La struttura di questo "ETF" come rischio / contenuto finanziario; non è molto distante da un altro fondo confezionato in altro modo, approvato mesi fa:
https://www.sec.gov/Archives/edgar/data/0001559992/000119312521222638/d735267d485bpos.htmSono come i fondi ARK di Cathie Wood, sono ETF a "
gestione attiva"; ma rispetto ad un fondo d'investimento, un hedge fund, ecc... non ha nessuna differenza come contenuto / rischio, è un contenitore con dentro titoli e strumenti finanziari.
Cambia solo il modo di quotarsi e poter distribuire le quote.
Il termine "ETF", la notizia che sia approvato "l'ETF", fa molto presa, a livello mediatico a livello retail.
A vedere le commissioni di questo ETF
0,95%,
se ne può dedurre che è appunto uno strumento destinato al pubblico retail.
Il costo della commissione è particolarmente importante,
ma
trascurato dalla gran parte degli investitori, anche quelli grandi, anche dalle cosiddette balene.
Per capire il
peso delle commissionii, ci si può riferire ad uno degli ETF più diffusi, più scambiati, un ETF che segue lo S&P500 quello di
Vanguard, dove chiunque di voi pagherebbe solo lo
0,03%.
https://investor.vanguard.com/etf/profile/fees/vooSi evidenzia che negli ultimi 10 anni, su $ 10.000,
l'incidenza fra la media dei costi di mercato e lo 0,03% è di quasi $ 1.900.
Su un milione di dollari... qualcuno si assorbe come costo di gestione $ 190.000, un appartamentino in città.
Considerando chi gira e/o colloca qualche miliardo...
C'è chi per non avere commissioni da pagare a qualcuno si fa sostanzialmente, in casa, un fondo proprio, così i soldi rimangono in casa e possono essere reinvestiti, vedere Warren Buffett.
Attenzione, lo 0,03% deriva dal fatto che c'è scarsa
manodopera, la struttura d'investimento è semplice, standardizzata, si può seguire agevolmente in maniera quasi del tutto automatizzata, con robot-advisor.
Una struttura molto complessa, senza storia, necessità di varie persone, fra cui due top gestori che non prendono $ 10 l'ora...
nel tempo i costi possono essere diluiti se la struttura del fondo con le stesse persone riesce a gestire masse più grandi.
Tutta la struttura di ProShares genera molto lavoro, studi legali, istituire un trust alle Cayman, revisione die bilanci, banche depositarie, ecc ... uffici, strutture,
signorina, buonasera, il lavoro va pagato.
È vero che una gestione attiva, più costosa, può dare un rendimento maggiore di un indice, ma deve essere un rendimento tale da superare le prestazioni dell'indice e recuperare i costi della gestione attiva e lo deve fare per anni.
È comunque possibile.
Ma da un punto di vista di rischio, quando un investimento parte l'unica
cosa certa è il costo, il rendimento è una prospettiva, un auspicio.
Una certezza peso di più di una prospettiva.
Avere un ETF che effettua una prestazione superiore al rendimento di detenere Bitcoin fisicamente, non è
semplice.
Nonostante tutto, penso che ci sarebbe stato un corposo rialzo di Bitcoin anche senza questa notizia.
Quello che è un po' rischioso per il mercato è che Martedì quando non ci sarà più opponibilità all'autorizzazione, uno va da ProShares e propone...
voi dovete replicare il rendimento di Bitcoin, facciamo uno swap, io vi pago finché c'è rialzo, al ribasso pagate me.
Vi do un "premio" di... boh... 0,25%... 0,50%... un plus.
Un plus rispetto alla fatica e all'onere di fare rolling con i futures, sotto performare... la fatica di fare chissà quante operazioni, quando qualcuno rispecchia il mercato per me.
Sì, lo possono sottoscrivere.
La cosa più pericolosa è che in tutto questo polpettone, il fondo, teoricamente potrebbe subire perdite mentre bitcoin in realtà continua a rivalutarsi.
https://m.youtube.com/watch?v=wgJXZ5vR5Zk