Eh, ma ci tocca, temo. Vuoi far partire la campagna tesseramenti senza prevedere pagamenti in bitcoin? Sarebbe il colmo...
Noi avremo il nostro prezzo infatti, per le tessere "nostre". Non c'è nulla di strano in questo.
Il prezzo, sotto sotto, sarebbe fatto dal libero mercato. Non sarebbe un prezzo imposto dall'associazione, ma calcolato dall'associazione osservando il mercato. Ovviamente la formula usata per il calcolo sarà sotto gli occhi di tutti, e il software di calcolo è già ora software libero.
Non importa che sia cristallino e open source come viene calcolato.
Se in una zona d'italia e/o per un qualunque motivo un tizio compratore/venditore si trova a poter accedere solo ad un certo mercato per l'acquisto/vendita di Bitcoin, si baserà/anno su quel prezzo e/o lo concorderanno fra loro.
Da li poi prepareranno le carte per dimostrare come è stato scelto il prezzo consono a loro, e su quello pagheranno le tasse.
L'associazione non può imporre un prezzo.
Se ad esempio imponessimo un prezzo, correremo il rischio avvantaggiare alcuni che hanno un conto bancario con accesso avvantaggiato per un determinato exchanger, costringendo altri magari a dover cambiare conto, quando magari per altre cose non gli converrebbe.
Quello che si potrà fare è se mai "consigliare" vari commercialisti presenti sul territorio esperti in materia.