Il discorso correlazione è ampio ma può essere sintetizzato in due frasi:
1)Se siete interessati al trading, ai movimenti giornalieri o intra-giornalieri, alle dip improvvise e all' "anima" speculativa di bitcoin allora fate molto bene a vedere (o prevedere) quello che succede sui mercati tradizionali.
2)Se siete investitori di bitcoin nel lungo periodo (lungo periodo per me è tutto ciò che è > di 1-2 anni) questa correlazione conta molto meno, direi nulla, e fareste bene a guardare invece l'unico driver che conta nel LP: i fondamentali di bitcoin, ossia gli indicatori che misurano il suo tasso di adozione.
Si dice spesso che i famigerati istituzionali sono qui per il lungo periodo, che sono degli "accumulatori seriali" perchè meno sensibili alle notizie. Che sono guidati all'accumulo perchè considerano bitcoin un hedge contro l'inflazione e il nuovo oro digitale.
Questo è sicuramente vero, ma fino ad un certo punto.
Penso che gli "istituzionali" (preferisco chiamarli investitori classici= IC) trattino b. ANCHE come un asset volatile ad alto rischio. Che è interessante perchè permette profitti straordinari nel breve-medio termine ma che ha, insita, una elevata gradazione di pericolosità.
Non guardate solo quello che fanno nel mercato spot: un IC mentre compra b. con la mano sinistra (magari anche con finalità di hodling a lungo termine), con la destra, in base al contesto macroeconomico, può andare short sul mercato dei derivati, vendere quote di Grayscale o di un ETP sui futures e così via.
Molti dei crolli "flash" di bitcoin, compreso Marzo 2020, sono stati crolli speculativi partiti e guidati dal mercato dei derivati. Visto che non si sono allargati ad un disinvestimento di massa dei bitcoin "fisici" (come fu invece nel Gennaio 2018), sono stati dei crolli veloci, subito ricomposti e che non si sono trasformati in bear market.
Visto che l'IC considera b. una asset da "maneggiare con cura", qualsiasi scenario macro economico che nel breve termine lo porta ridurre la sua esposizione al rischio, lo conduce diritto diritto anche ad andare short su bitcoin. Da qui la correlazione con gli indici azionari, soprattutto quelli tecnologici.
Si arriva quindi a situazioni dove la minaccia di un nuovo lockdown per la variante omicron o il rischio di un tapering delle banche centrali, entrambi notizie che hanno poca attinenza diretta con il mondo bitcoin (soprattutto la prima), scatenino vendite sul mercato dei derivati ma passino del tutto inosservate da un'analisi dei movimenti della blockchain. E tuttavia, per il peso che hanno i derivati, il calo si propaga anche sul mercato spot.
Fino ad arrivare all'assurdo dei dati sull'aumento dell'inflazione, che è uno dei massimi "buy signal" per l'investitore di lungo periodo ma un "sell signal" per il trader di breve termine. Perchè più inflazione aumenta il rischio di tapering delle banche centrali.
Quello che secondo me gli IC non hanno ancora ben compreso è che B. è un investimento di lp anche al di là del suo ruolo (per me marginale) come hedge o oro digitale. E' il ruolo come tecnologia di massa che è ben lungi dall'essere "priced in".
Sulle correlazioni bisogna stare attenti anche alle misure,
un esperimento facile facile, se andare su Google e cercate "Apple stock" appare il grafico dell'andamento dell'azione; se poi fate un
confronto con il NASDAQ-100 appare il grafico dei due andamenti.
Si hanno dei risultati molto diversi in base a quanto si va indietro, se prendete il grafico a 3 mesi si vede che la
correlazione è forte, quasi uno specchio, se si prende l'orizzonte temporale massimo, si vede che Apple
va per i fatti suoi... perché Apple vi apparirà a ~ +54.000% ; il NASDAQ-100 ~ +3.600%.
Eppure Apple fa parte del NASDAQ-100... come si potrebbe dire che non è correlato al NASDAQ-100 ? ne fa parte...
considerando anche solo la massa di ETF che seguono l'indice... molti comprano / vendono Apple senza saperlo.
Certo nel tempo il suo
peso è cambiato molto; Apple si è rivalutato molto ma questo non significa che non sia correlato.
Sul breve poi si vede che Apple è rimasto in una grossa lateralizzazione, mentre negli ultimi giorni è stata la stock più forte.
Un comportamento
diverso dall'indice; ma stiamo guardando un orizzonte di pochi mesi.
Le statistiche, i grafici, le
prospettive e proiezioni, ecc. sono utili nella misura in cui si debba affrontare un mercato.
Chi ha comprato le azioni Apple nel 1999 e le ha tenute o +54.000% o +53.000% gli pesa poco...
Chi deve iniziare ad investire oggi... deve fare altre valutazioni, un po' più contemporanee.
Nonché considerare che fino ad Agosto 2018 Apple era sotto una marketcap di 1.000 miliardi di dollari, adesso si sta avviando a 3.000 miliardi di dollari, sIamo a filo dei ~ 2.800 miliardi.
È cambiato e cambia anche il
numero di azioni circolanti.
Siamo anche in un contesto macro e storico diverso.
Così come è chiaro che le considerazioni di chi ha comprato / avuto Bitcoin a $ 0,00001, $ 1, $ 1.000; sono diverse da chi ha fatto il primo acquisto a $ 60.000.
Anche considerando appunto gli ultimi mesi si poteva comprare Bitcoin a $ 39.900 o sopra $ 67.000.
Un bel dislivello.
Sul lungo periodo questo può essere annullato, ma a nessuno piace e conviene partire con un gap del -40% / -50%.
Gli istituzionali guardano a questo valori; in particolare la categoria degli istituzionali che opera con soldi altrui.
Chi opera in proprio, lo metto da parte.
Chi gestisce soldi affidati da altri, primo non può operare in base a come la pensa o a cosa crede, ma in base ad un regolamento/mandato che magari lo vede costretto a vendere/comprare in particolari momenti anche se non vorrebbe.
Secondo, chi gestisce soldi per conto altrui e si fa pagare una commissione... che Bitcoin sia a $ 1 o $ 1.000.000; non ha
nessuna importanza, l'importante è andare da chi ha dato il denaro e dargli un risultato positivo che sia frutto di operazioni long o short poco importa.
A tutti questi si aggiunge
l'orizzonte temporale, non tutti ragionano nello stesso modo.
Ci sono investitori che per almeno una parte del loro patrimonio cercano un risultato subito, magari per fattori di età, chi è arrivato a 59 anni, senza figli e vuole realizzare un obbiettivo personale che un asset fra 30 anni sia chissà dove... è un interesse relativo.
Così come conta anche la dimensione dell'investimento, chi mette sul piatto $ 1.000 mah... sopporterà anche un -60%.
Chi ha messo un miliardo di dollari... prima di bruciarsi centinaia di milioni, venderà, anche presto, in particolare se non sono i suoi.
Così come dopo un +10% o meno, farà un realizzo.
Perché in termini percentuali non è molto, in termini relativi di peso, è una somma di rilievo.
Tutte queste differenze, fra rischio, prospettive ed obbiettivi, peso reale di un investimento, fanno i su e giù del mercato.
Tornando alla correlazione in tutto questo sistema, abbiamo dei soggetti istituzionali che hanno in gestione soldi non loro che al di là della verità che sta là fuori e dal loro credo personale, venderanno e compreranno Bitcoin per mera opportunità, di dare un guadagno a chi gli paga per avere un guadagno dalla gestione del denaro.
Soggetti che vendono e comprano azioni , obbligazioni, future su materie prime, ecc... come altro.
Più che ce ne sono e più ce ne saranno e più aumentarà la correlazione con l'andamento dei mercati finanziari.
Se sia positivo o negativo, non so dirlo.
Potrebbe essere anche un fatto neutrale.
Da valutare invece la base di mercato, più sarà larga e più difficile sarà poi avere grandi oscillazioni.
Ovviamente poi un base larga rende un asset più o meno forte.
Nonché un mercato largo può fare intervenire soggetti molto grandi che al momento non partecipano.
È molto difficile che chi deve investire dei miliardi si presenti in un mercato dove si scambiano decine di migliaia di dollari...
sarebbe una turbativa contro se stesso.
Bisogna vedere lo sviluppo futuro.
Cercando più nel presente che con i dati del passato.
È da molto tempo che mi sforzo, nel mio quotidiano, di non guardare al passato dei mercati azionari, perché siamo ora in una fase inedita.