Se i tassi fossero negativi... la moneta sarebbe più forte, circola meno moneta, quella che rimane ha più potere d'acquisto; la moneta molto forte porta
deflazione.
Se io oggi ho in deposito € 100 e so di comprare tre mele, posso accettare dei tassi negativi, se so che con € 90 posso comprare in futuro cinque mele, nonostante l'erosione di € 10.
È il motivo che ha spinto qualcuno a comprare titoli con rendimenti negativi, ad esempio quelli in franchi svizzeri (
https://www.money.it/Svizzera-titoli-di-stato-decennali ).
Tassi negativi = "
distruggere" moneta = la moneta che rimane ha più valore = dimunizione dei prezzi = deflazione.
La deflazione esagerata porta il consumatore e il grande detentore di capitali a procrastinare i consumi, perché spendere oggi un soldo per compare una mela, se domani con un soldo compro due mele? se dopo domani compro tre mele? far circolare poco la moneta a sua volta porta a dare ulteriore forza alla moneta, in una spirale al rialzo.
È ovviamente il contrario dell'inflazione, se vogliamo la base della filosofia "
hodler" nel sistema Bitcoin.
Per inciso, in vari casi, i tassi sono già negativi.
In un tuo post precedente hai fatto notare, giustamente, che c'è in Europa un problema di "
tesaurizzazione", usando il termine che hai usato tu, ovvero tanto denaro fermo per varie ragioni,
parcheggiato in tante forme.
I tassi rasoterra o negativi, al contempo sono tra le poche armi usabili per snidarli, e far sì che possano essere impiegati in maniera diversa e ridare fiato all'economia.
Come definisci tu "
stampare carta supplementare" è il
cannone, insieme a tassi ultra-controllati, con cui bombardare le posizioni di chi si è arroccato in collina sulla difesa patrimoniale estrema, lontana dagli impieghi nell'economia reale.
Questa è la guerra che si è combattuta e che si sta combattendo.
Costosa ? Certo, tutte le guerre hanno un costo.
Costa in particolare per chi ha voluto speculare, per chi sta cercando di resistere.
Una guerra non convenzionale, strategica, di posizione, fra assedianti e assediati.
Ognuno ha il suo obbiettivo in guerra, c'è chi ha l'inflazione al 2%, così come chi ha l'obbiettivo un Bitcoin ad un milione di dollari.
Allo stato di fatto di oggi, due obbiettivi non raggiunti, abbastanza lontani.
Ci sarebbe da domandarsi a questo punto, quale strumento o quali politiche alternative ci possano essere,
o siamo vero un declino inarrestabile?
Se siamo verso un declino inarrestabile perché l'unica fonte di rifugio dovrebbe essere Bitcoin ? così quasi in automatico, in maniera scontata, prefissata, indubbiamente certa.
Perché non l'oro? un'altra cripto? le mele? o meglio i terreni agricoli?
Se davvero dovesse venire l'apocalisse finanziaria, il crollo verticale e totale di tutto, milioni di disoccupati, probabilmente nessuna moneta avrebbe più valore né fiat né cripto, perché la gente non avrebbe più fiducia in niente, avrebbe sostanzialmente solo fame.
I beni di più valore sarebbero forse giust'appunto le mele, i prodotti agricoli di base, una fonte d'acqua potabile.
Si tornerebbe alla divisione non più fra ricchi e poveri, capitalisti operai, ma fra proprietari terrieri e mezzadri, tra chi ha cibo e chi rischia di morire di fame.
Mezzadria che fu appunto stimolata dalla scarsa circolazione di moneta; il concetto dello scambio era lavoro contro parte dei prodotti agricoli, senza flussi di moneta.
Si tornerebbe molto indietro a difendere la terra con la spada.
Perché no? è stato così per interi secoli.
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Su questi temi, segnalo un fresco video, parla Lorenzo Bini Smaghi.
Ricordo per chi dovesse leggere solo ora, si fanno risalire le origini della famiglia Bini a
Bino, figlio di Tinaccio di Ranieri della famiglia Tinacci, ricordato per essere stato al seguito dell'esercito fiorentino contro Siena, nella celebre battaglia di Monteaperti, 1260. Banchieri con profonde radici nella storia.
https://m.youtube.com/watch?v=IJC4tP6RAhUOgnuno può trarne le sue conclusioni.
Una cosa è il valore nominale della moneta e una cosa quello reale e la correlazione tassi-inflazione non è così automatica.
Il tasso di interesse è il prezzo del denaro, misura a che prezzo le persone sono disposte a rinunciare al denaro oggi per averne una quantità diversa (di solito superiore) in futuro.
L’inflazione misura a che velocità crescono i prezzi di beni (diversi dal denaro).
Di solito le due cose sono legate da un processo a catena inverso: quando la BC vuole stimolare l’economia riduce il tasso di interesse, in modo tale che tenere o prestare denaro diventa meno conveniente e spenderlo più conveniente, quindi questo IN TEORIA fa aumentare la domanda di beni (e i consumi), e questo a sua volta IN TEORIA genera un aumento dell’inflazione.
Ma questo principio standard è oggi tutt’altro che una regola fissa.
Negli ultimi 15 anni le immissioni di liquidità e la politica di riduzione dei tassi delle Banche Centrali per (ufficialmente) favorire i consumi hanno avuto effetti sempre meno rilevanti nonostante lo stimolo sia stato via via più incisivo.
Un cannone che spara a salve nonostante spari proiettili sempre più grossi.
Ma che crea dipendenza anche perchè è strumentale al
vero obiettivo delle Banche Centrali, che non è quello di stimolare i consumi ma è quello di proteggere i debitori (soprattutto pubblici) e impedire l'esplosione di una crisi del debito.
E’ certo che in caso di una nuova crisi economica (come ha ammesso lo stesso FMI) andremmo stabilmente e sostanzialmente (quindi non come oggi dove, Giappone escluso, i tassi sono al massimo leggermente e/o temporaneamente sotto zero) con tassi di interesse negativi soprattutto se le autorità riuscissero ad eliminare o limitare enormemente la circolazione del cash.
Tassi di interesse negativi significano una moneta che “nominalmente” non vale nulla perché disfarsene conviene rispetto a prestarla o tenerla (in banca).
Qualunque sia la causa (l’aumento di liquidità non passa all’economia reale, il consumismo sfrenato ha ormai raggiunto un suo limite fisiologico, la gente ha paura del domani così tanto che anche di fronte a rendimenti miseri o addirittura negativi preferisce non spendere) resta un dato di fatto: l’offerta di moneta sta crescendo in modo molto superiore alla domanda. Questo surplus di offerta finisce nel lato speculativo dell'economia alimentando le bolle speculative.
Gli effetti devastanti di questa situazione sono facilmente prevedibili nell'esito molto meno nella portata, perchè è una situazione mai vissuta prima nella storia.
La deflazione esagerata porta il consumatore e il grande detentore di capitali a procrastinare i consumi, perché spendere oggi un soldo per compare una mela, se domani con un soldo compro due mele? se dopo domani compro tre mele? far circolare poco la moneta a sua volta porta a dare ulteriore forza alla moneta, in una spirale al rialzo.
Questa è un vecchia idea keynesiana sconfessata almeno in molti settori dell'economia. Es. l'elettronica di consumo è uno dei settori più consumistici dell'economia. Per effetto dei prezzi decrescenti dovuti al rapido progresso tecnologico è un settore dove nessuno dovrebbe comprare: perchè comprare una TV al plasma oggi se lo stessa TV domani lo pago la metà? L'elettronica di consumo è simile ad un'economia dove si paga con una moneta sottoposta a deflazione, più passa il tempo, più i prezzi dei beni scendono. Eppure questo non gli impedisce di essere un settore che fattura migliaia di miliardi in tutto il mondo.
In realtà una moneta forte aumenta psicologicamente la fiducia nel futuro in chi la possiede. E questo può stimolare anche i consumi nel presente.
Se siamo verso un declino inarrestabile perché l'unica fonte di rifugio dovrebbe essere Bitcoin ? così quasi in automatico, in maniera scontata, prefissata, indubbiamente certa.
Perché non l'oro? un'altra cripto? le mele? o meglio i terreni agricoli?
Per carità ognuno è libero di investire dove meglio crede.
Le mele le compro ma finisco per mangiarle prima che diventino marce.
I terreni potrebbero interessarmi ma non posso pagare qualcuno in terreni, ed è un pò scomodo, che so, comprare 5 euro di terreni.
L'unica cosa di quelle che hai citato che non comprerei mai sono le altre cripto. Se non per lucrare sulle loro variazioni di prezzo