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fillippone
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December 28, 2021, 05:04:46 PM Last edit: May 15, 2023, 10:24:09 PM by fillippone |
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https://ccaf.io/cbeci/index il valore stimato per quest'anno è di 125 TWh. Assumendo corretto quest'ultimo dato, il consumo è quasi quadruplicato dai tempi del primo post di questo thread (in quasi 4 anni). Il consumo è quadruplicato, ma quanto è aumentata la sicurezza della rete? La difficoltà è aumentata di 12 volte: Per garantire una rete più sicura di 12 volte, il consumevo è aumentato di 4 volte. Quindi efficienza triplicata.
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arulbero
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December 28, 2021, 06:33:14 PM Last edit: December 29, 2021, 05:41:49 PM by arulbero |
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Per garantire una rete più sicura di 12 volte, il consumo è aumentato di 4 volte. Quindi efficienza triplicata.
Se la misura della sicurezza della rete è data semplicemente dal numero di operazioni, sì. Ma alla fine la sicurezza non è data tanto dal numero di operazioni, quanto dal costo necessario per poterle fare. Se l'energia impiegata è aumentata, e non è diminuito il costo dell'energia, allora la sicurezza è aumentata. Una rete solo più efficiente (a parità di capacità computazionale e di costo dell'energia) renderebbe semplicemente meno costoso minare un blocco (e quindi anche meno costoso creare danni). Un vantaggio per l'ambiente ma non per la sicurezza della rete. L'aumento dei consumi di quest'anno secondo me è legato solo all'aumento di prezzo di bitcoin; con i prezzi di 1 anno fa la rete non potrebbe permettersi dei costi di mantenimento così alti. Previsione: se il prezzo dovesse rimanere stabile su questo livello per un po' di tempo, anche il consumo si stabilizzerebbe. EDIT: se infatti guardi al livello dei prezzi, nei primi mesi del 2018 si stava sui 10k dollari (o un po' meno) per btc, solo quest'anno siamo saliti sui 50k (e conseguentemente è aumentato il consumo) EDIT 2: dal punto di vista della profittabilità per i miner sembra che attualmente siamo sui minimi dell'anno: https://medium.com/lumerin-blog/bitcoin-mining-difficulty-stalls-as-profitability-reaches-lowest-point-in-5-months-33757d2e5047
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gbianchi (OP)
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December 30, 2021, 10:47:46 AM |
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Per garantire una rete più sicura di 12 volte, il consumo è aumentato di 4 volte. Quindi efficienza triplicata.
Se la misura della sicurezza della rete è data semplicemente dal numero di operazioni, sì. Ma alla fine la sicurezza non è data tanto dal numero di operazioni, quanto dal costo necessario per poterle fare. Se l'energia impiegata è aumentata, e non è diminuito il costo dell'energia, allora la sicurezza è aumentata. Una rete solo più efficiente (a parità di capacità computazionale e di costo dell'energia) renderebbe semplicemente meno costoso minare un blocco (e quindi anche meno costoso creare danni). Un vantaggio per l'ambiente ma non per la sicurezza della rete. L'aumento dei consumi di quest'anno secondo me è legato solo all'aumento di prezzo di bitcoin; con i prezzi di 1 anno fa la rete non potrebbe permettersi dei costi di mantenimento così alti. Previsione: se il prezzo dovesse rimanere stabile su questo livello per un po' di tempo, anche il consumo si stabilizzerebbe. EDIT: se infatti guardi al livello dei prezzi, nei primi mesi del 2018 si stava sui 10k dollari (o un po' meno) per btc, solo quest'anno siamo saliti sui 50k (e conseguentemente è aumentato il consumo) EDIT 2: dal punto di vista della profittabilità per i miner sembra che attualmente siamo sui minimi dell'anno: https://medium.com/lumerin-blog/bitcoin-mining-difficulty-stalls-as-profitability-reaches-lowest-point-in-5-months-33757d2e5047Vi ricordo che da un'analisi che avevo fatto precedentemente in questo thread, non e' solo il costo della corrente da tenere in considerazione, ma anche l'enorme costo di tutte le apparecchiature dedicate a sostenere la rete. Sono apparecchiature ASICS assolutamente verticali, e sevono solo a calcolare hash, quindi se non esistesse bitcoin (o altre crypto copie di bitcoin) non servirebbero assolutamente a nulla. Dai miei risultati era piu' influente il costo delle apparecchiature rispetto al costo della corrente, senza poi considerare i costi indiretti: capannoni, affitti, costi del personale che lavora per tenere in piedi la baracca, costi amministrativi, tasse ecc.
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arulbero
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December 30, 2021, 11:56:57 AM Last edit: December 30, 2021, 12:10:29 PM by arulbero |
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Dai miei risultati era piu' influente il costo delle apparecchiature rispetto al costo della corrente, senza poi considerare i costi indiretti: capannoni, affitti, costi del personale che lavora per tenere in piedi la baracca, costi amministrativi, tasse ecc.
Molto interessante, avrei detto che il costo dell'energia era la gran parte dei costi (mi ero dimenticato del tuo post). Per un attaccante in teoria sarebbe possibile poter recuperare delle apparecchiature vecchie anche se un po' meno efficienti per abbattere di molto i costi; se infatti il prezzo di mercato di un apparecchio con il top di efficienza x è molto alto (perchè solo con quello si minano in pratica i bitcoin), il prezzo di mercato di un apparecchio con efficienza x-%x dovrebbe essere molto più basso (in quanto non serve quasi a nulla) supponiamo che a un certo punto si stabilizzi la potenza computazionale richiesta, se con tutte le macchine utilizzate per scrivere la blockchain nel 2019 e 2020 (e poi dismesse) ci fosse la potenza necessaria per tentare un attacco del 51% oggi, comunque ci vorrebbe anche un'energia superiore a quella attualmente utilizzata per minare i bitcoin; diciamo quindi che il costo dell'energia attualmente spesa rappresenta un limite inferiore della spesa necessaria per l'attacco.
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fillippone
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December 30, 2021, 10:57:18 PM Last edit: May 15, 2023, 10:23:51 PM by fillippone |
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Dai miei risultati era piu' influente il costo delle apparecchiature rispetto al costo della corrente, senza poi considerare i costi indiretti: capannoni, affitti, costi del personale che lavora per tenere in piedi la baracca, costi amministrativi, tasse ecc.
Credo che il punto sia che il costo di un ASIC è uguale per tutti (se compri 1,000 miner, probabilmente il prezzo è il medesimo, chiunque tu sia), mentre il costo dell'elettricità varia enormemente. Per questo la "variabile critica" è il costo dell'elettricità, anche se, come gistamente ricordi tu, il costo dell' Hardware è ordini di grandezza maggiore. P.s. Devo fare un excel per tutto!
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arulbero
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December 31, 2021, 09:41:26 AM Merited by fillippone (3) |
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Dai miei risultati era piu' influente il costo delle apparecchiature rispetto al costo della corrente, senza poi considerare i costi indiretti: capannoni, affitti, costi del personale che lavora per tenere in piedi la baracca, costi amministrativi, tasse ecc.
Credo che il punto sia che il costo di un ASIC è uguale per tutti (se compri 1,000 miner, probabilmente il prezzo è il medesimo, chiunque tu sia), mentre il costo dell'elettricità varia enormemente. Per questo la "variabile critica" è il costo dell'elettricità, anche se, come gistamente ricordi tu, il costo dell' Hardware è ordini di grandezza maggiore. Bisogna scindere però il discorso in 2: 1) i costi da sostenere per i miner che supportano la rete 2) i costi da sostenere per un eventuale attaccante malevolo Nel secondo caso, dal momento che l'attaccante è interessato solo a generare un ramo diverso con n blocchi più velocemente della rete, il costo della corrente è sicuramente meno importante: dal momento che l'obiettivo è minare ad esempio solo per 1 settimana, il costo delle apparecchiature è preponderante Nel primo caso invece mesi continuativi di utilizzo dovrebbero rendere il costo iniziale dell'apparecchiatura meno importante (a occhio, non ho fatto i calcoli)
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fillippone
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December 31, 2021, 01:13:17 PM |
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Bisogna scindere però il discorso in 2:
1) i costi da sostenere per i miner che supportano la rete
2) i costi da sostenere per un eventuale attaccante malevolo
Non so, tieni conto che un utente malevolo potrebbe recuperare interamente il costo con delle posizioni corte sul mercato. Del resto oramai, dopo il ban cinese, mi pare davvero un ipotesi davvero remota, dato che non esiste neanche più un singolo governo che possa appropriarsi con la violenza dell’ hash power necessario all’impresa.
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gbianchi (OP)
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January 11, 2022, 01:08:59 PM Last edit: January 11, 2022, 01:24:54 PM by gbianchi |
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Molto interessante, avrei detto che il costo dell'energia era la gran parte dei costi (mi ero dimenticato del tuo post).
Per un attaccante in teoria sarebbe possibile poter recuperare delle apparecchiature vecchie anche se un po' meno efficienti per abbattere di molto i costi;
se infatti il prezzo di mercato di un apparecchio con il top di efficienza x è molto alto (perchè solo con quello si minano in pratica i bitcoin), il prezzo di mercato di un apparecchio con efficienza x-%x dovrebbe essere molto più basso (in quanto non serve quasi a nulla)
guarda, questo grafico esemplifica la questione: Teoricamente i costi energetici sembrano enormi, ma a conti fatti, il costo energetico di un'ora di attacco 51% costa (relativamente) una supidaggine: un milione e rotti $, ipotizzando un costo della corrente di 0.1$ a KWh.. L'unica cosa che veramente tiene sicura la rete bitcoin sono le apparecchiature, non i costi energetici.
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arulbero
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January 11, 2022, 02:03:21 PM |
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Teoricamente i costi energetici sembrano enormi, ma a conti fatti, il costo energetico di un'ora di attacco 51% costa (relativamente) una supidaggine: un milione e rotti $, ipotizzando un costo della corrente di 0.1$ a KWh..
L'unica cosa che veramente tiene sicura la rete bitcoin sono le apparecchiature, non i costi energetici.
Immaginiamo che un'apparecchiatura diventi obsoleta quando ha un consumo per hash triplo rispetto alle ultime uscite. Un attaccante potrebbe collezionarle a un costo molto basso, e pur dovendo impiegare il triplo di energia per competere con la rete, per un attacco di poche ore finirebbe per sostenere costi complessivi non così proibitivi. Il punto è che il consumo attuale di energia della rete deve essere così alto, che un aumento improvviso e sostanziale di richiesta di energia per tentare un attacco del 51% non dovrebbe costare 1 o 3 milioni / ora, ma almeno un ordine di grandezza in più. Meglio ancora, non deve essere solo questioni di dollari (che sono virtualmente infiniti), ma di energia che è finita e scarsa. Infatti un eventuale attacco di queste proporzioni verrebbe sicuramente notato dalla rete (a meno che l'attaccante abbia diverse fonti di energia, ma è irrealistico in quelle dimensioni) che potrebbe reagire per difendere i propri interessi. Forse il modo più sicuro che ha un miner di proteggersi da questi attacchi è distruggere le apparecchiature che dismette, in modo che nessun altro possa riusarle.
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Plutosky
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January 12, 2022, 01:52:04 PM Merited by babo (4), arulbero (4) |
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Per mettere le cose in prospettiva: Nel mondo il consumo di energia primaria ammonta a 14k MTOE ossia 167k Twh ( https://en.wikipedia.org/wiki/World_energy_supply_and_consumption) La produzione globale di energia elettrica è pari a quasi 27k Twh ( https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_electricity_production) I due valori differiscono perchè nel primo sono compresi tutti i consumi energetici (anche quelli per il trasporto e per l'estrazione e l'uso di combustibili fossili ) mentre nel secondo è inclusa solo la produzione di energia elettrica. i 125 twh di Bitcoin sono quindi lo 0.07% del consumo e lo 0.46% della produzione. E' stato stimato che nel 2020 il mining abbia prodotto 33 milioni di tonnellate di CO2 ossia lo 0.1% del totale di CO2 prodotta dalle attività umane ( https://assets-global.website-files.com/614e11536f66309636c98688/616dbaa0e7aa2af652d58983_NYDIG-BitcoinNetZero_SML.pdf ) E' stato stimato, sempre nella ricerca sopra, che se anche il prezzo dovesse arrivare a mezzo milione di dollari l'uno, i consumi aumenterebbero in modo meno che proporzionale per gli halving intervenuti nel frattempo (che, a parità di altre condizioni, dimezzano i profitti dei minatori), perchè le commissioni di transazione aumenteranno meno che proporzionalmente per l'evoluzione dei layer 2 come LN e per l'aumento del costo della corrente. L'impatto sulla Co2 sarà ancora minore per il migliore mix di rinnovabili raggiunto nel frattempo. Ad un prezzo di 0.5 milioni di $ nel 2027, si prevede un consumo di 706 Twh cioè 6 volte circa quello attuale. Sarebbe sempre lo 0.4% del consumo globale e il 2.6% della produzione attuali. Probabilmente, in rapporto ai valori che avremo nel 2027 sarà un'incidenza anche minore dell'attuale. Percentuali comunque trascurabili nonostante a mezzo milione di $ per btc probabilmente gli utilizzatori saranno miliardi, giustificando anche consumi maggiori. Tutto questo lasciando perdere il discorso sul gas flaring/venting e l'ottimizzazione nell'uso delle rinnovabili. Tutto questo lasciando perdere il discorso che ogni ban di minatori da un paese aumenta la probabilità di decentralizzazione degli stessi in altri Paesi. Tutto questo lasciando perdere il discorso che la potenza di calcolo attuale è eccessiva e che anche se metà del hashrate fosse spento e messo fuori legge, i rischi di attacco alla rete resterebbero più o meno quelli attuali. Dopo il ban della Cina di maggio scorso abbiamo avuto effettivamente un dimezzamento temporaneo e, a parte qualche rallentamento, non ci sono state conseguenze. Da qualsiasi angolazione la si guardi, la questione ambientale di Bitcoin a me sembra sempre la più colossale delle FUD. Riguardo alla posizione degli Stati non guardate a cosa dicono ma a cosa fanno: la Cina li ha bannati per eliminare concorrenza allo e-yuan non certo per questioni ambientali. Il resto del mondo chiede regole, chiede accordi ma più o meno accoglie ovunque minatori a braccia aperte. Perchè il mining semplicemente conviene a tutti.
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"One of Satoshi's greatest achievements was creating something that gives anyone on earth wealth and freedom at the same time"
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fillippone
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January 21, 2022, 06:14:09 PM |
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Ieri il Bitcoin mining council ha rilasciato nuovi dati. Se volete dare loro una letta, potete trovarli in questo thread: Debunking the ""Bitcoin is an environmental disaster"" argument. Hanno aggiornato dati, slides, e c’è addirittura un video YT.
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alexrossi
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Join the world-leading crypto sportsbook NOW!
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January 26, 2022, 08:39:06 PM |
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zero smerit... che rabbia Dopo intel che fa i chip, altra notizia dell'anno, imho
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icio
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January 30, 2022, 10:37:12 AM Merited by fillippone (3) |
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Il consumo a mio avviso conta molto poco, cosi come sta storia dell'impatto ambientale. Le macchine producono solo calore e non CO2...chi fornisce l'energia deve fare impianti "puliti", non chi la usa. Se poi il calore venisse recuperato con impianti ad immersione in liquido dielettrico, o con raffreddamento a liquido e quel calore lo si recupera, si avrebbe un impatto ambientale positivo...si possono scaldare palazzi, centri commerciali, case senza nessun problema...eliminando caldaie che quelle si emettono CO2. https://shop.bitmain.com/product/detail?pid=00020220105112318868myo6YbOL06D3Si darebbe anche un bel taglio al costo delle spese condominiali , visto che si avrebbe un ritorno economico...e un fortissimo decentramento..ogni inquilino, proprietario, incasserebbe il minato
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fillippone
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February 13, 2022, 01:57:23 PM |
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Se poi il calore venisse recuperato con impianti ad immersione in liquido dielettrico, o con raffreddamento a liquido e quel calore lo si recupera, si avrebbe un impatto ambientale positivo...si possono scaldare palazzi, centri commerciali, case senza nessun problema...eliminando caldaie che quelle si emettono CO2.
Diciamo che la fantasia è l'unico limite: ecco cosa si sono inventari un una mining Farm in Norvegia:
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duesoldi
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February 13, 2022, 05:47:23 PM |
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Another example of a rational approach to bitcoin mining is shown by the Norwegian Bitcoin mining company Kryptovault, which uses the heat from bitcoin mining to dry wood and provides this opportunity to local loggers for free. The amount of heat produced by mining plants is enough to achieve complete drying of wood in just a few days, despite the fact that the drying process takes place outside, often under snow and rain. <....>
Pazzesco. La frase in grassetto ci fa pensare quanto calore venga prodotto.....
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