Assolutamente no. Chi riceve un paper wallet DEVE considerare la chiave privata come compromessa: il vecchio proprietario può essersi appuntato la chiave e dunque spendere il contenuto in qualsiasi momento.

Forse Tox, anche se è da un po' di mesi che non seguo lo sviluppo.

Al momento vado avanti con e-mail e SMS: chi ha bisogno di contattarmi sa come fare.

Ciao!

Ma anche no. Poi oh, liberi di farsi male con lo strumento che si preferisce.

Per spendere i bitcoin dopo il fork servirà un client adeguato, ma al momento non si sa bene quale. L'importante è mettersi nelle condizioni di poterlo usare, e questo è assicurato solo dalla possibilità di controllo diretto delle chiavi private.

Se hai un paper wallet sei a posto per definizione.

Hai dato un'occhiata al primo post di questa discussione?

Questa me l'ero persa. Per la cronaca è il tuo "vero Bitcoin" ad avere un CEO. Si chiama Adam Back. E no, di lui non mi fido, perché in conflitto con i miei interessi di semplice utente.

E un bel "chissenefrega" ce lo vogliamo mettere? Meglio del 3x2: una buona occasione per riempire i carrelli e fare incetta di moneta che nel giro di un anno varrà 10 volte tanto (o più). Chi non conosce i fondamentali tecnici e di conseguenza compie scelte errate merita di essere separato da ciò che ha valore. Più che spiegare le cose come stanno cosa possiamo fare?

Mi spieghi che cosa ti preoccupa di questo "China Coin Unlimited"? Guarda che i minatori attuali sono quasi tutti cinesi comunque, eh!

Non cambierebbe NIENTE rispetto ad ora, dal punto di vista tecnico, se non la rimozione del limite di 1MB a blocco.

La rivoluzione sarebbe il messaggio politico: Bitcoin non sarebbe più nelle mani di un'azienda privata, ma tornerebbe ad essere guidato dalle scelte di chi spende tempo, soldi ed energie per tenere la rete sicura (i minatori).

La concentrazione di potere decisionale c'è adesso. I minatori possono essere un'oligarchia, ma sempre meglio dello status quo.

Perché invece ti sta bene che lo sviluppo stia in mano a un'azienda privata in evidente conflitto di interessi (nei confronti dei minatori, in particolare)?

Core == Blockstream, per chi si fosse perso le vicende degli ultimi anni.

Io sono più preoccupato per la situazione di stallo che perdura da anni, piuttosto che dall'eventuale fork (anche se mi auguro che, nel caso avvenga, non si verifichi una biforcazione della catena).

Vedremo.

Non la vedo così. Al contrario mi aspetto un prezzo attorno ai 10k EUR nel giro di poco (massimo 1 anno) una volta avvenuto il fork. Sempre che la catena resti unica; altrimenti sì che ci sarebbe un gran caos.

Ben inteso: non ho la sfera di cristallo.

Cosa c'è di più persuasivo del vedere la capitalizzazione di Bitcoin erosa in percentuale sempre più velocemente rispetto al totale delle criptovalute?

Deve essere così, se il fork viene gestito come si deve. Se i miner si spostano in massa su Unlimited, di fatto uccidono il ramo Core: la difficoltà non permetterebbe infatti di chiudere nuovi blocchi se non in ere geologiche. A meno che anche Core non faccia a sua volta un hard fork per abbassare artificialmente la difficoltà, contraddicendo nei fatti la posizione attuale.

Non è una questione di accettazione degli utenti, ma è squisitamente un fatto tecnico: se vuoi continuare a usare Bitcoin, e la catena Core è ferma (non vengono estratti nuovi blocchi), l'unica opzione è migrare a Unlimited.

Tutto questo ovviamente se è ciò che desiderano i minatori.

Il vero Bitcoin è quello che esisteva ai tempi di Nakamoto. Di cose ne sono cambitate da allora (tante, e per fortuna!), ma definire Core come "il vero Bitcoin" è ingenuo, se non disonesto intellettualmente.

E chi lo dice che Core sia il vero Bitcoin? Punti di vista: tu lo credi, io ad esempio no.

Torniamo nel campo dell'obiettività?

Questo invece è proprio l'unico scenario che temo e che mi auguro di cuore NON si realizzi. In altri termini spero che il fork parta solo se si è ragionevolmente sicuri di ammazzare il vecchio ramo.

Aumentando il numero di decimali?

Bah. Stimo tantissimo Giacomo Zucco, che ho incontrato più volte e con cui ho anche avuto occasione di collaborare, ma in questo caso le sue affermazioni non le reputo obiettive. Relegare i sostenitori di BU tra gli utenti "non tecnici" mi sembra proprio una forzatura. Io stesso sono (cautamente) favorevole al fork (hard fork) e non mi ritengo del tutto ignorante in materia; da quello che leggo anche HostFat mi sembra spingere per il fork, e a maggior ragione considerarlo "un furbetto che non vuole pagare commissioni elevate" sarebbe un insulto vero e proprio.

BU non è un attacco a Bitcoin. È un attacco allo status quo, che può riscuotere il favore o meno della comunità (in particolare dei minatori). Credo che solo tenendo bassi i toni e analizzando i pro e i contro con obiettività si possa ricucire lo strappo.

Ma i fondi mandati come primo pagamento sono stati movimentati o sono ancora fermi?

Non la vedo così. A me sembra la semplice applicazione della selezione naturale darwiniana. Certo, mi sarebbe piaciuto che le cose si fossero sviluppate diversamente, ma pazienza.