Però perché andare in un Paese arabo quando abbiamo il Portogallo qui vicino?
Ah non lo so! Chiedevo davvero per un amico. Io difatti suggerivo addirittura la Germania. Per lo meno riesci ad andarci magari non solo per cashare, ma magari fai anche altro (o se devi portarti qualcuno addietro, si trova qualcosa da fare). Per me in Europa il Portogallo non ha eguali tra clima, costo della vita e lingua. Poi se uno ha la necessità di trasferirsi in ottica di cash out non penso che abbia voglia/bisogno di lavorare nel frattempo, quindi passare qualche mese/anno tipo a Madeira è un conto, passarlo a Berlino un altro. Personalissimo pensiero ovviamente.
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il limite é 142 giorni e ne sono passati 99 da allora, sarebbe meglio che venisse votato che piuttosto vederlo scadere.
Ma c'è qualche ragione particolare per un tempo così lungo?
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Tempo fa si parlava di destinazioni favorevoli al cash out di crypto. Ho sentito parlare bene di Dubai. Qualcuno ha approfondito la questione? La battuta “chiedo per un amico” è d’obbligo, ma è appunto, credetemi, una battuta. Devono aver cambiato molto le cose allora negli EAU allora, ero rimasto che le cripto fossero praticamente illegali... Magari ricordo male io. Però perché andare in un Paese arabo quando abbiamo il Portogallo qui vicino?
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Ma esiste un limite di tempo per la chiusura dei ticket? Possibile che ne abbia ancora uno attivo che ho aperto il 31 dicembre?
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Usando una carta di credito di un exchange, quindi senza nessun controllo veramente approfondito a livello di AML, tasse, etc, come succede con una banca normale, può esserci qualche problema a livello di tasse o cose del genere? Oppure se uno spende solamente 5/10k euro all'anno non ci sono problemi?
Vorrei capire se in teoria uno debba dichiarare che sta acquistando beni e/o servizi con delle cripto oppure se in ogni caso, a meno di controlli approfonditi per ragioni particolari, l'AdE o chi per esso non abbia modo di venire a sapere che si è in possesso di questa carta dato che alla fine, Binance a parte, non è registrata con nessun ente italiano.
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L'alternativa è stare al rischio e sperare che non ti scoprano Però in quel caso come potrebbero scoprirti? Parte tutto dal momento nel quale uno spende/preleva immagino, no? Perché non penso che si mettano a chiedere le info degli iscritti italiani a tutti gli exchange in giro per il mondo per vedere quando hanno depositato e tracciare le varie coin, sarebbe un lavoro immane... Potrebbero scoprirti per le dimostrazioni dell'antiriciclaggio. Es. dichiaro 3 btc dalla dichiarazione dei redditi del 2021. bene: l'AdE mi chiede di dimostrare come li ho acquistati ai fini dell'antiriciclaggio. Presento copia dei bonifici e dell'estratto conto dell'exchange da dove risulta che li ho acquistati nel 2018. A quel punto, ca va sans dire, l'AdE mi domanda perchè non figurano negli RW precedenti. Quindi il tutto parte sempre e comunque da quando siamo noi a far presente che siamo in possesso delle cripto, non è l'AdE che in qualche modo lo viene a sapere tramite controlli effettuati da loro, ho capito bene? Per questo, secondo me, sarebbe opportuno, nel momento in cui decido di metterli nell'RW fare le cose per bene e indicare anche gli eventuali anni precedenti (se ci sono) con il ravvedimento operoso. Perchè la sanzione è dello 0,qualcosa percento, una stupidaggine proprio.
Su questo siamo d'accordo, rimango però dell'idea che se uno non ha intenzione di incassare perché ha già in preventivo di holdare per i prossimi 5-10-15 anni far presente che si posseggono X cripto mi pare davvero come spararsi nel piede da soli con la situazione attuale. Non mi stupirei se prima o poi dovessero saltar fuori con una tassa per il semplice possesso delle criptovalute, un po' come il canone Rai per il possesso di una tv insomma.
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L'alternativa è stare al rischio e sperare che non ti scoprano Però in quel caso come potrebbero scoprirti? Parte tutto dal momento nel quale uno spende/preleva immagino, no? Perché non penso che si mettano a chiedere le info degli iscritti italiani a tutti gli exchange in giro per il mondo per vedere quando hanno depositato e tracciare le varie coin, sarebbe un lavoro immane...
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Spiegare (se mai te lo dovessero chiedere) da dove arrivano le tue cripto secondo me dovresti essere sempre in grado di farlo in qualche modo, anche con strumenti "non ufficiali" (screenshot, mail, ecc.). A parte il monitoraggio c'è sempre il discorso dell'antiriciclaggio che su cifre importanti potrebbe creare grattacapi ben più gravi.
La provenienza dei fondi non è un problema, sono semplicemente soldi guadagnati e sono sempre passati tramite la banca, e stiamo parlando di cifre abbastanza ridicole, mi riferivo più che altro magari a domande del tipo "hai un controvalore di 50.000 euro in cripto quando mediamente il tuo conto bancario ha 5.000 euro, perché non hai detto prima che avevi questo patrimonio che valeva molto di più di quello che hai in banca?" cose del genere, ecco.
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Spiegatemi una cosa per favore: oggi, anno 2021, sappiamo con certezza che uno deve dichiarare il possesso delle cripto nel riquadro RW per il monitoraggio, anni fa non si sapeva ancora questa cosa, o comunque c'è sempre stata molta confusione (ancora oggi, ma vabbè), quindi cosa succede se uno, per dire, ha scoperto solo l'anno scorso che avrebbe dovuto dichiararle perché ha solo holdato e si è interessato poco a tutto il resto? Le mette nella dichiarazione dell'anno successivo e basta? Oppure va spiegato come/perché uno ha le cripto dal 3-5-10 anni e le dichiara solamente ora?
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Coinbase tra tutti i CEX tra l'altro mi ha sempre dato l'idea di essere il più centralizzato di tutti, nel senso che mi pare che passi in automatico al governo americano tutti i dati degli iscritti proprio di default, senza manco bisogno che siano loro a chiedere qualcosa...
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Comunque la base di tutta questa argomentazione è comunque che si, ovvio, fare business in America è ottimo. Ed è esattamente quello che ho deciso di fare 2 anni fa
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Ricordiamoci però di cosa parliamo quando parliamo di "america" o "USA": magari noi pensiamo a NY o LA, ma l'america non è quello. Un dato che mi ha impressionato è che mentre la ricchezza media di un americano è superiore a quella di un italiano, la ricchezza MEDIANA (quella che è più rappresentativa dell'americano "che vedi per strada") è assai inferiore. Vuol dire che se prendi un americano a caso, questo in probabilità è più povero di te, italiano a caso.
Anch'io ho letto quel valore, ma è fuorviante. L'americano medio è semplicemente molto più indebitato (a partire dalle spese per l'università alla casa) di quanto sia l'italiano medio; questo fatto abbassa la ricchezza ma non le condizioni di vita (anzi). Ci sono molti americani che vivono in case molto grandi e confidano che ripagheranno i propri debiti nel futuro, grazie agli aumenti di stipendi / miglioramenti della propria capacità di generare reddito. E intanto fanno una vita sul piano economico (leggi spese) molto superiore rispetto a quella dell'italiano medio. Se invece di guardare ai patrimoni (ricordo che quelli italiani si basano soprattutto sulla casa di proprietà) si guardasse allo stile di vita, e cioè qual è il valore MEDIANO dei beni/servizi consumati dagli americani e qual è quello italiano, non c'è dubbio che se prendi un americano a caso, questo con ogni probabilità utilizzerà più beni e servizi (ricchezza reale) rispetto a quanto non succeda a un italiano preso a caso. Esatto, anche se non possono permetterselo spendono di continuo in cazzate tutto io giorno. Io ho girato gli USA in lungo e in largo scrivendo anche una specie di racconto/blog sulla mia pagina. Praticamente non cucinano mai nulla, tutto fastfood, mance a gogo. Gente che dice che il suo sogno fin da piccoli è sempre stato di visitare l’Europa, ma non ha soldi. Poi li vedi al casino a gamblare 50-100 dollari e ordinare un cocktail da 25$. Anche poi la cultura del casino e dello sperperare è insita, fine settimana in tanti posti non c’è nient’altro da fare che andare al casino del posto, ovviamente a mangiare junk food, spendere in cocktail, gamblare alle macchinette e lasciare mance a caso per tutto. E questa non è New York, ma proprio lo stile di vita dei posti a caso in America in generale. Dipende come la vedi comunque: per fare business per me gli USA sono un ottimo posto perché la gente è abituata a spendere, non importa se poi stanno a tanto così da essere buttati fuori di casa perché hanno poche centinaia di dollari sul conto. È un'economia che gira quasi sempre. E se poi lavori in un campo nel quale la gente è abituata a lasciare le mance... In Italia è tutto al contrario, si punta sempre al risparmio e a mettere i soldi sotto il materasso. Sono due casi completamente opposti e, a mio modo di vedere, entrambi sbagliati. Però ripeto, dipende quello che fa comodo a ognuno, anche perché per me, personalmente, ci sono pochissimi posti negli USA per i quali vale la pena lasciare lo stile di vita italiano però se uno riesce a sfondare negli USA vabbè, puoi arrivare a guadagnare cifre che in Italia sono impensabili. Alla fine dei conti per riprendere la tua prima frase, se loro comprano cazzate tutto il giorno e tu le vendi, qual è il problema per te?
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va be il mining consuma tanta energia/corrente che inquina,ma cosa non inquina a questo mondo? Quello che fa comodo non dire che inquina, casualmente
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C'è un approccio più basso, oggi per molti giovani prendere l'auto andare in un posto lontano 100/150 km e tornare è una grossa spesa, oltre budget. Parlando di giovani, il problema grosso è che manca un'educazione finanziaria. In tanti Paesi i giovani investono, seguono le notizie, fanno ricerche per capire dove mettere i soldi... Io non ricordo aver mai affrontato una conversazione del genere con i miei amici italiani a dire il vero. Non è bello sentire che poi si hanno problemi per una cena da 20 euro o per i 5 euro del calcetto però al tempo stesso poi i soldi vengono sperperati nelle peggio cose. Per me si torna sempre al solito problema, la nostra mentalità, è tutto lì. Abbiamo un Paese con così tanta storia che non riusciamo a pensare al futuro o avere una reale apertura mentale per le novità.
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Il costo della vita in Italia non ha più senso.
Questa è una frase da incorniciare. Pensare a quanto si lavora, quanto si paga di tasse, i non-servizi che si ricevono a cambio e il costo medio di qualsiasi cosa, che siano vestiti, una cena fuori, uno smartphone, una casa... E il problema è sempre lo stesso: stipendi ridicoli. Ma tanto l'italiano medio non lo capirà mai. Seguo di tanto in tanto pagine social di italiani espatriati a NY piuttosto che in altri posti dove il costo della vita è alto, tutti i commenti dopo che ad esempio dicono che pagano una pizza margherita $20-25 sono del tipo "ah ma al mio paesello X la compri con 3 euro". Sì certo, peccato che poi tu starai anche guadagnando 6 euro l'ora e quello che paga la pizza $20 ne guadagna $100 all'ora, quindi chi è quello furbo? Quello che paga di meno un prodotto ma in proporzione gli costa il 50% del suo stipendio orario o quello che lo paga di più ma è solo il 20% del suo stipendio? Eppure la gente non ci arriva, non capisce che in tanti posti cari una persona in proporzione guadagna di più rispetto a posti più economici ma con lavoratori sottopagati. Senza menzionare che un sacco di prodotti hanno un costo quasi fisso: comprare un iPhone o una BMW, che tu stia al tuo paesello o a NY ti costa sempre lo stesso, non è che fanno lo sconto per lavoratori sottopagati, quindi c'è da vedere anche quanto tempo ci vuole per guadagnare i soldi per comprare quel prodotto, perché vantarsi di comprare la pizza a 3 euro e poi pagare un telefono a rate, insomma, c'è qualcosa che non torna secondo me.
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Io riporto solo quello che ho capito vedendo il video, e mi aveva incuriosito parecchio la vicenda. Per quanto riguarda TRT non saprei, una volta stavano a Malta, ora mi pare che siano tornati sul territorio italiano?
Sì dal 2018 hanno portato la sede in Italia, per questo mi sembra assurdo quel che dice il tizio del video. Sarebbe come se bonificando a mia sorella dovessi dichiararlo in RW Beh a quel punto allora direi che dipende da quando l'hai fatto, se in quel momento erano registrati in Italia o no.
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Mi piacerebbe sapere l'età media dei giornalai che scrivono sempre e comunque contro bitcoin. Dev'essere brutto essere un telegrafo e fare di tutto per sminuire l'importanza di uno smartphone...
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Scusa, non so a quale video tu stia facendo riferimento e quindi magari quel che dice il commercialista non è esattamente come lo hai riportato, tuttavia...... se avesse davvero detto questo, quel commercialista starebbe sostenendo che se io bonificassi verso TRT quello sarebbe un bonifico verso estero ? Mi sembrerebbe un bel po' azzardata come tesi...... Io riporto solo quello che ho capito vedendo il video, e mi aveva incuriosito parecchio la vicenda. Per quanto riguarda TRT non saprei, una volta stavano a Malta, ora mi pare che siano tornati sul territorio italiano? L'importante è poi non comprare niente di rilevante, in Italia, nell'Unione Europea o negli Stati Uniti. E perché non a livello mondiale? Le regole per le Imposte Dirette
Ai sensi dell’articolo 43 del DPR n. 600/1973 gli avvisi di accertamento, ai fini reddituali, devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione.
Nei casi di omessa presentazione della dichiarazione o di presentazione di dichiarazione nulla l’avviso di accertamento può essere notificato entro il 31 dicembre del settimo anno successivo a quello in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata. Ecco, quindi il limite temporale esiste ed è 5 anni se si è presentata la dichiarazione e 7 se non si è dichiarato nulla, grazie!
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Quindi vorrei capire una cosa: voi tutti avete dichiarato all'AdE tutti i trasferimenti bancari effettuati negli anni per depositare soldi sugli exchange?
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