quale bitcoin varrebbe zero o quasi. E quindi compensi sempre maggiori per gli sviluppatori per trovare soluzioni utili al raggiungimento di questo scopo.


Quote
Sul punto 3) aggiungo che in presenza di una crisi della moneta soft come accade in Venezuela ogni altra moneta soft più decente tipo il dollaro andrebbe bene, basti pensare anche alla stable coin, quindi il fatto che in Venezuela si comprino ultimamente più bitcoin è un indice più dello stato di gravità in cui versa il sistema monetario venezuelano che della bontà di bitcoin come moneta della crisi. Se dai da mangiare un piatto a uno che sta morendo di fame il suo apprezzamento del piatto non è un buon indicatore della bontà della cucina.

Le fiat straniere per entrare in un Paese in crisi devono superare le maglie della censura governativa, sotto forma di controlli dei capitali e restrizioni al circuito bancario. Le stablecoin richiedono un doppio atto di fiducia incondizionata (il primo nei confronti del Governo che emette la valuta fiat sottostante, il secondo nei confronti del soggetto che garantisce la parità di valore della stable coin). Le stablecoin sono la forma di moneta meno "trustless" che esista. Richiedono atti di fiducia nei confronti di aziende o persone a popoli che di solito non sono più disposti a darne.

Per ora bitcoin non è ancora moneta in Venezuela. Lo sta cominciando a diventare insieme ad altre altcoin (Dash su tutte) che si stanno lentamente diffondendo nel paese. Finora gli straordinari volumi di acquisto di bitcoin da parte dei venezuelani sono una conseguenza dell'uso di btc come mezzo speculativo di protezione del potere di acquisto e non (ancora) come mezzo di pagamento. Nel 2018 bitcoin si è rivalutato del 600.000% circa nei confronti del bolivar. In valuta locale e in termini nominali, i venezuelani fanno e hanno fatto profitti mostruosi  comprando e rivendendo btc anche nell'arco di pochi giorni o ore.
  

Quote
Mi domando invece quale possa essere la vera domanda di contante elettronico alla luce del problema della sicurezza personale (vedi https://bitcointalk.org/index.php?topic=2107660.0).

Di solito si usa dire che il contante (almeno in grosse quantità) non è sicuro, infatti nessuno va a ritirare lo stipendio in contanti; se io ricevessi lo stipendio in bitcoin invece sarebbe proprio come se li ricevessi in contanti poichè la chiave per spenderli sta solo nella mia testa, e le chiavi private sono titoli di credito al portatore.

Secondo me al momento questo fatto è largamente sottovalutato per 2 ordini di motivi:

1) dal momento che bitcoin è immateriale/digitale, questo fatto sembra a prima vista conferirgli la sicurezza contro i furti che hanno i conti correnti delle monete fiat ma questo non è vero: bitcoin (forse) può assicurarmi contro il rischio inflazione e il rischio che il governo mi sequestri i soldi ma mi lascia molto più indifeso contro gli attacchi personali

2) bitcoin è talmente poco diffuso che nessuno sa che io possiedo bitcoin, quindi in questo risiede soprattutto la mia attuale sicurezza: ma se domani per assurdo l'80% della popolazione avesse bitcoin al posto delle fiat, sarebbe come se ogni persona che vedo per strada (o che posso andare a minacciare a casa sua) girasse con un portafogli pieno di contanti, ciascuno sarebbe enormemente esposto al pericolo di furto e le rapine sarebbero oltremodo incentivate.

Quindi la domanda finale è: ma c'è davvero tutta questa domanda di contanti nel mondo? Il rischio di furto da parte dello Stato è così superiore al rischio di incolumità personale? Perchè io preferisco di gran lunga il primo al secondo.

L'alternativa è che si continui a utilizzare bitcoin rinunciando però alla massima "essere la banca di se stessi", distribuendo il rischio (e inevitabilmente il controllo delle chiavi quindi) anche a altre persone di propria fiducia.

Le persone ricche e note sono sottoposte a rischi di aggressioni criminali per lo più indipendentemente dalle modalità di conservazione della loro ricchezza.
Penso a forme estreme come ricatti, sequestri di persona di congiunti, violenze personali.

Nei Paesi dove la criminalità organizzata contro i pochi benestanti è molto più diffusa che nel nostro, le persone ricche sono abituate  a girare con scorta armata e guardie private a tutela della loro incolumità, da molto prima che arrivassero i bitcoin.

Se si tratta di ripartire il rischio tra più soggetti, già oggi bitcoin permette soluzioni tecniche per ridurre i rischi a riguardo. Penso ad esempio ai multisig address dove è necessario il consenso di più soggetti per spostare i fondi. Anche con forme di ripartizione più articolate come il 3 di 6 (6 chiavi private sono associate ad 1 address e serve la firma di almeno 3 soggetti per spostare i fondi) che è ad es ormai lo standard nella gestione dei cold wallet degli exchange . Un criminale dovrebbe prima individuare i possessori delle chiavi private (operazione non semplice se alcuni detentori fossero persone fidate ma insospettabili). Successivamente dovrebbe estorcere (tramite sequestro? tortura?) almeno 3 soggetti per poter rubare i fondi. Non proprio semplicissimo.
2586  Local / Italiano (Italian) / Re: Bakkt e la possibilità di uscire dal pantano per le cripto on: January 03, 2019, 06:53:34 PM

Grazie per aver condiviso questa notizia, ma cosa vuol dire che Bakkt ha raccolto 182 milioni di dollari? Chi sta dietro a Bakkt di certo non ha bisogno di fondi esterni per lanciare un progetto simile! E poi se anche fosse come li ha raccolti? tramite una IPO? Vendendo quote?

Tecnicamente la sessione di finanziamento  è avvenuta sotto forma di apporto di capitale da parte dei venture capitalist citati. Anche se Bakkt ha alle spalle ICE, resta una start-up in un settore altamente rischioso quindi i canali di finanziamento non sono quelli standard (https://it.wikipedia.org/wiki/Venture_capital)

Il fatto che  ICE non abbia bisogno di farsi finanziare il progetto da altri non implica che questi altri possano comunque avere interesse a investire nell'impresa.

Anche perchè alcuni di essi come Microsoft e Boston Consulting sono partner di ICE fin dall'inizio e altri come Pantera Capital investono e hanno investito in una moltitudine di altre startup legate al mondo cripto.
2587  Local / Italiano (Italian) / Re: Bakkt e la possibilità di uscire dal pantano per le cripto on: January 01, 2019, 11:13:09 AM
Bakkt annuncia la raccolta di 182 milioni di dollari di finanziamento da 12 fondi e investitori, tra cui anche Microsoft.
 
Il lancio però è adesso previsto per inizio 2019, senza una data precisa

https://techcrunch.com/2018/12/31/nyse-operators-crypto-project-bakkt-brings-in-182m/
2588  Local / Italiano (Italian) / Re: il MISE per la Blockchain: lanciata call per esperti on: January 01, 2019, 10:45:18 AM
Siccome in Italia arriviamo in ritardo su molte cose, siamo arrivati in ritardo anche sull'hype ingiustificato sulla blockchain, hype che in USA raggiunse il top nel 2015 per poi evaporare lentamente in questi ultimi anni.

Addirittura un governo sente l'esigenza di lanciare una "strategia nazionale" ( Cheesy) su una tipologia di struttura dati. Fecero lo stesso quando uscì l'SQL negli anni 70? o i fogli elettronici qualche anno dopo? Entrambe invenzioni che hanno avuto una diffusione e una utilità enormi , senza essere preceduti da sogni di grandezza e fanfare di marketing come la blockchain. E che  hanno avuto un successo, a mio modesto parere, che la blockchain, singolarmente intesa, non avrà mai.

Questo clima da Santo Graal  raggiunge il top nelle descrizioni di certa stampa come questo recente articolo, che vi invito a leggere:

https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/blockchain-cose-e-come-funziona-tutto-quello-che-ce-da-sapere/

Dove leggo:



Cominciamo, quindi, questa analisi sottolineando che sì, la Blockchain è il Bitcoin ma il Bitcoin non è la Blockchain; nel senso che le molte implicazioni dell’uso di questa fantastica tecnologia non si esauriscono affatto al mondo delle critto-valute.[3]


Non importa essere esperti: chiunque abbia una conoscenza un pò più che approssimativa dell'argomento da semplici appassionati (come molti di noi), sa benissimo che la frase in grassetto è una stupidaggine colossale

Così come:


E, alla stessa stregua dei vecchi registri di pergamena, annotati a mano e divisi in pagine e righe, la Blockchain svolge il suo compito primario, comune a tutti i registri sin dall’antichità: registrare, cristallizzare, custodire e informare, sui dati che vi si trascrivono. Solo che la Blockchain fa il suo lavoro in modo inalterabile, sicuro ed inoppugnabile, e, soprattutto, senza alcun bisogno di una entità centrale esterna, munita di autorità, che garantisca la certezza dei suoi dati.


La blockchain non garantisce nessuna inalterabilità. Qualsiasi dato, basato anche sulla forma più complessa di criptografia, è manipolabile se esistono degli amministratori di sistema in grado di farlo. Ciò che rende inalterabile un dato è la decentralizzazione della rete che gestisce quel dato e un sistema incentivante che rende antieconomico farlo.

L'assenza di una entità centrale esterna esiste solo se la rete è effettivamente aperta, permissionless e decentralizzata. Altrimenti cosa cambia se anzichè riporre fiducia in un soggetto devo riporre fiducia in un gruppo di soggetti che si conoscono fra loro e che sono a "numero chiuso"?

E se la rete deve essere aperta, permissionless e decentralizzata serve un token che disincentivi il comportamento disonesto.

1)NON è la blockchain che rende inalterabili le transazioni bitcoin
2)Una blockchain privata e permissioned non darà MAI vere garanzie di inalterabilità dei dati
3)NON esistono blockchain realmente inalterabili che non abbiano anche una criptovaluta sottostante, una completa libertà di accesso e una decentralizzazione della governance.

In più la blockchain non viene a costo zero: è una forma di archiviazione altamente inefficiente  e per definizione enormemente ridondante. Nella stragrande maggioranza delle situazioni tale ridondanza e del tutto inutile e
un database centralizzato svolge benissimo i suoi compiti.


La mia paura è che questo gruppo di "esperti" cavalcherà l'onda dell'hype anzichè presentare le cose in una giusta prospettiva. Spero di sbagliarmi
2589  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: December 31, 2018, 11:16:19 AM


Se riesce a confermare la H&S vedo più come picco massimo un 5400$ circa entro un 7-8 gennaio; in quest'intervallo di prezzo/tempo troviamo sia la resistenza dinamica in essere da Marzo e sia il ritracciamento del 76,4% di Fibonacci dall'ultima discesa, partita dai 6400$ circa e arrestata sui 3250$.



Si, la resistenza è la stessa mia, le differenze sul valore preciso dipendono dal prezzo medio dei vari exchange

Quindi mi pare di capire che siate d'accordo sulla formazione di una inverted H&S che si potrebbe chiudere come non chiudere giusto? Per voi il bear market è agli sgoccioli o anche il 2019 sarà parecchio nefasto?

La formazione è in corso ma non è ancora conclusa. Se superiamo la neckline a 4400-4500 (con crescita dei volumi) si potrà dire conclusa e il nuovo target diventa 5600 o 5000 (più probabile il primo).
Ogni respinta sulla neckline e/o ogni chiusura del daily sotto 3500 sarebbero invece segnali molto bearish.
Un eventuale fallimento dell'H&S porterebbe molto probabilmente a nuovi minimi sotto o intorno a 3000
2590  Local / Italiano (Italian) / Re: Notizie spazzatura su bitcoin/blockchain on: December 30, 2018, 10:34:24 AM
Accanto alle notizie spazzatura ci sono anche degli articoli come questo del TIME

http://time.com/5486673/bitcoin-venezuela-authoritarian/

Probabilmente la miglior analisi sul ruolo e la funzione dei bitcoin che abbia mai letto su una rivista non di settore. Consigliata a tutti la lettura.
2591  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: December 30, 2018, 10:29:47 AM


La cosa migliore che potrebbe capitare se sperate in una crescita di prezzo è un bel H&S nel giornaliero per consolidare il bottom e mostrare al mondo i primi segnali di inversione del bearish trend.

Qualcosa di questo genere (attendere caricamento, le linee blu sono le resistenze di lungo perido dove chiuderò le posizioni long in assenza di stop precedente):




H&S in lavorazione come era abbastanza facile prevedere Wink

Se confermata prossime fermate sono a 5000 e più probabilmente 5600-5700 per ritestare il vecchio supporto. Ma prima bisogna superare la neckline senza passi falsi.

2592  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: December 28, 2018, 03:55:14 PM
Interessante questo articolo

https://www.ccn.com/africa-conducts-over-17000-peer-to-peer-trades-per-day-using-gift-cards/

Che parla del successo di Paxful in Africa. Paxful è un exchange decentralizzato simile a Localbitcoins: la sua particolarità è che è da sempre "specializzato" nell'acquisto di bitcoin in cambio di carte regalo (Amazon, Itunes, Steam...).

Paxful sostiene che nel 2018 in Africa sono stati acquistate sul proprio exchange criptovalute in cambio di carte regalo  per un valore di quasi mezzo miliardo di dollari (300 milioni ITunes 165 milioni Amazon).

Solo in Africa.

Francamente non mi sarei aspettato numeri del genere.

Anche perchè è una forma di acquisto semplice ed anonima, ma che ha commissioni da tasso di usura.

Ho controllato oggi per curiosità e la migliore offerta su Paxful di vendita in cambio di una prepagata Amazon (in euro) è questa:



Praticamente spendi 150€ per avere l'equivalente in bitcoin di 88€  Grin Grin
 
Spero che in Africa abbiano commissioni un pò più basse...

Mi sa che ci conviene a tutti metterci a vendere bitcoin su Paxful in cambio di carte regalo... Grin
2593  Local / Italiano (Italian) / Re: Notizie spazzatura su bitcoin/blockchain on: December 26, 2018, 09:07:07 AM
Mi sono fermato alla parte in rosso: ricordo male o siamo attorno ai 17mln di bitcoin minati?

Meglio per te, ti sei almeno risparmiato il  "fantomatico Sakamoto"  Grin
2594  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Visioni di bitcoin on: December 25, 2018, 06:41:41 PM
Provo ad aggiungere un elemento di discussione.

In questo thread stiamo argomentando in maniera critica le funzioni di bitcoin, ma in generale se si frequenta il resto del mondo delle crypto la maggior parte delle opinioni vanno tutte nella stessa direzione, e cioè sono solo volte a magnificare i nuovi concetti introdotti da bitcoin.

Personalmente per riacquistare un po' di equilibrio di giudizio sto cercando di approfondire qualche concetto economico (soprattutto legato alla moneta e al concetto di denaro), visto che a parte le nozioni tecniche sul funzionamento di bitcoin, l'aspetto economico è assolutamente centrale.

Riassumendo, alcune considerazioni:

1) molti economisti sostengono che una moneta per essere efficace in quanto tale (cioè come mezzo di scambio) non deve essere limitata, ma al contrario deve essere possibile una politica di emissione flessibile a adattiva alle mutevole condizioni dell'economia

2) ogni moneta trae la propria garanzia ultima dalla forza di chi la impone agli altri come mezzo di pagamento

3) l'oro costituisce una riserva di valore soprattutto in momenti di crisi ma in modo parziale e limitato solo ad alcuni contesti specifici


In base a questi assunti bitcoin come moneta, cioè come mezzo di scambio, non avrà mai successo, poichè è limitato by design in 21 milioni di pezzi. Vi linko più sotto ad esempio il video di un economista famoso Boldrin, che lavora negli Stati Uniti, il quale sostiene che il valore del dollaro è garantito in ultima analisi dalla forza del governo americano, in pratica dai marines.

E' solo con la forza che si può garantire che un certo token sia accettato da qualcuno in cambio del frutto del proprio lavoro.  Chi si fida del dollaro sa di chi si sta fidando, questo non vuol dire che il dollaro sicuramente non fallirà, ma è chiaro qual è la forza che lo sostiene.

Il principale limite di bitcoin invece sta proprio nel fatto che quando io scambio il frutto del mio lavoro (=bene reale) con 1 btc, non ho nessuna garanzia che domani troverò qualcun altro disposto a cedermi il frutto del suo lavoro in cambio del mio btc.
In pratica bitcoin può garantire con certezza con una certa transazione sia effettivamente avvenuta da A a B in un certo momento, può garantire contro la doppia spesa, può garantire anche che io possiedo sempre 1 parte su 21 milioni di pezzi del circolante, ma non può garantire nulla sul fatto che ci sarà qualcuno pronto a riconoscere un valore a quel token.

Il valore di Bitcoin si basa solo sulla fiducia nel fatto che altre persone dopo di me avranno fiducia in quel token, e quest'ultima fiducia si basa a sua volta su aspettative dello stesso tipo riguardo ad altre persone e così via. In caso contrario mi ritrovo con niente in mano.

Nel dollaro invece questo tipo di fiducia a catena, che pure esiste, è rinforzata e garantita per imposizione con la forza della legge, mentre in bitcoin  per ogni utente bitcoin esiste solo la fiducia nel fatto che tutti gli altri utenti continueranno a mantenere spontaneamente fiducia nei comportamenti reciproci, cioè continueranno in futuro a dare valore al token.

Questo punto ribadisco esula da questioni tecniche come crittografia, scaling o quant'altro, ma cerca di chiarire un aspetto centrale: da dove si origina la fiducia in una moneta?

In un sistema formato da milioni di persone la risposta classica è attraverso la forza di una figura centralizzata che fa da garante, la risposta bitcoin è invece attraverso la convenienza (da dimostrare) liberamente scelta da milioni di persone che si accordano grazie a un meccanismo ben congegnato di incentivi e controlli reciproci.

In questo senso è oggettivamente più facile (dicono alcuni economisti) quantificare la credibilità del dollaro, basta quantificare la credibilità del governo americano (e ognuno qui ha il suo giudizio), mentre con bitcoin prevedere le aspettative di una massa di persone è sostanzialmente impossibile.

Il riassunto è che se oggi ho 10k dollari in tasca, riesco a prevedere con una buona approssimazione quale sarà il mio potere d'acquisto tra 5 anni (salvo catastrofi), se ho invece 3 btc nessuno ha la più pallida idea di cosa potrò comprarci: e qui il discorso non è il valore di btc rispetto al dollaro, ma il valore di btc rispetto ai beni che ci servono.

Non è molto consolatorio a questo punto pensare che avrò comunque 3 btc su 21 milioni, visto che nessuno vincola questi 21 milioni di token a nessun prodotto del lavoro umano.

Bitcoin appare molto più come un nuovo metallo prezioso (nuovo oro digitale) che non esiste nella tavola periodica degli elementi, artificialmente fabbricato dagli uomini, con dei vantaggi, tipo la trasmissibilità via Internet, ecc., ma in questo senso può aspirare al massimo a diventare una riserva di valore in momenti di crisi (in determinati Paesi e per periodi limitati di tempo) e nulla più.


Vi linko un video tra i tanti che parlano di questi argomenti (saltate pure i primi 4-5 minuti):
 
https://www.youtube.com/watch?v=VV94VQaKWY8

Il prof. di economia Boldrin evidentemente non è un esperto di bitcoin, ma forse in questi contesti non è uno svantaggio confrontarsi con opinioni di chi è fuori da un mondo piccolo come quello delle criptovalute che inevitabilmente ti condiziona. La sua tesi tra l'altro è che il mito dell'autorganizzazione spontanea delle persone che non avrebbero bisogno di una forza dall'alto è miseramente destinato a fallire, lo chiama mito libertario-comunista.

E' evidente che questo Prof. Boldrin non conosce l'argomento. Bitcoin non ha niente di libertario-comunista, anzi è la moneta capitalistica per eccellenza visto che è regolata, sia nella determinazione del prezzo sia, soprattutto , nel processo economico incentivante che ne garantisce la sicurezza e l'autogoverno, dalla ricerca del profitto e dal libero esercizio delle forze di mercato. Sono molto più "comuniste" le monete fiat visto che vengono regolate nella loro emissione da una pianificazione centralizzata governata da degli "amministratori" , nel classico stile del socialismo reale.

La moneta fiat trae il suo valore dall' organismo che la emette e che ne obbliga, per legge, l'utilizzo. Più che dalla forza militare, il suo valore è conseguenza della potenza economica dell' ente emettitore e, in misura altrettanto importante, dalla sua stabilità (politica ed economica) e dalla sua lungimiranza e credibilità nella gestione della politica monetaria. Acquistare e/o possedere moneta fiat è un atto di fiducia nei confronti nella economia e nella politica dell'organismo (nazionale o sovranazionale come nel caso dell'euro) che se ne fa garante. Questo legame è assoluto ed imprescindibile: visto che la moneta fiat non ha alcun valore intrinseco, il suo valore segue pedissequamente, nel bene e nel male, le sorti della "struttura" sociale che ne è alla base.

La moneta fiat è soft-money per eccellenza dato che il suo valore è relativo e non assoluto, nel senso che non ci sono delle qualità oggettive, dei valori universalmente riconoscibili, della caratteristiche slegate dall'azione umana, delle proprietà immutabili e intrinseche che ne determinano e danno origine ad un valore economico. Una rivoluzione, una guerra civile, una crisi economica ma anche più semplicemente una pianificazione monetaria sbagliata ed incentrata solo sul consenso politico, una fase di incertezza e turbolenza , la salita al potere di forze populiste sono tutti esempi di  fattori che possono recare danni più o meno estesi al valore delle monete nazionali.

Basti pensare, per restare vicino a casa nostra, a quanto il valore dell'euro sia indissolubilmente legato alla sopravvivenza ed esistenza della Unione europea che lo ha creato: ogni notizia o anche ogni rumor che mette in dubbio tali presupposti, incide negativamente sul valore della moneta che usiamo tutti i giorni. Semplicemente perchè essa non ha alcun valore oggettivo: è un'astrazione creata per convenzione da una sovrastruttura sociale ideata dall'uomo e che vive e muore in simbiosi con tale struttura.  

L’uomo nella sua storia ha da sempre cercato delle forme di conservazione (e trasferimento) del valore che non fossero legate all’azione umana e alla strutture politiche, monetarie ed economiche che egli stesso ha creato nel corso dei secoli. Proprio perché, essendo quelle strutture mutabili nella loro stessa essenza, c’è sempre stata la necessità di proteggere la propria ricchezza dai mutevoli destini di quelle stesse strutture e delle monete ad esse inevitabilmente legate.

L’oro è stata la più famosa e utilizzata forma di hard-money della storia, ma è diventata tale solo a seguito di un processo molto lungo di accettazione, dettato prima dalla convenzione che dalla legge, essendo solo la convenzione sociale, cioè l’adozione progressiva nel tempo, il primo mezzo attraverso il quale un bene può diventare moneta universale.

La convenzione ha avuto origine da una serie di principali caratteristiche come la lucentezza e la malleabilità,  ma in realtà i due requisiti fondamentali che hanno decretato nei secoli il suo successo come riserva di valore sono essenzialmente due: la quantità finita, cioè il fatto che l’oro non sia riproducibile artificialmente, e, conseguenza dell’altro, l’impossibilità alla falsificazione cioè la possibilità di verificare facilmente se si tratti dell’originale o di una copia. Che, guarda caso, sono le stesse caratteristiche fondamentali di bitcoin.

Questa progressiva adozione di massa dell’oro come hard-money universale sarebbe stata impossibile se alle spalle della generazione di oro ci fosse stato un governo. In questo caso non avere alle spalle una struttura sociale umana  è un enorme vantaggio, non un limite. Per essere hard-money un bene deve, come prerequisito essenziale, essere indipendente dal potere degli uomini. Se re, imperatori e tiranni nei secoli avessero potuto influenzare la creazione di oro dal nulla come hanno fatto con le monete fiat, oggi l’oro varrebbe probabilmente quasi nulla e il suo ruolo di hard-money sarebbe nel tempo svanito.

Nonostante molti economisti critici ritengono che i bitcoin siano solo una sequenza di bit immateriali privi di valore intrinseco e nonostante i bitcoin non abbiano, a differenza dell’oro, degli usi pratici in ambito industriale (usi che però contribuiscono solo marginalmente alla market cap dell’oro essendo questa generata in stragrande maggioranza dal suo ruolo forma come di conservazione del valore), i bitcoin hanno delle qualità  proprie che ne determinano un valore intrinseco come hard-money esattamente come il metallo giallo.

Alcune di queste caratteristiche sono in comune con l’oro: offerta bloccata, verificabilità, impossibilità alla falsificazione, resistenza alla censura, generazione costosa mediante un lavoro che è il mining (e non a costo zero come le fiat money), difficoltà alla tracciabilità nominativa, immutabilità.

Alcune sono in più rispetto all’oro: facilità ed economicità di trasferimento, immaterialità, bassissimi costi di stoccaggio e conservazione, facilità di occultamento, non confiscabilità, programmabilità

Una, importantissima, è in meno rispetto all’oro: la fungibilità. Ogni oncia di oro è uguale ad un’ altra e per chi acquista è del tutto indifferente, prenderne una o un’ altra perché quell’oncia non porta con sé la propria storia e la rende visibile a tutti, come purtroppo accade con i bitcoin.

Nel breve periodo il prezzo di bitcoin dipende dalla speculazione, ma nel lungo periodo il suo prezzo dipende da una cosa sola: dalla domanda, essendo l’offerta nota e bloccata per definizione.

Bitcoin si trova agli albori di un lungo processo di adozione di massa che potrà avere o non avere successo.

Il suo successo dipende essenzialmente da tre fattori:

1) quanto bitcoin riuscirà a mantenere ed aumentare il suo grado di decentralizzazione che è la prima fonte di tutte le virtù di cui sopra

2)quanto la maggior parte dei soggetti coinvolti (utenti, miners, sviluppatori..) saranno mossi nelle loro azioni di autogoverno e protezione della rete solo da obiettivi capitalistici di massimizzazione del profitto e di ricerca del proprio tornaconto personale, che sono il secondo importantissimo presupposto di tutte le virtù di cui sopra (devono perseguire obiettivi economici e non obiettivi  politici che vanno contro il loro interesse economico, come ho già scritto in post precedenti)

3) quanto il mondo avrà bisogno di una hard-money indipendente dalle strutture umane e con le caratteristiche di immaterialità che ha in più rispetto al vecchio oro.

Acquistare o possedere bitcoin è un atto di fiducia nei confronti di questi 3 punti, tutto il resto sarà una conseguenza.

La buona notizia è che i punti  1 e 2 sono una conseguenza del tasso di adozione. Più aumentano il numero di utenti di bitcoin, più aumenta la sua decentralizzazione e più aumenta l’interesse economico alla sua difesa. E più diventa quindi anche complicato distruggerlo. E’ un processo virtuoso di autoprotezione che è alla base del meccanismo di consenso distribuito. Ed è la sintesi di tutto ciò che di geniale c’è in questa invenzione.

Il punto 3 dipende invece da quanto, quando e come le monete soft continueranno le loro crisi. E su questo punto io ho pochi dubbi anche perché la tendenza moderna, dall’abolizione del gold-standard ad oggi, è quello di rendere le monete fiat sempre più soft cioè sempre più dipendenti dal potere governativo. E’ significativo in questo senso l’attacco frontale di Trump all’operato della FED sui tassi di interesse con una entrata a gamba tesa che non ha precedenti nella prassi istituzionale americana e che vuole i governanti sempre più liberi di utilizzare la politica monetaria come base del proprio consenso, come accaduto in Venezuela con Chavez e Maduro e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Una moneta sotto l’influenza e il controllo di chi governa è una moneta destinata ad entrare in crisi di credibilità molto presto.

Un ultima cosa mi preme sottolineare sull’uso come moneta. Abbiamo detto che nel lungo periodo il prezzo di bitcoin dipende solo dalla domanda, ossia da quante persone e quanto frequentemente useranno bitcoin. Essendo il numero di persone al mondo una quantità finita è evidente che anche la domanda è una quantità finita e che quindi, anche ad essere ottimisti sui bitcoin ed ipotizzare un’adozione di massa, il prezzo avrà un tetto fisiologico oltre il quale non potrà andare. Se ora siamo agli inizi della curva S di adozione e se il processo di adozione di massa dovesse continuare, arriveremo alla fine di questo processo con una nuova stabilizzazione del prezzo. Solo allora bitcoin potranno diventare effettivo mezzo di scambio ed essere usati universalmente come moneta, perché solo allora il loro valore sarà universalmente riconosciuto e oggettivamente determinato e non essere soggetto alle variazioni di oggi. Oggi chi li riceve come pagamento ha paura a tenerli per l’incertezza del valore futuro e chi li possiede e potrebbe spenderli non lo fa per lo stesso motivo. Il primo teme un crollo di valore, il secondo un boom di valore. E non parlo di valore in moneta fiat ma di valore oggettivo di 1 bitcoin.

L’oro è diventato moneta solo al termine di un lungo processo di adozione di massa e di accettazione convenzionale ed universale come forma di conservazione del valore economico. Lo stesso deve accadere ai bitcoin prima che possano essere qualificati come moneta.

2595  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: December 22, 2018, 10:08:12 AM


Grazie della spiegazione, sei stato molto gentile!  Wink
Non conoscevo la dinamica per Bisq e a questo punto mi vengono altre domande:
- quindi acquirente e venditore alla fine conoscono l'uno il nome cognome vero dell'altro
- c'è un sistema di trust anche per l'arbitro?
ma sono cose che posso a questo punto approfondire da solo cercando un po'.

Ti chiedo invece ancora - se puoi - visto che parlavi bene di Bisq come mai alla fine hai scelto di avvalerti principalmente di Localbitcoin?  per convenienza di prezzo o perché conosci già qualcuno di fidato su Localbitcoin ?

Grazie ancora.


-Dipende dal metodo di pagamento fiat. Se è anonimo tipo deposito in contanti nessuno sa niente, altrimenti si
-Per diventare arbitro devi essere un finanziatore del progetto per cui gli arbitri sono i primi ad avere da perdere se il sistema perdesse di credibilità. Chi piazza l'offerta seleziona un gruppo di arbitri "papabili" tra i quali viene scelto, in maniera casuale dal software, quello effettivo per evitare che una delle parti si metta d'accordo prima con l'arbitro. Non so come funziona nei dettagli una disputa perchè non ne ho mai dovuta affrontare una

Preferisco LB perchè è più veloce (Bisq è un software da installare sul proprio PC abbastanza pesante e che gira dietro TOR per cui la pazienza è un requisito base) e in più ci sono più offerte di venditori italiani che usano il metodo di ricarica Postepay che ultimamente è il mio preferito per gli acquisti.
2596  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Visioni di bitcoin on: December 21, 2018, 05:05:06 PM


Quindi secondo te l'ipotesi di gbianchi secondo la quale i miner potrebbero mettere su migliaia di full node non sarebbe percorribile in quanto si vedrebbe che i nodi sono "finti"?

Per i costi inizialmente pensavo sarebbero stati irrisori, al momento vengono minati circa 657000 bitcoin all'anno, moltiplicato 3000 dollari diciamo che i miner devono investire complessivamente intorno ai 2 miliardi di dollari l'anno. Se un miner ha il 10% di hash rate (quindi spende 200 milioni di dollari l'anno), spendere 5/10 milioni di dollari in più per i full node non dovrebbe in teoria essere per lui un problema eccessivo.

Ma d'altra parte è anche vero che mentre con l'hash rate c'è una proporzionalità diretta tra quanto spendi e quanto incassi (se hai il 10% dell'HP hai il 10% dei btc minati), nel caso dei full node se hai solo il 10% dei full node non hai molto in mano.

Se sei un miner e vuoi dei full node per avere un ritorno economico particolare devi:

1) assicurarti (a differenza dell'HP) prima di avere una maggioranza (nel qual caso devi competere contro utenti e altri miner non d'accordo con te per ottenere quella maggioranza di full node)

2) una volta ottenuta una costosa maggioranza, devi cercare di indirizzare tutto il sistema verso una catena che implementi le modifiche preferite sperando di riuscirci (e senza garanzie di riuscita in questo senso)

Effettivamente rimane molto più semplice per i miner non cercare di avventurarsi in modifiche politico-ideologiche. In un certo senso è confortante che i miner non abbiano particolari interessi in bitcoin se non di natura prettamente economica. Lavorano e basta.

Anzi per i miner in questo senso potrebbe risultare economicamente vantaggioso lasciare che la stragrande maggioranza dei full node sia reale, in questo modo si assicurano di ricevere costanti e immediati feedback da parte degli utenti che sono i veri protagonisti.


Esatto. Il ragionamento non deve essere fatto in termini strettamente matematici ma in quelli di costo-opportunità.

Prendiamo Bitmain. Ha quasi un monopolio degli ASIC e controlla, direttamente o indirettamente, almeno il 40% dell'hashrate. Può influenzare altri miner (minacciando magari di ritardare la consegna degli ASIC o aumentarne il prezzo) in modo tale che questi possano "votare" come vuole Bitmain (ad esempio per un aumento del hard-cap sui blocchi).  

Se prendesse il controllo di almeno il 50% dei nodi sarebbe in grado di controllare hashrate+nodi e quindi di fatto di controllare Bitcoin.

Ma Bitmain probabilmente possiede migliaia di bitcoin e il suo business si basa sul successo di bitcoin come cripto di riferimento la quale cripto è capace, con il suo andamento, di influenzare l'intero mercato.

Il valore di bitcoin di lungo periodo , dipende, a sua volta, dalla decentralizzazione che genera i due elementi portanti dell'hard-money: l'immutabilità e la resistenza  alla censura.

Quindi Bitmain per raggiungere il controllo di bitcoin da una parte ha dei COSTI DIRETTI rappresentati dal costo necessario a prendere il controllo della maggioranza dell'HR e della maggioranza dei nodi.

Ma ha anche e soprattutto i COSTI INDIRETTI generati dalla perdita di valore che bitcoin subirebbe nel momento in cui dimostrasse al mondo di non essere decentralizzato ma controllato da un'azienda o un gruppo di aziende.

Questi ultimi costi indiretti sono infinitamente superiori a quelli diretti.

Attualmente solo il 4% dei nodi è localizzato in Cina (sono meno di 500), a differenza dell'HR che è maggioritario in quel Paese. Se all'improvviso i nodi cinesi diventassero migliaia magari localizzati tutti su uno stesso IP o una stessa località come nel caso di bcash, sarebbe la riprova che quei nodi sono un tentativo di "colpo di stato" e non nodi reali.  Se fossero localizzati in giro per il mondo per farli sembrare reali il costo sarebbe infinitamente superiore. E in ogni caso dovrebbero eseguire un software diverso da quello di riferimento quindi verrebbe comunque il sospetto che si tratti  del colpo di stato di cui sopra.

Dall'altro canto Bitmain sa benissimo che ogni dimostrazione di solidità e di coesione della community bitcoin o ogni dimostrazione di resistenza ad attacchi esterni, sono elementi che accrescono enormemente nel tempo il valore di bitcoin, e quindi fanno gli interessi di Bitmain stessa.

In un'analisi costi-benefici più un miner è potente, e quindi più sarebbe potenzialmente capace di prendere il controllo di bitcoin, e più ha da perdere economicamente se questo avvenisse. E' questo meccanismo di incentivazione economica al comportamento onesto che è la più geniale invenzione del processo di consenso distribuito.
2597  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: December 21, 2018, 07:38:54 AM
Rumors che Facebook sia al lavoro su una stablecoin (cioè una criptovaluta il cui valore è garantito pari al dollaro da FB stessa) per permettere di trasferire denaro tramite messaggistica di Whattsapp

https://www.bloomberg.com/news/articles/2018-12-21/facebook-is-said-to-develop-stablecoin-for-whatsapp-transfers

Così oltre a riporre fiducia nella FED e nel governo americano (dollaro) devo anche riporre fiducia anche in Facebook (che mi garantisce la parità tra la sua cripto e il dollaro). E se FB fallisce?

Hanno capito l'importanza della tecnologia in termini di facilità e velocità transazionale, devono ancora capire tutto sul valore della tecnologia come hard-money incensurabile e trustless, il più grande valore di bitcoin.

Certo è che queste criptovalute aziendali (come quelle di Stato a cui il Venezuela è già arrivato e presto altri arriveranno) se non pongono problemi concorrenziali a bitcoin, li pongono a shitcoin come Ripple o Stellar che , ugualmente centralizzate , hanno gli stessi obiettivi di queste forme "istituzionali"
2598  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: December 21, 2018, 07:27:24 AM


Non sapevo Bisq accettasse fiat: quindi hai bonificato verso Bisq ? come ti sei trovato ?
Inoltre tornando a quanto si discuteva: tu quindi non hai dovuto dare nessun documento nell'iscriverti a Bisq e avendo la facoltà di inviare fiat?   (chiedo perché non l'ho mai usato e il discorso ovviamente mi interessa....)


Bisq è una rete p2p: qualcosa di simile a Bitorrent ma per scambiare criptovalute anzichè file. Se vuoi vendere btc devi aprire un'offerta e i bitcoin vengono messi in un address multisig controllato da te, dal venditore e dall'arbitro della transazione che fa da garante. Per muoverli da lì ci vuole il consenso di 2 parti su 3. Quando il compratore paga, se paga tramite bonifico, la transazione bancaria viene fatta direttamente tra compratore e venditore. Il venditore trasmette le proprie coordinate bancarie con messaggio criptato per cui solo l'altra parte viene a conoscenza di queste, né Bisq né l'arbitro memorizzano nessun dato personale delle due parti. Bisq non rispetta alcuna norma KYC. Al momento però il massimo importo acquistabile per singola transazione , se non sbaglio, è di 0,25 Btc

Per evitare di ricondurre il bonifico ad una transazione di criptovaluta la parte compratrice è obbligata ad inserire nella causale del bonifico solo un ID (che è un numero casuale) conosciuto solo alle parti e all'arbitro.

L'aspetto più interessante dei DEX così strutturati è che impediscono la manipolazione del prezzo per definizione, perchè manca un prezzo di riferimento come nei CEX.

Il prezzo di mercato è in realtà il prezzo a cui il software che gestisce il CEX si impegna a comprare e vendere

Perchè quando compri o vendi su un exchange centralizzato in realtà stai facendo la transazione con l'exchange stesso, non con l'altra parte.  E' l'exchange  che si occupa di trovare dall'altra parte qualcuno che vuol fare la transazione opposta per lo stesso importo, svolgendo funzioni di clearing house, e garantendo quindi il buon esito della transazione.

Nei DEX invece non c'è questa funzione e manca un prezzo di riferimento: ci sono offerte di acquisto o vendita a vari prezzi che chiunque può accettare o rifiutare. Dovendo riporre maggiore fiducia nell'altra parte, l'affidabilità di quest'ultima è a volte più importante del prezzo.

Io ad esempio acquisto costantemente e con cadenza circa bisettimanale bitcoin su Localbitcoin. Mi affido solo a venditori che abbiano "curricula" immacolati, molte transazioni concluse e referenze super positive. Non mi importa se questo mi costa un pò di più in termini di prezzo.

Non mi convince molto, le borse continuano ad andare male, probabilmente sbaglio ma è possibile non sia finita o comunque si starà a questi livelli ancora per un bel pò.

Il movimento attuale è un'altra riprova che le cripto non hanno correlazione diretta con i mercati azionari.
2599  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: December 20, 2018, 06:27:59 PM
Intanto in un silenzio quasi irreale Bitcoin in soli 4 giorni è passato da 3200$ circa ai 4200$ circa attuali; 1000$ e circa il 30% in poco più di 4 giorni.
Molte alt invece sono rimaste leggermente al palo come Neo, Stellar, Etc, Vechain, Zcash, Tezos, Ada, etc. mentre poche altre sono esplose come Wawes, Stratis, figli e figliastri di Bitcoin  Cheesy

Dove pensate posso spingersi questo mini rally festivo? Verso la vecchia resistenza/supporto dei 5000$ o ancora più su, verso i 6300/6500$ prima dell'ultimo affondo?

E' accaduto che gli orsi non si sono impegnati abbastanza:



Un supporto enorme è posizionato tra 2700 e 2900$. Per buttar giù quello gli orsi dovranno impegnarsi parecchio, di sicuro un bel pò di più di quello che hanno fatto negli ultimi giorni.

Supporto importante da un punto di vista psicologico perchè coincide con un calo percentuale dai massimi simile a quello del 2014-2015.

E importante da un punto di vista tecnico perchè lì c'è la media mobile a 200 del dato settimanale (attendi caricamento grafico).

Altra nota rilevante: L'RSI sul weekly ha raggiunto il minimo di 30, l'ultima volta che era accaduto è Gennaio 2015 (vedi sempre grafico sotto):

......

Momento clou. L'andamento dei prossimi 2 anni del prezzo di bitcoin dipende molto, IMHO, da cosa succederà nelle prossime 3-4 settimane.


Il movimento è interessante per tre motivi: 1) è sostenuto da volumi interessanti 2)Non ha coinciso con la liquidazione di molte posizioni short segno che gli orsi resistono per ora sotto l'acqua e che il movimento verso l'alto non è causato da short-squeeze 3)La chiusura invece di molte posizioni long e nonostante questo la salita di prezzo dimostra invece che chi compra ha molto denaro (=balene) o che ci sono molti acquirenti (più  la prima)

Inoltre è un rimbalzo puramente tecnico perchè appunto avvenuto in sordina e senza grandi notizie.

Detto questo ricordiamo sempre che siamo in un mercato bearish e che questo rimbalzo è figlio di una caduta verticale precedente. Quindi piano con gli entusiasmi: ad esempio 6500 mi sembra un target completamente fuori dalla nostra portata almeno nel breve termine.

Inoltre è probabile, visto che siamo alla 6 candela giornaliera verde di fila, una pausa di assestamento di qualche giorno.

La cosa migliore che potrebbe capitare se sperate in una crescita di prezzo è un bel H&S nel giornaliero per consolidare il bottom e mostrare al mondo i primi segnali di inversione del bearish trend.

Qualcosa di questo genere (attendere caricamento, le linee blu sono le resistenze di lungo perido dove chiuderò le posizioni long in assenza di stop precedente):


2600  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: December 20, 2018, 06:11:09 PM
Prima o poi succederà sia chiaro: mentre il funzionamento della rete P2P è non regolamentabile e quindi protetto, quello degli exchange centralizzati purtroppo no. Spero solo che per quando succederà i DEX saranno sufficientemente anonimi e, appunto, decentralizzati, da poter costituire una via di fuga.

Il problema rimane anche con i Dex perché nel momento in cui vorrai convertire da/verso fiat temo che lo potrai fare solo con exchange e dex soggetti a queste future regolamentazioni.
Ti porto l'esempio di Waves: ha un Dex da quando è nato e ad un certo punto hanno aggiunto la possibilità di convertire in fiat. Però per farlo devi passare da gateway che richiedono (solo loro) KYC.
Dal KYC ad essere soggetti alle future regolamentazoni lo vedo un passo davvero molto breve.


Con i DEX di Bitcoin che ho usato io come Bisq o HodlHodl no perchè sono p2p e la transazione non è registrata presso terze parti. I bitcoin si muovono da una private key personale ad un altra. E gli IP sono automaticamente nascosti dietro TOR. Inoltre anche se sei l'acquirente e paghi con metodi nominativi e tracciabili (es bonifico bancario) resta registrata la transazione e a favore di chi ovviamente ma non in cambio di cosa (a meno che tu non lo indichi nella causale del bonifico  Grin Grin)
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