Non ci capiamo escludendo crypto
Il mio punto era sul fatto che, secondo me e per quel poco che posso capire io, con un milione di euro da investire non è fattibile realizzare nei paraggi di un 10% con rischi bassi dal tradizionale. Serve rischiare, forse non eccessivamente ma comunque rischiare.
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La domanda è posta male e prima ti spiego perchè e dopo ti dico cosa farei io se avessi 1.000.000 da parte.
A me non sembra posta male: Supponiamo che vi dia in mano € 1.000.000 oggi, come li posizionereste quei soldi, preciso di nuovo escludendo crypto, con l'obiettivo di realizzare un 10% annuo per i prossimi 5-10 anni? Oltretutto ci tocca considerare che in Italia un 26% se ne va, come ben sappiamoMi pare abbastanza comprensibile. Che importa chi sono io, quanti figli o figlie ho, se devo mantenere l'amante, se ho una barca, se sono zoppo? Ti ringrazio per tutti i dettagli nella seconda parte della tua risposta, non ho meriti per cui posso solo commentare che è molto interessante, per quel che riguarda la risposta alla mia domanda credo che ottenere un 10% annuo "pulito" senza affidarsi al mondo crypto non sia realizzabile a meno di correre discreti rischi, cosa che non è compatibile col FIRE che, a quanto mi risulta, prevede tranquillità. La mia domanda è semplicemente quella che è: non faccio riferimento al tenore di vita che si vuole ottenere/mantenere, non faccio riferimento alla situazione personale, nulla. Tutto scritto lì, paro paro in corsivo e niente di più. E appunto l'ho fatta perchè a mio avviso (e premettendo che mi considero ignorante) disponendo di € 1.000.000, un 10% annuo pulito in Italia realizzato da investimenti tradizionali, escludendo quindi criptovalute, in "modalità FIRE" ossia senza particolari rischi sia irrealizzabile. Felice di sbagliarmi eventualmente. [EDITO, nella fretta avevo distrutto questo ultimo paragrafo qui sotto senza accorgermente...] Io credo che valuterei di distribuire tra oro, ETF Nasdaq-S&P500,MSCI World, ETF su carbone, petrolifero e trasporti intercontinentali, qualcosa in stocks, che potrebbe essere Coca-Cola come McDonald's o boh, da ragionare. Che non è particolarmente distante da ciò che faccio ora, senza oro fisico al momento e purtroppo non con € 1.000.000 Ma un 10% annuo è sogno da svegliarsi sudati in Italia, sempre a mio umile parere.
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Tu ti fidi di Nexo? Io no [...]
[...] Se stiamo parlando del FIRE, io mai e poi mai metterei fondi su piattaforme di lending che hanno a che fare con le crypto, va completamente contro la politica del ridurre i rischi al minimo.
Scusa, ho tagliato il tuo messaggio solo per comodità, per concentrarmi su cosa rispondo. Non mi fido particolarmente, come non mi fido di altri. L'ho utilizzato per anni, come ho comunque utilizzato molte piattaforme, da Celsius a Kraken a Bitstamp a pincopallino a tiziocaio, dai colossi ai grandi ai medi ai piccoli come tale Lykke (che cito solo perchè, essendo ancora iscritto ricevo le mail e hanno bloccato l'operatività mi pare qualche giorno fa per attacco hacker; e i fondi boh, chi è dentro immagino che come negli altri casi abbia il ... stretto e i battiti accelerati). Su Nexo lasciai vari bitcoin per lungo tempo, anche bloccati per maggiori interessi, ogni volta che ho mosso qualcosa in entrata o in uscita non ho mai avuto problemi, ma è la mia esperienza, mi dispiace per la tua che avevo mi pare già letto se non erro poco tempo fa, cose sempre spiacevoli e immagino si stia in apprensione, che è una delle condizioni più deleterie per il fisico e il cervello, essendo grande fonte di stress. A me per fortuna non è capitato di avere bitcoin o che altro sia bloccati e non sapere dove andrò a sbattere. Detto questo, io non ho particolare avversione sui "colossi" crypto ora come ora, vorrei sperare che questo sia l'anno nel quale, grazie a indagini, condanne e "sdoganamento" di bitcoin perchè la finanza tradizionale finalmente si è dovuta piegare e arrendere all'evidenza, è stato tirato lo sciacquone definitivamente e che tra i nomi veramente noti sia rimasto chi sa fare business realmente, non improvvisato. Sicuramente, con un'esposizione in bitcoin importante in relazione al proprio capitale totale ora non saprei come gestire un'eventuale "partenza" del FIRE, ossia decidere "bene, siamo pronti a campare di rendita", a meno di 1) appoggiare i bitcoin su un Nexo o equivalente, convertirli in stablecoin e partire con gli interessi, ma all'atto pratico non ho più i bitcoin nè gli euro se è per questo o 2) liquidare i bitcoin e investire nel tradizionale. Potrei anche considerare la 3) ossia metterli a collaterale e aprire una linea di credito da utilizzare, ma gli interessi passivi non scherzano e sono da coprire, altro che FIRE...
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10% no.. di piu si se stai appunto dichiarando le crypto ti basta prestare liquidita, tipo usdt nelle piattaforme dedicate e tiri via minimo il 13% infatti cosa fai? presti liquidita.. cosa vuol dire? ci sono personaggi che tradano a leva, se io trado a leva 10 metto 1/10 e i 9/10? li prendo in prestito pagandoci % .. facile
Non è proprio attinente a quel che intendevo nella mia domanda, magari qualcun altro risponderà, però sfrutto intanto questa tua considerazione per una digressione: allora si potrebbe azzardare che uno che per ipotesi oggi deposita 3 bitcoin su Nexo (prendo 3 solo per fare cifra tonda se si vuole pensare al controvalore, visto che siamo a circa € 200.000 al cambio), li converte in USDT e li mette immediatamente a rendita 10% sta facendo una mossa migliore di uno che li tiene al sicuro immobili nel suo Ledger o equivalente. Se analizzando la situazione attuale immagino un andamento del prezzo di bitcoin abbastanza "statico" per mesi, posso godere degli interessi che sono giornalieri e, se avverto che rischia di partire un pump che potrebbe definire nuovi minimi e non voglio perdere il treno del bitcoin, in un attimo e due click posso cambiare gli USDT di nuovo in bitcoin, visto che non ho vincoli. Statisticamente, è ora come ora decisamente improbabile sia che Nexo detoni sia ancor più che USDT si allontani dal dollaro, per cui potrei essere uno che esegue questa mossa in relativa tranquillità mentale. Sbaglio?
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Buondì, a mio umile e ignorante parere non è così scontato che si ottenga un 10% annuo escludendo il mondo "crypto" come percentuale da mantenimento inteso come: ho raggiunto una cifra che, con un rendimento annuo del 10%, mi permette di non dover più lavorare per necessità e un rendimento del 10% vuol dire non sforzarmi. Io credo che un 5% di rendimento "a cervello semi-spento" sia realistico, 10% non lo vedo così automatico, a meno di non correre comunque discreti rischi.
Supponiamo che vi dia in mano € 1.000.000 oggi, come li posizionereste quei soldi, preciso di nuovo escludendo crypto, con l'obiettivo di realizzare un 10% annuo per i prossimi 5-10 anni? Oltretutto ci tocca considerare che in Italia un 26% se ne va, come ben sappiamo, per cui facendo un orrendo e completamente approssimativo conto della serva, un 10% annuo su un milione di euro mi si traduce ben ben che vada in € 70.000/anno messi in saccoccia.
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Prendendo questo intervento di Ale88: Io non mi sto facendo il culo lavorando per poi comprare la casetta nel paesino sperduto in sud Italia, ho comunque intenzione di rientrare dove vive la mia famiglia e togliermi qualche soddisfazione. E con soddisfazione non intendo una Lambo di un colore diverso per ogni giorno della settimana ma non voglio neanche vivere come quello che porta a casa 1.000 euro al mese, non ha senso per me.
che, non avendo meriti, posso solo commentare dicendo che condivido in pieno perchè non tutti vogliono la casettina al mare, magari il mare a noi sta sui coglioni e vogliamo abitare al nord per farsi nel corso dell'anno qualche "ottovolante" in auto con amici ( https://tinyurl.com/39c7jsr3) mentre figlia o figlio o figli fanno quel che pare loro, rispondo al "se qualcuno ha un vero metodo [...] se vuole lo espliciti": vuoi cedere bitcoin per un controvalore importante? A) ci metti una pietra sopra e paghi il 26% sulla plusvalenza dimostrata + eventuali altri spiccioli se devi sanare il non aver mai dichiarato nulla B) se è percorribile (nel senso che i bitcoin dell'operazione descritta qui in seguito non "cambiano stato" e non generano quindi plusvalenza), depositi bitcoin su Nexo o equivalenti, converti in stablecoin con LTV a 90%, apri una linea di credito, prelevi il denaro, non paghi nessun interesse e aspetti di essere liquidato perdendo quindi non il 26% ma un 10% + qualche soldo sempre per sanare la tua situazione emersa con il fisco (ipotizzo 2 per mille da sanare e qualche cosa così, teoricamente di poco peso monetario), dal momento che l'operazione sarà visibile e da gestire con istituto bancario e in dichiarazione l'anno seguente. Altro secondo me non esiste per grandi importi, grandi intendo ovviamente non qualche decina di migliaia di euro ma da qualche centinaio di migliaia a salire. Non si scappa, o comunque si vive nel dubbio "mi troveranno?". Ci può anche stare, mi tengo quel 26% + qualche altro punto percentuale intoccato, faccio finta di averlo perso e lo lascio là, se per cinque anni nessuno suona a casa, magari va dritta. Non so personalmente se avrei le energie mentali per vivere così, soprattutto perchè non voglio grane per la famiglia.
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In qualche modo però bisogna poterli utilizzare, altrimenti si diventa collezionisti milionari con le pezze al culo (scusate). Se poi a uno piace la vita di privazioni, buon per lui. Non è il mio caso.
Se metterli in lending per avere interessi è rischioso, se metterli a collaterale per importi significativi è rischioso, se decidere di venderne una parte per finanziare qualcosa che migliora sensibilmente la propria vita è problematico a livello di scambi interbancari e fa storcere il naso per le tasse da pagare... allora che me ne faccio? Per la gloria? Grazie ma mi serve altro, mi servono possibilità d'uso reali, facilitate, sicure e per importi significativi e per ora purtroppo ancora non vedo nulla all'orizzonte. Non mi interessa pagarci il caffè, non mi interessa neppure comprarsi un'auto (sebbene alcune realtà già siano attrezzate da anni, cito solo per completezza "Silvauto", rivenditore specializzato nel classico, accetta bitcoin dal 2021 mi pare), mi interessa godere realmente della sua rivalutazione.
Se si rivaluta perché devi andare a rischiare di perderli? 🤷♂️ C’è un qualcosa di fondo che non comprendo in questo ragionamento. Perché scelgo di “investire” in bitcoin invece che Nmila altre cose nominate? [...] Se vuoi fare la bella vita con la rivalutazione dei btc ti compri quello che ti pare, hai bisogno di metterli “a rendita” uguale prestarli a qualcuno che domani fallisce come celsius blockfi o simili? Veramente e un idea saggia? [...] Ma se fin dall’inizio bitcoin l’avevi scelto come investimento iniziale, se anche oggi bitcoin risulta l’investimento migliore in assoluto, ma perché vai a lanciare in giro in modo che PRIMA non avresti fatto e ora invece si? Pensi veramente di performare meglio di bitcoin facendo “altro?” Se era così perché non hai fatto altro prima? Perché non era conveniente come bitcoin forse? E allora rimani in bitcoin 🤷♂️ Perdona, io nei miei ultimi interventi non ho mai scritto e considerato l'ipotesi di investire in altro, come vedi ad esempio nel mio messaggio da te quotato. Io lamento varie impossibilità, a meno di rischiare grosso, una su tutte: quella di conservare il proprio patrimonio bitcoin e godere di interessi, perchè il rischio del crack della piattaforma porta a perdere tutto il depositato. Vorrei appunto la possibilità di mettere a rendita in maniera sicura quelli che uno possiede. Ovvio, non c'è mai sicurezza al 100% anche nella finanza tradizionale, ma perdere tutto perchè fallisce la banca è enormemente più remoto del perdere tutto perchè fallisce Celsius. Io non voglio convertire bitcoin in investimenti della finanza tradizionale, io voglio che bitcoin si comporti come quelli: possibilità di avere interessi e sapere che c'è tutela. Ciò non esiste... e ciò è male. Non ho particolare interesse nello spendere bitcoin quando valgono X e poi aspettare che valgano X/2 per ricomprarli, anche perchè sarebbe chiaro segno di poca maturità e fiducia nello strumento. Se bitcoin arrivasse a $ 100.000 a fine anno e poi l'anno successivo crollasse fino a $ 50.000, che se ne potrebbe trarre? Che è mancata fiducia a tutti i livelli, per cui sarebbe una totale delusione. Se il percorso fosse come lo vorrei io utopicamente, vorrei vedere bitcoin a $ 100.000, poi a $ 90.000, poi a $ 150.000, poi a $ 140.000, poi a $ 200.000 e così via, lievi oscillazioni che non permettono di speculare. Allora sì che la scelta sensata sarebbe metterli a rendita, poichè essendo in numero finito chi ne vuole beneficiare o vuole costruirci servizi e non ne possiede deve prendere a prestito. E sarebbe la scelta sensata perchè l'alternativa sarebbe spendere per ipotesi oggi 1 bitcoin al cambio di $ 63.000 ma conscio del fatto che non lo si acquisterà mai più a quella cifra. E tutta questa situazione attuale impedisce oltretutto, come accennava Ale88, di valutare di ritirarsi a vita privata grazie a bitcoin, perchè se non ho modo di metterli a rendita in maniera sicura, posso solo dilapidarli... ma per riacquistarli in tempi migliori (a prescindere, vedi sopra, che io spero che non vengano mai tempi migliori) serve valuta reale, che non cresce per terra ma tocca poi guadagnarla... lavorando appunto. Detto in estrema semplicità: se sono pincopallino, single senza prole, ho 1.000.000 di euro e li metto a rendita nella finanza tradizionale, grazie agli interessi se non ho stravizi mi ritiro tranquillamente a vita privata. se sono pincopallino, single senza prole, non ho un euro da sbattere nell'altro ma ho l'equivalente in bitcoin al cambio attuale di 1.000.000 di euro, o li parcheggio qua e là in varie realtà come Nexo per avere interessi ma col timore ogni giorno che mi alzo dal letto che non finiscano come "la buonanima" di Celsius, quindi vivendo in parte nel terrore, oppure di ritirarsi a vita privata non se ne parla, a meno di cominciare a dilapidare bitcoin un po' per volta confidando nella sua crescita di prezzo nel tempo... ma intanto dilapidando. e dal momento che a me non interessa liquidare bitcoin per investire nella finanza tradizionale, tanto più che sono tutt'altro che single, al momento sto lì al palo auspicando servizi migliori e sicuri.
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In qualche modo però bisogna poterli utilizzare, altrimenti si diventa collezionisti milionari con le pezze al culo (scusate). Se poi a uno piace la vita di privazioni, buon per lui. Non è il mio caso.
Se metterli in lending per avere interessi è rischioso, se metterli a collaterale per importi significativi è rischioso, se decidere di venderne una parte per finanziare qualcosa che migliora sensibilmente la propria vita è problematico a livello di scambi interbancari e fa storcere il naso per le tasse da pagare... allora che me ne faccio? Per la gloria? Grazie ma mi serve altro, mi servono possibilità d'uso reali, facilitate, sicure e per importi significativi e per ora purtroppo ancora non vedo nulla all'orizzonte. Non mi interessa pagarci il caffè, non mi interessa neppure comprarsi un'auto (sebbene alcune realtà già siano attrezzate da anni, cito solo per completezza "Silvauto", rivenditore specializzato nel classico, accetta bitcoin dal 2021 mi pare), mi interessa godere realmente della sua rivalutazione.
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Giusto, il mio obiettivo a tendere sarebbe infatti di poter avere rendimenti seri da bitcoin (lending con interessi "golosi") o metterlo a collaterale a tasso davvero competitivo... il problema, oltre ai tassi non ancora appetibili sia per lending che per borrow, è che non riesco a fidarmi delle realtà attuali sulla piazza.
Nexo ad esempio pare funzionare, è in piedi da anni, ha resistito a vari tracolli, l'ho utilizzato per un buon arco di tempo come Celsius e altri del resto. Voi vi fidereste a impegnare una onesta quantità di bitcoin come collaterale? Vi fidereste a parcheggiare quella onesta quantità in lending?
Sono le uniche cose che ora come ora mi frenano dall'utilizzare di nuovo quei servizi: le incertezze, il costante tarlo "con tutto quel che è successo negli anni, quanto rischiano lì i miei bitcoin se glieli parcheggio?". E non è poco, perchè potenzialmente non si sfruttano occasioni e guadagni.
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Beh ma allora dobbiamo fare una premessa: stiamo facendo un discorso generale da persone normali oppure stiamo parlando come se avessimo fondi illimitati?
[...]
Secondo me alla fine la domanda da porsi è quella che facevo a inizio post: che tipo di vita vogliamo vivere? Quali sono le priorità? Una volta che abbiamo la risposta tutto il resto viene adattato e modellato attorno a quel pilastro.
Per la prima: esistono una moltitudine di livelli di disponibilità, chi guadagna € 15.000/anno probabilmente dovrà fare rinunce, chi guadagna € 50.000/anno dovrà di tanto in tanto rinunciare a qualcosa se vuole togliersi una voglia particolarmente dispendiosa o se si imbarca in una "spesa fissa" di un certo peso (compro la potenziale casa dei miei sogni, mutuo da € 2.000/mese, per un po' di anni dovrò limitare altre spese o non concedermi ferie eccessivamente costose), chi guadagna € 100.000/anno molto probabilmente non dovrà fare vere rinunce ma dovrà calibrare le voglie in base alla disponibilità, chi guadagna € 3.000.000/anno... ecc. ecc. Per la seconda concordo, è il concetto che ho provato a esprimere anche io. E' che molta gente non si pone la domanda, si sveglia, fa cose (o non le fa), va a letto, riavvolge il nastro e ripete il giorno dopo, finchè il mangianastri funziona. Poi amen.
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La mia continua a soddisfarmi al 100% per la sua sicurezza e semplicità:
seed diviso in 3 parti parte 1 e 2 in cassetta di sicurezza in una banca parte 2 e 3 in cassetta di sicurezza in altra banca parte 1 e 3 a casa al sicuro
Serve avere due pezzi, la famiglia non ha nessun problema a recuperarli e l'opzione ladro non esiste. Le cassette di sicurezza si trovano anche a canoni decisamente bassi e senza dover aprire un conto. Le mie due sono nell'ordine dei 50-70?/anno ciascuna, irrisorio, basta chiedere a vari istituti senza fretta in modo da trovare chi offre la cassetta a prezzo ragionevole. Anche se si trovano a 40km da casa che problema c'è? Mica ci si va ogni dì.
Il tuo setup mi pare veramente efficiente, ora se posso vorrei farti delle domande per capire come hai fatto, se non vuoi rispondere non fa niente: prima cosa, hai fatto su carta o su titanio, metallo, rondelle i pezzi? seconda cosa, li hai numerati, quindi hai numerato, presumo, le parole in modo da capire come ricostruire il seed? grazie Un aggeggio che si chiama Billfodl, ma mi sarebbe andata bene qualsiasi soluzione identica nei materiali e negli scopi. Numerazioni, perchè? Ci sono delle caselle, in ognuno dei tre aggeggi sono occupate le caselle relative alle parole che contiene, il resto sono spazi vuoti. In uno ci sono spazi fuoti all'inizio, in uno al centro, in uno in fondo.
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Devo essere sincero, non so neppure di cosa stai parlando... pur essendo semplici, sono ragionamenti che per me si traducono in un solo concetto: complicarsi orrendamente la vita. Il mio metodo è di una semplicità disarmante ed è praticamente infallibile, uno dovrebbe essere rapinato contemporaneamente in casa e in una delle due banche, o in entrambe le banche e da gente che sa che troverà un seed diviso in varie parti. Neanche al cinema si vede una roba così, per cui considero la mia scelta facilissima e infallibile. Se poi si vuole ragionare appunto su fantasie da cinema, su fantomatiche chiavi invertite e comunicate a agenti segreti e seppellite in giardino (poi magari in giardino arriva l'alluvione come in Emilia Romagna, altro che cinema) beh, non è per me, io come ho detto e ripetuto molte volte cerco esclusivamente semplicità per me e famiglia e infallibilità. Le ho trovate.
la tua soluzione è interessante, però cozza con il concetto del BYOB (Be your own bank). Perdi 1 parte del tuo seed hai perso tutto. La cassetta di sicurezza può essere sequestrata (richieste legali, problemi economici etc) Può sempre avvenire un incendio/furto etc Potrebbero sempre esistere "operatori malevoli" che in combutta provano ad avere accesso alle 3 parti... Attenzione non sto criticando in modo assoluto la tua idea, ma ha sempre delle "debolezze". Non è cosi immune come sembra a prima vista. Ad esempio basterebbe usare lo standard bip 38 che ti permetterebbe di gestire solo 2 parti e non 3 (entrambi da soli non servono a nulla...) Potresti scrivere la pw o la privkey anche in pubblico, nessuno ci farebbe nulla e non dovresti avere a che fare con un ente terzo... hai già semplificato con solo 2 elementi + eliminando ben 2 terze parti... (non è suggerimento è solo un'osservazione). Credo che quando si progettano queste soluzioni si deve pensare all'eventualità più catastrofista e nello stesso tempo garantendo una certa semplicità. Scusa ma credo ti sia sfuggito un pezzo. Dovrei perdere due parti su tre per essere rovinato, non una soltanto ovviamente, per cui dovrebbero essere distrutte le due banche, o una banca e casa nostra. Poi torno alle questioni reali, non da cinema: "La cassetta di sicurezza può essere sequestrata (richieste legali, problemi economici etc)". Questo accade se te le cerchi, per cui, per quando mi riguarda: cinema. Ripeto, se non parliamo di casi pratici, vita reale di persone comuni come penso siamo in questo forum, me ne chiamo fuori. Chi si vede sequestrare beni e cassette di sicurezza ha ben altri problemi. Idem come sopra: "Potrebbero sempre esistere "operatori malevoli" che in combutta provano ad avere accesso alle 3 parti...". Siamo realistici... ripeto, se dobbiamo giocare al cinema me ne esco.
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Se dio vuole non ho bisogno di scegliere solo l'uno o l'altro, ma se dovessi scegliere, sceglierei ciò che mi appaga di più.
Il tuo ragionamento non funziona del tutto però, provo a spiegarmi: si fa il paragone tra "se potessi fare solo questo o quello", ma non è così che funziona nella realtà. Funziona così per chi ha disponibilità da impiegato medio, ossia disponibilità limitata: si deve fare i conti con rinunce. Se si ha la possibilità di vivere a un livello di spesa superiore, si aprono molte possibilità e alla fine esistono vari livelli di appagamento, ma non esistono vere e proprie rinunce.
Tento un esempio tirato per i capelli.
Se posso permettermi un orologio da € 18.000, al 99% non avrò rinunciato a un viaggio, sarà tutto parte del mio gestire il quotidiano, le voglie e i progetti di vita.
Se devo scegliere tra un iPhone da € 1.200 o una vacanza, ecco, lì avrò uno che prende il telefono e uno che va in ferie, ma appunto perchè siamo a possibilità economiche inferiori e servono rinunce. L'orologio in quel caso non è neppure un concetto conosciuto, ma tende purtroppo a generare invidia e l'invidia proveniente spesso da ignoranza in materia o chiusura mentale genera rabbia... ed è pericolosa.
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Concordo su soddisfazioni e cervello, serve giudizio in tutto ciò che si fa nella vita.
Voglio acquistare una Ferrari Roma nuova? Bene, dovrò sapere che i costi di gestione pressapoco saranno questi:
da 0 a 3 anni - bollo, superbollo a 20€/kW (ricordarsi che il superbollo si paga 21 anni, non 20, esiste anche l'anno zero in cui si acquista l'auto), assicurazione - circa € 15.000/anno da 3 a 5 anni - bollo, superbollo a 20€/kW, assicurazione, garanzia - circa € 20.000/anno da 5 a 7 anni - bollo, superbollo a 12€/kW, assicurazione, garanzia - circa € 17.000/anno da 7 a 10 anni - bollo, superbollo a 12€/kW, assicurazione, garanzia, tagliando - circa € 20.000/anno da 10 a 15 anni - bollo, superbollo a 6€/kW, assicurazione, garanzia, tagliando - circa € 15.000/anno
Ciò salvo problemi o interventi non compresi da garanzia, che possono essere semplicemente esosi perchè c'è scritto Ferrari (es: batteria da sostituire) o salassi imprevisti, per cui tenere a margine altri € 30-40.000.
Posso starci dentro senza particolari problemi e voglio girare con un gran turismo del marchio più importante al mondo? Bene, lo faccio e se a qualcuno non sta bene beh, che dire, volendo fare il fastidioso gli rispondo che quando avrà quella disponibilità la gestirà come gli pare... se l'avrà, perchè se non l'avrà allora mi sono mosso meglio io, al di là di come spendo la mia disponibilità, per cui che il signorino nella sua prossima vita si svegli. Meno rosicate, più azioni di auto-miglioramento.
Ho acquistato pochi mesi fa una borsa Gucci per mia moglie, € 3.400, mi piacerebbe che qualcuno mi dicesse per quale motivo sensato e argomentato è stata una scelta idiota, premesso che non siamo persone alle quali interessa apparire, semplicemente se un oggetto o un servizio ci piace e il suo prezzo è corretto per il suo mercato, lo valutiamo.
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Devo essere sincero, non so neppure di cosa stai parlando... pur essendo semplici, sono ragionamenti che per me si traducono in un solo concetto: complicarsi orrendamente la vita. Il mio metodo è di una semplicità disarmante ed è praticamente infallibile, uno dovrebbe essere rapinato contemporaneamente in casa e in una delle due banche, o in entrambe le banche e da gente che sa che troverà un seed diviso in varie parti. Neanche al cinema si vede una roba così, per cui considero la mia scelta facilissima e infallibile. Se poi si vuole ragionare appunto su fantasie da cinema, su fantomatiche chiavi invertite e comunicate a agenti segreti e seppellite in giardino (poi magari in giardino arriva l'alluvione come in Emilia Romagna, altro che cinema) beh, non è per me, io come ho detto e ripetuto molte volte cerco esclusivamente semplicità per me e famiglia e infallibilità. Le ho trovate.
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@massimodimassa "registri" (incidi) le singole parole sulle rondelle.
Personalmente non lascerei mai una chiave privata (senza password robusta) in una cassetta di sicurezza...
Questo aspetto della creazione/gestione della chiave privata è sempre un argomento molto dibattuto. Le opzioni si sprecano, ma è davvero difficile secondo me trovare la soluzione che garantisca facilità di accesso/utilizzo e sicurezza...
La mia continua a soddisfarmi al 100% per la sua sicurezza e semplicità: seed diviso in 3 parti parte 1 e 2 in cassetta di sicurezza in una banca parte 2 e 3 in cassetta di sicurezza in altra banca parte 1 e 3 a casa al sicuro Serve avere due pezzi, la famiglia non ha nessun problema a recuperarli e l'opzione ladro non esiste. Le cassette di sicurezza si trovano anche a canoni decisamente bassi e senza dover aprire un conto. Le mie due sono nell'ordine dei 50-70€/anno ciascuna, irrisorio, basta chiedere a vari istituti senza fretta in modo da trovare chi offre la cassetta a prezzo ragionevole. Anche se si trovano a 40km da casa che problema c'è? Mica ci si va ogni dì.
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A mio modesto parere la valutazione su come muoversi se si vuole ritirare è piuttosto semplice, si deve considerare la propria situazione personale economica in generale e nei confronti dell'istituto di credito e vedere se c'è decentemente coerenza con l'operazione di vendita bitcoin e incasso tramite bonifico che si vuole fare, perchè è l'incongruenza che genera dubbi. Semplice buon senso.
Se io per ipotesi ho entrate decentemente elevate e già normalmente solo solito muovere un certo numero di volte l'anno alcune decine di migliaia di euro, ad esempio sono uno che per ipotesi acquista auto o orologi di lusso e dopo un certo periodo li rivende perchè si stufa o gli fa comodo, un bonifico in entrata o in uscita da 30-40.000 € non fa sorgere nessuna domanda particolare all'istituto di credito, per cui potenzialmente uno potrebbe correre il rischio di non inserire nulla in dichiarazione dei redditi... tenersi quindi quel 26% e vedere cosa accade... visto che del margine economico per coprire eventuale accertamento se ne ha sicuramente.
Se sono uno che non lavora da tre o quattro anni, ho € 3.000 nel conto corrente, non ho investimenti, non entra una briciola nel conto se non un po' di naspi/disoccupazione/chiamiamola come ci pare o reddito di cittadinanda o che altro, beh... far arrivare un bonifico € 20-30.000 da un conto chissà dove non è una scelta particolarmente saggia, perchè la banca una segnalazione sulla fiducia potrebbe farla, oltretutto una persona in quelle condizioni è più nota al fisco rispetto a un normale impiegato, visto che è sostentato da aiuti statali spesso a scadenza, da rinnovare con relative richieste, per cui ciclicamente nel corso del tempo "si fa vivo" con inps e agenzia delle entrate dichiarando indigenza. Fermo restando che, sempre a mio parere, che uno sia disoccupato o impiegato o operaio da € 1.200/mese o percettore di aiuti statali che cerca di tenere l'isee basso sennò glieli levano, forse sarebbe ora di farsi qualche domanda in meno su come ritirare i bitcoin senza pagare le tasse e qualche domanda in più su come raddrizzare la vita, perchè da appassionato di orologi che fanno tic tac un concetto solo da anni e anni ho in mente sopra tutti: il tempo finisce e non si compera.
Nel caso specifico di questi ultimi messaggi, visto che si parla di cifre basse, se volessi incassare € 20.000 lo farei a piccole tranche da € 1.000-2.000 al massimo, diluite almeno in due anni e passando da un altro conto a me intestato.
Se invece si ipotizzano cifra importanti, se fossi uno che domani decide di incassare € 500.000, credo che tenterei la strada (legale) già ipotizzata un po' di tempo fa: convertire bitcoin in stablecoin che abba un LTV a 90% su Nexo, aprire una linea di credito con quelli, non pagare gli interessi e farsi liquidare. Finisce che ho pagato il 10% (un po' di più del 10% a conti fatti) anzichè il 26%. Su questa mossa ricordo che c'era il dubbio se i bitcoin/stablecoin per il fisco potessero cambiar "forma" una volta parcheggiati a collaterale e si potesse configurare già una plusvalenza (e quindi far scattare un 26%), ma da conversazione col commercialista solo due cose sono emerse: 1) è talmente particolare come casistica e non contemplata al momento da nessuna normativa che non ci possono essere certezze, zero completo e soprattutto 2) il contribuente, andando in aula per opporsi a eventuale pretesa del fisco, avrebbe tutte le ragioni per la numero 1 e perchè da una parte c'è il fisco che abbozza pretese campate per aria (e già qui si può intuire che ben difficilmente ci si vedrebbe recapitare una lettera dove avanzano pretese) e dall'altra, all'atto pratico (l'avvocato poi nel caso farà il suo lavoro) un contribuente che per qualche difficoltà o scelta non saggia non ha potuto ripagare un prestito e, se messo in ginocchio, peserebbe dal giorno successivo sulle casse dello stato.
Come ultima considerazione, non dimentichiamoci che la dichiarazione dei redditi si fa a metà dell'anno successivo, per cui c'è sempre del margine di tempo per decidere come muoversi, se rischiare, se mettersi l'animo in pace, eccetera. Non è che oggi ritiro e già domani sono dietro a correre per pagare il 26% e bestemmiare il bambin gesù, eh...
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Il problema è che non ci deve essere lavoro per tutti, perchè stiamo già producendo vagonate di materiale completamente superfluo e inutile. Non è che c'è poco lavoro, è che siamo troppi, se tutti avessero qualcosa da fare il pianeta sarebbe già prosciugato e staremmo schiattando, che forse poi è quel che servirebbe per smetterla di riprodurci, consumare e inzozzare senza sosta. Il 2022 è passato da poco, ma magari alla lunga si arriverà a qualcosa di simile a questo, vai a sapere: https://en.wikipedia.org/wiki/Soylent_Green
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Io ho fatto più volte bonifici da e verso, importi che si sono aggirati varie volte intorno a € 50.000. L'importante è semplicemente appoggiarsi a un IBAN estero a sè intestato e di paese sano EU. Classico IBAN di conto multivaluta (o non multivaluta, poco male) fornito da una realtà che opera anche con criptovalute, la quale per forza di cose non ha problemi nel vedere movimenti da e verso exchange, a differenza della banca tradizionale italiana. IBAN italiano intestato a me -> bonifico verso IBAN CH o DE intestato a me -> bonifico verso Exchange e viceversa Exchange > bonifico verso IBAN CH o DE a me intestato > bonifico verso IBAN italiano a me intestato L'istituto bancario ovviamente alza le antenne se al mio conto arriva un bonifico da entità che desta sospetti o se si fa un bonifico verso entità che desta sospetti, questo anche per cifre irrisorie come 2.000-3.000 €. Se io faccio un bonifico verso IBAN del Lussemburgo intestato a "Kraken pincopallino" e come causale inserisco "customer 123abc, xyz, blabla", o peggio ancora ricevo denaro da quell'IBAN, a mio modesto parere mi sembra il minimo che la banca si interessi, questo perchè come abbiamo più volte ripetuto la maggior parte dei correntisti che mercanteggiano con cripto sono per la banca un problema e nulla più. Sono spesso miserabili con diecimila euro nel conto, nel quale arriva ogni mese lo stipendio, che non hanno investimenti perchè non hanno proprio disponibilità economica. Io banca dovrei assumermi dei rischi per riciclaggi, potenziali anomalie col fisco che poi generano in futuro richiesta di produrre documentazione e che quindi comportano costi per me banca... il tutto per un favore a questo personaggio? Anche no, semplicemente gli faccio una telefonata e gli chiedo "che è questa roba che va e viene?", così magari lo scoraggio a continuare con questi movimenti di peso insignificante ma i quali comportano per me istituto di credito... beh... una pippa da gestire. Se il movimento da e verso un exchange lo gestisco passando da un IBAN sempre a me intestato, in modo che la banca italiana non abbia visibilità, evito la gran parte dei problemi perchè all'atto pratico sto facendo un giroconto, molte meno segnalazioni o simili, e questo appunto perchè non ho "connesso" il mio IBAN italiano con quello di una società in un paradiso fiscale o in territori ancora dubbi come la Lituania. Se poi si ha la fobia del KYC, pazienza. Io non ho problemi con i KYC, se sono un requisito per poter beneficiare della mia disponibilità economica senza impazzire e perdere tempo, che ricordo vale ben più del denaro. Un'altra considerazione, sempre esclusivamente un mio modo di vedere: ho sicuramente più remore nell'utilizzare servizi iscritti a OAM piuttosto che fare il KYC per utilizzare un servizio che ancora non è iscritto. Un KYC è un KYC, ma sapere che i miei movimenti su Kraken sono inviati trimestralmente a un ente italiano interconnesso all'agenzia delle entrate e interrogabile all'occorrenza è il primo passo verso un accertamento fiscale, questo penso e per questa ragione non ho mai utilizzato piattaforme registrate a OAM e tutt'ora non le utilizzo. Utilizzai come scritto tempo fa molte piattaforme in passato, ma tutta questa nuova infrastruttura legale e fiscale non esisteva. Mi appoggerò a una realtà iscritta a OAM quando valuterò che i servizi che mi offrirà saranno per me una svolta (es: Nexo e le linee di credito), finchè si tratta di compra e vendi non mi piego. Ah, per quel che riguarda la tassazione sulle plusvalenze e l'inserimento in dichiarazione delle criptovalute in proprio possesso per il pagamento del relativo 2 per mille, ci penserò se/quando appunto mi appoggerò a realtà iscritte a OAM. Finchè non arriverà quel giorno, continuerò come ho sempre fatto: https://it.wikipedia.org/wiki/Le_tre_scimmie_sagge. Non è raro associare l'espressione "non vedo, non sento, non parlo" ad una situazione in cui si ignora deliberatamente qualcosa. In ogni caso, ho già messo in conto che presto o tardi, se vorrò realizzare profitti rilevanti, dovrò sacrificare quel che il fisco chiederà. Mi infastidisce? Ovviamente e orrendamente. Non vedo però modo realistico di evitare la cosa, per cui considererò di perderne una fetta. Per "modo realistico" intendo praticabile. E' interessante leggere del trasferirsi all'estero per fare cashout, che è facile, che si può fare così e cosà, eccetera. Quando vedrò uno di voi attuale questo piano potrò dire " si - può - fare - !", nel frattempo perdonatemi ma, sempre e solo per quanto mi riguarda, restano chiacchiere da baretto: dopo trent'anni c'è ancora il baretto e ci sono le stesse chiacchiere.
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