gbianchi (OP)
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January 14, 2016, 01:59:04 PM Last edit: January 26, 2016, 02:08:56 PM by gbianchi |
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Sono sempre stato un estimatore dell'ecosistema bitcoin, che ritengo sia una miniera di potenzialita' e innovazione, pero' questa volta invece del solito documento su pregi,ho voluto invece cercare di approfondire quali possono essere i problemi e lati negativi che cominciano ad intravedersi all'orizzonte.
Non vuol assolutamente essere un thread in spirito catastrofistico o negativo, voglio solo cercare di mettere a fuoco quali potrebbero essere,o sono gia', alcuni problemi magari sottovalutati o poco considerati.
Allontanamento dal modello p2p
Bitcoin NON e' piu' p2p. Bitcoin e' nato compe progetto p2p, ma nel tempo di fatto le rete si e' strutturata in entita' specializzate: i miners, le pool, i full-node, gli utenti gli exchange, ecc. Giusto per dare un dato, nel momento che scrivo ci sono quasi 7.000.000 di indirizzi bitcoin con un saldo maggiore di zero, e questo fa supporre un numero di utenti ormai superiore al milione. per essere una rete veramente p2p quasi tutti questi utenti dovrebbero avere un full node. Sempre ad oggi, i full node sono poco piu' di 5.000, quindi circa un full node ogni 200 utenti. E questo rapporto e' destinato a peggiorare, in quanto gli utenti aumentano velocemente, e i full node lentamente diminuiscono.
Bitcoin e' difficilmente scalabile in un modello p2p
Satoshi nel documento originale si sofferma (abbastanza poco onestamente) sulla sostenibilita' di una blockchain in continuo aumento di dimensione, facendo riferimento alla legge di moore. Purtroppo questo non e' l'unico lato del problema, c'e' ad esempio il problema che ogni transazione deve venir inviata in broadcast a tutti i nodi, quindi teoricamente se i nodi aumentassero nella stessa misura degli utenti, il traffico di broadcast aumenterebbe al quadrato, inoltre anche il numero delle transazioni aumenta nel tempo. Per questo ulteriore motivo, non e' sostenibile un modello in cui tutti i nodi sono full node, ma solo alcuni (pochi) si specializzaranno di diventare full, probabilmente quelli controllati dalle mining pool e quelli controllati dagli exchange, non essendo prevista una ricompensa per la tenuta di un full-node.
Centri di controllo
I detentori dei pochi full-node (probabilmente mining pool ed exchange), in grado di reggere le moli di dati e di traffico in continuo aumento, diverranno nell'ecosistema bitcoin una sorta di "centri di controllo", ossia , in un modo ancora tutto da inventare e da definire, i punti in cui si accumulera' un potere, in un modo non uguale ma analogo a quello che potrebbero essere le banche attuali. Una delle forme di controllo potrebbe essere quella di decidere quali nuove regole inserire nel protocolle e quali no, oppure come cambiare vecchie regole del protocollo.
Destabilizzazioni
teoricamente, semplicemente creando dei fork ossia aderendo all'una o l'altra fazione, gli utenti potrebbero "votare contro" ad una certa decisione, ma "votare contro" potrebbe voler dire destabilizzare la rete, o cacciarsi su dei fork a valore nullo. Inoltre anche destabilizzare la rete potrebbe voler dire vedere diminuire il valore dei bitcoin posseduti. Questo fara' si che la paura di destabilizzare verra' usata per "governare" le decisioni degli utenti (analogamente come i governi usano le paure e le reazioni emotive cosme strumenti di orientamento, e quasi mai considerazioni tecniche oppure oggettive). In quelche modo stiamo gia' osservando il fenomeno nella gestione del problema "massima dimensione blocco".
Dubbio amletico.
Questi problemi, sopratutto su una scalabilita' sostenibile, sono problemi reali e strategici. Quindi dovrebbe esserci aperta una discussione importate su come far evolvere il tutto nel modo piu' sostenibile possibile. Invece vedo solo da discussione sulla dimensione del blocco, che si e' importante, ma e' un dettaglio in confronto alla strategia "generale" di crescita. Ora, visto che tutte le persone coinvolte nel discorso non sono certo stupide, mi chiedo quali sono i motivi veri nel guardare il sassolino e non considerare la montagna....
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arulbero
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January 14, 2016, 03:24:30 PM |
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Perchè gli sviluppatori di Bitcoin Core e le tante altre intelligenze che operano intorno a questo nuovo sistema di pagamento guardano al sassolino ma non alla montagna?
Ti dico come la vedo io.
Alla base di tutto c'è secondo me un fraintendimento generale sullo spirito con cui è stato creato il Bitcoin. Secondo questo fraintendimento generale questa moneta è stata creata perchè tutti i suoi utenti la gestissero "insieme" (in tutte le sue fasi, dalla creazione, alla validazione delle transazioni, al controllo della blockchain,...); il modello p2p (così viene venduto) ci restituisce il potere che nell'attuale sistema finanziario le banche ci hanno sottratto.
Ebbene, non è così.
Il sistema Bitcoin è il tentativo, dal mio punto di vista perfettamente riuscito, di cercare di smontare e ricostruire da zero il concetto "denaro" per :
1) capire che cos'è veramente il denaro 2) tradurre il "denaro" in una forma più adeguata al nostro tempo 3) offrire la possibilità (non la certezza) a tutti coloro che sono sufficientemente attrezzati (dal punto di vista delle competenze e della voglia/tempo di imparare) di partecipare almeno a qualche fase di questo affascinante progetto intellettuale
Sottolineo che, secondo me, a nessuno (da Satoshi agli ultimi sviluppatori di Bitcoin Core) interessa veramente che tutti siano in grado di partecipare allo sviluppo del Bitcoin; è evidente che è una sfida per "poche" teste e/o per pochi molto motivati (magari motivati anche solo da un punto di vista economico). Lo ripeto: non è per tutti. Semplifico per amore di discussione (non attaccatemi su questa considerazione): questo esperimento sul denaro sta dimostrando che il motivo per il quale nell'attuale sistema economico-finanziario il potere è concentrato nelle mani di pochi non è che quei pochi sono dei cattivi che hanno rubato il potere alla grande maggioranza, è la maggioranza che preferisce delegare a chi è più bravo/capace/voglioso/testardo (e motivato nel bene o nel male).
Se a qualcuno interessa veramente il Bitcoin (perchè ha degli interessi economici o di studio dietro) si fa il full node, altrimenti niente. Tutto qui.
È un sistema costoso? Sì. Cosí come è costoso tenere su un web server (all'inizio di Internet uno se lo teneva anche a casa, e oggi? Internet è veramente "decentralizzata"? Chi ci crede?). Eppure noi oggi paghiamo 20/30/40 euro al mese solo per connetterci a Internet, se poi vogliamo un web server lo installiamo altrove (e paghiamo altri soldi a chi è più specializzato di noi nel gestire la cosa) ... Perchè mai invece dovremmo usufruire gratis di tutte le garanzie che ci offre il costosissimo sistema Bitcoin? Come ho scritto in altri thread, le transazioni Bitcoin sono già adesso molto costose!
Riepilogando: Internet apparentemente è gratis e "decentralizzata", in realtà non lo è Bitcoin apparentemente è quasi gratis e p2p, in realtà non lo è Linux in teoria è un sistema operativo per tutti, infatti sul Pc personale di casa lo usano in pochissimi (però a chi ha voglia/tempo/competenze dà un potere di controllo che Windows non ti dà, sostituisci Linux con Bitcoin, Windows con Euro ...); paradossalmente le banche inizieranno ad utilizzare la blockchain riconoscendone i vantaggi tecnici, così come i server Linux sono molto usati in ambito professionale, ma la maggioranza della popolazione non userà mai Bitcoin, perchè questo sistema ti ricorda ogni giorno:
1) il fatto che tu come individuo dovresti essere sempre aggiornato e se qualcosa va male sei tu che non lo sai far funzionare 2) che ci sono altri che sono in grado di lavorarci meglio di te 3) che ti costa fatica capirlo
In conclusione chi lavora allo sviluppo del sistema Bitcoin è troppo preso a farlo funzionare concentrandosi sui dettagli tecnici (così come fanno gli sviluppatori Linux), non pensano certo alla rete p2p (per avere un posto da "peer" bisogna conquistarselo studiando e investendo in prima persona, nessuno può lavorare al posto tuo per regalarti questa posizione, che è una posizione di controllo e quindi di privilegio)
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picchio
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January 14, 2016, 04:29:35 PM |
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Io credo che sia ancora p2p in quanto anche se con costi elevati chiunque puo' iniziare a minare e/o conserver un full node. Nessuno puo' impedirlo. Le banche invece non puoi clonarle ... BTC non è adatto per gestire tutte le transazioni di tutti gli abitanti della terra per sempre. Non ha senso che io sappia che tizio ha pagato l'equivalente di 2 kg di pane a Pechino ... Potrà funzionare per importi importanti e soprattutto per conservare informazioni svolgendo il ruolo di notaio. Vedo meglio anche delle alt coin che magari si appoggiano a BTC per garantire la sicurezza.
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Waves mi piaceva ora non più.
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arulbero
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January 14, 2016, 04:56:16 PM Last edit: January 14, 2016, 10:42:34 PM by arulbero |
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Io credo che sia ancora p2p in quanto anche se con costi elevati chiunque puo' iniziare a minare e/o conserver un full node. Nessuno puo' impedirlo. Le banche invece non puoi clonarle ... BTC non è adatto per gestire tutte le transazioni di tutti gli abitanti della terra per sempre. Non ha senso che io sappia che tizio ha pagato l'equivalente di 2 kg di pane a Pechino ... Potrà funzionare per importi importanti e soprattutto per conservare informazioni svolgendo il ruolo di notaio. Vedo meglio anche delle alt coin che magari si appoggiano a BTC per garantire la sicurezza.
Esatto, è p2p ma solo in senso potenziale, ovvero: chiunque abbia sufficiente capacità e motivazione può partecipare come nodo. Ma la partecipazione non è "gratis". Sulla questione della scalabilità anch'io ho dei dubbi, gestire tutte le transazioni del pianeta, con ogni transazione che deriva la sua validità da quella di una catena di transazioni sempre più lunga nel tempo mi lascia perplesso (basti pensare semplicemente che la verifica di tutti i blocchi vecchi per uno che entra oggi nella rete costa molto tempo/energia, almeno 2-3 giorni per un hardware vecchiotto come il mio, a questi ritmi tra 5 anni sarà uno svantaggio competitivo troppo penalizzante entrare così in ritardo da zero nel sistema, bisognerà di fatto fidarsi di qualcun altro che è dentro già da parecchio tempo; forse a quel punto avere una copia originale della catena più lunga costituirà un bene con un certo valore che permetterà di ripagarsi del tempo "perso" negli anni nel mantenimento di un full node)
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gbianchi (OP)
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January 15, 2016, 08:20:04 AM |
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beh non avevo letto il documento di mike hearn, ma pare che ci siano anche altri che cominciano a farsi delle domande
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gbianchi (OP)
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January 16, 2016, 06:22:13 PM |
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ho aperto questo thread il giorno prima che "esplodesse il caso Hearn", Ora mi sembra chiaro che sul tavolo di problemi ce ne sono parecchi, e di vari ordini di grandezza (micro, mini, midi, maxi) il che e' assolutamente normale. ma c'e' invece la madre di tutti i problemi: molti "attori" dell'ecosistema bitcoin fanno finta che non esistano, per un motivo semplice: hanno paura di perderci qualcosa. Nella vita ho imparato che se i problemi si affrontano, di solito si possono gestire ma se si ignorano, crescono fino a diventare ingestibili e quindi esplodono. cosi', sempre come spunto di riflessione
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BitNow
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January 19, 2016, 01:19:37 PM |
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ho aperto questo thread il giorno prima che "esplodesse il caso Hearn", Ora mi sembra chiaro che sul tavolo di problemi ce ne sono parecchi, e di vari ordini di grandezza (micro, mini, midi, maxi) il che e' assolutamente normale. ma c'e' invece la madre di tutti i problemi: molti "attori" dell'ecosistema bitcoin fanno finta che non esistano, per un motivo semplice: hanno paura di perderci qualcosa. Nella vita ho imparato che se i problemi si affrontano, di solito si possono gestire ma se si ignorano, crescono fino a diventare ingestibili e quindi esplodono. cosi', sempre come spunto di riflessione Posso farle una domanda: perchè lancia spunti di riflessione senza dare risposte alle sue domande? Cordiali saluti.
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corsaro
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January 20, 2016, 02:07:24 PM Last edit: January 20, 2016, 02:48:50 PM by corsaro |
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da circa 20 gg ho trasformato in full node un mio PC perennemente acceso, su una linea vdsl da 50 Mega. Ha collegati costantemente sui 30 peers. Ha un hdd ta 1 Tera e alla fine la chain mi prende 61 Giga di spazio. Non mi crea alcun problema, e do' il mio piccolissimo contributo alla rete (che poi tanto piccolo non è visto che in tutto il mondo ci sono appena 5000 nodi).
Presto potrei anche decidere di attaccare un piccolo/piccolissimo miner sha-256 a basso consumo, minando chiaramente in perdita, ma questo vuole essere il mio modo concreto di contribuire alla rete che utilizzo.
Fino a che bitcoin potrà essere usato in modalità p2p godremo di un certo grado di libertà. Ma sta a noi farlo concretamente con i fatti e non a parole.
Chi ha un computer potente e una buona linea in vdsl (impropriamente chiamata fibra) puo' creaare facilmente un full node bitcoin. Basta aprire la porta 8333 sul firewall e tenere aperto il programma bitcoin core quando il PC è acceso.
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gbianchi (OP)
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January 20, 2016, 03:40:08 PM |
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Fino a che bitcoin potrà essere usato in modalità p2p godremo di un certo grado di libertà. Ma sta a noi farlo concretamente con i fatti e non a parole.
bravo !
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gbianchi (OP)
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January 26, 2016, 12:14:07 PM |
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una interessante analisi del problema della scalabilita' di Bitcoin ed alcune soluzioni migliorative (non risolutive al 100%) implementate dentro ethereum (tenete conto che e' un articolo di febbraio 2014, per dire che di tempo ce ne e' stato per discutere e risolvere o almeno mitigare certi problemi...) https://blog.ethereum.org/2014/02/18/ethereum-scalability-and-decentralization-updates/
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gbianchi (OP)
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January 31, 2016, 01:36:57 PM |
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arulbero
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January 31, 2016, 04:33:40 PM |
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Di questo articolo molto interessante vorrei soffermarmi sui seguenti aspetti: 1) ormai ci sono almeno 3 diversi attori (per semplificare) con interessi non sempre convergenti: miner, full node, "semplici" utenti che vogliono solo effettuare delle transazioni 2) per i miner, più transazioni possono inserire nei blocchi, meglio è (il loro lavoro non aumenta di conseguenza e quindi aumenta la loro redditività) per i full node al contrario la dimensione dei blocchi e il numero di transazioni incide pesantemente sul loro lavoro, che consiste nel far circolare queste transazioni e nel verificarle una a una (oltre a rendere gli altri nodi in grado di verificarle in modo autonomo fornendo loro anche i blocchi vecchi) per il semplice utente, più transazioni è in grado di processare il sistema meno tempo dovrà aspettare e minori saranno i costi per le commissioni; da questo punto di vista sembra che gli interessi di miner e utenti coincidano (blocchi più grandi, più transazioni) mentre per i full node sarebbe meglio il contrario 3) quindi miner e utenti vorrebbero velocità e tante transazioni, i full node che stanno in mezzo e hanno il compito di controllare in modo indipendente queste transazioni sono i regolatori/"rallentatori" che devono aumentare le loro prestazioni e aumentare i costi per le verifiche; il sistema comunque potrebbe bilanciarsi quasi da solo, nel senso che il bisogno di full node (cioè il bisogno di controllo indipendente delle transazioni) non può non crescere grazie sia a coloro che attiveranno dei servizi sulla blockchain e grazie anche ai singoli che avranno investito somme importanti nel bitcoin e quindi avranno il loro interesse a monitorare il proprio investimento “There are only as many nodes on the Bitcoin network as there is demand to perform independent and trustless validation of transactions.”
In sostanza la possibilità di controllare con sicurezza la validità delle proprie transazioni deve avere un costo, costo che sarà sostenibile, come è logico che sia, solo da coloro che devono tutelare grossi volumi. È impensabile che, qualora io possieda pochi centesimi di Bitcoin (ho visto un thread nella sezione internazionale dove la maggior parte degli utenti sosteneva di possedere appunto solo pochi centesimi) pretenda di avere comunque la possibilità di essere in grado di controllare in modo conveniente per me (ma con il grado di sicurezza incredibile che offre questo sistema!) anche l'acquisto di un caffè. A me pare economicamente insensato, chi paga? La sicurezza di questo sistema di pagamento la deve pagare in prima persona chi usa i bitcoin. Se uno ne usa troppo pochi allora rinuncerà per forza di cosa alla sicurezza del controllo in prima persona e si fiderà di servizi terzi. 3) se il valore del sistema Bitcoin dipende dal numero di transazioni effettuate (quindi dipende più dal numero degli utenti coinvolti che dal numero dei nodi fisici che le propagano) allora è meglio avere meno full node ma più prestazionali, quelli che ci sono devono quindi essere in grado di gestire blocchi più grandi e un maggior traffico, in modo da mantenere bassi i costi delle transazioni per gli utenti 4) se si perseguisse invece come obiettivo assoluto la decentralizzazione (non nel senso di permettere a tutti di effettuare delle transazioni a basso costo, ma nel senso di permettere a tutti di verificare a basso costo le transazioni mettendo in piedi un loro full node), dovremmo avere blocchi ancora più piccoli in modo che anche dispositivi modesti come il raspberry possano processarli, ma per ridurre così drasticamente i costi per i full node dovrebbero aumentare allora i costi di transazione per gli utenti (meno transazioni costi più alti). Rimane la domanda di fondo: lo scopo di un mezzo di pagamento è che tutti possano utilizzarlo (con basse commissioni) o che tutti siano in grado di controllare autonomamente le transazioni di tutti? Il secondo caso è possibile solo se manteniamo molto limitato il numero di scambi (ma allora il sistema servirebbe solo per scambi grossi, scambi per i quali sia ragionevole pagare alte fee). Io non vedo alternative: o si rende il sistema utile per tutte le transazioni, anche quelle piccole (aumentando di conseguenza il lavoro di verifica dei full node, ogni volta che spostate anche solo 10000 satoshi state aumentando il lavoro di verifica) e si limita quindi il numero dei possibili controllori, o viceversa si limita l'accesso al sistema delle transazioni a poche e importanti transazioni (così poi tutti saremmo in grado di verificarne l'autenticità a basso costo, ma a che pro se io non posso partecipare a nemmeno una transazione?) 5) Data collected with Statoshi shows that a highly connected node needs on average 200 Kb/s downstream and 1.5 Mb/s upstream, though usage is much spikier and can easily see peaks of 2 Mb/s downstream and 40 Mb/s upstream. According to Akamai’s State of the Internet report, the average available bandwidth is 5 Mb/s, but their list only covers a quarter of the world.
Estimates show that as of 2014 only 60% of the global population is using the Internet.
se questi sono i veri requisiti che un full node deve avere per essere veramente utile alla rete allora mi sorge spontanea una domanda: non è che un full node lento è come un'auto che va ai 60 km/h in autostrada, cioè crea più che altro disagi alla circolazione degli altri veicoli ? Mi stanno sorgendo grossi dubbi sull'utilità, per la rete, di mettere in piedi full node lenti “Most ordinary folks should NOT be running a full node. We need full nodes that are always on, have more than eight connections, and have a high-bandwidth connection to the Internet.”
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Stemby
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February 29, 2016, 02:38:50 PM Last edit: February 29, 2016, 02:50:35 PM by Stemby |
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A un mese e mezzo dall'apertura di questa bella discussione (grazie gbianchi!) provo ad inserirmi anch'io. Ciò che scriverò sarà molto poco tecnico (non serve, chi mi ha preceduto ha brillantemente messo sul piatto tutti i dati) e molto polemico.
Fino a qualche settimana fa sono rimasto a guardare tra lo sbigottito e l'infastidito lo svilupparsi dell'infinita discussione fork sì / fork no. Ho sempre avuto una visione molto ottimistica sullo sviluppo di Bitcoin, e ho sempre pensato che a fronte di un problema tecnico si sarebbe in un modo o nell'altro trovata una soluzione.
Oggi posso dire che la mia visione era decisamente troppo ottimistica; alterno fasi di disgusto profondo ad altre di incazzatura pura indirizzata verso l'infinita stupidità umana. Credevo che l'interesse personale sarebbe stato sempre convergente con l'interesse collettivo (non sono mai stato tanto stupido da confidare in una filantropia diffusa), ma evidentemente non è così. Gli attacchi DDoS dei giorni scorsi contro Classic (peraltro già ripetutamente perpetrati in passato anche contro XT) sono ben più di un segnale di assenza totale di sportività in uno scontro intellettuale potenzialmente legittimo: sono azioni criminali di stampo mafioso che denotano un marciume dilagante nell'ambiente Bitcoin.
Non so se avrò ancora voglia di farne parte. Spero in un cambiamento di rotta repentino e deciso (siamo in ritardo di più di un anno, comunque), ma come ho scritto altrove sono pronto a vendere tutto il mio (minuscolo) investimento: andando avanti così siamo destinati all'autodistruzione, e possibilmente vorrei uscirne prima. È qualcosa che non avrei mai immaginato. Complimenti vivissimi a chi è riuscito a trasformarmi in un banale speculatore.
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“…virtual currencies, could have a substitution effect on central bank money if they become widely accepted.” ECB Report, October 2012
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corsaro
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February 29, 2016, 02:54:40 PM Last edit: February 29, 2016, 03:08:15 PM by corsaro |
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Stemby, la cosa che da ancora più fastidio è la totale assenza dei miners in questa discussione.
I miners ormai pensano solo ed esclusivamente al profit, e non hanno più intenzione a quanto pare a contribuire alla crescita ed allo sviluppo delle rete. Si affidano ciecamente a pool super centralizzate, dove le decisioni di voto sono fatte esclusivamente da parte degli admin. L'unica pool che lascia maggiore spazio ed è tendenzialmente decentralizzata, è p2pool, ma basta vedere come sta calando di hashrate (non raggiunge nemmeno 1 PH) per cadere ancora di più nello sconforto.
Per il resto, fra le maggiori pool, appena 3 esprimono un voto sul tipo di blocco che preferiscono (kncminer BIP109, bitfury BIP100 e BW Pool 8MBVote). Insomma, le pool stanno mostrando un totale disinteresse a rappresentare la voce della community. Io spero che p2pool seppur stia passando un momento di difficoltà per il basso hashrate, possa ritornare ad essere una delle principali pool, in quanto di fatto è l'unico progetto serio di pool decentralizzata al momento esistente. Non credo che BTC possa continuare a essere un progetto diffuso, se tutti i miners si affidano a pool centralizzate.
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arulbero
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February 29, 2016, 09:49:35 PM |
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Piccola nota d'ottimismo: dopo l'attacco ai nodi Classic, il numero di quest'ultimo è tornato a salire, ora siamo sopra il 20%.
Si nota una certa risposta da parte della rete, il numero totale dei nodi al momento sfiora i 6000.
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Stemby
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February 29, 2016, 10:37:41 PM |
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Piccola nota d'ottimismo: dopo l'attacco ai nodi Classic, il numero di quest'ultimo è tornato a salire, ora siamo sopra il 20%.
Sì, la speranza è l'ultima a morire. Però, comunque vada a finire, questa vicenda lascerà il segno. Si è scritta una pagina vergognosa della storia di Bitcoin.
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“…virtual currencies, could have a substitution effect on central bank money if they become widely accepted.” ECB Report, October 2012
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arulbero
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March 01, 2016, 12:48:08 PM |
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Fino a qualche settimana fa sono rimasto a guardare tra lo sbigottito e l'infastidito lo svilupparsi dell'infinita discussione fork sì / fork no. Ho sempre avuto una visione molto ottimistica sullo sviluppo di Bitcoin, e ho sempre pensato che a fronte di un problema tecnico si sarebbe in un modo o nell'altro trovata una soluzione.
Oggi posso dire che la mia visione era decisamente troppo ottimistica; alterno fasi di disgusto profondo ad altre di incazzatura pura indirizzata verso l'infinita stupidità umana. Credevo che l'interesse personale sarebbe stato sempre convergente con l'interesse collettivo (non sono mai stato tanto stupido da confidare in una filantropia diffusa), ma evidentemente non è così. Gli attacchi DDoS dei giorni scorsi contro Classic (peraltro già ripetutamente perpetrati in passato anche contro XT) sono ben più di un segnale di assenza totale di sportività in uno scontro intellettuale potenzialmente legittimo: sono azioni criminali di stampo mafioso che denotano un marciume dilagante nell'ambiente Bitcoin.
Non so se avrò ancora voglia di farne parte. Spero in un cambiamento di rotta repentino e deciso (siamo in ritardo di più di un anno, comunque), ma come ho scritto altrove sono pronto a vendere tutto il mio (minuscolo) investimento: andando avanti così siamo destinati all'autodistruzione, e possibilmente vorrei uscirne prima. È qualcosa che non avrei mai immaginato. Complimenti vivissimi a chi è riuscito a trasformarmi in un banale speculatore.
Ciao, capisco il disgusto e il tuo momento di sconforto. E non sei certo il solo a lamentarsi giustamente di ciò che non funziona oggi nel mondo Bitcoin: vedi gbianchi che ha aperto il thread, Mike Hearn che ha lasciato e tanti altri. Anche a me non piacciono evidentemente gli attacchi DDoS contro i nodi Classic. Vorrei però aggiungere degli elementi non tecnici alla discussione. Bitcoin non costituisce certo solo una novità tecnologica nè si "limita" a costituire una rivoluzione paradigmatica nel modo di concepire, creare e gestire il denaro. Dal mio punto di vista Bitcoin ha un elemento ulteriore che lo rende estramamente interessante: è un esperimento sociale, una scommessa sul fatto che molti individui, lontani e diversi tra loro, possano accordarsi (dal basso) su delle regole comuni condivise per gestire insieme un bene comune (che in questo caso è solo un sistema di pagamento). Vorrei sottolineare questo aspetto perchè mi sembra che molti di noi diano assolutamente per scontato questo fatto; bitcoin è denaro, cioè fiducia, e questa può esistere solo fin quando la comunità riuscirà a darsi e ad accettare delle regole condivise (o perlomeno ad accettare l'opinione di una certa maggioranza). A mio avviso non ci sono altre situazioni analoghe nella storia mondiale. Nè Internet nè il software libero costituiscono esempi all'altezza di ciò che si sta provando a realizzare con il sistema Bitcoin. Qui non si tratta di mettersi d'accordo su qualche protocollo meramente tecnico come nel caso di Internet, o di modificare secondo le proprie esigenze un software creando innumerevoli fork come si fa di solito con l'open source. Con il sistema Bitcoin di fatto si vuole provare a creare un consenso globale continuo sulle regole di gestione di questa moneta matematica pena la perdita del suo valore (e del suo senso). Questa è politica nel senso buono del termine. Una comunità mondiale che gestisce insieme le regole di produzione e circolazione del denaro, senza intermediari o garanti dall'alto. Quasi fantascienza. Se si considera per un attimo quanto sia ambizioso questo tentativo, secondo me non si può non mettere in conto una serie di problematiche che inevitabilmente si incontreranno sul cammino: persone che entrano nel mondo bitcoin solo perchè attratte dai soldi e dalla possibilità di guadagno "facile" (speculatori e scammer), pseudo-idealisti/ideologhi che pensano di aver trovato chissà quale verità e in nome di quella fanno le peggio nefandezze (gli attacchi DDos a te ricordano i comportamenti mafiosi, a me certi integralismi religiosi o certi regimi politici dove non è ammesso il dissenso in qualunque sua forma). Insomma, io direi niente di nuovo sotto il sole, in una comunità che si stima ormai intorno al milione di persone nel mondo, pensare che al suo interno non ci siano persone come quelle citate sopra è utopico, ma le troverai dovunque, non solo qui. Quando parli di "assenza totale di sportività in uno scontro intellettuale potenzialmente legittimo" a chi ti riferisci? A me sembra che in questa comuinità ci sia un sacco di gente che pensa e lavora alla grande; pur avendo installato un nodo Classic, riconosco ad esempio il grande lavoro che stanno svolgendo gli sviluppatori di Core soprattutto con l'ultima versione 0.12.0. E non ci sono solo loro, ma tante altre teste e molta buona volontà. Poi lo scontro politico su fork sì / fork no a un certo punto doveva arrivare: il sistema Bitcoin è giunto a un punto di svolta: o scala verso nuove dimensioni e si allarga a una platea ben più vasta, o diventa qualcos'altro (tipo con le sidechain che si appoggiano alla blockchain che registra quindi solo un sottoinsieme di transazioni particolarmente significative), oppure fallisce. Nei primi anni è andato tutto abbastanza bene perchè il sistema ha funzionato più o meno con le regole iniziali date da Satoshi (una sorta di direzione iniziale impostata dall'alto), adesso che il sistema ha bisogno di fare il salto verso una nuova dimensione, entra in gioco il sistema del consenso e dei meccanismi decisionali, cioè adesso è forse la prima volta che sul serio la comunità deve accordarsi su come si fa a decidere insieme. E' chiaro che la discussione va ben oltre il dato puramente tecnico 1 o 2 Mb per blocco, bisogna decidere come decidere, bisogna decidere che cos'è e che cosa vogliamo che diventi questo strana creatura che abbiamo creato e abbiamo tra le mani, ed è naturale che questa discussione sia spinosa, anche se certi toni (e soprattutto gli attacchi Ddos) eccedono il consentito.
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Stemby
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March 01, 2016, 11:08:53 PM |
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Quando parli di "assenza totale di sportività in uno scontro intellettuale potenzialmente legittimo" a chi ti riferisci?
Ai mandanti degli attacchi DDoS, o ai censori che zittiscono chi esprime un'opinione diversa dalla linea tracciata dal gruppo Core. Un conto è scontrarsi anche violentemente con la dialettica; un altro è cercare di affossare l'avversario con modi così meschini (anche se in questo caso sembrerebbero avere avuto un effetto boomerang). Stiamo a vedere. Un grazie sentito a chi sta offrendo del proprio (in termini di denaro, di tempo, di energia) per la causa.
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“…virtual currencies, could have a substitution effect on central bank money if they become widely accepted.” ECB Report, October 2012
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BitNow
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March 01, 2016, 11:35:26 PM |
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Quando parli di "assenza totale di sportività in uno scontro intellettuale potenzialmente legittimo" a chi ti riferisci?
Ai mandanti degli attacchi DDoS, o ai censori che zittiscono chi esprime un'opinione diversa dalla linea tracciata dal gruppo Core. Un conto è scontrarsi anche violentemente con la dialettica; un altro è cercare di affossare l'avversario con modi così meschini (anche se in questo caso sembrerebbero avere avuto un effetto boomerang). Stiamo a vedere. Un grazie sentito a chi sta offrendo del proprio (in termini di denaro, di tempo, di energia) per la causa. " Spero che Lei appoggiasse anche Bitcoin XT a suo tempo." Cordiali saluti.
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picchio
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March 02, 2016, 12:56:01 AM |
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Quando parli di "assenza totale di sportività in uno scontro intellettuale potenzialmente legittimo" a chi ti riferisci?
Ai mandanti degli attacchi DDoS, o ai censori che zittiscono chi esprime un'opinione diversa dalla linea tracciata dal gruppo Core. Un conto è scontrarsi anche violentemente con la dialettica; un altro è cercare di affossare l'avversario con modi così meschini (anche se in questo caso sembrerebbero avere avuto un effetto boomerang). ... Io credo che un progetto come BTC dia fastidio a molti "veri poteri". L'attacco potrebbe anche essere stato perpetrato da chi vuole il progetto morto (banche? governi? ...), nella vita di tutti i giorni sembra essere una pratica comune, mi riferisco ai false flag e al metterci uno contro l'altro. Quello che non hanno capito è che questo non è il mondo reale e che le loro tecniche non funzioneranno. Qui' le regole del gioco le decide la matematica che non mente e non bara. Il BTC ha di bello che si basa su un algoritmo matematico, quando, e se, i miner decideranno si passerà a classic o a qualcos'altro. L'unico problema che vedo è che ormai la difficoltà è talmente elevata da scoraggiare il mining diffuso ... ma nulla ci vieta, un domani, di riaccendere i miner per sostenere veramente la rete ...
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Waves mi piaceva ora non più.
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