BITCOIN PUMP!

[acquafredda]

Interessante il tuo commento mi ha fatto pensare a qualcosa che sto pensando da un bel po' ma ancora non si era palesato. Se quello é successo nel 1971 oggi 2021 potrebbe essere il default non troppo nascosto dell'attuale sistema finanziario. Del resto lo chiamano, non a caso The Great Reset. Mondo finanziario che viaggia a livelli da bolla (qua paolo mi castigherà).
Tornando all'amico arancione movimenti un po' schizofrenici in questi giorni non ci si capisce molto. Ho beccato un ordine a 45k in cui non speravo (poca roba).

[1715425927]

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[Prova123]

Incollo da un mio ebook sul perché le nazioni falliscono: "[...]le élite dominanti preferiscono difendere i propri privilegi ed estrarre risorse dalla società che avviare un percorso di benessere per tutti[...]".

[babo]

beh il titolo devi darcelo eh
non basta incollare una frase, ci vuole un contesto
ti ho mandato 2 meriti di incoraggiamento, perche purtroppo e' cosi.. non a caso i latini dicevano

homo homini lupus
e non era una frase detta a caso

[bitbollo]

https://twitter.com/janeygak
a proposito di Afghanistan, vi segnalo questo account twitter di una donna afgana abbastanza attiva con bitcoin
(seguita da Cobra / APompliano / Documenting Bitcoin)
Interessante il suo punto di vista su tante notizie riportate dai media.
Merita una visita / follow / retweet !

[Prova123]

beh il titolo devi darcelo eh
non basta incollare una frase, ci vuole un contesto
ti ho mandato 2 meriti di incoraggiamento, perche purtroppo e' cosi.. non a caso i latini dicevano

homo homini lupus
e non era una frase detta a caso

Grazie mille! Il titolo dell'ebook è Perché le nazioni falliscono di Daron Acemoglu & James A. Robinson. Un altro estratto, spero sia interessante:

[...]Dopo gli attacchi di al-Qaieda dell’11 settembre 2001, in poco tempo le forze guidate dagli Stati Uniti rovesciarono il regime repressivo dei talebani[...] Ciò che accadde in seguito non avrebbe dovuto sorprendere nessuno, men che meno dato il fallimento negli ultimi cinquant’anni degli aiuti internazionali ai paesi poveri e agli stati falliti. Sorpresa o meno, si ripeté il solito rituale. Una miriade di cooperanti accompagnati dal rispettivo seguito arrivarono in città con i loro jet privati, accorsero Ong di ogni sorta per promuovere i propri piani, iniziarono trattative ad alto livello fra i governi e le delegazioni della comunità internazionale. Miliardi di dollari inondarono l’Afganistan. [...] Mentre gran parte delle infrastrutture era ridotto in macerie, la prima tranche dei fondi fu impiegata per affidare a una compagnia aerea il trasporto dei funzionari dell’Onu e di altre organizzazioni internazionali. In seguito occorrevano autisti e interpreti, così i pochi burocrati che parlavano inglese e gli insegnanti rimasti nelle scuole furono assunti perché facessero da autisti e guide, con salari svariate volte più alti della media afgana. Mentre i pochi funzionari statali competenti venivano adibiti a lavori a servizio della comunità degli aiuti internazionali, gli aiuti stessi, invece di costruire infrastrutture in Afganistan, servirono innanzitutto a logorare lo stato afgano che avrebbero dovuto riorganizzare e rafforzare.[...]

Un aneddoto: [...] Gli abitanti dei villaggi di un remoto angolo della valle centrale afgana sentirono l’annuncio radiofonico di un nuovo programma, da svariati milioni di dollari, per ricostruire i rifugi della loro zona. Dopo molto tempo, furono consegnate alcune travi di legno, trasportate dal cartello dei camion di Ismail Khan, noto ex signore della guerra e membro del governo afgano. Ma erano troppo grandi per qualunque uso, in quel distretto, e gli abitanti del villaggio le adoperarono nell’unico modo possibile: come legna da ardere. Che cos’era successo dunque ai milioni di dollari promessi agli abitanti? Di quei fondi, il 20 per cento era stato destinato a coprire i costi degli uffici dell’Onu a Ginevra. Il resto era stato affidato a una Ong, che si era presa un altro 20 per cento per coprire i costi dei propri uffici a Bruxelles, e così via, per altri tre livelli, in cui ogni parte si prendeva più o meno un altro 20 per cento del rimanente. I pochi soldi pervenuti in Afganistan erano stati usati per comprare legna dall’Iran occidentale, e in gran parte erano stati pagati al cartello dei camion di Ismail Khan per coprire i prezzi gonfiati dei trasporti. Fu una specie di miracolo che quelle travi di legno troppo grandi fossero arrivate nel villaggio.
Ciò che accadde nella valle centrale dell’Afganistan non è un evento isolato. Diversi studi stimano che soltanto il 10, o al massimo il 20 per cento, degli aiuti arriva a destinazione. Ci sono decine di indagini per frode sulle spese dell’Onu e sui funzionari locali che depredano il denaro degli aiuti. Ma gran parte degli sprechi connessi a questi aiuti non sono una frode, piuttosto semplice incompetenza, o qualcosa di peggio: nulla di nuovo per le organizzazioni umanitarie.[...]

A commento degli autori: [...]Paesi come l’Afganistan sono poveri a causa delle loro istituzioni estrattive, che determinano diritti di proprietà incerti o assenti, la mancanza di legalità e ordine e di sistemi giuridici funzionanti, il dominio repressivo delle élite nazionali e, più spesso, locali sulla vita politica ed economica. I medesimi problemi istituzionali rendono gli aiuti internazionali inefficaci, poiché prima o poi saranno depredati, ed è improbabile che raggiungano la destinazione prevista. Nel peggiore degli scenari possibili, rafforzeranno i regimi che sono all’origine dei problemi delle rispettive società.[...]

Quindi il peggiore degli scenari possibili si è ieri materializzato. Incredibile, il libro è del 2010!

Infine un aneddoto sul sistema di corruzione - così grave da autoimporsi - di uno stato:[...] Era il gennaio 2000 a Harare, nello Zimbabwe. Il presentatore Fallot Chawawa aveva l’incarico di sorteggiare il biglietto vincente della lotteria nazionale, organizzata da una banca parzialmente posseduta dallo stato, la Zimbabwe Banking Corporation (Zimbank). La lotteria era aperta a tutti i clienti che nel dicembre 1999 avevano almeno 5000 dollari zimbabwiani sul proprio conto. Quando Chawawa estrasse il biglietto, rimase sbalordito. Come recita la successiva dichiarazione pubblica della Zimbank, «il presentatore Fallot Chawawa faticò a credere ai propri occhi quando il biglietto sorteggiato per il premio da 100000 dollari zimbabwiani gli fu consegnato e vi trovò scritto il nome di Sua Eccellenza RG Mugabe».[...] Il presidente Robert Mugabe, che dal 1980 aveva governato lo Zimbabwe con le buone o con le cattive, e in genere con il pugno di ferro, aveva vinto la lotteria, che assegnava un premio di 100000 dollari zimbabwiani, circa il quintuplo del reddito pro capite annuo del paese. La Zimbank sostenne che il nome del signor Mugabe fosse stato estratto fra migliaia di clienti aventi diritto. Che uomo fortunato! Va da sé che quei soldi non gli servivano.[...]

C'è sempre da imparare dalla Storia!

[babo]

la storia non si ripete ma ama fare la rima, questo e' quello che dicono
io sono veramente stupito da come certi non lo abbiano capito e continuano a sbagliare e fare gli stessi errori
infatti sbagliare e' umano, ma perseverare nell'errore..

per fortuna che in una certa misura interviene darwin a fare pulizia


ma del resto, come ci insegna brave new world, non possiamo essere tutti alpha e ci servono anche gli epsilon

[conilmionome]

beh il titolo devi darcelo eh
non basta incollare una frase, ci vuole un contesto
ti ho mandato 2 meriti di incoraggiamento, perche purtroppo e' cosi.. non a caso i latini dicevano

homo homini lupus
e non era una frase detta a caso

Grazie mille! Il titolo dell'ebook è Perché le nazioni falliscono di Daron Acemoglu & James A. Robinson. Un altro estratto, spero sia interessante:

[...]Dopo gli attacchi di al-Qaieda dell’11 settembre 2001, in poco tempo le forze guidate dagli Stati Uniti rovesciarono il regime repressivo dei talebani[...] Ciò che accadde in seguito non avrebbe dovuto sorprendere nessuno, men che meno dato il fallimento negli ultimi cinquant’anni degli aiuti internazionali ai paesi poveri e agli stati falliti. Sorpresa o meno, si ripeté il solito rituale. Una miriade di cooperanti accompagnati dal rispettivo seguito arrivarono in città con i loro jet privati, accorsero Ong di ogni sorta per promuovere i propri piani, iniziarono trattative ad alto livello fra i governi e le delegazioni della comunità internazionale. Miliardi di dollari inondarono l’Afganistan. [...] Mentre gran parte delle infrastrutture era ridotto in macerie, la prima tranche dei fondi fu impiegata per affidare a una compagnia aerea il trasporto dei funzionari dell’Onu e di altre organizzazioni internazionali. In seguito occorrevano autisti e interpreti, così i pochi burocrati che parlavano inglese e gli insegnanti rimasti nelle scuole furono assunti perché facessero da autisti e guide, con salari svariate volte più alti della media afgana. Mentre i pochi funzionari statali competenti venivano adibiti a lavori a servizio della comunità degli aiuti internazionali, gli aiuti stessi, invece di costruire infrastrutture in Afganistan, servirono innanzitutto a logorare lo stato afgano che avrebbero dovuto riorganizzare e rafforzare.[...]

Un aneddoto: [...] Gli abitanti dei villaggi di un remoto angolo della valle centrale afgana sentirono l’annuncio radiofonico di un nuovo programma, da svariati milioni di dollari, per ricostruire i rifugi della loro zona. Dopo molto tempo, furono consegnate alcune travi di legno, trasportate dal cartello dei camion di Ismail Khan, noto ex signore della guerra e membro del governo afgano. Ma erano troppo grandi per qualunque uso, in quel distretto, e gli abitanti del villaggio le adoperarono nell’unico modo possibile: come legna da ardere. Che cos’era successo dunque ai milioni di dollari promessi agli abitanti? Di quei fondi, il 20 per cento era stato destinato a coprire i costi degli uffici dell’Onu a Ginevra. Il resto era stato affidato a una Ong, che si era presa un altro 20 per cento per coprire i costi dei propri uffici a Bruxelles, e così via, per altri tre livelli, in cui ogni parte si prendeva più o meno un altro 20 per cento del rimanente. I pochi soldi pervenuti in Afganistan erano stati usati per comprare legna dall’Iran occidentale, e in gran parte erano stati pagati al cartello dei camion di Ismail Khan per coprire i prezzi gonfiati dei trasporti. Fu una specie di miracolo che quelle travi di legno troppo grandi fossero arrivate nel villaggio.
Ciò che accadde nella valle centrale dell’Afganistan non è un evento isolato. Diversi studi stimano che soltanto il 10, o al massimo il 20 per cento, degli aiuti arriva a destinazione. Ci sono decine di indagini per frode sulle spese dell’Onu e sui funzionari locali che depredano il denaro degli aiuti. Ma gran parte degli sprechi connessi a questi aiuti non sono una frode, piuttosto semplice incompetenza, o qualcosa di peggio: nulla di nuovo per le organizzazioni umanitarie.[...]

A commento degli autori: [...]Paesi come l’Afganistan sono poveri a causa delle loro istituzioni estrattive, che determinano diritti di proprietà incerti o assenti, la mancanza di legalità e ordine e di sistemi giuridici funzionanti, il dominio repressivo delle élite nazionali e, più spesso, locali sulla vita politica ed economica. I medesimi problemi istituzionali rendono gli aiuti internazionali inefficaci, poiché prima o poi saranno depredati, ed è improbabile che raggiungano la destinazione prevista. Nel peggiore degli scenari possibili, rafforzeranno i regimi che sono all’origine dei problemi delle rispettive società.[...]

Quindi il peggiore degli scenari possibili si è ieri materializzato. Incredibile, il libro è del 2010!

Infine un aneddoto sul sistema di corruzione - così grave da autoimporsi - di uno stato:[...] Era il gennaio 2000 a Harare, nello Zimbabwe. Il presentatore Fallot Chawawa aveva l’incarico di sorteggiare il biglietto vincente della lotteria nazionale, organizzata da una banca parzialmente posseduta dallo stato, la Zimbabwe Banking Corporation (Zimbank). La lotteria era aperta a tutti i clienti che nel dicembre 1999 avevano almeno 5000 dollari zimbabwiani sul proprio conto. Quando Chawawa estrasse il biglietto, rimase sbalordito. Come recita la successiva dichiarazione pubblica della Zimbank, «il presentatore Fallot Chawawa faticò a credere ai propri occhi quando il biglietto sorteggiato per il premio da 100000 dollari zimbabwiani gli fu consegnato e vi trovò scritto il nome di Sua Eccellenza RG Mugabe».[...] Il presidente Robert Mugabe, che dal 1980 aveva governato lo Zimbabwe con le buone o con le cattive, e in genere con il pugno di ferro, aveva vinto la lotteria, che assegnava un premio di 100000 dollari zimbabwiani, circa il quintuplo del reddito pro capite annuo del paese. La Zimbank sostenne che il nome del signor Mugabe fosse stato estratto fra migliaia di clienti aventi diritto. Che uomo fortunato! Va da sé che quei soldi non gli servivano.[...]

C'è sempre da imparare dalla Storia!

La Mia speranza è che anche in questo campo le criptovalute aiutino in qualche modo queste realtà di corruzione.
Se posso mandare contributi finanziari senza intermediari di alcun tipo, direttamente al villaggio sperduto in El Salvador, per esempio. La farei più che volentieri una donazione.

[Ale88]

Il titolo dell'ebook è Perché le nazioni falliscono di Daron Acemoglu & James A. Robinson.

Comprato anni fa, purtroppo non ho ancora avuto il tempo di leggerlo 

[Paolo.Demidov]

Sono curioso di vedere dove andrà a finire l'Afghanistan che nonostante guerra e diaspora, ufficialmente, negli ultimi decenni a quasi quadruplicato la popolazione:
https://www.google.com/search?q=popolazione+afghanistan&oq=popolazio&aqs=chrome.0.69i59j0i433i512j69i57j0i512j0i433i512j0i512j0i433i512l4.2782j0j15&sourceid=chrome&ie=UTF-8

Chissà poi il discorso Covid / Vaccini come andrà a finire... essendo un paese molto isolato, in pratica senza vita sociale, privo i turismo, i contagi sono stati particolarmente bassi:
https://www.google.com/search?q=covid+afghanistan&oq=covid+afg&aqs=chrome.0.0i324j69i57j0i324j0i10i22i30j0i22i30l3j0i10i22i30j0i22i30l2.3462j0j15&sourceid=chrome&ie=UTF-8


Questo esercito in Birkenstock, gilet e cappellini... per ora ha avuto la strada facile,
da qui in avanti, verrà il problema di sfamare la popolazione, trovare risorse per tenere in potere...
con tutta la catena para-umanitaria che ha finito di mangiare.

Quando si devono fare le cose conto proprio, da soli, è sempre un problema.

Vediamo come si muoverà la Cina.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/08/16/afghanistan-i-talebani-stanno-cercando-le-persone-casa-per-casa-la-resa-di-kabul-lonu-denuncia-notizie-spaventose-caos-allaeroporto-la-missione-tedesca-non-puo-atterrare-la-diretta/6292395/

[acquafredda]

C'è una cosa che non sopporto più dei bitcoiners, di alcuni almeno, hanno solo un filtro attraverso il quale vedono il mondo: Bitcoin.
Twitter è la piattaforma principe per condividere la loro visione del mondo per quanto riguarda la situazione politica in corso in Afghanistan, un paese che ha ripetutamente respinto gli invasori ben prima che gli Stati Uniti intervenissero nel 2001, e che continuerà ad affascinare la gente ora che i talebani hanno approfittato del ritiro degli Stati Uniti per affermare il controllo.
Max Keiser ha iniziato il gioco condividendo un video di afghani che correvano a fianco a un aereo dell'aeronautica militare statunitense mentre veniva evacuato. La didascalia di Keiser? "Nocoiners dopo che #Bitcoin supera i 100.000 dollari".

Non riesco proprio a vedere bitcoin come soluzione a tutti i mali del mondo e anzi mi da un certo fastidio.

[fillippone]

C'è una cosa che non sopporto più dei bitcoiners, di alcuni almeno, hanno solo un filtro attraverso il quale vedono il mondo: Bitcoin.
Twitter è la piattaforma principe per condividere la loro visione del mondo per quanto riguarda la situazione politica in corso in Afghanistan, un paese che ha ripetutamente respinto gli invasori ben prima che gli Stati Uniti intervenissero nel 2001, e che continuerà ad affascinare la gente ora che i talebani hanno approfittato del ritiro degli Stati Uniti per affermare il controllo.
Max Keiser ha iniziato il gioco condividendo un video di afghani che correvano a fianco a un aereo dell'aeronautica militare statunitense mentre veniva evacuato. La didascalia di Keiser? "Nocoiners dopo che #Bitcoin supera i 100.000 dollari".

Non riesco proprio a vedere bitcoin come soluzione a tutti i mali del mondo e anzi mi da un certo fastidio.

Molti scambiano il bull run con l'intelligenza.
Se molti bitcoiner erano dei Geni (pernso ad Hal, ad esempio, lo Lazlo) molti altri (fatevi voi gli esempi.. ma qui ne hai riportato uno a caso) hanno solo avuto un pò di culo/furbizia/intelligenza di essere nel posto giusto al momento giusto.
Questo però non da loro il diritto di espandere il successo che hanno avuto in uno specifico campo (comprare BTC al moento giusto) ad espandersi in altri.
Comunque, non di rimanere male:

non ti curar di lor, ma guarda e passa

[acquafredda]

Tu non me ne volere ma essendo un aficionado di Dante considera che la citazione precisa è
«Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.»
Curar di loro ormai è entrata nel linguaggio comune ma è sempre bene ricordare l'originale.

Comunque sono d'accordo con te, senza fare nomi, c'è gente che pontifica solo perché come dici tu ha avuto culo e comunque bravura in alcuni casi di investire al momento giusto.
Io apprezzo di più quelli che sono rimasti poveri che si sono fatti un bel mazzo per capire bitcoin rispetto a quei cafoncelli arricchiti.

[Paolo.Demidov]

Tu non me ne volere ma essendo un aficionado di Dante considera che la citazione precisa è
«Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.»
Curar di loro ormai è entrata nel linguaggio comune ma è sempre bene ricordare l'originale.

Comunque sono d'accordo con te, senza fare nomi, c'è gente che pontifica solo perché come dici tu ha avuto culo e comunque bravura in alcuni casi di investire al momento giusto.
Io apprezzo di più quelli che sono rimasti poveri che si sono fatti un bel mazzo per capire bitcoin rispetto a quei cafoncelli arricchiti.

Bisognerebbe avere un sistema di criptovalute che si sbloccano e finiscono nel wallet di una persona solo a determinate condizioni o al raggiungimento di certi ruoli / obbiettivi, magari entro un limite di età.

Generare criptovaluta solo a determinati eventi, una cripto-merits.

Prendi un Nobel ? 1.000 monete.
Prendere un Nobel entro i 30 anni, 5.000 monete.

Diplomato con massimo dei voti, 100 monete.

Medaglia d'oro alle Olimpiadi, 100 monete.

Diventare primo ministro, 50 monete.

0,01 moneta ogni tot kg. di raccolta rifiuti differenziata.

Cose così... la gente realmente meritevole nelle varie epoche è effettivamente sempre molto scarsa 

[fillippone]

Tu non me ne volere ma essendo un aficionado di Dante considera che la citazione precisa è
«Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.»
Curar di loro ormai è entrata nel linguaggio comune ma è sempre bene ricordare l'originale.

Comunque sono d'accordo con te, senza fare nomi, c'è gente che pontifica solo perché come dici tu ha avuto culo e comunque bravura in alcuni casi di investire al momento giusto.
Io apprezzo di più quelli che sono rimasti poveri che si sono fatti un bel mazzo per capire bitcoin rispetto a quei cafoncelli arricchiti.

Bisognerebbe avere un sistema di criptovalute che si sbloccano e finiscono nel wallet di una persona solo a determinate condizioni o al raggiungimento di certi ruoli / obbiettivi, magari entro un limite di età.

Generare criptovaluta solo a determinati eventi, una cripto-merits.

Prendi un Nobel ? 1.000 monete.
Prendere un Nobel entro i 30 anni, 5.000 monete.

Diplomato con massimo dei voti, 100 monete.

Medaglia d'oro alle Olimpiadi, 100 monete.

Diventare primo ministro, 50 monete.

0,01 moneta ogni tot kg. di raccolta rifiuti differenziata.

Cose così... la gente realmente meritevole nelle varie epoche è effettivamente sempre molto scarsa 

Mamma mia Paolo, ma in che mondo vuoi vivere?
Ti piace la Cina?

China's 'social credit' system ranks citizens and punishes them with throttled internet speeds and flight bans if the Communist Party deems them untrustworthy

Oppure ti piacerebbe un giorno vivere così?

https://www.netflix.com/it/title/70264888 S3E1 (Googolare: NOSEDIVE)

[alexrossi]

Tu non me ne volere ma essendo un aficionado di Dante considera che la citazione precisa è
«Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.»
Curar di loro ormai è entrata nel linguaggio comune ma è sempre bene ricordare l'originale.

Comunque sono d'accordo con te, senza fare nomi, c'è gente che pontifica solo perché come dici tu ha avuto culo e comunque bravura in alcuni casi di investire al momento giusto.
Io apprezzo di più quelli che sono rimasti poveri che si sono fatti un bel mazzo per capire bitcoin rispetto a quei cafoncelli arricchiti.

Bisognerebbe avere un sistema di criptovalute che si sbloccano e finiscono nel wallet di una persona solo a determinate condizioni o al raggiungimento di certi ruoli / obbiettivi, magari entro un limite di età.

Generare criptovaluta solo a determinati eventi, una cripto-merits.

Prendi un Nobel ? 1.000 monete.
Prendere un Nobel entro i 30 anni, 5.000 monete.

Diplomato con massimo dei voti, 100 monete.

Medaglia d'oro alle Olimpiadi, 100 monete.

Diventare primo ministro, 50 monete.

0,01 moneta ogni tot kg. di raccolta rifiuti differenziata.

Cose così... la gente realmente meritevole nelle varie epoche è effettivamente sempre molto scarsa 

Beh il proof of stake sostanzialmente non si discosta troppo dal tuo ragionamento. Io, più un gruppo ristretto di persone, decidiamo che per particolari meriti abbiamo x monete. Ed è per questo che è molto pericoloso.

Spero che BTC rimanga quanto più fuori possibile da decisioni di questo tipo, dato che è la base di tutte le democrazie fallimentari in cui viviamo oggi.

Attualmente siamo al blocco 696,226, e già così serve un buon PC per verificare da zero la catena di blocchi e la validità di tutti gli hash pubblicati (cosa che tra l'altro non si fa nemmeno più al 100% grazie ai checkpoint)

Se invece dovessimo verificare da zero il diplomato con i massimi dei voti, l'elezione del primo ministro, la raccolta differenziata, non ne usciamo con un pc che fa girare bitcoind... dovremmo iniziare a istituire la commissione di vigilanza, i commissari, i segretari, i contro-commissari e i contro-segretari, ecc...

Persone tra l'altro corruttibili, scelte come? (famoso problema dell'uovo e della gallina)

Insomma... spero che quello che hai scritto non si verifichi mai perché sarebbe la morte di BTC

[Prova123]

Purtroppo il vero enorme rischio che tutti corriamo - di questo ne ho tanto timore - è che Bitcoin diventi un riferimento da Gattopardo.

Allo stesso tempo, purtroppo ritengo che non vi sarà liberazione, né un nuovo mondo ideale. Come sempre accanto alla tecnica/tecnologia si porrà semplicemente l'eterno dilemma dell'uomo sull'effettivo uso (e abuso) che se ne vorrà fare. Di certo è che non si torna indietro. Ma se dovessimo migliorare le nostre società - mi dispiace - non partirei dalla moneta.

Partirei dalla certezza di legalità che può garantire la Blockchain.

Ammetto però che da qualche parte bisogna pur iniziare, ed è per questo motivo che io do piena fiducia alla rivoluzione tecnica Bitcoin che distrugge la signoria del conio definitivamente. (Diciamo che ci sta provando, e il suo successo lo riscontriamo anche nel fatto che vi stanno entrando anche gli squali...)

[Ale88]

C'è una cosa che non sopporto più dei bitcoiners, di alcuni almeno, hanno solo un filtro attraverso il quale vedono il mondo: Bitcoin.

Succede in tutti i campi, purtroppo. Ed è un peccato perché poi si scade nel fanatismo, e la mente non funziona più come dovrebbe in quanto sono incapaci di accettare critiche o pensare che si possa ancora migliorare. È gente che senza rendersene conto fa del male alla propria community.

[Paolo.Demidov]

Tu non me ne volere ma essendo un aficionado di Dante considera che la citazione precisa è
«Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.»
Curar di loro ormai è entrata nel linguaggio comune ma è sempre bene ricordare l'originale.

Comunque sono d'accordo con te, senza fare nomi, c'è gente che pontifica solo perché come dici tu ha avuto culo e comunque bravura in alcuni casi di investire al momento giusto.
Io apprezzo di più quelli che sono rimasti poveri che si sono fatti un bel mazzo per capire bitcoin rispetto a quei cafoncelli arricchiti.

Bisognerebbe avere un sistema di criptovalute che si sbloccano e finiscono nel wallet di una persona solo a determinate condizioni o al raggiungimento di certi ruoli / obbiettivi, magari entro un limite di età.

Generare criptovaluta solo a determinati eventi, una cripto-merits.

Prendi un Nobel ? 1.000 monete.
Prendere un Nobel entro i 30 anni, 5.000 monete.

Diplomato con massimo dei voti, 100 monete.

Medaglia d'oro alle Olimpiadi, 100 monete.

Diventare primo ministro, 50 monete.

0,01 moneta ogni tot kg. di raccolta rifiuti differenziata.

Cose così... la gente realmente meritevole nelle varie epoche è effettivamente sempre molto scarsa 

Mamma mia Paolo, ma in che mondo vuoi vivere?
Ti piace la Cina?

China's 'social credit' system ranks citizens and punishes them with throttled internet speeds and flight bans if the Communist Party deems them untrustworthy

Oppure ti piacerebbe un giorno vivere così?

https://www.netflix.com/it/title/70264888 S3E1 (Googolare: NOSEDIVE)

La Cina non piace a nessuno...

Ma tutti hanno un lo smartphone fatto in Cina e comprano tonnellate di cose made in China all'anno.

I diritti umani finiscono dove la gente vuole comprare una t-shirt a $ 3.

Ad oggi ci sono persone che hanno migliaia di pezzi di Bitcoin, senza alcuna abilità particolare, si sono trovati al momento giusto e nel posto giusto.

Questa ricchezza instabile, è un punto traballante su cui si appoggia Bitcoin...

L'altro punto traballante è che ci sono tante persone che posseggono criptovaluta, non per spendere un giorno, o per aderire a chissà quale filosofia, ma SOLO per speculazione di breve termine.

Solo per cercare di fare x1.000 ai propri $ 1.000.

Lo dimostrano i 60 miliardi di Tether ed i giganteschi porcellini grassi degli exchange...


Se si desse Bitcoin a chi ha avuto un qualsiasi merito, oggettivo, si darebbe maggior valore.

Bitcoin finisce dove inizia l'avidità stupida e la stupidità in generale.

[Paolo.Demidov]

Ieri le borse cinesi e poi Wall Street hanno sofferto,
con reazione negativa delle criptovalute; direi che c'è una inversione rapida...

[fillippone]

Se si desse Bitcoin a chi ha avuto un qualsiasi merito, oggettivo, si darebbe maggior valore.

Bitcoin finisce dove inizia l'avidità stupida e la stupidità in generale.

Beh, alla fine un merito lo hanno avuto: quello di essere stati nel posto giusto al momento giusto (Che per quaanto mi riguarda è ancora qui ed oggi).
Se poi lo hanno fatto per pura fortuna, senza capire bene cosa succede, senza poi proteggere il capitale, non ti preoccupare, il tempo è galantuomo, e le ricchezze si seapreranno presto da loro.

Di certo è un processo più pacifico della redistribuzione della precedente ricchezza, che è avvenuta attraverso colpi di stato, guerre e razzie.

Quindi preferisco questo processo "democratico" e pacifico" a quello "elitario e competitivo" della ricchezza tradizionale.

Ricordati che siamo, come dici tu, agli inizi della storia di Bitcoin, è come se fossimo nel 3000 a.C. : di certo c'ernao dinastiee importanti, ma nessuna è arrivata ad oggi, e di certo ricchezze si sono create e distrutte nel tempo. Lo stesso avverrà con BTC.