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Author Topic: BITCOIN PUMP!  (Read 881098 times)
babo
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January 10, 2020, 09:09:25 AM
 #13721

~snip~

Creare una economia basata sul debito sarebbe impossibile se il mercato della moneta fosse libero e concorrenziale: i tassi di interesse crescerebbero troppo per compensare i creditori del maggior rischio scoraggiando a quel punto i debitori dal chiedere nuovi prestiti.

Ecco quindi che arrivano in nostro soccorso i famosi alleggerimenti quantitativi.

Il cui unico scopo è quello di tenere artificialmente bassi i tassi di interesse e permettere al debito di autoalimentarsi.

La violenta correzione della borsa americana di fine 2018 (-20% in tre mesi) coincise puntualmente con le dichiarazioni (ancor prima dei fatti!) di un cambio di rotta nella politica della FED che per la prima volta dal 2009 paventò la possibilità di terminare le politiche espansive.

Seguì un immediato dietrfront e quindi tutto è magicamente tornato a crescere non appena il bilancio della FED è tornato ad ingrassare.

L’inflazione che le BC volevano trasferire all’economia reale, ha completamente aggirato l’economia reale ed è finita sui mercati finanziari.

Fin quando aziende, persone ed enti pubblici seguiteranno ad indebitarsi e le BC a dare loro liquidità per farlo, i listini continueranno a crescere.

L’unica certezza che abbiamo a riguardo è che questa palla di neve diventata valanga non può crescere all’infinito. Prima o poi il giocattolo si romperà e più tardi avverrà, più violento sarà il crollo. La buona notizia, se avete investito in azioni è che può durare ancora anni prima di interrompersi.


~snip~



Tu stai sottolineando un problema, il problema economico. Condivido totalmente.
Ma stai dimenticando qualcosa, stai dimenticato TUTTI gli altri problemi che in maniera molto stupida i nostri 'manager' hanno posticipato - TUTTI

In modo che quando esploderanno, esploderanno CONTEMPORANEAMENTE


vogliamo fare l'esercizio di elencarli?
- problema climatico (in alcune decadi gli eventi violenti sono DECUPLICATI, per averne la prova notare come le assicurazioni abbiamo progressivamente aumentato il premio, oltre che i dati raccolti dalle sonde in giro per il mondo, sopratutto la temperatura superficiale del mare)
- sovrappopolazione (no problema, ci pensera la fame a fare un piccolo haircut, carestie causa eventi climatici)
- inquinamento (micro plastiche, plastica nel mare, nucleare (japan ha contaminato un'area SPAVENTOSA dell'oceano, il disastro e' peggiore di quello ucraino)
- risorse (tutte le risorse 'facili' da estrarre le abbiamo estratte, vuol dire che sono finite? no - vuol dire che estrarne nuove costa piu energia)
- energetico (abbiamo usato le fonti facili in maniera stupida, e le fonti facili stanno finendo)

questo perche l'uomo generalmente pensa a breve termine

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January 10, 2020, 09:22:08 AM
 #13722

~snip~

Creare una economia basata sul debito sarebbe impossibile se il mercato della moneta fosse libero e concorrenziale: i tassi di interesse crescerebbero troppo per compensare i creditori del maggior rischio scoraggiando a quel punto i debitori dal chiedere nuovi prestiti.

Ecco quindi che arrivano in nostro soccorso i famosi alleggerimenti quantitativi.

Il cui unico scopo è quello di tenere artificialmente bassi i tassi di interesse e permettere al debito di autoalimentarsi.

La violenta correzione della borsa americana di fine 2018 (-20% in tre mesi) coincise puntualmente con le dichiarazioni (ancor prima dei fatti!) di un cambio di rotta nella politica della FED che per la prima volta dal 2009 paventò la possibilità di terminare le politiche espansive.

Seguì un immediato dietrfront e quindi tutto è magicamente tornato a crescere non appena il bilancio della FED è tornato ad ingrassare.

L’inflazione che le BC volevano trasferire all’economia reale, ha completamente aggirato l’economia reale ed è finita sui mercati finanziari.

Fin quando aziende, persone ed enti pubblici seguiteranno ad indebitarsi e le BC a dare loro liquidità per farlo, i listini continueranno a crescere.

L’unica certezza che abbiamo a riguardo è che questa palla di neve diventata valanga non può crescere all’infinito. Prima o poi il giocattolo si romperà e più tardi avverrà, più violento sarà il crollo. La buona notizia, se avete investito in azioni è che può durare ancora anni prima di interrompersi.


~snip~

- problema climatico (in alcune decadi gli eventi violenti sono DECUPLICATI, per averne la prova notare come le assicurazioni abbiamo progressivamente aumentato il premio, oltre che i dati raccolti dalle sonde in giro per il mondo, sopratutto la temperatura superficiale del mare)
- sovrappopolazione (no problema, ci pensera la fame a fare un piccolo haircut, carestie causa eventi climatici)
- inquinamento (micro plastiche, plastica nel mare, nucleare (japan ha contaminato un'area SPAVENTOSA dell'oceano, il disastro e' peggiore di quello ucraino)
- risorse (tutte le risorse 'facili' da estrarre le abbiamo estratte, vuol dire che sono finite? no - vuol dire che estrarne nuove costa piu energia)
- energetico (abbiamo usato le fonti facili in maniera stupida, e le fonti facili stanno finendo)

questo perche l'uomo generalmente pensa a breve termine

Bravissimo. Mi permetto di portare del mio alla tua affermazione finale:

Quote
pensa a breve termine e solo a sé stesso

Scordiamoci la barzelletta della comunità, gruppi di persone, etc. non più applicabile.

La politica "democratica" ricordiamoci essere nata all'interno di città stato molto ben definite e contenute, con anche numero di abitanti limitato: era una cosa locale.
TUTTO IL CONTRARIO DI OGGI.
(Ed infatti non è democrazia)
babo
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January 10, 2020, 09:27:02 AM
 #13723

esatto, vorrei riquotarti ha hai assolutamente ragione

Quote
pensa a breve termine e solo a sé stesso

oggi abbiamo una iper esaltazione dell'individualismo, nessuna morale (causa turbocapitalismo) insomma tutto e' concesso pur di far soldi

anche vendere la mamma o dare il c**o al primo che passa (meglio se non il proprio)
ma basta OT era solo per darvi un contesto di cio che aspetta le generazioni future

ai posteri,l'ardua sentenza


di sicuro se mio figlio o mio nipote mi chiedera che cosa ho fatto, potro mostrare le prove in cui ho provato ad avvertire gli stolti.. ma non posso tirare per i capelli le masse - che ancora oggi - non hanno il polso della situazione

NON DICIAMO CHE NON LO SANNO - lo sanno benissimo, solo che se ne fottono, pensano sia una favola

guardate 'chasing ice' su youtube e inorridite (documentario)

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January 10, 2020, 04:56:07 PM
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 #13724

L’andamento delle borse mondiali (soprattutto americana) degli ultimi 10 anni non è spiegabile se non si considerano due aspetti fondamentali tra loro correlati.

L’economia mondiale è fondata  sul debito. Dal dopoguerra in poi si è assistito, anche da un punto di vista culturale, ad una progressiva criminalizzazione del risparmio  e ad una esaltazione del consumo fine a se stesso come motore dell’economia.

In Europa questo si è tradotto in una esplosione dei debiti pubblici, in Cina dei debiti privati, in USA dei debiti e basta, sia pubblici che privati.

Quindi ciò che rende ricche le aziende quotate, fa crescere i loro profitti e impenna gli indici è basato su una domanda di qualcuno (lo Stato e/o i privati) che acquista sempre più spesso con denaro non suo.

….

L’altro aspetto, legato al primo e ancora più importante del primo, è la correlazione sempre più stretta tra le quotazioni di Borsa e ciò che fanno le Banche Centrali.

Creare una economia basata sul debito sarebbe impossibile se il mercato della moneta fosse libero e concorrenziale: i tassi di interesse crescerebbero troppo per compensare i creditori del maggior rischio scoraggiando a quel punto i debitori dal chiedere nuovi prestiti.

Ecco quindi che arrivano in nostro soccorso i famosi alleggerimenti quantitativi.

Il cui unico scopo è quello di tenere artificialmente bassi i tassi di interesse e permettere al debito di autoalimentarsi.

Qui https://www.youtube.com/watch?v=ux19opz9y_U  (minuti 39:05 -> 49:15)

si discute proprio di questo:

effetto del QE: buyback --> aumento valore azioni

effetto tassi bassi --> aumento automatico del valore delle azioni, pare che ben l'85% dell'incremento del prezzo delle azioni sia determinato dai tassi bassi, mentre gli utili di molte aziende sono in realtà previsti in calo (per chi fosse interessato alla relazione tassi - prezzo di un'azione: http://cellinoassociatisim.it/studi/cellinosim_studio_0405.pdf)

Di fatto pare che i tassi di sconto tenuti così artificialmente bassi stiano favorendo anche la concentrazione di ricchezza anziché redistribuirla (oltre a pompare il valore delle azioni)

Ho evidenziato la questione del debito, perché penso sia quella centrale. La crescita economica è fondata su una crescita del debito non sostenibile. E dirlo anche abbastanza recentemente non è qualche cripto-anarchico fanatico, ma niente meno che il presidente della FED: https://www.cnbc.com/video/2019/11/13/feds-powell-debt-is-growing-fast-than-economy-and-thats-not-sustainable.html

Money is a hoax. Debt is slavery. Consumerism is toxic.
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January 10, 2020, 05:14:40 PM
 #13725

Una bella situazione 2020 secondo Forbes, per ora dato l'andamento ancora bearish:

https://www.forbes.com/sites/investor/2020/01/10/bitcoin-the-next-level/

The Crypto Gateway, situazione cosa succede:

https://www.youtube.com/watch?v=ttui9BYH_QM&feature=youtu.be&fbclid=IwAR0nI15FzwjVRjNlfy2BdIUkeXUCzvKAijTSY623YSdgAOd0EICtc_lgUbI

- "Le decisioni giuste vengono dall'esperienza. L'esperienza viene dalle decisioni sbagliate".
Paolo.Demidov
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January 11, 2020, 03:55:17 AM
 #13726

~snip~

Creare una economia basata sul debito sarebbe impossibile se il mercato della moneta fosse libero e concorrenziale: i tassi di interesse crescerebbero troppo per compensare i creditori del maggior rischio scoraggiando a quel punto i debitori dal chiedere nuovi prestiti.

Ecco quindi che arrivano in nostro soccorso i famosi alleggerimenti quantitativi.

Il cui unico scopo è quello di tenere artificialmente bassi i tassi di interesse e permettere al debito di autoalimentarsi.

La violenta correzione della borsa americana di fine 2018 (-20% in tre mesi) coincise puntualmente con le dichiarazioni (ancor prima dei fatti!) di un cambio di rotta nella politica della FED che per la prima volta dal 2009 paventò la possibilità di terminare le politiche espansive.

Seguì un immediato dietrfront e quindi tutto è magicamente tornato a crescere non appena il bilancio della FED è tornato ad ingrassare.

L’inflazione che le BC volevano trasferire all’economia reale, ha completamente aggirato l’economia reale ed è finita sui mercati finanziari.

Fin quando aziende, persone ed enti pubblici seguiteranno ad indebitarsi e le BC a dare loro liquidità per farlo, i listini continueranno a crescere.

L’unica certezza che abbiamo a riguardo è che questa palla di neve diventata valanga non può crescere all’infinito. Prima o poi il giocattolo si romperà e più tardi avverrà, più violento sarà il crollo. La buona notizia, se avete investito in azioni è che può durare ancora anni prima di interrompersi.


~snip~



Tu stai sottolineando un problema, il problema economico. Condivido totalmente.
Ma stai dimenticando qualcosa, stai dimenticato TUTTI gli altri problemi che in maniera molto stupida i nostri 'manager' hanno posticipato - TUTTI

In modo che quando esploderanno, esploderanno CONTEMPORANEAMENTE


vogliamo fare l'esercizio di elencarli?
- problema climatico (in alcune decadi gli eventi violenti sono DECUPLICATI, per averne la prova notare come le assicurazioni abbiamo progressivamente aumentato il premio, oltre che i dati raccolti dalle sonde in giro per il mondo, sopratutto la temperatura superficiale del mare)
- sovrappopolazione (no problema, ci pensera la fame a fare un piccolo haircut, carestie causa eventi climatici)
- inquinamento (micro plastiche, plastica nel mare, nucleare (japan ha contaminato un'area SPAVENTOSA dell'oceano, il disastro e' peggiore di quello ucraino)
- risorse (tutte le risorse 'facili' da estrarre le abbiamo estratte, vuol dire che sono finite? no - vuol dire che estrarne nuove costa piu energia)
- energetico (abbiamo usato le fonti facili in maniera stupida, e le fonti facili stanno finendo)

questo perche l'uomo generalmente pensa a breve termine

Escluso pochi che ragionano a lungo termine...  Grin
...  Cool

Babo ti lancio un quesito concettuale, visto che sei particolarmente sensibile al discorso energia.

La rete Bitcoin consuma obbligatoriamente dell'energia per il suo funzionamento...

Un lingotto d'oro per "funzionare", avendo già assorbito i costi energetici di estrazione, fusione e raffinazione, costa... ?
...appoggiato sul pavimento di una cassaforte costa "zero" per mille anni, o un milione di anni; contando sul fatto che la sua configurazione elettronica lo rende inerte ed inossidabile, in termini grezzi non necessita di manutenzione.

La particolare struttura dell'atomo è quella che poi ha fatto pensare all'uomo che l'oro potesse diventare il simbolo di qualcosa...


In termini energetici quindi converrebbe pensare a qualcosa di estremamente semplice che non richiede energia, o in cui l'energia è già stata spesa, piuttosto che un sistema complesso che richiede costantemente energia...

...oppure ?


Ti lascio il servizio alla battuta  Grin
...  Wink

In conformità ai principi del bipensiero, non ha importanza che la guerra ci sia davvero o che essendoci, la vittoria, sia impossibile. Lo scopo della guerra non è la vittoria ma la continuità.  Cool
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Paolo.Demidov
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January 11, 2020, 04:22:52 AM
 #13727

L’andamento delle borse mondiali (soprattutto americana) degli ultimi 10 anni non è spiegabile se non si considerano due aspetti fondamentali tra loro correlati.

L’economia mondiale è fondata  sul debito. Dal dopoguerra in poi si è assistito, anche da un punto di vista culturale, ad una progressiva criminalizzazione del risparmio  e ad una esaltazione del consumo fine a se stesso come motore dell’economia.

In Europa questo si è tradotto in una esplosione dei debiti pubblici, in Cina dei debiti privati, in USA dei debiti e basta, sia pubblici che privati.

Quindi ciò che rende ricche le aziende quotate, fa crescere i loro profitti e impenna gli indici è basato su una domanda di qualcuno (lo Stato e/o i privati) che acquista sempre più spesso con denaro non suo.

….

L’altro aspetto, legato al primo e ancora più importante del primo, è la correlazione sempre più stretta tra le quotazioni di Borsa e ciò che fanno le Banche Centrali.

Creare una economia basata sul debito sarebbe impossibile se il mercato della moneta fosse libero e concorrenziale: i tassi di interesse crescerebbero troppo per compensare i creditori del maggior rischio scoraggiando a quel punto i debitori dal chiedere nuovi prestiti.

Ecco quindi che arrivano in nostro soccorso i famosi alleggerimenti quantitativi.

Il cui unico scopo è quello di tenere artificialmente bassi i tassi di interesse e permettere al debito di autoalimentarsi.

Qui https://www.youtube.com/watch?v=ux19opz9y_U  (minuti 39:05 -> 49:15)

si discute proprio di questo:

effetto del QE: buyback --> aumento valore azioni

effetto tassi bassi --> aumento automatico del valore delle azioni, pare che ben l'85% dell'incremento del prezzo delle azioni sia determinato dai tassi bassi, mentre gli utili di molte aziende sono in realtà previsti in calo (per chi fosse interessato alla relazione tassi - prezzo di un'azione: http://cellinoassociatisim.it/studi/cellinosim_studio_0405.pdf)

Di fatto pare che i tassi di sconto tenuti così artificialmente bassi stiano favorendo anche la concentrazione di ricchezza anziché redistribuirla (oltre a pompare il valore delle azioni)


Intanto una parentesi pensare ad APPLE immaginando gli smartphone o la MICROSOFT pensando ai computer...
...oltre che limitativo, non rappresenta la realtà.

Pensando alla Apple Card o al discorso Apple TV,
o ad Apple come partecipante a grandi operazioni di venture capital, la panoramica è molto più ampia.


Sul discorso BuyBack avrei detto qualcosa in più, da ricordare che Apple è la società che vi ha ricorso di più, usando in pratica tutto il cash flow generato.

Io meccanismo in linea di principio è semplice, l'azienda acquista azioni proprie e le distrugge, una operazione alla Blade Runner, azioni ritirate...  Cool
...  Grin

In questo modo si aumentano i dividendi per singola azione.

È chiaro se, in base ai profitti, i dividendi sono $ 1 ad azione e ci sono 100 azioni, se le azioni diventano 90, 80, 70...
Il dividendo sale.

Se poi oltre al Buy Back salgono i profitti, l'azione, cioè la manovra, l'andamento, è esponenziale e si arriva alle impennate del grafico riportato sul valore delle azioni nel tempo.
Anche se nel tempo sono state fatte operazioni di split,
di 50 azioni da $ 2, se ne fanno 100 da $ 1.

Ogni azionista si ritrova più azioni a un valore nominale più basso.
Ma è una questione pratica che nulla a a che vedere con il valore reale.



Un dato di cronaca, Apple nel periodo 1989 - 2019 non è comunque la società che ha dato, in termini percentuali, i maggiori ritorni, anche se sono stati considerevoli, ~ + 28.000 %.

Al vertice per ritorni ci sono Jack & Herny Associates e la Monster Beverage Corporation, quelli dell'omonimo energy drink, con ritorni rispettivamente del ~ + 230.000 % e ~ + 200.000 %.

In grezzi soldoni, significa che un investimento iniziale di $ 10.000 sono diventati rispettivamente $ 23.000.000 e $ 20.000.000.

Diciamo che chi si è messo per tempo, e magari non con $ 10.000 ma qualche milione, ormai...
...i mercati possono crollare a zero, anche subito...  Grin


Per chi vuole approfondire il discorso BuyBack lascio questo interessante articolo:
https://it.businessinsider.com/il-mostruoso-buyback-di-apple-100-miliardi-e-dovuto-alla-riforma-fiscale-di-trump-ma-ne-beneficiano-solo-gli-azionisti-non-i-dipendenti/


Dove si intuisce bene che la pratica del BuyBack è stata favorita dall'amministrazione Trump con vari provvedimenti.

Fra cui la detassazione dei proventi realizzati e detenuti fuori dagli USA.


Se vogliamo, questo sistema si può anche interpretare come la più grande arma usata da Trump...

...considerando che una società come APPLE che realizza profitti al di fuori dei confini USA, drena denaro dalle tasche di milioni di consumatori, spara con i cannoni finanziari BuyBack mostruosi, accresce il suo valore azionario, il 50% degli americani possiede azioni così come tutti i fondi pensione... ne beneficia tutto il sistema USA... a discapito degli altri... in particolare dei valori irrisori di tasse pagate in Europa, ecc...
...e vissero tutti felici e contenti, almeno i più ricchi cittadini a stelle e strisce.

In conformità ai principi del bipensiero, non ha importanza che la guerra ci sia davvero o che essendoci, la vittoria, sia impossibile. Lo scopo della guerra non è la vittoria ma la continuità.  Cool
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Paolo.Demidov
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January 11, 2020, 07:35:36 AM
 #13728

L’andamento delle borse mondiali (soprattutto americana) degli ultimi 10 anni non è spiegabile se non si considerano due aspetti fondamentali tra loro correlati.

L’economia mondiale è fondata  sul debito. Dal dopoguerra in poi si è assistito, anche da un punto di vista culturale, ad una progressiva criminalizzazione del risparmio  e ad una esaltazione del consumo fine a se stesso come motore dell’economia.

In Europa questo si è tradotto in una esplosione dei debiti pubblici, in Cina dei debiti privati, in USA dei debiti e basta, sia pubblici che privati.

Quindi ciò che rende ricche le aziende quotate, fa crescere i loro profitti e impenna gli indici è basato su una domanda di qualcuno (lo Stato e/o i privati) che acquista sempre più spesso con denaro non suo.

https://i.imgur.com/74oJ0vG.png

L’altro aspetto, legato al primo e ancora più importante del primo, è la correlazione sempre più stretta tra le quotazioni di Borsa e ciò che fanno le Banche Centrali.

Creare una economia basata sul debito sarebbe impossibile se il mercato della moneta fosse libero e concorrenziale: i tassi di interesse crescerebbero troppo per compensare i creditori del maggior rischio scoraggiando a quel punto i debitori dal chiedere nuovi prestiti.

Ecco quindi che arrivano in nostro soccorso i famosi alleggerimenti quantitativi.

Il cui unico scopo è quello di tenere artificialmente bassi i tassi di interesse e permettere al debito di autoalimentarsi.

La violenta correzione della borsa americana di fine 2018 (-20% in tre mesi) coincise puntualmente con le dichiarazioni (ancor prima dei fatti!) di un cambio di rotta nella politica della FED che per la prima volta dal 2009 paventò la possibilità di terminare le politiche espansive.

Seguì un immediato dietrfront e quindi tutto è magicamente tornato a crescere non appena il bilancio della FED è tornato ad ingrassare.

L’inflazione che le BC volevano trasferire all’economia reale, ha completamente aggirato l’economia reale ed è finita sui mercati finanziari.

Fin quando aziende, persone ed enti pubblici seguiteranno ad indebitarsi e le BC a dare loro liquidità per farlo, i listini continueranno a crescere.

L’unica certezza che abbiamo a riguardo è che questa palla di neve diventata valanga non può crescere all’infinito. Prima o poi il giocattolo si romperà e più tardi avverrà, più violento sarà il crollo. La buona notizia, se avete investito in azioni è che può durare ancora anni prima di interrompersi.

Semmai suggerirei di evitare aziende tecnologiche americane le cui quotazioni sono già da mesi entrate in territorio di bolla speculativa.

Ad esempio AMD, quella dei microprocessori, una delle aziende cresciute di più nell’ultimo anno, ha un valore di borsa in rapporto alle vendite che è il triplo del picco toccato ai tempi della bolla dot-com ma i suoi ricavi sono la metà di allora.

Tesla ha superato la market cap di Daimler e Bmw e si avvicina a quello di Volkswagen.

E’ l’azienda del momento e forse del futuro, ma è anche un’azienda che praticamente non ha ancora chiuso un anno della sua storia in utile.

Vuol dire che le quotazioni stanno scommettendo moltissimo sulla profittabilità futura di Tesla.

Ma più si “prezzano” gli utili futuri di un’azienda, più l’investimento diventa aleatorio e soprattutto più si sta cercando guadagno sulla speculazione e meno sulla redditività.

Apple e Microsoft, da sole, hanno raggiunto una capitalizzazione superiore (di 300 miliardi di dollari) all’intera Borsa tedesca.

Borsa tedesca dove sono quotate aziende come Adidas, Bayer, Volkswagen, Continental, Allianz, Siemens, BMW, TyssenKrupp, BASF, Daimler…..

Non è che possiamo vivere solo di PC e telefonini…

Questo è il grafico delle quotazioni Apple dal 1981 ad oggi (no comment):






La correzione del 2018 è stata più del 25% che del 20%...


Se parli però di scommettere sui valori futuri... e di aleatorietà... porta pazienza, ma Bitcoin che non ha nemmeno una legislazione chiara... anche se qualcuno mi potrebbe dire che Bitcoin non ha bisogno di regole...
... però strutture come Bakkt ne hanno bisogno...
come come il tanto sospirato "ETF"...

Bitcoin si basa su una consuetudine fra persone, non c'è garanzia di nulla...

Chi acquista oggi spera che... ci sia un adozione di massa che un giorno vengano fatti quadro normativi che consentano agli "istituzionali" di entrare... ecc... ecc...

Negli anni c'è stata una volatilità estrema... +99% -89%...

In fondo al trimestre o all'anno non si genera nessun dividendo... nessuna rendita, nessun interesse....

Non mi dirai mica che non è aleatorio ?!
quanto meno rischioso.
Se si dice che Bitcoin è privo di rischio, o è la via "sicura"... in cui bisogna avere circa fiducia... siamo in campo religioso e non economico.

A proposito se il grafico di Apple è "no comment" è un po' un problema... perché l'andamento, è molto similare all'andamento di Bitcoin... fra l'altro non dal 1981, da dieci anni circa.


Una cosa però traspare sempre nei tuoi scritti, chiaramente che prima o poi i mercati finanziari crolleranno, magari pesantemente, forse in maniera permanente...

Forse con essi tutto il sistema mondiale degli stati delle banche centrali.

Non so se ci sarà questa apocalisse finanziaria, mah... speriamo di no, perché se fosse così ci sarebbe da andare a trovare da mangiare con il carrarmato.

Non sarebbe un mondo comodo per nessuno.

A parte tutto, potrebbe anche essere che i mercati abbiamo una forte correzione o anche un crollo...
...ma non penserai mica che chi ha investito, chi investe, seriamente rimanga lì sorpreso o inerme a vedere il mondo che crolla... ed i suoi soldi bruciare...

Non siamo né nel 1929, né ai tempi della bolla delle dot-com, né ai tempi della crisi generata dai mutui sub-prime.

La storia si ripete, ma non è mai uguale.

Ci sono pericoli e rischi, indubbiamente, ma chi investe seriamente poco o tanto che sia, ipotizza gli scenari avversi e ne prende le contromisure, PRIMA che avvenga l'evento.

Se chi investe è un soggetto istituzionale è la normativa che glielo impone, oggi come oggi.

Questo non si significa che ci sia il rischio zero o che non ci siano rischi in assoluto, di perdite o di svalutazioni, ma sicuramente non ci sono solo sprovveduti.

Nell'attesa chi ha potuto godere delle rivalutazioni dei mercati finanziari, negli ultimi 20/30 anni, penso che abbia fatto una vita migliore di altri, di molti alti.

Quando parli dell'esaltazione dei consumi e della distruzione del risparmio è vero...
...però se una persona con un lavoro precario o lavoro modesto, ordinario, ambisce a comprarsi l'iPhone in 30 rate da "x" euro... attirato dagli interessi zero, non capendo che gli interessi sono calcolati sul costo del prodotto...

eeh... il problema è culturale.

Forse sono gli stessi che hanno lasciato e lasciano i loro fondi sugli exchange...

Persone che non valutano o peggio non sanno valutare opportunità e rischi.


Fra le pieghe degli strumenti finanziari attuali, si nota chiaramente che il miglior asset attuale è il lavoro altrui,
com'era in passato, siamo una mezzadria più sofisticata.

Molte persone si sentono libere ed emancipate perché possono acquistare dei beni, sono solo consumatori, privi della possibilità o coscienza di risparmiare.

Dall'altra parte c'era chi era già ricco e sfruttando i consumi dall'altro lato... lato incassi... sì è costruito una posizione di assoluto privilegio, diventando ancora più ricco.

Rilascio l'esempio di Bill Gates, entra nella top100 di Forbes nel 1987 con 1,3 miliardi di dollari.... nel 2009 è il numero uno con 50 miliardi di dollari di patrimonio personale...
...nel 2019 ne ha più di 100.

Poi ci sono tutti gli intermedi su valori inferiori, non si sono solo gli ultra-miliardari consono anche i miliardari semplici.

La vera rivoluzione sarebbe fare più risparmio e meno consumi.
La nascita di fenomeni come il discorso degli "influencer" ci racconta il contrario...

Termine orrendo fra l'altro, perché vuol dire che oltre l'influenza indiretta della pubblicità del consumismo, ci sono oggi gli influenzatori diretti...
...che purtroppo hanno un certo spazio anche in ambito cripto.


In conformità ai principi del bipensiero, non ha importanza che la guerra ci sia davvero o che essendoci, la vittoria, sia impossibile. Lo scopo della guerra non è la vittoria ma la continuità.  Cool
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January 11, 2020, 08:28:32 AM
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 #13729

Volendo pesare l'elemento rischio rimanendo nell'esempio di APPLE...

Se io, europeo, vogliono tenere 100 milioni di euro e comprare azioni APPLE, per stare in po' più sereno posso dotarmi ( per tutti o parte di essi ) di un Credit Default Swap ( CDS ) ovvero una assicurazione che mi protegge in caso di default di APPLE.

Stando alla situazione patrimoniale, di rating, di mercato di APPLE, attualmente è una cosa che costa veramente pochi spiccioli...


Siccome sono europeo ed ho acquistato un titolo denominato in dollari USA posso dotarmi di un derivato contro il rischio di svalutazione del dollaro che potrebbe arrecarmi una perdita.


Certo la banca d'affari che emette il CDS ed il derivato... potrebbe essere non solvibile se viene una forte crisi del sistema finanziario... magari posso distribuire il rischio su due o più banche d'affari...
Un po' come assicurare la casa con una compagnia 1° rischio e assicurarla con altra compagnia in 2° rischio... in caso la prima fosse insolvente.
Più frequentemente in regime di coassicurazione, se è tutto normale il danno è pagato al 50% da ogni compagnia, se una è insolvente paga l'altra.


Ma mi posso accontentare di una sola struttura che mi dice, per tenere la sua posizione abbiamo riserve di liquidità ed asset sufficienti... siamo anche garantiti da qualcuno che a nostra volta ci assicura il rischio insolvenza sui contratti emesssi.

L'assicuratore, mi dice noi siamo riassicurati.

Il riassicuratore mi dice, per garantire le nostre posizioni abbiamo queste riserve in oro.

Oro che non essendo emesso da nessuno è la famosa "riserva di ultima istanza", non potendo andare in default.
Oro che non è privo di rischio, quanto meno perché ha una oscillazione di mercato che lo può deprezzare, quindi le riserve per certe operazioni, devono avere un adeguato margine... di surplus.

Ho fatto un esempio grezzo, solo per dare un'idea del meccanismo possibile.


Viceversa il piccolo risparmiatore che prende € 1.000 compra Bitcoin o un'altra criptovaluta, se si sveglia la mattina e le quotazioni sono crollate... tipo Ethereum da $ 1.000 a $ 100...
...oppure si è ritrovato l'exchange chiuso le note vicende alla MT.Gox...
... dice ... ooh !  Cry


Questo è un po' lo scenario.

La necessità di operare risk management sui portafogli piccoli o grandi, è uno dei motivi per cui non si sono determinate grosse oscillazioni sui mercati su un fatto come le attuali tensioni in Medio Oriente, fatto che fino a pochi anni fa, avrebbe determinato più ampia volatilità.

Da notare che Wall Street, dove il 66% delle transazioni è in mano a robot advisor l'emotività dell'operatore umano è smorzata, molto, rispetto al passato.

Sia come paura che anche come euforia.


Venendo inoltre da 10 anni di costante crescita, cosa che non era mai accaduta, "assicurarsi" contro un eventuale "cigno nero" costa meno.
È come assicurarsi oggi contro gli incendi, costa molto poco; a Londra nel 1800 con le lampade ad olio le strutture in legno e le esperienze passate di incendi devastanti che avevano impegnato le compagnie in pesanti risarcimenti, costava moltissimo.

Questo senso di sicurezza può portare ad un eccesso di confidenza.

Altro rischio sui mercati attuali è l'abuso di ETF non faccia valutare bene le singole aziende i singoli titoli.

Manca un po' di analisi fondamentale.

Rimangono quindi vari rischi, ve ne sono di nuovi, ma d'altronde... i rendimenti finanziari sono la remunerazione del rischio...




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Cent21
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January 11, 2020, 10:50:33 AM
 #13730


Ora ci si mette anche musk a dare pareri infausti: https://cryptonomist.ch/2020/01/10/elon-musk-bitcoin-not-safe-word/

Sinceramente le esternazioni dei vari miliardari e mega-miliardari sul mondo crypto mi lasciano sempre un po' perplesso... la domanda che mi sorge spontanea è, perchè mai dovrebbero fare qualcosa per cambiare un sistema economico/finanziario nel quale sono riusciti (anche per loro bravura ovviamente) a diventare/rimanere miliardari? Anzi non sarebbe logico che facessero di tutto per difendere tale sistema? Appunto.

Tutto ciò non riguarda specificamente musk, è un discorso generale.

Cosa ne pensate?
lukax8
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January 11, 2020, 12:06:37 PM
 #13731

Elon Musk, tra i miliardari, è un caso a parte e secondo me sta controllando per bene lo sviluppo delle criptovalute e come scritto anche nell'articolo da te citato ha più volte parlato/scritto riguardo bitcoin e altre criptovalute.
La volta che ha "accettato" il ruolo di CEO di Dogecoin è stato anche divertente! (https://twitter.com/dogecoin/status/1112756919951859712 e https://twitter.com/elonmusk/status/1113009339743100929)

Secondo alcuni Elon Musk potrebbe essere Satoshi Nakamoto...

I miliardari non scelgono di mantenere un sistema economico/finanziario nel quale sono riusciti ma semplicemente cercano la strada migliore per diventare ancora più ricchi. La blockchain potrebbe portare a loro molti vantaggi ma anche dei problemi per la riduzione di privacy e l'accesso a dati fino ad ora riservati al pubblico. 

Plutosky
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January 11, 2020, 01:29:54 PM
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 #13732


Una cosa però traspare sempre nei tuoi scritti, chiaramente che prima o poi i mercati finanziari crolleranno, magari pesantemente, forse in maniera permanente...

Forse con essi tutto il sistema mondiale degli stati delle banche centrali.

Non so se ci sarà questa apocalisse finanziaria, mah... speriamo di no, perché se fosse così ci sarebbe da andare a trovare da mangiare con il carrarmato.

Non sarebbe un mondo comodo per nessuno.


Il capitalismo non può vivere senza crisi cicliche, e il periodo storico che stiamo vivendo è quello più lungo senza una crisi.

Questo grazie a ciò che chi governa l'economia e la politica sta facendo dal 2009 ad oggi, che non ha paragoni nella storia.

Sarebbe stato impossibile riprendersi così velocemente  senza una alterazione profonda del funzionamento del libero mercato.

La storia economica ci insegna anche che più si cerca di mitigare gli effetti negativi di una recessione, più le conseguenze della recessione successiva saranno gravi, perchè sarà più difficile e lento ritrovare una situazione di equilibrio naturale.

Quindi o crediamo che chi guida l' economia mondiale abbia trovato la ricetta magica per una crescita infinita, o dobbiamo rassegnarci al fatto che la prossima inversione di tendenza, quando avverrà, sarà la più violenta di tutte, in ragione del fatto che mai nella storia erano state introdotte così tante storture in un sistema capitalistico come negli ultimi 10 anni.

Inversione di tendenza che produrrà fallimenti, crolli e perdite di posti di lavoro, come già 10 anni fa accadde. Di certo alcune nazioni non non torneranno più ai livelli di prosperità precedenti (cosa tra l'altro già successa al nostro Paese rispetto alla crisi del 2009).

Soprattutto i governi e le banche centrali avranno molti meno strumenti per mitigare gli effetti della prossima crisi, visto che hanno già ampiamente abusato di tutti quelli possibili per riprendersi dalla precedente e, cosa ancora più grave, per sostenere artificialmente la crescita successiva alla precedente.

Detto questo, non credo affatto che torneremo agli archi e alle frecce o ad un futuro alla Mad Max. Il mondo capitalistico ha sempre trovato un modo per risorgere dalle proprie "ceneri". Ma sarà un mondo molto diverso da quello attuale, con nuovi equilibri e probabilmente nuovi ricchi e nuovi poveri.



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January 11, 2020, 01:37:10 PM
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 #13733

Quote
Se parli però di scommettere sui valori futuri... e di aleatorietà... porta pazienza, ma Bitcoin che non ha nemmeno una legislazione chiara... anche se qualcuno mi potrebbe dire che Bitcoin non ha bisogno di regole...
... però strutture come Bakkt ne hanno bisogno...
come come il tanto sospirato "ETF"...

Bitcoin si basa su una consuetudine fra persone, non c'è garanzia di nulla...

Chi acquista oggi spera che... ci sia un adozione di massa che un giorno vengano fatti quadro normativi che consentano agli "istituzionali" di entrare... ecc... ecc...

Negli anni c'è stata una volatilità estrema... +99% -89%...

In fondo al trimestre o all'anno non si genera nessun dividendo... nessuna rendita, nessun interesse....

Non mi dirai mica che non è aleatorio ?!
quanto meno rischioso.
Se si dice che Bitcoin è privo di rischio, o è la via "sicura"... in cui bisogna avere circa fiducia... siamo in campo religioso e non economico.

A proposito se il grafico di Apple è "no comment" è un po' un problema... perché l'andamento, è molto similare all'andamento di Bitcoin... fra l'altro non dal 1981, da dieci anni circa.


Potremmo dire che il grafico di Apple assomiglia, sì, a quello di Bitcoin ma a quello di Bitcoin... nel 2017.

Esiste anche un timing corretto per ogni investimento, ma non è questo il punto secondo me.

Il punto è un altro: è capire la differenza fondamentale che esiste tra acquistare 1 btc e acquistare 1 azione Apple e di conseguenza il diverso rischio insito nelle due operazioni.

Tutti noi facciamo confronti tra le rivalutazioni di bitcoin e quelle di altre “assets”.

Ma Bitcoin è una forma di investimento ben diversa da un’azione o da una commodity normale.

Perchè Bitcoin è, soprattutto, ciò che Apple o l’oro non saranno mai: una tecnologia e una rete ad accesso libero ed aperto.


Questo è un punto fondamentale, in assenza del quale si rischia di fare paragoni impropri.

Bitcoin non produce dividendi per lo stesso motivo per cui Internet non produce dividendi: perché è una tecnologia basata su un network decentralizzato molto diversa da una società per azioni.

Ciò che fa sembrare Bitcoin (la tecnologia) simile ad una società per azioni è la presenza di bitcoin (con la b minuscola, cioè la moneta).

In effetti i 21 milioni di bitcoin sono, idealmente, qualcosa di simile alle quote azionarie di un’azienda.

Se una società avesse un capitale composto esattamente da 21 milioni di azioni e io ne avessi 2, sarebbe come possedere 2 bitcoin in termini di quota parte posseduta sul totale esistente.

Ma, a parte questo confronto numerico,  le similitudini finiscono qui.

Bitcoin non ha un CEO, non ha un consiglio di amministrazione, non ha una strategia né un piano marketing. La quantità di “azioni” in giro non può essere modificata da nessuno. Non ha utili né perdite d’esercizio. Non produce nulla e non può fallire, almeno nel senso giuridico del termine.

Questo rapporto tra Bitcoin (la tecnologia, il protocollo e la rete) e il token bitcoin sottostante è fondamentale per capirne la portata innovativa e la peculiarità, in termini di forma di investimento.

Tra le tante cose che Bitcoin ha permesso di fare per la prima volta nella storia, c’è anche questa, importantissima: per la prima volta, grazie al token sottostante, è possibile investire direttamente in una tecnologia aperta. E’ possibile comprare delle “quote” di questa tecnologia, come fossero azioni  di una società ma tenendo ben presente che quella in cui si sta investendo NON è una società.

Se negli anni ‘90 avessi intuito la portata rivoluzionaria di Internet ed avessi voluto investire  nel successo della Rete, avrei potuto farlo solo tramite le azioni delle aziende che sfruttavano Internet per il loro business.

Avrei comprato azioni di Google,di Altavista,di Ebay, di Yahoo o di Pets.com

In alcuni casi mi sarebbe andata molto bene, in altri benino, in altri malissimo.

Per mitigare il rischio avrei potuto investire nella rivalutazione del Nasdaq o in indici o prodotti derivati associati alle startup del Web.

Ma, in ogni caso, sarei dovuto passare attraverso degli strumenti finanziari legati ad aziende che sfruttavano il Web per il loro business.

Non avrei potuto comprare direttamente delle “quote” di Internet.

Con Bitcoin è invece possibile farlo.

Da un punto di vista del rapporto rischio/ricompensa non c’è una differenza: c’è un abisso.

Che il Web sarebbe diventata una tecnologia di enorme successo era un previsione relativamente semplice da fare negli anni 90.

Ma quali aziende sarebbero state promotrici di questo successo era invece  una previsione difficilissima da azzeccare.

Pensate a quante aziende, anche di grossa capitalizzazione, sono fallite allo scoppio della bolla dot.com.

Se avessi investito in  quelle aziende avrei perso tutto.

Ma se avessi potuto investire nelle “azioni” della tecnologia Internet, avrei fatto guadagni pazzeschi, considerato cosa era Internet nei 90 e cosa è oggi. Rischiando infinitamente meno.

Perchè le aziende sono nate e morte. Sono passate. La tecnologia è rimasta ed è diventata quello che è oggi.

Prendete un’altra tecnologia di successo come la telefonia mobile.

Un conto era prevedere il successo della tecnologia in sé, un conto valutare quale azienda avrebbe guidato la sua diffusione di massa.

Negli anni 90/ primi 2000 chiunque, in ambito telefonia mobile, avrebbe investito nei tre/quattro colossi di allora: Nokia, Microsoft, Motorola o Blackberry, che avevano in mano da soli praticamente la totalità del mercato

Tre colossi completamente rasi al suolo dalla concorrenza arrivata successivamente.

Nonostante l’intuizione giusta sulla tecnologia vincente, l’esito dell’investimento sarebbe stato pessimo anche se avessi per prudenza diversificato sul mercato nel suo insieme, visto che chi “faceva “ il mercato 20 anni fa è nel frattempo scomparso nel nulla o quasi.

Oggi tutti parlano giustamente di auto elettrica come “the next big thing” in campo tecnologico.

E’ improbabile che almeno nei prossimi 5-10 anni si affermi una tecnologia superiore (forse l’auto a idrogeno?). Scommettere sulla maggiore diffusione di questa tecnologia è una previsione abbastanza facile da fare.

Se esistessero delle “quote azionarie” della tecnologia “auto elettrica”, io le comprerei subito sentendo di fare un investimento del tutto sensato con un orizzonte temporale di qualche anno.

Investirei con la stessa fiducia in azioni Tesla? No. Decisamente no.

Chi sarà l’azienda che guiderà questa transizione e saprà sfruttarla meglio commercialmente?

Tesla? Renault? GM? Volkswagen? Qualche azienda cinese? Qualcuno che deve ancora arrivare?

Boh. Non ne ho idea.

Quando comprate bitcoin non state comprando quote azionarie di Canaan, Coinbase, Blockstream, Square o MtGox.


State investendo direttamente in una tecnologia rappresentata dall’unica rete decentralizzata  per la conservazione e il trasferimento personale del valore.  Dall’unica forma di cash digitale esistente.

Una rete che, esattamente come Internet, ha saputo sopravvivere e crescere nonostante fallimenti clamorosi delle aziende che vi ruotavano intorno, nonostante eclatanti scoppi di bolle, nonostante anatemi ed invettive di politicanti e governanti.

Ma, a differenza di Internet, avete la possibilità di comprare direttamente “quote azionarie” di quella tecnologia, indipendentemente da chi la sfrutterà meglio commercialmente o da chi riuscirà a renderla più familiare alla massa.

Se pensate che questa tecnologia non avrà spazio o non avrà necessità di esistere, se pensate, per dirla alla Krugman che i “bitcoin siano una soluzione in cerca di un problema”, allora fate bene a non metterci un centesimo dei vostri risparmi.

Ma se pensate  che la domanda di una tecnologia del genere non solo ci sarà ma sarà crescente, beh, allora non esistono tante alternative all’investimento in bitcoin perché non esistono altre reti decentralizzate digitali per la conservazione e il trasferimento personale del valore, né si vedono altri concorrenti possibili spuntare all’orizzionte.

Bitcoin, a differenza di Apple, per il momento e chissà per quanto tempo ancora, non ha competitor.

Non sono ovviamente concorrenti le altcoin.

E’ possibile copiare il codice sorgente di bitcoin. E’ impossibile però copiare tutto il resto, che è quello che fa il 99% del suo valore.

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Una cosa però traspare sempre nei tuoi scritti, chiaramente che prima o poi i mercati finanziari crolleranno, magari pesantemente, forse in maniera permanente...

Forse con essi tutto il sistema mondiale degli stati delle banche centrali.

Non so se ci sarà questa apocalisse finanziaria, mah... speriamo di no, perché se fosse così ci sarebbe da andare a trovare da mangiare con il carrarmato.

Non sarebbe un mondo comodo per nessuno.


Il capitalismo non può vivere senza crisi cicliche, e il periodo storico che stiamo vivendo è quello più lungo senza una crisi.

Questo grazie a ciò che chi governa l'economia e la politica sta facendo dal 2009 ad oggi, che non ha paragoni nella storia.

Sarebbe stato impossibile riprendersi così velocemente  senza una alterazione profonda del funzionamento del libero mercato.

La storia economica ci insegna anche che più si cerca di mitigare gli effetti negativi di una recessione, più le conseguenze della recessione successiva saranno gravi, perchè sarà più difficile e lento ritrovare una situazione di equilibrio naturale.

Quindi o crediamo che chi guida l' economia mondiale abbia trovato la ricetta magica per una crescita infinita, o dobbiamo rassegnarci al fatto che la prossima inversione di tendenza, quando avverrà, sarà la più violenta di tutte, in ragione del fatto che mai nella storia erano state introdotte così tante storture in un sistema capitalistico come negli ultimi 10 anni.

Inversione di tendenza che produrrà fallimenti, crolli e perdite di posti di lavoro, come già 10 anni fa accadde. Di certo alcune nazioni non non torneranno più ai livelli di prosperità precedenti (cosa tra l'altro già successa al nostro Paese rispetto alla crisi del 2009).

Soprattutto i governi e le banche centrali avranno molti meno strumenti per mitigare gli effetti della prossima crisi, visto che hanno già ampiamente abusato di tutti quelli possibili per riprendersi dalla precedente e, cosa ancora più grave, per sostenere artificialmente la crescita successiva alla precedente.

Detto questo, non credo affatto che torneremo agli archi e alle frecce o ad un futuro alla Mad Max. Il mondo capitalistico ha sempre trovato un modo per risorgere dalle proprie "ceneri". Ma sarà un mondo molto diverso da quello attuale, con nuovi equilibri e probabilmente nuovi ricchi e nuovi poveri.






Siamo già in un mondo diverso.

Ma le categorie sono quattro :
vecchi ricchi che sono enormemente più ricchi di pochi anni fa,
nuovi ricchi,
nuovi poveri,
quelli che erano poveri e sono rimasti poveri.


Negli ultimi anni c'è stata una grossa crescita, anche perché fortunatamente veniamo da un lungo momento di pace ( relativa... ) e sviluppo tecnologico molto spinto, mai avvenuto prima nella storia.

Per secoli in Europa ed in Italia si sono combattute guerre disastrose ai fini economici erano veramente deleterie le così dette guerre a bassa intensità, quelle con gli eserciti nelle campagne, i mercenari che depredavano, saccheggiavano...

La vita di un contadino fino ai primi del novecento non era molto diversa da quella di un contadino del '700...
parlo del tenore di vita medio.
La vita di molte persone oggi, nonostante tutto, è molto migliore di quella dei propri nonni e dei bisnonni.

Il progresso che si è realizzato nella seconda parte del '900 non si era mai verificato prima.

L'unione europea si dimentica spesso, ha indubbiamente mille storture, ma fino a cento anni fa i paesi europei non cooperavano, nemmeno ci provavano, si bombardavano a vicenda...

È chiaro che una stabilità generale ha portato un miglioramento generale, ok ci sono i lavori pagati poco ed il precariato e una marea di problemi... ma fortunatamente, nessuno, almeno in Italia, fa più il contadino miserabile senza scarpe, con il rischio di morir di fame... nessuno emigra per andare a lavorare nelle miniere di carbone...


Venticinque/trenta anni fa questa conversazione sarebbe stata impossibile da realizzare, quanto meno in maniera più difficile, nel bene o nel male, internet, la comunicazione, lo scambio di informazioni ed in generale nuove forme di cooperazione, hanno portato dei benefici.
Non purtroppo, nel contempo si sono sviluppati nuovi problemi, questi benefici sono diventati tanti benefici per qualcuno, poco per tantissimi altri.

Tutto questo non sarà una ricetta magica, ma almeno è un ingrediente.


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January 11, 2020, 03:57:13 PM
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Se parli però di scommettere sui valori futuri... e di aleatorietà... porta pazienza, ma Bitcoin che non ha nemmeno una legislazione chiara... anche se qualcuno mi potrebbe dire che Bitcoin non ha bisogno di regole...
... però strutture come Bakkt ne hanno bisogno...
come come il tanto sospirato "ETF"...

Bitcoin si basa su una consuetudine fra persone, non c'è garanzia di nulla...

Chi acquista oggi spera che... ci sia un adozione di massa che un giorno vengano fatti quadro normativi che consentano agli "istituzionali" di entrare... ecc... ecc...

Negli anni c'è stata una volatilità estrema... +99% -89%...

In fondo al trimestre o all'anno non si genera nessun dividendo... nessuna rendita, nessun interesse....

Non mi dirai mica che non è aleatorio ?!
quanto meno rischioso.
Se si dice che Bitcoin è privo di rischio, o è la via "sicura"... in cui bisogna avere circa fiducia... siamo in campo religioso e non economico.

A proposito se il grafico di Apple è "no comment" è un po' un problema... perché l'andamento, è molto similare all'andamento di Bitcoin... fra l'altro non dal 1981, da dieci anni circa.


Potremmo dire che il grafico di Apple assomiglia, sì, a quello di Bitcoin ma a quello di Bitcoin... nel 2017.

Esiste anche un timing corretto per ogni investimento, ma non è questo il punto secondo me.

Il punto è un altro: è capire la differenza fondamentale che esiste tra acquistare 1 btc e acquistare 1 azione Apple e di conseguenza il diverso rischio insito nelle due operazioni.

Tutti noi facciamo confronti tra le rivalutazioni di bitcoin e quelle di altre “assets”.

Ma Bitcoin è una forma di investimento ben diversa da un’azione o da una commodity normale.

Perchè Bitcoin è, soprattutto, ciò che Apple o l’oro non saranno mai: una tecnologia e una rete ad accesso libero ed aperto.


Questo è un punto fondamentale, in assenza del quale si rischia di fare paragoni impropri.

Bitcoin non produce dividendi per lo stesso motivo per cui Internet non produce dividendi: perché è una tecnologia basata su un network decentralizzato molto diversa da una società per azioni.

Ciò che fa sembrare Bitcoin (la tecnologia) simile ad una società per azioni è la presenza di bitcoin (con la b minuscola, cioè la moneta).

In effetti i 21 milioni di bitcoin sono, idealmente, qualcosa di simile alle quote azionarie di un’azienda.

Se una società avesse un capitale composto esattamente da 21 milioni di azioni e io ne avessi 2, sarebbe come possedere 2 bitcoin in termini di quota parte posseduta sul totale esistente.

Ma, a parte questo confronto numerico,  le similitudini finiscono qui.

Bitcoin non ha un CEO, non ha un consiglio di amministrazione, non ha una strategia né un piano marketing. La quantità di “azioni” in giro non può essere modificata da nessuno. Non ha utili né perdite d’esercizio. Non produce nulla e non può fallire, almeno nel senso giuridico del termine.

Questo rapporto tra Bitcoin (la tecnologia, il protocollo e la rete) e il token bitcoin sottostante è fondamentale per capirne la portata innovativa e la peculiarità, in termini di forma di investimento.

Tra le tante cose che Bitcoin ha permesso di fare per la prima volta nella storia, c’è anche questa, importantissima: per la prima volta, grazie al token sottostante, è possibile investire direttamente in una tecnologia aperta. E’ possibile comprare delle “quote” di questa tecnologia, come fossero azioni  di una società ma tenendo ben presente che quella in cui si sta investendo NON è una società.

Se negli anni ‘90 avessi intuito la portata rivoluzionaria di Internet ed avessi voluto investire  nel successo della Rete, avrei potuto farlo solo tramite le azioni delle aziende che sfruttavano Internet per il loro business.

Avrei comprato azioni di Google,di Altavista,di Ebay, di Yahoo o di Pets.com

In alcuni casi mi sarebbe andata molto bene, in altri benino, in altri malissimo.

Per mitigare il rischio avrei potuto investire nella rivalutazione del Nasdaq o in indici o prodotti derivati associati alle startup del Web.

Ma, in ogni caso, sarei dovuto passare attraverso degli strumenti finanziari legati ad aziende che sfruttavano il Web per il loro business.

Non avrei potuto comprare direttamente delle “quote” di Internet.

Con Bitcoin è invece possibile farlo.

Da un punto di vista del rapporto rischio/ricompensa non c’è una differenza: c’è un abisso.

Che il Web sarebbe diventata una tecnologia di enorme successo era un previsione relativamente semplice da fare negli anni 90.

Ma quali aziende sarebbero state promotrici di questo successo era invece  una previsione difficilissima da azzeccare.

Pensate a quante aziende, anche di grossa capitalizzazione, sono fallite allo scoppio della bolla dot.com.

Se avessi investito in  quelle aziende avrei perso tutto.

Ma se avessi potuto investire nelle “azioni” della tecnologia Internet, avrei fatto guadagni pazzeschi, considerato cosa era Internet nei 90 e cosa è oggi. Rischiando infinitamente meno.

Perchè le aziende sono nate e morte. Sono passate. La tecnologia è rimasta ed è diventata quello che è oggi.

Prendete un’altra tecnologia di successo come la telefonia mobile.

Un conto era prevedere il successo della tecnologia in sé, un conto valutare quale azienda avrebbe guidato la sua diffusione di massa.

Negli anni 90/ primi 2000 chiunque, in ambito telefonia mobile, avrebbe investito nei tre/quattro colossi di allora: Nokia, Microsoft, Motorola o Blackberry, che avevano in mano da soli praticamente la totalità del mercato

Tre colossi completamente rasi al suolo dalla concorrenza arrivata successivamente.

Nonostante l’intuizione giusta sulla tecnologia vincente, l’esito dell’investimento sarebbe stato pessimo anche se avessi per prudenza diversificato sul mercato nel suo insieme, visto che chi “faceva “ il mercato 20 anni fa è nel frattempo scomparso nel nulla o quasi.

Oggi tutti parlano giustamente di auto elettrica come “the next big thing” in campo tecnologico.

E’ improbabile che almeno nei prossimi 5-10 anni si affermi una tecnologia superiore (forse l’auto a idrogeno?). Scommettere sulla maggiore diffusione di questa tecnologia è una previsione abbastanza facile da fare.

Se esistessero delle “quote azionarie” della tecnologia “auto elettrica”, io le comprerei subito sentendo di fare un investimento del tutto sensato con un orizzonte temporale di qualche anno.

Investirei con la stessa fiducia in azioni Tesla? No. Decisamente no.

Chi sarà l’azienda che guiderà questa transizione e saprà sfruttarla meglio commercialmente?

Tesla? Renault? GM? Volkswagen? Qualche azienda cinese? Qualcuno che deve ancora arrivare?

Boh. Non ne ho idea.

Quando comprate bitcoin non state comprando quote azionarie di Canaan, Coinbase, Blockstream, Square o MtGox.


State investendo direttamente in una tecnologia rappresentata dall’unica rete decentralizzata  per la conservazione e il trasferimento personale del valore.  Dall’unica forma di cash digitale esistente.

Una rete che, esattamente come Internet, ha saputo sopravvivere e crescere nonostante fallimenti clamorosi delle aziende che vi ruotavano intorno, nonostante eclatanti scoppi di bolle, nonostante anatemi ed invettive di politicanti e governanti.

Ma, a differenza di Internet, avete la possibilità di comprare direttamente “quote azionarie” di quella tecnologia, indipendentemente da chi la sfrutterà meglio commercialmente o da chi riuscirà a renderla più familiare alla massa.

Se pensate che questa tecnologia non avrà spazio o non avrà necessità di esistere, se pensate, per dirla alla Krugman che i “bitcoin siano una soluzione in cerca di un problema”, allora fate bene a non metterci un centesimo dei vostri risparmi.

Ma se pensate  che la domanda di una tecnologia del genere non solo ci sarà ma sarà crescente, beh, allora non esistono tante alternative all’investimento in bitcoin perché non esistono altre reti decentralizzate digitali per la conservazione e il trasferimento personale del valore, né si vedono altri concorrenti possibili spuntare all’orizzionte.

Bitcoin, a differenza di Apple, per il momento e chissà per quanto tempo ancora, non ha competitor.

Non sono ovviamente concorrenti le altcoin.

E’ possibile copiare il codice sorgente di bitcoin. E’ impossibile però copiare tutto il resto, che è quello che fa il 99% del suo valore.



Plutosky, scusami, ma alle volte... rimango perplesso da certe idee che circolano...
...mi sembra che ci perdiamo in un bicchier d'acqua.

Intanto, la borsa, le borse, diciamo pure la rete dei mercati finanziari, sono aperte a tutti...
esiste un limite per cui una persona non può accedere ai mercati finanziari, anche in prima persona ?!

Grazie a Dio, no, una persona onesta lavoratrice che vive in un paese libero o anche poco libero...
...con uno smartphone ed i soldi necessari, può accedere a tutto quello che vuole.

Come per Bitcoin il solo limite è avere il denaro per fare degli acquisti.


Sul fatto di prevedere o fare delle scelte... volendo non è necessario; su questa linea di pensiero mi dispiace contraddirti, è esista la possibilità di investire genericamente sulla rete internet così come oggi esiste la possibilità generica di investire su quello che ancora non è stato realizzato.


La cosa più banale per realizzare ciò è investire su un indice, per non sbagliare, si possono prendere tutti i mercati, tutti i pricipali indici insieme.

L'indice MSCI ACWI All Country World Index, ad oggi 3.060 società.

Se una azienda muore si crea una perdita, se una azienda cresce si crea un guadagno, se una azienda si quota e si aggiunge ci si sale sopra.

Prendo, per chi vuole approfondire, la scheda di BlackRock molto esaustiva:
https://www.ishares.com/it/investitori-professionali/it/literature/kiid/kiid-ishares-msci-acwi-ucits-etf-usd-acc-it-ie00b6r52259-it.pdf

Ma volendo l'indice, in mille ottimizzazioni e varianti, si può realizzare anche per conto proprio, senza passare da uno specifico intermediario, anche se per il piccolo investitore è più economico comprare qualcosa di preconfezionato.


Fuori da mercati regolamentati e conosciuti, è possibile investire nelle reti, le chiamo così, di venture capital, idea che devono ancora nascere... è rischioso... perché potrebbe non nascere nulla...
...ma invece che mettere $ 1.000 su un unico progetto, è oggi possibile investire $ 1 su mille progetti.


Ci sono poi altre soluzioni, si può puntare genericamente al progresso di un paese, di un'area geografica, su un settore...


Dov'è la preclusione ? La chiusura ?



Una tecnologia di per sé non vale nulla, se nessuno la usa, se non ci sono applicazioni pratiche.


Bitcoin ad oggi non rappresenta uno standard, non è una esclusiva, ed è ancora una rete molto piccola e poco partecipata ( la mia è ovviamente una valutazione generica sul numero di wallet sopra zero e non inutilizzati ); sul paragone auto elettrica, auto ad idrogeno...
chi ce lo dice che domani non venga fuori una rete con uguali caratteristiche di decentralizzazione, concettuali, ecc... che qualcuno riesce a sfruttare meglio, più seguita, più partecipata, più di successo...

Una rete che assorbe risorse e persone che oggi invece stanno sviluppando Bitcoin.


Così come può essere possibile in un prossimo futuro che venga re-ingegnerizzata tutta la rete internet su altri standard... chi lo sa...

Con attori diversi e protagonisti diversi dagli attuali.



Rispetto, al passato c'è solo un elemento inedito, ci sono dei soggetti così grandi, APPLE è uno di quelli,
che hanno così tante risorse, economiche, intellettuali, umane, in grado di creare ecosistemi autonomi, senza l'aiuto di nessuno.


Ti invito comunque a riflettere che in una società quotata, sì, esiste un CEO, un consiglio di amministrazione, ecc... ma non c'è il signor APPLE o il Sig. Microsoft...
...le azioni sono nate per decentralizzare la proprietà.

Solito,discorso, se sono titolare di un negozio di scarpe e c'è la crisi delle scarpe...
...chiuso quello, morti tutti.

Se posseggo un millesimo di mille attività, se ne va male una, posso operare con le altre.
Esiste a tal proposito anche acquisire quote di società di private equity che al loro interno, hanno attività varie e variegate, per tipologia, per settore, per area geografica.

Un settore inesplorato in Italia, relegato ad una stretta èlite... ( lascio un esempio: https://www.tipspa.it ) interessante da un punto di vista di scenari finanziari particolarmente avversi, investire in attività agricole, produzione e distribuzione di alimenti, aziende farmaceutiche, ma anche altro, tutti quei settori base, chiamarti un po' impropriamente anticiclici, offre delle opportunità.


Personalmente non investirei mai, tutto su una sola tecnologia, considerandola la panacea di tutti mali.

In conformità ai principi del bipensiero, non ha importanza che la guerra ci sia davvero o che essendoci, la vittoria, sia impossibile. Lo scopo della guerra non è la vittoria ma la continuità.  Cool
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January 11, 2020, 04:35:49 PM
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Se posseggo un millesimo di mille attività, se ne va male una, posso operare con le altre.
Esiste a tal proposito anche acquisire quote di società di private equity che al loro interno, hanno attività varie e variegate, per tipologia, per settore, per area geografica.

Un settore inesplorato in Italia, relegato ad una stretta èlite... ( lascio un esempio: https://www.tipspa.it ) interessante da un punto di vista di scenari finanziari particolarmente avversi, investire in attività agricole, produzione e distribuzione di alimenti, aziende farmaceutiche, ma anche altro, tutti quei settori base, chiamarti un po' impropriamente anticiclici, offre delle opportunità.


Personalmente non investirei mai, tutto su una sola tecnologia, considerandola la panacea di tutti mali.

eh... se mi trovi una società di private equity in cui si possa partecipare senza un investimento minimo a 6-7 cifre...

Money is a hoax. Debt is slavery. Consumerism is toxic.
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January 11, 2020, 06:04:14 PM
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Se posseggo un millesimo di mille attività, se ne va male una, posso operare con le altre.
Esiste a tal proposito anche acquisire quote di società di private equity che al loro interno, hanno attività varie e variegate, per tipologia, per settore, per area geografica.

Un settore inesplorato in Italia, relegato ad una stretta èlite... ( lascio un esempio: https://www.tipspa.it ) interessante da un punto di vista di scenari finanziari particolarmente avversi, investire in attività agricole, produzione e distribuzione di alimenti, aziende farmaceutiche, ma anche altro, tutti quei settori base, chiamarti un po' impropriamente anticiclici, offre delle opportunità.


Personalmente non investirei mai, tutto su una sola tecnologia, considerandola la panacea di tutti mali.

eh... se mi trovi una società di private equity in cui si possa partecipare senza un investimento minimo a 6-7 cifre...


Una sola può essere anche un limite... ci sono proposte alternative...

https://www.morningstar.it/it/etf/snapshot/snapshot.aspx?id=0P00016SWJ

Detto fra noi, non è che con € 1.000 partecipi molto....

Il problema degli investimenti è sempre quello di avere qualcosa di consistente da investire  Grin

Di contro, non partire mai... € 1.000 l'anno in 20 anni sono € 20.000 ed è agevole avere la possibilità di raddoppiarli.
Essendo bravi l, studiando, dedicandosi... è possibile fare un x5 o anche x10; senza rischiare di spezzarsi l'osso del collo.

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Se posseggo un millesimo di mille attività, se ne va male una, posso operare con le altre.
Esiste a tal proposito anche acquisire quote di società di private equity che al loro interno, hanno attività varie e variegate, per tipologia, per settore, per area geografica.

Un settore inesplorato in Italia, relegato ad una stretta èlite... ( lascio un esempio: https://www.tipspa.it ) interessante da un punto di vista di scenari finanziari particolarmente avversi, investire in attività agricole, produzione e distribuzione di alimenti, aziende farmaceutiche, ma anche altro, tutti quei settori base, chiamarti un po' impropriamente anticiclici, offre delle opportunità.


Personalmente non investirei mai, tutto su una sola tecnologia, considerandola la panacea di tutti mali.

eh... se mi trovi una società di private equity in cui si possa partecipare senza un investimento minimo a 6-7 cifre...


Una sola può essere anche un limite... ci sono proposte alternative...

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Di contro, non partire mai... € 1.000 l'anno in 20 anni sono € 20.000 ed è agevole avere la possibilità di raddoppiarli.
Essendo bravi l, studiando, dedicandosi... è possibile fare un x5 o anche x10; senza rischiare di spezzarsi l'osso del collo.

ma questo sarebbe un ETF indicizzato a vari fondi di private equity? Non era esattamente quello che avevo in mente. Partecipare a un singolo fondo molto settoriale investendo in start-up innovative negli stadi iniziali certo, sarebbe un limite e molto più rischioso, ma è una questione di quanto si ritiene innovativo e promettente quel particolare mercato. Tutto legato alla propensione individuale al rischio, come sempre.

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Esiste a tal proposito anche acquisire quote di società di private equity che al loro interno, hanno attività varie e variegate, per tipologia, per settore, per area geografica.

Un settore inesplorato in Italia, relegato ad una stretta èlite... ( lascio un esempio: https://www.tipspa.it ) interessante da un punto di vista di scenari finanziari particolarmente avversi, investire in attività agricole, produzione e distribuzione di alimenti, aziende farmaceutiche, ma anche altro, tutti quei settori base, chiamarti un po' impropriamente anticiclici, offre delle opportunità.


Personalmente non investirei mai, tutto su una sola tecnologia, considerandola la panacea di tutti mali.

eh... se mi trovi una società di private equity in cui si possa partecipare senza un investimento minimo a 6-7 cifre...


Una sola può essere anche un limite... ci sono proposte alternative...

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Di contro, non partire mai... € 1.000 l'anno in 20 anni sono € 20.000 ed è agevole avere la possibilità di raddoppiarli.
Essendo bravi l, studiando, dedicandosi... è possibile fare un x5 o anche x10; senza rischiare di spezzarsi l'osso del collo.

ma questo sarebbe un ETF indicizzato a vari fondi di private equity? Non era esattamente quello che avevo in mente. Partecipare a un singolo fondo molto settoriale investendo in start-up innovative negli stadi iniziali certo, sarebbe un limite e molto più rischioso, ma è una questione di quanto si ritiene innovativo e promettente quel particolare mercato. Tutto legato alla propensione individuale al rischio, come sempre.


ETF che investe in società che fanno private equity...
ce ne sono diversi...
https://www.lyxoretf.it/it/instit/products/equity-etf/lyxor-privex-ucits-etf-dist/lu1812091947/eur


Per un piccolo capitale, non è forse il caso di investire tutto in un unico progetto, o la va o la spacca...  Undecided


Idee sparse...
https://startupitalia.eu/109765-20190603-i-migliori-investitori-di-venture-capital?cn-reloaded=1
..ci sono anche cose micro, ma allora si va verso concetti di crowdfunding...  cose difficili da valutare a priori.


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January 11, 2020, 07:14:28 PM
 #13740




Il problema degli investimenti è sempre quello di avere qualcosa di consistente da investire  Grin

Di contro, non partire mai... € 1.000 l'anno in 20 anni sono € 20.000 ed è agevole avere la possibilità di raddoppiarli.
Essendo bravi l, studiando, dedicandosi... è possibile fare un x5 o anche x10; senza rischiare di spezzarsi l'osso del collo.

Questa è una cosa che purtroppo ultimamente penso spesso. Compro delle altcoin poco conosciute , le rivendo dopo un pò se hanno fatto almeno un+ 20% , però poi dopo penso, ok ho investito 0,1 btc e ho guadagnato il 20%, ma alla fine sono poco più di 150 euro. Molto spesso mi viene da fare all in su una altcoin, ma non ho il coraggio
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