Ahia!
QUesta è una di quelle due volte all'anno nelle quali non siamo d'accordo.
Questa argomentazione è davvero da "salotto" per non usare termini peggiori.
La capitalizzazione di un'azienda non ha nulla a che fare con i profitti passati e con il numero di auto vendute.
Ha a che fare solo con gli utili futuri, attualizzati ad oggi.
Ebbene Tesla, evidentemente è la società che al momento presenta la capacità maggiore di utili futuri, per il forte, ed aggiungo, sempre maggiore, gap tecnologico con la concorrenza (evidentemente il mercato sta scommettendo che sia più facile per tesla saper costruire bene le auto, con sedili, confort e linee accettabili, piuttosto che per un costruttore tradizionale impararea costruie auto elettriche con guida autonoma).
Per quanto possa sembrare assurdo quindi, la capitalizzazione di mercato è esattamente pari alla redditività futura di ogni azienda.
Basti pensare ad Amazon, che ha sempre avuto valutazioni astronomiche anche quando non faceva un dollaro di utile (ed è una situazione durata parechcio, se ricordate).
Il valore di un'azione dipende dalla redditività presente e da quella futura in proporzioni variabili in base al tipo e alle caratteristiche dell'impresa e da un terzo valore, che non ha a che vedere con nessuna redditività, che è la componente speculativa pura, meglio nota nel nostro mondo con l'acronimo FOMO
Se un titolo con quella market cap (quasi 100 miliardi, quindi per muoverlo non bastano gli spiccioli), si sposta in quella maniera in pochi mesi,
significa solo che la terza componente è diventata preponderante.
Si compra per rivendere e chi compra è poco interessato al cosa compra ma molto all'andamento grafico del titolo.
Basti pensare che
nessuno voleva Tesla pochissimi mesi fa quando il suo CEO litigava con la SEC o fumava marijuana in diretta, eppure il "gap tecnologico con la concorrenza" era quello di adesso.
Oltre alle dinamiche speculative, l'elemento più rischioso è proprio questo: a differenza di quasi tutti gli altri produttori di auto, Tesla è molto one man company.
Se Musk desse le dimissioni domani il titolo farebbe un doppio carpiato all'indietro da record. Mentre di Volkswagen, a parte gli addetti ai lavori, nessuno sa nemmeno chi sia il CEO.
Stop OT da parte mia, scusate, torniamo a Bitcoin
Plutosky, se ti posso fare una esternazione... ovvero, cosa a volte traspare da questi scritti... hai una sicurezza che nemmeno l'ufficio analisi di J.P. Morgan Chase arriverebbe a delle dichiarazioni così perentorie.
Per fare gol il portiere passa al difensore, il difensore tiro lungo al mediano a centrocampo che di prima passa all'attaccante, tiro e gol.
Peccato che nel frattempo ci sono gli avversari dall'altra parte.
Per parlare di Tesla con cognizione di causa, bisognerebbe aver fatto analizzare i bilanci dal proprio team di analisi, le trimestrali ecc... e visionato sul posto i nuovi siti produttivi, ecc...
capito CHI è che compra oggi le auto TESLA... e avere una idea propria sul titolo.
Io non saprei esprimermi.
Devo dare solo atto a TESLA che ha raggiunto
un risultato, esistere e proliferare.
Nel campo dell'auto si parla di crisi, accorpamenti, ecc... Tesla è in controtendenza, netta.
Sul discorso one man company, una figura mediatica come Musk se venisse mancare, come è scomparso Marchionne per Fiat, sicuramente Tesla ne avrebbe un danno.
Ma Tesla non va avanti con i white paper scritti sulla carta oleata con cui si confeziona il prosciutto al banco gastronomia.
Faccio una ipotesi.
Se qualcuno del risk management avesse dotato Tesla di una tutela finanziario~assicurativa per il key man Elon Musk,
parametrandola... boh... sulla differenza di marketcap dopo una certa data dalla scomparsa fisica / ideale di Musk; perché Musk per suo gusto non credo possa dare le dimissioni a piacere, in particolare in forma gratuita... se le dà sicuramente ci sarebbe quello che in Italia si chiama patto di non concorrenza, non poter operare in aziende dello stesso settore per "x" anni, e svariate altre clausole di salvaguardia... pena... eh... ritrovarsi in tribunale, quelli seri non quelli annacquati italiani, ecc... ecc...
Così come un'altra ipotesi da prendere in considerazione.
Quando una cosa muta, ci possono essere ragioni diverse, non notate da tutti...
...non hai considerato ad esempio che assicurare il default Tesla potrebbe essere diminuito di quattro volte..
Non sarebbe un elemento da poco.
Voglio lasciare questo concetto, il rapporto rischio/risultato, in particolare quando sento parlare di istituzionali... investitori istituzionali...
Gestore di un fondo, ha due possibilità.
a) Investire $ 100 in cui c'è una prospettiva di crescita... ma non altissima.
Ha però una opzione, spendere $ 1 per proteggerne fino a $ 95.
Sa che quell'investimento se non crescerà... la sua perdita sarà al massimo $ 5 + $ 1 di costo assicurativo, ovvero un totale di $ 6.
b) Investire $ 100 con possibilità... non certezza, di ricavarne $ 1.000.000;
ma con il
rischio di perdere tutto, tutti i $ 100 del capitale iniziale.
Se quei $ 100 dollari, fossero $ 100 miliardi... lascio a voi la risposta.
I ragionamenti sui cambi repentini... va beh.. permettimi l'osservazione...
Bitcoin è lo stesso sistema che c'era 3 anni fa... e sarà lo stesso sistema ( salvo miglioramenti, parlo del concetto base ) da qui e 3 anni...
eppure adesso costa molto di più acquisirne uno... al contrario 6 mesi fa valeva molto di più di adesso...