Ma scusa, la storia di una whale che ha coprato tutti i Bitcoin di quelli che erano stop loss fino a 5k non la vedi plausibile?
Che si tratti di una è un teorema giornalistico da dimostrare. Potrebbero anche essere alcune, il che non cambia nulla. Ma non è questo il punto.
Il punto è che mi fanno sorridere alcuni commentatori che vorrebbero spiegare i movimenti rialzisti con delle congetture legate sempre alla manipolazione e alla mancanza di regolamentazione.
Motivi che invece non vengono mai tirati in ballo quando il prezzo crolla nello stesso arco temporale e di importi o percentuali anche maggiori.
Quando btc crolla di 1000$ in un giorno, vogliono far passare l'idea che sia un movimento naturale del prezzo: migliaia di piccoli possessori che si liberano del loro investimento sbagliato.
Nessuno parla di "volumi truccati" in quei casi.
Invece quando sale è tutto un fiorire di ipotesi e illazioni legate a qualche misteriosa balena (di solito cinese) che ha truccato qualcosa, artefatto qualcos'altro o raggirato i poveri piccoli investitori.
In realtà funziona nello stesso modo da sempre:
pochi operatori con grande liquidità sono capaci di influenzare il mercato in una direzione o nell'altra nel
brevissimo periodo (
NON in orizzonti temporali più lunghi).
Quando btc stampa qualche enorme candelone rosso in poche ore non sono gli hodlers che hanno venduto in massa: più semplicemente qualche market maker ha fiutato uno squilibrio nell'order book, ha depositato qualche grossa somma su qualche exchange, si è fatto prestare tonnellate di btc dando a garanzia quelle somme e li ha venduti allo scoperto per rompere qualche supporto, azionare gli stop loss di chi aveva posizioni lunghe a difesa del supporto stesso e scatenare la FOMO al ribasso degli shorters.
La stessa identica dinamica ( solo a parti e direzioni invertite) che esiste quando il prezzo sale come ieri.
Attenzione (1): tutte queste dinamiche non le hanno inventate le criptovalute. Le balene, gli short squeeze, la FOMO e i market maker esistono, ECCOME,
ANCHE sui mercati tradizionali regolamentati, da quando esistono i mercati.
Sul mercato dei bitcoin gli effetti sono molto più violenti e volatili non per la mancanza di regolamentazione ma perchè c'è meno liquidità, le leve sono più alte e i traders sono molto più dilettanti e
sprovveduti, il che implica una loro (in media)
pessima gestione del rischio.
Attenzione (2): Quanto sopra comporta un'altra leggenda metropolitana che leggo spesso e cioè che nel mercato delle criptovalute le balene facciano sempre tonnellate di soldi e i piccoli trader si rovinano sempre. In realtà non è così: se una o più balene sbagliano il timing o la direzione della "miccia" con cui vogliono generare un movimento di prezzo le conseguenze per loro sono quasi sempre quelle della liquidazione totale. Esistono storici esempi di liquidazioni spaventose di grossi operatori sul mercato dei bitcoin così come piccoli trader che se sanno quello che fanno e sono consapevoli dei rischi che corrono possono realizzare buoni profitti nel tempo.
DI CONSEGUENZA:
1)Se siete trader studiate l'analisi tecnica e imparate ad essere prudenti. L'AT è l'unico strumento, per quanto impreciso e fallace, che può essere utile per interpretare (prevedere è una parola troppo grossa ) movimenti di prezzo improvvisi e repentini come quello di ieri. Non possono esserlo le notizie che sono solo un pretesto e non può esserlo l'analisi fondamentale: il numero di indirizzi btc o il numero delle transazioni sono strumenti utilissimi per capire dove sta andando btc nel lungo periodo e per stimare dove potrà essere l'adozione tra un anno o due, ma non servono a nulla per anticipare movimenti giornalieri improvvisi .
2)Se siete holder:
che ve ne frega delle oscillazioni di prezzo da un giorno all'altro? Guardate solo il grafico con candele mensili e continuate ad acquistare, spendere, tenere ed usare i vostri btc. Tutto il resto è un lontano rumore di fondo.
Molto vero, preciserei alcuni concetti, per come la vedo io.
C'è chi oltre ad avere una influenza sulla quotazioni, ha una
influenza sui media.
Più o meno diretta, da essere grande inserzionista ad inviatare le grandi firme a cena a casa.
C'è chi è arrivato a finanziare gli studi ed i master in giornalismo... di giovani promettenti (
ed ubbidienti ).
Sui mercati tradizionali, c'è volatilità, c'è speculazione, ecc... ma se vuoi fare la balena e buttare giù le porte delle quotazioni o creare impennate, ti ritrovi dall'altra parte, molte più cose:
le sospensioni per eccesso di rialzo, le sospensioni per eccesso di ribasso, i divieti di vendite allo scoperto per certi titoli, a volte i muri di capitalizzazione di diversi miliardi, molti più attori che
non si impauriscono e che
non si entusiasmano.
Ogni serio attacco è spesso soggetto all'opposizione di una reazione difensiva, ci sono
meno comportamenti passivi.
Oltre certe soglie di capitale impiegato, ti devi palesare, ovvero bisogna dichiarare chi si è e quanto capitale si sta impiegando, per una determinata operazione.
Ciò non toglie la speculazione.
Ci sono più mediatori -
bello o brutto che sia in termini di centralizzazione - ovvero gestori di fondi, di tanti piccoli risparmiatori, che non hanno l'emotività e fragilità come i singoli, che non operano con impulsività come se fossero i piccoli risparmiatori a investire ed operare
direttamente.
C'è anche in generale, più lavoro di team, almeno nei team dei vari fondi e gestori, c'è
meno individualismo, una impressione sbagliata di un singolo... è sempre mediata è soggetta da una valutazione ed un confronto.
Una intuizione, un dubbio, è messo a confronto.
Ci sono, almeno tendenzialmente, molti più operatori che hanno logiche di lungo, ma anche di lunghissimo termine che appunto non guardano molto le oscillazioni, seppur enormi, nel breve periodo.
Anche perché nonostante un anno o un periodo molto brutto, un fondo d'investimento, che opera principalmente in azioni ( o obbligazioni ) istituzionale o non, aperto o chiuso, collettivo o "privato", conterà e valuterà il ritorno dei
dividendi annuali, in soldoni... una azione nominalmente può passare da $ 10 a $ 6 dollari, o anche da $ 10 a $ 15; se sono holder di quel titolo, nonostante io sia stato operativamente fermo incasserò un dividendo, se l'azienda è andata bene.
In termini grezzi: fine anno mi arriva qualcosa da spendere o da accumulare o reinvestire.
Dividendo più o meno grande in base al fatto che vi siano più o meno utili, una
piccola o grande rendita.
Ci sono anche aziende che vanno male o che reinvestono i dividendi e non li distribuiscono, o li reinvestono, ma non tutte o non tutti gli anni.