Sto aggiornando in questi giorni il database che feci qualche anno fa per monitorare saldi, transazioni, giacenze e relative plusvalenze in bitcoin/crypto a partire dagli estratti conto dei vari exchange
Siccome il fisco italiano è semplice e snello, l'oggettino è composto da una trentina di tabelle e una quarantina di query
Ma almeno in questo modo posso ogni anno fare molto velocemente i calcoli necessari.
Una cosa che evidenzia ancora una volta come sia assurdo usare una norma di trent'anni fa su bitcoin è la modalità di calcolo della giacenza. La norma dice nello specifico questo (l'abbiamo postata un milione di volte):
le plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di valute estere rivenienti da depositi e conti correnti concorrono a formare il reddito a condizione che nel periodo d’imposta la giacenza dei depositi e conti correnti complessivamente intrattenuti dal contribuente, calcolata secondo il cambio vigente all’inizio del periodo di riferimento sia superiore a cento milioni di lire per almeno sette giorni lavorativi continui”
La parte in grassetto nel nostro caso è molto importante.
Per capire se le mie plusvalenze sono fiscalmente rilevanti io devo considerare i saldi giornalieri di tutti i miei averi in cripto e vedere se questi "averi" hanno superato per almeno 7 giorni (lavorativi e continui) il limite di 51.645,69€.
La cosa bella/brutta è che il valore in euro del totale cripto possedute NON SI CALCOLA al prezzo di quello specifico giorno a cui si riferisce il saldo giornaliero, ma SEMPRE al prezzo del primo giorno dell'anno.Prendiamo ad esempio l'anno fiscale 2017.
Nel 2017 il prezzo di bitcoin è arrivato a toccare il massimo assoluto di circa 18.000€ a Dicembre.
In quel periodo mi sarebbe bastato possedere 2,86 bitcoin circa per superare il limite di giacenza (cioè 51645/18000). Ma, siccome la giacenza si calcola al prezzo di inizio anno, questo avvantaggia di molto il contribuente perchè il prezzo di inizio anno era di appena 950€
Quindi nel 2017 solo chi avesse posseduto 54,31 bitcoin per oltre 7 giorni avrebbe dovuto pagare le tasse sulle eventuali plusvalenze.
Tuttavia appena "scolliniamo" nell'anno successivo, il discorso cambia completamente perchè il 01/01/2018 il prezzo medio di btc era di ben 11.381€
Quindi nel 2018 bastava possedere 4,5378
BTC per avere un reddito in cripto fiscalmente rilevante (ossia 51.645/11.381) (*)
Il legislatore , quando negli anni 90 ha fatto riferimento al prezzo di inizio anno, ovviamente aveva in mente le valute estere fiat il cui cambio di solito si mantiene abbastanza stabile.
Ma con le cripto il discorso cambia radicalmente e si hanno questi cambiamenti drastici nella soglia fiscalmente rilevante da un anno all'altro.
(*)
oltretutto in questo modo i geni del fisco non si rendono conto che ci rimettono in mancate entrate perchè se plusvalenze ci sono state è molto probabile che ci siano state al tempo del boom nel 2017, quando però la giacenza fiscalmente rilevante era, appunto, decisamente alta. Nel 2018 invece la giacenza crolla ma inizia il crypto winter quindi le plusvalenze presumibilmente sono molto inferiori dell'anno precedente