In USA, nei canali di informazione economica si parla molto del
Great Wealth Transfer, il passaggio di ricchezza che avverrà, per ricambio anagrafico, nei prossimi anni/decenni tra la generazione dei “
boomer” ( i nati tra il 1944 e il 1964) e le successive.
I boomer americani sono la più ricca generazione della Storia,
si stima che lasceranno ai loro eredi l’equivalente di
68 trilioni di dollari (68.000 miliardi) nel corso dei prossimi 20-25 anni (
https://www.cnbc.com/2019/10/21/what-the-68-trillion-great-wealth-transfer-means-for-advisors.html)(https://www.businessinsider.com/millennial-millionaires-baby-boomer-inheritance-wealth-transfer-2019-10?IR=T)
Capirete che, vista la cifra in ballo, gli effetti di questo passaggio sull’economia saranno enormi, considerando che le preferenze di spesa o di investimento di persone nate negli anni 50 sono molto diverse rispetto a quelle di chi è nato 40 o 50 anni dopo.
Bitcoin c’entra moltissimo con tutto questo perché, per ovvie caratteristiche,
è uno dei “prodotti” più “generazionali”, con una diffusione molto diversa tra le varie classi di età.
Si fatica a trovare, anche tra personaggi famosi, un hater bitcoin che abbia meno di 30-35 anni, mentre invece abbondano tra gli over 50. Un fenomeno che non dovrebbe sorprendere visto che è una tecnologia molto recente e molto legata a materie (reti, informatica, crittografia….) poco familiari in genere a chi, sia detto senza offesa, è nato ai tempi delle macchine da scrivere.
Questa differenza di appeal in relazione all’età è venuta fuori molto bene dai dati che
Charles Schwab ha pubblicato qualche mese fa sulle scelte di investimento di 144.000 piani pensione di suoi clienti divisi per generazioni. (
https://pressroom.aboutschwab.com/press-release/schwab-corporate-retirement-services-news/schwab-report-self-directed-401k-balances-ho)
I dati si riferiscono ai cosiddetti SDBA (self-directed brokerage accounts) cioè conti dove è il cliente che decide autonomamente come e dove investire.In termini generali emerge ad esempio che i Millennial (nati nel periodo 1980-2000) preferiscono investire in ETF e cash mentre i Boomer in fondi comuni.
Simile è la quota investita nel comparto azionario (25% per i Millennial e 28% per i Boomer).
Guardando solo quest'ultimo comparto, le prime 10 azioni preferite per ogni generazione sono le seguenti (La GenX è la generazione intermedia dei nati tra il 1964 e il 1980)
Qui compare una grossa differenza.In mezzo ai nomi più noti delle stock americane,
spunta Bitcoin come quinta migliore “azione” acquistata tra i Millennial, mentre non è tra i primi 10 tra le altre due generazioni, a testimonianza del diverso approccio per classi di età rispetto a questa tecnologia.
Quell’1.84% investito in Bitcoin è una percentuale rapportata al solo comparto azionario di tutte le generazioni (che facendo una media spicciola è il 26,5% del totale investito).
Quindi, facendo il conto della serva, i millennial della ricerca investono lo
0,49% (cioè 1,84%x26,5%) della loro disponibilità totale in bitcoin.
Potremmo divertirci a questo punto a pensare che cosa succederebbe, considerando il campione come adeguatamente rappresentativo, se questa preferenza di investimento fosse mantenuta anche nei confronti dell’immensa ricchezza (i 68 trilioni di prima) che pioverà in testa ai Millennial a seguito della dipartita a miglior vita dei loro padri e dei loro nonni.Lo 0,5% non è molto, ma lo 0,5% di 68 trilioni
sono 340 miliardi di dollari, più del doppio della market cap di bitcoin attuale. Per effetto di questo 0.5% in più la market cap di Bitcoin triplicherebbe fino a raggiungere quasi il mezzo trilione.
Visto che nei prossimi 25 anni i bitcoin raggiungeranno (salvo spiccioli) il loro tetto di 21 milioni, si traduce in un prezzo di bitcoin di circa 25.000$ l’uno.
Possiamo quindi enunciare la seguente previsione:
SULLA BASE DELLE SCELTE ESPRESSE DAL CAMPIONE DEI CLIENTI SCHWAB, SE I MILLENNIAL MANTENESSERO LE STESSE PREFERENZE CHE HANNO MANIFESTATO FINORA, PER IL SOLO EFFETTO DELLA RICCHEZZA CHE EREDITERANNO, IL PREZZO DI BITCOIN DOVREBBE RAGGIUNGERE 25K$ NELL’ARCO DEI PROSSIMI 20-25 ANNI (FERMO TUTTO IL RESTO)
E’ importante avere presente che stiamo considerando
SOLO GLI USA E SOLO I MILLENNIAL USA.
E che NON stiamo facendo ipotesi azzardate su L’INGRESSO DI NUOVI ACQUIRENTI o su UNA MAGGIORE PROPENSIONE ALL’ACQUISTO DEI POSSESSORI ATTUALI
STIAMO INFATTI IPOTIZZANDO CHE GLI ACQUIRENTI RESTINO QUELLI E CHE LE LORO PREFERENZE NON VARINO.
La domanda quindi da porsi potrebbe essere: i Millennial forse cambieranno i loro gusti crescendo? Forse perderanno interesse per un investimento percepito come rischioso diventando più maturi e responsabili? Oppure proprio perché diventeranno mediamente molto più ricchi potranno permettersi di “rischiare” anche più dello 0.5% del loro patrimonio in bitcoin?
E che approccio avranno i post-millennial?
Alcune precisazioni:
1)Andrebbe tolta dal calcolo la percentuale investita in Bitcoin da boomer e genX. Percentuale che non conosciamo perché non figura tra le prime 10. Tuttavia, anche se esiste è probabilmente molto bassa e può essere ignorata. Sarà più che compensata dai bitcoin che acquisteranno i figli dei Millennial nei prossimi anni e che non sono inclusi nemmeno loro nel calcolo.
2)Dai 68 trilioni andrebbe tolto quello che si prende la mano lunga dello Stato tramite le tasse di successione
3)La cifra ereditata dai Millennial sarà in realtà inferiore a 68 trilioni perché i primi eredi dei boomer sono quelli della GenX. Ma nell’arco di 20-25 anni credo che possiamo ignorare questo passaggio intermedio.
4)Non conosciamo la deviazione standard delle scelte di allocazione del campione. Cioè non sappiamo se quell’1.84% medio investito in bitcoin è fatto da un solo grosso investitore che ci mette magari il 99% del portafoglio (e molti altri che ci mettono zero) oppure è distribuito più uniformemente. Propendo per la seconda ipotesi data la percezione di bitcoin come investimento rischioso.Mi permetto di fare delle riflessioni.
Intanto, bisognerebbe ripensare i discorsi
eredità.
I fatti successori, almeno per i grandi patrimoni, per meglio dire i patrimoni più seri, lo affrontando molto prima, dell'evento ultimo...
Almeno adoperando tutto quello che può fare la
difesa patrimoniale, in USA dove la cultura finanziaria è più alta, c'è da pensare che larghissime fette di patrimonio non passino materialmente di mano.
Facciamo un esempio, grezzo.
Un padre ha una casa magari molto grande, bella, e ha tre figli.
Muore... i figli perché non c'è interesse sulla casa, perché vogliono monetizzare, perché c'è da dirimere l'eredità, vendono la casa e spartiscono.
Questo accade nell'immaginario comune, popolare.
Se lo stesso padre, avesse fatto confluire la casa, nel patrimonio, di una società di gestione patrimoniale che raccoglie anche tutti gli altri beni di famiglia... alla sua morte...
Non sarebbe successo nulla.
Al limite i figli, avrebbero avuto il diritto, di usufruire dell'immobile, magari a rotazione...
magari pagando un affitto alla società familiare di gestione.
Diritto che avrebbero avuto fino alla morte da lasciare ai loro figli...
Nell'esempio dell'immobile da valutare anche il fatto che un singolo immobile è mal divisibile o indivisibile, le quote di una società immobiliare si gestiscono e si frazionano adeguatamente.
Molte cose non cambieranno, non passeranno di mano.
Prendo due dei tre uomini più ricchi al mondo Bill Gates e Warren Buffet.
Bill Gates ha fatto confluire essenzialmente tutto in una fondazione... che gli
sopravviverà...
...che magari gestirà tutto attraverso un consiglio di amministrazione con un comitato di garanzia di controllo...
...che opererà una sana gestione secondo le linee guida prefissate, ecc...
Warren Buffet che opera attraverso la sua holding... si racconta spesso che abbia di sua proprietà solo una modesta casa... alla luce di quanto descritto... ci credo...
Non li lascia vai, dieci grattacieli lussuosi in eredità...
Nota, per chi non ne fosse al corrente, il portafoglio della Berkshiare Hathaway al 25% è composto di azioni APPLE, risulta essere il primo titolo per esposizione naturalmente.
Nel dettaglio sono ~ 259 milioni di azioni, acquistate ad un prezzo medio di ~ $ 149.
Ad oggi le azioni APPLE valgono oltre $ 310.
Altra nota, contrariamente a quanto dice voce di popolo ed a quanto si potrebbe credere, l'Italia è un dei paesi più favorevoli al contribuente per il discorso tasse di successione.
Con alcuni paradossi, se un figlio eredita dal padre una casa e poco altro e supera la soglia complessiva di un milione, paga le tasse di successione.
Se il padre nomina in vita, lo steso figlio, come beneficiaro di una polizza vita assicurativa, dove c'è contenuto un portafoglio azionario di 20 miliardi ( esagero volutamente, ma non tanto... ), alla morte del padre il figlio, paga zero.
Greyscale (
entità che non gestisce e detiene solo Bitcoin ) essenzialmente è un
intermediario di gestione... che si prende il
2% di fee l'anno...
ed è una società quotata solo sul mercato OTC (
https://en.m.wikipedia.org/wiki/OTC_Markets_Group ),
nella sezione OTCQX doce non si dece sottostare alle maglie dei controlli più rigidi della SEC.
Non è quindi un titolo quotato in borsa, nel senso in un mercato principale, pienamente regolamentato.
Se le vecchie generazioni nate quando c'era solo la macchina da scrivere non hanno capito molto delle nuove tecnologie, non ha ci capito molto nemmeno
chi si affida ad un intermediario per acquistare e detenere Bifcoin.
Almeno a livello concettuale.
Poi posso comprendere la facilità e la comodità, forse anche la sicurezza, di chi acquista quote da un fondo, piuttosto che impegnarsi in proprio nella custodia e gestione, però...
Qui si parlava comunque dei profili SDBA, a valore, non hanno il peso dei fondi che sono invece intermediari a vario livello.
Per avere un valore stabile nel tempo ed in crescita, sarebbe preferibile, la vera adozione fatta di wallet in custodia personale.
Può andare bene anche il resto, allora però si rimane esposti ai rischi o ai benefici, dei bistrattati mercati finanziari... derivati... Greyscale, Bakkt, emittenti di future, emittenti di opzioni, exchange, mercati OTC, è la
moltiplicazione degli intermediari... di tutti quei soggetti che estraggono valore dal mondo Bitcoin, che dovrebbe invece arricchirsi perché il valore lo mantiene tutto all'interno al suo ecosistema.
Se tutti i milioni incassati a partire da soggetti come Coinbase in là, fossero "
rimasti" dentro l'eco sistema Bitcoin quanto valeva oggi Bitcoin ?
Se per ragioni, non dipendenti da Bitcoin, dovessero crollare i mercati finanziari, le azioni Greyscale potrebbero subire dei contraccolpi negativi, almeno nel breve termine, dovuti a fattori finanziari e non basati sui fondamentali.
Nel panico che è corso nelle borse nel 2008, c'erano dei casi assurdi di alcuni titoli rappresentanti alcune società la cui capitalizzazione era inferiori ai valori di liquidità di cassa.
Mi spiego con un esempio semplice, una
Paolo Limited che in borsa valeva $ 100, ma fra liquidità, riserve, ma anche immobili, uffici, beni strumentali, ecc... aveva un valore di $ 1.000.
Da ricordare che nel 2008 gli indici borsistici globali ( MSCI WORLD / MSCI ACWI ) hanno segnato un ~ -40%.
nel 2009 ci fu già un ~ +30%.
Poi una serie storica dov'è i ribassi sono stati pochi e di modesta entità.
Fino ad arrivare ai record attuali.
I valori di Wall Street invece sono riusciti per un intero decennio a non andare mai in zona recessione,
rendendo obsolete anche diverse teorie classiche sulla composizione di portafoglio, fra azionario/obbligazionario-reddito fisso.
In particolare da quando molti comprati obbligazionari, sotto la spinta delle varie manovre delle banche centrali, hanno avuto rendimenti ridicoli, in termini reali e/o assoluti negativi.