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961  Local / Off-Topic (Italiano) / Re: Tema Coronavirus on: September 03, 2021, 10:11:53 AM
...
Mi viene da ridere a pensare a Burioni
...

Leggendo certe cose, Grin è vero, non sei l'unico.
Pensa poi sto poveraccio, migliaia di pubblicazioni, brevetti, studi, pazienti curati, miracoli, ne ha sbagliata una ed è diventato lo scemo del villaggio (per una cerchia molto ristretta del "villaggio").
 

Quando sei il riferimento per la nazione c'è poco da sbagliare o da sbilanciarsi, ma sarò io che sono vecchio stile. Capisci che comunque ha sbagliato L'evento con la L maiuscola.

In scala molto più ridotta, come se un pilota d'aerei con 200 passeggeri, per un solo volo decide di non seguire la torre di controllo e va per gli affari suoi, senza ammazzare nessuno. Basta una volta ed è fuori per sempre. Ah ma burloni è un ricercatore... quindi lo perdoniamo.


Infatti post Burioni, non so se hai notato bitbollo, per almeno una volta tutti quelli che non possono decidere dicono tutto, in modo di pararsi gli stinchi. Es. l'OMS: la mascherina serve e non serve, i vaccini a tappeto servono e non servono, la terza dose serve e non serve, ecc...

962  Local / Off-Topic (Italiano) / Re: Tema Coronavirus on: September 03, 2021, 08:27:38 AM
Mentre aspetto l'inverno per capire la reale efficacia del vaccino tra gli anziani e le fasce di rischio, inserisco anche questo commento preso da reddit, che raduna le citazioni degli scienziati "ufficiali" e dei loro seguaci:

Quote
Sarà pure unpopular opinion, sarà pure aneddotico (perché mi baso su quel che ho visto lurkando per anni certi gruppi online), ma a me pare che si possa applicare solo il detto "can che abbaia non morde". Trovo di pessimo gusto certe uscitacce ridicole che certe volte ho anche fatto notare ("se dicessero questo di un tuo caro parente cosa penseresti?"), ma non c'è mai stato nessuno in quei gruppi che si sia vantato di esser passato all'azione: è tutto sempre rimasto uno sfogo online, che a differenza delle chiacchiere da bar lascia traccia (solo finché non viene cancellato).

Intanto non si può negare che gli animi sono giustamente esacerbati dalla spettacolare approssimazione di chiunque sia stato al governo dallo scoppio della pandemia in poi e soprattutto da certe arroganti uscitacce di certi giornalisti e politici. Sul serio: Guzzanti che dice che i novax vanno "arrestati", Burioni che dice che vanno "chiusi in casa come sorci", la Lucarelli che li chiama "casi psichiatrici che devono ridursi a poltiglia verde", Parenzo che dice che "i rider devono sputare nel loro cibo", Scanzi che scrive che si divertirebbe a "vederli morire come mosche", Draghi che dice che gli inviti a non vaccinarsi "sono inviti a morire", Bassetti che li chiama "criminali, vanno perseguiti come mafiosi", una certa dottoressa Rubino che chiede "campo di concentramento e camere a gas", tale giornalista Messina che dice "i cani possono entrare, voi resterete fuori", tale dottor Gigantino che invoca "campi di sterminio per chi non si vaccina"... e non parliamo di quelle infermiere che dicono robe tipo "se riempiranno le terapie intensive, mi impegnerò per staccare la spina", "per loro non faccio le corse, si arrangiassero", "gli bucherò una decina di volte la solita vena facendo finta di non prenderla e poi altro che mi verrà in mente"... Bonaccini alle insegnanti: "non siete vaccinate? toglietevi dal cazzo!"...

La mia conclusione è che al di là delle argomentazioni pro o contro i vaccini, è in corso una specie di strategia della tensione che non ha nulla a che vedere con l'uscire dalla pandemia. La situazione sfuggirà di mano perché giornalisti e politici gettano benzina (anziché acqua) sul fuoco e senza pagare personalmente conseguenze.


Mi viene da ridere a pensare a Burioni che dopo la colossale figura di cioccolato prima dell'inizio della tempesta, ancora non ha scelto di lavorare in uno scantinato e fa tranquillamente dichiarazioni pubbliche. Poi se domani qualcosa si rivelerà un fallimento, ritratterà, come quando ha detto "in Italia il rischio è zero"
963  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Cold wallet con piu set di passphrase on: September 02, 2021, 09:04:56 PM
Si, se la domanda è "non perdo nulla?" è esatto, scrivendo entrambi i seed di 24 parole su carta si ha la copia delle chiavi private per accedere alle monete, anche in caso di reset dell'hardware wallet / cold wallet
964  Local / Italiano (Italian) / Re: Elenco dei paesi che non tassano le criptovalute on: September 02, 2021, 09:00:59 PM
Del resto se ci pensi ogni stato è la massima entità sovrana; come potrebbero ammettere che ci siano ambiti che possano sfuggire al loro controllo? vorrebbe dire ammettere una perdita di sovranità, la vedo quasi impossibile come accettazione.....



La sconfitta è in svariati ambiti, generalmente accompagnata da silenzio... ad esempio: la pirateria informatica. E' tutt'ora una legge presente. Sono stati multati simbolicamente degli individui? Sì. Esiste più forte di prima? Direi di Sì

Della pirateria informatica ad uno stato non interessa nulla, non è lui ad esserne danneggiato ma è l'industria sottostante: quella dei diritti d'autore, di chi vende software, eccetera. Lo stato non è toccato da questo se non nella perdita dell'Iva sul mancato venduto, poca roba.
La legge per la protezione lo stato la fa perché politicamente la deve fare, non potrebbe sostenere un punto di vista contrario (cioè consentire di piratare).
Il discorso della tassazione delle plus invece è troppo diverso: lì lo stato ha un interesse diretto, da tasse e imposte OGNI stato ricava il proprio sostentamento, non può perderle.



Imho alla fine è solo una questione di costi beneficio, l'IVA sul materiale coperto da copyright non sarebbe poca cosa, ma costa tanto controllare che sia versata.

Posto che lo stato è ingordo, e l'essere ingordo significa maggior accaparramento con minor sforzo

Se per catturare... 2 miliardi di IVA sulle vendite derivate da diritti d'autore, ne devo spendere 1,5 in controlli per pagare il personale... not worth it

Se per catturare 2 miliardi di plusvalenze ne spendo 50 di milioni in controlli automatizzati su incroci tra estratti conto e 730, probabilmente ne vale la pena.
965  Local / Italiano (Italian) / Re: Elenco dei paesi che non tassano le criptovalute on: September 02, 2021, 04:21:36 PM
Del resto se ci pensi ogni stato è la massima entità sovrana; come potrebbero ammettere che ci siano ambiti che possano sfuggire al loro controllo? vorrebbe dire ammettere una perdita di sovranità, la vedo quasi impossibile come accettazione.....



La sconfitta è in svariati ambiti, generalmente accompagnata da silenzio... ad esempio: la pirateria informatica. E' tutt'ora una legge presente. Sono stati multati simbolicamente degli individui? Sì. Esiste più forte di prima? Direi di Sì

966  Local / Italiano (Italian) / Re: Elenco dei paesi che non tassano le criptovalute on: September 02, 2021, 12:45:08 PM
Oltre alla definizione di un'imposta chiara e semplice andrebbe anche apposta una moratoria/condono per tutte quelle situazioni precedenti, che so, al 2018 quando non era umanamente possibile pensare di fare calcoli sensati per tassazioni fiat-crypto-fiat e crypto-crypto.
Si dovrebbe livellare il campo di gioco (e con ciò, a mio avviso si raccoglierebbero pure bei soldi in tasse) e si riparte con regole chiare dal giorno 1.
Problema è che la chiarezza è ciò che non aiuta AdE & friends perchè se tutto fosse chiaro non avremo tutti questi problemi.


Quello che chiedi non è per niente facile, imho.

Spiego perchè:

Diciamo che dall'1 di gennaio 2022 c'è il grande condono, si dichiara tutto, obolo del 10% e amici come prima

Se nel 2024 scopro di un fork che ha valore, e non ho potuto dichiarare

Se nel 2025 tizio si ricorda della password data per persa (più comune di quello che si pensa)

Se nel 2026 si trova il seed lasciato in eredità

Ecc...

Oltre alla situazione in se, c'è anche l'implicazione, non banale, dell'Ade che venuta a sapere dice: il contribuente sta mentendo o è davvero così? Ravvedimento operoso o ghigliottina in piazza pubblica? Ci vorrebbero troppi controllori in carne ed ossa, l'Ade ha 35k funzionari.

Per me è impossibile creare leggi sulla dichiarazione dei beni... Le crypto non sono regolamentabili... L'unica cosa è tassare i cashout e le spese tracciate (acquisto casa/auto in crypto), alla fine la valuta fiat è invenzione del governo e lo stato lavora lì, le crypto sono davvero terra di nessuno.
967  Local / Off-Topic (Italiano) / Re: Tema Coronavirus on: September 02, 2021, 10:25:53 AM
Lettera degli studenti dell'Università di Bergamo

Quote
Bergamo, 1 Settembre 2021
Alla cortese attenzione de
I docenti tutti
I ricercatori e i dottorandi
I componenti del Senato Accademico
Il Magnifico Rettore Remo Morzenti Pellegrini
Il personale tecnico e amministrativo
I responsabili delle Biblioteche di Dipartimento
Gli uscieri dell’Università degli Studi di Bergamo
e p.c. a
Tutti gli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo e i loro rappresentanti
L’Associazione Laureati Università di Bergamo, LUBERG
I giornalisti e gli organi di stampa

 

Gentili tutti,
vorremmo iniziare col ricordarvi alcuni presupposti eletti a linee-guida della nostra Università, così ben esposti nel manifesto disponibile sul sito della stessa:

La mission della nostra università è già tutta racchiusa nel suo nome: universĭtas. Apertura, pluralità, libertà, incontro, appunto: “universalità”. Sapere vuol dire sfidare i tempi, saperli scuotere. Un’interpretazione preconfezionata non è mai buona: ogni interpretazione pretende infatti una mente critica.

Dunque: apertura, pluralità, libertà, incontro, universalità, capacità di porsi criticamente rispetto ai tempi e di sfidarli. Insieme a voi, crediamo e vorremmo continuare a credere in questi valori, che il biglietto da visita della nostra università – come di molte altre università d’Italia e del mondo – dichiara esplicitamente di tenere in alto grado. Ma oggi, alla luce del D.L. 111/2021 del 6 agosto (Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti), si impone un principio di discriminazione, legittimato da motivazioni presentate come medico-scientifiche, che ci appare agli antipodi di quella stessa inclusività posta sin dall’etimo a fondamento dell’istituzione universitaria. Con questo provvedimento discriminante e divisivo vengono di fatto esclusi dal diritto allo studio e dai servizi erogati dall’Università – o ne viene gravemente limitata l’accessibilità ‒ tutti coloro che per legittima scelta
personale non intendono prestarsi a trattamenti sanitari invasivi e a proprie spese, quali i tamponi PCR, né aderire alla campagna vaccinale sperimentale, consapevoli di come sulla reale attendibilità dei primi e, soprattutto, sulla validità e sulla sicurezza della seconda manchi ad oggi un accordo scientifico risolto e unanime.

Com’è possibile accettare che strumenti sanitari di dubbia efficacia condizionino i principi di apertura, libertà e indipendenza dell’insegnamento universitario?

Ancora in piena emergenza pandemica, il nostro stesso Rettore aveva avuto modo di ribadirci alcuni obiettivi essenziali dell’Istituzione che è chiamato a rappresentare, promettendo di mantenere l’Università saldamente imperniata sui principi di inclusione (garantire un sapere condiviso e relazionale, email del 31 marzo 2020; siamo una comunità dove studiano e lavorano tante persone, dove ognuno deve essere rispettato tanto nei propri doveri quanto nei propri diritti, email del 29 aprile 2020) e di coesione (l’obiettivo dell’UniBg di farvi provare sempre e comunque la forza coesiva che deve caratterizzare un Ateneo […] crediamo fortemente nel nostro procedere uniti, nonostante le difficoltà che possono presentarsi, email del 14 ottobre 2020). Non ha dimenticato nemmeno di sottolineare l’impegno dell’Università nel garantire un sostegno costante (senza mai permettere che il vostro e, anzi, il nostro percorso verso le conoscenze possa essere interrotto, email del 4 novembre 2020).
Questa promessa, però, sembra ora venir meno, con la comunicazione del 10 agosto 2021 agli studenti: tutti coloro che accederanno, per motivi di studio o lavoro, alle sedi universitarie dovranno essere infatti in possesso del cosiddetto green pass. Non un cenno a chi non si adegua a questo aut-aut, scegliendo di non sottoporsi ai tamponi diagnostici, il cui alto tasso di inattendibilità è certificato dallo stesso Istituto Superiore di Sanità (cfr. rapporto ISS Covid-19 n. 46/2020), né all’inoculazione dei vaccini sperimentali a mRna o a Dna ricombinante, la cui efficacia nell’arginare i contagi è presentata come relativa, ad esempio, nello stesso foglietto illustrativo della Pfizer: potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono e la durata della protezione non è nota (dalla nota informativa 1 del modulo di consenso vaccinale Comirnaty).
Considerato che lo stesso vaccinato può contagiare ed essere a sua volta contagiato, ci si chiede quale possa in effetti essere la funzione del Green Pass, e se essa sia realmente di natura sanitaria o eminentemente politica. Anche la garanzia di non nocività dei vaccini sperimentali è alquanto dubbia: come esplicitato dal punto 10 del consenso informato (non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza), non si escludono possibili effetti collaterali a lungo termine, anche gravi.

Che ne sarà allora delle promesse di inclusione, di coesione e di sostegno per tutti gli studenti che sceglieranno di non aderire acriticamente e incondizionatamente alla sperimentazione vaccinale di massa o al tracciamento sanitario via Green Pass, dispositivo di controllo sociale e amministrativo in aperta violazione del diritto alla privacy dei propri dati?

Proprio a Bergamo, come se i molti lutti non fossero bastati, osiamo mettere in discussione quella che viene attualmente presentata come l’unica soluzione in grado di contenere il contagio? Sì, proprio a Bergamo, la città più colpita dalla pandemia. Come in tutt’Italia, ci si prepara ora a perdere anche l’universale diritto all’istruzione e alla cultura (sancito dalla nostra Costituzione all’art. 34) o quantomeno a vederne compromessa la fruibilità.
Proprio a Bergamo, la città in cui – com’è noto – il direttore del dipartimento di anatomia patologica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, mettendo in discussione le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero della Salute che sconsigliavano di eseguire le autopsie sui corpi deceduti a causa del Covid, scoprì il ruolo decisivo della formazione dei trombi nell’aggravarsi della malattia, evidenziando la necessità dell’utilizzo dei farmaci anticoagulanti.
Proprio a Bergamo, la città in cui il primo atto di disubbidienza in materia di pandemia si è dimostrato un primo passo verso la verità clinica.

Con lo stesso spirito, siamo portati oggi a dubitare dell’utilità scientifica, della legittimità giuridica e della liceità etica di un lasciapassare sanitario formalmente preposto a contenere la diffusione del Covid-19. Questo strumento, infatti, oltre a non garantire la non-contagiosità dei suoi detentori, comporta la discriminazione nei diritti costituzionali in base allo stato di salute e all’assunzione di un prodotto sperimentale (non privo di possibili effetti collaterali gravi) per una malattia ritenuta curabile da sempre più medici con i protocolli farmacologici di terapia domiciliare (come testimoniato, ad esempio, dall’esperienza dei dottori di ippocrateorg.org e del Comitato Cure Domiciliari Covid-19, a smentire con oltre 60.000 guariti la diffusa vulgata secondo cui non esistono valide alternative mediche al vaccino).

Proprio a Bergamo, dove a inizio pandemia l’abbandono dei pazienti fino all’aggravarsi della malattia e l’inopportuna pratica di ventilazione forzata precoce hanno contribuito a causare così tante morti, possiamo permetterci altri errori?

Oggi chiunque critichi l’effettiva utilità sanitaria e la neutralità politica del Green Pass rischia di attirarsi quella stessa accusa di “irresponsabilità” che viene già disinvoltamente rivolta, con modi sempre più violenti e intimidatori, a chiunque decida di non farsi iniettare i vaccini genici a mRna e a Dna ricombinante (la cui fase di sperimentazione terminerà, per i diversi brevetti, tra il 2022 e il 2023). Ci si chiede quale considerazione del concetto di responsabilità abbia realmente oggi chi ci governa, laddove Stato, istituzioni e multinazionali farmaceutiche – ben lungi dall’assumersi la responsabilità delle proprie decisioni politiche e tantomeno i rischi degli effetti avversi da vaccini – li scaricano sul senso civico e sulla “libera scelta” dei cittadini stessi. La manleva di responsabilità avviene tramite consenso informato, accompagnata da forme di pressione psicologica, sociale e mediatica che giungono ora a compimento con l’imposizione del Green Pass, una sorta di obbligo indiretto che preclude – in assenza di tamponi diagnostici o certificati d’avvenuta vaccinazione – l’accesso a servizi essenziali.

Queste misure, come l’obbligo vaccinale ventilato in queste settimane, sarebbero forse più comprensibili e accettabili se il rapporto benefici/rischi della vaccinazione anti-Covid 19 fosse nettamente a vantaggio dei primi, ma anche su questo vi sono ragionevoli dubbi all’interno della stessa comunità scientifica. Al netto di una controversa ma in genere assai bassa letalità del virus (attestata secondo l’OMS allo 0,6%, senza considerare le differenze per fasce d’età e i casi di co-morbilità e patologie pregresse), si ricorda che tra gli effetti avversi a breve termine dei vaccini genici possono presentarsi gravi trombosi, danni neurologici, miocarditi e pericarditi; nel lungo termine, sono svariati gli scienziati che prospettano il serio rischio di effetti mutageni, infertilità, malattie autoimmuni e tumori. Perfino i dati ufficiali iniziano a parlare chiaro: l’Eudravigilance, la banca dati europea di farmacovigilanza dell’EMA, registrava al 31 luglio 2021 e per i soli paesi dell’Unione Europea un totale di 20.594 morti associate ai vaccini anti-Covid e un totale di 1.960.607 effetti avversi provocati dagli stessi (dei
quali 968.870 gravi).

In fatto di responsabilità, com’è possibile sorvolare sulle gravi reazioni che possono conseguire dalla vaccinazione anti-Covid 19, specie per una fascia d’età, quella degli studenti universitari, in cui la relativa pericolosità del virus è ulteriormente ridotta?
Tornando a noi, e sempre a questo proposito, è utile a questo punto richiamare le parole del nostro Rettore, dalla citata email del 10 agosto 2021 sull’introduzione del Green Pass: Contiamo sul vostro senso di responsabilità, come abbiamo sempre fatto, convinti che provvederete quanto prima (e possibile) a farvi vaccinare: solo in questo modo avremo la speranza di “tenere a bada” il contagio e, di conseguenza, di proseguire le nostre attività in presenza tutti insieme, senza paura di danneggiarci l’un l’altro.

Caro Rettore, con la presente ci sentiamo di rassicurarLa: Lei può senz’altro contare sul nostro senso di responsabilità morale, non certo nel farci “quanto prima (possibile)” vaccinare (visto che il vaccino, come sopra ricordato, non assicura affatto di poter “tenere a bada” il contagio), bensì nel non assecondare, per il bene nostro e altrui, un nuovo ordine culturale, legislativo e sociale nutrito d’irresponsabilità politica e di coartazione tecnologico-sanitaria. Da parte nostra sarebbe relativamente comodo, facile e indolore accettare il requisito del Green Pass per meglio concentrarci egoisticamente sulla nostra singola carriera universitaria, apprestandoci a vivere il mondo di domani come se non fosse un prodotto delle nostre scelte (o delle nostre reticenze) di oggi. Disgraziatamente, però, il nostro senso di responsabilità ci trattiene dal farlo. A Lei che ce ne ha ricordato l’importanza, ci permettiamo così – a nostra volta – di ringraziarLa richiamandoLa a questo stesso principio, non solo nei riguardi dell’Università di Bergamo ma di tutti gli atenei lombardi di cui è coordinatore. A porsi idealmente di fronte a tutti gli studenti, indistintamente. E a ribadire, se vorrà, queste sue stesse parole suasive e perentorie. È sicuro di volersene prendere la responsabilità?

Insieme a tutti i destinatari della presente, ci chiediamo in particolare se anche i professori della nostra Università vorranno accondiscendere, foss’anche solo nel silenzio/assenso, a questa stessa sovrana attitudine alla deresponsabilizzazione, al pensiero unilaterale e semplificatorio, al silenziamento d’ogni dissenso critico, quando non già criminalizzato o patologizzato.

Esattamente novant’anni fa, nel 1931, venne imposto a tutti i professori universitari l’obbligo di giurare fedeltà al regime fascista, pena la destituzione dalla cattedra di cui erano titolari. Come ben sappiamo, solo 12 professori su 1.225 rifiutarono. Oggi il personale docente e non docente presente negli istituti universitari italiani ammonta a circa 125.600 persone: quanti di questi si rassegneranno ad accettare l’inaccettabile? Giova ricordare a tutti noi – che conosciamo così male la Storia – quanto ancora rischiamo di ripeterne gli orrori?
Cari professori: anche noi, come il Rettore nei nostri confronti, sappiamo di poter contare sul suo e sul vostro senso di responsabilità, certi “che provvederete quanto prima (e possibile)” a levare finalmente una voce contraria e non sottomessa dinanzi a questo provvedimento incostituzionale e inqualificabile, come alcuni vostri colleghi stanno già coraggiosamente iniziando a fare, da Andrea-Sigfrido Camperio Ciani (ordinario di Etologia, Psicobiologia e Psicologia evoluzionistica all’Università di Padova) a Francesco Benozzo (associato di Filologia e linguistica romanza all’Università di Bologna, candidato al Nobel per la Letteratura dal 2015). Forse non sarete tutti, forse sarete solo una piccola parte, ma ci basterà per essere fieri, una volta di più, di essere o essere stati vostri studenti. Ci sarà sufficiente per non incrinare la fiducia che in questi anni di studio abbiamo avuto e tuttora abbiamo in voi. Per non dover mettere in discussione, alla radice, il senso del vostro stesso insegnamento.

Se poi vorrete, spazientiti, sbirciare già alla fine di questo messaggio ben poco smart, social friendly o parcellizzabile in slogan pronti ad essere confutati con ottusa disinvoltura dai sedicenti fact-checker, troverete un nuovo motivo di delusione. Vedete, non ci firmiamo “Studenti contro il Green Pass”. Nemmeno “Studenti contro i sieri genici sperimentali a mRna e Dna ricombinante”, o “Studenti contro il terrorismo mediatico, il tracciamento sanitario e la digitalizzazione totalitaria”. Siamo, semplicemente, studenti dell’Università di Bergamo. Spiacenti di aggiungere un’inerte constatazione in un momento già governato dal consenso tautologico e dal culto dell’identico, ma, sapete, questo non è niente di più e niente di meno di quello che effettivamente siamo. Siamo parte della comunità universitaria. Ci siamo regolarmente iscritti, pagando le tasse universitarie. Abbiamo frequentato le lezioni, abbiamo sostenuto gli esami, anche con medie eccellenti. Durante il nostro percorso universitario, come tutti, siamo stati colpiti dai lutti e dalle restrizioni.
Infine siamo tornati in Università, per riprendere, terminare o proseguire i nostri studi. E ora? Ora, con il D.L. 111/2021 e la conseguente comunicazione del Rettore, chi è deciso a non accettare l’illegittima imposizione del Green Pass non sembra venir nemmeno contemplato nella vita universitaria, sia pure con altre modalità di partecipazione (senza curarsi del considerando n. 36 del regolamento 953/2021 del
Consiglio d’Europa e dell’Unione Europea sull’uso del Green Pass, dove si sancisce che anche coloro che hanno scelto di non essere vaccinati non possono essere oggetto di discriminazione, diretta o indiretta).

Neppure un riferimento alla possibilità – comunque moralmente discutibile e insoddisfacente – di svolgere gli esami a distanza, ricorrendo a una modalità partecipativa così sistematicamente e agilmente adottata nell’anno e mezzo di emergenza pandemica. Ed eccoci esclusi, come accaduto ad altri studenti Unibg nel curioso caso di occultamento dei 192 commenti – in larghissima parte critici – sottoscritti al post di Facebook con cui l’Università di Bergamo informava dell’introduzione del Green Pass, lo scorso 23 agosto: fuori dal testo, fuori dal diritto, fuori dalla comunità. Confidiamo in una dimenticanza, in un refuso, a cui auspichiamo si rimedi presto, come a livello governativo si è fatto con quel celebre “per scelta” curiosamente omesso e poi reintegrato nella traduzione italiana dello stesso 953/2021. Perché questo è quello che siamo: studenti dell’Università di Bergamo, a rappresentanza di pressoché tutte le sue facoltà. Non ci qualifichiamo, non ci quantifichiamo. Potremmo essere 10, 100, 1000, 10000… Ma anche se fossimo solo in due, come erroneamente e grottescamente riportato dal Corriere della Sera-Bergamo in data 18 agosto 2021 riguardo ai primi due giorni di raccolta firme a Bergamo per la petizione indetta dal Prof. Granara, dovrete fare i conti con la nostra presenza. E con le nostre domande.

Da aspiranti filologi e filosofi, ci chiediamo come sia ammissibile una massificazione tanto violenta e un depauperamento tanto sistematico e su larga scala del linguaggio e del pensiero critico. Da aspiranti pedagogisti, ci domandiamo se tutto ciò non sottintenda un preoccupante stravolgimento dei concetti stessi di istruzione, di educazione e di insegnamento.
Da aspiranti psicologi, ci interroghiamo su quanto sia legittimo ed eticamente accettabile l’abuso di tecniche di condizionamento mentale da parte di mass media e istituzioni nel promuovere la campagna vaccinale.
Da aspiranti ingegneri, ci chiediamo quanto sia effettivamente fondato e corretto un utilizzo mediatico e strumentale di statistiche e dati, volti a giustificare restrizioni e norme politico-sanitarie.
Da aspiranti giuristi, ci interroghiamo su quanto siano tollerabili nel nome dell’emergenza sanitaria la drastica riduzione e il graduale smantellamento delle libertà fondamentali sancite dalla Costituzione Italiana e dell’ordinamento democratico del nostro Paese.
Da esseri umani, ci domandiamo quanto sia sostenibile questa china tecnocratica e disumana che si va profilando, e a quale idea di futuro autoritario e biomedicalizzato ci stiamo progressivamente adattando. Per paura, indifferenza o conformismo.
Ci chiediamo tutto questo, e lo chiediamo a voi. A ciascuno di voi.

Cosa deciderete di fare?
In un contesto di pianificato caos normativo e statistico dove di osservabile e verificabile sembra rimanere ben poco, e dove a dettare legge sono spesso gli scienziati più autoritari in luogo dei più autorevoli, avanziamo il sospetto che l’Università tutta rischi oggi di trovarsi davanti a un bivio cruciale. Può darsi, a ben vedere, che non siamo lontani dalla concreta, drammatica possibilità di regredire dai moderni principi
del metodo scientifico sperimentale – che delle Università rinnovarono, illuminarono e affinarono lo spirito – all’opacità di un nuovo, restaurando dominio del principio d’autorità, sclerotizzato in granitica e incontestabile Scienza. Per riconoscere la direzione più giusta e probabilmente più sana, può darsi che la strada da percorrere non sia all’insegna della paura e del controllo, bensì del coraggio e della libertà, debitamente scrostati dalle sedimentazioni propagandistiche di questi mesi.

E può darsi che al netto di tutti i ricatti morali e occupazionali del caso, non siamo altri che noi – mittenti e destinatari di questa lettera, insieme – i primi artefici del futuro che ci aspetta.

Da oggi stesso, ognuno di noi, individualmente, ne sarà responsabile.

Grazie dell’attenzione,
Studenti dell’Università di Bergamo
968  Local / Português (Portuguese) / Re: Carteira BTC (256 bit)? on: September 01, 2021, 08:52:10 PM


Suponhamos que eu tenha um conjunto de 256 casas decimais com valores entre 0 e 1;

00001011101011010110101

Com esses números eu consigo gerar o Hexadecimal e posterior consigo criar a Carteira Bitcoin, porém, tenho apenas 1 endereço de recebimento, diferente de uma carteira, certo?


Exato, com 256 1 e 0 randomicos voce consegue ter a sua private key. Exemplo pouco pratico: pode anotar o resultado de 256 lances de moeda, para ter uma entropia decente

Mais facil ainda, pode anotar 64 lances de um dado de 16 faces

Apos ter a private key gerada com suas maos, voce precisara de um computador para a funçao que gera o endereço publico (que comença com 1, 3 ou bc=

Uma carteira bitcoin nao è nada mais que um conjunto de private keys, entao sim, mesmo com so uma private key voce pode ter sua carteira.
969  Economy / Games and rounds / Re: Sportsbet.io 🎾 US Open 🎾 Prediction Contest (Round #2) on: September 01, 2021, 08:39:57 PM
a) 19 b) 1:47
a) 14  b) 1:30
970  Local / Desenvolvimento & Discussões Técnicas / Re: [AJUDA] Recuperar Bitcoin pela Electrum-Private-Keys.csv on: September 01, 2021, 01:14:34 PM
Os endereços criados com 3 podem ser multi sig ou endereços segwit. Se for a primeira, tem que ter outras privkeys pra pegar controle do endereço, se for a segunda, so è preciso dizer pra o electrum de criar um endereço segwit
971  Local / Brasil / Re: IX BITCONF - Realização em Maio de 2022 - São Paulo/SP on: September 01, 2021, 12:58:57 PM

obs: bem que nós poderíamos combinar de participarmos desse evento, e a galera da aba PT-BR do Bitcointalk estará em peso na Bitconf  Cool Cool Grin
E logo após o evento, poderíamos combinar um after  Tongue Smiley
E ai, o que vocês acham?  Grin


So se tivesse possibilidade de partecipar de forma anonima, e mesmo assim eu teria minhas duvidas: essos lugares nao vao virar honey pot pra fiscais da receita e policia federal ficar fora da porta e criar um ficheiro de graça de interessados nas cryptos? Fora o risco de bandidagem...


Sei la, a partir de 2017 me parece que BTC so pode ser usado por cyperpunks raiz que so existem na internet  Grin Grin No maximo meeting no IRC
972  Local / Italiano (Italian) / Re: Notizie spazzatura su bitcoin/blockchain on: August 31, 2021, 09:25:15 PM
A me basta che in futuro la blockchain renda del tutto inutile la figura dei Notai con le loro parcelle esorbitanti derivanti da pura rendita di posizione.
Chiedo solo questo alla blockchain e poi potrò morire felice.

( Forse ho una vita un po' triste.... Cry )

Altro che vita triste... mi aggiungo alla lista dei richiedenti della sospensione dei notai

Un mese fa un mio amico per acquistare un piccolo fazzoletto di terra con 5 alberi da frutto (valore 10k) ha chiesto un preventivo: 2k di notaio + 2k di oneri e tasse...... Follia pura.
973  Local / Italiano (Italian) / Re: El Salvador: Legge per rendere bitcoin moneta a corso legale on: August 31, 2021, 01:28:10 PM
Mancano 7 giorni all'entrata in vigore del BTC come vlauta legale in corso legale:

Il governo ha messo in onda il primo spot su bitcoin:

https://twitter.com/BTC_LN/status/1432622192005550091?s=20

Rileggete con me, con calma.
Un bel respiro:
Spot governativo sul bitcoin.

Fa paura vero?



Direi che nel calendario storico delle tappe di BTC, il 7 di settembre 2021 va assolutamente ricordato.... Prima entità statale che offre ai cittadini BTC  (e non shitcoin o CBDC) come moneta a corso legale... BTC puro.
974  Local / Italiano (Italian) / Re: [TEORIA] La fine dello Stato - Possibile futuro on: August 31, 2021, 01:22:21 PM
Situazione interessante che mi è venuta in mente ora.

Attualmente tutte le indagini, comprese quelle dove è presente BTC, sono svolte da persone in carne ed ossa (investigatori, magistrati)

Parlo per es. di blocco sui conti in caso di operazioni sospette, ecc..

Verificando sul sito dell'ISTAT quanti magistrati e investigatori sono presenti, e quanti fascicoli vengono chiusi all'anno, si può stimare la "capacità processuale" (mi viene in mente una CPU di un PC  Grin )

Attualmente molti tipi di illeciti cadono in prescrizione dopo 6 anni, quindi questo sarebbe il tempo massimo di queue, di attesa, che lo stato ha per aprire un indagine.

Se le indagini si moltiplicassero a tal punto da rendere impossibile la persecuzione contro alcuni illeciti, automaticamente ci si troverebbe in una situazione di stato non più esistente per quel tipo di illecito o anche solo sospetto (ad es. cashout crypto senza prova di origine dei fondi)



C'è un esempio interessante già in atto: la pirateria informatica. All'atto del download di materiale coperto da copyright, si è in sanzione. Di fatto nessuno (o comunque una percentuale veramente minima) viene preso.

Se le crypto diventassero abbastanza popolari, per es. con un ulteriore impennata di prezzo, i vari cashout delle persone potrebbero semplicemente essere troppi per essere controllati uno ad uno, specialmente con l'euro svalorizzato. Si perseguirebbero quindi solo i casi più grossi dove ci sono già prove per es. di criminalità organizzata, lasciando finalmente in pace il cittadino onesto.



A questo punto c'è anche la questione IA nella magistratura. Esattamente come avviene nelle banche, con algoritmi automatizzati antiriciclaggio, la magistratura potrebbe iniziare ad automatizzare alcuni tipi di processi. Qui ci sarebbero implicazioni interessanti, perché un IA della magistratura eliminerebbe persone dal carrozzone statale, una scelta impopolare per qualsiasi politico.

975  Local / Português (Portuguese) / Re: Recomendem bancos que olham com bons olhos para as criptomoedas on: August 30, 2021, 10:20:44 PM
eu já vi cliente do Banco Inter tendo a conta cancelada só por fazer transações.

Pode relatar mais em respeito a isso? Porque os conhecidos que usam o inter por enquanto não tiverom problemas, então queria entender se por ex. foi falta de documentação, não so a movimentação em si.
976  Economy / Games and rounds / Re: Sportsbet.io 🎾 US Open 🎾 Prediction Contest (Round #1) on: August 30, 2021, 09:20:31 PM
a)  13  b)  2:10
a)  12  b)  1:50
977  Local / Mineração em Geral / Re: Governo sinaliza mais um aumento na bandeira tarifaria de Energia Elétrica on: August 30, 2021, 12:27:47 AM

O pior é que até a saída de usar energia fotovoltaica está começando a ficar complicado.
Um amigo meu que recém instalou as placas e todo o sistema no modelo on-grid está puto porque descobriu que o governo vai começar a cobrar mais ICMS (imposto) agora sob a justificativa de que mesmo não consumindo, ele utiliza a rede de distribuição para "injetar" energia, então deve pagar pela manutenção dessa rede também.

Nesse caso eu tava pensando, não seria conveniência do amigo se desligar do sistema on grid e so ter um controller que faça um switch parcial da rede elétrica da concessionaria para os painéis quando eles produzem? Afinal o consumo das GPU è constante. Isso so se o pico de produção dos painéis cabe nas GPU, se não poderia ser um desperdiço.
978  Local / Português (Portuguese) / Re: De 800 reais aos milhões: como um ex-garçom criou uma pirâmide de bitcoin on: August 30, 2021, 12:21:06 AM
Pelos comentários do vídeo em questão, dá para perceber que o sujeito recebia o dinheiro arrecadado de dízimos de pastores e comprava bitcoins dizendo que o dinheiro renderia.

O cara ainda arrisca a vida a toa, sendo que numa queda brutal do preço, infelizmente existem alguns pastorezinhos bem na linha com a palavra de deus que iam usar a palavra de um revolver na mão de algum miliciano, no momento que não ia voltar o dinheiro + o retorno deles.
979  Local / Italiano (Italian) / Re: Elenco dei paesi che non tassano le criptovalute on: August 30, 2021, 12:13:16 AM
in Italia c'è comunque obbligo di dichiarazione di possesso di criptovalute, quindi sei comunque monitorato.

no affatto. come spendo i miei soldi sono fatti miei, sono già tassati Smiley

nel riquadro RW devo dichiarare quello che ho su wallet di exchange o wallet "fisicamente" all'estero.
un cold storage non dovrebbe essere dichiarato... non è un conto all'estero...

https://www.fiscoetasse.com/approfondimenti/14140-criptovalute-e-redditi-pf-2021-tassazione-ed-obblighi-di-monitoraggio-fiscale-rw.html

Ma come ha detto anche Ale ormai 50k è una soglia un po' bassina...

Beh abbiamo informazioni molto parziali considerato che non viviamo in nessuna di questa nazione e sappiamo benissimo quante leggi e regolamenti possano esserci per uno che non è di quel luogo e deve scoprirli da se... ma tralasciando questo rischio "pratico" quoto @Plutosky in questo suo intervento  
ma lo scopo quale sarebbe, risparmiare il 26% di imposte sulla plusvalenza?

Esatto, anch'io non capisco.

C'è gente che si spacca la schiena in una attività imprenditoriale o un lavoro dipendente. Paga il 50% allo Stato. Paga tutto (o quasi  Grin) in silenzio, facendosi un "mazzo tanto" per una vita. E non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello di espatriare. Eppure esistono Paesi dove le tasse sul reddito sono uno sputo rispetto a quelle italiane.

Qui vi chiedono la metà dell'aliquota e l'unica cosa che dovete fare (o meglio ancora avete dovuto fare  Grin) è stato tenere una chiavetta USB a prendere polvere in un cassetto.

Eppure tutti a cercare le isole Cayman a destra e sinistra.

Lo capisco che il 26% di tanta roba è tanta roba.

Ma anche il 74% di tanta roba è tanta roba.

Un 74% che cancella rischi, patemi d'animo, dubbi, trust, parcelle miliardarie a intermediari denoartri.

Essendo un tipo per natura avverso al rischio (non a caso investo solo in bitcoin), per me non esiste dubbio, fermo restando che quella chiavetta ancora ne ha da prendere polvere in quel cassetto.

Se un domani farò mai cash out prenderò la bambolina di contribuente dell'anno. Ma propendo per il mai.

Quando faccio questi discorsi tuttavia di solito vengo contestato, quindi accetto con rassegnazione di far parte di una sparuta minoranza su questo argomento.  Cheesy

Oltre alle giurisdizioni, rimane anche l'oro da investimento in Italia per abbassare le tasse in caso di cashout improvviso dopo molti anni, classica situazione in cui bisognerebbe pagare la plusvalenza calcolata per intero sull'importo ottenuto, anziché il 26% del cashout si andrebbe a pagare un 7% circa (il 26% del 25% del totale venduto, dato che lo si compra in BTC e BTC non è considerato moneta utile a calcolare valori e plusvalenze) + lo spread di acquisto dell'oro fisico

https://www.orodainvestimento.it/tassazione-sulloro-da-investimento/

Non è un passaggio veloce, non risparmia grane con l'anti riciclaggio ("guardia di finanza, aprite! Lei come li ha acquistati questi lingotti?"), ma sicuramente ha un inquadratura fiscale molto chiara.
980  Local / Italiano (Italian) / Re: Stato rete ethereum on: August 27, 2021, 07:27:00 PM

Comincio a credere (a temere) che qualsiasi cosa succeda su ethereum, per quanto grave,  non importi nulla a nessuno.
Forse solo un blocco totale della rete potrebbe impattare, ma tutto il resto passa inosservato.


Anzichè credere, basta che guardi il passato con ETC (molto più piccola e distruttibile). Double spending folli... E non è morta.
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