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Author Topic: Nuova Normativa Antiriciclaggio  (Read 5754 times)
duesoldi
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July 22, 2017, 07:32:53 PM
 #41

Sì sì l'avevo capito, scherzavo....
poi i "legendary" non si toccano!   Wink
.... e con questo vi saluto perché tra poche ore parto per una settimana di vacanze e non mi porto volutamente dietro tutte le credenziali d'accesso proprio per evitare di stare sempre a controllare ste coin. Ovviamente ho piazzato un paio di ordini di acquisto giusto nel caso si dovesse scendere un bel po' (ma non credo accadrà).
Ci leggiamo tra una settimana....
jack0m
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July 22, 2017, 09:15:48 PM
 #42

Ci sono due elementi da considerare: possesso di capitali all'estero e normativa antiriciclaggio.

Per bonifici da Italia verso estero il secondo punto non sarebbe coinvolto (almeno che io sappia) mentre se il capitale superasse una certa soglia potresti incorrere nella necessità di dichiarare tale capitale:  vedi quanto specificato nel thread specifico riguardante il fisco sempre in questa sezione (leggiti qualche pagina recente, diciamo una decina).
Invece per bonifici opposti, cioè dal sito exchange verso il tuo iban italiano, potresti incorrere in controlli legati all'antiriciclaggio, sempre se il bonifico superasse una certa soglia.

un momento, la cosa non è così scontata. Cioè se io faccio un bonifico verso l'IBAN di un exchange, quei soldi tecnicamente nn sono più miei ma dell'exchange (anche se in teoria si impegna a restituirmeli su richiesta), quindi come si fa a sostenere che possiedo capitali all'estero? Sarebbe vero se gli exchange fossero parificati per legge alle banche, ma così non mi risulta. Quindi versare Euro sull'IBAN di un exchange mi sembra più equivalente all'acquisto di un servizio che alla detenzione di somme all'estero. Che implicazioni avrebbe dal punto di vista fiscale?

Money is a hoax. Debt is slavery. Consumerism is toxic.
ptc2004
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July 23, 2017, 09:16:39 AM
 #43

Ogni giorno che passa se ne vede una nuova ahah
mr.robot8
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July 24, 2017, 03:44:44 PM
 #44

Ci sono due elementi da considerare: possesso di capitali all'estero e normativa antiriciclaggio.

Per bonifici da Italia verso estero il secondo punto non sarebbe coinvolto (almeno che io sappia) mentre se il capitale superasse una certa soglia potresti incorrere nella necessità di dichiarare tale capitale:  vedi quanto specificato nel thread specifico riguardante il fisco sempre in questa sezione (leggiti qualche pagina recente, diciamo una decina).
Invece per bonifici opposti, cioè dal sito exchange verso il tuo iban italiano, potresti incorrere in controlli legati all'antiriciclaggio, sempre se il bonifico superasse una certa soglia.

un momento, la cosa non è così scontata. Cioè se io faccio un bonifico verso l'IBAN di un exchange, quei soldi tecnicamente nn sono più miei ma dell'exchange (anche se in teoria si impegna a restituirmeli su richiesta), quindi come si fa a sostenere che possiedo capitali all'estero? Sarebbe vero se gli exchange fossero parificati per legge alle banche, ma così non mi risulta. Quindi versare Euro sull'IBAN di un exchange mi sembra più equivalente all'acquisto di un servizio che alla detenzione di somme all'estero. Che implicazioni avrebbe dal punto di vista fiscale?
bella domanda ma credo che se il bonifico e di un certo valore vieni segnalato in automatico dalla tua banca preferita
jack0m
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July 24, 2017, 03:49:27 PM
 #45

Ci sono due elementi da considerare: possesso di capitali all'estero e normativa antiriciclaggio.

Per bonifici da Italia verso estero il secondo punto non sarebbe coinvolto (almeno che io sappia) mentre se il capitale superasse una certa soglia potresti incorrere nella necessità di dichiarare tale capitale:  vedi quanto specificato nel thread specifico riguardante il fisco sempre in questa sezione (leggiti qualche pagina recente, diciamo una decina).
Invece per bonifici opposti, cioè dal sito exchange verso il tuo iban italiano, potresti incorrere in controlli legati all'antiriciclaggio, sempre se il bonifico superasse una certa soglia.

un momento, la cosa non è così scontata. Cioè se io faccio un bonifico verso l'IBAN di un exchange, quei soldi tecnicamente nn sono più miei ma dell'exchange (anche se in teoria si impegna a restituirmeli su richiesta), quindi come si fa a sostenere che possiedo capitali all'estero? Sarebbe vero se gli exchange fossero parificati per legge alle banche, ma così non mi risulta. Quindi versare Euro sull'IBAN di un exchange mi sembra più equivalente all'acquisto di un servizio che alla detenzione di somme all'estero. Che implicazioni avrebbe dal punto di vista fiscale?
bella domanda ma credo che se il bonifico e di un certo valore vieni segnalato in automatico dalla tua banca preferita

e se sono più bonifici di valore contenuto (es. sotto i 1000€)?

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babo
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The hacker spirit breaks any spell


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July 24, 2017, 06:24:45 PM
 #46

Cito un articolo divertente, una cittadina inglese stanca di pagare fiumi di tasse, per protesta ha creato un doppio olandese con panino irlandese..
Per fare come gugol,eppol,microzozz,amazon
Quindi,i grandi evasori sanno come fare

Discorso dei 1000€, non so
C sarà anche li un escamotage

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duesoldi
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August 01, 2017, 08:00:33 PM
 #47

un momento, la cosa non è così scontata. Cioè se io faccio un bonifico verso l'IBAN di un exchange, quei soldi tecnicamente nn sono più miei ma dell'exchange (anche se in teoria si impegna a restituirmeli su richiesta), quindi come si fa a sostenere che possiedo capitali all'estero? Sarebbe vero se gli exchange fossero parificati per legge alle banche, ma così non mi risulta. Quindi versare Euro sull'IBAN di un exchange mi sembra più equivalente all'acquisto di un servizio che alla detenzione di somme all'estero. Che implicazioni avrebbe dal punto di vista fiscale?

Scusa, se fosse vero quel che scrivi saremmo nel migliore dei paradisi fiscali !   Grin
Quando versi su un exchange il proprietario dei fondi rimani tu, mica lo diventa l'exchange!  Sarebbe troppo facile se no.... Leggi qualche terms of service e vedrai che nessuno fa riferimento al fatto che l'exchange diventi proprietario dei fondi; chi mai altrimenti si iscriverebbe ?

jack0m
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August 02, 2017, 02:12:30 PM
 #48

un momento, la cosa non è così scontata. Cioè se io faccio un bonifico verso l'IBAN di un exchange, quei soldi tecnicamente nn sono più miei ma dell'exchange (anche se in teoria si impegna a restituirmeli su richiesta), quindi come si fa a sostenere che possiedo capitali all'estero? Sarebbe vero se gli exchange fossero parificati per legge alle banche, ma così non mi risulta. Quindi versare Euro sull'IBAN di un exchange mi sembra più equivalente all'acquisto di un servizio che alla detenzione di somme all'estero. Che implicazioni avrebbe dal punto di vista fiscale?

Scusa, se fosse vero quel che scrivi saremmo nel migliore dei paradisi fiscali !   Grin
Quando versi su un exchange il proprietario dei fondi rimani tu, mica lo diventa l'exchange!  Sarebbe troppo facile se no.... Leggi qualche terms of service e vedrai che nessuno fa riferimento al fatto che l'exchange diventi proprietario dei fondi; chi mai altrimenti si iscriverebbe ?



perché quando versi soldi in banca come credi che funzioni? La banca diventa a tutti gli effetti proprietaria dei fondi, anche se si impegna a restituirli su richiesta. In questo caso sto parlando di versamenti fiat: tu fai un bonifico da un conto intestato a te ad uno intestato ad una società che fornisce il servizio. Quindi i soldi finiscono su un conto che non è tuo. Siccome gli exchange da questo punto di vista non sono regolamentati (a differenza delle banche), è come minimo soggetto ad interpretazione che continui a mantenere legalmente il possesso di quei fondi, finché non ritornano su un conto intestato a te.

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duesoldi
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August 02, 2017, 08:07:04 PM
 #49

perché quando versi soldi in banca come credi che funzioni? La banca diventa a tutti gli effetti proprietaria dei fondi, anche se si impegna a restituirli su richiesta. In questo caso sto parlando di versamenti fiat: tu fai un bonifico da un conto intestato a te ad uno intestato ad una società che fornisce il servizio. Quindi i soldi finiscono su un conto che non è tuo. Siccome gli exchange da questo punto di vista non sono regolamentati (a differenza delle banche), è come minimo soggetto ad interpretazione che continui a mantenere legalmente il possesso di quei fondi, finché non ritornano su un conto intestato a te.

Perdonami se insisto ma non è così.
Quando depositi soldi su una banca la banca diventa proprietaria dei tuoi soldi (come giustamente dici), ma ciò avviene perché questo passaggio di proprietà è stabilito da un preciso articolo del codice civile (1834).
Codice civile..... italiano!
Se bonifichi verso un exchange, questo non è di sicuro regolamentato dal codice civile italiano visto che di exchange italiani non ce ne sono, e se anche ce ne fossero non sarebbero soggetti alla normativa bancaria..... perciò nel caso di un exchange i soldi rimangono di tua proprietà.
Guarda infatti i termini&condizioni dei vari exchange: non troverai riferimenti al passaggio di proprietà dei soldi da te a loro.

Il fatto che tu dica
Quote
tu fai un bonifico da un conto intestato a te ad uno intestato ad una società che fornisce il servizio
   non sposta il risultato. Hai un "capitale" (piccolo o grosso che sia) all'estero: quindi se supera le soglie che abbiamo discusso in altro thread dovresti dichiararlo (eccetera eccetera con tutto ciò che ne consegue).

Inoltre:
Quote
Siccome gli exchange da questo punto di vista non sono regolamentati (a differenza delle banche)
anche questo è opinabile: tutti gli exchange "seri"   (parlo di Kraken, Bittrex, Poloniex, TRT, insomma i soliti noti)  dichiarano la legislazione di riferimento: chiaramente non è quella italiana - ma regolamentati lo sono eccome.
jack0m
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August 02, 2017, 08:21:19 PM
Last edit: August 07, 2017, 06:19:52 PM by jack0m
 #50

perché quando versi soldi in banca come credi che funzioni? La banca diventa a tutti gli effetti proprietaria dei fondi, anche se si impegna a restituirli su richiesta. In questo caso sto parlando di versamenti fiat: tu fai un bonifico da un conto intestato a te ad uno intestato ad una società che fornisce il servizio. Quindi i soldi finiscono su un conto che non è tuo. Siccome gli exchange da questo punto di vista non sono regolamentati (a differenza delle banche), è come minimo soggetto ad interpretazione che continui a mantenere legalmente il possesso di quei fondi, finché non ritornano su un conto intestato a te.

Perdonami se insisto ma non è così.
Quando depositi soldi su una banca la banca diventa proprietaria dei tuoi soldi (come giustamente dici), ma ciò avviene perché questo passaggio di proprietà è stabilito da un preciso articolo del codice civile (1834).
Codice civile..... italiano!
Se bonifichi verso un exchange, questo non è di sicuro regolamentato dal codice civile italiano visto che di exchange italiani non ce ne sono, e se anche ce ne fossero non sarebbero soggetti alla normativa bancaria..... perciò nel caso di un exchange i soldi rimangono di tua proprietà.
Guarda infatti i termini&condizioni dei vari exchange: non troverai riferimenti al passaggio di proprietà dei soldi da te a loro.

Il fatto che tu dica
Quote
tu fai un bonifico da un conto intestato a te ad uno intestato ad una società che fornisce il servizio
  non sposta il risultato. Hai un "capitale" (piccolo o grosso che sia) all'estero: quindi se supera le soglie che abbiamo discusso in altro thread dovresti dichiararlo (eccetera eccetera con tutto ciò che ne consegue).

Inoltre:
Quote
Siccome gli exchange da questo punto di vista non sono regolamentati (a differenza delle banche)
anche questo è opinabile: tutti gli exchange "seri"   (parlo di Kraken, Bittrex, Poloniex, TRT, insomma i soliti noti)  dichiarano la legislazione di riferimento: chiaramente non è quella italiana - ma regolamentati lo sono eccome.

adesso npn ho tempo e già abbastanza incazzato per il caldo, comunque NO

Stai dando per scontato che un utente usi un exchange per depositarvi delle somme (anche in fiat) in custodia come su una banca, che è una cosa rischiosa e assurda, dato che gli exchange non danno le pur minime (e in certi casi teoriche) garanzie delle banche sulle somme depositate: niente fondo di tutela, niente soglia di 100k per bail-in, ecc. Gli exchange non sono nati per fare da deposito di fondi in custodia, gli exchange - come indica la parola stessa - servono a scambiare valute diverse fra loro (da fiat a crypto e viceversa). Con il particolare non trascurabile che le seconde non hanno corso legale.

Quindi lo scenario che mi interessa è quello in cui faccio un bonifico al fine preciso di acquistare bitcoin (o altre crypto), e la somma fiat rimane sull'exchange lo stretto tempo tecnico necessario per confermare l'accredito e procedere all'acquisto. E poiché per le leggi italiane (che sono quelle che mi interessano, visto che pago le tasse in Italia, come funziona negli altri paesi non mi riguarda) il bitcoin non è ufficialmente inquadrato come valuta estera, sto acquistando un bene immateriale di categoria non ben definita, che concettualmente non è molto diverso dall'acquisto di software o di qualche altro materiale digitale come un e-book, della musica, ecc.

Quindi ad esempio, se acquisto un ebook su Amazion e pago con carta piuttosto che bonifico (se fosse ammesso), il pagamento verrà effettuato all'estero, ma non per questo sto esportando valuta all'estero: sto piuttosto acquistando un prodotto da un fornitore estero. E lo stesso non cambia se acquisto un servizio anziché un prodotto, sempre da un fornitore estero. Ci potrà sempre essere un monitoraggio ai fini fiscali, come per qualsiasi altro acquisto, per vedere ad esempio se la cifra che ho speso è congrua rispetto al reddito dichiarato, ma è cosa ben diversa dal dichiarare l'esportazione di valuta.

Poi un capitolo a parte è una eventuale successiva vendita con dichiarazione e tassazione della plusvalenza, ma non è di questo che si parlava.

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narghat
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August 07, 2017, 11:31:24 AM
 #51

Come fanno anche gli altri venditori: prendendo tutti i dati degli acquirenti/venditori e con fotocopie dei loro documenti, tenendo tutto in archivio. In caso di soldi sporchi e documenti falsi non sei tutelato e spetta a te l'onere di dimostrare davanti alla polizia postale che agivi in buona fede.

Eh O_o
io a Luglio ho "venduto" monete virtuali su eBay. Tra virgolette perché ci ho rimesso. Non sapevo che c'era gente che comprava, si faceva mandare monete e poi faceva chargeback su paypal. Oltre averci rimesso tanti soldi vuoi dire che non è saggio andare alla polizia postale a denunciare?
duesoldi
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August 07, 2017, 07:22:45 PM
 #52

Ciao,
ometto la prima parte della tua risposta perché sono perfettamente d'accordo sul punto quindi è inutile parlarne.

Invece su questo:

Quindi lo scenario che mi interessa è quello in cui faccio un bonifico al fine preciso di acquistare bitcoin (o altre crypto), e la somma fiat rimane sull'exchange lo stretto tempo tecnico necessario per confermare l'accredito e procedere all'acquisto. E poiché per le leggi italiane (che sono quelle che mi interessano, visto che pago le tasse in Italia, come funziona negli altri paesi non mi riguarda) il bitcoin non è ufficialmente inquadrato come valuta estera, sto acquistando un bene immateriale di categoria non ben definita, che concettualmente non è molto diverso dall'acquisto di software o di qualche altro materiale digitale come un e-book, della musica, ecc.

Quindi ad esempio, se acquisto un ebook su Amazion e pago con carta piuttosto che bonifico (se fosse ammesso), il pagamento verrà effettuato all'estero, ma non per questo sto esportando valuta all'estero: sto piuttosto acquistando un prodotto da un fornitore estero. E lo stesso non cambia se acquisto un servizio anziché un prodotto, sempre da un fornitore estero. Ci potrà sempre essere un monitoraggio ai fini fiscali, come per qualsiasi altro acquisto, per vedere ad esempio se la cifra che ho speso è congrua rispetto al reddito dichiarato, ma è cosa ben diversa dal dichiarare l'esportazione di valuta.

Dipende sempre dalla cifra di cui stiamo parlando e l'esempio che fai di acquisto di un libro (o bene materiale) su Amazon è totalmente diverso, non è utile nell'esempio che stiamo discutendo perché si tratta di un bene materiale.
Torniamo al caso di bonifico per cambiare subito verso una coin, che è il caso che si stava discutendo.
Se fossero "pochi" euro ok, sarebbe come dici tu.
Ma se tu bonificassi qualche migliaio di € seppur con l'unico scopo di fare subito conversione verso coin, se questo importo superasse la soglia prevista dalla legge italiana (attuale) dovresti dichiararlo eccome !
Riquadro RW della dichiarazione dei redditi: nello specifico (spero di non sbagliare, vado a memoria ma ricordo di averlo scritto in un post un paio di mesi fa) c'è l'obbligo di dichiarazione  ai fini del monitoraggio fiscale se il deposito ha avuto una "punta" superiore ai 15 k€. Quindi se tu bonifichi 1k e poi converti non devi dichiarare anche se lo ripeti "un po'" di volte. Se invece bonifichi 16k e converti ma non dichiari, passi dalla parte del torto.



Poi un capitolo a parte è una eventuale successiva vendita con dichiarazione e tassazione della plusvalenza, ma non è di questo che si parlava.
Si esatto, non parliamo di vendita e plus che sarebbe tutt'altro film.
duesoldi
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August 07, 2017, 07:30:15 PM
 #53


Eh O_o
io a Luglio ho "venduto" monete virtuali su eBay. Tra virgolette perché ci ho rimesso. Non sapevo che c'era gente che comprava, si faceva mandare monete e poi faceva chargeback su paypal. Oltre averci rimesso tanti soldi vuoi dire che non è saggio andare alla polizia postale a denunciare?

Mah.... dipende sempre da che cifra c'è in gioco. Se si parla di pochi euro fino a qualche centinaia secondo me ti conviene lasciar perdere. Tieni presente che la vendita di
Quote
oggetti equivalenti ai contanti
  è anche esclusa dalla formula di protezione acquisti PayPal  (tanto per dire....).
Se invece la somma fosse più alta il discorso cambierebbe ovvio.

Non credo ci siano invece implicazioni fiscali per te (mi sembrava di leggere questa preoccupazione, forse sbaglio?) - sempre immaginando si stia parlando di cifre contenute.

jack0m
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August 07, 2017, 07:38:20 PM
 #54

Ciao,
ometto la prima parte della tua risposta perché sono perfettamente d'accordo sul punto quindi è inutile parlarne.

Invece su questo:

Quindi lo scenario che mi interessa è quello in cui faccio un bonifico al fine preciso di acquistare bitcoin (o altre crypto), e la somma fiat rimane sull'exchange lo stretto tempo tecnico necessario per confermare l'accredito e procedere all'acquisto. E poiché per le leggi italiane (che sono quelle che mi interessano, visto che pago le tasse in Italia, come funziona negli altri paesi non mi riguarda) il bitcoin non è ufficialmente inquadrato come valuta estera, sto acquistando un bene immateriale di categoria non ben definita, che concettualmente non è molto diverso dall'acquisto di software o di qualche altro materiale digitale come un e-book, della musica, ecc.

Quindi ad esempio, se acquisto un ebook su Amazion e pago con carta piuttosto che bonifico (se fosse ammesso), il pagamento verrà effettuato all'estero, ma non per questo sto esportando valuta all'estero: sto piuttosto acquistando un prodotto da un fornitore estero. E lo stesso non cambia se acquisto un servizio anziché un prodotto, sempre da un fornitore estero. Ci potrà sempre essere un monitoraggio ai fini fiscali, come per qualsiasi altro acquisto, per vedere ad esempio se la cifra che ho speso è congrua rispetto al reddito dichiarato, ma è cosa ben diversa dal dichiarare l'esportazione di valuta.

Dipende sempre dalla cifra di cui stiamo parlando e l'esempio che fai di acquisto di un libro (o bene materiale) su Amazon è totalmente diverso, non è utile nell'esempio che stiamo discutendo perché si tratta di un bene materiale.

un e-book non è un bene materiale, è un insieme di bit, che scarichi dal sito del venditore... Che poi un bitcoin tecnicamente non sia rappresentato da bit, perché sulla blockchain si registrano le transazioni, nel wallet ci sono le chiavi ma non i bitcoin veri e propri, mi sembra una questione di lana caprina, che non cambia di molto la sostanza. Sul fatto che dipenda dalla cifra, è precisamente quello che intendevo io riferendomi allo "spesometro" o agli altri parametri assurdi con cui il fisco valuta la congruità fra tenore di vita e reddito dichiarato, ma di nuovo non ha a che fare con l'esportazione di valuta.

Torniamo al caso di bonifico per cambiare subito verso una coin, che è il caso che si stava discutendo.
Se fossero "pochi" euro ok, sarebbe come dici tu.
Ma se tu bonificassi qualche migliaio di € seppur con l'unico scopo di fare subito conversione verso coin, se questo importo superasse la soglia prevista dalla legge italiana (attuale) dovresti dichiararlo eccome !
Riquadro RW della dichiarazione dei redditi: nello specifico (spero di non sbagliare, vado a memoria ma ricordo di averlo scritto in un post un paio di mesi fa) c'è l'obbligo di dichiarazione  ai fini del monitoraggio fiscale se il deposito ha avuto una "punta" superiore ai 15 k€. Quindi se tu bonifichi 1k e poi converti non devi dichiarare anche se lo ripeti "un po'" di volte. Se invece bonifichi 16k e converti ma non dichiari, passi dalla parte del torto.

torniamo alla domanda di partenza: quand'è che la normativa italiana ha equiparato un bonifico verso un exchange, finalizzato all'acquisto di un bene immateriale, al deposito su un conto corrente bancario?

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BamBam78
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August 07, 2017, 08:07:18 PM
 #55

Visto che siamo in argomento vorrei porvi un quesito.

Se vendo 1 btc al mese e mi entrano su postepay 2500€ al mese devo dichiarare qualcosa?
Mi è sembrato di capire che sotto i 51k€ non bisogna pagar nulla
È così?
duesoldi
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August 07, 2017, 08:16:29 PM
 #56

torniamo alla domanda di partenza: quand'è che la normativa italiana ha equiparato un bonifico verso un exchange, finalizzato all'acquisto di un bene immateriale, al deposito su un conto corrente bancario?

(scusa il cut fatto per non rendere chilometrica la pagina, tanto è qui sopra)

Stai guardando la cosa "al contrario": non devi domandarti quando la legge italiana abbia equiparato eccetera eccetera.
Il punto è un altro: fai un bonifico su iban estero? i soldi rimangono lì anche solo per 5 minuti? se superano la soglia devi dichiararli.
Ti lascio un riferimento ma ne troverai decine:
https://www.fiscomania.com/2015/04/il-nuovo-quadro-rw-in-unico-2015/
e proprio dalle prime frasi:
Quote
sono tenuti a dichiarare nel quadro RW tutte le attività patrimoniali e finanziarie detenute all’estero nel corso del periodo d’imposta, anche in caso di disinvestimento effettuato prima del termine del periodo d’imposta stesso, suscettibili di produrre reddito imponibile in Italia, indipendentemente dall’effettiva produzione di reddito nel periodo d’imposta

e ancora:
Quote
Il quadro RW deve essere compilato anche dai soggetti che hanno la mera disponibilità o possibilità di movimentazione delle attività detenute all’estero

eccetera, fai prima a leggere che io a fare copia e incolla (in fondo troverai anche le esclusioni che però non cambiano il succo del discorso se eccedi la soglia che citavo).
jack0m
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August 07, 2017, 08:22:30 PM
 #57

torniamo alla domanda di partenza: quand'è che la normativa italiana ha equiparato un bonifico verso un exchange, finalizzato all'acquisto di un bene immateriale, al deposito su un conto corrente bancario?

(scusa il cut fatto per non rendere chilometrica la pagina, tanto è qui sopra)

Stai guardando la cosa "al contrario": non devi domandarti quando la legge italiana abbia equiparato eccetera eccetera.
Il punto è un altro: fai un bonifico su iban estero? i soldi rimangono lì anche solo per 5 minuti? se superano la soglia devi dichiararli.
Ti lascio un riferimento ma ne troverai decine:
https://www.fiscomania.com/2015/04/il-nuovo-quadro-rw-in-unico-2015/
e proprio dalle prime frasi:
Quote
sono tenuti a dichiarare nel quadro RW tutte le attività patrimoniali e finanziarie detenute all’estero nel corso del periodo d’imposta, anche in caso di disinvestimento effettuato prima del termine del periodo d’imposta stesso, suscettibili di produrre reddito imponibile in Italia, indipendentemente dall’effettiva produzione di reddito nel periodo d’imposta

e ancora:
Quote
Il quadro RW deve essere compilato anche dai soggetti che hanno la mera disponibilità o possibilità di movimentazione delle attività detenute all’estero

eccetera, fai prima a leggere che io a fare copia e incolla (in fondo troverai anche le esclusioni che però non cambiano il succo del discorso se eccedi la soglia che citavo).

adesso non ho tempo di leggere, ma in sintesi l'obiezione è: se faccio un bonifico di 15.001€ per comprare un bene da un fornitore estero (ad es. una licenza software), lo devo dichiarare nel quadro RW? Se la risposta è sì, allora si applica automaticamente anche all'acquisto di bitcoin, se è no, non vedo perché dovrebbe essere diverso per bitcoin e cripto. Ora devo andare, non so quando leggerò di nuovo

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icio
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August 07, 2017, 09:09:22 PM
 #58

mi sembra ci sia un'incomprensione..se pago un qualcosa è una cosa, se deposito per comperare qualcosa è un'altra cosa
MrPaky
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 #59

Speriamo che non diventi lo schifo come per la licenza AAMS...
narghat
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 #60


io a Luglio ho "venduto" monete virtuali su eBay.

Mah.... dipende sempre da che cifra c'è in gioco. Se si parla di pochi euro fino a qualche centinaia secondo me ti conviene lasciar perdere. Tieni presente che la vendita di
Quote
oggetti equivalenti ai contanti
  è anche esclusa dalla formula di protezione acquisti PayPal  (tanto per dire....).
Se invece la somma fosse più alta il discorso cambierebbe ovvio.

Non credo ci siano invece implicazioni fiscali per te (mi sembrava di leggere questa preoccupazione, forse sbaglio?) - sempre immaginando si stia parlando di cifre contenute.

in realta supero i mille, ma sono ma quasi tutte transazioni poi annullate.
Quindi si riduce a poche centinaia di euro, ma pure quelle non certe, perché altri due si sono lamentati del furto dell'account, con i relativi insulti come se avessi colpa io che gli hanno rubato l'account ed acquistato da me.
Insomma ho imparato la lezione e non vendo più criptomonete. Ci ho rimesso soldi, tempo ed autostima Cry
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