Il rischio è qualcosa di molto diverso dalla volatilità.
I titoli di Stato italiani sono strumenti finanziari poco volatili.
Li giudicate anche molto sicuri?
Il
Nasdaq a inizio anni 2000 (avvento di Internet) era qualcosa di molto volatile. Anche molto insicuro? (considerato come indice, non singoli titoli)
In cosa avreste ritenuto meno rischioso investire?
Rinunciare a comprare Bitcoin perchè è volatile, secondo me è una motivazione priva di senso. Si può non comprare per mille motivi per carità, tutti validissimi, ma non perchè è troppo volatile. Sarebbe come rinunciare a comprare l'acqua perchè è troppo bagnata. Una tecnologia innovativa composta 21 milioni di "oggetti" distribuiti in mercati liberi non soggetti alla manipolazione di un "amministratore di sistema" (a fronte di 7,5 miliardi di possibili acquirenti) sarà sempre qualcosa di volatile. E' assolutamente inevitabile.
Almeno fino a quando ( e se) i possessori di bitcoin non saranno molte centinaia di milioni e non poche decine.
Inoltre, la volatilità è un concetto sempre molto relativo....
Bitcoin, se ignoriamo i picchi in alto e in basso, negli ultimi 2,5 anni è oscillato per il 70% del tempo in una fascia compresa tra 6000 e 8500 dollari.
https://i.imgur.com/pHo5EMc.pngTanto? poco? Dipende.
Se siete abituati all'euro e al franco svizzero sicuramente tantissimo.
Ma se aveste la sfortuna di vivere in Paesi le cui monete nazionali hanno questo andamento?
https://i.imgur.com/RgpsYnn.pnghttps://i.imgur.com/wkBKq2q.pnghttps://i.imgur.com/EkT7aW3.pngAlmeno bitcoin ogni tanto è volatile verso l'alto. Queste sembrano il grafico di Willy il Coyote
Per tentare una misura della sicurezza di titoli emessi da un paese, si può vedere l'andamento del
Credit Default Swap di quel paese, più la misura è alta, più c'è rischio:
http://www.worldgovernmentbonds.com/cds-historical-data/italy/5-years/Credit Default Swap, ovvero un derivato, di stampo assicurativo, in caso di default dell'Italia.
Swap diventati famosi dal film
La Grande Scommessa.
Come risaputo, per un fatto tecnico e normativo, se un privato cittadino acquista dei BTp e lo tiene in un cassetto io rischio finanziario è il suo.
Se i BTp sono all'interno di un contenitore assicurativo, è la compagnia che ne ha la gestione e la custodia che se ne fa carico, prendo un report di una cosidetta gestione separata, a cui vengono collegate polizze vita-risparmio della clientela:
Ho evidenziato il peso dei derivati, si nota in fondo la voce "
riserve matematiche " che corrisponde al valore della prima riga, ovvero la somma di tutti i titoli di stato e delle obbligazioni e i titoli a reddito fisso.
Riserve che la compagnia deve coprire.
Sulle operazioni e sulla gestione sul collocamento, grava il controllo dell'IVASS Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni.
Tali somme risultano anche impignorabili ed insequestrabili, art. 1923 codice civile:
Le somme dovute dall'assicuratore al contraente o al beneficiario non possono essere sottoposte ad azione esecutiva o cautelare.
ecc...
https://www.brocardi.it/codice-civile/libro-quarto/titolo-iii/capo-xx/sezione-iii/art1923.htmlRiguardo al
NASDAQ-100, dal periodo della bolla delle dotcom ci ha messo ~ 15 anni a tornare sui massimi, anche se poi in 3/4 anni ha in pratica raddoppiato il suo valore.
Grazie all'incremento dei soliti ultra big, i titoli "
FAAMG ".
Nel tempo l'indice ha ovviamente cambiato la sua composizione.
Ad oggi è da tenere presente che i titoli come Facebook, Amazon, Apple, Microsoft, Google e un altro pugno di titoli...
gravano e pesano per un ~ 50%.
Fondamentalmente il dilagare di queste aziende ha fatto recuperare i valori dei default di tante aziende che ad inizio millennio si sono rivelate scatoloni vuoti.
Sulla scorta di queste esperienze, considerando che
un gruppo di aziende possa recuperare prima e/o crescere più della media di un indice o di più indici, vengono attuate delle
strategie che tendono a concentrare maggiormente gli investimenti su un certo tipo di aziende, ad esempio quelle che hanno parametri di crescita superiori.
Strategia "
MOMENTUM " ; uno dei fattori che viene preso in considerazione in particolare in questa fase dei mercati.
Ci sono interi ETF strutturati per poter accedere a questa particolare strategia che insieme ad altre, hanno adesso un uso molto spinto.
Questa spinta è quella che nei giorni scorsi ha contribuito un recupero veloce di certi titoli, dei loro valori azionari pre Covid-19.
In particolare di un titolo, Microsoft.
È una di quelle strategie che nel
lungo termine, possono dare un risultato ed
attenuare la volatilità dei mercati.
Tornando alla
immagine della gestione separata, faccio notare che è una di quelle che contengono anche una minima parte azionaria, la voce quote di OICR, in basso al rendiconto ( Oganismi d'Investimento Collettivo del Risparmio ), e titoli di capital, fa riferimento ed è composta da fondi attivi e ETF che attuano queste strategie.
Si può quindi notare che per uscire dal discorso aleatorio che appartiene alla sfera del trading, mercati su, mercato giù...
La strategia da adottare è quella della
visione di lungo termine, anzi di lunghissimo termine.
D'altronde... come dice un vecchio adagio,
tempo al tempo.
I soldi, i capitali, sono un po' come i bambini, bisogna aspettare che siano in grado di dare frutti.
Difficile vedere un top manager da un milione di dollari alla settimana, di 7 anni...
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Il vero
rischio di Bitcoin non è tanto la volatilità, anche se è estrema.
Il rischio è che per ragioni anche non prettamente tecniche, ad esempio divieti governativi, norme fiscali sfavorevoli, ecc... improvvisamente se ne azzeri il valore o si riduca fortemente.
Non essendoci una operazione di copertura o una strategia efficace di copertura, o un ente che ne difenda valore e diritti ... significa che la maggior parte delle persone perderebbe tutto il risparmio, magari in un colpo solo.
Un portafoglio azionario, per quanto mal gestito, rappresenta il valore delle varie attività umane.
Teoricamente può andare a zero, ma ciò significherebbe che sarebberi zero molte attività ... allora sarebbe il collasso.
A quel punto non avrebbe valore quasi niente, probabilmente solo acqua e cibo di base.
Bitcoin,
come l'oro, non è emesso da nessuno, quindi teoricamente non ha un rischio default.
Ma diversamente da l'oro non c'è nessuno che lo tutela.
Non c'è un rischio default ma c'è un rischio che il suo valore sia improvvisamente -95% in maniera temporanea o peggio permanente il che tradotto in soldoni è la stessa cosa.
Bitcoin è come un bell'immobile non assicurato, una bella villa, viene un terremoto... un tornando va giù... valore azzerato, indennizzo zero.
Bitcoin per trovare vero valore, si dovrebbe staccare dal pensiero individuale
.
Mi spiego, Bitcoin oggi ha valore perché c'è qualcuno che lo detiene, le persone però... hanno un inizio e ahimè... una fine.
Per iniziare a maturare stabilità ci dovrebbero essere delle norme che incentivano il mantenimento da padre a figlio, per esempio.
O l'investimento da parte di istituzioni, le vere istituzioni, non gli istituzionali spesso richiamati nei discorsi... ma che nella pratica sono fondi speculativo di breve termine.
Una prospettiva futura, certificata, normata, tutelata, ben pesata, darebbe già oggi un valore superiore.
Oggi
c'è chi compra oro, perché sa che molte tonnellate sono dentro le banche centrali ( ed altre istituzioni ) e le banche centrali non muoiono... e se dovessero morire i lingotti non si disintegrano.
Esistono delle norme fiscali di favore.
Esiste la possibilità di tramandare la ricchezza, nell'ottica di conservare il patrimonio familiare, più che individuale.
Prospettive future che danno all'oro un suo rilievo nel presente che non sia solo valore temporaneo per difendersi da
temporanea volatilità della propria valuta nazionale.