1) Se lo zimbabwe è un caso particolare da non confondere con l'Italia, come mai per loro l'inflazione è un male e per noi sarebbe un bene?
2) Perchè la gente che ha qualche risparmio cerca di metterlo al riparo dell'inflazione comprando beni che mantengono più facilmente il potere d'acquisto come ad esempio metalli preziosi e beni immobili?
Probabilmente mi sono espresso male, io ho detto che l'inflazione è il
sintomo del benessere economico
Come definisci tu il
benessere economico?
(questo ragionamento è basato sulla cruva di Phillips)
A parte che la curva di Phillips ha fallito le sue previsioni come indicato anche da
wikipedia:
Di conseguenza, l'idea che sussistesse una relazione semplice, prevedibile e persistente tra inflazione e disoccupazione fu abbandonata da gran parte dei macroeconomisti.
Alcuni studiosi credono che la ragione principale che ha causato il fallimento della curva di Phillips sia la sua origine statistica basata su dati solo britannici e tedeschi. Altri, invece, dimostrano come il fallimento della curva di Phillips valga sempre e comunque, proprio secondo l'indagine empirica e generale base della scienza economica.
e di un meccanismo redistributivo (questo è basato sul grafico della quota-salari), non la causa.
Che l'inflazione sia un meccanismo redistributivo non ci piove: quello che però deve essere compreso, è che serve per ridistribuire la ricchezza dalle classi socialmente più deboli a quelle socialmente più ricche. Tutto il problema sta li.
E' un problema, da limitare con l'indicizzazione di salari e pensioni. E' ovvio che l'iperinflazione è un depauperamento collettivo ma non conosco casi che non siano estremi tipo appunto Weimar o lo Zimbabwe (c'era anche la Bolivia inizi anni '90 mi pare) e non credo che si possa affermare che la sovranità monetaria porta a iperinflazione (sennò avremmo molti più casi a partire da molti paesi scandinavi)
Storicamente, a lungo termine tutte le valute fiat sono fallite.
Persino il dollaro è fallita come moneta, anche se si fa finta che non sia successo: l'anno in cui gli USA hanno unilateralmente deciso, annullando gli accordi di Bretton Woods, di non rendere più convertibile i $ in oro, nel 1971.
E se hanno fatto tutti finta di niente è solo perchè grazie all'enorme potere militare gli USA potevano (e possono ancora) schiacciare come vermi chi osasse non allinearsi con loro.
Ma, mi piacerebbe capire dov'è che non funziona il ragionamento:
- La gente ha più soldi ---> pressione sul lato della domanda di beni ---> aumento del prezzo
Non funziona perchè è semplicemente una ipotesi falsa: la maggiore domanda fa sì che la concorrenza aumenti e gli imprenditori cerchino nuovi modi per catturare i clienti, ottimizzare tutta la catena produttiva, con la conseguenza di diminuire i prezzi ed aumentare la produzione.
Per verificarlo è sufficiente osservare il comportamento del settore tecnologico: dai primi, lenti e farragginosi computer degli anni '80 la domanda è aumentata
enormemente e siamo arrivati agli incredibili device attuali che costano una frazione rispetto a quelli di allora, e sono migliaia di volte più efficienti sul piano energetico e computazionale.
Quindi ora con pochi soldi tutti si possono permettere prodotti fino un tempo impensabili: tutti ci hanno guadagnato (imprenditori e consumatori), questo è il beneficio della deflazione.
In campi dove lo sviluppo tecnologico non è esponenziale, cioè quelli ad esempio della produzione di cibo (es: la farina) c'è stato egualmente un enorme progresso: si coltivano più territori, la resa è centuplicata, e dove prima servivano 100 uomini a lavorare in un campo ora ne bastano molto meno grazie all'automazione.
Ma l'inflazione è stata così forte che ha mascherato il grande progresso che si è avuto anche li: senza inflazione ora potremmo pagare il cibo (così come tutto il resto) probabilmente una frazione del costo attuale.
Ma il punto è che c'è stata una redistribuzione verso il basso, perchè chiaramente stampando moneta non crei "ricchezza" dal nulla.
Mi fa piacere che sia chiaro questo punto fondamentale: la stampa di moneta, ben lungi dal creare ricchezza (che rimane esattamente quella di prima) tende invece a redistribuirla.
Gli stipendi devono essere indicizzati attraverso la scala mobile (non so qual'è l'età media di questo forum, ma molti se la dovrebbero ricordare, credo).
Infatti me la ricordo bene.
Mi ricordo però anche che in quel periodo i tassi di interesse erano a due cifre, con punte fino al 20% (!!!). Ti sei chiesto come mai?
Inoltre è vero ed assolutamente fondamentale quando dice ildubbioso:
E' vero che con la scala mobile gli stipendi e le pensioni si aggiornano ma sia la scala mobile che la ricontrattazione degli stipendi segue l'inflazione.
Il fattore
tempo è quello che conta, e che ci frega: i primi che spendono la nuova moneta sono quelli che possono farlo
prima che i prezzi cambino.
Man mano che la nuova moneta entra nell'economia il mercato alza i prezzi per bilanciare la nuova situazione.
E gli ultimi che ricevono la nuova moneta sono quelli che rimangono con il cerino in mano: la fascia più debole.
Quella che viene colpita di più è la rendita da capitale.
Vedi sopra: eppure nel periodo in cui c'era la scala mobile l'inflazione era talmente alta che i tassi d'interesse erano alle stelle (sai cosa vuol dire pagare un mutuo al 15%??), e chi aveva capitali ha guadagnato un sacco di soldi.
Si ma è anche giusto che esistano dei beni rifugio, che sono disponibili per tutti: se ne vale la pena, puoi proteggerti anche 50 euro dall'inflazione comprando un mini-diamantino o un braccialetto d'argento, per dire.
Qui si scopre una contraddizione: prima dai per scontata l'inflazione, poi il fatto che sia necessario mettersene al riparo, ma allora, perchè non evitarla del tutto l'inflazione? Forse che conviene a qualcuno, e questo qualcuno è parecchio in alto per decidere...
Inoltre non tutti riescono a risparmiare: per definizione la fascia più debole della popolazione è quella che riesce a risparmiare meno, e quindi a trovare il modo di proteggersi da essa (modo che comunque non è mai semplice).