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2381  Local / Italiano (Italian) / Re: [Fee] Commissioni bitcoin troppo alte: i bitcoin sono inusabili! on: June 11, 2019, 12:11:48 PM


Le tassazione si applica in ogni caso, appena si spendono.

È altresì chiaro che per importi modesti, per acquistare oggetti di valori modesti, difficilmente qualche autorità andrebbe a richiedere qualcosa.
Più o meno è come spendere denaro guadagnato a nero o in maniera irregolare.


Come detto non mi intendo dell'argomento e nemmeno voglio intendermene per cui non ho motivi per dubitare di quello che scrivi.

Però mi domando: lo Stato equipara bitcoin ai fini fiscali a valute estere.

Quindi, se avessi dollari in tasca e trovassi qualcuno disposto a vendermi, che so, una bicicletta per 200 dollari e io lo pagassi in dollari, dovrei pagare le tasse sull'eventuale rivalutazione che il dollaro ha avuto sull'euro tra il momento in cui li ho spesi per comprare la bicicletta e il momento in cui ne sono venuto in possesso?

E' davvero così?  Grin

se non ricordo male esiste una soglia di esenzione di circa 51k € (pari a 100MLN di vecchie Lire), al di sotto della quale non sono tassate le plusvalenze su compravendita di valuta estera, in quanto per la legge non ha finalità speculativa (è un valore del tutto arbitrario, ma spesso le leggi funzionano così, per presunzione assoluta).
Quindi il problema non si porrebbe per la bici, ma se magari ci compri la barca sì.

Il limite sapevo esistesse se compro e vendo valuta estera. In questo non faccio compra vendita di valuta estera, la uso.
Se la logica del limite doveva essere quella di individuare un eventuale uso speculativo è ovvio che se la moneta la spendo il fine speculativo non esiste proprio.
Questo a logica poi si sa che legge e logica sono cose molto diverse.
2382  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: June 11, 2019, 06:12:24 AM
Qualcuno da altre parti sostiene che l'halving del prossimo anno non produrrà effetti sul prezzo di bitcoin in quanto già "priced in", cioè è già "scontato" nel prezzo attuale, perchè è un evento noto da sempre.

A queste persone faccio di solito notare che anche i passati halving erano noti da sempre, eppure qualche effettuccio sul prezzo lo hanno avuto.

Ovviamente mi viene risposto che ai tempi dei passati halving le cose erano diverse, era un mercato di nicchia, pochi operatori...etc.. etc..

Se la storia dei passati halving non convince, bisognerebbe allora guardare a cosa sta accadendo a litecoin, il cui halving avverrà tra un paio di mesi.

Il fratellino sfortunato di bitcoin ha recentemente superato le performance del più famoso parente, triplicandole: il prezzo di btc è a +107% da inizio anno, quello di litecoin nello stesso periodo +316%.

Altri motivi a parte l'halving per spiegare questo rialzo? Zero.



Quindi un pump prima dell'halving è abbastanza probabile anche se di quanto è impossibile da stimare.

Secondo me vendere una moderata quantità di bitcoin per comprare litecoin tra adesso e marzo e venderli tra giugno e luglio è una speculazione sensata, che io farò.


https://bitcointalk.org/index.php?topic=2929249.msg49655541#msg49655541

Come scritto a suo tempo con il post sopra, a Febbraio ho venduto una discreta quantità di BTC per acquistare LTC, confidando nel consueto P&D dell'halving.

Adesso sto aspettando il momento di tornare in btc perchè essendo tutto legato al dimezzamento della ricompensa di blocco crollerà altrettanto probabilmente nei prossimi mesi.

Comunque non credo affatto che il prossimo halving di btc sia già priced in
2383  Local / Italiano (Italian) / Re: [Fee] Commissioni bitcoin troppo alte: i bitcoin sono inusabili! on: June 11, 2019, 05:44:27 AM


Le tassazione si applica in ogni caso, appena si spendono.

È altresì chiaro che per importi modesti, per acquistare oggetti di valori modesti, difficilmente qualche autorità andrebbe a richiedere qualcosa.
Più o meno è come spendere denaro guadagnato a nero o in maniera irregolare.


Come detto non mi intendo dell'argomento e nemmeno voglio intendermene per cui non ho motivi per dubitare di quello che scrivi.

Però mi domando: lo Stato equipara bitcoin ai fini fiscali a valute estere.

Quindi, se avessi dollari in tasca e trovassi qualcuno disposto a vendermi, che so, una bicicletta per 200 dollari e io lo pagassi in dollari, dovrei pagare le tasse sull'eventuale rivalutazione che il dollaro ha avuto sull'euro tra il momento in cui li ho spesi per comprare la bicicletta e il momento in cui ne sono venuto in possesso?

E' davvero così?  Grin
2384  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: June 10, 2019, 06:16:15 AM
Quello che determina il vero valore alla fine, dopo le leggi e i regolamenti è la Fiducia, quella strana cosa o convinzione che la gente si fa, e che poi esprime e impone tramite i suoi rappresentanti al potere.

Mi viene in mente quando gli svizzeri decisero con un referendum se entrare o meno nell'Euro, andarono alle urne e decisero di no, la loro moneta da 700 anni rappresentava la cosa più solida e garantita che c'era, per loro e anche per molti dei popoli vicini. O quando gli inglesi al contrario pur entrando in Europa decisero comunque di tenersi la Sterlina, anticipando il sentimento che li ha portati poi alla Brexit.

La Fiducia, la sensazione di basso rischio, uguale valore. In fondo, se io mi convinco che Tether o, meglio, USDC funziona come garanzia, la compro e la uso. Gli stessi Bitcoin come moneta o asset sono il prodotto della fiducia. Li compro perchè li voglio usare come vero possessore dei miei fondi presso di me e non in banca, o anche perchè spero che l'anno prossimo valgano il doppio, ed è sempre la mia Fiducia e volontà che esprimo. E probabilmente sarà così per Globalcoin quando arriveranno.

Chiunque sia convinto che la frase in grassetto sia vera dovrebbe vendere all'istante tutti i bitcoin che possiede, se li possiede, e starne il più possibile alla larga se non li possiede. Mia opinione.
La fiducia di cui stiamo parlando non è quella legata al prezzo.

Alla gente non credo interessi la privacy altrimenti avrebbero tutti smesso di usare Facebook. Sono personalmente poco fiducioso su questa moneta, un pò per i motivi descritti da Paolo, probabilmente favorirà solo loro.

Non è tanto una questione di privacy. E' una questione che sono due concetti completamente diversi. Le stablecoin sono l'antitesi di bitcoin. Gli assomigliano da un punto di vista tecnico ma come principio sono ancora più lontane delle monete fiat perchè aggiungono un ulteriore elemento fiduciario che nei dollari e euro non esiste. E' una questione di apertura vs chiusura , decentralizzazione vs centralizzazione, trustless vs trusted, creazione costosa basata su un "lavoro" (hard-money) vs creazione senza costi basata sul nulla (soft-money). E ancora: i bitcoin sono un protocollo , globalcoin sarà un prodotto che è emesso da qualcuno nell'interesse di qualcuno e che deve essere venduto, come tutti i prodotti.

Secondo me nel lungo periodo possono anche coesistere, ma non alla pari. Essendo così diversi e così antitetici uno solo dei due modelli finirà per prevalere, all'altro toccherà solo un ruolo marginale.

Condivido però che le somiglianze tecniche favoriranno la conoscenza delle criptovalute in genere presso la gente comune, che familiarizzerà con un concetto di moneta completamente digitale. Un pò come ha fatto il Petro in Venezuela che ha pubblicizzato il concetto, spingendo poi però la gente ad acquistare bitcoin e ignorare la shitcoin di Maduro. Anche se temo che la criptovaluta di FB sarà molto più usata del petro venezuelano.
2385  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: June 09, 2019, 08:58:17 AM


L'aspetto che non mi è ancora chiaro è se sarà una blockchain completamente centralizzata (che "gira" solo nel cloud di Facebook) o se sarà una private blockchain , cioè se daranno ad altri (es le grandi catene commerciali) la possibilità di essere "nodi" autenticati della rete. Nel primo caso sarà solo un dollaro digitale da scambiare on line nei servizi del Gruppo, nel secondo potrebbe essere usato anche per acquisti esterni al circuito FB.

Il grosso vantaggio per FB, come ha dimostrato l'emissione di LEO per Bitfinex, sarà quello di accedere al credito a costo zero.

Chiunque acquisterà FBcoin starà di fatto finanziando gratuitamente l'azienda di Zuckerberg accettando in cambio una stablecoin che perde valore, come minimo garantito, del 2% annuo ( Grin) e dando la possibilità a FB di fare profitti acquisendo i dati delle loro scelte di consumo (doppio  Grin Grin)

Certo, ufficialmente, FB non potrà investire quei soldi e li dovrà tenere bloccati come riserve.

Ma anche se fossero sempre tutti tenuti costantemente sotto forma di riserve liquide (non ci crederò mai, nemmeno se faranno 10k audit) comunque frutteranno a Facebook un interesse, piccolo in percentuale, ma probabilmente enorme in valore assoluto, viste le somme coinvolte.

Il passo successivo, abbastanza inevitabile, sarà quello di farsi autorizzare ad agire sotto riserva frazionaria trasformando a tutti gli effetti FB in una banca, ma senza molti dei costi e degli obblighi di una banca.

Se altri grossi big ne seguiranno l'esempio avremo tante grosse aziende che raccoglieranno risparmio gratuitamente, ognuno con una specie di proprio IEO.

Un pò di tempo fa mi domandavo questo (parte in grassetto) riguardo al progetto Libra, la nuova stablecoin di Facebook che pare si chiamerà Globalcoin.

Secondo questo articolo di Forbes (https://www.forbes.com/sites/billybambrough/2019/06/06/facebooks-radical-bitcoin-beating-cryptocurrency-plans-revealed/#7ac217253564), sarà la seconda delle ipotesi sopra.

Globalcoin dovrebbe essere una private blockchain (simile a Ripple per intendersi, ma con il valore ancorato al dollaro). Diventare nodo della rete costerà la bellezza di 10 milioni di dollari e chi ne entrerà a far parte diventerà membro della fondazione che gestirà il progetto, anche se bisognerà vedere se questa fondazione sarà una vera democrazia o Facebook manterrà dei "superpoteri".  

A questo punto, visto che il token Globalcoin potrà uscire dal circuito Facebook, non è esclusa nemmeno l'ipotesi che possa venire usato su exchange di criptovalute.

Questo sarebbe un bel problema per FB perchè una cripto oggetto di trading non è detto affatto mantenga la parità nominale che la fondazione vorrebbe garantire. Come sa bene Tether, che manipola il prezzo di USDT insieme a Bitifinex in continuazione per difendere (e a volte per alterare) la parità con il dollaro, un conto è una parità sulla carta, un conto è la domanda/offerta di mercato.

In questo caso Globalcoin rischierebbe di diventare più uno strumento di speculazione che uno strumento monetario come vorrebbe FB.

Tutto questo mi fa venire in mente delle considerazioni legate alla celebre frase di JP Morgan che Neo_Coin ha postato qualche pagina indietro:


Anche questo:



Questa frase era di una evidenza palese ai tempi del gold standard. Lo Stato emetteva una banconota cartacea che non aveva alcun valore intrinseco ma era, nei fatti, un titolo di credito (un "pagherò") senza rendimento e a scadenza indefinita ma con la garanzia, per il possessore, di poter teoricamente ricevere  in cambio l'equivalente valore in oro in caso di necessità e secondo la parità prefissata.

Con l'abbandono del gold standard questo principio del titolo di credito non è venuto meno formalmente: anche oggi io in teoria potrei presentarmi con la mia banconota da 10€ presso la BCE e chiedere di "esigere" il mio credito, solo che adesso riceverei in cambio un'altra banconota da 10€.

Una delle caratteristiche della moneta fiat è che essa è un credito che ha, come garanzia, il credito stesso il che equivale a dire che non è garantita da nulla se non dalla fiducia, cieca e incondizionata, che i possessori di quel credito ripongono nel fatto che l'emettitore sarà sempre, in futuro, in grado di garantire  (al limite con la forza) il valore nominale del titolo emesso e la sua accettabilità  entro i suoi confini geografici.

L'unica garanzia su cui si fonda la moneta fiat è data dalla forza e dalla credibilità dell'ente emettitore (banca centrale) e del governo (nazionale o sovranazionale) che sta alle sue spalle.

Per questo si parla di moneta fiduciaria.

Ma, e torno al punto di Globalcoin, nell'economia attuale questo "credito garantito da se stesso" non è più sufficiente. Siccome l'obiettivo è quello di alimentare all'infinito i consumi dei privati e accrescere all'infinito il debito degli Stati (mantenendolo sostenibile), ecco che nascono nuove esigenze monetarie, che possiamo chiamare "stablecoin",  ma che io definirei "moneta fiduciaria al quadrato".

Oltre a Globalcoin mi vengono in mente ad esempio i minibot, di cui il governo italiano in carica si è fatto promotore e che sono equiparabili ad una stablecoin.

I minibot, per chi non lo sapesse, sono dei titoli di credito (aridaje) per il possessore (e di debito per lo Stato) distribuiti solo in forma cartacea, di un "taglio" nominale pari a quello di una banconota in euro, e che possono venire scambiati in cambio di beni e servizi (come una moneta). Secondo il nostro governo (ma non secondo la BCE che li ha attaccati) non sono moneta (emettere moneta parallela nell'UE è vietato) perchè corrispondono a titoli del debito pubblico ma non sono nuovo debito perchè verrebbero emessi in cambio di debiti esistenti.

Se qualcuno (impresa o privato) vanta un debito nei confronti dello Stato anzichè venire pagato in euro, verrebbe pagato nell'equivalente in minibot che poi potrebbe rispendere entro i confini nazionali.

Se formalmente non sono una moneta parallela, nella sostanza lo sono eccome. Ma non è una moneta fiduciaria normale, esattamente come i Globalcoin, sono un "derivato monetario" perchè il credito che posseggo è garantito dallo Stato Italiano, il quale al momento dell'esigibilità mi darebbe in cambio degli euro, i quali a loro volta sono una moneta fiduciaria garantita dall'UE.

Il tutto per dare la possibilità allo stato italiano di saldare del debito con la stampa di nuova carta, garantita anch'essa dal nulla.

Come i derivati nella finanza sono uno strumento di investimento più rischioso del sottostante che ne è alla base, questi "derivati monetari" introducono un ulteriore elemento di rischio che si sovrappone a quello già esistente della moneta originaria.

L'elemento di rischio è accresciuto dal fatto che c'è una parità di valore, solo formale, da garantire. La storia recente e passata della finanza dimostra che tutte le volte che qualcuno ha voluto difendere una parità nominale che nella realtà non era difendibile (perchè i mercati la valutavano diversamente), il difensore della parità ha sempre perso. Dall'abbandono del  gold standard al mercoledì nero di Soros (https://it.wikipedia.org/wiki/Mercoled%C3%AC_nero) di esempi ne esistono a piacere.

Queste monete fiduciarie al quadrato, di cui si sente sempre più parlare e che secondo me diventeranno sempre più diffuse, aggiungono nuovi piani ad un castello di carta che diventa sempre più ripido. Nella speranza che le fondamenta siano abbastanza forti da sostenerlo.

2386  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Stima consumo energetico rete bitcoin. on: June 08, 2019, 05:02:55 PM
Secondo la più recente analisi di Coinshares il mining bitcoin consuma al momento 4.7 GW (41 Tw/h annui).

L'hashrate è concentrato per il 60% in Cina (50% solo nella regione del Sichuan)

Il restante è diviso principalmente tra USA  , Canada, Paesi Scandinavi e Islanda.

La mappa sotto rappresenta l'ubicazione delle principali mining farm nel mondo:



Ipotizzando che  i minatori usino la stessa percentuale di rinnovabili sui combustibili fossili della regione in cui operano, si stima un uso delle rinnovabili a livello mondiale del 74% rispetto ai consumi totali del mining

Si va dallo 0% dell'Iran al 100% del Quebec



Curioso che sia molto maggiore l'incidenza dei combustibili fossili in regioni  "occidentali" (es. l'Alberta) piuttosto che nell'area del Sichuan (Cina sud occidentale) dove è pieno di centrali idroelettriche e l'energia ha i costi più bassi al mondo (2.5 cent al Kw) soprattutto in questo periodo (stagione più piovosa) e per questo si concentra metà dell' hashrate mondiale



https://coinshares.co.uk/bitcoin-mining-cost-june-2019/
2387  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: June 07, 2019, 02:27:38 PM

Scusa la domanda e per l'offtopic.

Ma se hanno interesse negativo o vicino a 0 perchè mai la gente dovrebbe comprarli?

Perché chi compra non è “la gente”.

E’ qualcuno che può permettersi di stampare da solo i soldi che le servono per acquistare i titoli.

E non lo fa per investimento, ma per due obiettivi macroeconomici.

Il primo e più importante è mantenere basso il costo del debito per gli Stati UE (obiettivo parzialmente riuscito). Il secondo è quello di mantenere al 2%  l’inflazione (obiettivo fallito).

Se il mercato dei titoli di Stato fosse un libero mercato, anziché un mercato manipolato da un quasi monopsonista (=unico acquirente),   i rendimenti dei titoli del debito italiano sarebbero già oltre il 15%, avremmo già fatto default , avremmo come moneta la lira (o cmq qualcosa di diverso dall’euro),  e l’unione europea sarebbe roba da libri di Storia.

Scenario che sarebbe peggiore di quello attuale, ma abbastanza inevitabile, nonostante gli sforzi della BCE per impedirlo.

Il “Whatever it takes” servirà probabilmente solo a prolungare l’agonia perchè nella guerra tra mercati e istituzioni, nel mondo di oggi, difficilmente vincono le seconde.

2388  Local / Italiano (Italian) / Re: quadro RW: ALTRE ATTIVITÀ ESTERE DI NATURA FINANZIARIA E VALUTE VIRTUALI on: June 07, 2019, 06:29:13 AM
Sono d'accordo con jack0m, secondo me la questione sta così:

IL D/Lgs 167/1990 stabilisce che deve essere compilato l'RW  quando qualcuno detiene "investimenti all'estero o attività estere di natura finanziaria suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia"

Quindi la proprietà di criptovalute (equiparabili in questo caso ad "attività di natura finanziaria") va dichiarata solo quando le chiavi private risiedono su un supporto che si trova fuori dai confini nazionali.

Un' interpretazione della Agenzia delle Entrate non può andare contro un decreto legislativo dello Stato italiano (che è "norma" di rango superiore) e sostenere che vadano dichiarate in RW anche se "fisicamente" si trovano in Italia.

Semmai l'interpretazione è importante perchè adesso so che se possiedo cripto all'estero sono SEMPRE obbligato a dichiararle: non posso nascondermi dietro la scusa che non so in quale Paese risiedono.

Motivo in più per non detenere cripto su exchange.

L'unico exchange su cui posso detenerle senza dichiararle è TRT che credo adesso abbia sede in Italia e non più a Malta (correggetemi se sbaglio) anche se a quel punto dovrei informarmi se per caso TRT non ha depositato il proprio cold wallet da qualche parte all'estero.

E' ovvio che finchè si dovranno adattare norme di trent'anni fa a un mondo e una tecnologia che cambiano alla velocità della luce saremmo sempre a fare degli equilibrismi interpretativi senza senso come questo.

A me sfugge un punto: lo stato italiano, Equitalia, o chi volete voi, come può dimostrare che io abbia dei BTC o altre cripto? Vanno a vedere i bonifici, d'accordo, poi a quel punto dovrebbero verificare gli indirizzi dell'exchange per tracciare tutti i giri che hanno fatto i BTC, sempre che magari uno non li abbia persi con operazioni sbagliate, no? Oppure mettiamo anche che arrivino al wallet, come dimostrano che sia il mio? Se dicessi che li ho inviati all'indirizzo sbagliato o che ho perso le chiavi private cosa si fa?

BTC ovviamente è tracciabile, basta darsi un poco da fare, ma quello che non capisco è come si possa attribuire ad una specifica persona uno specifico indirizzo dato che non esistono registrazioni, documenti etc.

Nessuno può dimostrarlo con metodi diciamo tradizionali di indagine se hai tu le chiavi private. Se invece li hai depositati su un exchange estero (come è questo il caso) e hai fatto KYC al momento dell'iscrizione, beh, basta una richiesta da parte di AdE all'exchange per avere la prova.
2389  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: June 06, 2019, 11:14:50 AM
Anche i titoli del debito pubblico tedesco e giapponese sono ormai stabilmente sotto zero.

I bund tedeschi a 10 anni hanno toccato oggi il rendimento minimo della loro storia a -0.23%.

Il famoso spread sta aumentando adesso perchè i nostri rendimenti sono stabili mentre quelli tedeschi stanno crollando.

Magie del QE.

Un'altra notizia "meravigliosa" che non c'entra nulla ma  che è indicativa della situazione economica in cui viviamo è che la Banca Centrale del Giappone possiede adesso il 73% del mercato ETF giapponese ( Grin Grin)

https://www.bloomberg.com/news/articles/2019-05-23/boj-s-plan-to-fix-its-etf-problem-branded-meaningless-gesture
2390  Local / Italiano (Italian) / Gli effetti del bear market sulla distribuzione per address on: June 05, 2019, 05:31:13 PM
Il sito diar.co, uno dei miei preferiti per analisi serie sul mondo bitcoin e crypto in generale , ha pubblicato un post molto interessante sulla distribuzione per address dei bitcoin (https://diar.co/volume-3-issue-16/)


Il grafico sotto mostra la differenza di distribuzione, per fasce di indirizzi, tra Agosto 2018 ad Maggio 2019: in pratica gli effetti della fase più cruda del bear market sulla distribuzione:




Sulle ordinate ci sono le variazioni di  bitcoin depositati appunto tra Ago18 e Mag19 e sulle ascisse gli indirizzi bitcoin divisi per fascia di quantità depositata.

Si notano due cose a primo colpo d'occhio: 1)  i bitcoin depositati su address fino a 100 btc sono aumentati considerevolmente 2) quelli messi sui grandi address sono diminuiti di molto.

I primi nel grafico sono chiamati "retail": diciamo che corrispondono al piccolo o grande holder visto che è molto improbabile che siano address di exchanges.

I secondi invece, per le loro dimensioni (> 10k btc depositati), sono quasi sicuramente address di exchanges. E sono quelli che hanno perso di più durante il bear market.

Nel mezzo c'è una fascia intermedia (quella tra 100 e 10k bitcoin, denominata "Firms") che è aumentata a dismisura nei mesi considerati, con un aumento complessivo di circa 336.000 btc depositati.

Nella fascia 1k-10k ci sono depositati 6 miliardi di dollari in btc in più di quanti ce ne fossero ad agosto 2018 quando il prezzo era più o meno quello di adesso

A chi appartiene questa fascia?

Due ipotesi: 1)exchanges che per ridistribuire meglio il rischio hanno depositato parte dei loro grossi stock su address diversi (e questo spiegherebbe il calo della fascia più alta) 2) Balene che hanno fatto incetta di btc

Tra le due, è la seconda la più probabile perchè l'aspetto curioso è che l'aumento della fascia "Firms" c'è stato soprattutto quando il prezzo ha toccato il fondo a dicembre 2018:



Questa analisi ci porta quindi a queste conclusioni, come le più probabili:

Durante il bear market, o almeno nella sua fase più dura (Ago2018-Maggio 2019) ,la distribuzione per address è cambiata nel seguente modo:

1)I piccoli, medi o grandi address di chi probabilmente possiede le proprie chiavi private (holders corrispondenti alla fascia retail) hanno tenuto e addirittura aumentato i bitcoin posseduti, segno non solo di una non-disaffezione ma addirittura di un aumento delle quantità possedute nel classico stile BTFD

2)Gli speculatori più piccoli e improvvisati e i piccoli investitori giunti con l'onda lunga del bull market del 2017, quelli per capirsi che tenevano e tengono i loro soldi sugli exchanges nonostante tutte le raccomandazioni,  sono fuggiti in preda al panico e questo spiegherebbe il crollo delle quantità depositate sui cold wallet degli exchanges

3)Qualche gruppo di grosse balene ha approfittato, a dic 2018, del crollo di prezzo e ha acquistato in massa la "fossa" tra 3000 e 4000 dollari depositandola su propri indirizzi

La mia opinione completa sull'argomento: https://www.bitcoinedintorni.org/home/la-distribuzione-dei-bitcoin-alcuni-dati-interessanti
2391  Local / Italiano (Italian) / Re: Dalle ICO alle IEO on: June 05, 2019, 04:31:40 PM

Non ho bene capito cosa sia una IEO , e cosa la differenzi da una ICO.


la E  Grin
2392  Local / Italiano (Italian) / Re: Il CEO di Tron Justin Sun andrà a pranzo con Warren Buffet on: June 05, 2019, 04:30:11 PM
Il CEO di una tecnologia nata per essere decentralizzata, andiamo bene. Per fortuna il CEO di Bitcoin non potrà mai essere invitato.  Grin

Tra i due parteggerò per l'oracolo di Omaha, mi sta decisamente più simpatico.
2393  Local / Italiano (Italian) / Re: [Fee] Commissioni bitcoin troppo alte: i bitcoin sono inusabili! on: June 05, 2019, 06:37:09 AM

beh pero' anche il ragionamento di non associare bitcoin ad un valore di riferimento, mi sembra
esattamente contrario ad usarlo come moneta di scambio.

Anche se  non vuoi rapportarlo ad una fiat (es. cambio btc/usd),  se deve essere una
moneta di scambio dovrai rapportarlo a qualcosa, proprio perche se serve a scambiare
dovrai sapere cosa ci puoi comprare... quindi dovra sapere quanti chili di pane ci puoi comprare
o quanti litri di benzina, o quanto salame... altrimenti come fai ad usarlo moneta di scambio?
Senza considerare che se il valore schizza alle stelle oppure cade nel baratro da un giorno all'altro,
(rispetto a cosa? evidentemente a quallo che ci puoi comprare) farai estremamente fatica ad usarlo come moneta
di scambio, ogni mattina quando esci a fare la spesa prima dovresti riuscire a scoprire
quanto cavolo ti serve quel giorno per acquistare cio' che ti serve!


Precisamente. Per essere considerato moneta un bene deve essere unità di conto e valore di riferimento se rapportato a beni e servizi. Se è rapportato solo al valore di altre monete significa che è (per ora) principalmente una forma di investimento/speculazione.

Quote
altra obiezione, (senza fare riferimento a nessuna unita' esterna di scambio)
se le fee crescono troppo, si creano dei "buchi neri" di valore.
cerco di spiegarmi meglio: supponi che tu abbia nel tuo wallet 1000 satoshi, e le fee siano un satoshi.

Allora tu potrai  usare il contenuto del tuo wallet, in quanto le fee saranno solo una percentuale irrilevante
del tuo wallet.

Ma se le fee diventeranno 100 o 1000 o peggio 10000 satoshi, il tuo wallet diventera'
inutilizzabile, in quanto le fee per usarlo saranno maggiori del suo contenuto, per movimentarlo
spenderai di piu' di quello che c'e' dentro.

Quindi piu' le fee crescono piu' "comprimono" i valori di bitcoin trasferibili verso l'alto,
smitizzando la favoletta che in futuro si potranno utilizzare i millibitcoin come unita' di misura:
se uso un millibitcoin come unita' base, ma le fee sono ad esempio due millibitcoin,
non saro' cosi' propenso a trasferire un millibitcoin spendendone due!

e cosi' tutte le persone che si sono fatte un piccolo deposito di bitcoin e li holdano
sperando che un giorno possano diventare un piccolo capitale, rischiano di subire la beffa
che si e' vero che hanno maturato un piccolo capitale... ma non possono
utilizzarlo  perche' non hanno abbastanza capitale per farlo!


Esisterà sempre un livello sotto il quale muovere bitcoin sarà antieconomico. Così come nessuno fa un bonifico di 2€, proprio perchè antieconomico.

Anche se bitcoin ha il vantaggio del tempo di conferma: chi li usa come investimento (e non come moneta) può permettersi tempi più lunghi per trasferirli, pagando meno fees.

Ad oggi, ad esempio, pagando la minima fee possibile (1 satoshi / byte) si ha un ritardo di conferma stimato compreso tra 2 e 12 blocchi.

Naturalmente, crescendo l'uso delle tx on-chain, si potrebbe in teoria arrivare ad un punto dove il ritardo di conferma con fees minime potrebbe tendere ad infinito.

Ma il punto è che già dal 2017 (e dalla successiva scissione di Cash) è stato trovato un consenso nel definire bitcoin come una rete di "settlement" e non come rete di micropagamenti, per cui non mi aspetterei molto da questo fronte anche se ci sono miglioramenti in lavorazione per migliorare la capacità sia on che off chain (Schnorr o i miglioramenti all'usabilità di LN ) e nonostante molto sia stato fatto (abbiamo oggi fees enormemente più basse ad es di dic 2017 nonostante il numero di tx sia più o meno lo stesso)
2394  Local / Italiano (Italian) / Re: [Fee] Commissioni bitcoin troppo alte: i bitcoin sono inusabili! on: June 04, 2019, 06:21:41 AM
Che i bitcoin non sono ancora mezzo di scambio (e un'unità di conto) è dimostrato  dal fatto che tutti noi, quando osserviamo le fees, le convertiamo automaticamente in fiat per associarle immediatamente ad un valore economico.

Ma se ci pensate bene la cosa non ha senso: basterebbe che il valore di bitcoin andasse alle stelle e, anche se la rete venisse per assurdo usata esattamente come ora, le fees in euro andrebbero anche loro alle stelle, senza che ce ne sia un motivo logico (se non la variazione del prezzo) e i satoshi che pago  sono sempre gli stessi.

E' come se pagassi le tasse in euro ma il loro valore lo convertissi in dollari: un giorno che l'euro schizza in alto vs il dollaro (e tutto il resto resta uguale) avrei l' "illusione" di pagare di più (in dollari) ma in realtà sto pagando sempre la stessa cifra (in euro).
2395  Local / Italiano (Italian) / Re: [Fee] Commissioni bitcoin troppo alte: i bitcoin sono inusabili! on: June 03, 2019, 05:23:03 PM
Thor è un servizio di Bitrefill che serve per aprire un canale sul loro nodo il cui fine è ricevere pagamenti (da qualsiasi altro nodo LN) senza depositare o possedere bitcoin.
Uno dei problemi di LN è che , per ricevere pagamenti, devi prima aprire un canale con qualcuno, e per aprire un canale devi possedere dei btc da depositare sul tuo lato del canale.
Per cui un commerciante che volesse  accettare pagamenti tramite LN deve prima acquistare dei btc e poi depositarli su un suo canale. Questo implica 1)deposito di fiat su un exchange 2)commissioni dell'exchange 3)Tx on chain (e relative fees) per muovere i BTC dall'exchange al multiaddress del canale.
Thor permette di evitare tutti questi passaggi perchè Bitrefill apre per tuo conto un canale sul loro nodo.

Per fare acqusti su Bitrefill però non serve Thor, basta avere un wallet LN o, ancora meglio, un proprio nodo LN.

Quindi questi servizi sono poco utili per un utente normale come me? Intanto ho letto questa:

http://www.moneyrevolution.cloud/2019/05/31/electrum-forse-pronto-ad-integrare-lightning-network/

quindi aspetto che electrum abbia la possibilità di operare sulla rete LN. Poi mi farò una idea migliore sperimentando un po'. Già ho capito che per fare una transazione devo immobilizzare a tempo indeterminato un tot di mBTC. La tx la devo fare on-chain quindi spendendo 2 euro di commissioni.

Si, Thor serve solo se devi ricevere pagamenti, non per farli.

Per quelli serve un wallet (Bluewallet, Wallet of Satoshi o Eclair sono i migliori per me) oppure un nodo vero e proprio (da farti da zero o comprando un nodo già preimpostato tipo Casa come ho fatto io)


Quote
Ma mi chiedo se posso aprire un solo canale tra me e il nodo LN  xx con Electrum e poi operare transazioni istantanee in tutta la Rete LN?

Si, anche se non sei direttamente collegato al nodo X, puoi raggiungerlo ugualmente per un pagamento: i nodi intermedi faranno da routing della transazione.

Per come funziona LN, se fai molte tx solo con uno o pochi nodi, la cosa migliore è aprire un canale diretto solo con questi e depositare la maggior quantita di satoshi possibile su questi canali in modo da ridurre le commissioni (sia on chain che LN)

Se invece fai poche tx ma con molti nodi diversi , la cosa migliore è aprire il maggior numero di canali con i nodi meglio connessi in modo da poter istradare meglio i pagamenti.
2396  Local / Italiano (Italian) / Re: [Fee] Commissioni bitcoin troppo alte: i bitcoin sono inusabili! on: June 03, 2019, 11:14:09 AM
Bitrefill, il servizio che uso per fare acquisti, ha commissioni decisamente oneste, per mettere sul canale LN i bitcoin cerco di sfruttare periodi con fees basse sulle tx on chain e la transazione LN mi costa assolutamente zero perchè il mio nodo è direttamente collegato a quello Bitrefill. Non ho mai fatto i conti ma non credo che tutta l'operazione mi costi molto di più che possedere e usare una carta di credito.

Forse sarebbe il caso di aprire un 3ad apposito ma non so se tu voglia parlarne o se sia esperto. Comunque ho visto che Thor fa da intermediario per la rete LN, ho letto che:

4,000,000 sats capacity
Voi pagate
0.00121500 BTC

8,000,000 sats capacity
Voi pagate
0.00243000 BTC

Se non ho capito male la capacità di un canale è il totale che può fluire su quel canale considerando le entrate e le uscite con il relativo segno (+/-). In pratica è una garanzia. Il pagamento sono i soldi che vanno a Thor, quindi per 40 mBTC si paga 1.215 mBTC. Il canale dura 30 giorni ma se si fanno transazioni su LN allora permane aperto. A questo costo va aggiunto quello della transazione on chain per aprire il canale.

Ho capito bene?


Thor è un servizio di Bitrefill che serve per aprire un canale sul loro nodo il cui fine è ricevere pagamenti (da qualsiasi altro nodo LN) senza depositare o possedere bitcoin.
Uno dei problemi di LN è che , per ricevere pagamenti, devi prima aprire un canale con qualcuno, e per aprire un canale devi possedere dei btc da depositare sul tuo lato del canale.
Per cui un commerciante che volesse  accettare pagamenti tramite LN deve prima acquistare dei btc e poi depositarli su un suo canale. Questo implica 1)deposito di fiat su un exchange 2)commissioni dell'exchange 3)Tx on chain (e relative fees) per muovere i BTC dall'exchange al multiaddress del canale.
Thor permette di evitare tutti questi passaggi perchè Bitrefill apre per tuo conto un canale sul loro nodo.

Per fare acqusti su Bitrefill però non serve Thor, basta avere un wallet LN o, ancora meglio, un proprio nodo LN.

Chi non condivide questa scelta è libero di usare le mille altcoin che hanno commissioni inferiori (ma che pochi usano nonostante queste commissioni inferiori).

Non mi risulta che gli ether siano utilizzati da pochi.
In questo momento la rete ethereum sta processando il triplo di transazioni giornaliere rispetto al bitcoin con un tempo medio di trasferimento per tx di 5 minuti e fee di 0.017 €

Il punto è : quante di queste tx sono usate per acquistare beni e servizi?
2397  Local / Italiano (Italian) / Re: [Fee] Commissioni bitcoin troppo alte: i bitcoin sono inusabili! on: June 02, 2019, 08:56:31 AM
Chi non condivide questa scelta è libero di usare le mille altcoin che hanno commissioni inferiori (ma che pochi usano nonostante queste commissioni inferiori).

A parte l'out-out, trovo che l'uso di una moneta ne faccia il valore in senso sociale. Se quasi nessuno usa i bitcoin per comprare allora non si alimenta nulla e quindi ha tutte le carte in regola per rimanere un fenomeno di una élite o meglio della criminalità perché poi questa è l'etichetta che da la gente che non usa e userà mai i bitcoin. Se le altre crypto sono messe peggio di una moneta che non usa nessuno allora questo non è mezzo gaudio.

L'argomento è spinoso e spesso oggetto di flame infinite, siccome non voglio scatenare "guerre di religione" quanto segue è solo la mia opinione e non una verità assoluta.

La mia opinione è che bitcoin non è ancora MOE  per tre ragioni fondamentali (in ordine decrescente di importanza):

1)Non è ancora abbastanza diffuso. In Italia li possiede forse l'1% della popolazione, e chi li possiede lo fa in gran parte come forma di investimento o speculazione. Se io sono un commerciante, perchè dovrei sostenere i costi, il tempo e i rischi di accettare una moneta alternativa quando so che al massimo potrò intercettare statisticamente meno di 1 potenziale cliente su 100? La scarsa diffusione implica che molto probabilmente i miei fornitori non accettano bitcoin, quindi per pagarli dovrei riconvertire BTC in fiat (ulteriori costi). La non accettazione da parte dello Stato implica che per pagare le tasse devo fare la stessa cosa.
Quei pochi commercianti che li accettano, lo hanno fatto soprattutto per scopi pubblicitari e affidandosi ad un payment processor (stile Bitpay) che pensa a tutto. Ma se devo affidarmi ad un intermediario e pagarlo, tanto vale che paghi i circuiti delle carte di credito o dei bancomat perchè  va a farsi benedire il risparmio di una transazione P2P

2)Bitcoin nell'utente medio ispira ancora poca fiducia. Al di fuori della cerchia di appassionati, da parte del cittadino medio intendo, bitcoin, anche quando è conosciuto, è associato a qualcosa di rischioso. Ed è' anche poco compreso, data  la complessità della materia e complice la cattiva pubblicità fatta dai mass media generalisti, specialmente riguardo ad argomenti quali "da chi è emesso" e "da chi è garantito". Una moneta per essere accettata e "tenuta"  deve ispirare fiducia(*) . E per ispirare fiducia deve essere, o garantita con la forza (moneta fiat) o garantita dalle sue caratteristiche intrinseche, che però devono essere comprese. La natura complessa della materia, a metà strada tra informatica, economia, matematica ed esperimento sociale di certo non aiuta.

*= per questo è molto più probabile che bitcoin diventi MOE laddove le monete fiat sono (o stanno) entrate in crisi, tipo paesi con iperinflazione. Perchè lì è la moneta fiat ad aver perso questa fiducia

3)Il prezzo di Bitcoin è ancora troppo volatile. Nonostante la volatilità si sia ridotta nel lungo periodo (e si ridurrà ), è ancora alta soprattutto in Paesi, come il nostro, che hanno (per ora) moneta fiat stabile. Un vantaggio di una moneta (per ora) stabile come l'euro è che mentalmente i consumatori abbinano facilmente un prezzo ad un bene/servizio. Le oscillazioni di prezzo espongono i commercianti ad un rischio di cambio che per chi gestisce un'attività è quanto di peggio possa esistere. Per eliminare alla radice questo problema bisognerebbe che i commercianti fossero disposti ad holdare bitcoin e non a convertirlo subito in fiat. Ma qui si torna ai problemi di cui al punto 1 e 2, quindi la volatilità resta un problema.

Questi tre punti secondo me impediscono a btc di diventare mezzo di pagamento, indipendentemente dalle alte fees. Se anche le fees fossero azzerate, come di fatto succede in cloni quali Cash o SV, comunque i 3 punti sopra resterebbero e bitcoin non verrebbe ugualmente usato come forma di pagamento su larga scala.

Questo significa che non potrà MAI essere una moneta? No, significa che serve tempo. Tempo per aumentare la diffusione (punto 1), tempo per essere compreso e accettato su larga scala (punto 2) tempo perchè la diffusione riduca a sua volta la volatilità (punto 3).

Sembrerebbe un problema irrisolvibile, il classico "cane che si morde la coda": come fa btc ad essere diffuso se non è accettato proprio perchè poco diffuso? La risposta a questa domanda è che bitcoin NON è solo MOE. E' anche una forma di investimento, un mezzo di speculazione, uno strumento con cui proteggersi dal crollo delle valute fiat, un database immutabile, una rete decentralizzata per il trasferimento  e la conservazione di valore non censurabile o confiscabile. Per tutti questi motivi, se bitcoin avrà successo, la sua diffusione aumenterà su larga scala. Ma è fondamentale che questa diffusione avvenga alla condizione di non snaturane le caratteristiche (di cui la decentralizzazione è la più importante), altrimenti perderebbe senso anche per gli usi alternativi di cui sopra

Solo se e quando sarà diffuso su larga scala, allora potrà essere un mezzo di pagamento. E' l'ultimo stadio di un processo di adozione di una hard-money "naturale", non garantita da nessuno, non il primo. Anche l'oro nel corso della storia ha attraversato lo stesso processo, non è diventato SOV e MOE al momento in cui è stato scoperto, ma solo dopo un lungo processo di adozione progressiva.

Posso chiederti come mai usi Bitcoin + LN per fare acquisti su Amazon invece di usare la normale fiat?
Immagino che tra conversioni (per l'in e l'out da/verso fiat) pagherai commissioni che ti faranno spendere di più rispetto all'usare la carta di credito normale, no ?
Da qui nasce la mia domanda.... lo fai per "avviare" il sistema? oppure perché sei un investitore della prima ora e hai btc da usare ? oppure perché credi nel sistema e lo sostieni anche se ci perdi ? oppure perché hai effettivamente una convenienza economica ?
Se puoi e ti va di rispondere ovviamente !

Preferisco spendere e non vendere (una piccola parte dei) bitcoin che ho acquistato nel corso degli anni soprattutto per non dovermi occupare della triste storia "tasse si - tasse no" (sul capital gain) che è un argomento da quel poco che so ancora molto poco chiaro e che a me non interessa minimamente non avendo mai fatto cash-out in fiat dei bitcoin che possiedo (basta leggere la mia firma per capirne il motivo).

Bitrefill, il servizio che uso per fare acquisti, ha commissioni decisamente oneste, per mettere sul canale LN i bitcoin cerco di sfruttare periodi con fees basse sulle tx on chain e la transazione LN mi costa assolutamente zero perchè il mio nodo è direttamente collegato a quello Bitrefill. Non ho mai fatto i conti ma non credo che tutta l'operazione mi costi molto di più che possedere e usare una carta di credito.
2398  Local / Italiano (Italian) / Re: [Fee] Commissioni bitcoin troppo alte: i bitcoin sono inusabili! on: June 01, 2019, 05:19:24 PM
Sei il primo che leggo qui e non inveisce contro IOTA, meno male !  Wink   (lo dico perché anche a me piace....)

Anche se:
1) IOTA non nasce come sistema per (micro)pagamenti, quindi non lo vedo come candidato per le piccole spese che citavi
2) nell'ultima settimana è finito nell'occhio del ciclone per le accuse di "copia" di parte dell'algoritmo di Avalanche

Anche a me piacciono gli Iota ma il punto della questione è come mai in questo forum che tratta di bitcoin nessuno cita il problema di come si fanno a spendere: forse perché nessuno fa acquisti? Mi pare lontano dalla logica di sostenere i bitcoin perché è una bella idea.

La comunità Bitcoin ha già fatto nel 2017 una scelta precisa decidendo di accettare delle commissioni più alte sulle tx on-chain in cambio di altri (e ben più importanti, mia opinione) vantaggi.

Chi non condivide questa scelta è libero di usare le mille altcoin che hanno commissioni inferiori (ma che pochi usano nonostante queste commissioni inferiori).

Io comunque utilizzo LN per fare acquisti (in media circa una volta a settimana) su Amazon e altri siti di e-commerce e ne sono decisamente soddisfatto, sebbene ci siano alcune cose da migliorare su cui peraltro gli sviluppatori stanno lavorando.
2399  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: May 26, 2019, 04:48:12 PM


Sulle catenine d'oro probabilmente non hai letto bene quello che ho scritto.
Probabilmente nell'immaginario comune il mercato dell'oro è legato a forzieri, pirati,
Jolanda ( la figlia del corsaro nero ), ecc...
I trasferimenti di oro, il mercato dell'oro è dematerializzato da decenni,
anche abbastanza decentralizzato.
Si tornerà a dire che ci vogliono gli comunque intermediari, i servizi di custodia, costosi altri servizi...


Tutti generi di servizi che in Venezuela non esistono di fatto più, come praticamente tutti i prodotti finanziari tradizionali.

Le conseguenze dell'iperinflazione sono anche quelle di una perdita generale di fiducia nell'intermediazione, soprattutto quella legata al proprio governo e alle proprie istituzioni finanziarie.

LB ha così successo anche perchè chi garantisce il buon esito della transazione è di fatto un exchange finlandese: è come accedere al mercato nero  per acquistare un bene che protegge dall'inflazione, ma un mercato nero sicuro, finora legale (o perlomeno tollerato),  che non necessita di riporre fiducia in banche o altre istituzioni finanziarie, accessibile senza uscire di casa  ed in modo quasi completamente anonimo.

Chi non lo farebbe?

L'abisso che si è creato in Venezuela tra i mercati finanziari istituzionali e quelli alternativi  è abbastanza impressionante.

La Borsa ufficiale di Caracas ha un volume medio giornaliero di  250 milioni di bolivar soberano (circa 40.000€  Grin) https://twitter.com/Rendivalores/status/1131982155117146114

LB ha un volume giornaliero  medio in Venezuela di 5,7 miliardi di Bs (900k euro).

Praticamente un (fino a ieri) sconosciuto exchange di bitcoin attira volumi oltre 22 volte superiori alla Borsa ufficiale.


Quote
Riguardo i generi alimentari... proprio in Argentina, in questi anni turbolenti, qualcuno ha preso l'aeroplanino, giacca cravatta, valigetta piena... è andato lì e ha comprato ettari ed ettari di terreni, di vario tipo.
Comprato in vecchia moneta fiat, questo è stato uno degli affari più grossi e non è una sorpresa.
Lo sarà ancora per un bel po' di tempo.


Pere, mele, uva, soya, altra frutta più particolare, le produzioni più rilevanti, votate all'esportazione...
con i future e i para-future tutti questi generi alimentari, sono diventati più trasferibili, più conservabili del recente passato.
Questo per i grandi volumi.
Per i piccoli volumi... in scenari estremi più che una moneta d'oro, un wallet in criptovaluta, o cash, vorrei avere un orto, un pollaio e delle gabbie per conigli... e un pozzo.

Beni utili, reali ma deperibili, difficilmente frazionabili e che richiedono contatti di persona per essere scambiati. La cui compravendita ai prezzi reali può avvenire solo al mercato nero (ed è quindi perseguibile) perchè il regime obbliga i negozianti a vendere a prezzi bassissimi per nascondere l'evidenza dell'inflazione fuori controllo. Non così i btc .



Quote
Credo comunque che tutte queste vicende, seppur disastrose, seppur su una certa ampia scala, non abbiamo un effetto rilevante sulle quotazioni delle criptovalute.
In termini percentuali possono avere un rilievo, ma in termini di volumi, rimangono sotto la soglia del silenzio.

La situazione in Venezuela o altri paesi è così da lungo tempo, purtroppo, eppure Bitcoin ha seguito il suo corso, in maniera autonoma.
Anche perché chi non ha reddito, lo ha perso, chi ne ha poco, non può partecipare all'incremento delle quotazioni, se lo fa, non lo fa in maniera determinante.


Il Venezuela non è solo il secondo Paese al mondo per volumi su LB, è anche il primo per traffico al sito localbitcoins.com  (https://www.similarweb.com/website/localbitcoins.com) e il terzo al mondo nell'ultimo anno (dopo Kenya e Tanzania) dove le query di ricerca della parola "localbitcoins" pesano percentualmente di più sul totale delle ricerche Google (https://trends.google.it/trends/explore?q=localbitcoins)

Oltre il 15% del traffico sul sito avviene dal Paese latinoamericano.

Questi dati ci dicono molto di più dei semplici volumi. Perchè i volumi potrebbero essere anche fatti da pochi soggetti che acquistano e vendono enormi quantità.

Mentre è l'esatto contrario, è una diffusione che sta interessando vasti strati di popolazione, ciascuna secondo le sue possibilità.

Anche perchè il Venezuela vive le contraddizioni tipiche dei regimi socialisti: bassissima  disoccupazione, stipendi garantiti (sono quasi tutti dipendenti pubblici), relativo "benessere" in termini strettamente nominali.

La loro rovina deriva dalle inefficienze statali e dall'inflazione che si mangia tutta la ricchezza nominale, ma hanno formalmente "soldi" da spendere, anche se i "soldi" corrispondono alla loro carta straccia.

L'Argentina è ancora lontana da questa diffusione ma credo che la raggiungerà presto perchè un Paese che ha un'inflazione del 50% (con le caratteristiche populiste dei governi sudamericani) è quasi impossibile che si riprenda senza prima cadere in una spirale iperinflazionistica

 
2400  Local / Italiano (Italian) / Re: BITCOIN PUMP! on: May 25, 2019, 05:52:18 PM


Eh, ma il problema è che in Argentina (come in Venezuela) qualsiasi cosa sta superando i livelli assoluti di prezzo!
Se mi misuro con un metro sempre più corto non sto diventando sempre più alto!



Ma per gli argentini il "metro" si misura in pesos, non in dollari.

A loro del prezzo in dollari non interessa, visto che beni e servizi li comprano in valuta nazionale.

Noi siamo abituati a valutare in modo quasi equivalente i cambi  btc/dollaro e btc/euro perchè $ e € sono due valute grosso modo stabili fra loro.

Ma se avessimo inflazione al 50% e un euro che si svaluta del 50% vs il dollaro, del prezzo dei bitcoin in dollari non interesserebbe una mazza nemmeno a noi.



Si potrebbe vedere anche 1 BTC = $ 5.000.000
se con $ 5.000.000 mi danno mezza pagnotta di pane nero... siamo punto e a capo.


Durante l'iperinflazione non è solo un problema di cosa comprare oggi ma anche come evitare che il valore di ciò che non riesco a comprare oggi non venga eroso nel tempo.

Soprattutto per chi è dipendente pubblico o privato e riceve il salario una volta al mese.

A quel punto o compro tutto ciò che mi servirà nel mese il giorno di paga (poco pratico) oppure rischio tra un giorno, una settimana o  20 giorni di poter acquistare molto meno di quanto avrei potuto il giorno di paga.

Bitcoin è un sistema pratico e veloce per evitare che la moneta che mi resta in tasca perda valore da una settimana all'altra o da un giorno all'altro.

Su Localbitcoin in Venezuela e Argentina ci sono moltissime compravendite nell'arco di poche settimane o addirittura di pochi giorni proprio per questo motivo.

Bitcoin diventa un sistema altamente speculativo di breve periodo ma è una speculazione il cui fine è quello di mantenere almeno inalterato il potere di acquisto della valuta nazionale.

La catenine d'oro non sono altrettanto facilmente scambiabili, accessibili, trasferibili, frazionabili. I generi alimentari non sono altrettanto facilmente conservabili, trasferibili, occultabili.
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