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1101  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Stima consumo energetico rete bitcoin. on: February 20, 2018, 05:58:54 PM
...
Nell'idea originale la garanzia era distribuita, e quindi condivisa tra tutti (o quasi tutti) gli utenti.
Qui parliamo di una garanzia data da pochissimi, con speranze che si comportino in certi modi perche' speriamo
che siano i piu' "normali".

Anche a me interessa parlare e condividere ... non voglio convincere e, se devo dirlo, non sono soddisfatto della piega che ha preso BTC.
Ritengo che il problema sia stato generato dalla nascita degli asic che hanno tolto agli utenti la possibilità di minare, già le GPU hanno segnato la strada ma si poteva ancora investire e contribuire.

La garanzia data da molti è un concetto che in astatto ovviamente preferirei anch'io, ma purtroppo non c'è modo per distinguere le persone nel sistema bitcoin. Ci sono solo potenza computazionale e indirizzi, entrambi accumulabili da un singolo.

Una cpu un voto diceva satoshi nel suo paper, e una persona ovviamente può controllare moltissime cpu:

Quote
The proof-of-work also solves the problem of determining representation in majority decision making. If the majority were based on one-IP-address-one-vote, it could be subverted by anyone able to allocate many IPs. Proof-of-work is essentially one-CPU-one-vote. The majority decision is represented by the longest chain, which has the greatest proof-of-work effort invested in it. If a majority of CPU power is controlled by honest nodes, the honest chain will grow the fastest and outpace any competing chains

Sono andato a rileggermi questo thread del 2014 https://bitcointalk.org/index.php?topic=661499.0 per vedere com'era il clima intorno alla sicurezza di bitcoin allora. E qualcuno si lamentava che all'epoca sarebbero bastati pochi milioni di euro per tentare un 51% attack. Oggi non è più così, da quel lato lì penso si possa concordare che bitcoin è più sicuro (le transazioni sono realmente irreversibili).

Sarebbe bello poter fare una comparazione in termini di consumi tra quanto costa una transazione bitcoin e un bonifico, giusto per fare della valutazioni più oggettive in merito al tema di questo thread. Bitcoin anche in questo è più trasparente.
In questo articolo si tenta di stimare il consumo complessivo delle banche https://hackernoon.com/the-bitcoin-vs-visa-electricity-consumption-fallacy-8cf194987a50 (per quanto riguarda solo l'aspetto energetico di consumo di elettricità), e la stima si aggira sui 100 TWh all'anno. La stima di gbianchi per bitcoin era di 35 TWh.
1102  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Stima consumo energetico rete bitcoin. on: February 20, 2018, 01:06:35 PM
Quindi ci presenti un modello totalmente nuovo, che non c'entra nulla con il modello presentato da satoshi:
.....
In questo modello sicurezza e' garantita da una sorta di "buco nero di avidita'" che e' l'unica vera garanzia,
e ci garantisce solo il fatto che nessun miner sarebbe cosi' stupido da perdere il giochino.

Non lo dico io, ma Satoshi:
Quote
White paper
....
6. Incentive
By convention, the first transaction in a block is a special transaction that starts a new coin owned by the creator of the block. This adds an incentive for nodes to support the network, and provides a way to initially distribute coins into circulation, since there is no central authority to issue them. The steady addition of a constant of amount of new coins is analogous to gold miners expending resources to add gold to circulation. In our case, it is CPU time and electricity that is expended.
The incentive can also be funded with transaction fees. If the output value of a transaction is less than its input value, the difference is a transaction fee that is added to the incentive value of the block containing the transaction. Once a predetermined number of coins have entered circulation, the incentive can transition entirely to transaction fees and be completely inflation free.
The incentive may help encourage nodes to stay honest. If a greedy attacker is able to assemble more CPU power than all the honest nodes, he would have to choose between using it to defraud people by stealing back his payments, or using it to generate new coins. He ought to find it more profitable to play by the rules, such rules that favour him with more new coins than everyone else combined, than to undermine the system and the validity of his own wealth.

la sicurezza della rete dipende dal costo dell'energia consumata, a prescindere da tutte le altre variabili:

- Non importa se questo "costo" e' distribuito o centralizzato
- Non importa se nasce da una domanda reale degli utilizzatori, perche' dipende esclusivamente dall'avidita' dei minatori.

io posso anche comprendere questo modello, ma non e' neanche lontanamente il modello
che mi affascinava quando mi sono avvicinato a questo mondo.

Mai detto questo, al contrario è proprio la domanda reale degli utilizzatori (domanda sia di bitcoin negli exchange che di transazioni nella blockchain) che spinge i miner a bruciare energia: senza noi utilizzatori i miner non farebbero nulla (altrimenti brucerebbero solo i propri soldi).


Ma io ti controbatto: allora i banchieri non sono uguali ? anche loro fanno stare in piedi il giochino delle valute tradizionali con la loro avidita', e non sarebbero mai cosi' scemi da farlo saltare, con l'unica differenza che sono molto meno energivori  ?

Tra l'altro sono anche molti, quindi paradossalmente il sistema di avidita' delle valute  tradizionali
e' meno energivoro e mi garantisce di piu'...

I dollari non possono fallire (o quasi) perchè a nessun americano o cinese (insomma a mezzo mondo) questo converrebbe; perchè continui a chiamare avidità il proprio sano interesse personale?
Non penso che tu ti definisca avido solo perchè non vuoi che i tuoi risparmi in euro si volatilizzino.

Il vantaggio etico di bitcoin (rispetto alla valute tradizionali) non si misura sul piano dell'impatto ambientale o dell'avidità, ma è determinato dal fatto che con bitcoin i tuoi soldi sono veramente tuoi, non censurabili, non possono requisirteli, non possono creare inflazione (i fork sono una cosa ben diversa) per rubarti potere d'acquisto.
1103  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Stima consumo energetico rete bitcoin. on: February 19, 2018, 08:57:21 PM

Ripeto: non è la quantità di energia utilizzata nè la power hash raggiunta (sono dei semplici mezzi), ma è solo il costo necessario per mettere insieme quella potenza computazionale a dare sicurezza alla rete bitcoin. Se domani il prezzo dell'energia ovunque nel mondo facesse un x10, stai sicuro che l'energia impiegata nel mining (e di conseguenza la power hash) farebbe immediatamente un  /10, ma la sicurezza rimarrebbe esattamente la stessa.

Insomma, il problema è che l'energia costa troppo poco!

C'è qualcosa che non mi convince nel tuo ragionamento, sono in gran parte d'accordo ma non totalmente (come già dicevo in altra circostanza).
Associ la sicurezza della rete quasi solo al costo dell'energia invece che all'HP.
Ma il costo dell'energia non è aumentato molto negli anni. E' aumentato sì, ma in modo abbastanza lineare, guarda per esempio questa serie storica:
https://www.eia.gov/totalenergy/data/annual/showtext.php?t=ptb0810

ok che è ferma al 2011 ma se prendi gli ultimi 3 o 4 anni (per paragonarla all'aumento di HP della rete bitcoin) quanto è stato il suo incremento ?  meno del 10%.
Quanto è stato invece l'incremento dell'HP negli stessi 3 o 4  anni ?

Quindi no, non è solo il costo dell'energia a determinare la sicurezza della rete.....

La sicurezza della rete non è associata al costo dell'energia per KWh (anzi, ne è totalmente indipendente), ma al costo complessivo di tutta l'energia utilizzata per fare l'hash power. Il costo per KWh sarà aumentato di poco, ma moltiplicato per la quantità di energia impiegata per questo task fa il costo effettivo della sicurezza della rete, che è senz'altro aumentata.

1104  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Stima consumo energetico rete bitcoin. on: February 19, 2018, 07:41:06 PM

non so se sono tanto d'accordo su questa analisi.

Un anno fa, la rete consumava circa 1/8 di energia, ma secondo me la gente la percepiva ugualmente sicura.

Io invece credo che la corsa ai maggiori consumi non sia per rispondere ad una domanda di maggior sicurezza
da parte degli utilizzatori della rete (non ho mai sentito nessuno dire "ah cazzo ci vorrebbe maggiore power hash cosi' mi sentirei piu' tranquillo")
ma molto semplicemente per accaparrarsi piu' bitcoin minati e fee.

Per inciso, io mi sentirei MOLTO piu' sicuro con un decimo o forse anche un centesimo di power hash,
ma distribuito su 10.000 miner e non su 10 come sono addesso.

E facendo per assurdo l'esempio opposto supponiamo che la power hash (e quindi il consumo) sia 1000 volte superiore all'attuale,
ma in mano solo a 2 miner, la rete sarebbe piu' sicura ?

La sicurezza in bitcoin non viene dalla decentralizzazione, ma dall'interesse (incentivo) economico che hanno i miner nel non dissipare il valore dei bitcoin (perchè loro per primi sono retribuiti in bitcoin).

Non sto parlando di sicurezza percepita, ma di sicurezza economica: se per mandare in malora 100 miliardi in dollari di bitcoin sono sufficienti 10 milioni di euro non è la stessa cosa che se ne servisse 1 miliardo di euro. Più alto è il costo per tentare l'attacco, meno attaccanti ci possono essere (sto parlando anche di Stati o banche).

Se la rete rimanesse in mano solo a 2 miner sarebbe un caso limite abbastanza spiacevole (possibilità teorica di un 51% attack), ma ancora rimarrebbe il fortissimo incentivo per questi 2 a comportarsi bene e la quasi impossibilità di attacco dall'esterno (nel caso della power hash x1000). Se invece uno dei 2 miner agisse male, bitcoin perderebbe fiducia e consenso negli utilizzatori. Ricorda poi che ci sono anche i nodi solo validatori e quindi ci si accorgerebbe subito di un miner che iniziasse a comportarsi in modo fraudolento (e questo scoraggia ulteriormente tale tipo di iniziative).

Ripeto: non è la quantità di energia utilizzata nè la power hash raggiunta (sono dei semplici mezzi), ma è solo il costo necessario per mettere insieme tutta quella potenza computazionale a dare sicurezza alla rete bitcoin. Se domani il prezzo dell'energia ovunque nel mondo facesse un x10, stai sicuro che l'energia impiegata nel mining (e di conseguenza la power hash) farebbe immediatamente un  /10, ma la sicurezza rimarrebbe esattamente la stessa.

Insomma, il problema è che l'energia costa troppo poco!

1105  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Stima consumo energetico rete bitcoin. on: February 19, 2018, 02:00:26 PM

Per amore di discussione, vorrei riflettere un attimo sulla questione dell' "inefficienza".

Cosa vuol dire inefficienza? Che uso troppe risorse per portare a termine un certo compito.
Se sono inefficiente, il prezzo a cui dovrò vendere il mio prodotto/servizio tenderà a essere più alto di quello dei miei concorrenti (per ripagarmi delle risorse impiegate), quindi finirò fuori mercato e dovrò cambiare lavoro. Se però lo stesso mercato in una certa fase richiede una grande quantità del mio prodotto (forte domanda) e l'offerta è scarsa, ecco che anch'io posso sopravvivere per un po' pur rimanendo "inefficiente" in confronto alla concorrenza.

Nel caso dei miner la cosa si fa però particolarmente interessante. Essi offrono un servizio di trasformazione dell'energia elettrica in bitcoin (mining) e in movimento di bitcoin (transazioni).

Trascurando l'efficienza dei macchinari che utilizzano (supponiamo per semplicità che abbiano tutti lo stesso rendimento), l'efficienza dei miner si misura quindi soprattutto sulla capacità che hanno di rifornirsi di energia elettrica (la loro vera materia prima) a basso costo.
1KWh prodotto in Italia non è ovviamente uguale a 1KWh prodotto in Cina in termini di costi (non consideriamo per adesso l'impatto ambientale).

Il mercato degli utilizzatori di bitcoin chiede ai miner di fornire il loro lavoro computazionale, che di fatto è energia trasformata in calcoli, per assicurare la circolazione della moneta. I miner offrono il loro lavoro solo se riescono a trovare una certa quantità di energia a un prezzo sufficientemente basso per soddisfare la richiesta degli utenti al prezzo al quale gli utenti stessi sono disposti a pagare il servizio (ovviamente guadagnandoci).

Ora agli utenti interessa se i miner utilizzano tanta o poca energia? No. La qualità del servizio che essi ricevono non dipende assolutamente da questo parametro. Agli utenti interessa solo che i miner utilizzino una quantità di energia dal costo complessivo "sufficientemente alto",  in questo modo quel costo stesso costituisce l'assicurazione dell'irreversibilità delle loro transazioni.  Il costo complessivo dell'energia utilizzata (non la sua quantità) è la misura della sicurezza della rete bitcoin.

Convincersi di questo fatto è molto semplice: se l'energia utilizzata dal sistema bitcoin facesse un x10 nel prossimo anno (come si paventa in questo thread), la spesa dei miner aumenterebbe sicuramente in proporzione di più, poichè produrre sempre più energia a costi fissi non è possibile alla lunga (diciamo che l'energia è una risorsa limitata, come i bitcoin stessi, e più ne "estraiamo" dall'ambiente più è difficile e costoso estrarne dell'altra). Diciamo quindi che i costi per i miner aumentino di un fattore x20.
Un tale servizio avrebbe ancora mercato solo se gli utenti fossero disposti a pagare a loro volta un x20 le commissioni sulle transazioni (escludiamo per ora la ricompensa del blocco che andrà a esaurirsi con il tempo). Se invece gli utenti fossero disposti a pagare solo un x10 rispetto alle commissioni attuali, l'incremento della quantità di energia utilizzata dai miner sarebbe ben inferiore, perchè anche loro guardano solo ai costi, non ai Joule.

Riassumendo: bitcoin al momento usa tanta energia perchè essa costa relativamente poco in certe zone del pianeta, ce n'è tanta a disposizione a buon mercato. Questo cozza contro la coscienza ecologista che si va formando soprattutto in occidente, per la quale l'energia è preziosa indipendentemente dal costo necessario a ricavarla dall'ambiente.

Se ci pensate, quando paghiamo poco un oggetto prodotto in Cina, poco ci importa se lo paghiamo poco nonostante magari ci sia dietro tanto lavoro (poichè il lavoro in Cina è sottopagato). Se qualcuno lavora tantissimo per fornirvi un servizio e vi chiede in cambio un compenso basso, voi non vi offendete, no? Ma con l'energia è diverso, poichè stiamo maturando la consapevolezza che l'energia è del pianeta e quindi di tutti. Quindi se un cinese usa tanta energia elettrica prodotta a basso costo per minare le nostre transazioni, questo ci dà fastidio, mentre per tanti altri prodotti/servizi (mi viene da pensare anche alla spedizioni Amazon praticamente gratuite) nei quali chi è sfruttato è l'uomo e non l'ambiente, siamo molto meno schizzinosi.
1106  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Stima consumo energetico rete bitcoin. on: February 18, 2018, 10:12:06 AM

La dico in un altro modo: una moneta non può essere dal mio punto di vista come un qualsiasi altro prodotto sul mercato, che quando esce una versione migliore esso perde immediatamente di valore. Quindi se le regole della competizione portano a migliorare le caratteristiche della moneta btc per me va benissimo, ma se invece portano a dover saltare continuamente da una moneta all'altra rischiando continuamente i propri risparmi, la cosa non mi piace per niente.

La mia fiducia su bitcoin era dovuta al fatto che avevo studiato la tecnologia, mi sembrava credibile e sostenibile,
insomma l'avevo capita e per questo ero disposto a crederci. Non potrei mai usare una crypto della quale
non capisco oppure non so il principio di funzionamento, semplicemente come atto di fede. Allora mi uso
i miei euro, che sono un atto di fede che non mi costa nessuno sbattimento e sono distribuiti e organizzati.

E non voglio diventare uno che passa le giornate a studiare nuove tecnologie di cryptovalute, io avrei
anche altre cosa da fare nella vita !

Quoto in pieno.
Il tempo speso per capire il funzionamento di bitcoin è stato tanto anche per me. Il tempo di ciascuno di noi ha un suo valore, e quindi non capisco come si faccia a stare continuamente dietro a tutte queste novità. Personalmente ho finora investito più tempo che soldi in bitcoin.

Torna il concetto di qualche post fa: non fidarsi di nessuno costa. Se voglio in prima persona controllare e verificare la bontà e lo status di salute delle varie cripto devo dedicare a questo compito una parte sostanziale del mio tempo: no grazie.

Un altro degli innegabili vantaggi degli euro/dollari al momento sono che tutti li usano, essi sono una parte fondamentale del nostro sistema. Se l'euro fallisse, saremmo veramente tutti sulla stessa barca, motivo per cui posso nutrire una ragionevole speranza che chi di dovere si adopererà per evitare che questo accada.

Su bitcoin ho molti più dubbi in proposito, chi fino a ieri lo sosteneva (parlo addirittura di dev) da un giorno all'altro cambia idea e crea un'altra moneta. Detta in altri termini, ci sono miliardi di persone nel mondo che hanno interesse che dollari ed euro non falliscano. Con le cripto invece sembra un tutti contro tutti.
1107  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Stima consumo energetico rete bitcoin. on: February 18, 2018, 08:01:15 AM
Per me sarà abbastanza naturale che lo scenario evolva passando da btc a qualche altra coin, però bisognerà attendere che quest'altra coin possa dimostrare di avere i pro necessari, perciò dico che ci vorrà ancora qualche anno.

Concordo sul fatto che alcune altcoin abbiano idee e progetti alla base molto interessanti, ma dissento invece sul principio che btc sia come un'azione in borsa, le cui quotazioni devo seguire quasi giornalmente per non rischiare di perdere tutti i miei soldi.

Magari hai ragione tu, ma se è così allora nè btc nè nessun'altra criptomoneta potrà mai diffondersi realmente come moneta e soprattutto mai potrà diventare riserva di valore.
Una moneta deve avere una sua stabilità (almeno nel medio-lungo periodo), non si può tenere in tasca qualcosa che da un giorno all'altro potrebbe semplicemente fallire. O almeno il rischio di questo fallimento, se anche non si può mai eliminare del tutto, dovrebbe essere talmente piccolo da essere impercettibile e tale da dare la sensazione che non ci sia (come succede per euro, dollari, oro)

Altrimenti non vedo come si possa continuare a paragonare btc in particolare all'oro: una caratteristica fondamentale dell'oro è che, pur ignorando il suo valore da qui a 10 anni, possiamo almeno dare per scontato che comunque il suo valore non andrà mai a 0, è da secoli che viene utilizzato come riserva di valore perchè un valore ce l'ha sempre avuto.

Se invece diciamo che btc (o altre criptovalute) sono alla stregua di esperimenti o come aziende quotate in borsa, che possono tranquillamente sparire da un giorno all'altro, stiamo ancora parlando di monete?

Mi rendo perfettamente conto che le percentuali di guadagno di chi ha investito finora in bitcoin sono state elevatissime, e a fronte di rendimenti eccezionali ci deve essere un rischio altrettanto forte, ma io continuo a sostenere che un conto è pensare che siamo solo in una prima fase di forte incertezza dovuta alla novità dopo la quale bitcoin ragionevolmente si affermerà stabilmente o scomparirà, altro è pensare che naturalmente bitcoin (e qualsiasi altra criptomoneta) saranno per sempre durante la loro esistenza asset rischiosi da monitorare costantemente. In quest'ultimo caso la scommessa bitcoin mi sembrerebbe persa già in partenza.

La dico in un altro modo: una moneta non può essere dal mio punto di vista come un qualsiasi altro prodotto sul mercato, che quando esce una versione migliore esso perde immediatamente di valore. Quindi se le regole della competizione portano a migliorare le caratteristiche della moneta btc per me va benissimo, ma se invece portano a dover saltare continuamente da una moneta all'altra rischiando continuamente i propri risparmi, la cosa non mi piace per niente.
1108  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Stima consumo energetico rete bitcoin. on: February 17, 2018, 03:56:33 PM
Io ho sempre considerato bitcoin un bellissimo esperimento, ma ultimamente mi chiedo (e non solo io):

una volta che si è faticosamente costruita una così grande fiducia intorno a questa nuova moneta/riserva di valore, l'idea di archiviarla per passare a una nuova edizione bitcoin 2.0 sarebbe fattibile?

Razionalmente sì, ma non basta la razionalità in questa situazione. A me ad esempio bitcoin cash non dispiace, ma poi mi chiedo: se adesso passiamo a un bitcoin 2.0 e poi fra altri 10 anni ci accorgiamo che ci sono molte  altre cose da aggiustare e quindi passiamo a bitcoin 3.0 e così via, non viene a cadere un presupposto fondamentale in una moneta, e cioè la fiducia che essa conservi il suo valore nel futuro?

Oggi molti investono su bitcoin perchè attratti non solo dalla possibilità di guadagno ma anche spinti dalla speranza/fiducia che questa moneta abbia un futuro (non dico eterno, ma almeno comparabile a quello delle monete fiat). Per esempio molti investono in btc per i figli appena nati.

Dichiarare adesso che bitcoin è solo un esperimento ormai terminato da cui ripartire non solo farebbe crollare immediatamente la fiducia nell'attuale "versione" di bitcoin, ma anche in cascata su tutte quelle successive: una volta che si avverasse il fatto che anche la cryptomoneta per eccellenza è fallita, sarebbe più difficile tornare a fidarsi della prossima (come quando fai un incidente in auto, razionalmente lo sapevi anche prima che poteva succedere, una volta che ti è successo realmente la tua percezione del rischio cambia sostanzialmente).

Ad oggi la percezione che bitcoin possa realmente fallire è molto minore rispetto a soli 2-3 anni fa, e forse questo non è un bene. Non lo pensiamo più come un esperimento (che come tale può essere rivisto e riformulato) ma come una realtà ormai consolidata.

Ma potrebbe realmente esistere un nuovo bitcoin al posto di quello attuale? Continuerebbero ad esistere le altre cryptovalute se bitcoin fallisse? Al momento la mia sensazione è che bitcoin rappresenti la prima pietra miliare, come il primo blocco di una blockchain, dal quale attingono senso e fiducia anche le altre crypto. Se fallisse bitcoin tutto il resto verrebbe giù. E quindi al momento bitcoin ha perso il suo status di "esperimento".
1109  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Stima consumo energetico rete bitcoin. on: February 17, 2018, 02:39:57 PM
ottima riflessione, pero' se posso permettermi una piccola correzione, direi che non fidarsi di nessuno costa.

la decentralizzazione applicata in altri ambiti ha funzionato benissimo, qui il problema e' che stiamo cercando di fare
un sistema in cui nessuno si fida di nessuno, e da questo che deriva il vero costo enorme... e tra l'altro manco
ci stiamo riuscendo, in questo momento ci stiamo fidando di una decina di miner che non sappiamo neanche chi sono.


Il problema dei generali bizantini (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Problema_dei_generali_bizantini) che la proof of work di bitcoin ha (apperentemente) risolto è un problema irrisolvibile da un punto di vista informatico: se non puoi/vuoi fidarti degli altri, non c'è modo di raggiungere un consenso condiviso sulla base di informazioni decentralizzate (non l'ho detta molto bene, spero che si capisca).

L'idea di satoshi di aggiungere l'incentivo economico a comportarsi bene è l'unica garanzia che abbiamo che i miner si comportino effettivamente bene. Tutto l'impianto si basa sull'idea che sarebbe oltremodo dannoso per chiunque far saltare il sistema, il miner che lo facesse sarebbe il primo a farsi male.

Detto questo, la breve storia di bitcoin ci ha dimostrato finora come alcune affermazioni date per scontate (tipo che in seguito a un fork un solo ramo sarebbe sopravvissuto e l'altro sarebbe immediatamente morto) non si sono confermate poi nei fatti.

Al momento la nostra fiducia nei miner si basa solo sulla generica considerazione che sarebbe antieconomico per loro comportarsi male, ma anche qui la storia ci ha mostrato purtroppo che esistono persone che antepongono il male altrui al proprio bene...
1110  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Stima consumo energetico rete bitcoin. on: February 17, 2018, 02:03:11 PM
ma come sempre è un gioco tra interessi contrapposti, con i dev da una parte, i miner dall'altra.... e noi in mezzo.

infatti il vero dubbio di fondo che mi perplime e' proprio questo:

ma se abbiamo inventato tutto questo per sottrarci all'ogarchia dei banchieri, e alla fine ci siamo sottomessi
all'oligarchia dei miner, che in piu' devastano le risorse energetiche della terra... non e' che abbiamo fatto
sto gran affare.

E' da tempo che sto maturando questa riflessione: la decentralizzazione costa, e costa veramente tanto; la ricerca dell'efficienza porta inevitabilmente alla specializzazione e quindi alla centralizzazione, non alla decentralizzazione.

Se ci pensate tutte le proposte volte finora a migliorare la scalabilità e quindi l'efficienza della rete bitcoin sono una forma di centralizzazione: da una parte ingrandire il blocco, dall'altra aggiungere un nuovo layer (lightning network).
Gli asics stessi, usati per rendere più efficiente il lavoro di mining, portano alla centralizzazione, non certo al contrario.
1111  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Stima consumo energetico rete bitcoin. on: February 16, 2018, 12:40:48 PM
L'energia totale utilizzata dal sistema bitcoin è tanta, ma forse ancora accettabile se fosse possibile scalare in modo da diminuire drasticamente il costo per singola transazione. Gli sviluppi futuri vanno in questa direzione.
In ogni caso la sicurezza si paga, e il livello di certificazione "assoluta" garantito da bitcoin con il proof of work non può essere troppo a buon mercato (nei primi tempi si potevano fare addirittura transazioni gratis, ma era chiaro che il modello non era sostenibile)

Devo ancora riprendermi. L'impressione e' che tutto cio' sia una follia,
perche' piu' il prezzo sale (sia delle transazioni che di Bitcoin), piu' i minatori saranno incentivati a fare mining selvaggiamente,
e piu' investono in mining piu' il prezzo deve salire per tenere in piedi questa baracca infernale.

nel giro di un anno, forse anche meno,  la rete Bitcoin potrebbe consumare da sola come una una nazione industrializzata...
non so se ci rendiamo conto della dimensione del problema, dell'impatto ambientale, e anche etico.

Secondo me la correlazione tra prezzo del btc e consumo energetico è solo temporanea, e dovuta al fatto che in questa fase iniziale c'è ancora una sostanziosa ricompensa fissa in btc per blocco. È solo questa ricompensa che lega prezzo del btc in dollari e consumo energetico, poichè invoglia i miner a competere sempre di più all'aumentare del valore del btc (di fatto la ricompensa in dollari per loro è costantemente aumentata nel tempo).

Quando la ricompensa per blocco diventerà trascurabile, il compenso dei miner sarà legato di fatto solo alle commissioni sulle transazioni. Queste commissioni, a differenza della ricompensa del blocco, non sono fisse, e quindi non risentono così direttamente del prezzo del btc in dollari. La competizione per ottenere un posto per la propria transazione in un blocco non può crescere più di tanto (quanti spenderebbero 5000 dollari per una transazione?) ergo c'è un limite al compenso possibile per i miner (limite non dettato dal prezzo del btc ma solo dalla quantità di domanda di accesso ai blocchi). Quindi a un certo punto anche il conseguente utilizzo di energia smetterà di crescere. A regime i miner venderanno energia elettrica in cambio solo delle commissioni, e poichè l'offerta di commissioni è limitata e dettata dal mercato, anche la domanda di energia seguirà lo stesso andamento.

Ovviamente tutti i dubbi sulla sostenibilità del sistema rimangono, è anche per questo che il tema della scalabilità e della dimensione del blocco hanno impegnato così duramente la comunità negli ultimi 2 anni.
1112  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Stima consumo energetico rete bitcoin. on: February 15, 2018, 09:06:10 PM
L'energia totale utilizzata dal sistema bitcoin è tanta, ma forse ancora accettabile se fosse possibile scalare in modo da diminuire drasticamente il costo per singola transazione. Gli sviluppi futuri vanno in questa direzione.
In ogni caso la sicurezza si paga, e il livello di certificazione "assoluta" garantito da bitcoin con il proof of work non può essere troppo a buon mercato (nei primi tempi si potevano fare addirittura transazioni gratis, ma era chiaro che il modello non era sostenibile)
1113  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Stima consumo energetico rete bitcoin. on: February 15, 2018, 07:42:32 PM
quindi il consumo è paragonabile a cosa per avere una stima ad occhio reale?

io a casa mia consumo circa 5000 KW/h  all'anno

quindi 320 KW/h (il costo di una transazione) sono poco meno del consumo medio di un mese di tutta la mia casa

vi prego ditemi che ho sbagliato i conti.

Purtroppo i calcoli sono corretti:

https://www.weforum.org/agenda/2017/10/the-electricity-required-for-a-single-bitcoin-trade-could-power-a-house-for-a-whole-month

a proposito di efficienza della rete bitcoin ...

D'altronde se le fee per transazione sono ormai nell'ordine di decine di dollari, quello è l'equivalente in corrente elettrica
1114  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Sicurezza: oltre gli aspetti tecnici. on: February 14, 2018, 05:42:33 PM

Non si possono assicurare le proprie crypto, è l'altra faccia di "be your own bank", ognuno è solo con se stesso nella gestione dei propri soldi, non si è nemmeno in grado di dimostrare di essere stati derubati.


infatti il mio nuovo paradigma e' "be your own bank" e "bitcoin... what is it?"

non rinnego la bellezza di tornare padroni delle proprie cose,
ma il tutto va unito a un ASSOLUTO basso profilo, (bitcoin ? cos'e'?)
almeno in questa fase ove tutto va ancora scoperto e chiarito.


Ma allora io ti rispondo: se essere padroni delle proprie cose vuol dire fare finta di non averle (ASSOLUTO basso profilo), a che pro?

Che senso ha avere una casa se deve essere nascosta alla vista di tutti?
Che senso ha avere speso tempo ed energia per comprendere il cambio di paradigma introdotto dalle cryptovalute, se poi non devo mai parlarne con i miei conoscenti, e se quando ne parlo in pubblico devo farlo solo sotto un nickname per paura di subire ritorsioni?

La bellezza di tornare padroni delle proprie cose è una bellezza molto triste, mi pare.
1115  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Sicurezza: oltre gli aspetti tecnici. on: February 14, 2018, 05:28:40 PM

Cerchiamo di delegare a qualcun altro cio' che ci compete, e quest'altro cerchera' di trarne vantaggio
oppure impariamo a prenderci le nostre responsabilita', accollandoci la fatica di farlo ?
 

È una questione di equilibrio: ci conviene o no accollarci la fatica di farlo?

Io penso che la capacità di produrre ricchezza (parlo di oggetti e servizi, non monete) sia enormemente aumentata dal momento che nelle società umane si è accentuata la specializzazione del lavoro: ognuno impiega il proprio tempo nel modo più efficiente (per la comunità) se si specializza nel produrre/compiere bene una certa attività.
Ad esempio io insegno matematica a scuola a 100 studenti l'anno, se un singolo genitore volesse insegnare lui la matematica a suo figlio al posto mio impiegherebbe più tempo e più risorse di quante ne impiego io a preparare le mie lezioni per tutti i miei 100 studenti e probabilmente produrrebbe comunque delle lezioni di qualità inferiore: la specializzazione paga, tutta la società ne trae vantaggio.

D'altro canto la specializzazione richiede che le persone si fidino le une delle altre. Un genitore si deve "fidare" di come insegno io la matematica.

Su questo forum vedo molte persone a cui piace imparare e saper fare diverse cose oltre al proprio lavoro. Un conto però sono gli hobby, un conto è la professione nella quale si è investita una parte importante delle proprie energie e del proprio talento.

Ora, per tornare in topic, i risparmi di una vita (siano euro o bitcoin) è meglio gestirli in prima persona o delegare questo compito ad altri magari più competenti (ma di cui bisogna fidarsi) ?
Faccio solo un'osservazione banale: se ho 50k euro li tengo in banca (sul conto corrente o investiti in titoli), ma di certo non tengo 50k in contanti in casa. Con i bitcoin si tende a fare il contrario. Ma davvero vale così poco la nostra personale sicurezza?  
1116  Local / Discussioni avanzate e sviluppo / Re: Sicurezza: oltre gli aspetti tecnici. on: February 14, 2018, 03:19:00 PM

In pratica, l'unico sistema che mi viene in mente e' farsi un'assicurazione, ma
sapete se qualcuno stipula assicurazioni per "salvaguardare" un capitale in crypto ?


Non penso sia proprio possibile. Come fai a dimostrare che i soldi ti sono stati effettivamente sottratti?
In ambito crypto si può solo dimostrare di possedere dei soldi, non di non averli più, un po' come succede adesso con i contanti.  

Tutti i problemi occorsi ai vari exchange alla fine si riducono a: siamo stati hackerati. Ma il più delle volte si trattava di un furto simulato.

Non si possono assicurare le proprie crypto, è l'altra faccia di "be your own bank", ognuno è solo con se stesso nella gestione dei propri soldi, non si è nemmeno in grado di dimostrare di essere stati derubati.
1117  Local / Italiano (Italian) / Re: La fine dello Stato on: February 09, 2018, 05:50:26 PM
Quote from: HostFat
Non mi dire, le scuole pubbliche sono fatte da uomini, che puntano al profitto, e se hanno modo di prendere soldi dallo stato, senza doverli invece prendere grazie alla qualità che offrono sul libero mercato, questi non lo faranno?


Cosa che appunto non esiste in una situazione dove è presente una scuola pubblica finanziata con soldi rubati, e dove pure i privati possono trovare modo di attingere da questi fondi, rubati.
Come potrà mai venire fuori qualcosa di efficiente se l'attività portata avanti  (anche se ""privata"")  viene mantenuta da soldi rubati.

Perdonami, ma non capisco la connessione con soldi rubati e scarso servizio. Perché se una persona fa un servizio con soldi rubati - ammesso che lo siano, e non lo sono - allora questo servizio deve essere scadente?

Io lavoro per lo Stato e sinceramente non credo che per fornire un servizio di qualità sia indispensabile il pungolo della concorrenza del libero mercato. Forse se devi semplicemente creare e vendere un prodotto sì.

Ma in tutte le professioni di aiuto alle persone (insegnanti, medici, psicologi,...) ci sono altri elementi (oltre al profitto che ovviamente ci deve sempre essere) che stimolano i lavoratori a fornire un servizio di qualità (ad esempio perchè si crede nel valore e nell'importanza di quello che si fa) senza bisogno degli stimoli "aggiuntivi" del mercato.

Davvero qui si vuole far passare l'idea che se non vivo costantemente nella possibilità di perdere il mio lavoro (perchè garantito nel mio caso), allora non ho altro motivo per far bene il mio lavoro? E' solo la ricerca del maggior profitto che mi induce a impegnarmi?

Anche la storia dei soldi rubati non sta in piedi. I soldi sono soldi. Dovrei usarli male solo perchè lo Stato li riscuote attraverso delle tasse obbligatorie? Non c'è nesso logico (a parte il fatto che io non penso affatto di avere uno stipendio pagato con dei soldi rubati, ma questo è un altro discorso).

I soldi servono per vivere, e per vivere bene, ma non sono certo l'unico motore delle attività umane. Da diversi post di questo thread esce fuori una visione dell'essere umano davvero troppo riduttiva.
1118  Bitcoin / Project Development / Re: Large Bitcoin Collider Thread 2.0 on: February 09, 2018, 04:40:04 PM
Curious though if the LBC lets you search for the private key of a specific address, namely, the one to which my coins were inadvertently sent. They are just sitting there.

If I know that the first 4 characters are the same as the address for which I have the privkey, does that do anything to narrow the scope or increase my chances?

No. Searching for a specific address is quite equivalent to search against all addresses with bitcoin.
If you know the first 4 characters, again you cannot take advantage from this fact.
You could use vanitygen and store all addresses that match with the first 4 characters. But your chances to find a private key for that specific address will remain always 1 over 2^160.

LBC software could be useful only if you would know a (consistent) part of a private key of a specific address. Informations only about the address are useless.
1119  Local / Italiano (Italian) / Re: La fine dello Stato on: February 07, 2018, 06:17:09 AM
Nuova città che prova a fare a meno dello stato e delle tasse:

http://www.wallstreetitalia.com/bitcoin-porto-rico-la-nascita-di-una-cripto-utopia-nei-caraibi/

Vedremo come funzionerà.
1120  Local / Italiano (Italian) / Re: La fine dello Stato on: February 05, 2018, 05:12:33 PM
Riguardo all'efficienza delle scuole private in un mondo (quello attuale) dove esiste la scuola pubblica e finanziamenti da parte dello stato alle scuole private:
https://bitcointalk.org/index.php?topic=2162505.msg29106059;topicseen#msg29106059


HostFat, l'efficienza di cui parli tu si basa su alcuni presupposti che nel mondo della scuola non sono affatto scontati.
Per esempio la scuola non è un semplice fornitore di servizi (fornisce solo istruzione? No!) e il suo cliente (studente) non è per definizione una persona libera (in quanto per questioni anagrafiche non è una persona matura e di conseguenza libera di agire realmente nel proprio interesse).
Si potrebbe obiettare che in questo caso il vero cliente (magari pagante) sia il genitore, ma la cosa non è così semplice.

Io ho citato come merito dello Stato quello della scolarizzazione di massa. In certi ambienti i genitori mai manderebbero di propria iniziativa il proprio figlio di 10 anni a scuola, è lo Stato (la maggioranza dei cittadini) che ha deciso che sia giusto invece che un bambino acquisisca degli strumenti minimi per poter diventare un giorno un adulto libero. O almeno cerca di creare i presuposti perchè ciò possa accadere.
Sembrerà un paradosso, ma non si nasce liberi, i bambini non lo sono, ma si viene educati alla libertà (a scuola e in famiglia) anche tramite delle coercizioni che non sono violenza gratuita: imporre delle regole a chi non è in grado di autogestirsi per questioni di età non è una violenza, semmai lo è il contrario (la pedagogia su questo fatto mi sembra in gran parte d'accordo).

Tu parli sempre di persone adulte e perfettamente capaci di intendere e volere, ti faccio osservare che moltissime persone non sono in queste condizioni. A questo punto, se una di queste persone vive in una famiglia "illuminata", buon per lui, altrimenti non esiste un'autorità terza e più grande che possa dirti: tuo figlio di 10 anni deve andare a scuola, tuo padre anziano di 90 anni non autosufficiente non puoi abbandonarlo in strada, ... e via dicendo.

Si badi bene che io sono fortemente convinto di una cosa: la maggior parte delle persone non avrebbe bisogno di leggi che gli proibiscano di uccidere, abbandonare gli anziani, ..., ma le leggi non nascono per la maggioranza, bensì sono fatte per tutelare i più deboli da quella piccola minoranza di persone che in assenza di leggi (ma anche in presenza di esse talvolta) non rispetterebbero i diritti dei più deboli.
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