attenzione alla caldaia: se di vecchio tipo, può costare oltre 1 Euro al giorno solo per rimanere accesa col pilota.
si si lo so, ma una caldaia a condensazione in servizio da 3 anni (e' il terzo inverno che si fa), impianto a bassa temperatura, ACS con pannelli solari termici, termocappotto, infissi nuovi, controllo periodico alla caldaia... insomma e' un impianto nuovo progettato per consumare il meno possibile, e non ci sono componenti vecchie e/o usurate che potrebbero fare scherzi strani, e l'ipotesi di malfunzionameno l'ho esclusa proprio facendo fare un controllo al tecnico. boh.
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se sei un dottorando di ricerca, la prima cosa che devi imparare a fare e' usare il tasto search
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Fino a che bitcoin potrà essere usato in modalità p2p godremo di un certo grado di libertà. Ma sta a noi farlo concretamente con i fatti e non a parole.
bravo !
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Già l'espressione "firmare digitalmente con il tuo wallet" per me rischia di essere di non facile comprensione (quando mai nella vita quotidiana "firmiamo" qualcosa con il nostro portafogli?) anche se non è affatto facile riuscire a dare così tante informazioni in poco spazio e risultare pure chiari allo stesso tempo, è ovvio che qualche sottinteso da approfondire personalmente ci sarà sempre
anche io ci tengo che sia un "estratto" estremamente denso e indispensabile... tutto quello che non e' indispensabile va tolto, per tutto quello che puo' essere piu' sintetico e/o scritto meglio, suggerite pure !
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Ho aggiunto un paragrafino sul non firmare digitalmente roba a cazzo.
Ottima aggiunta ma... non manca l'informazione più importante di tutte? Quando scrivi Ricordati che con bitcoin puoi essere la banca di te stesso, e quindi impara a conservare i tuoi fondi in wallet che controlli direttamente tu. perchè non aggiungi un rimando al post sulla riserva frazionaria? Così che chi voglia approfondire il significato di "banca di te stesso" possa farlo. Giusto? mi sembrava poco elegante fare riferimento a una roba che ho scritto io
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avete provato qualche fornitore "aumma" di IPTV ?
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Ho aggiunto un paragrafino sul non firmare digitalmente roba a cazzo.
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La rete Bitcoin non ha come scopo nè aumentare il numero di file nè aumentarne la velocità di scambio; funziona esattamente al contrario di una rete di file sharing, poichè il "file" condiviso (la block chain) è uno solo e esso viene assemblato controllandolo pezzo per pezzo e replicandolo in N copie per N nodi, quindi al contrario del file sharing, qui invece di dividere per N il lavoro si moltiplica per N.
....
Pero' non reisco a spiegarmi. Non voglio battaglie filosofiche sulle definizioni... alla fine non serve a un tubo. Io chiedo solo di pensare se non sia possibile migliorare il funzionamento di bitcoin, rendendolo piu' aderente al modello p2p poi se si scopre che come e' e' gia' il massimo, oppure non si puo' fare niente, vabbe'. Provo a spiegarmi con una proposta: di solito in informatica quando un problema diventa molto, troppo complesso, lo si divide in "strati specializzati" dove ognuno fa un lavoro ben specifico. (ISO OSI, il padre , o forse nonno dell'attuale funzionamento di internet, con i suoi famosi 7 livelli, e' forse uno dei migliori esempi) Non si potrebbe ad esempio pensare di dividere il problema bitcoin in diversi layer, cosa che a tutti gli effetti sta piu' o meno avvenendo in pratica con la specializzazione dei nodi, e trasformare ogni layer in una rete p2p specifica ? ossia: 1) layer blockchain, che con una rete p2p gestisce una sorta di filesysytem p2p per condividere la blockchain in modo poco pesante per tutti. 2) layer certificatori, la rete p2p dei certificatori (quel che adesso sono i miner/pool) 3) layer transazioni (quello degli utenti comuni) dove una rete p2p di utenti immette le transazioni in una p2p specializzata a smaltire le transazioni... e cosi' via, in modo da suddividere il tutto in sottosistemi piu' specializzati, ove ognuno si possa rendere davvero p2p (perche fa una sola funzione e quindi la puo' suddividere in modo bilanciato tra i vari partecipanti a quel layer) e' solo una proposta, ma e' il genere di idee che mi piacerebbe si discutesse....
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Definisci "peer".
La rete bitcoin è P2P. Se il tuo trade-off fra costo e necessità è giustificato, ci entri, altrimenti no. Così a naso credo che la misura della soglia tecnica di ingresso alla rete resterà sempre e comunque più accessibile della soglia di ingresso ad altre reti di pagamento che soddisfino le stesse necessità.
a fare lo schizzinoso, bitcoin non rispetta piu' il criterio di definizione di peer to peer, in quanto ci sono un sacco di nodi diversi come funzionalita' (i nodi full sono in proporzione 1/200 circa verso quelli non full, e vari altri tipi di nodi) (peer to peer proprio per definizione e' invece nodo pari verso nodo pari) ma da un punto di vista sostanziale mi interessa molto di piu' questa definizione: "una rete p2p ha la caratteristica che piu' nodi si aggiungono e piu' diventa potente nel suo scopo" questa definizione di peer2peer mi piacque moltissimo perche' spiegava bene la potenza tecnologica delle reti di filesharing ad esempio, dove ogni nodo che si aggiunge rende piu' robusta e piu' "capace" di fare filesharing la rete, quindi piu' potente. Quindi le reti di filesharing erano e sono un ottimo esempio di peer2peer riuscito. BItcoin invece, strutturato come adesso, ha il difetto che ogni nodo che si aggiunge, aggiunge transazioni, aggiunge quindi la necessita di broadcastarle (...perdonare il termine...) a piu' nodi (con un traffico di network che auqmenta in modo quasi quadratico), aggiunge piu' criticita' nella gestione della blockchain, aggiunge piu' criticita' nella gestione dei limiti vari (dimesnione blocco, max tx per blocco... ecc.) insomma bitcoin piu' cresce e piu' diventa fragile (ovviamente come e' strutturata adesso) e la prova e' un esperimento immaginario: se prendiamo una rete di filesharing peer2peer, e supponiamo che in una settimana il numero di utenti si moltiplichi per 10, la rete diventa piu' potente, di un'ordine di grandezza piu' potente, avra' molti piu' files disponibili, sara' piu' veloce scaricarli, tutto funzionera' molto meglio. se prendiamo bitcoin e immaginiamo che in una settimana il numero di utenti si moltiplichi per 10, il risultato praticamente certo e' il crollo totale. ecco, questi sono in ultima anlisi i problemi tecnici da affrontare. E come ho scritto da altre parti, sono assolutamente affrontabili, se se ne parla e si analizzano e si trovano soluzioni tecniche per risolverli. MA c'e' la madre di tutti i problemi: molti attori nell'ecosistema bitcoin non ne vogliono sentir parlare, perche' temono che poi si possa far perdere fiducia in BItcoin e quindi bitcoin possa perdere valore. E' su tutto questo che vorrei invitare tutti a riflettere.
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ho aperto questo thread il giorno prima che "esplodesse il caso Hearn", Ora mi sembra chiaro che sul tavolo di problemi ce ne sono parecchi, e di vari ordini di grandezza (micro, mini, midi, maxi) il che e' assolutamente normale. ma c'e' invece la madre di tutti i problemi: molti "attori" dell'ecosistema bitcoin fanno finta che non esistano, per un motivo semplice: hanno paura di perderci qualcosa. Nella vita ho imparato che se i problemi si affrontano, di solito si possono gestire ma se si ignorano, crescono fino a diventare ingestibili e quindi esplodono. cosi', sempre come spunto di riflessione
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c'era gangsta per queste cose....
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sicuramente non e' molto super-partes sul discorso XT, ma questo non toglie che alcune cose che dice siano vere.
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beh non avevo letto il documento di mike hearn, ma pare che ci siano anche altri che cominciano a farsi delle domande
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arulbero la preoccupazione di bittaitaliana è che scarico uno di quei generatori, lo uso interamente offline, ricavando la privare key tutto offline, ma il file del generatore sia manomesso, in modo che generi per esempio a rotazione 100.000 indirizzi, di cui , chi lo ha creato, ha la priv key di tutti e 100.000 .
Come si fa a verificare che invece quei generatori che ho riportato nel primo post, siano del tutto casuali e chi li ha creati non può avere la minima possibilità di avere le priv key?
Ci sono dei test per stabilire quanto casuale sia una certa sequenza, ma ricadremmo nel problema di essere sicuri che il tool che implementa questo controllo funzioni a dovere (oltre al fatto che personalmente non saprei come fare, insomma bisognerebbe studiarci su un bel po') La soluzione più pulita per te è quella che ti ha indicato corsaro, ovvero scarichi Bitcoin Core e lo installi su un pc offline. Ho letto qui -> https://bitcointalk.org/index.php?topic=1319848.0che la prossima versione di Bitcoin Core, la 0.12, utilizzerà la libreria libsecp256k1 al posto di OpenSSL. Questa nuova libreria, oltre a essere molto più efficiente per quanto riguarda la verifica delle firme, dovrebbe essere anche più sicura contro il "side-channel attack". Non ho capito bene in cosa consiste questo tipo di attacco: può essere fatto solo contro i wallet fisici (tipo Trezor)? Si va a cercare una qualche falla nell'entropia del dispositivo elettronico da cui attinge l'algoritmo di generazione dei numeri pseudo casuali? Ma l'algoritmo di per sè è sempre lo stesso? Oppure nella generazione attuale delle chiavi private di Bitcoin Core 0.11.2 c'è una qualche vulnerabilità? Mi piacerebbe capire insomma se gli eventuali problemi riguardano solo la macchina fisica su cui gira Bitcoin Core o l'algoritmo in sè. gli attacchi side-channel sono attacchi che usano informazioni indirette per cercare di arrivare a deduzioni sul come bucare un sistema di criptazione. Nella pratica, per OpenSSl so che sono stati fatti molti studi negli anni su come creare dei processi "spia" per monitorare l'utilizzo delle risorse CPU e cache, e da statistiche su questi utilizzi "derivare" in che modo venivano generate chiavi private. Questo pero' vuol dire che sul tuo pc privato, uno fa molto prima a montarti uno spyware che spia le chiavi, piuttosto che uno programma complicatissimo che attraverso deduzioni assurde e indirette cerca di arrivare a che chiavi hai generato discorso diverso su un ambiente multitasking dove tu spii indirettmente cosa fanno gli altri user, ma direi che per i wallet privati quasi nessuno e' in questa condizione. Inoltre io su queste affermazioni ci farei sempre la tara: openssl e' sotto gli occhi di tutti (nel bene e nel male) da tanti anni, questo vuol dire che tanti avranno provato a bucarla, a trovare punti deboli ecc. e quasto vuol anche dire che per forza ogni tanto emerge qualche nuovo bug. Il fatto che una libreria nuova sia PER FORZA superiore in sicurezza e' tutto da dimostrare, ossia essendo nuova, e' ovvio che per ora ha passato molti meno test e stress della buona vecchia openssl...
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Sono sempre stato un estimatore dell'ecosistema bitcoin, che ritengo sia una miniera di potenzialita' e innovazione, pero' questa volta invece del solito documento su pregi,ho voluto invece cercare di approfondire quali possono essere i problemi e lati negativi che cominciano ad intravedersi all'orizzonte.
Non vuol assolutamente essere un thread in spirito catastrofistico o negativo, voglio solo cercare di mettere a fuoco quali potrebbero essere,o sono gia', alcuni problemi magari sottovalutati o poco considerati.
Allontanamento dal modello p2p
Bitcoin NON e' piu' p2p. Bitcoin e' nato compe progetto p2p, ma nel tempo di fatto le rete si e' strutturata in entita' specializzate: i miners, le pool, i full-node, gli utenti gli exchange, ecc. Giusto per dare un dato, nel momento che scrivo ci sono quasi 7.000.000 di indirizzi bitcoin con un saldo maggiore di zero, e questo fa supporre un numero di utenti ormai superiore al milione. per essere una rete veramente p2p quasi tutti questi utenti dovrebbero avere un full node. Sempre ad oggi, i full node sono poco piu' di 5.000, quindi circa un full node ogni 200 utenti. E questo rapporto e' destinato a peggiorare, in quanto gli utenti aumentano velocemente, e i full node lentamente diminuiscono.
Bitcoin e' difficilmente scalabile in un modello p2p
Satoshi nel documento originale si sofferma (abbastanza poco onestamente) sulla sostenibilita' di una blockchain in continuo aumento di dimensione, facendo riferimento alla legge di moore. Purtroppo questo non e' l'unico lato del problema, c'e' ad esempio il problema che ogni transazione deve venir inviata in broadcast a tutti i nodi, quindi teoricamente se i nodi aumentassero nella stessa misura degli utenti, il traffico di broadcast aumenterebbe al quadrato, inoltre anche il numero delle transazioni aumenta nel tempo. Per questo ulteriore motivo, non e' sostenibile un modello in cui tutti i nodi sono full node, ma solo alcuni (pochi) si specializzaranno di diventare full, probabilmente quelli controllati dalle mining pool e quelli controllati dagli exchange, non essendo prevista una ricompensa per la tenuta di un full-node.
Centri di controllo
I detentori dei pochi full-node (probabilmente mining pool ed exchange), in grado di reggere le moli di dati e di traffico in continuo aumento, diverranno nell'ecosistema bitcoin una sorta di "centri di controllo", ossia , in un modo ancora tutto da inventare e da definire, i punti in cui si accumulera' un potere, in un modo non uguale ma analogo a quello che potrebbero essere le banche attuali. Una delle forme di controllo potrebbe essere quella di decidere quali nuove regole inserire nel protocolle e quali no, oppure come cambiare vecchie regole del protocollo.
Destabilizzazioni
teoricamente, semplicemente creando dei fork ossia aderendo all'una o l'altra fazione, gli utenti potrebbero "votare contro" ad una certa decisione, ma "votare contro" potrebbe voler dire destabilizzare la rete, o cacciarsi su dei fork a valore nullo. Inoltre anche destabilizzare la rete potrebbe voler dire vedere diminuire il valore dei bitcoin posseduti. Questo fara' si che la paura di destabilizzare verra' usata per "governare" le decisioni degli utenti (analogamente come i governi usano le paure e le reazioni emotive cosme strumenti di orientamento, e quasi mai considerazioni tecniche oppure oggettive). In quelche modo stiamo gia' osservando il fenomeno nella gestione del problema "massima dimensione blocco".
Dubbio amletico.
Questi problemi, sopratutto su una scalabilita' sostenibile, sono problemi reali e strategici. Quindi dovrebbe esserci aperta una discussione importate su come far evolvere il tutto nel modo piu' sostenibile possibile. Invece vedo solo da discussione sulla dimensione del blocco, che si e' importante, ma e' un dettaglio in confronto alla strategia "generale" di crescita. Ora, visto che tutte le persone coinvolte nel discorso non sono certo stupide, mi chiedo quali sono i motivi veri nel guardare il sassolino e non considerare la montagna....
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. robba da matti non ci si può fidare proprio di nessuno... che mondo di merda.
gia'... ho il terrore di scoprire che sia un mondo di merda finta !
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Non so se sia il caso del tuo contatore, ma a volte va anche così: non fanno le letture, stimano, poi vanno 6 mesi dopo a fare la lettura e si riallineano.
boh, ribadisco il mio e' stato piu' un moto di amarezza, piuttosto che il tentativo di risolvere un problema leggere in giro nei forum che gli installatori professionisti in giro per l'italia dicono che le societa' del gas fanno questi numeri, mi ha riacutizzato l'amarezza... ma non mi metto di certo alla caccia di mulini a vento per questo. come ho scritto, volendo ci sono decine e decine di robe molto piu' in alto nella mia classifica delle angherie subite
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guarda ho iniziato questo post cosi', giusto come sfogo... ma temo che non ci siano scappatoie reali. Supponiamo che davvero facciano cose del genere... una societa' del gas non lo fara' da sprovveduti, tipo avranno una distribuzione random dei contatori alcuni tarati piu' alti e alcuni piu' bassi, insomma per non scatenare una palese ondata di proteste, ma per rimanere sempre nell'ambito del gestibile come "errore possibile". poi per approfondire un po' la materia, ho impegato un giorno intero della mia vita a capire come funzionano le bollette. Ovvaiemnte ci sono tutte le solite cose per depistare il 90% della popolazione: periodi sempre diversi, (a volte 25 giorni, a volte 32, a volte letture reali, a volte letture fittizie e conguagli)... districandosi con un po' di pazienza e un po' di statistica da questo primo ostacolo, ci sono tutti altri parametri: ad esempio il "Potere calorifico", ossia la qualita' del gas che ti mandano... sulla mia bolletta i MC che consumo sono moltiplicati per questo ipotetico valore di aggiustamento, quindi potrebbero anche agire dandoti per vari periodi gas a potere calorifico diverso da quello dichiarato... (per capirci, ho scoperto che possono darti gas piu' o meno annacquato...) insomma, mettere assieme tutti i dati per provare SCIENTIFICAMENTE che hai ragione, credo sia uno sforzo veramente disumano, che avrebbe anche dei costi non indifferenti. Morale, smoccolo, pago, ed esercito la mia sceleropatomittenza
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Ragazzi non ci sto quasi capendo più una randa, siete troppo tecnici arulbero la preoccupazione di bittaitaliana è che scarico uno di quei generatori, lo uso interamente offline, ricavando la privare key tutto offline, ma il file del generatore sia manomesso, in modo che generi per esempio a rotazione 100.000 indirizzi, di cui , chi lo ha creato, ha la priv key di tutti e 100.000 . Come si fa a verificare che invece quei generatori che ho riportato nel primo post, siano del tutto casuali e chi li ha creati non può avere la minima possibilità di avere le priv key? al 100% non puoi essere certo di nulla... ma non nel campo bitcoin... propio in generale. se sei abbastanza paranoico, puoi anche suppore che i parametri selezionati da SECG per secp256k1 contengono in realta' una bakcdoor, ossia un particolare ECDLP che su quella curva e' subesponenziale... quindi vivi tranquillo e non farti troppe paranoie.
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