androz
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January 24, 2014, 08:31:46 PM |
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L'onorevole sembra ben predisposto...
.... a tracciare le tranza over 1000 Non ho bene inteso come ... Ho fatto una prova empirica di ricezione del servizio da parte di alcune persone (età media 35 -40). Risultato: Ciò che hanno capito è solo che esiste una "faccenda di internet" che serve per pagare i sicari.
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sheriff7
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January 24, 2014, 08:36:34 PM |
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L'onorevole sembra ben predisposto...
.... a tracciare le tranza over 1000 Non ho bene inteso come ... Ho fatto una prova empirica di ricezione del servizio da parte di alcune persone (età media 35 -40). Risultato: Ciò che hanno capito è solo che esiste una "faccenda di internet" che serve per pagare i sicari. Ahaaha, Androz mi fai sempre pisciare addosso dal ridere! Cmq domani il nostro Hostfat dovrebbe incontrarlo a Milano... Ci farà sapere che intenzioni ha.
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HostFat
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January 24, 2014, 10:52:13 PM |
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No non lo incontrerò, aveva già un altro impegno. Ha ripetuto però che per febbraio se ne parlerà, buono comunque.
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sheriff7
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January 24, 2014, 10:59:33 PM |
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No non lo incontrerò, aveva già un altro impegno. Ha ripetuto però che per febbraio se ne parlerà, buono comunque.
A OK...peccato. Hostfat..che ne pensi dell intervento in radio?
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Minosse
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January 24, 2014, 11:04:56 PM |
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Qualcuno lo ha registrato? Cos'è stato detto?
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angrynerd88
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Hodlers Network
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January 24, 2014, 11:06:22 PM |
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Parlare di riciclaggio a mezzo Bitcoin è pura demonizzazione.
Sono d'accordo con tutto quello che hai detto, ma purtroppo ovunque nel mondo i bitcoin ATM e gli exchange devono rispettare severe norme antiriclaggio e KYC per poter operare, addirittura gli ATM della robocoin funzionano solo se fornisci dati biometrici che confermino la tua identità, (tipo scannerizzazione del palmo della mano, robe da romanzo di Orwell). Non dico che sia giusto, ma per agevolare lo sviluppo del Bitcoin nel breve/medio termine in Italia bisognerà affrontare anche questo tema. D'altronde perché la Bitcoin Foundation americana in agosto ha accettato di entrare in una task force contro attività illecite online e addirittura contro lo sfruttamento minorile? http://www.wired.co.uk/news/archive/2013-09/13/digital-economy-task-force Semplice, non perché il Bitcoin ponga rischi di riciclaggio incontrollato o favorisca i pedofili (fa ridere solo scriverlo) ma per una pura ragione di marketing: la gente non deve associare i Bitcoin con l'illegalità. Perché la maggior parte degli Italiani cominci ad usare i Bitcoin bisogna che Giletti la domenica possa parlarne senza associarli ad evasione fiscale o commerci illegali. Fa schifo ma é la situazione in cui viviamo e bisogna prenderne atto. bisogna essere sinceri e dire che finora al di la di trasferire duecento euro in mezz ora al cugino in australia l utilitá del bitcoin e stata quella di favorire spacciatori e criminali vari, poi in ordine decrescente speculatori e nerd, oggettivamente. La gente normale ne trarrebbe ben poco vangaggio nelka vita quotidiana, anzi forse complicazioni. Ce la vedi la casalinga di 60 anni a gestire il wallet online?
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TulipBit
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January 24, 2014, 11:30:53 PM Last edit: January 25, 2014, 01:03:31 AM by TulipBit |
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Aggiungerei che oltre a non fare notizia, queste sono notizie che oggettivamente darebbero più di qualche fastidio a chi oggi vive di commissioni per gli acquisti on-line e tramite circuiti elettronici... ma meglio fermarmi qui non vorrei scadere nel complottismo becero ed insinuare che magari la maggior parte dei giornali stessi siano finanziati da taluni individui per "demonizzare" chi caga fuori dal vasetto
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El Emperador
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January 25, 2014, 12:54:27 PM |
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Ho appena ascoltato un servizio del TG5 sull'argomento. Ma quello che sinceramente ancora non ho capito è come fanno praticamente a renderle tracciabili le transazioni ed a risalire al proprietario del wallet...Secondo me tecnicamente non c'è modo di farlo
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TulipBit
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January 25, 2014, 01:02:19 PM |
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Condivido pienamente la tua analisi sull'argomento.
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Minosse
Member
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January 25, 2014, 02:36:32 PM |
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Condivido pienamente la tua analisi sull'argomento. Sono d'accordo. Analisi chiara ed esplicativa.
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CashlessWay
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February 01, 2014, 11:41:07 AM |
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Piccole premesse per dare contesto, visto che non ci siamo mai incontrati: 1 chi scrive è Geronimo Emili, presidente CashlessWay 2 CashlessWay tra i soci fondatori non ha nessun gruppo, nessuna società, nessuna organizzazione. 3 non leggo il forum, vengo qui ogni tanto ed oggi, sollecitato a farci un salto 4 ho cominciato con internet quando solo c'erano modem da 2400bps e con la mail potevo solo scrivere al MIT perché nessuno che conoscevo ce l'aveva. Al MIT ovviamente non sapevo cosa dire. Ergo, la rete un filo la conosco. 5 Posseggo 1 bitcoin, tanto mi basta per ridere quando sale e piangere quando scende.
Dunque, ieri sera, mi si dice: forse hai avvicinato il mondo BTC un po' alla cieca e troppo velocemente. Se si parla di materia, sono senza dubbio d'accordo sul fatto che l'argomento non me lo rigiro tra le dita come fanno gli operatori, ma se si parla di "atteggiamento e filosofia di vita", non ho timore a dire pubblicamente che la cosa mi interessa molto relativamente in questa fase. Quello che a CashlessWay interessa è verificare in che modo il BTC possa essere utilizzato dai grandi numeri regolamentandolo il meno possibile. RIPETO: utilizzato dai grandi numeri, regolamentandolo in meno possibile.
La prima volta che ho parlato con esperti, è stato a Londra nel corso di un convegno a settembre piuttosto importante sulla loyalty durante il quale alcuni esperti riconosciuti a livello mondiale nel settore dell'epayment (google "David Birch") mi hanno presentato alcuni ex-bankers che stavano trattando bitcoins. Li ho ascoltati per ore (mi hanno chiuso in una stanza, molto interessati alla neonata CashlessWay, per spiegarmi). Ad un certo punto ho chiesto nella mia più evidente ignoranza: "ma scusate non capisco, avete tutti cards con scritto Bitcoins ma diversi tra loro...ma chi è che lavora in Bitcoins? Che ruolo avete?" Come se Bitcoin fosse un'azienda. Non capivo. Ma poi feci un'altra domada: "se non lavorate in un'azienda... perché diavolo state qui a raccontarmi queste cose?" E loro: semplice, più gente usa bitcoin, più vale, più diventa diffuso...e tu potresti essere un ottimo driver per questo". Controllate quanto valeva il BTC a settembre 2013. Passati tre mesi, vengo avvicinato da un grandissimo gruppo internazionale che fattura solo in Italia qualche mlddi euro e che ha una quota di mercato di oltre il 23% per diversi motivi tra cui partecipare a CashlessWay. Alla fine mi dicono: ma lei pensa che potremmo incassare in bitcoin?
Con Sergio Boccadutri abbiamo avviato un dialogo molto positivo sia professionalmente che umanamente lo scorso giugno quando abbiamo organizzato il No Cash Day numero tre e da allora Boccadutri ha studiato e si è molto documentato. Ci siamo quindi risentiti a dicembre scoprendo che entrambi stavamo affrontando con interesse il tema BTC, io con una giornata di studio a Milano e lui verificando che tipo di criticità potesse avere lato fiscale/normativo. CashlessWay è andata avanti con la suo giornata affrontata on modo puramente scientifico, chiamando Innopay da Amsterdam e un noto fiscalista, oltre che la fondazione italiana Bitcoin, per capire insieme non solo come funziona ma anche come migliorare il tema tbc in Italia. Bocadutri trova in "Destinazione Italia" la possibilità di cominciare ad affrontare il tema in modo istituzionale presentando addirittura un emendamento. Il risultato della combinazione è straordinario: CashlessWay, che nelle sue corde ha la comunicazione, prepara un terreno favorevole in vista del master a Milano, ne parlano tutti i giornali e TV oltre che radio e web. Arriva il decreto e l'attenzione è al massimo e si apre un dialogo fattivo con la comunità. Sono molto contento.
A questo punto ritorniamo però alla prima osservazione: "forse hai avvicinato il mondo BTC un po' alla cieca e troppo velocemente". Difatti ci ritroviamo con una comunità spaccata in due, dal nostro punto di vista: da una parte quelli che osservano e cercano il dialogo, dissentendo del tutto o critici in modo positivo, ma comunque disposti a lavorare insieme e spartire le competenze. Li definirei gli imprenditori, quelli che hanno interessi di business sulla cosa, perché minano o perché vendono la prorpia consulenza. Poi ci sono quelli he invece aggrediscono, attaccano, insultano e vedono un complotto giudaico-massonico-vatican-islamico. E li chiamerei: "tornare a giocare vestiti da hobbit nel parco di Veio la domenica non farebbe male a nessuno".
Mi spiace essere così tranchant ma è il prezzo che penso sia giusto chiedere se il dritto della medaglia è aver lavorato per portare all'attenzione di tutta la stampa nazionale il tema bitcoin, aver avuto addirittura banca d'Italia al nostro master, aver dato tutto quello che potevamo a Boccadutri, trovando in lui un esempio di eccellenza in una politica sempre più sciatta e disattenta, lavorare per mettere in piedi un tavolo di confronto per andare avanti in modo completo sulla materia e impegnare il proprio tempo a scrivere e spiegare alla ricerca di un metodo di lavoro partecipato. Non chiediamo molto, solo di attenersi alle regole che sono poche, in fondo, ma una di queste è molto chiara: i rompipalle rimangono fuori dalla porta, liberi di aprire un altro fronte di lavoro, un altro metodo, altri interlocutori, oppure liberi di non fare proprio nulla, ma per loro la nostra porta è serrata.
Io vedo come peggior nemico del bitcoin il fenomeno stesso bitcoin, quindi cercherò di essergli il più distante possibile e trattare la cosa in modo tecnico, per poter mantenere molto chiaro a tutti che l'azione di CashlessWay non è un'azione di passione, ma semmai di amore.
Buona domenica a tutti.
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Trigun
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February 01, 2014, 11:56:45 AM |
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Piccole premesse per dare contesto, visto che non ci siamo mai incontrati: 1 chi scrive è Geronimo Emili, presidente CashlessWay 2 CashlessWay tra i soci fondatori non ha nessun gruppo, nessuna società, nessuna organizzazione. 3 non leggo il forum, vengo qui ogni tanto ed oggi, sollecitato a farci un salto 4 ho cominciato con internet quando solo c'erano modem da 2400bps e con la mail potevo solo scrivere al MIT perché nessuno che conoscevo ce l'aveva. Al MIT ovviamente non sapevo cosa dire. Ergo, la rete un filo la conosco. 5 Posseggo 1 bitcoin, tanto mi basta per ridere quando sale e piangere quando scende.
Dunque, ieri sera, mi si dice: forse hai avvicinato il mondo BTC un po' alla cieca e troppo velocemente. Se si parla di materia, sono senza dubbio d'accordo sul fatto che l'argomento non me lo rigiro tra le dita come fanno gli operatori, ma se si parla di "atteggiamento e filosofia di vita", non ho timore a dire pubblicamente che la cosa mi interessa molto relativamente in questa fase. Quello che a CashlessWay interessa è verificare in che modo il BTC possa essere utilizzato dai grandi numeri regolamentandolo il meno possibile. RIPETO: utilizzato dai grandi numeri, regolamentandolo in meno possibile.
La prima volta che ho parlato con esperti, è stato a Londra nel corso di un convegno a settembre piuttosto importante sulla loyalty durante il quale alcuni esperti riconosciuti a livello mondiale nel settore dell'epayment (google "David Birch") mi hanno presentato alcuni ex-bankers che stavano trattando bitcoins. Li ho ascoltati per ore (mi hanno chiuso in una stanza, molto interessati alla neonata CashlessWay, per spiegarmi). Ad un certo punto ho chiesto nella mia più evidente ignoranza: "ma scusate non capisco, avete tutti cards con scritto Bitcoins ma diversi tra loro...ma chi è che lavora in Bitcoins? Che ruolo avete?" Come se Bitcoin fosse un'azienda. Non capivo. Ma poi feci un'altra domada: "se non lavorate in un'azienda... perché diavolo state qui a raccontarmi queste cose?" E loro: semplice, più gente usa bitcoin, più vale, più diventa diffuso...e tu potresti essere un ottimo driver per questo". Controllate quanto valeva il BTC a settembre 2013. Passati tre mesi, vengo avvicinato da un grandissimo gruppo internazionale che fattura solo in Italia qualche mlddi euro e che ha una quota di mercato di oltre il 23% per diversi motivi tra cui partecipare a CashlessWay. Alla fine mi dicono: ma lei pensa che potremmo incassare in bitcoin?
Con Sergio Boccadutri abbiamo avviato un dialogo molto positivo sia professionalmente che umanamente lo scorso giugno quando abbiamo organizzato il No Cash Day numero tre e da allora Boccadutri ha studiato e si è molto documentato. Ci siamo quindi risentiti a dicembre scoprendo che entrambi stavamo affrontando con interesse il tema BTC, io con una giornata di studio a Milano e lui verificando che tipo di criticità potesse avere lato fiscale/normativo. CashlessWay è andata avanti con la suo giornata affrontata on modo puramente scientifico, chiamando Innopay da Amsterdam e un noto fiscalista, oltre che la fondazione italiana Bitcoin, per capire insieme non solo come funziona ma anche come migliorare il tema tbc in Italia. Bocadutri trova in "Destinazione Italia" la possibilità di cominciare ad affrontare il tema in modo istituzionale presentando addirittura un emendamento. Il risultato della combinazione è straordinario: CashlessWay, che nelle sue corde ha la comunicazione, prepara un terreno favorevole in vista del master a Milano, ne parlano tutti i giornali e TV oltre che radio e web. Arriva il decreto e l'attenzione è al massimo e si apre un dialogo fattivo con la comunità. Sono molto contento.
A questo punto ritorniamo però alla prima osservazione: "forse hai avvicinato il mondo BTC un po' alla cieca e troppo velocemente". Difatti ci ritroviamo con una comunità spaccata in due, dal nostro punto di vista: da una parte quelli che osservano e cercano il dialogo, dissentendo del tutto o critici in modo positivo, ma comunque disposti a lavorare insieme e spartire le competenze. Li definirei gli imprenditori, quelli che hanno interessi di business sulla cosa, perché minano o perché vendono la prorpia consulenza. Poi ci sono quelli he invece aggrediscono, attaccano, insultano e vedono un complotto giudaico-massonico-vatican-islamico. E li chiamerei: "tornare a giocare vestiti da hobbit nel parco di Veio la domenica non farebbe male a nessuno".
Mi spiace essere così tranchant ma è il prezzo che penso sia giusto chiedere se il dritto della medaglia è aver lavorato per portare all'attenzione di tutta la stampa nazionale il tema bitcoin, aver avuto addirittura banca d'Italia al nostro master, aver dato tutto quello che potevamo a Boccadutri, trovando in lui un esempio di eccellenza in una politica sempre più sciatta e disattenta, lavorare per mettere in piedi un tavolo di confronto per andare avanti in modo completo sulla materia e impegnare il proprio tempo a scrivere e spiegare alla ricerca di un metodo di lavoro partecipato. Non chiediamo molto, solo di attenersi alle regole che sono poche, in fondo, ma una di queste è molto chiara: i rompipalle rimangono fuori dalla porta, liberi di aprire un altro fronte di lavoro, un altro metodo, altri interlocutori, oppure liberi di non fare proprio nulla, ma per loro la nostra porta è serrata.
Io vedo come peggior nemico del bitcoin il fenomeno stesso bitcoin, quindi cercherò di essergli il più distante possibile e trattare la cosa in modo tecnico, per poter mantenere molto chiaro a tutti che l'azione di CashlessWay non è un'azione di passione, ma semmai di amore.
Buona domenica a tutti.
tutto sto post e alla fine non hai detto nulla ^^
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leo13388
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February 01, 2014, 01:45:04 PM |
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L'equivoco secondo me nasce dal fatto che il Bitcoin non é una tecnologia "pura", mi spiego meglio: la tecnologia teoricamente non dovrebbe avere connotazioni politiche, ma se una tecnologia tocca quello su cui la società é fondata (alias denaro), e come é organizzata (alias società gerarchica con banche centrali che controllano il denaro e quindi governi e quindi cittadini) é chiaro che il suo percorso di approvazione si fa particolarmente spinoso. La questione é che il Bitcoin é stato "cresciuto ed allevato" da chi lo vedeva come una tecnologia che rendeva obsolete le banche centrali e tutti i sistemi di pagamento della storia umana fino ad oggi. E' chiaro che se ora il governo vuole regolarlo, tassarlo e metterci, come si suol dire, "il cappello", chi ha sostenuto finora il bitcoin si trova spiazzato (a dire poco) perché si tratta di un'inversione a U negli obiettivi che questa tecnologia si prefiggeva. D'altronde nessuna tecnologia é totalmente priva di connotazioni politiche, anzi, i più grandi cambiamenti politici nella storia umana si possono ricondurre all'invenzione di qualche tecnologia. Il punto coi bitcoin é: se é un sistema che non ha bisogno delle banche e dei governi per funzionare perché mai dovrebbe sottostare alle regole di questi ultimi? E' normale che una tecnologia nata per tutelare l'anonimato degli utenti e la libertà di fare del proprio denaro quello che si vuole senza rendere conto a terzi difficilmente si presti ad essere regolamentata, e tantomeno la comunità che la supporta proprio per queste sue caratteristiche accetterà tali regole. Un esempio che mi viene in mente é la possibilità di finanziare Wikileaks, che il bitcoin ha concesso a chi lo ritenesse giusto, che il governo fosse d'accordo o meno. Poi c'é il discorso di tasse "giuste" che in Italia si é perso a causa di una classe politica che ha dimostrato di non essere in grado di gestire come si deve i soldi pubblici. Se poi aggiungiamo nella platea del Bitcoin chi lo vede come un ritorno ad un "gold standard" digitale, chi lo vede come un mezzo per trasformare la società da gerarchica a "peer to peer", chi semplicemente vuole evitare di pagare delle tasse che reputa sproporzionate e dirette solo ad arricchire politici e funzionari (e banche come insegna l'ultima polemica sul decreto Imu Bankitalia), si capisce come qualsiasi tentativo di regolamentazione sia soggetto ad attacchi di tutti i tipi.
C'é poi un'altra grossa contraddizione: CashlessWay promuove l'uso dei pagamenti elettronici contro il contante, mentre il Bitcoin, pur essendo di fatto una forma di "pagamento elettronico" é nato per essere il naturale sostituto del contante, ovvero non essere tracciabile né controllabile. Quindi vi ritrovate a promuovere una tecnologia nata per l'esatto contrario di quello che la vostra associazione promuove. Da qui nascono gran parte dei problemi secondo me.
Su un fatto sono d'accordo: se si vuole fare impresa ed innovazione seria sul Bitcoin esso dev'essere regolato e tassato. Però il meno possibile, perché c'é anche da dire che se lo Stato volesse fare cassa a spese del Bitcoin non essendoci alcun confine nell'economia di questa "moneta" non appena passasse una tassazione leggermente superiore a quella di altri Paesi si assisterebbe alla "fuga di capitali digitali" più rapida e consistente della Storia. E credo che perdere il treno delle crittovalute per qualche migliaio di euro di tasse in più non sia una mossa strategicamente furba per uno Stato che volesse fare l'interesse dei propri cittadini. Se poi il governo e Bankitalia fossero più interessati a non perdere il controllo della moneta che non a dare ai cittadini l'opportunità di creare imprese e posti di lavoro in un settore in fortissima espansione come le crittovalute questo é un altro discorso. Perché qui guardiamo al Bitcoin come fosse solo una moneta, quando in realtà é un settore che se tassato favorevolmente rispetto ad altri Paesi potrebbe dare un boost incredibile a startup, imprese e tutto quell'ecosistema che può nascere su una tecnologia così rivoluzionaria. Io direi: guardiamo come lo hanno regolato Paesi come la Germania e da lì semplifichiamo ed imponiamo tasse minori, in maniera da attirare chi vuole investire in Bitcoin (ed attività connesse) in Italia (quello che l'Inghilterra fa con l'economia "reale" insomma). Questa sarebbe una mossa furba per come la vedo io. In Canada hanno fatto così, e sono nate startup come Coinkite, negli USA stanno seguendo questa strada ed é nata BitPay, la Germania é stata la prima in Europa a regolarli favorevolmente (non si pagano tasse sul capital gain se si tengono i bitcoin per almeno un anno per esempio) e ci sono nati bitcoin.de e kraken...
Infine quelli che Lei definisce "tornare a giocare vestiti da hobbit nel parco di Veio la domenica non farebbe male a nessuno" sono quelli che secondo me hanno tratto le conclusioni più drastiche sul fenomeno Bitcoin, ovvero: se questa nuova forma di denaro mi permette di fare a meno delle banche e dei governi, perché mai dovrei ricercare la loro approvazione? Sì dira: Perché così gira il mondo oggi (e sono d'accordo). Ma siamo sicuri che sia giusto come gira oggi e che non potrebbe girare altrimenti e che il Bitcoin non possa consentire che giri altrimenti? Io questa sicurezza non ce l'ho.
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gdassori
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February 01, 2014, 02:16:25 PM |
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Ti rispondo per educazione, perché avevo detto che lo avrei fatto, ma davvero non so cosa dirti: i presupposti su cui ti avevo invitato a rispondere nascevano dal desiderio di vedere commentata la proposta sui MTS. Non lo hai fatto, sei venuto a raccontare la storia della tua vita, hai detto tutto e non hai detto niente. Piuttosto il tuo è un recruitment nei confronti di chi sarà ben disposto a sposare il tuo punto di vista in materia. Ahimé, con l'aria che tira dal 2007 a questa parte è possibile che avrai successo e che troverai persone ben disposte a prendere i tuoi trenta denari. Il tuo punto di vista, che giustamente guarda solo all' affermazione della tua personale idea di Bitcoin quale potenziale barca su cui salire per fare business, cozza assolutamente con il mio (se fosse necessario rimarcarlo, e per quel niente poco che conta). Anzi, lo trovo estremamente pericoloso: E' un punto di vista pronto a mettere sull'altare sacrificale una delle tecnologie più innovative mai concepite, se questa dovesse dimostrarsi incompatibile con i tuoi personali intenti, ed è per di più spalleggiato da una voce all'interno di Palazzo Chigi. E' mero business. Probabilmente liquiderai questa come "una provocazione" o "logica da complottari", come hai dimostrato essere tuo costume fare, quando qualcosa si pone fra te e i tuoi obiettivi, quindi non mi spreco a spendere ulteriori parole per comunicare con chi non ha alcuna intenzione di starmi a sentire, siamo due rette parallele che non si incroceranno mai. Concludo citando qualcuno che si sta facendo sentire parecchio, in questo periodo, e con cui sono certo che saresti in estrema sintonia: "tienila chiusa la porta, che fa freddo". Buona domenica a te
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TulipBit
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February 01, 2014, 03:17:29 PM Last edit: February 01, 2014, 03:45:08 PM by TulipBit |
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Visto che sempre con maggiore insistenza ultimamente i media nazionali e non, continuano ad enfatizzare la storia dei bitcoin come strumento di evasione fiscale, e considerando che abbiamo la fortuna nel forum di avere forse la voce maggiormente esposta in italia alla lotta al contante, sarebbe interessante leggere se vorrà concedercela, una sua risposta ai punti sottolineati da Ranieri Razzante in questo vecchio articolo: c) I riciclatori e gli stessi evasori professionali non usano il contante. Essi, come dimostrano le evidenze investigative, o occultano del tutto i propri redditi (vedi l’efficace analisi di Oscar Giannino sull’Eco di Bergamo del 30 novembre), oppure pagano fatture (false) con bonifici e assegni non trasferibili.
d) In molte zone del nostro Paese e in molti tipi di operazioni commerciali limitare il contante produce danni sociali senza benefici. La costrizione dei ceti medio-bassi al ricorso a carte di credito, ancorché a commissioni ridotte (si badi bene, il decreto non le elimina!), limita la libertà di pagamento, e inoltre non riduce i “frazionamenti” eventualmente costruiti per pagare la prestazione cosiddetta in “nero”.
e ancora: La normativa contro il riciclaggio prevede già, efficacemente, la segnalazione di movimenti anomali e transazioni non congrue sui conti correnti, specie se in contanti. Una banca che oggi non segnali all’Uif versamenti ripetuti e ingiustificati di contante si espone essa stessa a sanzioni. E l’Uif ci dice che queste segnalazioni sono aumentate esponenzialmente.
sicuramente una risposta ben argomentata sui punti evidenziati, sarebbe utile per la comunità tutta ad avere un proprio punto di vista in merito alla possibilità di "lotta al contante" come possibile cura del fenomeno. E alle possibili conseguenze che verrebbero a delinearsi. grazie per l'attenzione EDIT: del resto anche la cronaca d'attualità riporta casi come questo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-01-20/aveva-1243-case-e-non-dichiarava-fisco-scoperta-evasione-2-miliardi-155559.shtml che fanno porre qualche domandina sugli "allarmi bitcoin" che si leggono in giro...
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FerraCoin
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February 01, 2014, 03:26:24 PM |
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Ne approfitto e mi sento di aggiungere un'altra piccola, semplice domanda.
Come è possibile che nel fare una guerra così serrata al contante (non entro adesso nel merito dei benefici o danni a livello economico) non si sia pensato di imporre, con altrettanta autorità, una riduzione dei costi che le banche applicano per l'utilizzo delle forme più comuni di transazioni elettroniche? Come può essere che si generi, per legge, una tale mole di nuove transazioni per le banche, con conseguenti introiti, senza richiedere un abbassamento dei costi? Mi sembrerebbe, per logica, il primo passo per tutelare i cittadini in questa evoluzione dello scenario attuale, forzata oltretutto. E questo senza entrare nel merito se questi cambiamenti siano davvero una panacea per la nostra società.
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TulipBit
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February 01, 2014, 03:30:23 PM Last edit: February 01, 2014, 03:43:33 PM by TulipBit |
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Ne approfitto e mi sento di aggiungere un'altra piccola, semplice domanda.
Come è possibile che nel fare una guerra così serrata al contante (non entro adesso nel merito dei benefici o danni a livello economico) non si sia pensato di imporre, con altrettanta autorità, una riduzione dei costi che le banche applicano per l'utilizzo delle forme più comuni di transazioni elettroniche? Come può essere che si generi, per legge, una tale mole di nuove transazioni per le banche, con conseguenti introiti, senza richiedere un abbassamento dei costi? Mi sembrerebbe, per logica, il primo passo per tutelare i cittadini in questa evoluzione dello scenario attuale, forzata oltretutto. E questo senza entrare nel merito se questi cambiamenti siano davvero una panacea per la nostra società.
che bella domanda che ti sei fatto! Attento a farne molte altre di questo tipo... che corri il rischio di trasformarti in hobbit poi
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