direi che la misura di un airdrop di xlm... è in xlm
Sicuro, ma quando scrivono quelle frasi li riguardo “il più grande airdrop di sempre”, è abbastanza evidente che stanno parlando di dollari, anche solo per comparare le varie crypto tra loro. Sbaglio o state parlando dello stesso airdrop avvenuto in tempi differenti? Ossia, stellar è stato airdroppato (secondo me per recuperare associazioni address BTC/email e infatti non l'avrei mai fatto ...) e ora stiamo parlando sempre della stessa moneta? Secondo me l'airdrop e' lo stesso ... non mi pare l'anno scorso chiedessero l'email, ma sarebbe stato un problema relativo, dato che se ne possono creare di temporanee. Bisognava avere un account facebook, non ci ho messo niente a crearne uno fake per quello scopo. Qui però si parla di KYC, se pensano di comprare l'identità di un possessore di cripto per 20$ fanno veramente ridere. EDIT: se non ricordo male il termine di un anno fa era agosto, quando XLM valeva circa 2 cent. Moltiplicato per 16 miliardi fa 320M di dollari
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Infatti volevo mettere l’accento non sull’ “airdrop” (che non è tale se gli stai vendendo i tuoi documenti) ma sulla mappatura enorme che stan facendo, legando i vari wallet (che conterranno anche btc/eth/bch, le altre valute supportate) alle identità dei possessori. Ste cose le fanno le banche e non c’entrano nulla con il mondo crypto; boh, non mi piace l’idea ecco.
Per quel che riguarda “il più grande giveaway di sempre” ovviamente è una bella frase di marketing, poi dipende come leggi i dati.... per esempio, quei 16 miliardi di xlm quanto valevano in dollari l’anno scorso? Magari meno di questi 125 milioni.... Probabilmente comunque “il più grande airdrop di sempre” è stato il fork btc/bch
direi che la misura di un airdrop di xlm... è in xlm
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il più grande airdrop nella storia delle criptovalute e il più grande giveaway di sempre ma non diciamo puttanate... L'anno scorso sono stati distribuiti ben 16 miliardi di XLM: https://www.stellar.org/blog/bitcoin-claim-lumens-2/Quasi 1000 XLM per ogni BTC posseduto, altro che quell'elemosina di 20$! E fra l'altro per prenderli non ho dovuto fare nessun KYC: mi è bastato creare una pagina fake su facebook.
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Dalla Stampa di oggi 3 Novembre:
Utopia, nascerà nel deserto del Nevada la città creata con la tecnologia blockchain
Un po' OT ma comunque.....: ieri ho letto sul cartaceo questo articolo. Sto tizio per me è un pazzo scatenato: sta investendo una vagonata di soldi (ma davvero tanti!) in un progetto che se anche partisse avrebbe imho altissime probabilità di essere poi bloccato dalle autorità perché potenzialmente sovversivo Per me davvero un pazzo! per non parlare del posto di merda che ha scelto per insediarsi...
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Forse valeva 1,309 USD? Ma tra "." e "," fanno sempre casino ... mi sembrano comunque tanti ma non ricordo e non trovo info in merito. Articolo da mettere in spazzatura. dal precedente link dal Sole: La prima quotazione di bitcoin risale all’ottobre 2009: allora con un dollaro si potevano comprare 1.309,03 bitcoin, il che significa che la criptovaluta valeva neanche un decimo di pence
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Ha fondamentalmente i difetti di tutte le cosiddette blockchain permissioned o private, come ad es. Hyperledger: non è né anonima, né trustless, né realmente distribuita, tanto che richiede identità verificate e si appoggia a CA e nodi validatori centralizzati (notary). In più il ledger non è neanche replicato interamente su tutti i nodi. Come si fa a chiamarla blockchain una roba simile?
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... Corda? Dai per favore non scherziamo... Io non capisco come ci si possa ostinare a chiamare blockchain un sistema del genere, dove i dati delle transazioni vengono condivisi solo dalla coppia di nodi interessati.
Hai qualche riferimento per capire meglio corda? Come le LN non è detto che il solo fatto che due tx siano condivise solo tra gli interessati sia per forza una stronzata. Per ora ho capito: Corda Scritto in Java Usa certificati x.509 <https://it.wikipedia.org/wiki/X.509> Concetti chiave <https://docs.corda.net/key-concepts-ledger.html> github <https://github.com/corda/corda> anche il link che hai indicato per i concetti chiave è abbastanza esplicativo, non è che abbia mai sentito il bisogno di approfondire più di tanto. Le LN sono una soluzione second-layer: non avrebbero senso senza una blockchain sottostante. In Corda invece manca completamente un registro condiviso tra tutti i nodi, il che porta inevitabilmente a rendere la rete non trustless, e infatti il meccanismo di consenso si affida a nodi "notary" (trusted) che validano le transazioni.
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vero, l'avevi detto... ma non riesco più a usare Telegram perché non mi funziona più il numero virtuale con nextplus
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A mio parere, gli utenti di therocktrading, dovrebbero essere molto contenti di come stanno gestendo la situazione, per due motivi: - Tu potresti essere un impostore, che sta cercando in tutti i modi di prendersi i soldi di un altro utente (magari uno morto, i soldi sarebbero degli eredi), e questo modo di comportarsi di therocktrading da molta sicurezza agli utenti, perché sono sicuri che difficilmente o è quasi impossibile che si lascino fregare da qualcuno che si spacci per qualcun'altro, per prendere i suoi soldi. - Potresti essere un grosso narcotrafficante, o un terrorista o peggio. Dandoti i soldi, therocktrading potrebbe poi finire nei guai con la legge, e potrebbe subire poi un sequestro di tutto, compresi i soldi di tutti gli utenti.
Quindi, tanto meglio se stanno seguendo questa linea.
A parte queste motivazioni, penso che il fulcro di tutto il discorso sia il fatto che con il trasferimento in Italia ci sono leggi sull'identificazione del cliente più restrittive di quelle precedenti. Perciò anche solo per queste richieste di legge bisogna dare i documenti. Punto. Le considerazioni successive (liceità del comportamento, ecc.) possono essere solo successive a questo passaggio chiesto dalla legge (fornitura documenti). in effetti, al di là di ogni considerazione di merito e premesso che questo è un forum e non un tribunale, per cui nessuno è colpevole fino a prova contraria, l'errore è stato nel cercare pubblicamente un muro contro muro, da cui nessuno è ormai disposto ad abbandonare la propria posizione. Se l'utente è in buona fede e vuole farne veramente una questione di principio, non gli resta altra strada che rivolgersi alle sedi opportune: qualsiasi cosa si possa aggiungere qui non farà cambiare posizione a TRT, perché a quel punto significherebbe perderci la faccia. Questo appunto, a prescindere da cosa stabiliscano le normative, che lasciano comunque una certa discrezionalità all'intermediario.
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Immagino (mai usato) che molte persone utilizzino Tether invece di FIAT per tentare di evitare "rotture di scatole" dal fisco.
Credo sia molto più facile tracciare €/£ che Tether
Concordo. Ultimamente si parla molto di stablecoin agganciate a un sottostante, che può essere teoricamente qualsiasi asset dall'oro a una valuta (o un paniere) fiat. Ammesso che possa esistere una coin di questo tipo realmente affidabile e stabile non solo di nome, ma di fatto, la prima cosa da chiedersi è perché si dovrebbe detenere al posto di USD piuttosto che EUR "veri". Una risposta potrebbe essere perché non li si vuole lasciare depositati su un conto in banca, soprattutto se la banca è italiana, dove sarebbero esposti al rischio di fallimento oltre che in bella vista e a disposizione del governo per prelievi forzosi, patrimoniali o altre porcate a tradimento, in caso di eventi catastrofici come default o uscita dall'euro e conversione dei depositi in lire-cartastraccia. Le alternative sarebbero o tenere tutto in contanti sotto il materasso (che comporta comunque rischi per la sicurezza non trascurabili), o portare tutto all'estero (ma con gli accordi di interscambio sarebbe tutto comunque sotto gli occhi del fisco, a meno di non arrischiarsi a spostarli in qualche paese in blacklist), o convertire in bitcoin e altre cripto, con tutti i rischi associati alla volatilità, ecc. Ovvio che il rischio 0 non esiste: anche una stablecoin si avvale di qualche intermediario su cui viene depositato il sottostante, quindi direi che va tutto valutato in ottica di diversificazione e gestione del rischio. Da tecnico ti posso dire che chi ha utili regolari, da attività regolari, ha una serie di strumenti giuridici ed assicurativi per gestire nonché incrementare la liquidità. Ripararsi dentro alcune cellule dal rischio default, dal rischio inflazione, dal rischio del crollo dei mercati azionari. e questi strumenti/cellule sono disponibili a costi ragionevoli anche per risparmiatori comuni mortali? Nel caso, sarebbe utile conoscerli Sono disponibili anche per i comuni mortali, purtroppo moooolto spesso a costi irragionevoli quanto meno costi alti per la clientela retail, ragionevoli per la clientela private, di favore... per HNWI ( https://it.m.wikipedia.org/wiki/High_net_worth_individual ) perché magari rientrano in un discorso di un pacchetto più ampio di gestione del risparmio. Quasi tutti i prodotti finanziari hanno classi d'investimento differenziate, se guardi anche nei fondi comuni, e vedi non so... FONDO BITBIT A, FONDO BITBIT C, FONDO BITBIT X, la classe A magari sono gli istituzionali, sparo valori così: investimento minimo € 500.000, commissione d'entrata 0%, di gestione 0,5%, di uscita 0%, stesso fondo, stesse cose, stesso rendimento... classe C per retail: investimento minimo € 5.000, entrata 5%, gestione 1,5%, uscita 3%. Altro difetto è che l'orizzonte temporale è e dovrebbe essere molto lungo, sono cose che principalmente sono pensate per... il patrimonio-familiare, più che per il singolo individuo, noi viviamo un po' nella società del tutto e subito... avevo 100 domani ho 1.000, così poi mi compro... Se dovessi fare un grossolano schematico di un pensiero per un discorso patrimonio-famiglia, sarebbe: abbiamo 100 milioni, dopo 25 anni ne abbiamo 125, con 25 milioni ricaviamo una rendita metà per reinvestire metà per vivere largheggiando... i 100 milioni originari li reimpieghiamo ancora... altro ostacolo, direi ostacolo naturale, sono le somme da impiegare, € 100 a rendimento certo del 3% annuo, dopo un anno solo € 103 euro... tre caffè... :| 100 milioni... ... Tornando al discorso orizzonte temporale in Italia è consentito " programmare" e pianficare avanti a se fino a novanta anni. L'ho scritto varie volte, è il motivo per cui quando sento parlare di riserva di valore, beni rifugio, gli istituzionali, le balene... tutto vero, ma alcuni... pochi, ma non pochissimi... con masse estremamente consistenti, sono indirizzati altrove. In queste pianificazioni come non c'è oro ( o poco ) non ci sono bitcoin, che non avendo legislazione non sarebbe nemmeno possibile acquistare anche volendo. Su questo lato si dovranno ancora veder maturare gli eventi. eh alla fine è sempre quello il problema, arriva qualcuno che: io sono io, e voi non siete...
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Immagino (mai usato) che molte persone utilizzino Tether invece di FIAT per tentare di evitare "rotture di scatole" dal fisco.
Credo sia molto più facile tracciare €/£ che Tether
Concordo. Ultimamente si parla molto di stablecoin agganciate a un sottostante, che può essere teoricamente qualsiasi asset dall'oro a una valuta (o un paniere) fiat. Ammesso che possa esistere una coin di questo tipo realmente affidabile e stabile non solo di nome, ma di fatto, la prima cosa da chiedersi è perché si dovrebbe detenere al posto di USD piuttosto che EUR "veri". Una risposta potrebbe essere perché non li si vuole lasciare depositati su un conto in banca, soprattutto se la banca è italiana, dove sarebbero esposti al rischio di fallimento oltre che in bella vista e a disposizione del governo per prelievi forzosi, patrimoniali o altre porcate a tradimento, in caso di eventi catastrofici come default o uscita dall'euro e conversione dei depositi in lire-cartastraccia. Le alternative sarebbero o tenere tutto in contanti sotto il materasso (che comporta comunque rischi per la sicurezza non trascurabili), o portare tutto all'estero (ma con gli accordi di interscambio sarebbe tutto comunque sotto gli occhi del fisco, a meno di non arrischiarsi a spostarli in qualche paese in blacklist), o convertire in bitcoin e altre cripto, con tutti i rischi associati alla volatilità, ecc. Ovvio che il rischio 0 non esiste: anche una stablecoin si avvale di qualche intermediario su cui viene depositato il sottostante, quindi direi che va tutto valutato in ottica di diversificazione e gestione del rischio. Da tecnico ti posso dire che chi ha utili regolari, da attività regolari, ha una serie di strumenti giuridici ed assicurativi per gestire nonché incrementare la liquidità. Ripararsi dentro alcune cellule dal rischio default, dal rischio inflazione, dal rischio del crollo dei mercati azionari. e questi strumenti/cellule sono disponibili a costi ragionevoli anche per risparmiatori comuni mortali? Nel caso, sarebbe utile conoscerli
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Scusami ma perchè la reputi una notizia spazzatura? Non mi sembra che ci siano scritte cavolate e il fatto che la tecnologia blockchain venga utilizzata (non è il primo progetto simile in ambito logistica/gdo) per digitalizzare e rendere trasparente / dalla gestione più efficiente la filiera di un gruppo come Carrefour mi sembra anzi una notizia buona.
Nel caso specifico di Carrefour, e probabilmente anche negli altri casi che hai citato, non viene reso nulla trasparente/efficiente. Con la blockchain posso timestampare un dato, ovvero certificare la data del dato che vado a salvare, ma non posso certificarne la veridicità. Se scrivo un dato sbagliato/falso non diventa giusto/vero se lo salvo in blockchain. Sto solo scrivendo in maniera indelebile... e pubblica (sperando che si parli di blockchain pubblica!). Esatto, se ne era già parlato e la conclusione era proprio questa. Non solo, si era anche detto che se la volontà fosse stata quella di tenere traccia della filiera produttiva sarebbe stato molto più facile ed economico salvarla su un db tradizionale aperto solo agli interessati. E' davvero puro marketing certe volte..... sì bè, si tratta del solito problema dell'oracolo, che è poi lo stesso che si pone nel momento in cui si vuole introdurre una logica complessa in uno smart contract: chi garantisce la veridicità dell'input? Però obiettivamente, credo che questo thread sia nato per riportare articoli di altro genere: in questo caso è l'applicazione ad essere spazzatura, non la notizia che la riporta
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Le prove decisive che a noi servono per la verifica sono quelle dettate dalle normative vigenti. Ne piu' ne meno... Inoltre, non essendo certi che sia il vero proprietario, per la sua protezione, la nostra e, sopratutto per tutti i nostri clienti, dobbiamo fare ogni sforzo per accertarci della reale proprieta'. Casualmente, nei nostri 8 anni d'esperienza, il cliente a cui, per sua protezione, riceve richiesta di accertamenti in caso di dubbio, si dimostra sempre collaborativo e contento di questa sicurezza. Al contrario, statisticamente, la reticenza e l'aggressivita' indicano un tentativo di frode.... Nello specifico, in considerazione del fatto che il soggetto si rifiuta di dare informazioni persino alle autorita', soluzione da noi fortemente incoraggiata, adducendo timori che semplici poliziotti od ancor piu' segretarie possano rubargli i suoi dati........ ci fa pensare che ci siano importanti problemi di altra natura. Attendiamo pazientemente e serenamente. che documenti sono accettati per la verifica?
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Grazie per il link @jack0m, vado ad leggere
Ad ogni modo, vedo che l'articolo è di Dicembre 2017 e se fino ad oggi invece Dai ha funzionato e non si è verificato quanto scritto li (a fronte di eth che perde il 70%+ del valore), un qualche motivo ci sarà...
Il quote che metti semplifica molto sia come funziona il sistema sia Dai sia come potrebbe essere "aggirato" e crollare, cosa che appunto non è vera ed è dimostrabile imho semplicemente dal fatto che non è ancora stato aggirato in quel modo.... o meglio, non è così scontato, e il sistema ad incentivi basato sulla teoria dei giochi, (per ora) regge (bene).
Continuo ad approfondire
ammetto che non ho avuto tempo di leggere il wp, ma c'è qualcosa che proprio non mi torna a livello concettuale. Il valore di un qualsiasi asset, se in un contesto di libero mercato, è soggetto alle normali leggi della domanda e dell'offerta. Una stablecoin ha la pretesa di "imporre" al mercato un valore prestabilito, ma per fare questo servono ingenti risorse messe come collaterale. Nel caso di Tether o Gemini USD lo fanno direttamente con i dollari, e se ne hanno abbastanza da accantonare si può mantenere la parità 1:1. Ma se come collaterale usano ETH o altre cripto, come si può pensare di legare la quotazione a quella del dollaro in maniera algoritmica? Ci dev'essere per forza un limite alla quotazione di ETH sotto il quale diventa proibitivo mantenere fisso quel rapporto.
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Ovvio che il rischio 0 non esiste: anche una stablecoin si avvale di qualche intermediario su cui viene depositato il sottostante, quindi direi che va tutto valutato in ottica di diversificazione e gestione del rischio.
Su Tether penso solo male e sono d'accordo con quanto scritto fin qui, ma per quel che riguarda gli "intermediari" il discorso è diverso se parliamo di stablecoin decentralizzate. A me ha stupito molto positivamente il sistema DAI (MakerDao) e ultimamente sto approfondendo la questione: https://bitcointalk.org/index.php?topic=5043840.0Aggiungo che come scritto nei commenti di quel post non avevo invece mai pensato a Tether come un modo di "nascondere i soldi al fisco" e anzi sembra che effettivamente nessuno lo utilizzi così: dati i volumi di scambio giornalieri (praticamente 100% o + del circolante) viene utilizzato come già scritto qui sopra principalmente per - trading + uscire temporaneamente dal mercato crypto, ma senza tornare fiat (costoso) - spostare velocemente i capitali da un exchange all'altro Invece credo che, dato il sistema descritto nel post che ho linkato qui sopra, - non capisco il motivo di inventare tether
DAI ha più senso di esistere, funziona e sta funzionando, visto che nasce per ( potrebbe / potrà) essere spesa come monetaSono molto scettico su una stablecoin che ha come collaterale qualche altra cripto, che è volatile e quindi instabile per natura, come è appunto il caso di DAI. Le perplessità sono quelle espresse anche qui: https://prestonbyrne.com/2017/12/10/stablecoins-are-doomed-to-fail/Speaking generally, the system requires someone who wishes to obtain $100 worth of Dai to post, say, $150 Ethers’ worth of collateral. This, of course, is insane, because it would be easier for the user to simply go to Coinbase and sell his Ether for actual dollars, and he’d have $50 worth of Eth left over to go spend on other things.
The system also assumes that overcollateralising will protect the value of the Dai. Not so; it simply increases a Dai holder’s exposure to the price of the underlying Ether. If Ether gets wiped out, the Dai collateral will be worthless, so the user will have lost $150 in an effort to create $100.
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Immagino (mai usato) che molte persone utilizzino Tether invece di FIAT per tentare di evitare "rotture di scatole" dal fisco.
Credo sia molto più facile tracciare €/£ che Tether
Concordo. Ultimamente si parla molto di stablecoin agganciate a un sottostante, che può essere teoricamente qualsiasi asset dall'oro a una valuta (o un paniere) fiat. Ammesso che possa esistere una coin di questo tipo realmente affidabile e stabile non solo di nome, ma di fatto, la prima cosa da chiedersi è perché si dovrebbe detenere al posto di USD piuttosto che EUR "veri". Una risposta potrebbe essere perché non li si vuole lasciare depositati su un conto in banca, soprattutto se la banca è italiana, dove sarebbero esposti al rischio di fallimento oltre che in bella vista e a disposizione del governo per prelievi forzosi, patrimoniali o altre porcate a tradimento, in caso di eventi catastrofici come default o uscita dall'euro e conversione dei depositi in lire-cartastraccia. Le alternative sarebbero o tenere tutto in contanti sotto il materasso (che comporta comunque rischi per la sicurezza non trascurabili), o portare tutto all'estero (ma con gli accordi di interscambio sarebbe tutto comunque sotto gli occhi del fisco, a meno di non arrischiarsi a spostarli in qualche paese in blacklist), o convertire in bitcoin e altre cripto, con tutti i rischi associati alla volatilità, ecc. Ovvio che il rischio 0 non esiste: anche una stablecoin si avvale di qualche intermediario su cui viene depositato il sottostante, quindi direi che va tutto valutato in ottica di diversificazione e gestione del rischio.
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